Martinica, l’isola più francese dei Caraibi
La Martinica è l’isola più francese dei Caraibi e fa parte dell’arcipelago delle Piccole Antille. Con Guadalupa, Saint Martin e Saint Barthélemy, la Martinica è anche una delle quattro isole che appartengono alle Antille francesi, così chiamate perché fanno parte del dipartimento d’oltremare della Francia.
Essendo parte dell’Unione Europea, potrete raggiungere questa meta solo con la carta d’identità e usufruire dell’assistenza sanitaria senza bisogno di stipulare un’assicurazione. In Martinica si parla francese, la moneta in vigore è l’euro, la patente italiana è riconosciuta e potete utilizzare il traffico dati del vostro operatore telefonico con le tariffe standard incluse nel vostro piano tariffario.
Territorio e caratteristiche
L’isola di Martinica è lunga 65 km e larga 31 km e occupa una superficie complessiva di 1128 km quadrati. Il suo soprannome è “isola dei fiori” e deriva dal fatto che originariamente si chiamava Madinina, parola che nella lingua indigena del luogo ha appunto questo significato.
Il territorio della Martinica, l’isola più francese dei Caraibi, è abbastanza eterogeneo. La definirei un’isola vulcanica e tropicale con una natura rigogliosa. Gli elementi che la caratterizzano sono le piantagioni, i fiori colorati, le cascate e le spiagge chilometriche. Confina a nord con l’isola di Dominica e a Sud con l’isola di Saint Lucia.
I suoi abitanti sono circa 400.000 e sono concentrati nei grandi centri urbani. Il costo della vita è abbastanza alto e le aree economiche di maggiore profitto sono il settore agricolo, quello industriale e, solo in ultima battuta, il turismo.
La parte settentrionale dell’isola
Il nord è caratterizzato da un’area estremamente verdeggiante ricca di ruscelli, cascate e piantagioni di ananas, banane e canne da zucchero. Nella parte settentrionale più estrema troviamo il vulcano, ancora attivo, del Mount Pelée (1397 mt) che ha influito sulla formazione delle distintive spiagge nere che punteggiano la costa nord-caraibica dell’isola. Nella costa nord-atlantica, invece, troviamo spiagge di sabbia dorata scura con onde altissime, ideali per i surfisti più esperti.
La parte meridionale dell’isola
Il sud è caratterizzato da spiagge indiscutibilmente più vicine al concetto di isola caraibica. La natura selvaggia, decisamente più arida rispetto al nord, fa da padrona anche in questa zona. Sul lato caraibico si trovano piccole baie riparate con sabbia chiara e acque cristalline, ideali per nuotare e ammirare il fondale marino. Sul lato atlantico le baie sono molto più ventilate e il mare è mosso.
Cosa aspettarvi
La Martinica non rispecchia la designazione di isola caraibica che molti turisti hanno in mente. La similitudine che mi ha accompagnata per tutta la vacanza è stata quella con la Corsica, un’altra isola francese per eccellenza. In Martinica la tendenza è quella di non sviluppare un turismo di massa e mantenere un profilo decisamente più basso rispetto alla vicina Saint Lucia.
Per questa ragione su quest’isola non troverete resort di lusso o boutique hotel ma alloggi molto più basici, oltre che a un buon turismo portuale. Sfortunatamente è facile imbattersi anche in eco-mostri in cemento, concentrati soprattutto nei grandi centri abitati, e in zone industriali decisamente poco eco-sostenibili. Un altro problema oggettivo, che interessa le zone densamente abitate, è dato dal traffico e dalla disorganizzazione generale del piano urbanistico.
Quando andare
La Martinica, l’isola più francese dei Caraibi, è calda in tutti i mesi dell’anno. Le piogge sono abbastanza irregolari ma è più facile trovare settimane soleggiate nella stagione secca compresa tra la fine di Dicembre e la fine di Aprile. I nostri mesi caldi – da Giugno a Settembre – sarebbero da evitare perché i temporali sono frequenti e il tasso di umidità è alto. Inoltre c’è un alto rischio di imbattersi in piccoli uragani.
Come spostarsi
In Martinica, l’isola più francese dei Caraibi, il mio consiglio è quello di noleggiare una macchina. Se non volete spendere troppo accontentatevi di una piccola utilitaria. Le strade sono tutte battute e non dovreste aver alcun tipo di problema. Non prenderei in considerazione altri mezzi di trasporto perché l’isola va girata e senza un’auto è abbastanza complicato.
Spiagge
1 – Grande Anse, costa sud-caraibica
Grande Anse è la spiaggia che mi è rimasta più impressa. Il colore dell’acqua e della sabbia mi hanno riportato alla mente le spiagge mediterranee di alcune isole italiane. L’unica differenza è che alle sue spalle troverete una fitta foresta tropicale. L’area ha molti bar e ristoranti, la possibilità di noleggiare delle sdraio e di praticare snorkeling. Il suo fondale è ricco di pesci e, se sarete fortunati, potrete imbattervi anche in qualche piccola tartaruga. Dal porticciolo partono molti tour organizzati dedicati alle immersioni.
2 – Anse d’Arlet, costa sud-caraibica
Non potrete andarvene senza aver fatto almeno una sosta nella location più fotografata della Martinica. Anse d’Arlet è una cartolina che rappresenta in tutto e per tutto quest’isola poco turistica: un villaggio di pescatori con case creole, una spiaggia selvaggia e una meravigliosa chiesetta di paese. Questa costa è simile alla vicina Grande Anse ma è frequentata principalmente dalla gente del posto. Ci sono meno attività turistiche ma il contesto in cui inserita è il medesimo.
3 – Anse l’Etang, costa nord-atlantica
Questa spiaggia fa parte della penisola di Caravelle ed è una delle destinazioni più amate dai surfisti. Sulla sabbia dorata, orlata di palme, potrete trovare zone d’ombra e alcuni tavoli in cui pranzare o rilassarsi leggendo un libro. Le onde e le correnti sono forti e sulla spiaggia non sono presenti bagnini. La balneazione è quindi sconsigliata anche se in pochi seguono quest’avvertenza. Sulla costa sono presenti anche due bar molto carini.
4 – Plage de Tartane, costa nord-atlantica
Anche Plage de Tartane si trova nella penisola di Caravelle, a pochi passi da Anse l’Etang. Ciò nonostante la sua posizione riparata all’interno di una baia fa in modo che non venga raggiunta dalle onde e, di conseguenza, che il mare sia decisamente più calmo e balneabile. Questa zona è poco frequentata dal turismo di massa e la spiaggia è priva di ogni attrazione turistica. Gli abitanti del luogo sono tuttavia molto gentili con i pochi forestieri che la raggiungono.
5 – Plage Les Salines, costa sud-caraibica
Plage de Salines è da molti considerata la spiaggia più bella dell’isola. Questa reputazione mi trova in disaccordo. La sabbia chiara e il mare azzurro sono sicuramente due grandi plus, soprattutto su un’isola caraibica anomala come la Martinica. Tuttavia, la spiaggia è molto affollata e i numerosissimi baracchini che servono pesce grigliato e altre specialità del luogo la rendono paragonabile ad un grande mercato a cielo aperto. L’odore di cibo, la presenza di venditori ambulanti e l’affollamento la fanno diventare, a mio avviso, molto meno affascinante di quanto potrebbe essere.
6 – Plage de Saint Pierre, costa nord-caraibica
La spiaggia di origine vulcanica più frequentata dell’isola si trova nel paesino di Saint Pierre. Se il colore nero della sabbia non vi infastidisce è un ottimo posto dove trascorrere qualche ora, fare un bagno e prendere il sole. Il villaggio di pescatori vi assicura anche la possibilità di pranzare tranquilli ammirando il vulcano che domina la baia.
7 – Plage du Diamant, costa sud-caraibica
La sabbia grigio chiara e lo scoglio che si staglia all’orizzonte – chiamato “diamante” – sono due motivi imprescindibili per programmare una visita in questa località orlata da palme di cocco. La balneazione non è consigliata e per questo motivo la spiaggia è poco frequentata, tranne all’ora del tramonto quando diventa una delle mete più suggestive dell’isola. La roccia di diamante prende questo nome, oltre che per la forma, per il fatto che spesso sembra brillare grazie ai riflessi delle luci sull’acqua.
Luoghi turistici
1 – Fort-De-France
Fort-de-France è il capoluogo della Martinica e qui vive più della metà della popolazione dell’isola. Questa città portuale è conosciuta per essere un buon ancoraggio per le navi da crociera. Non posso dire che sia ben tenuta o particolarmente affascinante. Se escludiamo il porto e la via parallela al mare, nelle stradine interne si vedono personaggi poco rassicuranti e abitazioni molto degradate. Si fa fatica a trovare un bar o un ristorante all’altezza della situazione. Inoltre, il traffico e i rumori la rendono una città molto caotica. Detto questo vi consiglio di visitarla comunque e di fare quattro passi nella zona del forte, nel mercato delle spezie e nei pressi della cattedrale di Saint Lousie. Programmate anche una visita alla biblioteca Schoelcher.
2 – Sainte Pierre, costa nord-caraibica
Sainte Pierre, un tempo soprannominata la Parigi delle Antille, andrebbe visitata soprattutto per la sua tragica storia. L’antica capitale dell’isola fu completamente spazzata via – l’8 maggio del 1902 – dall’eruzione del vulcano Pelée. In quell’occasione persero la vita circa 30.000 persone. L’unico sopravvissuto fu un carcerato detenuto sottoterra. Nella Pompei dei Caraibi potrete trovare i resti di numerosi edifici e la ricostruzione della cattedrale che oggi domina il centro del paese. Il clima che si respira è abbastanza surreale, a tratti triste ed angosciante. I suoi abitanti, per la maggior parte pescatori, stanno tuttavia cercando di sviluppare anche qui un’economia legata al turismo.
3 – Saint-Anne, costa sud-caraibica
Saint-Anna è il luogo della Martinica che più si avvicina al concetto di villeggiatura. L’ho trovato molto carino e curato, specialmente nei pressi del porticciolo in legno e della chiesa del paese. La via principale è piena di negozietti e termina con un mercato all’aperto che vende frutta e verdura.
4 – Jardin de Balata, costa nord-caraibica
Un giardino botanico con oltre 200 specie di fiori e piante appartenenti all’ecosistema della foresta pluviale. La proprietà è privata ed è gestita in modo impeccabile. A mio avviso merita sicuramente una visita.
5 – Château Dubuc, costa nord-atlantica
Nella penisola di Caravelle si possono visitare i resti del Castello Dubuc che viene ricordato per essere stato la residenza di un famoso pirata che saccheggiava e faceva affondare le navi provenienti dall’Atlantico. In questa zona è anche possibile fare delle bellissime passeggiate. Se avete voglia e fiato potete arrivare fino al faro e ammirare un panorama unico.
6 – Habitation Clement, costa sud-atlantica
Habitation Clement è un’antica distilleria nell’entroterra dell’isola, in mezzo ad una piantagione di canna da zucchero. Il rum in Martinica è una cosa seria e questa azienda ne è la prova. Oltre al tour guidato è possibile acquistare del rum o degustarlo.
Dove dormire
Come vi ho anticipato all’inizio di questo capitolo in Martinica, l’isola più francese dei Caraibi, non esistono strutture lussuose o esclusive. I pochi resort turistici sono comunque modesti. Di conseguenza i servizi sono limitati e i prezzi moderati. L’isola ha tanti B&B e appartamenti in affitto. Consigliarvi la zona migliore in cui alloggiare non è semplice. Se avete intenzione di girare tutta l’isola una buona base di appoggio potrebbe essere la capitale Fort-De-France. Io ho optato per questa soluzione ma, col senno di poi, vedendola da vicino, se dovessi tornare sceglierei di dormire a Saint-Anne.
L’hotel in cui ho alloggiato a Fort-De-France si chiama Simon e domina il porto turistico, dove attraccano le navi da crociera. È forse l’unica struttura in cui vale la pena dormire in questa città così fatiscente. Al suo interno troverete un ristorante internazionale che potrebbe tornarvi utile la domenica sera quando è tutto chiuso. Completano l’offerta arredamenti moderni, palestra e un comodo parcheggio sotterraneo.
Cosa mangiare
Devo ammettere di non aver compreso appieno le proposte culinarie della Martinica. Posso dirvi che c’è una forte preponderanza di sapori creoli mentre non si percepisce molto l’influsso francese, se non in alcuni ristoranti un pochino più ricercati. I piatti più famosi sono le frittelle di gamberi o merluzzo, il sanguinaccio di pesce e maiale (attenzione perché lo mettono ovunque, anche nei piatti a base di l’aragosta), i granchi farciti e il pollo affumicato con la canna da zucchero. Tra i dolci predominano i dessert a base di cocco.
Se il cibo mi ha lasciata perplessa non posso dire lo stesso delle bevande. Al mattino vi consiglio di bere dell’ottima acqua di cocco, che troverete praticamente ovunque. Da mezzogiorno vi suggerisco di alternare la birra Lorrain ai cocktail a base di rum. Tra questi non perdetevi il Ti-Punch preparato con rum bianco, succo di canna da zucchero e una fettina di lime.
I ristoranti consigliati
In linea di massima le proposte “gourmet” scarseggiano mentre sono presenti moltissime bancherelle che servono street food. Purtroppo sono stata sfortunata nella scelta dei locali e ho ordinato spesso piatti che non si sono rivelati all’altezza delle aspettative. Qui di seguito i pochi ristoranti che mi sento di consigliarvi:
Il The Yellow è senza dubbio il posto più indicato dove cenare a Fort-De-France. Si trova all’interno di una casa creola ed è molto accogliente e colorato. Potrete scegliere tra pochissimi piatti, sempre diversi, ma tutti cucinati in modo esemplare. Io ho optato per un piatto di tonno scottato con una salsa creola. Il sapore era incredibile.
Il mio personale riconoscimento di “ristorante più buono dell’isola” va sicuramente a La Table De Mamy Nounou, un ristorante a gestione familiare nella costa nord-atlantica. Il locale domina la spiaggia di Anse l’Etang, nella penisola di Caravelle. La vista ripaga del viaggio fatto per raggiungerlo. Tuttavia a stupire davvero è il menù, molto ricercato rispetto alla media dei piatti serviti su quest’isola. I dolci sono superlativi.
L’ultimo posto che vorrei segnalarvi, ma non in ordine di importanza, è il Ti Sable. Questo locale, ubicato sulla spiaggia di Grande Anse, non è solo un ristorante ma un lido meraviglioso con la possibilità di noleggiare lettini e ombrelloni, pranzare e cenare, comprare abiti presso la loro boutique e ascoltare della buona musica dal vivo. Il rapporto tra servizio, qualità e prezzo è ottimo.
Vita notturna
Le parole “vita notturna” e Martinica sono incompatibili. L’isola offre pochissimi locali in cui potersi svagare o bere un drink dopo il tramonto. A Fort-De-France troverete qualche bar nei pressi del porto ma non aspettatevi di passare una serata indimenticabile. Se cercate un ambiente più glamour vi suggerisco di dirigervi al 4 Senses e assaggiare uno dei loro cocktail. Questo spot è molto consigliato anche al tramonto. L’unico locale di tutta l’isola in cui ho trovato un planning di serate con dj set è La Dunette a Saint-Anne. Il posto è davvero bello perché consiste in una passerella di legno sul mare con altalene e divanetti. Sono stata lì una domenica sera all’aperitivo e ho ballato al tramonto bevendo un ottimo mojito.
Stima delle spese
La Martinica è un’isola caraibica atipica perché è abbastanza economica. Se escludiamo il viaggio, che necessita comunque dell’acquisto di un volo intercontinentale, una coppia può riuscire a fare una bella vacanza di una settimana con circa 1200 euro a testa. Vi riporto comunque i costi nel dettaglio:
I voli richiedono almeno uno scalo e vi direi di considerare circa 800 euro per un biglietto di a/r.
Un buon hotel va dai 150 ai 200 euro al giorno, inclusa la prima colazione. Esistono anche strutture più economiche o appartamenti in affitto che fanno scendere il prezzo di qualche decina di euro a notte.
Il noleggio di una macchina di piccola cilindrata, assicurazione inclusa, si aggira intorno ai 50 euro al giorno. Per pranzi, cene e vizi vari considerate un range che va dai 100 ai 160 euro al giorno.
Il totale è di circa 4000 euro per un viaggio di coppia di una settimana. Ricordatevi che parlo sempre di alta stagione e quindi del nostro inverno.
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