Isole Galapagos, consigli di viaggio
Darvi dei consigli di viaggio su quali Isole delle Galapagos visitare non è facile. Nonostante facciano parte dell’Ecuador, le Galapagos sono una meta a se stante. Ci sono molte possibilità e, se come me volete vedere il maggior numero di paesaggi possibili, muoversi non sarà così facile. Le strutture ricettive sono poche, lo standard di locali e negozi è molto basso e i prezzi sono alle stelle. Inoltre solo una piccolissima parte delle attrazioni sono visitabili via terra. Dovrete quindi partecipare ad almeno un paio di escursioni via mare. Questa limitazione rende la meta ancora più cara ed esclusiva.
A parte queste premesse vi posso assicurare che questo luogo è uno dei più insoliti del pianeta. Se cercate spiagge paradisiache e spiagge dove dedicarsi alla tintarella cambiate meta. Le parole d’ordine alle Galapagos sono natura, avventura e silenzio. Dopo un’attento studio di tutte e 13 le isole ho optato per vederne due tra le principali e più facilmente raggiungibili. Per vedere molte isole, anche lontane tra loro, vi consiglio di prendere in considerazione una crociera.
Isola Santa Cruz
Tutti i voli per le Galapagos fanno scalo a Guayaquil, una città commerciale ecuadoregna piuttosto anonima. La mia scelta è stata quella di atterrare nell’Isola di Santa Cruz e ripartire dall’Isola Cristobal. Durante l’atterraggio a Seymour vi accorgerete fin da subito di trovarvi di fronte a un paesaggio lunare affondato nell’Oceano Pacifico. Il viaggio di un’ora verso Puerto Ayora sarà una splendida anteprima di tutto ciò che vedrete nei giorni a seguire.
A Puerto Ayora ho alloggiato presso la Fortaleza de Haro, un modesto B&B con una torre simile a quella di un castello. Camere pulite, una piccola piscina per rinfrescarsi e un’ottima colazione à la carte. Questa struttura è un buon compromesso considerando il prezzo medio elevato delle camere e i servizi carenti offerti dalla cittadina. Qualora siate dipendenti da internet scordatevi la connessione. Il wi-fi è praticamente assente in tutta l’isola, anche nei locali più moderni e alla moda.
L’isola può essere approcciata e visitata in due modi: via terra e via mare. In entrambi i casi bisogna essere abbastanza dinamici e amare l’avventura.
Via terra vi consiglio sicuramente una visita presso la Charles Darwin Foundation con sosta presso le spiagge non balneabili della zona. Nel centro potrete avere un primo approccio con tartarughe e iguane. Stessa cosa vale per la spiaggia Tortuga Bay, raggiungibile attraverso una piacevole camminata di circa 30 minuti. In questa spiaggia la balneazione è possibile, così come la pratica di sport acquatici. Entrambe le mete sono visitabili autonomamente, senza prendere parte a tour organizzati a pagamento.
Charles Darwin Foundation
Via mare potrete prendere parte a diverse escursioni. Le possibilità sono molteplici, così come le agenzie che troverete in città. I prezzi si equivalgono in quasi tutti gli uffici. L’unica differenza sostanziale è dettata dall’attrezzatura e dalle imbarcazioni che vengono utilizzate. La mia scelta è stata quella di prendere parte a una gita giornaliera che prevedeva la pesca del tonno e due sessioni di snorkeling. La giornata è stata piacevole ma credo che possiate trovare operatori turistici e mete migliori quindi non mi soffermerò sulla descrizione di questa giornata.
Isola San Cristobal
Da Puerto Ayora ho cercato un’imbarcazione che mi portasse a Puerto Baquerizo Moreno, sull’Isola di San Cristobal. L’esperienza di navigazione è stata veramente estrema. Le condizioni del mare non erano particolarmente critiche ma il viaggio si è rivelato comunque molto movimentato, con tanto di doccia a bordo. Sicuramente non mi sento di consigliare questo spostamento a chi soffre il mal di mare. L’aspetto positivo è stato invece l’avvistamento di molti delfini che hanno giocato ripetutamente con la scia della nostra barca. Questi incontri sono molto frequenti su questa tratta.
L’Isola di San Cristobal è decisamente meno turistica e più autentica rispetto alla vicina Santa Cruz. Ci sono poche auto e tutti i punti principali sono raggiungibili a piedi, aeroporto compreso. La sua posizione strategica offre tramonti spettacolari. Ho alloggiato presso La Casita de Isla, una sistemazione semplice ma curata, consigliata soprattutto per il rapporto qualità/prezzo.
L’isola si presta per l’esplorazione via terra. Nello specifico è presente un sentiero “turistico” che passa vicino al faro di Punta Carola e conduce al Cerro Tijeretas, un punto panoramico incredibile ai cui piedi si incontra un piccolo porticciolo dove poter fare snorkeling e avere incontri ravvicinati con diversi leoni marini. Sempre via terra, è possibile raggiungere, noleggiando una mountain bike o prendendo un taxi, la laguna di El Junco, abitata da varie specie di uccelli. Il mio consiglio è quello di prendere un taxi all’andata (in salita) e chiedere di poter trasportare la bici con cui rientrare in paese prima del tramonto. Le strade sono asfaltate e in alcuni punti sono presenti piste ciclabili ben segnalate. E’ impossibile perdersi.
Anche in questo caso consiglio di organizzare le escursioni via terra autonomamente e dedicare il proprio budget alle escursioni via mare. Al contrario di Puerto Ayora le agenzie che organizzano escursioni sono meno numerose e possono presentare qualche alternativa di prezzo e programmazione. Il mio consiglio è quello di non perdervi assolutamente la visita presso il Leon Dormido, un’isolotto chiamato così perché richiama la sagoma di un leone marino addormentato. La mattinata comprende due immersioni intorno al sito, con un’altissima probabilità di trovarsi faccia a faccia con il famoso squalo martello. Nel pomeriggio il tour prevede una sosta nella spiaggia più bella di San Cristobal, situata di fronte al Leon Dormido.
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