Le cantine della Franciacorta: visite guidate e degustazioni
Scopriamo insieme alcune delle migliori cantine della Franciacorta in cui organizzare visite guidate e degustazioni.
Siamo nella zona a Sud del Lago di Iseo, in provincia di Brescia, a un’ora di autostrada da Milano. All’interno del territorio franciacortino convivono circa 130 cantine. Luoghi immersi nella natura, vecchie cascine ristrutturate a regola d’arte, cattedrali della tecnologia enologica. Ogni cantina ha un passato da raccontare e molto spesso questi racconti s’intrecciano con quelli delle famiglie che le hanno viste nascere.
Le stagioni ideali per visitare questa zona sono l’autunno e la primavera, quando il paesaggio e la natura mutano a seconda delle temperature e delle perturbazioni atmosferiche. Se il vostro scopo è vivere un momento di festa, le settimane più indicate sono sicuramente quelle in cui si svolge il Festival “Cantine Aperte” a metà settembre. Se invece preferite i gruppi ristetti e una maggiore attenzione e concentrazione delle guide scegliete un periodo più tranquillo.
Ci tengo a sottolineare che le visite non sono tutte uguali. Pur rispettando un disciplinare abbastanza rigido, ogni cantina della Franciacorta ha delle proprie peculiarità e un proprio pensiero sulle vinificazioni, sul “remuage” (tecnica di rotazione delle bottiglie) e sull’aggiunta o meno di lieviti e zuccheri. Tuttavia, in quest’articolo, non voglio tediarvi con termini e concetti riconducibili a un corso di enologia, ma consigliarvi qualche cantina franciacortina suddividendole in categorie più “profane”.
Tutte le aziende vinicole che vi segnalo aprono le loro porte a visite guidate e degustazioni. Bisogna informarsi prima su orari e giorni di chiusura e prenotare con anticipo la propria esperienza. Il costo medio è di 25 euro ma può aumentare se si desidera assaggiare qualche referenza particolare come le “riserve”, ovvero quei vini che vengono sottoposti a un particolare invecchiamento e affinamento.
Franciacorta: cantine a conduzione familiare
Le cantine a conduzione familiare sono quelle in cui, durante una visita guidata, ti troverai a dialogare direttamente con il proprietario che ti racconterà la storia della sua azienda e della sua famiglia.
Ricci Curbastro
27 ettari con una produzione annuale di circa 180.000 bottiglie. I Ricci Curbastro sono una famiglia nobile di origine romagnola che si trasferì in Franciacorta nel XIII secolo. Qui diedero vita all’attuale azienda vinicola che oggi mira a diventare un’eccellenza nella pratica dell’agricoltura biologica e nella riduzione dell’impatto ambientale e sociale. La visita in cantina include anche una sosta presso il Museo Agricolo Ricci Curbastro che vi farà percepire tutta la passione e la storicità di quest’azienda vinicola. I loro vini hanno la particolarità di giungere alla sboccatura dopo numerosi anni di maturazione sui lieviti. Normalmente per un brut basterebbero 18 mesi d’affinamento ma Ricci Curbastro ha deciso di tararsi sui 30 mesi. La stessa cosa vale per le riserve che richiederebbero 5 anni mentre loro ne attendono 10.
La mia referenza preferita è il Franciacorta Brut Museum Release 2008
San Cristoforo
10 ettari con una produzione annuale di circa 85.000 bottiglie. L’azienda è relativamente giovane. Fondata nel 1992 da Bruno e Claudia, è da poco passata nelle mani della figlia Celeste. La sua filosofia aziendale è racchiusa nella frase “La famiglia è tutto. La mia Famiglia è la mia Azienda e la mia Azienda è la mia Famiglia”. Se sarete guidati nella visita proprio da Celeste sarà impossibile non percepire tutta la passione e la devozione al proprio lavoro e alla propria cantina. I vini di San Cristoforo sono diretti e nervosi, più secchi rispetto ad altre produzioni franciacortine. Questo perché l’azienda non ama i residui zuccherini. Durante la visita vi accorgerete anche che la cantina preferisce la vinificazione in acciaio perché, secondo loro, è molto più controllata rispetto a ciò che avviene nelle botti di legno.
La mia referenza preferita è il Franciacorta Riserva Celeste 2011
Franciacorta: cantine esperienziali
Le cantine esperienziali sono quelle particolarmente coinvolgenti, che abbinano ai momenti di degustazione delle attività sensoriali o che si distinguono per un elemento simbolico rappresentativo.
Ferghettina
200 ettari con una produzione annuale di circa 350.000 bottiglie. Siamo nuovamente all’interno di una realtà familiare. Laura e Matteo, entrambi laureati in enologia, sono i degni eredi dell’intuizione e della lungimiranza di Roberto Gatti e di sua moglie Andreina, che nel 1990 presero in gestione i primi 4 ettari di terreno nel comune di Erbusco. Ed è proprio Matteo che rende famosa questa cantina per la forma “quadrata” della loro bottiglia. Oltre ad essere estremamente elegante, questa conformazione fa in modo che la superficie di deposito dei lieviti sia più ampia e che quindi il vino risulti più aromatico. Fiore all’occhiello di Ferghettina è infine la sua cantina romantica e accogliente. Un’architettura a misura d’uomo integrata magistralmente con il territorio circostante.
La mia referenza preferita è il Franciacorta Rosé Brut Docg 2016
Berli Serlini
30 ettari con una produzione annuale di circa 220.000 bottiglie. Anche in questo caso parliamo di un’azienda familiare, condotta da Arturo Bersi Serlini. Tuttavia, questa realtà imprenditoriale è riuscita ad alzare notevolmente l’asticella, offrendo ai visitatori diverse alternative alla semplice attività di degustazione. La loro proposta più interessante, copiata poi da altre cantine, è senza dubbio il picnic tra i vigneti. Un modo diverso e alternativo per gustare i vini, a stretto contatto con la natura. Da Bersi Serlini troverete anche “il ristorante più piccolo della Franciacorta”, immerso nella Riserva Naturale delle Torbiere e guidato dallo chef Andrea Mainardi. Non perdetevi infine l’arredo delle sale all’interno della cantina che rende omaggio alla storia del Design Italiano.
La mia referenza preferita è il Franciacorta Nuvola Demi Sec
Franciacorta: Cantine 2.0
Le cantine che ho chiamato scherzosamente 2.0 sono le più conosciute e prestigiose della Franciacorta, protagoniste assolute dell’eccellenza spumantistica italiana nel mondo.
Bellavista
190 ettari con una produzione annuale di circa 1.550.000 bottiglie. Approccio avanguardistico e costanza qualitativa sono i due punti cardine su cui l’imprenditore Vittorio Moretti – all’inizio degli anni 70’ – ha creato quest’azienda ora conosciuta in tutto il mondo. Per rimarcare il concetto d’eccellenza e prestigio ha poi unito alla cantina anche un suggestivo relais chiamato Albereta, una spa e un ristorante creato per lui da Gualtiero Marchesi. La cantina Bellavista è l’evoluzione di una Franciacorta che si veste anche di glamour, moda e avanguardia. Ad accogliere i visitatori una cascata d’acqua, la reiterazione in vari elementi del simbolo “B” e la particolarissima altalena Vertigine creata dall’artista Vitali.
La mia referenza preferita è il Fraciacorta Pas Operé
Ca’ del Bosco
245 ettari con una produzione di circa 1.800.000 bottiglie. La scultura del Cancello Solare di Arnaldo Pomodoro, che incontrerete all’ingresso della cantina, varrà di per sé tutta la visita. Impossibile non rimanerne affascinati. Questa ed altre opere artistiche vi accompagneranno alla scoperta dell’azienda vinicola più famosa della Franciacorta. Tra le tante come dimenticarsi del rinoceronte di Stefano Bombardieri che, con la sua imponenza, protegge la sala di vinificazione. L’opera è chiamata “Peso del Tempo Sospeso”. Insomma, la cantina di Ca’ del Bosco a Erbusco è una sorta di galleria d’arte. 22.000 metri quadrati curati in ogni singolo dettaglio, che avvicinano il vino ad un’opera stilistica e accostano Maurizio Zanella alla figura di “magnate” della Franciacorta. Tra le caratteristiche più innovative del metodo Ca’ del Bosco vi è una cisterna d’assemblaggio dove convogliano serbatoi volanti che permettono il travaso per gravità. Un processo produttivo che si snoda tra caveau storici e passaggi lungo barrique che conducono al cuore stesso della cantina, la grande cupola sotterranea.
La mia referenza preferita è il Fraciacorta Vintage Collection Satèn
L’outsider della Franciacorta
Non tutte le cantine amano i disciplinari e qui voglio raccontarvi una realtà alternativa.
Cà del Vént
6 ettari con una produzione annuale di circa 25.000 bottiglie. La storia di Cà del Vént è tutt’altro che semplice da raccontare. Considerati i “sovversivi” della Franciacorta, nel 2017 vengono esclusi dal Consorzio di Tutela e decidono quindi di proporre una gamma di bollicine che chiamano VSQ – vino spumante di qualità – nonostante venga prodotto in vigneti all’interno della denominazione. La cantina, proprietà di una famiglia che preferisce restare anonima, è gestita da Fabio e Antonio. L’azienda non punta a fare “business” ma all’autosufficienza. Libera da ogni congettura di marketing la cantina promuove spumanti naturali che hanno una forte identità. La filosofia è quella di lasciare quasi completamente la natura a se stessa e di non agire “chimicamente” sul vino. Gli spumanti di Cà del Vént vengono affinati interamente in legno e i “remuage” vengono fatti manualmente. Inoltre, nelle loro cantine il vino riposa con un sottofondo di musica classica e nella tenuta potrete ammirare installazioni artistiche degne di un museo a cielo aperto. Tuttavia i gestori non amano concentrare l’attenzione del visitatore sull’arte ma sulla dimensione bucolica e contadina della loro produzione vinicola.
La mia referenza preferita è il Change Man 2012
Parlare di enoturismo mi affascina sempre moltissimo e quello sulle cantine della Franciacorta è solo uno dei numerosi articoli in cui tratto e tratterò quest’argomento. Se dopo tutte queste bollicine vi è venuta voglia di un buon rosso non vi resta che spostarvi a Montalcino, nella patria del Brunello, o nelle Langhe, nella patria del Barolo. Se invece siete dei “puristi” delle bolle vi consiglio di fare un giro in Trentino.
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