I vini e le cantine dell’Etna
Per conoscere a fondo i vini e le cantine dell’Etna bisogna intraprendere un viaggio fra versanti, contrade, vigneti e piccoli borghi, sorti sulle ceneri nell’omonimo vulcano.
Un po’ di numeri
Oggi le cantine dell’Etna sono 140 mentre i vigneti ricoprono una superficie vitata di circa 1100 ettari. Le coltivazioni si trovano a un’altezza compresa tra i 400 e i 1000 mt d’altitudine, arrivando a volte anche a 1100/1200 mt.
La zona dell’Etna comprende circa 133 contrade e 17 comuni, così suddivisi:
- Castiglione di Sicilia: 47 contrade
- Linguaglossa: 10 contrade
- Milo: 8 contrade
- Randazzo: 24 contrade
- Santa Maria di Licodia: 1 contrada
- TreCastagni: 9 contrade
- Viagrande: 9 contrade
- Biancavilla: 5 contrade
- Zafferana: 20 contrade
Inoltre, nella regione etnea esistono sostanziali differenze di clima e terroir, a seconda dei diversi versanti della montagna:
1. Versante Nord
È l’area più vitata, grazie alla maggior “dolcezza” dei pendii, ma è anche quella con l’escursione termica più importante. In questo versante vengono coltivate esclusivamente varietà a bacca rossa, allevate ad alberello tradizionale. Tra le quattro zone vinicole questa è la più antica. I vini di questo versante hanno un buon equilibrio tra struttura e freschezza e sono molto longevi.
2. Versante Est
Quest’area si affaccia sul Mar Ionio e gode di una ventilazione costante e di molte giornate di pioggia. Il terreno è ricoperto da lapilli vulcanici. Qui si coltivano quasi esclusivamente vitigni a bacca bianca, allevati ad alberello e sostenuti dal tradizionale palo di castagno. Il Comune di Milo è il riferimento di questo versante perché è il solo che, da disciplinare, può dare origine al vino Etna Bianco Superiore. I vini di questo versante hanno freschezza e finezza aromatica, oltre che una buona longevità.
3. Versante Sud-Est
Qui troviamo vitigni dalle grandi pendenze e dalle grandi escursioni termiche; sviluppati ad altitudini importanti e adagiati su coni eruttivi spenti. Le condizioni sono favorevoli sia per coltivazioni di uve a bacca rossa, sia per uve a bacca bianca, solitamente allevate a spalliera. I vini di questo versante hanno una struttura e dei profumi varietali ben marcati.
4. Versante Sud Ovest
È un’area che si è formata dalle scorie fuoriuscite dall’omonimo cono vulcanico, a seguito di un’attività esplosiva. Il clima è caratterizzato da forti escursioni termiche, poca pioggia, venti caldi e molto irradiamento solare. Qui vengono coltivati vitigni a bacca rossa, prevalentemente ad alberello. I vini di questo versante hanno uno spettro olfattivo più intenso e maggiore tannicità.
Le denominazioni
I vini dell’Etna e le loro denominazioni sono tra le più antiche d’Italia. Alla fine dell’800 Catania fu la provincia più vitata dell’intera Sicilia. Tuttavia, filossera, eruzioni e industrializzazione ne ridussero fortemente la produzione. Negli anni 90 ci fu una rinascita di quest’area, grazie alla lungimiranza di agricoltori e imprenditori locali, che ripristinarono gli antichi Palmenti, affiancandoli a cantine più moderne. A ruota arrivarono poi i “grandi capitalisti” della produzione vitivinicola siciliana, come Firriato e Planeta.
La denominazione di origine controllata “Etna” è suddivisa nelle seguenti tipologie:
- Bianco
- Bianco Superiore
- Rosso
- Rosso Riserva
- Rosato
- Spumante
Le cantine dell’Etna
Benanti
Tra le cantine dell’Etna quella di Benanti è sicuramente una delle più storiche. Questa famiglia, di nobili origini, inizia a produrre vino alla fine dell’Ottocento con Giuseppe Benanti. Da allora, di generazione in generazione, questa famiglia ha saputo convertire una passione in un’azienda, che fa della ricerca e dell’esaltazione del terroir etneo un baluardo. La famiglia Benanti, di fatto, ha vissuto da protagonista ogni periodo storico della viticultura etnea, contribuendo in prima persona alla sua evoluzione.
La prima annata a essere stata imbottigliata risale al 1990. Tra le cantine dell’Etna, Benanti è stata la prima realtà vitivinicola presente su tutti i versanti della Montagna:
1. Castiglione di Sicilia (Etna Nord), Contrada Dafara Galluzzo
2. Milo (Etna Est), Contrada Rinazzo
3. Santa Maria di Licodìa (Etna Sud-ovest), Contrada Cavaliere
4.Viagrande (Etna Sud-Est), Contrada Monte Serra: in questo comune troviamo la sede dell’azienda
Nel 2002 Benanti è il primo produttore di uno spumante Metodo Classico etneo ottenuto da uve Carricante mentre nel 2005 l’azienda avvia una sperimentazione che le consentirà, 10 anni più tardi, d’ottenere quattro brevetti proprietari di lieviti autoctoni etnei.
Oggi la cantina è gestita da Antonio e Salvino Benanti, figli del Cavaliere Giuseppe Benanti, proprietario di un’azienda farmaceutica fondata dal padre Antonio. La produzione annuale si assesta sulle 210.000 bottiglie, ricavate da un totale di 22 ettari, destinate a un mercato prevalentemente straniero.
La degustazione
Le etichette della cantina sono quattordici. Risultava, quindi, impossibile provarle tutte. Ecco la nostra selezione:
Bollicine
Lamorèmio Brut Rosato 2018: 100% Nerello Mascalese
Noblesse Brut 2016: 100% Carricante
Bianchi
Contrada Cavaliere Etna Bianco 2019: 100% Carricante
Rossi
Contrada Cavaliere Etna Rosso 2018: 100% Nerello Mascalese
Contrada Monte Serra 2016: 100% Nerello Mascalese.
Nerello Cappuccio Terre Siciliane 2018: 100% Nerello Cappuccio
Nerello Mascalese Etna Rosso 2012: 100% Nerello Mascalese
La visita nella cantina di Benanti comprende una passeggiata tra le vigne di Contrada Monte Serra; un viaggio nel vecchio e maestoso Palmento (non più in uso), all’interno del quale vi verranno spiegate le usanze e le tecniche di vinificazione antiche; una sosta nella quadreria, che ospita collezioni di dipinti, e nella bottaia, luogo dove affinano i vini. Il tutto terminerà con una degustazione, accompagnata da piccoli assaggi del territorio. Le visite sono tutte gestite da sommelier professionisti. Il nostro – Giuseppe Fiorito – è stato davvero molto bravo.
I Vigneri
I Vigneri, più che una cantina, sono una vera e propria istituzione: operano sull’Etna da più di 30 anni, ricercando sempre piccole innovazioni nel rispetto del territorio. Utilizzano strumenti e metodi poco invasivi, alla ricerca di un’armonia che unisca tradizione, ambiente e pratiche agricole. Definiscono i loro vini “UMANI”. Questa parola è diversa dall’abusato termine “naturale”. I vini umani sono quelli prodotti nel rispetto delle pratiche agricole e viticole antiche – l’utilizzo del Palmento e dell’Alberello in primis – e con la passione che contraddistingue esclusivamente coloro che nascono e crescono sull’Etna.
I Vigneri sono una “creazione” di Salvo Foti, uno dei massimi esponenti dell’enologia etnea. Salvo, oltre ad essere un grandissimo enologo, si è distinto anche per la ricerca scientifica, l’insegnamento e la pubblicazione di diversi libri e articoli sulla viticultura. Foti sta lentamente lasciando la cantina in eredità ai suoi due figli Simone e Andrea, nati e cresciuti alle pendici del vulcano, laureati in Viticoltura ed Enologia e con esperienze in diverse aree vinicole, tra cui la Francia.
Durante la visita in cantina, ubicata nella Contrada Caselle – all’interno del Comune di Milo – visiterete l’antico Palmento etneo in pietra lavica, tuttora in attività, e i “nuovi” ambienti della cantina. Tra questi v’invito a porre attenzione alla bottaia, dove sono stati impiegati materiali del territorio come mattoni in terracotta e pietra lavica dell’Etna. Le botti sono in legno di rovere, acacia e castagno mentre gli arredi sono in ferro forgiato a mano.
La degustazione
Gli ettari vitati di proprietà della cantina sono 5 e la produzione si assesta sulle 25.000 bottiglie annue. I Vigneri producono vini provenienti da parcelle ben definite e selezionate, che danno origine a una singola etichetta. Ecco la nostra degustazione:
Rosati
Vinudiluce – Vino Rosato dell’Etna
Parcella VignaBosco, Etna Ovest. Un misto di uve bianche e rosse – Granache, Minnella Nera, Grecanico, Minnella Bianca – raccolte a 1.200 mt d’altitudine, in uno dei vigneti più alti d’Italia. Nelle annate in cui il vino non raggiunge in modo naturale il grado alcolico di 11% viene prodotto in versione spumante metodo classico con rifermentazione in bottiglia per almeno 17 mesi.
Bianchi
Aurora – Vino Bianco Superiore dell’Etna
Parcella VignaAurora, Etna Est. Aurora è il nome di una farfalla autoctona dell’Etna, rappresentata in etichetta. Questo vino proviene dalle vigne della Contrada Caselle, dove troviamo anche la sede dell’azienda vinicola. I vitigni presenti in questo vino sono 90% Carricante e 10% Minnella Bianca.
Vignadimilo – Etna Bianco Superiore
Parcella VignadiMilo, Etna Est. Il vitigno 100% Carricante, senza innesto su vite americana (franco di piede), è frutto di una selezione fatta da Salvo Foti in oltre 20 anni di attività.
Rossi
I vigneri – Etna Rosso
Un vino rosso schietto e genuino, vinificato in Palmento, che contiene un 90% di Nerello Mascalese e un 10% di Nerello Cappuccio.
Vinupetra – Etna Rosso DOC
Parcella VignaCalderara, Etna Nord. Vinupetra è una parola dialettale che significa “vino prodotto in un terreno di pietre”. Al suo interno troviamo tre diversi vitigni: 80% Nerello Mascalese, 10% Nerello Cappuccio e 10% Granache e Francisi.
Cottanera
La cantina Cottanera, ubicata nel versante Nord dell’Etna, è oggi gestita da Francesco Cambria. Quest’azienda vinicola nasce nel 1960 quando il nonno di Francesco compra l’attuale proprietà e inizia la produzione di vini “sfusi”. Guglielmo ed Enzo, padre e zio di Francesco, furono i primi a scommettere su questi vigneti interrompendo il conferimento delle uve alle cantine sociali e impiantando qualche vitigno internazionale come il Viognier – tutt’ora utilizzato nel loro Bianco Sicilia DOC – e lo Syrah.
Oggi la proprietà vanta 62 ettari vitati – con oltre 350.000 bottiglie annue – e 10 ettari dedicati alla produzione di olio. Per Cottanera lavorano interi nuclei familiari, in particolare le donne che, secondo la tradizione dell’Etna, possiedono la giusta delicatezza nella cura delle vigne e nella scelta dei grappoli.
Durante la visita in cantina avrete modo di passeggiare tra i vigneti, visitare la barricaia e degustare i vini, accompagnati da prodotti tipici. La tenuta organizza anche pranzi, corsi di cucina e si appoggia ad agenzie locali per proporre “experience” che comprendano, oltre alla classica visita con degustazione, anche la scoperta del territorio etneo. Inoltre, entro la fine del 2022, Cottanera aprirà un piccolo wine resort a pochi passi dalla cantina. Nel momento in cui scrivo sono in corso i lavori di ristrutturazione.
La degustazione
La cantina possiede vigneti in cinque contrade differenti: Cottanera (completamente sua), Diciassettesalme, Feudo di mezzo, Calderara e Zottorinoto. A causa delle diverse ubicazioni delle vigne e delle diverse tipologie di uve la cantina vendemmia da fine Agosto a novembre. Le vigne sono curate da 25 donne che raccolgono tutto a mano e tramandano il lavoro di generazione in generazione.
L’azienda vinicola propone dieci referenze diverse, tra cui sette Etna Doc. Ovviamente non abbiamo potuto assaggiarle tutte ma questa selezione ci ha comunque convinti:
Bollicine
Etna DOC Spumante Brut: 100% Nerello Mascalese e 40 mesi sui lieviti
Rosati
Etna DOC Rosato: 100% Nerello Mascalese
Bianchi
Etna DOC Bianco: 100% Carricante
Rossi
Etna Rosso Contrada Feudo di Mezzo: 100% Nerello Mascalese
Etna Rosso Contrada Diciassettesalme: 100% Nerello Mascalese
Gambino
L’ultima cantina di cui vi voglio parlare è quella dei Gambino, nel Comune di Linguaglossa, sul versante Nord-Est dell’Etna. La sua storia risale al 1978 quando Vittorio Raciti acquista l’attuale proprietà terriera e inizia, con la moglie Maria Gambino, la coltivazione della vite. Tra il 2002 e il 2012, la seconda generazione – guidata da Maria Grazia, Filadelfo e Francesco – rinnova e modernizza l’azienda vinicola, puntando molto sull’enoturismo e l’ospitalità.
Oggi la cantina comprende 15 ettari vitati con una produzione annua di circa 170.000 bottiglie. Le coltivazioni dei Gambino si dividono tra la zona dell’Etna e quella di Caltanissetta, nella Sicilia Centrale. Durante la visita in cantina, oltre ad ammirare un panorama unico tra mare e vulcano, visiterete le stanze in cui avvengono l’affinamento e l’invecchiamento dei vini. L’azienda vinicola utilizza serbatoi in acciaio inox a temperatura controllata e numerose botti di legno, per unire tradizione e nuove tecnologie.
Sia per la parte di enoturismo che per la commercializzazione dei vini Gambino si rivolge principalmente a un mercato straniero. Nella loro cantina troverete 4 sale di degustazione dedicate alle occasioni più disparate. Quasi tutte le visite sono accompagnate dall’assaggio di prodotti del territorio, cucinati in maniera genuina con ingredienti a km zero.
La degustazione
La cantina conta nove referenze tra cui cinque Etna Doc, sui quali si è ovviamente focalizzata la nostra degustazione:
Bollicine
Etna DOC Spumante Maria Gambino: 100% Nerello Mascalese e 48 mesi sui lieviti
Rosati
Etna DOC Rosato Tifeo: 100 % Nerello Mascalese
Bianchi
Etna DOC Bianco Tifeo: 70% Carricante e 30% Cataratto e Minnella
Rossi
Etna Rosso Tifeo: 90% Nerello Mascalese, 10% Nerello Cappuccio
Etna Rosso Petto Dragone 2017: 100% Nerello Mascarese
Termina qui il nostro viaggio tra le cantine dell’Etna. Se vi trovate tra Catania e Messina e volete approfondire qualche altra destinazione sicula, vi consiglio di leggere i miei articoli dedicati a Taormina e Milazzo. Se, invece, preferite approfondire altre mete dedicate all’enoturismo non perdetevi i miei articoli su Pantelleria, Franciacorta, Montalcino e Langhe.
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