Thailandia, alla scoperta delle Andamane
Un itinerario di sette giorni alla scoperta delle Andamane: le Isole Similan, la baia di Phang Nga e la zona di Phuket.
Quando andare nelle Andamane
Se state prenotando una vacanza nel mare delle Andamane nei mesi compresi tra ottobre e marzo state facendo la cosa giusta. Se invece state programmando di visitare questa zona tra il mese di aprile a quello di settembre sappiate che la probabilità di imbattervi in piogge monsoniche e giornate di brutto tempo è altissima.
Khao Lak, Andamane
Le spiagge del distretto di Khao Lak sono distribuite lungo 25 km di costa. Chi sceglie questa zona lo fa principalmente per rilassarsi. Nel 2004 questa costa ha subito un brutto tsunami ma in questi 15 anni è stato attuato un grande lavoro di ricostruzione.
Partendo da Sud troverete la spiaggia di Khao Lak, con sabbia giallastra e mare non propriamente turchese, che è suddivisa in: Sunset Beach nel settore meridionale, molto turistica ma non particolarmente attraente per fare il bagno; Nang Thong Beach nella zona centrale, ben tenuta; Bang Niang Beach nell’area settentrionale, che risulta completamente deserta anche quando i resort della zona sono in overbooking.
A seguire troverete Khuk Khak Beach, lunga circa 4 km, e Bang Sak Beach, con sabbia meno giallastra rispetto a Khao Lak Beach, ma comunque non paragonabile alle spiagge paradisiache presenti in altre zone della Thailandia. A sud di Bang Sak, infine, troverete la piccola spiaggia di Pak Weep che vanta sicuramente il mare e il colore della sabbia migliore di tutta la zona. E’ proprio su questo litorale paradisiaco che è ricaduta la nostra scelta.
Dove alloggiare
Il mio consiglio è quello di non alloggiare in paese ma sul mare. L’unica cosa che dovrete considerare sarà il costo del taxi per raggiungere, eventualmente, il centro. Noi abbiamo scelto il Manathai Khao Lak resort, un hotel a 15 min dal centro di Khao Lak ubicato sulla spiaggia di Bang Sak a 10 min a piedi da Pak Weep Beach. La struttura ha soddisfatto le nostre aspettative. Le villette sono molto curate, la piscina a sfioro con vista mare è perfetta per godersi un aperitivo al tramonto e il tratto di spiaggia che occupa è molto pulito. Unica pecca la ristorazione non all’altezza della struttura.
Dove mangiare
Chi decide di scoprire questa zona non lo fa sicuramente per la vita notturna o per i ristoranti alla moda. Per questo motivo la nostra scelta è sempre ricaduta su piccoli locali affacciati sul mare. La prima sera abbiamo cenato al Lom Lay Seafood Restaurant, un delizioso ristorantino a pochi metri dal nostro hotel con tavoli colorati posizionati sulla sabbia e dell’ottimo pesce fresco grigliato. La seconda sera, camminando sulla spiaggia, ci siamo fermati al Krua Thai dove abbiamo mangiato un buon Pad Thai e dei gamberoni grigliati. L’atmosfera e l’ambiente erano davvero curati.
Similan Island, Andamane
Questo Parco Nazionale Marino di 128 km quadrati è famoso tra gli appassionati di immersioni e snorkeling e comprende 9 isole, 3 delle quali inaccessibili ai turisti perché dedicate alla conservazione delle tartarughe marine. Le Similan Island si possono visitare solo da Ottobre e Maggio. L’unica possibilità di pernottamento è data da qualche tenda presente sull’isola num. 4, dove troverete anche un piccolo bar e qualche bungalow. Per fortuna le imbarcazioni turistiche devono rispettare alcune rigide regole di attracco per evitare di rovinare i fondali.
La gita alle isole Similan è qualcosa di fantastico e difficilmente descrivibile. Se amate il mare, l’acqua trasparente e i pesci tropicali questo paradiso naturale farà sicuramente al caso vostro. Io ho partecipato a una classica escursione in giornata ma il mio consiglio è quello di fermarvi a dormire in uno dei campeggi autorizzati per godervi la zona in totale tranquillità.
L’escursione parte dal porto di Khao Lak con un grande motoscafo da circa 20 posti che in 1h e mezza arriva a destinazione. Il programma prevede delle sessioni di snorkeling o immersioni in diversi spot. Se siete fortunati potrete incontrare tartarughe, pesci tropicali, coralli e stelle marine. L’unico momento della giornata in cui ci si rende conto dello sfruttamento turistico di queste isole è il pranzo che viene consumato solo sull’isola 4. Bisogna mettersi in fila per poter aver accesso a un buffet di media/bassa qualità. Dopo un po’ di relax sulla spiaggia e un’ultimo bagno si rientra quindi alla base.
Phang Nga Bay, Andamane
Phang Nga è la baia più famosa della Thailandia grazie alle riprese del film “The Man with the Golden Gun ” appartenente alla saga di James Bond. La partenza dei tour organizzati avviene dal porto di Tha Dan. Il percorso inizia su alcuni kayak che attraversano una laguna circondata da foreste di mangrovie e vegetazione tropicale. Questi corsi d’acqua sono abitati da tantissimi animali e volatili.
La caratteristica principale di questa zona sono le grotte di pietra calcarea e le formazioni rocciose che emergono dall’acqua turchese. Nei pressi di questi faraglioni troverete anche qualche spiaggia con sabbia bianchissima e palme rigogliose in cui fare snorkeling o crogiolarvi al sole.
Tutti i tour fanno tappa all’isola di James Bond, la più fotografata della baia, e al villaggio musulmano di Koh Panyi, abitato principalmente da pescatori. Questa cittadina è formata da palafitte all’interno delle quali troverete negozi di souvenir e ristoranti improvvisati. I luoghi più importanti da vedere sono la moschea e la scuola.
Noi abbiamo visitato la baia nel corso dello spostamento da Khao Lak a Phuket. Vi consiglio di fare lo stesso perché risparmierete un sacco di tempo. Io ho apprezzato molto il fatto di essere arrivata in hotel a Phuket prima del tramonto.
Phuket, Andamane
Phuket è un’isola molto diversa da tutte le altre località thailandesi perché offre il giusto mix tra spiagge paradisiache e vita notturna, abbracciando diversi tipi di turismo. Sfatato il mito che sia principalmente una meta legata al turismo sessuale potrete scegliere voi come viverla. Per quanto mi riguarda posso dire di averla vissuta sia di giorno che di notte e che nessuna delle due facce della medaglia mi ha delusa.
Dove alloggiare
Le possibilità di alloggio su quest’isola sono infinite. Quello che posso consigliarvi è di allontanarvi dai centri abitati e dalla vita notturna e scegliere una zona più isolata e possibilmente vicina al mare. Noi abbiamo prenotato un meraviglioso resort a 5 stelle chiamato The Vijitt, formato da enormi ville indipendenti in stile thailandese. Tutti gli alloggi sono panoramici perché il villaggio si sviluppa in altezza e domina la baia di Rawai. Ogni mattina una golf car vi accompagnerà nella sala colazioni dove vi aspetterà un risveglio indimenticabile. Completa l’offerta una piscina a sfioro con affaccio su una piccola spiaggia privata circondata da palme e amache.
Come muoversi
L’unico modo per muoversi a Phuket è affittare un motorino o una macchina. Le due ruote hanno un oggettivo vantaggio di movimento e parcheggio. Il mio consiglio è quindi di optare per uno scooter ma prestare molta attenzione sia alle strade che ai turisti imbranati. La sera muovetevi solo con taxi o tuk tuk perché il tasso alcolico dei turisti è sempre troppo elevato.
Rawai, Nai Harn e Patong Beach
Il primo giorno abbiamo deciso di esplorare le spiagge più vicine al nostro resort. La prima che abbiamo incontrato è stata Rawai Beach. Questo tratto di costa non è sicuramente uno dei più balneabili dell’isola. Tuttavia ha il suo fascino dato dal fatto che è molto frequentata dalla gente del posto, soprattutto pescatori, e vanta una serie di ristorantini di pesce super economici in cui pranzare o cenare guardando il mare. Noi abbiamo pranzato al Nikitas Beach Restaurant, un delizioso localino con tavolini posizionati sotto un bellissimo porticato vista mare.
Per fare il bagno in acque turchesi dovrete tuttavia spostarvi un pochino e raggiungere Nai Harn Beach, una spiaggia appartata nella parte meridionale dell’isola circondata da tratti di giungla. Frequentata da coppie, famiglie e locali questa zona è molto tranquilla e rilassante, oltre che particolarmente adatta allo snorkeling. Il posto ideale dove passare qualche ora.
Dopo un po’ di relax in hotel siamo partiti per andare ad ammirare il tramonto sulla spiaggia di Patong, una delle destinazioni più popolari dell’isola. Qui troverete bancarelle, negozi di souvenir e centri massaggi professionali e meno. Patong Beach è sempre molto animata. Per questo motivo vi consiglio di evitarla durante la giornata mentre può essere piacevole al tramonto, sorseggiando una birra ghiacciata in uno dei locali che affacciano sul mare.
Dove mangiare
Dopo circa 3 giorni di ristoranti tipicamente thailandesi abbiamo deciso di concederci una cena internazionale in un ristorante molto quotato di Patong. L’Aqua Restaurant propone un menù degustazione molto ricercato, con contaminazioni derivanti sia dalla cucina occidentale che da quella asiatica. Servizio impeccabile, ottima lista dei vini e arredamento alla moda. Il conto è ovviamente commisurato alla qualità.
Dove divertirsi
Il cuore della vita notturna di Patong sono le famose Bangla Road e Soi San Sabai, due vie piene di discoteche, cocktail bar e locali a luci rosse. Sfatiamo il luogo comune che descrive questa zona come squallida e prettamente incentrata sulla prostituzione. A Patong troverete quello che state cercando. Sicuramente non stiamo parlando di un quartiere elegante ma vi assicuro che se sceglierete i locali adatti vi divertirete moltissimo senza cadere in strane tentazioni.
Nel nostro caso volevamo passare una serata piacevole e ubriacarci in qualche night club e così è stato. Abbiamo trascorso la serata tra il Banana e l’Hollywood Disco, due locali accomunati da una clientela relativamente adulta e selezionata. I prezzi dei cocktail tengono lontani i ragazzini mentre la musica accontenta un po’ tutti, spaziando dalla house alla commerciale. Il Banana è frequentato soprattutto da australiani e inglesi quindi il tasso alcolico si alza facilmente.
La seconda serata passata a Patong l’abbiamo dedicata alla musica dal vivo. Nello specifico siamo stati un’oretta all’interno dell’Hard Rock Café. Rispetto agli altri locali dello stesso brand quello di Phuket ha una sua anima ben definita. Non vi dico di trascorrerci un’intera serata ma una visita veloce potrebbe valerne la pena. Un discorso completamente diverso va fatto per il Monsoon Bar, dove la musica live fa da padrona. Qui il divertimento e la qualità delle band è assicurata.
Kata e Karon Beach
Con molta calma, nella tarda mattinata, siamo partiti alla scoperta della famosa Kata Beach. Questa spiaggia è molto frequentata per il suo mare color smeraldo e la possibilità di praticare qualsiasi sport acquatico. E’ proprio in questo luogo che ho fatto la mia prima esperienza di volo con il parasailing che consiste nell’indossare un’imbragatura collegata ad un paracadute ed essere trainata da un motoscafo. Il mio primo volo è stato incredibile. Dopo i primi 2 minuti di paura mista ad adrenalina mi sono rilassata e sono riuscita a godermi la vista dall’alto sull’isola di Phuket.
Sempre a Kata Beach vi consiglio di pranzare alla Surf House che offre ottimi hamburger abbinati a cocktail tropicali e possiede una macchina in grado di ricreare e simulare perfettamente le onde del mare per insegnare ai principianti a stare in piedi sulla tavola da surf. Davvero divertentissimo.
Nel pomeriggio abbiamo deciso di spostarci a Karon Beach, la seconda spiaggia più grande di Phuket dopo Patong Beach. Decisamente più tranquilla rispetto a Kata, questo tratto di costa è l’ideale per riposarvi sotto un ombrellone e attendere l’ora del tramonto. Noi abbiamo aspettato il calare del sole con una birra ghiacciata e della frutta fresca.
Dove mangiare
Nei pressi di Kata Beach troverete un’ampia scelta di locali più o meno sofisticati. Noi abbiamo optato per il Two Chefs perché volevamo cenare ascoltando della musica dal vivo e perché era uno dei pochi ristoranti che proponeva un menù con della carne rossa.
Surin, Kamala Beach e Phuket Town
In quest’ultima giornata di mare abbiamo deciso di visitare le spiagge nella parte settentrionale dell’isola. Questa zona è la più ambita da coppie e amanti della tintarella. Qui, ma non solo, lo stato thailandese ha dato un giro di vite ai beach bar sulla spiaggia che inquinavano e contaminavano negativamente il paesaggio. Ora ne troverete davvero pochissimi.
In mattinata abbiamo trascorso qualche ora a Surin Beach, una delle spiagge migliori dell’isola in cui fare il bagno. Nel pomeriggio ci siamo mossi a Kamala Beach, una delle zone che hanno riportato più danni durante lo tsunami del 2004. Questa baia è circondata da colline su cui sorgono residence moderni e resort di design. Uno dei motivi che ci ha spinto a scegliere questa spiaggia è stato il famoso Café del Mar, un beach bar alla moda dove abbiamo passato qualche ora comodamente sdraiati a bordo piscina su lettini comodissimi.
L’ultima serata l’abbiamo dedicata alla scoperta di Phuket Town. Nonostante le molte perplessità iniziali ora posso consigliarvi di dare anche voi una chance a questa cittadina. La zona da vedere si concentra intorno a Thalang Road, una via formata da case colorate che ricorda moltissimo l’Avana. Inoltre camminando in queste strade troverete anche una serie di graffiti variopinti e molto originali.
Dove mangiare
Per la parte food avrete l’imbarazzo della scelta. La città è piena sia di bancherelle di street food che di piccoli locali alla moda. Noi abbiamo ovviamente optato per la seconda proposta e nello specifico siamo stati a cena allo Suay, un ristorante fusion ubicato in un meraviglioso dehor. Il servizio, la cortesia e la fantasia nella preparazioni dei piatti ci hanno conquistato.
La vita notturna è molto limitata rispetto a Patong ma potrete comunque trovare qualche locale in cui trascorrere una serata alternativa. Noi ci siamo limitati a bere un drink al Z1mplex Mixology Laboratory, un cocktail bar davvero difficile da descrivere. Dovete assolutamente vederlo.
Dopo esserci goduti un po’ la piscina del nostro hotel, verso le 14, un taxi ci ha accompagnati all’aeroporto dove avevamo un volo per Bangkok.
Finisce qui la nostra aventura nelle Andamane. Se volete scoprire altre zone della Thailandia vi rimando all’articolo in cui racconto il mio itinerario di viaggio
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