Rocche dei Manzoni, dal Barolo al Metodo Classico
Ad accoglierci nella cantina Rocche dei Manzoni troviamo Chiara, che da quasi 40 anni presta servizio per l’azienda vinicola e ne conosce ogni singolo metro quadrato.
Rocche dei Manzoni nasce nel lontano 1974 quando Valentino Migliorini e sua moglie Elena decidono di lasciare il loro ristorante stellato “Da Valentino” a Caorso (Piacenza) per trasferirsi nelle Langhe. È qui che acquistano una tenuta a Monforte d’Alba e iniziano la loro produzione vinicola. Valentino è un grande innovatore e nel 1976 crea il suo primo blend di nebbiolo e barbera. Due anni dopo, nel 1978, avvia la produzione di bollicine Metodo Classico e, per finire, introduce le barrique per l’affinamento dei rossi. Nel 1982 la barrique fu impiegata per tutte le vinificazioni e nel 1999 fu prodotto il primo Barolo Riserva 10 anni.
Oggi l’azienda è guidata dal figlio di Valentino, Rodolfo Migliorini, che si è formato nelle Langhe e ha compiuto diverse esperienze all’estero. Lui e l’enologo Giuseppe Albertino continuano con orgoglio il cammino intrapreso da Valentino. Rodolfo, forte dell’eredità paterna, nel 2008 introduce in cantina un’altra importante innovazione: le uova di cemento che, grazie alla loro porosità, rendono i vini rossi ancora più eleganti e setosi, facendogli compiere un ultimo scatto evolutivo.
Rocche dei Manzoni: la cantina
La parola che meno s’addice alla descrizione di questa cantina è sicuramente “sobrietà”. Rocche dei Manzoni ama lo sfarzo e non lo nasconde!
La tenuta, in cui tuttora vive la famiglia Migliorini, è integrata perfettamente con l’ambiente circostante e si sviluppa su tre livelli, dedicati ai diversi affinamenti del vino. All’interno della cantina arte, cultura e musica si fondono per dare vita a un’esperienza originale. Lo spazio più emozionante è sicuramente la cupola affrescata dal pittore Guy Rivoir in cui risuonano le note di una melodia di Ezio Bosso composta appositamente per l’amico Rodolfo Migliorini.
L’azienda vinicola possiede circa 60/70 ettari, di cui almeno l’80% ubicati nel comune di Monforte, tutti vitati a Nebbiolo da Barolo, Chardonnay e Pinot Nero. L’età media delle piante, allevate a Guyot, è di circa 35 anni. La produzione annua della cantina s’aggira intorno alle 250.000 bottiglie.
Rocche dei Manzoni predilige pratiche di cantina poco invasive – di natura agro-ecologica – e pone moltissima attenzione alle peculiarità di ogni singola vigna, studiandone la composizione e la conformazione, date principalmente dal microclima e dall’esposizione.
Rocche dei Manzoni: la degustazione
Rocche dei Manzoni ha due anime interconnesse ma, allo stesso tempo, ben distinte: quella dei grandi vini rossi piemontesi e quella delle bollicine Metodo Classico.
Le bollicine
Rocche dei Manzoni ha 4 referenze legate alla produzione di bollicine Metodo Classico, con prezzi importanti, giustificati però dalla qualità. Noi ne abbiamo degustate due:
Brut Valentino ()
100% Chardonnay. Maturazione sui lieviti per almeno 120 mesi e affinamento in bottiglia di almeno altri 8/12 mesi prima della messa in vendita. Sentori di lieviti e pasticceria, complessità, persistenza e sapore secco.
Brut Rosé Valentino ()
85% Pinot Nero e 15% Chardonnay. Maturazione sui lieviti per almeno 60 mesi e affinamento in bottiglia di almeno altri 6 mesi prima della messa in vendita. Note di pompelmo e arancia rossa con sentori minerali e speziati sullo sfondo.
I vini rossi piemontesi
Rocche dei Manzoni ha moltissime referenze legate ai vini rossi piemontesi: 3 Langhe DOC, 2 Barbera, 1 Dolcetto d’Alba e – ovviamente – 5 Baroli. Ecco cosa abbiamo scelto d’assaggiare:
Langhe Rosso DOC “Quatr Nas”
Questo vino è chiamato iconicamente “quattro nasi” perché racchiude le uve di 4 varietà differenti: 50% Nebbiolo e 50% Pinot Nero, Cabernet Sauvignon e Merlot. L’invecchiamento avviene sia in legno che in cemento. Questo vino regala profumi complessi e di grande varietà e sa essere delicato, rotondo e morbido.
Barolo DOCG “Vigna Cappella di S. Stefano”
100% Nebbiolo da Barolo. Vigna d’la Roul (vigna della rovere) è uno dei principali cru della cantina, il cui vigneto – esposto a sud – è ubicato in località Manzoni Soprani. Un Barolo di grande struttura, molto longevo, con profumi persistenti e pungenti. Il più “maschio” dei vini prodotti da Rocche dei Manzoni.
Barolo DOCG “Vigna d’la Roul”
100% Nebbiolo da Barolo. Vigna Cappella di Santo Stefano è ubicata a Perno, una frazione di Monforte d’Alba. Dalla vinificazione delle sue uve s’ottengono vini strutturati e dai tannini vellutati. Un Barolo con un bouquet ricco e persistente, caratterizzato da una buona eleganza e armoniosità.
Inoltre…
Se siete appassionati d’enoturismo e amate la regione Piemonte v’invito a leggete i miei approfondimenti su alcune cantine delle Langhe e sulla città di Barolo.