Enotour tra le cantine del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene
Da quando, nel 2019, le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene sono diventate Patrimonio dell’Umanità UNESCO l’enoturismo è cresciuto esponenzialmente e quasi tutte le cantine si sono strutturate per ospitare visitatori e appassionati di vino proveniente da ogni parte del globo. Il Prosecco è probabilmente il vino italiano più conosciuto al mondo, sia per l’ottimo rapporto qualità/prezzo che per la sua poliedricità che ci consente di abbinarlo a qualsiasi cibo e occasione. Il suo vitigno è la Glera che troviamo unicamente in Veneto, Friuli Venezia Giulia e, in misura marginale, Trentino Alto Adige.
È fondamentale sapere che di Prosecco non ce n’è uno, ma ce ne sono tre: il Prosecco Superiore Conegliano Valdobbiadene DOCG – quello di cui vi parlerò in quest’articolo – il Prosecco Superiore Asolo DOCG e il Prosecco DOC. Il primo è il più famoso perché prodotto con uve originarie delle colline a nord di Treviso che del Prosecco hanno fatto la storia. Il secondo è altrettanto riconosciuto, anche se meno pubblicizzato, mentre il terzo è un vino che può essere fatto in tutta la regione del Prosecco, da Belluno a Trieste, e generalmente interessa soprattutto vigneti pianeggianti. I primi due sono più rinomati mentre il terzo è più popolare.
Le cantine di Valdobbiadene
Silvano Follador
La piccola azienda vinicola di Silvano Follador e di sua sorella Alberta conta 3 ettari vitati, 20 anni d’esperienza e una produzione di circa 20.000 bottiglie l’anno. Nasce per onorare un investimento portato a termine dai loro nonni. Dal 2003 ad oggi la cantina ha attraversato moltissime fasi sperimentando l’agricoltura bio-dinamica, quella biologica e trovando – infine – un equilibrio tra etica e intervento dell’uomo. Nelle loro produzioni sono presenti anche dei vini “metodo classico”. I Follador sono stati tra i primi della zona a tentare la vinificazione della Glera con fermentazione in bottiglia. Nel 2019 hanno vinificato le medesime uve con metodo classico e metodo charmant mentre nel 2020 punteranno solo sulla fermentazione in autoclave. Solitamente “i Follador” non organizzano visite guidate ma è possibile prendere un appuntamento per assaggiare la loro gamma ed, eventualmente, acquistare qualche bottiglia. Il loro è un lavoro silenzioso e discreto: preferiscono arrivare al pubblico con il vino piuttosto che con l’immagine.
La mia referenza preferita è il Valdobbiadene Prosecco Superiore “fermentato in bottiglia”
Sorella Bronca
L’azienda vinicola Sorelle Bronca è ormai alla quarta generazione e vanta una presenza femminile notevole, messa in risalto anche dal nome della cantina. La famiglia possiede 20 ettari vitati divisi in 4 zone – Colbertaldo, Col San Martino, Farrò e Rua di Feletto – e produce circa 300.000 bottiglie l’anno. Una delle particolarità di Sorelle Bronca è la vinificazione di specifici vigneti – identificati con un numero di mappale – che vanno a creare dei vini chiamati “particelle”, costruiti utilizzando solo uve di quell’appezzamento catastale. Tutte le referenze della linea “particelle” sono chiamate ed etichettate con il numero di mappale a loro corrispondente. La mia preferita è la neonata “181”, proveniente dai vigneti di Rua di Feletto. Oltre alla creazione di ottime bollicine, questa cantina si è spinta anche nella produzione di vini bianchi e rossi con buoni risultati. Tra i rossi sono davvero notevoli le referenze Ser Bele e Ardesco.
La mia referenza preferita è il Difetto Perfetto
Merotto
Graziano Merotto mi ha accolto all’interno della sua nuova struttura – inaugurata nell’estate del 2019 – dedicata all’ospitalità e alla degustazione dei suoi spumanti. L’azienda ha quasi 50 anni ed è ancora nelle mani del suo primo fondatore. Graziano ha dedicato la sua vita al vino, alternando sacrifici e sperimentazioni che l’hanno portato a essere oggi uno dei produttori di Prosecco più eccellenti e premiati. L’azienda vinicola conta 8 ettari di proprietà, 15 ettari in affitto e 10 ettari a conduzione dei soci fondatori e produce circa 600.000 bottiglie l’anno. Durante la degustazione vi verrà mostrata una sorta di sequenza progressiva incentrata sul residuo zuccherino di tutta la loro gamma. Negli assaggi partirete dai vini extra brut – i meno zuccherati – e arriverete ai vini dry – con un residuo zuccherino di 22/24 gr litro. Questa piccola chicca rende la degustazione molto formativa.
La mia referenza preferita è il Cuvée del Fondatore Graziano Merotto
Non solo vino
La zona di Valdobbiadene e Conegliano è conosciuta in tutto il mondo per la sua produzione vinicola. Tuttavia, le cantine di Prosecco non sono l’unica attrattiva della zona; nascoste tra le colline troverete anche castelli, chiese, borghi e mulini. Se volete approfondire questa tematica vi rimando al mio articolo che parla di cosa vedere tra Valdobbiadene e Conegliano.
Se invece siete alla ricerca di qualche altra meta nel nord Italia legata all’enoturismo vi consiglio di leggere il mio articolo dedicato alle cantine della Franciacorta.