Corvara e l’Alta Badia: ristoranti, hotel e vita notturna
Se vi state chiedendo quale sia l’hotel o il ristorante migliore di Corvara, in Alta Badia, siete nel posto giusto.
Tuttavia, prima di entrare nel vivo dell’articolo, vorrei darvi qualche informazione generale su quella che, a mio avviso, è la meta turistica invernale più esclusiva d’Europa.
Corvara: informazioni generali
Corvara è situata a 1560 mt d’altitudine, ai piedi della montagna Sassongher. Molto meno conosciuta delle vicine Cortina o Madonna di Campiglio, questo paese conserva un’esclusività silenziosa e introversa. Non da sfoggio di grandi boutique o vita notturna esagerata ma vanta alcuni tra i migliori alberghi e ristoranti con servizi di primissima classe. Corvara è amata soprattutto da un turismo internazionale – molto rispettoso e poco ostentatore – che riesce a conservarne l’intimità e la tranquillità che la contraddistingue.
Per conoscere le altre mete turistiche appartenenti al “cuore delle Dolomiti” non vi resta che leggere il mio articolo dedicato all’Alta Badia.
La stagione invernale
In paese, nella stagione invernale, troverete diverse piste da sci adatte a qualsiasi tipo di clientela. Per gli sciatori più esperti consiglio la Vallon-Boè e la Col Alt che vi permetteranno di accedere a due degli itinerari sciistici più belli delle Dolomiti: il Sellaronda e il “Giro della Grande Guerra“.
Corvara: hotel consigliati
L’essenza di Corvara è racchiusa nell’hotel La Perla, un meraviglioso 5 stelle che fa parte della catena The Leading Hotels of the World. La conduzione familiare riesce a creare rapporti duraturi con moltissimi ospiti che tornano in struttura anche più volte nel corso di un anno. L’albergo non è assolutamente economico ma l’arredamento e il calore delle stanze, la proposta gastronomica e la posizione ripagano ampiamente di ogni sforzo. Se non avete la possibilità di soggiornarvi il mio consiglio e quello di prendere un aperitivo o cenare in uno dei loro ristoranti.
Un altro 5 stelle in cui ho avuto la fortuna di alloggiare è l’hotel Sassongher che domina Corvara dall’alto. Le camere sono arredate con legno locale e materiali preziosi, la spa è immensa e propone tantissimi trattamenti e la cucina è ottima. Questa struttura non offre molti ambienti per gli ospiti esterni all’hotel.
Se i 5 stelle sono troppo pretenziosi vi suggerisco di prendere in considerazione l’hotel La Tambra, che in ladino vuol dire fienile d’alta montagna. Non dormirete certo in una mangiatoia ma le camere calorose e semplici evocheranno questo nome. Considerando che in questo e in quasi tutti gli altri hotel della zona verrete ospitati con un trattamento in mezza pensione, mangiare bene è fondamentale. Il ristorante della Tambra non ha nulla da invidiare a quelli degli hotel più blasonati di Corvara.
Corvara: ristoranti consigliati
Considerando che la maggior parte dei turisti alloggia in strutture alberghiere che “obbligano” ad acquistare la mezza pensione, i ristoranti più famosi di Corvara fanno parte di grandi hotel o si trovano sulle piste, ad alta quota.
Un indirizzo imperdibile è il ristorante gourmet La Stüa de Michil, all’interno dell’hotel La Perla. Lo chef Nicola Laera ha preso da poco le redini della cucina Stella Michelin dal 2002. I menù degustazione si basano sull’utilizzo di materie prime della zona. L’ambiente è davvero unico: luci soffuse, mise en place elegante e una cantina che da sola vale l’esperienza della cena.
Corvara: la vita notturna
Dopo una giornata sugli sci non potete perdervi l’après-ski dell’hotel La Perla, unico nel suo genere. Il locale si chiama Murin ed è aperto tutti i giorni fino alle 21.00. Il venerdì sera l’apertura si protrae fino alle 2 di notte. La particolarità è data dall’architettura del bar, strutturata su due piani, con rampe di scale riservate al personale per servire i clienti in maniera originale. Un’alternativa al Murin è il Toccami Wine Bar dell’Hotel Marmolada. Un locale elegante perfetto per un drink serale.
Per conoscere le altre mete turistiche appartenenti al “cuore delle Dolomiti” non vi resta che leggere il mio articolo dedicato all’Alta Badia.
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