6 giorni in Normandia: cosa dovete assolutamente vedere
La Normandia è l’unica regione francese capace di mettere d’accordo gli amanti del mare e gli appassionati d’arte; i cultori della gastronomia e gli studiosi di storia. Inoltre, come se non bastasse, offre paesaggi rurali meravigliosi e numerosi edifici religiosi. In quest’articolo voglio parlarvi di cosa vedere in Normandia, la regione nel nord della Francia che si affaccia sul canale della Manica e che è stata protagonista d’importantissimi fatti storici. Quello che successe sulle sue spiagge cambiò il corso della Seconda Guerra Mondiale.
Il mio consiglio è di visitarla in macchina e d’inserirla in un itinerario più ampio che comprende anche la Bretagna e i castelli della Loira. Io ho dedicato a queste 3 regioni francesi un paio di settimane, nel corso di un viaggio on the road con la mia mamma. Se invece avete le ore contate, considerate che per vedere i luoghi più importanti ci vorranno almeno 4 giorni. Le distanze sono contenute ma i punti d’interesse sono numerosi e non potrete fare a meno di prendervi anche dei momenti per contemplare il mare o gustare le specialità gastronomiche locali.
Termino quest’introduzione complimentandomi con le strutture ricettive e gli abitanti della Normandia che accolgono i turisti in maniera ineccepibile, con prezzi calmierati e servizi più che eccellenti. Scordatevi quindi dell’astio tra francesi e italiani, è giunta l’ora di scoprire cosa vedere in Normandia…
PRIMO GIORNO: Rouen e Giverny
Se raggiungerete la Normadia dall’Italia, la prima tappa del vostro viaggio dovrà essere necessariamente Giverny. Qui potrete ammirare i giardini di Monet, famosi per essere stati la fonte d’ispirazione di numerosi quadri del pittore impressionista. Gli sguardi più attenti riconosceranno i paesaggi, le ninfee e il ponticello immortalati nelle opere di Claude Monet. Nel biglietto d’ingresso (costo 9,5 euro) è compresa anche una visita alla casa dell’artista mentre, se siete davvero degli appassionati d’arte, in città troverete un Museo dell’Impressionismo in suo onore (costo 7,5 euro).
A un’ora di distanza da Giverny troviamo il capoluogo di regione della Normandia. La città di Rouen si affaccia sulla Senna ed è uno scalo portuale molto attivo. Tuttavia la magia di questo luogo si percepisce camminando nelle sue stradine lastricate, tra case medievali a graticcio e negozi d’antiquariato. Rouen è conosciuta in tutto il mondo per la Cattedrale di Notre-Dame e per essere stato il paese in cui fu bruciata viva Giovanna d’Arco, accusata di stregoneria. Place du Vieux Marché è la piazza dove avvenne l’esecuzione. Altri luoghi degni d’essere menzionati sono le Tre Torri e il Gran Orologio. Prendetevi infine del tempo per passeggiare nei suoi vicoli e per cenare in uno dei numerosi ristoranti che servono le classiche omelette francesi. Noi abbiamo cenato al ristorante La Tarte Tatin e siamo rimaste abbastanza soddisfatte.
Dove dormire
Un dignitoso hotel a tre stelle in cui soggiornare è il Mercure Rouen Centre Cathedrale che si trova a pochi metri dalla Cattedrale e offre stanze moderne e pulite. L’unica cosa da evitare è la colazione. Questo vale per quasi tutti gli hotel francesi perché i bar offrono prodotti di qualità superiore a prezzi inferiori rispetto ai buffet degli alberghi.
SECONDO GIORNO: Étretat e Fécamp
A un’ora da Rouen troviamo il piccolo paese di Étretat che ci catapulta in un’altra dimensione. Lasciamo alle spalle una grande città per penetrare in quella che è una delle cornici naturali più belle di tutta l’Europa. La spiaggia di ghiaia bianca contrasta con il blu del mare e tutto viene accentuato dal colore verde dei prati che la circondano. La costa si sviluppa tra due falesie che, a causa dell’erosione, hanno formato degli archi naturali spontanei. Questo rende il paesaggio ancora più pittoresco. Ed è proprio sulla parola “pittoresco” che pongo l’accento sul fatto che Étretat ha fatto da cornice a quadri di grandi pittori del calibro di Matisse, Monet e Delacroix.
Prendetevi qualche ora per camminare sulla spiaggia e salire su una delle due falesie. La vista dall’alto sarà indimenticabile, soprattutto se sceglierete il lato in cui è presente una piccola chiesa bianca. Il paese accoglie i turisti con entusiasmo, offrendo loro un’ampia scelta di alloggi e ristoranti in cui degustare i famosissimi plateau de fruit de mer che da lì a pochi giorni mi avrebbero regalato una bella notte in bianco per via di un’ostrica “sbagliata”. A Étretat vi consiglio spassionatamente il ristorante La Marie Antoniette. Il pesce crudo è davvero ottimo. L’alloggio invece preferisco dimenticarmelo.
Se vi resta del tempo e, se come me, non amate stare fermi potrete anche spingervi alla scoperta di Fécamp, una città portuale ubicata a 16 km da Étretat. Qui vi consiglio di fare un giro nei negozietti del centro e visitare il Palais de la Bénédictine, un meraviglioso edificio neo-gotico dove si produce un celebre liquore.
TERZO GIORNO: Le Havre, Honfleur e Deauville
Solo 30 minuti di macchina separano Étretat da Le Havre, il secondo porto più importante dell’intera nazione francese dopo Marsiglia. Questa città industriale, di primo acchito, non sembra essere particolarmente attraente. Niente di più sbagliato. Basti pensare che nel 2005 è stata inserita tra i siti Patrimonio dell’Umanità UNESCO come una delle città che meglio ha saputo reinterpretare la ricostruzione dopo la Seconda Guerra Mondiale. Questa riqualificazione architettonica fu opera di Auguste Perret. Il mio consiglio è di vedere la chiesa di Saint Joseph, il Museo d’Arte Moderna e l’Espace Oscar Niemeyer, famoso per la sua forma conica che ricorda quella di un vulcano.
Lasciandovi alle spalle Le Havre, dopo altri 30 minuti di guida, arriverete a Honfleur, uno dei paesi più riconoscibili e caratteristici di tutta la Normandia. Anche qui, come a Rouen, le case a graticcio e le vie acciottolate fanno da padrone. Questa città ha ispirato, più di chiunque altra, Claude Monet e dal suo porticciolo sono partite numerose navi dirette verso il Nuovo Continente. L’unica cosa che dovrete fare sarà camminale tra i suoi vicoli, fare shopping nei negozietti e concedervi un pranzo in uno dei ristoranti del porto. Noi abbiamo scelto L’Escale e ci siamo trovate bene. Abbiamo mangiato una zuppa di cozze fantastica.
L’ultima tappa di questa giornata è la cittadina di Deuville, ubicata ad altri 30 minuti di distanza da Honfleur. Questo paese è soprannominato “la Cannes del Nord della Francia” e il motivo è molto semplice: boutique d’alta moda e grandi casinò si affiancano a spiagge e villeggianti intenti a prendere il sole, proprio come accade in Costa Azzurra. L’unica grande differenza la fa il clima che qui è notevolmente più freddo.
Dove dormire
A Deuville vi è una buona concentrazione di strutture alberghiere con spa e piscine. Noi abbiamo alloggiato al Villa Augeval Hôtel & Spa e non ce ne siamo affatto pentite. Camere pulite e luminose, piscina e spa a disposizione di tutti gli ospiti e, stranamente, anche un’ottima colazione.
QUARTO GIORNO: Caen
Il quarto giorno abbiamo deciso di rilassarci un pochino sulla spiaggia di Deuville e di ripartire nel pomeriggio alla volta di Caen (circa un’ora di strada). Questa città è stata parzialmente distrutta dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale e conserva due anime. La parte “nuova” è abitata principalmente da universitari mentre la parte “vecchia” conserva i resti di alcuni monumenti risalenti al secolo XI. Vi consiglio di visitare le due abbazie del centro storico, una riservata agli uomini e l’altra alle donne, la chiesa di San Pierre e il D-Day Museum, che contiene numerosi reperti della Seconda Guerra Mondiale.
Dove dormire
Abbiamo alloggiato al Royal Hotel Caen Centre, una struttura ubicata in posizione centrale, i cui proprietari parlano anche l’italiano (cosa molto rara in Francia). Ottimo servizio e camere moderne. Davvero consigliato. Questa è stata la famosa notte in cui ho mangiato un’ostrica “avariata” rischiando di finire all’ospedale. Da quel giorno non sono mai più riuscita ad assaggiarne un’altra.
QUINTO GIORNO: i luoghi del D-DAY e Bayeux
Come vi avevo anticipato nelle premesse la Normandia è famosa in tutto il mondo per essere stata uno dei luoghi fondamentali della Seconda Guerra Mondiale. Qui, nel 1944, è avvenuto lo sbarco delle truppe americane e canadesi che hanno liberato l’Europa dal nazismo. I luoghi da vedere assolutamente, a mio avviso, sono le spiagge di Juno e Omaha. In particolar modo a Omaha troviamo il monumento ai caduti e il cimitero di Colleville-sur-Mer, tristemente conosciuto per le numerosi croci bianche che lo rendono così scenografico. Se avrete tempo, per completare la visita di quest’importante capitolo della nostra storia, consiglio una sosta anche nelle spiagge di Utah, Gold e Sword.
Tra Juno e Omaha fermatevi anche un paio d’ore nella cittadina di Bayeux, famosa perché conserva un arazzo medievale lungo sette metri. Oltre a quest’opera potrete ammirare i canali, i mulini a vento e moltissimi negozi che vendono o permettono di degustare il Calvados, un distillato ricavato dal sidro di mele.
SESTO GIORNO: Mont Saint-Michel
Mont Saint-Michel dista circa due ore dalle spiagge del D-Day ed è la degna conclusione di qualsiasi viaggio in Normandia. Vi consiglio di lasciare questo luogo per ultimo perché è senza dubbio l’attrazione principale della regione. Patrimonio dell’Umanità UNESCO dal 1979, Mont Saint-Michel è la seconda località più visitata in Francia dopo Parigi e la cosa non mi stupisce.
Al nostro arrivo siamo state investite da un’atmosfera magica, a tratti mistica. Il monastero sorge su un piccolo isolotto protetto da una cinta muraria. Per raggiungerlo bisogna attraversare un ponte e farsi strada tra i vicoli di questo minuscolo borgo medievale, pieni di negozi di souvenir e ristoranti. A tal proposito vi consiglio di assaggiare una crêpes al sidro in una delle numerose e carissime locande del borgo.
La parte migliore della visita, a mio avviso, è il panorama sulla baia che si può ammirare dalla sommità dell’abazia. Questo sito religioso è famoso soprattutto per il fenomeno delle maree, che si alzano e si abbassano a seconda del periodo dell’anno e dei momenti della giornata. Il ritratto più pittoresco lo si può ammirare dalla terraferma durante l’ora del tramonto, soprattutto se l’acqua si alza notevolmente. Per avere informazioni sull’andamento delle maree, sulla storia del monastero e sugli orari di apertura visitate il sito ufficiale.
Dove dormire
Noi abbiamo dormito al Relais Du Roy che è sicuramente strategico per la sua posizione a pochi metri da ponte che conduce al monastero ma non lo è per pulizia e servizio che lasciano davvero a desiderare. Le camere sono trascurate e la moquette sul pavimento non aiuta l’igene.
Quando andare in Normandia
L’alta stagione in Normandia coincide con quella nel resto d’Europa. I mesi estivi di giugno, luglio, agosto e settembre sono sicuramente i più indicati per visitarla. Se state pensando di muovervi ad agosto prendete in considerazione l’ipotesi di prenotare quasi tutti gli hotel perché, nelle località di cui vi ho parlato, sarà facile ipotizzare un “tutto esaurito”. Non aspettatevi tuttavia un clima mediterraneo. Le correnti atlantiche rendono questa regione della Francia particolarmente fredda e ventosa anche d’estate. Difficilmente le temperature superano i 23 gradi.
Se volete scoprire altre regioni di questa nazione, oltre alle già citate Bretagna e Loira, vi invito a visitare la sezione del mio blog che parla della Francia.
3 Comments
Pingback:
Pingback:
Pingback: