Se dici Oslavia, dici Primosic
Sono stata ad Oslavia – “patria” della Ribolla Gialla e territorio di confine – e ho visitato la Cantina Primosic.
Sulla ponca di Oslavia – un terreno di marna e arenaria, poco fertile ma ricco di minerali – nascono i tralci di vite della Ribolla, sopravvissuti ai sanguinosi scontri della Prima Guerra Mondiale. E se diciamo Ribolla Gialla non possiamo che parlare dell’azienda vinicola più storica del territorio e, in particolare, di Silvan Primosic. È a lui che dobbiamo la prima bottiglia del Consorzio Collio (creato nel 1964) e la fondazione dell’APRO (Associazione Produttori Ribolla di Oslavia).
Silvan perde il papà ancora giovanissimo e inizia a lavorare la terra a 15 anni. Oggi è alla sua 65esima vendemmia e, pur non avendo mai studiato enologia, conosce le sue uve e i metodi di vinificazione meglio di tanti enologi. Oggi in cantina troviamo i suoi figli Marco e Boris, che si dividono equamente oneri e onori. Primosic possiede 30 ettari vitati e gestisce altrettanti ettari in affitto, producendo all’incirca 180.000 bottiglie con rese molto basse.
La degustazione
I grandi classici
Il primo vino della nostra degustazione è stato la Ribolla Gialla spumantizzata con Metodo Martinotti (85% Ribolla Gialla e 15% Pinot Noir). Inizialmente Silvano l’aveva chiamata Ribolla Noir ma, a seguito di lamentele da parte del Consorzio, il nome è cambiato in Bolla Noir.
Successivamente abbiamo assaggiato i tre vini che potrei definire come il punto di partenza della cantina, i più storici. Gli stessi uvaggi ci verranno poi proposti in versione macerata.
1. Ribolla Gialla IGT
Silvano è molto orgoglioso della sua Ribolla Gialla di Oslavia che definisce un CRU. A tal proposito mi ricorda che gli ettari totali di Ribolla Gialla coltivati in Friuli Venezia Giulia hanno raggiunto ormai quota 4000.
2. Malvasia IGT
3. Collio DOC Friulano
Un vino minerale (come la Ribolla Gialla) ma un po’ più gentile, aromatico e rotondo, con sentori di fiori bianchi.
I macerati
La filosofia di macerazione dei vini portata avanti dalla cantina Primosic si basa sulla “non denaturazione” dei sentori delle uve. La macerazione deve dare qualcosa in più e non modificare gli aromi e i colori del grappolo. Per questo motivo la famiglia Primosic cerca di allontanarsi da pratiche di cantina che possano rendere i vini ossidati e/o torbidi. Per la macerazione Primosic, al contrario di Gravner, non utilizza le anfore ma le botti di rovere di Slavonia. Tra gli “orange wine” – come Silvan non ama chiamarli – abbiamo degustato:
1. Pinot Grigio 2017 (7 giorni sulle bucce)
2. Friulano Skin 2017 (15 giorni sulle bucce) – Tre bicchieri Gambero Rosso
Nel bicchiere ho trovato il Collio DOC Friulano classico ma con più struttura.
3. Ribolla di Oslavia Riserva 2018 (24/28 giorni sulle bucce)
Al naso questo vino si mostra intenso, floreale, minerale, con note di frutta gialla matura e spezie. Al palato sapido e fresco; morbido e leggermente fruttato.
Gli outsider
Tra gli outsider e i vitigni internazionali una menzione speciale va allo Chardonnay, di cui io ho assaggiato l’annata 2017. Questo vino riposa in botte per circa 30 mesi ed è uno dei migliori Chardonnay che io abbia mai bevuto in Italia. Silvan ci ha fatto provare anche uno dei suoi “ultimi” esperimenti che ha firmato con il suo nome. Si tratta di un vino fuoriserie (come lo ha definito lui) con un 80% di uve Chardonnay e un 20% di uve Ribolla Gialla, affinato prima in botte e poi in acciaio. Silvan Primosic 2011, un vero fuoriclasse!
Prima di terminare la degustazione abbiamo assaggiato anche il Collio Bianco Klin 2017 composto dai seguenti uvaggi: 50% Sauvignon, 20% Chardonnay, 15% Ribolla Gialla e 15% Friulano. Affinato in botte per 24 mesi si presenta carico e dorato, con sentori tipici di tutti e 4 gli uvaggi. La degna conclusione di questa degustazione difficile da dimenticare.
L’APRO
L’Associazione Produttori Ribolla di Oslavia nasce 12 anni fa e conta oggi 7 cantine: Dario Princic, Fiegl, Gravner, Il Carpino, La Castellada, Primosic e Radikon. La motivazione principale è la tutela del territorio, delle sue genti e dei suoi vigneti, nonché la promozione di un turismo di prossimità che renda quest’area più conosciuta.
Se amate i luoghi di confine e volete fermarvi qualche altro giorno in Friuli-Venezia Giulia leggete il mio articolo sulla città di Trieste.
Se, invece, non avrete la possibilità di fare un viaggio fino alla cantina di Primosic sappiate che l’azienda partecipa ogni anno al Merano WineFestival, una delle fiere menzionate nella mia personale classifica dei migliori eventi dedicati al settore vinicolo.