Alghero e le sue spiagge: cosa vedere in 3 giorni
Alghero e le sue spiagge sono una delle mete più visitate della Sardegna. I motivi sono molteplici e quest’articolo cercherà di svelarveli tutti. Partiamo quindi alla scoperta della città di Alghero e delle sue spiagge attraverso un diario di viaggio della durata di 3 giorni che vi racconterà cosa vedere in uno dei luoghi più conosciuti di questa regione ricca di storia.
Come arrivare ad Alghero
Se la vostra intenzione è di trascorrere solo pochi giorni in città il mezzo più comodo per raggiungerla è senza dubbio l’aereo. Considerate che l’aeroporto dista solo 6 km dal centro di Alghero ed è disponibile, oltre al servizio taxi, un collegamento con bus pubblici molto efficiente ed economico. Se la vostra idea è di fermarmi ad Alghero per più di qualche giorno vi consiglio invece di arrivare via mare, portando con voi la vostra vettura. Il porto più vicino è quello di Torres e dista circa 40 minuti dal centro della città. Gli imbarchi sono possibili da Genova o Civitavecchia.
Come muoversi ad Alghero
Ecco tutte le opzioni disponibili. I mezzi pubblici esistono, funzionano ma non vi permetteranno di raggiungere comodamente tutti i luoghi turistici. Se non volete perdere tempo e pazienza vi consiglio di noleggiare un’auto o uno scooter. Io e la mia migliore amica abbiamo optato per la seconda opzione. I plus del motorino sono sicuramente la facilità di parcheggio (assolutamente da non sottovalutare) e un risparmio di denaro sia nel noleggio che nel carburante. La macchina è sicuramente più cara ma permette spostamenti più lunghi in meno tempo. Insomma a voi la scelta.
Cosa vedere ad Alghero
La zona che circonda Alghero è ricca di paesaggi contrastanti, in cui spiagge di sabbia bianca si alternano a scogliere a picco sul mare e calette nascoste. Molti chiamano questa costa la “Riviera del Corallo” perché è facile trovare quest’organismo vivente nelle profondità marine. La città, invece, è un miscuglio di storia, culture e tradizioni. Molti sardi la definiscono la “Barcellona Italiana” ma io non ho trovato così tante affinità con la città Spagnola. Se proprio dovessi sforzarmi nel trovarle scommetterei sul ritmo della vita, gli orari e qualche abitudine culinaria.
Il centro storico di Alghero è molto caratteristico perché è inserito all’interno di antiche mura fortificate risalenti ai periodi di dominazione aragonese e spagnola. È proprio da questa colonizzazione che deriva lo stile architettonico catalano di moltissime strutture. Il mio consiglio è quello di perdervi tra le viette della città fortificata e dedicarvi a un po’ di shopping nelle botteghe artigianali, nei negozietti che vendono prodotti alimentari locali e nelle gioiellerie che lavorano il corallo. Per facilitarvi nell’individuazione di cosa vedere in città vi propongo una lista dei luoghi turistici:
- Cattedrale di Santa Maria con il suo campanile simbolo della città
- Torre di Vincenzo Sulis con la sua omonima piazza
- Chiesa di San Michele con la sua cupola simbolica
- Torre di San Giovanni con il Museo Virtuale della storia di Alghero
- Bastioni Marco Polo, Pigafetta e Magellano con il loro affaccio sul mare
- Museo del Corallo all’interno di Villa Costantino
- Torre della Maddalena e di San Giacomo
Giorno 1 – le spiagge di Alghero
Il nostro primo giorno lo abbiamo dedicato alla scoperta della città di Alghero e delle spiagge che la circondano. La prima che abbiamo scelto è stata la Spiaggia del Lazzaretto dove abbiamo trascorso qualche ora in completo relax. Il nome del luogo è lo stesso della torre che domina la baia. La spiaggia di sabbia vanta anche delle bellissime calette nascoste raggiungibili tramite stradine e percorsi tra gli scogli. Poco distante, sempre all’interno del parco naturale di Porto Conte, troviamo la Spiaggia delle Bombarde. Questa località è decisamente più affollata ed è la spiaggia preferita anche dagli abitanti di Alghero, da cui dista una decina di chilometri. Qui la sabbia è bianca e la costa è preceduta da una meravigliosa pineta verde in cui troverete, tra le altre cose, dei campeggi molto attrezzati. Alle Bombarde è presente anche un bar panoramico in cui fare una sosta per bere un’Ichnusa ghiacciata.
Verso l’ora del tramonto rientrate in città e spostatevi sul lungomare di Alghero. Qui scegliete accuratamente uno dei tanti baretti sui bastioni, ordinate un calice di vino e attendete pazientemente il calar del sole. I colori delle case all’imbrunire e la palla di fuoco che scompare dietro il promontorio di Capo Caccia sono uno spettacolo in grado di lasciarvi senza fiato.
Giorno 2 – Capo Caccia
Il promontorio e l’area marina di Capo Caccia distano circa 40 min dal centro di Alghero. La strada che li congiunge è davvero meravigliosa perché attraversa l’entroterra sardo e vi mette a stretto contatto con una vegetazione mediterranea davvero unica nel suo genere.
La nostra prima sosta della giornata è stata la minuscola e spartana Spiaggia di Tramariglio, davvero poco frequentata. Questa località è perfetta per lo snorkeling. Il mio consiglio è di camminare fino al Beach Bar Tramariglio e appoggiare a terra il vostro asciugamano per una nuotata. Dopo un paio di ore di sole e relax potrete proseguire la salita verso la fine del promontorio, costeggiando scogli a strapiombo sul mare.
Alla fine della strada arriverete finalmente alle famosissime Grotte di Nettuno. Per visitarle bisogna scendere i 654 gradini scolpiti nella roccia del promontorio. L’alternativa è giungerci in barca ma, se siete in buona salute, vi consiglio spassionatamente di non perdervi questa discesa. L’ingresso alle grotte costa 13 euro e comprende un percorso guidato di circa 45 min alla scoperta delle numerose stalagmiti e stalattiti. Rispetto ad altre grotte il posto non è particolarmente claustrofobico ma è molto umido. Al rientro, dopo aver percorso nuovamente i 645 gradini, consiglio una sosta per un pranzo veloce allo Snack Bar Grotte di Nettuno.
Al rientro abbiamo fatto una sosta a Cala Dragunara, una lingua di sabbia finissima lunga non più di una ventina di metri e incastonata completamente nel promontorio di Capo Caccia. Il mare è di un azzurro profondo, tendente al verde, e il fondale è pieno di pesci nascosti in profondi anfratti e piccole grotte. Per finire, nel tardo pomeriggio, ci siamo spostate nella baia di Porto Conte e più precisamente alla Spiaggia di Pischina Salida. La località sarebbe privata, accessibile solo ai turisti del residence, ma a breve distanza trovate anche la spiaggia di Cala Vergine in cui invece l’accesso è libero. Noi abbiamo optato per gli scogli, poco distanti da entrambe le spiagge ma molto scenografici.
Giorno 3 – Stintino e Cala dell’Argentiera
L’ultimo giorno lo abbiamo dedicato a quella che dicono essere la seconda spiaggia più bella d’Italia. Il tragitto verso Stintino dura circa un’ora ma è piacevole perché attraversa zone dell’entroterra molto caratteristiche. La Spiaggia della Pelosa è davvero come si vede in foto: sabbia bianca, acqua cristallina tendente al turchese e un isolotto con una torre aragonese del 500’ a fare da padrone. Purtroppo la spiaggia è sempre molto affollata e il Comune ha messo la bizzarra regola di dover acquistare una stuoia di legno su cui appoggiare il proprio asciugamano per evitare di portare via la sabbia. Personalmente penso che sia più una trovata per racimolare qualche euro piuttosto che un’iniziativa realmente utile. Alle spalle della Pelosa troviamo il Golfo dell’Asinara, raggiungibile solo con un’uscita in barca.
Dopo aver trascorso circa 4 ore in questo paradiso mediterraneo ci rimettiamo in sella. Al ritorno il programma prevedeva di fare una strada più lunga e più panoramica, con una sosta a Cala dell’Argentiera. Questo borgo sorge nel bel mezzo di una miniera di piombo, argento e zinco e si trova alla fine di una serie di tornanti a picco sul mare. Il paesaggio che si ammira durante la strada vale da solo il viaggio. Il paese è davvero sperduto e sembra pervaso da un filo di malinconia e inquietudine. Questa località è famosa per essere un buon punto di partenza per gli appassionati d’immersioni subacquee.
Ristoranti
Alghero è conosciuta da tutti gli appassionati di gastronomia per la sua famosissima “Aragosta alla catalana”. I condimenti con cui può essere presentata sono molteplici ma il più noto prevede solo olio, cipolle e aceto. Il ristorante in cui abbiamo deciso di mangiarla si chiama La Lepanto e ve lo consiglio spassionatamente sia per la qualità che per il servizio. La seconda sera abbiamo scelto un locale più panoramico e romantico. Il Ristorante Nautilus Alghero serve ottimi piatti di pesce crudo e crostacei cucinati seguendo le ricette tipiche del luogo. Meno buono del primo ma comunque molto valido.
Hotel
Il panorama alberghiero di Algero lascia un po’ a desiderare. Diciamo che sarebbe un terreno fertile per qualche grande catena che volesse investire in una zona turistica destinata a crescere negli anni. Noi abbiamo alloggiato all’Hotel Catalunya. Questa struttura è definita una delle migliori in città ma purtroppo ha moltissime pecche. Quella più evidente sono le stanze che andrebbero notevolmente ristrutturate. Il punto forte della struttura è la posizione fronte porto e la vista unica che si può ammirare dalla sala colazioni. Credo che questo sia l’unico punto in cui potrete fotografare la città vecchia in tutto il suo splendore. Considerate che la sera è possibile accedere al Blau Sky Bar dell’hotel e godere ugualmente di questa esperienza anche se non dormite nella struttura.
Locali serali
Ad Alghero il momento più aggregante della giornata è l’aperitivo sul lungomare. Qui troverete moltissimi baretti in cui sorseggiare un bicchiere di vino cullati dalle onde. Se volete un posto “alla moda” dirigetevi al Riservato Beach Bar che vi accoglierà con dj set e aree lounge costruite direttamente sugli scogli. Questo locale si anima molto anche durante il dopo cena. In generale Alghero è una città tranquilla che predilige le piccole enoteche e i bar sul lungomare piuttosto che le discoteche affollate. Considerate però che nei mesi estivi vengono spesso organizzate feste e serate a tema nei locali del centro.
One Comment
Pingback: