Cambogia - La geografia del mio cammino https://www.lageografiadelmiocammino.com/category/asia/cambogia/ Mila Camnasio, Travel Blogger Wed, 29 Apr 2020 18:15:06 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.6.1 Una settimana in Cambogia: quando andare e cosa visitare https://www.lageografiadelmiocammino.com/2020/04/15/cambogia-quando-andare-e-cosa-visitare/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=cambogia-quando-andare-e-cosa-visitare https://www.lageografiadelmiocammino.com/2020/04/15/cambogia-quando-andare-e-cosa-visitare/#respond Wed, 15 Apr 2020 09:45:36 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=3207 In quest’articolo vorrei raccontarvi la mia esperienza di viaggio in Cambogia. Sono stata in questo paese nel 2015 e ne sono rimasta molto affascinata. Rispetto alle vicine Thailandia e Vietnam in questa nazione il tempo sembra essersi fermato. Nei prossimi capitoli vi spiegherò quando andare e cosa visitare nello Stato della Cambogia. Iniziamo quindi con un po’ di geografia. La Cambogia è uno Stato dell’Asia sud-orientale non molto esteso. La sua superficie è di circa 180.000 km quadrati, che corrispondono a metà dell’ampiezza territoriale della Germania e un terzo di quella Francese. Il lasso di tempo minimo per farsi un’idea di questo paese è stimabile in una settimana.

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In quest’articolo vorrei raccontarvi la mia esperienza di viaggio in Cambogia. Sono stata in questo paese nel 2015 e ne sono rimasta molto affascinata. Rispetto alle vicine Thailandia e Vietnam in questa nazione il tempo sembra essersi fermato. Nei prossimi capitoli vi spiegherò quando andare e cosa visitare nello Stato della Cambogia.

Iniziamo quindi con un po’ di geografia. La Cambogia è uno Stato dell’Asia sud-orientale non molto esteso. La sua superficie è di circa 180.000 km quadrati, che corrispondono a metà dell’ampiezza territoriale della Germania e un terzo di quella Francese. Il lasso di tempo minimo per farsi un’idea di questo paese è stimabile in una settimana.

Cosa visitare in Cambogia: Angkor
Cosa visitare in Cambogia: Angkor

La Cambogia è anche uno degli Stati più poveri di tutta l’Asia. Questo fa si che il costo della vita e gli spostamenti siano estremamente economici. Se lo vorrete potrete quindi viaggiare low budget.

Cambogia: cosa aspettarsi

La Cambogia offre attrattive per qualsiasi tipo di viaggiatore. Il mio consiglio è di studiare un itinerario che abbia il giusto mix di templi antichi, monasteri, villaggi, risaie, spiagge e centri urbani. Quello che rende unica questa nazione è il fatto di preservare un’autenticità che purtroppo molti dei paesi con cui confina hanno perso, Thailandia in primis.

La popolazione di Phnom Penh
Il popolo cambogiano

Il popolo cambogiano è ospitale. Vi è un grande rispetto del turista che non viene paragonato, come spesso accade in altre città asiatiche, ad un “bancomat con le gambe”. Gli abitanti hanno voglia di condividere la loro cultura con gli stranieri, si lasciano fotografare volentieri e cercano continuamente di entrare in contatto con loro. Il drammatico capitolo storico, che li ha visti protagonisti, li ha resi anche molto aperti e disponibili al dialogo. Per approfondimenti vi rimando al mio articolo che parla della capitale Phnom Penh e inizia proprio con un paragrafo dedicato alla storia di questa nazione. I cambogiani si fanno promotori di una missione nei confronti di tutte le vittime del genocidio – opera di Pol Pot e dei Khmer Rossi – ed è quella di raccontare cos’hanno vissuto e riportare in vita le antiche tradizioni.

Cambogia: quando andare

La stagione migliore per visitare la Cambogia è il nostro inverno ovvero i mesi che vanno dalla fine di novembre all’inizio di Aprile. In questo periodo le temperature sono alte e l’umidità è accettabile. Nei mesi che vanno da Maggio a Ottobre le piogge sono frequenti e l’umidità raggiunge livelli poco tollerabili.

Cambogia: qundo andare
Cambogia: qundo andare

Cambogia: come arrivare

Adesso che abbiamo capito quando conviene andare in Cambogia scopriamo insieme come arrivarci. Io sono entrata in questa nazione passando la frontiera con il Vietnam. Devo ammettere che questo è stato uno degli “attraversamenti” di confini più simbolico della mia vita. Sono arrivata a Bavet/Moc Bai dopo qualche ora di pullman e ho oltrepassato le dogane a piedi. In questo passaggio ho percepito, forse per la prima volta nella mia vita, il peso di un cambio radicale di cultura e condizione sociale, nonostante le due nazioni siano molto simili geograficamente e territorialmente. Il costo del visto cambogiano ammonta a circa 30 dollari e vi verrà richiesta anche una fototessera.

Il confine tra la Cambogia e il Vietnam
Il confine tra la Cambogia e il Vietnam

La Cambogia conta due aeroporti internazionali, uno nella capitale Phnom Pehn e l’altro a Siem Reap. Nessuna compagnia aerea offre voli diretti dall’Italia. Dovrete per forza fare scalo in Thailandia e prendere un altro volo low cost. Io sono rientrata a Bangkok da Siem Reap con la compagnia aerea Bangkok Airways.

Valuta

In Cambogia vengono accettati pagamenti sia con la valuta locale – il Riel – che con dollari americani. 1 dollaro corrisponde più o meno a 4000 Riel. Considerate comunque che nelle zone più turistiche quasi tutti i prezzi sono espressi in dollari. I Riel vi serviranno principalmente per fare acquisti nei mercatini o spostarvi eventualmente con i mezzi pubblici.

Cambogia: cosa visitare

Troppi turisti associano la Cambogia al complesso archeologico di Angkor visitandola con un tour di 2 o 3 giorni, spesso in partenza dalla Thailandia, e tralasciando tutto il resto. Sappiate però che la Cambogia offre molto di più. Il mio itinerario di una settimana non comprende la zona delle risaie e del fiume Mekong. La motivazione è che ho visitato quelle zone nel versante vietnamita. Mi rendo conto che non siano esattamente la stessa cosa ma dovevo fare delle scelte. Confido però nel fatto di tornarci presto per aggiungere un nuovo capitolo a questo articolo.

Cambogia on the road
Cambogia on the road

Una settimana in Cambogia: il mio itinerario

Giorno 1

Passaggio del confine con il Vietnam e arrivo a Sihanoukville.

Pomeriggio in spiaggia a Otres

Giorno 2
  • Mattinata in spiaggia a Sihanoukville e partenza per Koh Rong
  • Pomeriggio in spiaggia a Koh Rong
Giorno 3
  • Relax sulle spiagge dell’isola di Koh Rong
Giorno 4
  • Partenza per Phnom Pehn
  • Nel pomeriggio visita ai luoghi turistici della città
Giorno 5
  • Intera giornata dedicata alla scoperta della città di Phnom Pehn
Giorno 6
  • Partenza per Siem Reap in tarda mattinata
  • Pomeriggio a Siem Reap
Giorno 7
  • Visita del compresso archeologico di Angkor
Giorno 8
  • Partenza da Siem Reap verso la Thailandia

Per approfondimenti

Se volete maggiori informazioni in merito alla capitale della Cambogia vi rimando al mio articolo dedicato esclusivamente alla città di Phnom Penh

Se volete maggiori informazioni in merito al complesso archeologico più famoso del mondo vi rimando al mio articolo dedicato esclusivamente ad Angkor e alla città di Siem Reap.

Cosa visitare in Cambogia: Angkor
Cosa visitare in Cambogia: Angkor

Sihanoukville e Otres

Sihanoukville non ha un capitolo dedicato e la motivazione è molto semplice: non mi è affatto piaciuta. L’ho trovata una meta piuttosto decadente, complice forse un turismo di massa di livello medio/basso. Molti imprenditori cinesi stanno investendo in questa zona costruendo casinò e grandi alberghi. Questo ha contribuito a farle perdere del tutto il suo fascino di “autentica” cittadina balneare cambogiana. Sihanoukville possiede un’unica lunghissima spiaggia chiamata Serendipity, che posso descrivere come la brutta copia del litorale riminese. Campi da beach volley, ragazzini ubriachi e un mare davvero poco pulito.

Sihanoukville, Cambogia
Sihanoukville, Cambogia

Se volete trascorrere del tempo in una località marittima cambogiana vi consiglio di recarvi immediatamente su una delle isole al largo di Sihanoukville o di scegliere altre città di mare nelle vicine Vietnam e Thailandia. Un’altra valida alternativa, se sentite il desiderio di esplorare questa zona, è rappresentata dal villaggio di Otres. Ubicato a circa 10 km da Sihanoukville, qui potrete trovare una spiaggia più tranquilla e un mare più pulito.

Spiaggia di Otres
Spiaggia di Otres

Koh Rong

Koh Rong è la seconda isola cambogiana in ordine di grandezza ed è situata nel Golfo di Siam, a circa un’ora di traghetto veloce da Sihanoukville. Si tratta di un luogo abbastanza particolare: da un lato il tempo sembra essersi fermato; dall’altro è diventata meta di un turismo giovane alla ricerca di divertimento. Io ho trascorso sull’isola quasi due giorni e non mi è affatto dispiaciuta. Le spiagge sono selvagge, i fondali sono ottimi per praticare snorkeling e i tramonti sono magnifici. La giungla fa da sfondo e il villaggio di Koh Tuch è il centro della movimentata vita notturna dell’isola.

L'Isola di Koh Rong
L’Isola di Koh Rong

Quest’articolo su quando andare e cosa visitare in Cambogia conclude la mia testimonianza relativa a questo Stato. Mi piacerebbe conoscere il vostro punto di vista su questa nazione così insolita. Cosa vi ha spinto o cosa vi spinge a vederla? Cosa vi aspettavate e cosa avete trovato? Se vi va lasciate un commento qui sotto e ne parleremo insieme.

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Siem Reap e i templi di Angkor: un viaggio in Cambogia https://www.lageografiadelmiocammino.com/2020/04/13/siem-reap-e-i-templi-di-angkor-cambogia/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=siem-reap-e-i-templi-di-angkor-cambogia https://www.lageografiadelmiocammino.com/2020/04/13/siem-reap-e-i-templi-di-angkor-cambogia/#comments Mon, 13 Apr 2020 20:55:53 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=3175 In questo capitolo parlerò del più grande motivo d’orgoglio della nazione cambogiana: i templi di Angkor. L'attuale sito archeologico è uno dei più estesi al mondo perché occupa una superficie di circa 400 km quadrati. È ovviamente patrimonio dell’UNESCO e si è quasi aggiudicato un posto tra le 7 meraviglie del mondo. Dico quasi perché purtroppo è rimasto escluso dalla classifica per una manciata di voti. Il mio personale giudizio è che questo complesso sia paragonabile a Machu Picchu (Perù) o Chichén Itzá (Messico). Anzi, se posso essere sincera, vi dirò che a me ha emozionato molto di più di questi due luoghi, indiscutibilmente bellissimi ma forse troppo inflazionati.

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Un viaggio in Cambogia può essere definito tale solo se si sono visitati Siem Reap e i templi di Angkor. L’importanza di questo luogo è evidenziata dal fatto che il complesso archeologico è raffigurato anche nella bandiera del paese. Il nostro viaggio in Cambogia è iniziato con un itinerario di due giorni nella capitale Phnom Penh. Se non lo avete ancora fatto vi consiglio di leggere quell’articolo per avere un’idea della storia cruenta che ha visto protagonista il popolo khmer.

In questo capitolo parlerò invece del più grande motivo d’orgoglio della nazione cambogiana: i templi di Angkor. L’attuale sito archeologico è uno dei più estesi al mondo perché occupa una superficie di circa 400 km quadrati. È ovviamente patrimonio dell’UNESCO e si è quasi aggiudicato un posto tra le 7 meraviglie del mondo. Dico quasi perché purtroppo è rimasto escluso dalla classifica per una manciata di voti. Il mio personale giudizio è che questo complesso sia paragonabile a Machu Picchu (Perù) o Chichén Itzá (Messico). Anzi, se posso essere sincera, vi dirò che a me ha emozionato molto di più di questi due luoghi, indiscutibilmente bellissimi ma forse troppo inflazionati.

Siem Reap e i templi di Angkor: un viaggio in Cambogia
Siem Reap e i templi di Angkor: un viaggio in Cambogia

Intendiamoci, non che ad Angkor non ci sia un turismo di massa ma il sito è talmente tanto esteso che non sarà difficile riuscire a ritagliarsi dei momenti di spiritualità individuali all’interno del parco o delle rovine. In quest’articolo cercherò di darvi qualche consiglio su cosa vedere e come muoversi per capire l’essenza di questo vastissimo complesso che comprende decine di edifici sacri induisti e buddisti.

Siem Reap, Cambogia

Il giorno in cui sono arrivata a Siem Reap – da Phnom Pehn – ho dedicato un intero pomeriggio alla scoperta di questa cittadina ricca di contraddizioni. Se visiterete questo luogo come ultima tappa del vostro viaggio in Cambogia vi renderete conto di come sia diverso dal resto della nazione. Il primo impatto che ho avuto è quello di essere arrivata in un parco tematico. Campi di risaie e strade polverose lasciavano spazio a fast food e vie piene di luminarie. Questa è la facciata estremamente turistica di uno dei luoghi più visitati di tutta l’Asia.

Tuttavia, andando in profondità, vi accorgerete che Siem Reap non è solo il punto d’accesso a uno dei siti archeologici più famosi del mondo ma anche un spazio dove poter entrare in contatto con alcune eccellenze dal paese. Qui troverete mercatini artigianali dove dedicarvi allo shopping, ristoranti di medio e alto livello e una vita notturna molto movimentata. Alla fine del vostro soggiorno anche Siem Reap riuscirà a lasciarvi qualcosa.

Dove dormire

A Siem Reap, contrariamente al resto della Cambogia, le sistemazioni lussuose abbondano. I costi delle stanze in un hotel di media/alta categoria sono inferiori rispetto ad altre destinazioni turistiche asiatiche. Questo perché la Cambogia è un paese estremamente povero. Non aspettatevi però che ve le regalino. Se avete un budget limitato optate per un b&b in città.

Shinta Mani Hotel, Siem Reap
Shinta Mani Hotel, Siem Reap

Io ho alloggiato allo Shinta Mani Angkor che, rispetto alle classiche catene internazionali, ha puntato su uno stile ispirato alla cultura khmer e ha donato dei fondi alla popolazione locale. La Shinta Mani Foundation supporta infatti le comunità rurali della Cambogia. Il lato “no profit” del progetto è solo uno dei plus di questo hotel. Completano l’offerta l’ottima posizione, il design della struttura e le numerose aree comuni in cui rilassarsi a qualsiasi ora del giorno e della notte.

Dove mangiare

A Siem Reap i ristoranti non mancano: avrete davvero l’imbarazzo della scelta. Potrete cenare in un classico fast food internazionale, in piccole locande e mercati o in lussuose location immerse nel verde. Per la mia prima sera in città ho scelto il ristorante Marum, che fa parte della stessa catena locale in cui avevo cenato anche a Phnom Pehn. La cucina è basata sulla rivisitazione di cibi cambogiani tradizionali e per questo motivo ho mangiato un piatto di manzo e formiche rosse. Volevo farlo già da qualche giorno ma ho trovato il coraggio di ordinarlo solo qui. Non me ne sono pentita anche se devo ammettere che è parecchio strano sentire le formiche scricchiolare sotto i denti. Un altro grande plus del ristorante è che tutto il personale di sala proviene da una scuola di formazione e aiuto alle comunità locali, tema che come avrete capito mi sta molto a cuore. Preferisco lasciare i miei soldi ad attività cambogiane piuttosto che a grandi gruppi internazionali.

Ristorante Marum, Siem Reap
Ristorante Marum, Siem Reap

Nella mia seconda serata in città non sono riuscita a muovermi perché la sveglia all’alba mi aveva distrutta. Ho quindi deciso di cenare nel ristorante dell’hotel. Mai scelta fu più azzeccata. Il Kroya ti permette di mangiare su dondoli appesi alle pareti, in un ambiente simile al palazzo della favola di Alladin. I piatti sono buoni, la presentazione ottima e il servizio impeccabile. Davvero consigliato.

Vita notturna

Siem Reap è una città movimentata e ha addirittura una strada, chiamata Pub Street, piena zeppa di locali in cui poter fare le ore piccole. Questa zona è ovviamente molto turistica ed è quanto di più lontano possa esserci dalla misticità di questo luogo. Tuttavia non me la sento di criticarla. E’ un bel punto in cui trascorrere qualche ora di svago. Tra tutti i locali il mio preferito è stato senz’altro il The Angkor What? Se dobbiamo trascorrere qualche momento “ignorante” facciamolo bene!

Pub Street, Siem Reap
Pub Street, Siem Reap

Angkor, Cambogia

Ma arriviamo al tema principale di quest’articolo ovvero il complesso archeologico di Angkor. La premessa doverosa che vorrei farvi è che i templi non sono assolutamente tutti uguali e il tempo è tiranno. Quindi seguite i miei consigli e vi assicuro che riuscirete a farvi un’idea più che completa di questo luogo magico.

Siem Reap e i templi di Angkor: un viaggio in Cambogia
Siem Reap e i templi di Angkor: un viaggio in Cambogia

Biglietteria, ingresso e spostamenti

La biglietteria si trova a circa 4 km di distanza dal centro del paese. Per raggiungere i templi dovrete poi percorrere altri 4 km. Il mio consiglio è di muovervi con un tuk tuk. Una delle possibilità che avrete sarà quella di cercare un’autista che vi accompagni in tutto l’arco della giornata. Il costo di questo servizio si aggira intorno ai 30 dollari. Un’alternativa più economica per muovervi ad Angkor è quella di noleggiare una bicicletta – circa 2 dollari – o uno scooter – circa 15 dollari. Io ho optato per il tuk tuk e non me ne sono pentita perché l’autista si è rivelato anche un’ottima guida e compagno di viaggio. Nella vostra scelta considerate anche il caldo torrido. Pedalare sotto il solo cocente non è da tutti.

Siem Reap e i templi di Angkor: un viaggio in Cambogia
Siem Reap e i templi di Angkor: un viaggio in Cambogia

Il costo del biglietto giornaliero è di 37 dollari mentre un pass per tre giornate costa 62 dollari. La scelta dipende da quanti giorni vorrete dedicare alla scoperta del sito archeologico. Nel 2015 non era possibile pagare l’accesso con carte di credito ma adesso è accettato anche questo metodo di pagamento. Io ho acquistato l’ingresso singolo perché non potevo dedicare ai templi più di una giornata. Tuttavia l’ho sfruttata al meglio rimanendo al suo interno dall’alba al tramonto, i momenti in cui – tra l’altro – potrete godere della luce migliore per scattare le vostre fotografie.

I templi di Angkor: Bayon
I templi di Angkor: Bayon

Percorso consigliato

Come vi stavo raccontando nel capitolo precedente io ho concentrato la visita del complesso in una sola giornata, avendo però ben chiaro cosa volevo vedere. I circuiti consigliati sono due: uno cortocirca 17 km – e uno lungo circa 30 km. Solitamente chi si ferma ad Angkor una sola giornata sceglie il percorso breve ma muovendovi in tuk tuk potrete anche fare un mix tra questi due circuiti.

L'interno del tempio di Angkor Wat
L’interno del tempio di Angkor Wat

Prima tappa, Angkor Wat

Voglio essere onesta. Per visitare Angkor Wat dovrete svegliarvi almeno un’ora prima dell’alba e arrivare davanti al tempio entro le 5.30 del mattino. Considerate che la biglietteria apre alle 5 ma si possono acquistare gli ingressi anche il giorno prima per risparmiare tempo. Il momento più ambito da tutti i visitatori è quello in cui il sole sorge dietro al tempio di Angkor Wat, permettendo all’edificio sacro di specchiarsi nel lago artificiale che lo precede. Prima che la palla infuocata sia visibile sopra al tempio il cielo assumerà moltissimi colori. Al termine di questo spettacolo considerate di dedicare almeno un’ora alla visita della struttura più famosa di tutto il complesso.

L'alba sul tempio di Angkor Wat
L’alba sul tempio di Angkor Wat

Seconda tappa, Ta Prohm

Una volta visitato il tempio di Angkor Wat il mio consiglio è quello di procedere in senso antiorario, evitando gran parte della folla. Ho infatti notato che almeno 2/3 dei visitatori procede in senso orario. La vostra seconda tappa sarà quindi il Ta Prohm, a cui giungerete dopo aver saltato il tempio di Prasat Kravannon si può fare tutto – e aver scattato qualche foto al Banteay Kdei.

Ta Prohm, Cambogia
Ta Prohm, Cambogia

Il Ta Prohm è conosciuto in tutto il mondo come tempio di Tom Rider, il film e videogioco dove la protagonista Lara Croft scopriva antichi tesori nascosti nella giungla. Questo è anche uno degli edifici sacri in cui la natura fa da padrona. Le pietre antiche si uniscono a radici di alberi secolari, dimostrando come l’ambiente abbia spesso la meglio sull’uomo.

I templi di Angkor: Ta Prohm
I templi di Angkor: Ta Prohm

Terza tappa, Angkor Thom e il Bayon

Quando arriverete ad Angkor Thom probabilmente avrete già pranzato o sarete in procinto di farlo. A tal proposito vi consiglio un pranzo al sacco per evitare i costosi e orribili ristoranti che troverete all’interno del complesso.

Una statua del ponte che conduce ad Angkor Thom
Una statua del ponte che conduce ad Angkor Thom

L’entrata più scenografica al sito di Angkor Thom è sicuramente l’ingresso sud. Qui troverete un ponte ricoperto da teste in pietra. Queste statue non sono che un preludio di quello che vedrete una volta varcata la porta. Nell’ordine andrete a visitare la terrazza degli elefanti, la terrazza dei re e infine il meraviglioso tempio Bayon. La sua particolarità sono i volti scolpiti nella pietra, che vi daranno l’impressione di essere osservarti continuamente.

Uno dei volti del tempio Bayon
Uno dei volti del tempio Bayon

Prima di lasciare Angkor Thom date un occhiata anche al Baphuon, un tempio montagna che raffigura la sagoma di un grande Buddha sdraiato.

Quarta tappa, Preah Khan

Vi suggerisco di non terminare il percorso breve con la visita dell’ultimo tempio – chiamato Phnom Bakheng – ma di fare una deviazione sul percorso lungo e recarsi al Preah Khan. Questo luogo è simile al Ta Prohm ma propone delle decorazioni più interessanti e un contatto con la natura più intimo, dovuto anche alla minore concentrazione di turisti. Considerate che l’area è davvero molto estesa quindi non riuscirete a vederla tutta.

I templi di Angkor: Preah Khan
I templi di Angkor: Preah Khan

Quinta tappa, tramonto in mongolfiera

Per sfruttare al massimo l’orario del tramonto vi consiglio un’esperienza insolita. A pochi chilometri da Angkor Wat è possibile prenotare un volo in mongolfiera. Il pallone è ancorato a terra e permette di salire a circa 200 metri d’altezza per ammirare il complesso archeologico dall’alto. La struttura contiene un massimo di 30 persone e l’esperienza dura circa 15 minuti. Prenotate il vostro volo verso l’ora del tramonto. Il costo è di 15 dollari, a mio avviso ben spesi.

Un giro in mongolfiera sopra i templi di Angkor
Un giro in mongolfiera sopra i templi di Angkor

Il nostro viaggio tra i templi di Angkor e Siem Reap in Cambogia si conclude qui. Se volete propormi altri edifici che secondo voi andrebbero aggiunti alle tappe del mio percorso vi chiedo di segnalarmeli qui sotto nei commenti.

Se invece volete conoscere altri luoghi di questa nazione e ipotizzare un itinerario di viaggio vi consiglio di leggere il mio articolo che parla di cosa visitare in una settimana in Cambogia. Buon viaggio.

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Cosa vedere a Phnom Penh, la capitale della Cambogia https://www.lageografiadelmiocammino.com/2020/04/10/cosa-vedere-phnom-penh-capitale-cambogia/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=cosa-vedere-phnom-penh-capitale-cambogia https://www.lageografiadelmiocammino.com/2020/04/10/cosa-vedere-phnom-penh-capitale-cambogia/#comments Fri, 10 Apr 2020 09:29:07 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=3108 In quest’articolo vi parlerò di cosa vedere a Phnom Penh, la capitale della Cambogia. Lo farò iniziando con qualche imprescindibile cenno storico e continuerò col descrivere i luoghi turistici principali. Phnom Penh è quanto di più distante possiate immaginare dalla parola “capitale”. La totale assenza di edifici sviluppati in altezza la rendono quasi surreale. Questa città è totalmente priva di uno skyline e vive ancorata alle antiche tradizioni e alla sua storia cruenta.

L'articolo Cosa vedere a Phnom Penh, la capitale della Cambogia proviene da La geografia del mio cammino.

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In quest’articolo vi parlerò di cosa vedere a Phnom Penh, la capitale della Cambogia. Lo farò iniziando con qualche imprescindibile cenno storico e continuerò col descrivere i luoghi turistici principali.

Monaci nella capitale della Cambogia
Monaci nella capitale della Cambogia

Phnom Penh è quanto di più distante possiate immaginare dalla parola “capitale”. La totale assenza di edifici sviluppati in altezza la rendono quasi surreale. Questa città è totalmente priva di uno skyline e vive ancorata alle antiche tradizioni e alla sua storia cruenta. Nonostante il recente capitolo storico l’abbia resa “famosa” nel mondo per le crudeltà e il dolore inflitti al suo popolo, gli abitanti della Cambogia sono estremamente gentili ed accoglienti. La loro priorità è guardare avanti e la trasmettono a chiunque arrivi in città.

Gli abitanti di Phnom Penh
Gli abitanti di Phnom Penh

Un po’ di storia

Sui libri di storia avevo studiato alcuni dei più grandi genocidi del passato – lo sterminio degli ebrei da parte dei nazisti, il massacro di tutti gli Indiani d’America, la tratta degli schiavi africani – ma non avevo mai letto nulla in merito al Pol Pot in Cambogia. Un orrore, dettato da ideologie politiche, che ha portato alla morte di quasi 3 milioni di persone in un paese che ne conteneva solo 20 milioni.

Mi sembra doveroso iniziare quest’articolo con un capitolo dedicato alla storia della nazione cambogiana. Nel 1975 Phnom Penh cadde nelle mani del leader Pol Pot e del suo esercito di Khmer Rossi che imprigionò gran parte della popolazione e iniziò uno dei più grandi massacri della storia. Chiunque si ribellasse a questo regime dittatoriale comunista veniva ucciso. I sopravvissuti erano costretti a lavorare nei campi in condizioni disumane. La dittatura durò 4 anni e oggi, a distanza di oltre 40 anni, la ricostruzione è ancora in corso. Quello che le nuove generazioni stanno cercando di fare è recuperare la storia e la cultura del paese che imperversava prima di quei fatti tragici.

Clima e sicurezza

A Phnom Penh il clima è comunemente caldo e umido, tanto che dovrete prevedere di fare almeno 3 o 4 docce al giorno per sentirvi asciutti. L’afa toglie quasi il respiro. La questione “sicurezza” è abbastanza sotto controllo. Applicando le normali regole del buon senso non avrete alcun tipo di problema a muovervi in città.

Il fiume Mekong nella capitale della Cambogia
Il fiume Mekong nella capitale della Cambogia

Cosa vedere a Phnom Penh

Due giorni saranno più che sufficienti per visitare i luoghi turistici della città. Per muovervi fuori dal centro urbano vi consiglio di utilizzare i famosi tuk tuk, economici e folkloristici. Passeggiando nelle vie del centro storico imparerete invece a conoscere il popolo khmer e le sue abitudini. Vedrete numerosi venditori ambulanti, bancarelle in cui giovani donne prepareranno dolci di riso e cocco e respirerete i forti odori provenienti dalla strada. L’impatto sarà certamente violento. Ecco a voi un approfondimento su cosa vedere a Phnom Penh, la capitale della Cambogia.

Il traffico di Phnom Penh e i suoi tuk tuk
Il traffico di Phnom Penh e i suoi tuk tuk

Prigione S-21

Visitare questa ex scuola che nel 1975 era diventata una prigione di tortura è qualcosa di straziante. Questo museo rappresenta il luogo simbolo dello sterminio messo in atto dai Khmer Rossi. Un’auricolare accompagna i turisti all’interno delle varie stanze e racconta loro la storia di centinaia di cambogiani costretti a subire le torture più aberranti. Sarà impossibile non mettersi nei panni di quegli uomini e uscire da questo luogo senza trascorrere le successive due ore in un silenzio profondo e assordante.

Cosa vedere a Phnom Penh: la prigione S21
Cosa vedere a Phnom Penh: la prigione S21

Campi della Morte

Una fossa comune che potrebbe tranquillamente essere comparata ai campi di concentramento nazisti. Tramite la voce di un’audioguida verrete scortati all’interno di un luogo dove centinaia di persone trovarono la morte. In questi campi hanno lavorato duramente uomini, donne e bambini cambogiani e molti di loro sono tuttora sepolti qui. Vedere le loro ossa con i vostri occhi sarà un’esperienza che non vi farà mai più dimenticare questo drammatico pezzo di storia. Se vi verrà voglia di piangere fatelo. Perché buttare fuori il dolore e le emozioni è meglio che lasciarle sedimentare. Non è possibile ne educato scattare fotografie in questi luoghi. Non siamo in un parco giochi e soprattutto molte delle persone che incontrerete nel corso della visita hanno vissuto in prima persona la perdita di qualche caro.

Mercato Russo

Come ormai saprete amo i mercati e Phnom Penh non rappresenta certo un’eccezione. Nel mercato russochiamato così perché negli anni 80’ vedeva la presenza di molti immigrati russi – troverete frutta, verdura, spezie, indumenti e banchetti alimentari, dove poter assaggiare dell’ottimo cibo di strada. Tra le tante cose esposte vi consiglio di soffermarvi sul frutto della Garcinia che da anni riempie le riviste di attualità e benessere per i suoi effetti dimagranti.

Palazzo Reale

Non aspettatevi il fasto che trovereste in altri palazzi asiatici ma dedicate comunque una mezz’ora a questo edificio. I punti d’interesse sono la pagoda d’argentodov’è conservata una statua di Buddha in oro massiccio e 5000 piastrelle in argento – e la sala del trono.

Lo stupa di Palazzo Reale
Lo stupa di Palazzo Reale
Cosa vedere a Phnom Penh: il Palazzo Reale
Cosa vedere a Phnom Penh: il Palazzo Reale

Sisowath Quay

Sisowath Quay è la via principale della capitale cambogiana e può essere paragonata a uno dei nostri lungomari. Bambini che si svagano con il pallone, ragazzi che fanno jogging e anziani che giocano a carte. La sua particolarità è data dal fatto che costeggia ben due fiumi perché è qui che confluiscono il Mekong e il Tonle Sap River. Sull’altro lato della strada troverete invece numerosi bar, locali e piccoli negozietti.

Cosa vedere a Phnom Penh: Sisowath Quay
Cosa vedere a Phnom Penh: Sisowath Quay
Una partita di calcio in Sisowath Quay
Una partita di calcio in Sisowath Quay

Wat Phnom

Questo tempio è chiamato anche “tempio della collina” perché sorge sull’unica altura della città, creata appositamente per lasciare spazio all’edificio. È diventato un simbolo di Phnom Penh proprio perché l’area urbana non possiede altri monumenti sviluppati in altezza. L’elemento che mi ha colpito di più è stata la scalinata con sculture di serpenti e leoni. La popolazione viene qui a pregare e chiedere un po’ di fortuna nella vita.

Cosa vedere a Phnom Penh: Wat Phrom
Cosa vedere a Phnom Penh: Wat Phrom

Museo Nazionale

Il Museo Nazionale è uno splendido edificio dalle pareti rossastre che conserva resti dell’arte angkoriana. Qui potrete raccogliere informazioni sull’origine di questa cultura e prepararvi per una futura visita al sito archeologico di Ankor.

Cosa vedere a Phnom Penh: il Museo Nazionale
Cosa vedere a Phnom Penh: il Museo Nazionale

Dove mangiare a Phnom Penh

Durante il giorno vi consiglio di sperimentare uno dei tanti mercati della città o, se non avete problemi di stomaco, di fermarvi in una delle bancarelle che vendono cibo sulla strada. La sera concedetevi una cena in un lussuoso ristorante cambogiano. Nello specifico ve ne vorrei segnalare due. Il primo si chiama Malis ed è uno dei ristoranti più famosi di tutta la Cambogia. Il locale è molto elegante e i piatti sono decisamente creativi e ben presentati. Potrebbe tranquillamente fare concorrenza a un ristorante etnico milanese. Il secondo ristorante si chiama Romdeng ed è famoso in città per il suo piatto di ragni fritti. La villa coloniale che lo ospita è bellissima e il personale è molto gentile. In entrambi i locali i prezzi sono alti per lo standard cambogiano ma bassi per quello europeo.

Ristorante Malis, Phnom Penh
Ristorante Malis, Phnom Penh

Vita notturna

A Phnom Penh non mancano certo i bar in cui sorseggiare una birra Angkor ghiacciata. Scegliete una delle tante terrazze di Sisowath Quay con vista sul fiume. Molti di questi locali si trasformano in discoteche e – in seconda serata – potrete ballare al ritmo delle hit cambogiane o della musica reggae, che qui va tanto di moda.

Tra i locali dedicati all’happy hour consiglio la terrazza del Foreign Corrispondents Club (FCC), un palazzo coloniale passato alla storia per avere ospitato la sala stampa estera durante il periodo di guerra. È da qui che i corrispondenti di tutto il mondo aggiornavano il pianeta su quello che succedeva in città.

Dove dormire a Phnom Penh

La prima cosa che vi suggerisco è di scegliere una struttura con la piscina per allentare un po’ il caldo soffocante che respirerete in città. Nelle ore più afose sarà praticamente impossibile girare a piedi per Phnom Penh e potrebbe tornarvi utile fare un tuffo. Io ho dormito al TeaHouse Asian Urban Hotel, una struttura moderna posizionata in una zona residenziale della città. Piscina, colazione e pulizia sono solo alcuni dei punti forti di questo hotel.

TeaHouse Asian Urban Hotel, Phnom Penh
TeaHouse Asian Urban Hotel, Phnom Penh

Spostarsi da Phnom Penh a Siem Reap e Sihanoukville

Il modo più semplice per raggiungere le altre due mete più visitate della Cambogia è quello di utilizzare l’economico servizio di autobus. L’unica cosa a cui dovrete prestare molta attenzione è la scelta della compagnia con cui viaggiare perché alcuni bus sono veramente vecchi e potrebbero allungare di molte ore il vostro spostamento. Meglio investire una decina di dollari in più che ritrovarsi a piedi. Io ho utilizzato la compagnia Mekong Express. Evitate i mini-bus perché sono decisamente scomodi e poco sicuri. Se non avete problemi di soldi optate invece per un taxi privato da condividere magari con altri viaggiatori.

Per saperne di più su Siem Reap, Angkor Wat e Sihanoukville vi rimando al mio articolo di approfondimento sui luoghi da vedere assolutamente durante un viaggio in Cambogia.

Sarei invece molto curiosa di conoscere le opinioni di altri viaggiatori sulla capitale della Cambogia. Se vi va scrivetemele pure qui sotto.

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