Francia Archivi - La geografia del mio cammino https://www.lageografiadelmiocammino.com/category/europa/francia/ Mila Camnasio, Travel Blogger Wed, 21 Jun 2023 09:09:46 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.6.2 Aix en Provence: cosa vedere nella città amata da Paul Cezanne https://www.lageografiadelmiocammino.com/2023/06/21/aix-en-provence-cosa-vedere-nella-citta-amata-da-paul-cezanne/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=aix-en-provence-cosa-vedere-nella-citta-amata-da-paul-cezanne https://www.lageografiadelmiocammino.com/2023/06/21/aix-en-provence-cosa-vedere-nella-citta-amata-da-paul-cezanne/#respond Wed, 21 Jun 2023 09:09:44 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=6133 Se vi state chiedendo cosa vedere ad Aix en Provence, la città amata dal famoso pittore Paul Cézanne, non vi resta che leggere quest’articolo. Aix en Provence è una città d’altri tempi, in cui la vita scorre lentamente. I suoi abitanti amano frequentare i numerosi mercati che popolano le altrettanto numerose piazze. Le vie del centro storico sono piene di palazzi signorili, fontane e botteghe artigianali che vendono saponi, dolciumi, profumi e indumenti. I giovani, invece, si riversano nei tanti caffè all’aperto disseminati un po’ ovunque.

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Se vi state chiedendo cosa vedere ad Aix en Provence, la città amata dal famoso pittore Paul Cézanne, non vi resta che leggere quest’articolo. Ho visitato quest’elegante cittadina nel corso di un ampio tour della Provenza che ha toccato le città di Marsiglia, Cassis e Saint Remy de Provence, dalle quali dista all’incirca 30/40 min.

Aix en Provence è una città d’altri tempi, in cui la vita scorre lentamente. I suoi abitanti amano frequentare i numerosi mercati che popolano le altrettanto numerose piazze. Le vie del centro storico sono piene di palazzi signorili, fontane e botteghe artigianali che vendono saponi, dolciumi, profumi e indumenti. I giovani, invece, si riversano nei tanti caffè all’aperto disseminati un po’ ovunque.

Il mercato della frutta e della verdure di Aix en Provence
Il mercato della frutta e della verdure di Aix en Provence

Aix en Provence: cosa vedere in una giornata

Aix en Provence è una città molto turistica e viene simpaticamente chiamata anche “città dalle mille fontane” o “città dai mille mercati”. Per questo motivo l’attività principale è quella di perdersi nei suoi vicoli e scoprirne l’essenza, rigorosamente a piedi. Consiglio, infatti, di lasciare la macchina fuori dal centro storico lungo la strada circolare che la circonda.

1. La città vecchia

La prima cosa da vedere se volete dedicare un’intera giornata alla scoperta di Aix en Provence è senza dubbio il suo centro storico, quasi interamente pedonale. Qui avrete modo di passeggiare in un dedalo di viuzze strette e piazze nascoste piene di botteghe, caffè e ristoranti. La piazza più significativa è senza dubbio quella dell’Hotel de Ville (municipio) e della Torre dell’Orologio. Qui ogni martedì, giovedì e sabato mattina troverete un coloratissimo mercato dei fiori. Al contrario in Place de Verdun, accanto al Palazzo di Giustizia, nelle medesime giornate e fasce orarie potrete ammirare un mercatino delle pulci e dell’antiquariato. Place des Cardeurs è un punto di ritrovo per tutti gli studenti universitari, dall’ora del tramonto fino a tarda sera. Place Richelme, infine, è la mia preferita perché possiede deliziosi bistrot e ospita il mercato di frutta, verdura e spezie.

Municipio e torre dell'orologio
Municipio e torre dell’orologio

2. Cours Mirabeau

Cours Mirabeau è la strada più famosa di Aix en Provence e, tra le altre cose, divide la città nuova da quella vecchia. Lungo 440 mt e largo 42 mt questo viale pullula di caffè, ristoranti, palazzi storici, statue e, soprattutto, fontane. È qui che si svolgono i principali mercati della città, tra cui quello di Natale. Una delle due estremità di Cours Mirabeau vanta un’immensa fontana sormontata da tre grandi statue che rappresentano le tre città più importanti della Provenza: Marsiglia, Aix en Provence e Avignone. Lungo il corso troverete anche la Fontana di Muschio che attinge l’acqua direttamente da una sorgente naturale.

Cours Mirabeau
Cours Mirabeau

3. La Cattedrale

La Cattedrale del Santo Salvatore (Saint-Sauveur) è un’imponente chiesa in stile gotico e romanico, costruita tra il XII e il XIX secolo. Tra i suoi elementi architettonici più importanti troviamo la torre – alta circa 68 mt – e il chiosco romanico.

4. Quartiere Mazzarin

Il Quartiere Mazzarin è caratterizzato da numerosi palazzi storici risalenti al XVII e XVIII secolo. Qui troverete caffè, ristoranti, boutique e una delle più famose fontane di tutta la città: la Fontana dei Quattro Delfini.

La fontana dei Quattro Delfini
La fontana dei Quattro Delfini

Aix en Provence: sulle tracce di Cézanne

La cosa più importante da vedere e percepire ad Aix en Provence è la presenta del pittore provenzale Paul Cézanne che, dopo anni di lavoro a Parigi, decise di tornare nella sua città natale per dedicarsi completamente alla pittura.

1. Museo Granet

Il Museo Granet è, a mio avviso, l’esposizione permanente più interessante di tutta la Provenza. Qui troverete alcuni dipinti di Paul Cézanne ma anche opere di altri pittori famosi del calibro di Van Gogh, Picasso, Monet, Rembrandt e Mondrian. Il museo è diviso in due edifici, distanti circa 400 mt l’uno dall’altro. Google Maps vi condurrà all’edificio principale dove potrete acquistare il biglietto al costo di 7 euro. Una volta terminata la visita dovrete spostarvi alla Chapelle des Pénitents Blancs dove troverete le opere più moderne della collezione.

Museo Granet
Museo Granet

2. Atelier di Cezanne

Sulla collina di Lauves, a circa 2 km dal centro storico della città, troverete il famoso atelier del pittore Cézanne, immerso nella luce e nella natura. Qui il tempo sembra essersi fermato: lo studio, al piano superiore dell’abitazione, è rimasto intatto dopo la morte del pittore, nel 1906. Pavimento in parquet, cavalletti originali, scala di legno, manichini, cesti in vimini e scaffali utilizzati per le composizioni di natura morta sono solo alcuni degli elementi che vi faranno percepire la presenza dell’artista. In questo studio Cezanne produsse il ciclo di dipinti delle “Grandi Bagnanti”. Il biglietto d’ingresso all’atelier costa 6,5 euro.

Atelier di Cézanne
Atelier di Cézanne

3. Terrain des Peintres

A 10 min dall’atelier di Cézanne troverete quella che è stata ribattezzata come “la terra dei pittori”. Da qui potrete ammirare la montagna di Sainte Victoire che, per anni, è stata il soggetto preferito – o, forse, l’ossessione pittorica – di Paul Cézanne. Da qui il pittore immortalò la montagna in qualsiasi condizione atmosferica, rilevandone ogni minimo cambiamento di luce. Oggi in questo luogo pubblico sono esposte copie di opere del pittore.

Montagna di Sainte Victoire
Montagna di Sainte Victoire

Aix en Provence: dove dormire e dove mangiare

La cittadina di Aix en Provence è molto turistica. Per questa ragione sono presenti numerosi esercizi commerciali e alberghi. Per ciò che riguarda l’ospitalità la mia scelta è ricaduta sul grazioso Hotel Escaletto che possiede 44 camere appena rinnovate a pochi passi dal centro storico. Purtroppo l’hotel non dispone di un parcheggio adeguato e quindi dovrete cercare una soluzione alternativa nei pressi dell’albergo. L’hotel vanta, però, una terrazza panoramica al 4° piano dell’edificio dalla quale ammirare il tramonto e i tetti di Aix en Provence. Le stanze sono moderne e pulite. La colazione può essere evitata a beneficio dei numerosi caffè che popolano il centro storico.

La terrazza dell'hotel Escaletto
La terrazza dell’hotel Escaletto

Passiamo ora alla ristorazione. Purtroppo la maggior parte dei ristoranti presenti in città sono estremamente turistici e di qualità medio bassa. Fa eccezione Licandro Le Bistro che propone una cucina moderna e di buon gusto, con delicati richiami all’oriente a alla Spagna. Assaggiate le code di scampi arrosto, la focaccia di salmone e “l’oeuf parfait” con carbonara di funghi e piselli. Il servizio è attento e la carta dei vini tende quasi esclusivamente al biologico. A tal proposito, se volete dei consigli su cosa bere in Provenza, leggete il mio articolo dedicato alle cantine della zona. Menù senza scelta a 41 euro, prezzo medio à la carte 65 euro (vino escluso).

Licandro Le Bistro
Licandro Le Bistro

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Le migliori cantine da visitare in Provenza https://www.lageografiadelmiocammino.com/2023/06/14/le-migliori-cantine-da-visitare-in-provenza/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=le-migliori-cantine-da-visitare-in-provenza https://www.lageografiadelmiocammino.com/2023/06/14/le-migliori-cantine-da-visitare-in-provenza/#respond Wed, 14 Jun 2023 05:56:05 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=6097 ra le cantine e le regioni vinicole della Francia la Provenza non è assolutamente ai primi posti. Tuttavia, le aziende vinicole di questa regione hanno dimostrato, negli anni, non solo di mettere in commercio i migliori rosè del mondo ma anche di sapersi accreditare come ottimi produttori di vini bianchi e rossi.

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Tra le cantine e le regioni vinicole della Francia la Provenza non è assolutamente ai primi posti. Appassionati e wine lovers amano concentrarsi su Borgogna, Champagne, Bordeaux, Loira e Alsazia, rilegando spesso la sottovalutata Provenza a una semplice produttrice di vini rosati.

Tuttavia, le aziende vinicole di questa regione hanno dimostrato, negli anni, non solo di mettere in commercio i migliori rosè del mondo ma anche di sapersi accreditare come ottimi produttori di vini bianchi e rossi. Le Appellation d’Origine Contrôlée (AOC) provenzali sono 7 – Bandol, Bellet, Cassis, Coteaux d’Aix-En-Provence et Les Baux-De-Provence, Coteaux Varois, Côtes de Provence e Palette – ma, tra queste, solo 4 sono degne di nota. Scopriamole insieme.

1. Bandol

Bandol è famosa per i suoi vini rosati e copre un’area di 600 ettari a est di Marsiglia, lungo la costa Mediterranea. Qui il clima caldo, soleggiato ma anche molto ventilato – dalla brezza marina e dal Mistral – contribuisce alla fioritura di ottimi vigneti.

2. Cassis

La località di mare di Cassis, della quale ho parlato in un articolo dedicato ai dintorni di Marsiglia, è famosa per i vini bianchi e la sua denominazione copre un’area di 210 ettari, sempre lungo la costa Mediterranea. Purtroppo non sono riuscita a visitare nessuna azienda vinicola ma mi sarebbe piaciuto vedere la cantina Clos Sainte-Magdeleine.

Cassis e i suoi vigneti
Cassis e i suoi vigneti

3. Côtes de Provence

Côtes de Provence è l’area più estesa con circa 18.000 ettari vitati e l’80% dei vigneti della regione. Questa denominazione si estende su tre dipartimenti – Var, Bouches du Rhône e Alpes Maritimes – con suoli e condizioni climatiche molto diverse. Per questa ragione produce vini rosati, bianchi, rossi e anche valide bollicine. Una delle cantine che ho scelto di visitare – Château Roquefort – si trova proprio in quest’appellazione.

4. Coteaux d’Aix-En-Provence e Les Baux-De-Provence

Coteaux d’Aix-En-Provence e Les Baux-De-Provence  è l’area vinicola ubicata a nord e a sud della città di Aix-en-Provence. Qui si coltivano ottime uve a bacca rossa, utilizzate sia per la produzione di vini rossi che di vini rosati prodotti con la tecnica del salasso. Due delle cantine che ho scelto di visitare in Provenza – Domaine Milan e Domaine du Vallon des Glauges – si trovano in questa zona.

Un tour nelle migliori cantine della Provenza
Un tour nelle migliori cantine della Provenza

Le migliori cantine della Provenza

Domaine Milan

Domaine Milan è un’azienda vinicola situata a Saint Remy de Provence, in un’area montuosa con una forte esposizione verso il Mar Mediterraneo. Qui i suoli sono marnosi e presentano detriti calcarei.

Domaine Milan fu acquistato da Robert Milan nel 1956 ma circa trent’anni dopo passa nelle mani del figlio Henri che, volontariamente, esce dalla AOC Baux de Provence. L’azienda vinicola lavora in regime biodinamico, possiede 20 ettari vitati e conta ben 13 varietà d’uva diverse. Tra le più importanti troviamo Chardonnay, Grenache Blanc, Granache Noir, Sirah, Cinsault e Mourvedre.

Henri è da sempre appassionato d’agronomia e ha promosso alcuni innesti importanti, molto atipici per la zona. Uno fra tutti: un Pinot Noir proveniente da un’area specifica della Borgogna. La filosofia di Henri Milan è improntata sul rispetto per l’ambiente circostante, nella ricerca di un equilibrio tra uomo e natura.

I vigneti di Domaine Milan
I vigneti di Domaine Milan

La degustazione

Abbiamo assaggiato 14 referenze e nessuna di loro ci ha deluso. Sicuramente, essendo il totale delle bottiglie prodotte inferiore alle 15.000 unità annue, Domaine Milan è una cantina insolita.

I migliori vini bianchi

1. Le Papillon Blancs 2022: Grenache Blanc, Rolle, Roussanne

Le etichette con raffigurata una farfalla, come in questo caso, contengono vini senza solfiti aggiunti. Parliamo di un bianco con una grande espressività territoriale che emana sapori e profumi provenzali. Teso, rinfrescane e minerale. Affinamento in vasche cemento.

2. Le Carrée 2011 e 2020: 100% Roussane

Le etichette con raffigurate delle barche sono state create da un’artista belga. Questo bianco, che abbiamo avuto modo d’assaggiare in due annate completamente diverse, è uno dei cavalli di battaglia della cantina. Un vino aromatico con sentori d’arancia amara, frutta esotica e menta. Affinamento in barrique.

Le cantine della Provenza: Domaine Milan
Le cantine della Provenza: Domaine Milan
I migliori vini rosati

3. Haru Rosé: Grenache Noir, Syrah, Merlot

Le etichette chiamate “Haru” simboleggiano la passione di Henry per il Giappone. Questo rosè è fresco e dissetante, in pieno stile provenzale, e rappresenta l’arrivo della primavera. Affinamento in vasche di cemento.

I migliori vini rossi

4. Le Papillon Rouge 2022: Syrah, Mourvèdre, Grenache Noir

Un vino rosso fresco e vivo. Leggero, beverino e avvolgente. Affinamento in vasche di cemento.

5. Le Vallon Rouge: Grenache Noir, Cinsault, Mourvèdre, Cabernet Sauvignon, Syrah, Terret Blanc

Un blend intenso e raffinato con tannini levigati. Sentori di mirtilli e olive. Affinamento in vasche di cemento.

6. Le Jardin 2011: 100% Merlot

Un vitigno internazionale che ha accettato il clima provenzale, esprimendosi al meglio. Aromi di frutti neri e tartufi, tannini levigati e setosi. Affinamento in barrique.

7. Le Clos Milan 2020: 80% Grenache Noir, 20% Syrah

Un vino rosso generoso ed energico, concentrato e caratterizzato da una buona dose di tannini vellutati. Affinamento in vasche di cemento e barrique usate di rovere.

L’outsider

Pet Nat Rosè: Grenache Noir, Moscato e Alicante

Una bevuta leggera, persistente e sapida. Sapori fruttati con sentori di succo d’anguria.

La gamma completa di Domaine Milan
La gamma completa di Domaine Milan

Domaine du Vallon des Glauges

Domaine du Vallon des Glauges è un’azienda vinicola, di proprietà della famiglia Oddo, situata nel cuore del Parco Regionale delle Alpilles. La cantina sembra creata appositamente per favorire l’enoturismo: possiede, infatti, una meravigliosa terrazza ubicata di fronte ai vigneti e a una delle numerose colline montagnose calcaree che caratterizzano l’area.

Domaine du Vallon des Glauges non è l’unica cantina di proprietà della famiglia Oddo. Il gruppo internazionale Oddo Vins & Domaines conta due aziende vinicole in Francia, tre in Sud Africa e una in Sicilia (Serra Ferdinandea) che gestisce grazie a una joint venture con Planeta. La filosofia di questa famiglia è selezionare i migliori terroir e i migliori partner nelle più rinomate denominazioni vinicole.

Ma torniamo a noi! Domaine du Vallon des Glauges conta 45 ettari vitati e produce una media di 250.000 bottiglie di vino all’anno, praticando una viticoltura sostenibile fin dagli esordi. Dal 2020 la cantina ha iniziato la sua conversione all’agricoltura biologica, ponendo estrema attenzione alla biodiversità presente dell’ecosistema in cui si trova.

I vigneti di Domaine du Vallon des Glauges
I vigneti di Domaine du Vallon des Glauges

La degustazione

Come vi dicevo in apertura, questa cantina è particolarmente vocata all’ospitalità: per tutta la stagione estiva aperitivi in terrazza, serate a tema, enoteca aperta fino a tardi, eventi privati e concerti rappresentano il “core business” dell’azienda vinicola. Le referenze della cantina si suddividono in due gamme ben definite:

Collezione Iris

La collezione Iris offre vini freschi, fruttati, aromatici e di pronta beva. Bianchi, rosati e rossi affinano tutti in tini di acciaio inox.

Collezione Oddo

La collezione Oddo – che abbiamo degustato – offre vini fini, eleganti e distinti. Bianchi e rosati fermentano in vasche di acciaio inox e cemento. I rossi vengono vinificati in vasche di cemento e affinati per 10/14 mesi in botti di legno. Abbiamo provato anche una versione “riserva” del rosso collezione Oddo che affina in botti di legno per 22 mesi.

Oltre a queste due gamme, Domaine du Vallon des Glauges produce anche una bollicina rosata vinificata con metodo charmat e un vino dolce creato appositamente per far fronte alle richieste dei turisti americani e stranieri.

Domaine du Vallon des Glauges: la degustazione
Domaine du Vallon des Glauges: la degustazione

Château de Roquefort

Tra le cantine della Provenza di cui vi ho parlato finora, Château de Roquefort è l’unica a essere situata nel cuore della Côtes de Provence, vicino al parco nazionale di Sainte Baume. Il paesaggio è caratterizzato da colline e altopiani, dove si coltivano vitigni a un’altitudine di 390 mt, su terrazze formate da terreni argillosi e calcarei. Un ambiente selvaggio in cui Raimond de Villeneuve ha esercitato la sua passione per circa 25 anni, lasciando ora le redini della cantina alla sua pupilla Margaux Gentile.

Le varietà che vengono coltivate sono quelle più tradizionali per la zona provenzale ovvero Grenache Noir, Syrah, Cinsault, Mourvèdre, Carignan, Clairette, Rolle e Ugni Blanc. La cantina possiede 27 ettari vitati e produce una media di 200.000 bottiglie annue. La cantina opera in regime biodinamico nel completo rispetto della natura dell’ambiente circostante.

I vigneti di Château de Roquefort
I vigneti di Château de Roquefort

La degustazione

Margaux vi accoglierà all’interno di una piccola tenuta e vi farà degustare i 5 vini della cantina, le cui etichette davvero originali sono opera di un designer di Vienna.

Petit Salé 2022

80% Clairette e 20% Vermentino. Affinamento in tini di cemento. Un vino bianco sottile, sapidissimo e di grande beva. Un grande bianco francese, che racconta storie di mare e di scogli.

Les Genêts 2022

100% Vermentino, da un unico appezzamento piantato nel 1989. Affinamento in tini di cemento. Un vino fine, dal carattere floreale, preciso, con aromi di frutti bianchi e pera. Al palato risulta vivace e molto vicino all’uva, senza artifici.

Corail 2022

Syrah, Cinsault, Clairette, Grenache Noir, Grenache Blanc e Carignano. Affinamento in vasche d’acciaio inox. Un vino rosato semplice, beverino e sapido che è frutto dei tipici uvaggi provenzali. Un vino che profuma di fragole e melograno, a tratti minerale e con una forte spalla acida.

Gueule de Loup 2022

80% Grenache Noir, 10% Cinsault e 10% Cabernet. Un “vino da banco” semplice, con un bel colore granato, note di ciliegia e una piacevole vivacità in bocca. Da bere un po’ freddo.

Les Mûres 2020

Syrah, Cinsault, Grenache Noir, Carignano. Fermentazione in tini di cemento e affinamento per 11 mesi negli stessi contenitori per il 20% e in botti di rovere per l’80%. Un vino rosso croccante e succoso che si adatta alla perfezione a ogni stagione. Dal tannino rustico ma ben integrato e con una punta sapida che invoglia subito al secondo sorso.

Château de Roquefort: la degustazione
Château de Roquefort: la degustazione

Termina qui il nostro viaggio tra le cantine della Provenza ma, prima di lasciarvi, vorrei consigliarvi un ulteriore visita “bonus” in quella che è l’azienda vinicola più turistica della regione: Chateau La Coste. Non perdetevela per nessuna ragione al mondo!

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Provenza, Chateau La Coste: il resort del vino https://www.lageografiadelmiocammino.com/2023/06/06/provenza-chateau-la-coste-il-resort-del-vino/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=provenza-chateau-la-coste-il-resort-del-vino https://www.lageografiadelmiocammino.com/2023/06/06/provenza-chateau-la-coste-il-resort-del-vino/#respond Tue, 06 Jun 2023 08:35:08 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=6070 Chateau La Coste è molto più di un’azienda vinicola. È un vero e proprio viaggio esperienziale che comprende opere d’arte, ristoranti stellati, resort di lusso, SPA e – ovviamente – vigneti. Chateau La Coste si trova a circa 30 min di auto da Aix en Provence, nel comune di Le Puy-Sainte_Réparade.

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Chateau La Coste è molto più di un’azienda vinicola. È un vero e proprio viaggio esperienziale che comprende opere d’arte, ristoranti stellati, resort di lusso, SPA e – ovviamente – vigneti. Chateau La Coste si trova a circa 30 min di auto da Aix en Provence, nel comune di Le Puy-Sainte_Réparade.

Il museo

Ci sono molteplici ragioni che spingono i turisti a inserire questo luogo nei loro tour della Provenza. Il primo e, forse, il più importante riguarda il museo a cielo aperto presente all’interno della tenuta: 40 opere d’arte distribuite lungo un percorso che attraversa alcuni dei 200 ettari di campagna. Artisti e architetti di fama mondiale sono stati chiamati dal facoltoso collezionista e uomo d’affari Patrick McKillen. Il parco – aperto dal 2010 – è un work in progress che ogni anno s’arricchisce di nuove opere e suggestioni. Tra gli archistar e gli artisti che hanno lasciato il segno su queste colline ci sono Renzo Piano, Frank O.Gehry, Jean Nouvel, Tadao Ando, Bob Dylan, Oscar Niemeyer, Guggi, Paul Matisse e Yoko Ono.

Chateau La Coste: il museo a cielo aperto
Chateau La Coste: il museo a cielo aperto

I ristoranti

La tenuta vanta ben quattro ristoranti tra cui una menzione Michelin e uno stellato. Il ristorante argentino Francis Mallmann (menzione Michelin) si distingue per il suo arredamento in bianco e nero. Il famoso chef tende a valorizzare ogni prodotto – manzo, maiale, pesce e verdure – con cotture estremamente precise. Il ristorante Hélène Darroze a Villa La Coste (una stella Michelin) offre una cucina che si ispira ai giardini della tenuta e ai sapori provenzali.

Il padiglione creato da Renzo Piano
Il padiglione creato da Renzo Piano

La cantina

Arriviamo finalmente alla cantina, progettata da Jean Nouvel. Due semicilindri sezionati e interamente coperti d’alluminio, che riflettono il sole e mantengono fresco l’interno, dove sono collocati tutti gli strumenti utili per la vendemmia e la fermentazione del vino. La cantina produce circa 1 milione di bottiglie all’anno.

Gli oltre 130 ettari vitati sono coltivati con 7 differenti varietà d’uva: Cabernet Sauvignon, Syrah, Grenache, Vermentino, Sauvignon Blanc, Chardonnay e Cinsault. Chateau La Coste si prende cura del proprio terroir dando priorità all’agricoltura biologica e ispirandosi alle regole della biodinamica, nell’ottica di preservare il suolo e l’ambiente. Dal 2009 i vini di Chateau La Coste sono stati etichettati “Agricoltura Biologica” e nel 2022 si è aggiunta la certificazione Demeter.

Chateau La Coste: la cantina
Chateau La Coste: la cantina

La degustazione

La Bulle

80% Grenache, 10% Cinsault, 10% Syrah. Una bollicina metodo charmat senza lode ne infamia: gradevole, rinfrescante e con sentori di frutti rossi e agrumi.

Rosé d’une Nuit 2022

Un super blend di 6 uvaggi differenti che rappresenta l’entry level rosé della cantina: piacevole con sentori di polpelmo e frutti rossi.

Le Blanc 2022

73% Vermentino, 10% Sauvignon blanc, 9% Grenache blanc, 8% Ugni blanc. L’entry level bianco della cantina: fresco, ben bilanciato con note di agrumi.

Le Rouge 2020

22% Grenache, 41% Syrah, 28% Cabernet Sauvignon, 8% Carignan. L’entry level rosso della cantina, a mio avviso non entusiasmante: fruttato con sentori di frutti rossi maturi.

La Bulle
La Bulle

Grand Vin Blanc 2021

80% Vermentino, 20% Chardonnay. Un buon vino bianco: delicato, floreale, con sentori di burro e briosche accompagnati da una buona acidità.

Grand Vin Rosé 2022

75% Grenache, 22% Syrah, 3% Cabernet Sauvignon. Un rosato alla portata di tutti: elegante, salino e con note di frutti di bosco maturi.

Grand Vin Rouge 2018

40% Grenache, 40% Cabernet Sauvignon, 20% Syrah. Tra i vini della linea “Grand Vin” il rosso è quello che mi ha colpito di più: complesso ed elegante con sentori di sottobosco, cuoio e spezie dolci.

Ad Fontes

Il nuovo vino naturale della cantina, nato nel 2021, è un rosso tri-varietale (Syrah, Cinsault e Grenache) senza solfiti aggiunti. Un vino espressivo, ricco, che evoca sentori di frutti rossi, spezie e cioccolato. Sicuramente, tra tutti, è l’unico che abbraccia completamente la filosofia biodinamica dell’azienda.

Ad Fontes
Ad Fontes

Se volete continuare il vostro viaggio enoturistico in Provenza non perdetevi l’articolo dedicato alle migliori cantine della zona. Inoltre, vi consiglio di programmare una sosta nel meraviglioso borgo di Saint Remy de Provence e nella cittadina portuale di Marsiglia.

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Qualche ora nel piccolo borgo di Saint Remy de Provence https://www.lageografiadelmiocammino.com/2023/05/31/qualche-ora-nel-piccolo-borgo-di-saint-remy-de-provence/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=qualche-ora-nel-piccolo-borgo-di-saint-remy-de-provence https://www.lageografiadelmiocammino.com/2023/05/31/qualche-ora-nel-piccolo-borgo-di-saint-remy-de-provence/#respond Wed, 31 May 2023 20:16:29 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=6056 Saint Remy de Provence si trova ai piedi delle Alpilles, nella bassa Valle del Rodano, e dista pochi chilometri da Marsiglia, Avignone e Aix-en-Provence. Questo piccolo borgo provenzale fu frequentato assiduamente dal pittore Vincent Van Gogh, che vi dipinse molte delle sue opere più importanti.

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Saint Remy de Provence ha tutti i sapori e i colori della Provenza: ricca di ristoranti, negozi alla moda e gallerie d’arte questa cittadina seduce chiunque la visiti.

Saint Remy de Provence si trova ai piedi delle Alpilles, nella bassa Valle del Rodano, e dista pochi chilometri da Marsiglia, Avignone e Aix-en-Provence. Questo piccolo borgo provenzale fu frequentato assiduamente dal pittore Vincent Van Gogh, che vi dipinse molte delle sue opere più importanti.

Van Gogh e Saint Remy de Provence
Van Gogh e Saint Remy de Provence

Cosa vedere a Saint Remy de Provence

Visitare Saint Remy de Provence significa soprattutto perdersi tra le piazzette e i vicoli, a volte labirintici, che si sviluppano all’interno del centro storico. La città è decisamente piccola e la si può visitare in un paio d’ore.

Chiesa Collegiata di San Martino

Si tratta della chiesa più grande della città, risalente al XIV secolo. La struttura è lunga 50 mt e larga 27 mt mentre in altezza, se consideriamo il campanile gotico, può raggiungere i 45 mt. All’esterno, quello che balza subito all’occhio sono le colonne neoclassiche e il frontone triangolare; all’interno, invece, potrete ammirare l’altare maggiore e la fonte battesimale in marmo antico.

Chiesa Collegiata di San Martino
Chiesa Collegiata di San Martino

La fontana e la casa di Nostradamus

Saint Remy de Provence fu la città natale del famosissimo premonitore e astrologo Michel de Nostradamus. A lui è dedicata una fontana, che lo ritrae, e una targhetta posizionata all’esterno dell’abitazione in cui è nato e vissuto.

L’Hotel de Ville

Il municipio cittadino, in Place Jules Pellissiers, è ospitato in quello che era l’antico convento delle monache orsoline. Il palazzo presenta una facciata in stile neoclassico arricchita da colonne.

I musei

Saint Remy de Provence possiede tre musei che, a mio avviso, non sono degni di nota. Quello delle Alpilles è un museo di storia naturale che raggruppa reperti ritrovati nella vicina catena montuosa, tra cui un dinosauro. Quello degli Aromi è il classico museo provenzale in cui carpire i segreti del mestiere. Infine, il Museo Estrine (l’unico che salvo) ospita qualche opera d’arte contemporanea e prova, con scarsi risultati, a spiegare il rapporto che esisteva tra Van Gogh e la città.

Il manicomio di Van Gogh
Il manicomio di Van Gogh

I dintorni di Saint Remy de Provence

Il manicomio di Van Gogh

L’ex monastero di Saint Paul de Mausole fu il manicomio di Van Gogh e, ancora oggi, ospita una clinica psichiatrica che porta il suo nome. Un viale alberato conduce a una chiesetta da cui s’accede al chiostro. Al primo piano dell’edificio principale è stata ricostruita la camera occupata da Van Gogh all’epoca del suo internamento, dalle cui finestre prese numerose ispirazioni per i suoi quadri. Nel manicomio di Saint Paul, Van Gogh realizzò oltre 150 dipinti con una frenesia e un’urgenza che manifestavano la sua profonda voglia d’esprimersi. Il biglietto d’ingresso costa 5 euro e la visita è estremamente interessante, anche se non comprende opere originali dell’artista.

La camera occupata da Van Gogh
La camera occupata da Van Gogh

Tips: ai piedi dell’ospedale, nel giardino, troverete un meraviglioso campo di lavanda.

Les Antiques e le rovine di Glanum

Situati a sud della città, Les Antiques sono due monumenti storici che segnano l’ingresso all’antica città romana di Glanum. Il Mausoleo e l’Arco di Trionfo, entrambi d’epoca romana, furono edificati per celebrare la vittoria dei Galli da parte di Cesare. Questo luogo è aperto al pubblico e gratuito.

Da Les Antiques potrete procedere a piedi fino alle rovine di Glanum, un antico villaggio risalente al I secolo a.C. L’ingresso al sito costa 7,50 euro e comprende tutta una serie di modelli e didascalie che v’aiuteranno a ricostruire, attraverso le rovine e le pietre riportate alla luce, com’era in realtà quest’antico insediamento. La visita inizia dalla zona sacra, in cui ci sono i templi, e continua poi con i resti della basilica, del forum e della curia. S’arriva poi nella zona residenziale dove troviamo le terme e le ville dei ricchi romani.

Les Antiques
Les Antiques

Dove mangiare

Se volete fermarvi a mangiare un boccone nel centro storico di Saint Remy de Provence (e non siete vegetariani) scegliete La Maison du Boeuf. Qui ho assaggiato una delle migliori tartare al coltello della mia vita, accompagnata da ottime patatine fritte fatte in casa.

Ristorante La Maison du Boeuf
Ristorante La Maison du Boeuf

Tips: abbinate alla visita culturale anche un wine tour in una cantina della Provenza. Nel mio articolo ne suggerisco una a pochi km di distanza da Saint Remy de Provence.

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I dintorni di Marsiglia: mare, spiagge e gite in barca https://www.lageografiadelmiocammino.com/2023/05/17/i-dintorni-di-marsiglia-mare-spiagge-e-gite-in-barca/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=i-dintorni-di-marsiglia-mare-spiagge-e-gite-in-barca https://www.lageografiadelmiocammino.com/2023/05/17/i-dintorni-di-marsiglia-mare-spiagge-e-gite-in-barca/#respond Wed, 17 May 2023 09:27:01 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=6033 Marsiglia è una città che regala diverse attrattive e opportunità di svago. Nei precedenti articoli vi ho parlato dei luoghi turistici più conosciuti e dei ristoranti nei quali potrete fermarvi a degustare le specialità tipiche di questa città portuale. Adesso, invece, vorrei focalizzarmi sui dintorni di Marsiglia e, nello specifico, sulle gite al mare, sui tour in barca e sulle spiagge più frequentate dai local, il tutto a meno di 30 min d’auto dal centro della città.

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Marsiglia è una città che regala diverse attrattive e opportunità di svago. Nei precedenti articoli vi ho parlato dei luoghi turistici più conosciuti e dei ristoranti nei quali potrete fermarvi a degustare le specialità tipiche di questa città portuale.

Adesso, invece, vorrei focalizzarmi sui dintorni di Marsiglia e, nello specifico, sulle gite al mare, sui tour in barca e sulle spiagge più frequentate dai local, il tutto a meno di 30 min d’auto dal centro della città.

Marsiglia e il mare: le gite in barca
Marsiglia e il mare: le gite in barca

Marsiglia e il mare: 4 mete da non perdere

Isole Frioul e Castello d’If

Visibili chiaramente da qualsiasi punto della costa marsigliese, le quattro Isole Frioul – Pomègues, Ratonneau, If e Tiboulen – rientrano a pieno titolo tra le attrazioni della città di Marsiglia. Mare permettendo, per visitarle dovrete prendere un’imbarcazione in partenza dal Vecchio Porto e decidere se e dove fermarvi.

Pomègue e Ratonneau, collegate tra loro, sono le due isole più grandi dell’arcipelago e possiedono diversi sentieri e spiagge balneabili. A Port Frioul, sull’isola di Pomègue, troverete ristoranti, un porticciolo e una fattoria con acquacultura. Tiboulen è disabitata ma conserva un piccolo faro desideroso d’essere scoperto. Tuttavia, la meta turistica più visitata è senza dubbio l’isola d’If: qui è presente il castello/fortezza reso famoso dal romanzo il “Conte di Montecristo”.

Castello d'If
Castello d’If

La Corniche

La Corniche è una lunghissima strada panoramica che parte dalla spiaggia di Marsiglia – chiamata Plage des Catalans – e arriva al Parco Balneare del Prado, costeggiando sempre il mare. La costruzione di questa strada ebbe inizio nel lontano 1848 e continuò per ben 15 anni con l’obiettivo primario di dare lavoro a più di 8000 operai. Questo lungomare venne intitolato a John F. Kennedy e, in pochissimo tempo, fu preso d’assalto dalla classe borghese che vi costruì numerose ville di lusso, tuttora presenti.

Oggi La Corniche è un punto di svago e ritrovo per tutti i marsigliesi, soprattutto quando viene chiusa al traffico una volta al mese, la domenica. I luoghi da segnare in agenda sono:

  1. Vallon des Auffes, un minuscolo borgo marinaio in cui pranzare e tuffarsi in acqua nelle calde giornate estive;
  2. Il monumento dei Rapatriés;
  3. La Porta d’Oriente, che si apre sul mare e incornicia una statua in bronzo raffigurante una donna con le braccia alzate verso il cielo;
  4. La panchina più lunga della Francia, con i suoi 3 km d’estensione.
La Corniche
La Corniche

Cassis

Cassis è la località di mare più esclusiva e prossima alla città di Marsiglia, visitabile in mezza giornata. Si tratta di un borgo composto da strette vie acciottolate e un romanticissimo porticciolo. Alle sue spalle rocce bianche, vegetazione mediterranea, vigneti e tantissime ville appartenenti a famiglie francesi benestanti. Molti personaggi famosi hanno trascorso qualche giorno a Cassis: tra questi cito Virginia Woolf e Winston Churchill.

Cassis e le sue spiagge
Cassis e le sue spiagge

Vi suggerisco d’arrivare a Cassis verso mezzogiorno per godervi un pranzo d’eccezione in uno dei numerosi ristoranti affacciati sul porto. Una volta sazi spostatevi nelle due spiagge adiacenti al paese. La prima spiaggia, nota a tutti, si chiama Plage de la Grande Mère e si trova esattamente al lato del porto. L’area è molto affollata nei mesi estivi. Ciò nonostante, vanta acque limpidissime! In alternativa, potrete optare per la Plage du Bestouan a circa 1 km dal centro storico – che possiede due aree: una sabbiosa e l’altra dominata dalle scogliere. Qui è presente un graziosissimo beach club chiamato Same Same in cui consumare un aperitivo a base di vino bianco, proveniente da una delle tante cantine della zona.

Plage du Bestouan
Plage du Bestouan

Parc National des Calanques

Quanto parliamo del Parco Nazionale delle Calanques ci riferiamo all’area compresa tra Marsiglia e Cassis. Per visitare le sue numerose calette è possibile prendere parte a una gita in barca in partenza da queste due località o, in alternativa, pianificare un trekking a piedi o in mountain bike. Purtroppo, durante il mio tour della Provenza, non sono riuscita a dedicare il giusto spazio a questa meta che spero di descrivervi la prossima volta che tornerò a Marsiglia.

Marsiglia e il mare
Marsiglia e il mare

Per scoprire altre città e luoghi turistici appartenenti alla regione della Provenza v’invito a leggere i miei articoli su Aix-en-Provence e Saint-Rémy-de-Provence. Non perdetevi, inoltre, l’approfondimento sulle aziende vinicole provenzali e sui ristoranti di Marsiglia.

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La classifica dei migliori ristoranti e bar di Marsiglia https://www.lageografiadelmiocammino.com/2023/05/14/la-classifica-dei-migliori-ristoranti-e-bar-di-marsiglia/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=la-classifica-dei-migliori-ristoranti-e-bar-di-marsiglia https://www.lageografiadelmiocammino.com/2023/05/14/la-classifica-dei-migliori-ristoranti-e-bar-di-marsiglia/#respond Sun, 14 May 2023 16:27:18 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=6018 Marsiglia è una città ricca di ristoranti, molti dei quali troppo turistici e altri decisamente validi. La sola guida Michelin menziona ben 32 attività, tra cui 8 stellati. Come se non bastasse, Marsiglia è una città “senza frontiere” che unisce popoli e tradizioni molto diverse tra loro. Come tutte le metropoli portuali va scoperta perdendosi nei suoi numerosi vicoli. È così che mi sono imbattuta in qualche bar e vineria degna di nota che voglio condividere con voi.

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Dopo avervi raccontato i luoghi turistici e le spiagge di Marsiglia non mi resta che approfondire meglio tutto ciò che riguarda la parte più ludica del mio viaggio, ovvero i migliori ristoranti e bar della città.

In cucina, Marsiglia è sinonimo di bouillabaisse, cozze e panisse. La bouillabaisse è un’iconica zuppa preparata con vari tipi di pesci, crostacei e aromi mentre la panisse è paragonabile alla farinata di ceci (fritta) ligure. Al bar, Marsiglia fa rima con Pastis, un tipico liquore all’anice, e vini rosati, di cui vi parlerò abbondantemente nell’articolo dedicato ai vini e alle cantine della Provenza.

I ristoranti di Marsiglia

Marsiglia è una città ricca di ristoranti, molti dei quali troppo turistici e altri decisamente validi. La sola guida Michelin menziona ben 32 attività, tra cui 8 stellati. Come se non bastasse, Marsiglia è una città “senza frontiere” che unisce popoli e tradizioni molto diverse tra loro: è facile comprendere, quindi, come la cucina mediterranea incontri quella etnica e viceversa.

Ecco una lista dei ristoranti di Marsiglia che ho provato e che mi sento di consigliare, con i loro pro e contro.

La Mercerie

Tra i ristoranti in cui ho cenato a Marsiglia e, forse, nell’intera Provenza La Mercerie è sicuramente il migliore. Questo locale è guidato dallo chef Harryun inglese innamorato della Francia – e dalla sommelier Lauraamante dei vini biodinamici e naturali. Entrambi hanno una forte passione per la ricerca delle migliori materie prime e dei fornitori più al passo con i tempi. Laura si è presa cura di noi in maniera eccelsa, consigliandoci i migliori abbinamenti cibo/vino e coccolandoci per tutta la serata. La cucina propone un menù a sorpresa di 5 portate che cambia regolarmente a seconda della disponibilità e della freschezza dei prodotti. Il costo del menù è di 63 euro mentre per il “wine pairing” dovrete mettere in conto altri 40 euro. Cibo, servizio e rapporto qualità/prezzo a dir poco eccellenti. Il ristorante è presente nella Guida Michelin.

Ristorante La Mercerie
Ristorante La Mercerie

Sépia

Sépia è un altro ristorante presente nella Guida Michelin, posizionato in una zona molto strategica di Marsiglia. La location ha una splendida vetrata sul Vecchio Porto che, purtroppo, abbiamo ammirato solo in lontananza perché ci hanno fatto accomodare in un tavolo strettissimo tra la porta d’ingresso e la cucina, nonostante avessimo chiesto ripetutamente un posto più comodo. La proposta gastronomica è nelle mani dello chef Paul Langlère, orientato principalmente verso il mar Mediterraneo. Tuttavia, una delle sue peculiarità è l’abbinamento terra/mare. Quando il piatto contiene della carne ad accompagnarla troviamo sempre crostacei, acciughe o bottarga e lo stesso avviene quando a fare da padrone è il mare. Ottimi i dolci che definirei creativi e originali. Carta dei vini e servizio da migliorare. Rapporto qualità/prezzo buono. Il costo a persona è di circa 50 euro, bevande escluse.

Ristorante Sépia
Ristorante Sépia

Hédoné

Hédoné è il posto dove tutti mangiano alla stessa tavola! Nel quartiere di Le Panierdi cui vi ho parlato nel mio articolo dedicato ai luoghi da visitare a Marsiglia – è nato da poco un locale che riunisce sotto un unico tetto una cantina, una gastronomia e un ristorante. Che si tratti di pranzi di lavoro o serate conviviali Hédoné propone un concept di condivisione a 360 gradi. La cucina è a vista e le materie prime, quasi tutte a km zero, sono sotto gli occhi vigili dei commensali. Ottima la tartare di tonno, la ceviche di ricciola e il churrasco di manzo. Carta dei vini stimolante e servizio familiare. Rapporto qualità/prezzo interessante: difficile spendere più di 40 euro a persona, bevande escluse.

Ristorante Hédoné
Ristorante Hédoné

Poissonerie Kennedy

Sul lungomare della Cornichedi cui vi ho parlato nel mio articolo dedicato alle spiagge Marsiglia – troverete un bancone del pesce decisamente inusuale. Poissonnerie Kennedy celebra i frutti di mare, e non solo, con un graziosissimo negozio che, all’occorrenza, diventa anche ristorante. Qui potrete assaggiare ostriche, ricci di mare, tonno, molluschi e ogni tipo di crostaceo, il tutto condito con i sapori del Nord Africa o dell’Asia. Pesce fresco, tavoli spartani e una buona selezione di vini bianchi. Cosa chiedere di più?! I prezzi sono proporzionali alla qualità delle materie prime. Per un pranzo mettere in conto circa 35 euro a persona, bottiglia di vino inclusa.

Poissonerie Kennedy
Poissonerie Kennedy

I bar di Marsiglia

Marsiglia è una città estremamente viva e, come tutte le metropoli portuali, va scoperta perdendosi nei suoi numerosi vicoli. È così che mi sono imbattuta in qualche bar e vineria degna di nota che voglio condividere con voi.

Café de l’Abbaye

Café de l’Abbaye è una vera e propria istituzione, soprattutto all’ora del tramonto. È qui che i marsigliesi amano ritrovarsi per bere una birra o uno spritz godendo di fantastiche vedute su Vieux Port. Non è previsto alcun servizio al tavolo quindi mettetevi in coda, pagate i vostri drink e poi cercate un angolo in cui rilassarvi. Di giorno questo bar serve anche ottime panisse.

Vista da Café de l’Abbaye
Vista da Café de l’Abbaye

L’Abri

In questa enoteca con cucina i proprietari vinificano il loro vino. L’Abri è ubicato sopra il Porto Vecchio di Marsiglia, su una collina dove nel Medioevo si coltivava la vite. È da questo assunto che il suo fondatore Franck Pasquier ha costruito il concept di questo locale. Le parole d’ordine della sua filosofia sono: prossimità, semplicità e convivialità. Venite a L’Abri per un aperitivo o per una cena informale in cui ordinare piccoli piatti. La cucina a vista e i tini di vinificazione renderanno l’atmosfera ancora più magica.

Victor – Cave & Bistrot

A pochi passi da L’Abri troviamo un’altra enoteca, specializzata in vini naturali e birre artigianali. Ho avuto modo di bere solo un calice ma l’ambiente mi è parso davvero ottimo.

Mademoiselle Wine

Mademoiselle Wine è senza alcun dubbio la miglior enoteca di tutta la Provenza. Qui potrete acquistare vini e distillati introvabili. Questo brand ha due sedi: una ad Aix-en-Provence – solo vendita – e una sulla Corniche di Marsiglia che, durante le domeniche a piedi, propone vini alla mescita. Tutto bellissimo se non fosse per la proprietaria che è a dir poco insopportabile, a tratti maleducata.

Mademoiselle Wine
Mademoiselle Wine

Bonus: dove dormire a Marsiglia

Se dovete alloggiare a Marsiglia per un breve periodo consiglio vivamente di prenotare una stanza presso l’hotel Mama Shelter, nel quartiere artistico di Cours Julien. L’albergo fa parte di una catena dal design accattivante, creata appositamente per un target giovane e alla moda che predilige gli ambienti moderni al lusso sfrenato. Le stanze sono piccole ma possiedono tutti i confort essenziali e il prezzo è ovviamente “budget-friendly”. Philippe Starck, l’ideatore di questo concept, ha posto molta attenzione alle zone comuni: il bar ricrea un’atmosfera da sala giochi, la hall è un vero e proprio bazar in cui acquistare dildo e preservativi brandizzati, la sala ristorante ospita band che suonano musica dal vivo. Insomma, ogni angolo di Mama Shelter vi regalerà un’esperienza unica nel suo genere! Costo della stanza: circa 150 euro a notte, colazione inclusa.

Hotel Mama Shelter
Hotel Mama Shelter

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Marsiglia: cosa vedere in due giorni https://www.lageografiadelmiocammino.com/2023/05/11/marsiglia-cosa-vedere-in-due-giorni/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=marsiglia-cosa-vedere-in-due-giorni https://www.lageografiadelmiocammino.com/2023/05/11/marsiglia-cosa-vedere-in-due-giorni/#respond Thu, 11 May 2023 17:04:03 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=5997 Una mini-guida su cosa vedere a Marsiglia in due giorni, il tempo minimo che - a mio avviso - le dev’essere dedicato. La nomina a Capitale europea della Cultura, nel 2013, ha aggiunto glamour e modernità alla città di Marsiglia, tanto da farle meritare un posto tra le metropoli più visitate d’Europa. Noi italiani amiamo paragonarla a Napoli, tanto d’aver coniato l’appellativo di “Petit Naples”. In effetti, i suoi vicoli, le numerose chiese, il porto e il caos che si respira ci riportano alla mente il cuore della città partenopea.

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Una mini-guida su cosa vedere a Marsiglia in due giorni, il tempo minimo che – a mio avviso – le dev’essere dedicato. Essendo Marsiglia una tappa fissa delle navi da crociera, quest’articolo vuole essere anche un’utile alternativa alle escursioni organizzate.

Marsiglia è la terza metropoli francese in ordine di grandezza dopo Parigi e Lione: conta, infatti, quasi 2 milioni d’abitanti. La sua posizione nel Mediterraneo, a volte, l’ha facilitata per via dei numerosi scambi commerciali mentre, altre volte, l’ha messa al centro d’importanti flussi migratori e battaglie navali. L’eredità di questo crocevia di popoli è un patrimonio culturale unico, composto da lingue, usi e tradizioni spesso contrastanti.

La nomina a Capitale europea della Cultura, nel 2013, ha aggiunto glamour e modernità alla città di Marsiglia, tanto da farle meritare un posto tra le metropoli più visitate d’Europa. Noi italiani amiamo paragonarla a Napoli, tanto d’aver coniato l’appellativo di “Petit Naples”. In effetti, i suoi vicoli, le numerose chiese, il porto e il caos che si respira ci riportano alla mente il cuore della città partenopea.

Prima di scoprire cosa vedere a Marsiglia parliamo di come raggiungerla, come spostarsi e in che mesi dell’anno visitarla.

Marsiglia: cosa vedere in due giorni
Marsiglia: cosa vedere in due giorni

Come raggiungere Marsiglia

Marsiglia è facilmente raggiungibile in auto, soprattutto per tutti coloro che abitano nel nord Italia. Dista infatti circa 2 ore dal confine con la Liguria (Ventimiglia). In alternativa, è possibile raggiungere la città in trenoda Milano potete prendere Thello – o con un volo low cost.

Se la vostra intenzione è quella d’abbinare a Marsiglia un tour della Provenza vi consiglio di noleggiare un’auto. Segnalo, tuttavia, che i parcheggi sono molto costosi (circa 25 euro al giorno). Se, invece, volete dedicarvi solo all’esplorazione della città potrete usufruire dell’ottima rete di trasporti urbanidue linee della metropolitana, autobus, tram e bike sharing – e di una capillare presenza di taxi e uber.

Quanto andare a Marsiglia

Le stagioni migliori per visitare Marsiglia sono quelle primaverili ed estive, soprattutto se si vuole sfruttare la vicinanza al mare e alle spiagge. Nei mesi di maggio e luglio, inoltre, si può abbinare alla visita della città anche un’escursione tra i campi di lavanda in fiore. L’unica incognita è data dal vento che spesso, come in tutte le città portuali, si fa sentire prepotentemente.

Marsiglia: cosa vedere in due giorni
Marsiglia: cosa vedere in due giorni

Marsiglia è pericolosa?

Nonostante la sua cattiva fama devo ammettere che Marsiglia non è più pericolosa di altre città europee. L’unica cosa a cui dovete prestare maggiore attenzione sono i borseggiatori. I piccoli furti, infatti, sono abbastanza frequenti. Inoltre, se arrivate a Marsiglia con una macchina (vostra o a noleggio) cercate di parcheggiarla in un garage privato perché in molte vie, specialmente le più periferiche, ho notato moltissimi vetri rotti.

Cosa vedere a Marsiglia: day 1

Cattedrale di Notre Dame de la Garde

La Cattedrale di Nostra Signora della Guardia domina Marsiglia. Di conseguenza, ogni visita della città che si rispetti dovrebbe iniziare da qui, se non altro per avere una panoramica a 360° sullo skyline. Qualche dato: la Cattedrale è stata eretta 162 mt sopra il livello del mare; il suo campanile è alto 60 mt ed è a sua volta sormontato da una statua dorata della Madonna che i marsigliesi amano chiamare affettuosamente “Bonne-Mére”. Notre Dame de la Garde è il simbolo di Marsiglia ma, soprattutto, è la protettrice di tutti i marinai. Per questo motivo all’interno del Santuario, al piano superiore, troverete delle barche colorate appese al soffitto.

Cattedrale di Notre Dame de la Garde
Cattedrale di Notre Dame de la Garde

Vieux Port

Il quartiere del “Vecchio Porto” di Marsiglia è delimitato nei suoi punti più estremi da due fortificazioni: il Fort Saint-Nicolas e il Fort Saint-Jean. Tutta l’area è coperta da una passeggiata pedonale che permette a turisti e abitanti di percorrere gli oltre 2 km di tragitto ammirando i diversi scorci offerti da uno dei quartieri più autentici e caratteristici della città.

Vieux Port
Vieux Port

La zona più frequentata è quella di Quai des Belges dove i pescatori attraccano la mattina presto e allestiscono il famoso mercato del pesce, amato dai marsigliesi per il buon rapporto qualità-prezzo e dai turisti per l’autentico spaccato di vita che possono immortalare con le loro macchine fotografiche. Sempre nella zona di Quai des Belges troverete anche numerosi traghetti pronti a salpare per le Isole Frioul, il Castello d’If o le Calanques. Se volete approfondire questo tema v’invito a leggere il mio articolo che parla dei dintorni e delle spiagge di Marsiglia.

Mercato del pesce
Mercato del pesce

Nel 2013, a seguito della nomina di Marsiglia a Capitale europea della Cultura, l’architetto Norman Foster ha progettato una copertura specchiata di 46×22 mt che domina la zona di Quai des Belges e regala ai passanti prospettive inedite sul porto e la città.

MuCEM

Il MuCEM è un’avvenieristica opera architettonica – realizzata da Rudy Ricciotti e Roland Carta – inaugurata quando Marsiglia era ancora Capitale europea della Cultura. Questa struttura si trova nel Vecchio Porto di Marsiglia, accanto a un altro edificio importantissimo – realizzato da Stefano Boeri – chiamato Villa Méditerranée.

Il MuCEMMusée des civilisations de l’Europe et de la Méditerranée – è interamente dedicato alle culture del Mediterraneo che hanno dialogato per dar vita a quella che oggi chiamiamo civiltà europea. 45.000 mq, suddivisi su due piani, nei quasi sono esposti manufatti, stampe, disegni, manifesti, quadri, fotografie e libri raccolti in oltre 130 anni di ricerche. La mostra è interessante ma la vera attrattiva è rappresentata dalla passerella sospesa che collega il museo con il Fort Saint-Jean. Da qui potrete scattare meravigliose fotografie della città. Ma non è finita: il MuCEM possiede anche ristoranti, caffetterie, librerie e spazi per i bambini.

MuCEM
MuCEM

Palais du Pharo

Palais du Pharo ci regala la migliore vista sul “Vecchio Porto” di tutta la città Marsiglia. Questo magnifico palazzo, voluto da Napoleone III come regalo per la moglie Eugenia, fu costruito sul promontorio di Fort Saint-Nicolas. Oggi è un edificio che ospita eventi privati e uffici pubblici ma è anche un parco cittadino nel quale rilassarsi all’ora del tramonto e ammirare meravigliosi scorci di Vieux Port.

Cosa vedere a Marsiglia: day 2

Quartiere Le Panier

Se c’è un quartiere che mi ha fatto innamorare di Marsiglia è proprio quello di Le Panier. Considerato un posto malfamato, frequentato solo da puttane e marinai, Le Panier cambia completamente volto a seguito della nomina di Marsiglia a Capitale europea della Cultura. Nel 2013 i suoi vicoli iniziano a riempirsi di graffiti, botteghe d’artigianato, gallerie d’arte e coloratissimi caffè. A Le Panier non esiste un vero e proprio epicentro. L’idea alla base è quella di perdersi nelle sue stradine, ammirare le facciate colorate delle case, i panni stesi ad asciugare, sedersi in un tavolo all’aperto e respirare l’atmosfera bohemienne che solo questo quartiere antico riesce a trasferire. Non perdetevi, tuttavia, Place des 13 Cantons, Plage du Refuge e Place des Moulins.

Quartiere di Le Panier
Quartiere di Le Panier

L’unico edificio storico da segnare in agenda è Vieille Charité, un antico ospizio che si prendeva cura di poveri ed emarginati, oggi convertito in centro multidisciplinare. Qui troverete il Museo delle Arti Africane, Oceaniche e Amerinde e il Museo di Archeologia Mediterranea.

Cattedrale di Santa Maria Maggiore

La Cattedrale di Santa Maria Maggiore si trova accanto al quartiere Le Panier, a circa 200 mt dal MuCEM. I marsigliesi amano chiamarla affettuosamente “La Major”. Quest’edificio religioso fu voluto da Napoleone III nella seconda metà dell’800 e per realizzarlo furono impiegati molti materiali provenienti dall’Italia: marmo di Carrara e pietra verde di Firenze in primis. La struttura è alta più di 70 mt e larga 142 mt e al suo interno troviamo elaborati mosaici in stile bizantino.

Museo Cantini

Il Museo Cantini si trova nel centro storico di Marsiglia e ospita una collezione permanente che comprende opere di Joan Mirò, Max Ernst, Wassily Kandinsky, Pablo Picasso e Alberto Giacometti. Oltre alle opere “permanenti” troviamo anche interessantissime mostre temporanee. L’ingresso è gratuito.

Museo Cantini
Museo Cantini

La Canebière

La Canebière è un’arteria del centro storico che gli abitanti amano definire gli “Champs Élisées di Marsiglia”. A me non ha fatto impazzire ma se volete trascorrere un’oretta tra palazzi, caffè, ristoranti e qualche negozio questo viale alberato farà sicuramente al caso vostro. La sua inaugurazione fu opera di Luigi XIV ma durante la Seconda Guerra Mondiale molti edifici storici andarono distrutti. Oggi vi troviamo il Teatro dell’Opera e l’ex Palazzo della Borsa. Il nome della via deriva dalla parola “canabe” che in dialetto provenzale significa “canapa”, materiale con cui erano realizzate le corde delle navi.

Cours Julien

Se amate i quartieri bohemienne non potrete fare a meno di visitare la zona di Cours Julien. Una scalinata piena di graffiti segna simbolicamente il passaggio tra il centro della città e quest’angolo molto colorato, a tratti malconcio, che tuttavia si è guadagnato la menzione di “distretto più instagrammabile di Marsiglia”. A mio avviso il quartiere di Le Panier è molto più bello e caratteristico ma una passeggiata a Cours Julien è d’obbligo, soprattutto in occasione di uno dei suoi numerosi mercati. La sera centinaia di ragazzi si riversano nelle strade e nei tanti locali hipster che servono alcolici e suonano musica dal vivo fino a notte inoltrata.

La scalinata di Cours Julien
La scalinata di Cours Julien

Se quest’articolo su cosa vedere a Marsiglia vi è sembrato utile vi consiglio di leggere anche l’approfondimento sulle sue spiagge e sui migliori ristoranti e bar della città. Infine, se avete intenzione di proseguire il vostro viaggio in Provenza, dedicate qualche ora alle cittadine di Aix-en-Provence e Saint-Rémy-de-Provence.

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Meribel e Courchevel: i migliori ristoranti e après-ski https://www.lageografiadelmiocammino.com/2023/04/20/meribel-e-courchevel-i-migliori-ristoranti-e-apres-ski/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=meribel-e-courchevel-i-migliori-ristoranti-e-apres-ski https://www.lageografiadelmiocammino.com/2023/04/20/meribel-e-courchevel-i-migliori-ristoranti-e-apres-ski/#respond Thu, 20 Apr 2023 09:57:16 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=5929 Meribel e Courchevel sono le località più glamour di tutto il comprensorio sciistico di Les Trois Vallèes. In questi due villaggi troverete un numero impressionante di ristoranti Michelin, stellati e non, e alcuni dei più famosi après-ski di tutta Europa.

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Meribel e Courchevel sono le località più glamour di tutto il comprensorio sciistico di Les Trois Vallèes. In questi due villaggi troverete un numero impressionante di ristoranti Michelin, stellati e non, e alcuni dei più famosi après-ski di tutta Europa.

I migliori après-ski di Meribel e Courchevel

La Folie Douce

L’après-ski della Folie Douce non ha nulla da invidiare ai party più cool dell’isola di Mykonos o Ibiza: DJ, ballerini, cantanti e musicisti s’alternano sul palco sotto la sapiente guida di Vanessa Mandito. L’ingresso è libero ma è possibile riservare uno dei numerosi tavoli ubicati nell’area VIP, affacciata sulla folla e incorniciata dalle montagne circostanti. Ottima la lista dei super alcolici e degli champagne, che vengono serviti al tavolo con tanto di show personalizzato. Per chi non volesse spendere una fortuna i bar servono anche birre medie (10 euro) e cocktail internazionali (15 euro).

Il locale è ubicato a Meribel, all’arrivo della cabinovia Saulire Express 1, lungo la pista Biche (blu).

La Folie Douce
La Folie Douce

Cap Horn

A Cap Horn tutto è possibile, basta avere una carta di credito oro! Il più antico après-ski e ristorante di Courchevel 1850 è una via di mezzo tra una nave dei corsari e una fattoria alpina. Nella sua grande terrazza soleggiata si possono consumare costosissime crudités di pesce, pizze al tartufo, caviale e ogni altro bendidio culinario, il tutto annaffiato da fiumi di champagne. I comuni mortali possono acquistare birre medie alla modica cifra di 20 euro ciascuna. Ma cosa rende così esclusivo il Cap Horn? L’animazione, gallerie d’arte, la presenza di sponsor del calibro di Giorgio Armani o, forse, un frequentatissimo eliporto proprio accanto all’ingresso principale. Passate a dare un’occhiata, anche solo per dire d’esserci stati almeno una volta!

Il locale è ubicato a Courchevel 1850, lungo la pista Altiport (azzurra).

Roc Seven

Il Roc Seven ospita una terrazza interamente dedicata alla Maison Veuve Clicquot e può vantare DJ set internazionali operanti 7 giorni su 7, a partire dalle 13.30. Solitamente i clienti prenotano un tavolo presso il ristorante che serve piatti della tradizione italiana come pasta e pizza – e, successivamente, si scatenano in pista. Ottima la carta dei vini, serviti anche al calice, e la proposta di cocktail internazionali. L’ambiente di design è opera di Véronique Vidoni, amante dello stile “green and wood”.

Il locale è ubicato a Les Menuires, all’arrivo della cabinovia Roc 1, lungo la pista Allamands (rossa).

Roc Seven
Roc Seven

I migliori ristoranti di Meribel e Courchevel

La Coursive des Alpes

Se state cercando un ristorante presente sulla guida Michelin ma accessibile a chiunque l’avete trovato! Il suo nome è La Coursive des Alpes e si tratta di un locale ubicato nell’ex cinema di Meribel. Lo chef propone una cucina moderna e gustosa che comprende, tra le altre cose, qualche pizza gourmet. Io ho assaggiato uovo con funghi e castagne e coda di bue con foie gras e purea di patate, entrambi eccezionali. Carta dei vini scarsa e servizio nella norma.

La Coursive des Alpes
La Coursive des Alpes

Le 80

Restiamo a Meribel e prendiamo in considerazione un altro ristorante presente nella guida Michelin. Questa volta, però, dimentichiamoci dei prezzi accessibili. Le 80 è una brasserie alla moda che coniuga la passione per il cibo e quella per l’intrattenimento. Il locale, ispirato a Jules Verne, è estremamente curato: mongolfiere, valigie, mappe e segnaletiche internazionali appese alle pareti. Il menù spazia da ceviche di tonno rosso con lime a braciole di maiale affumicate nel fieno. La sera, durante la cena, sono sempre presenti band che suonano musica dal vivo o DJ locali. Il bar offre una selezione di circa 16 etichette di vino al bicchiere.

Le Farcon

Le Farçon è un ristorante stellato Michelin ubicato nel cuore della frazione La Tania, a Courchevel. Qui lo chef Julien Machet propone un menù degustazione da 85 euro che comprende 6 portate, un amuse-bouche e un post-dessert. La cucina dello chef vuole omaggiare tutti i luoghi in cui Julien ha lavorato e cucinato: Piemonte, Costa Azzurra, Sardegna e – ovviamente – Savoia. Servizio impeccabile e carta dei vini molto fornita. Davvero consigliato.

Le Farcon
Le Farcon

Se i miei consigli su Meribel e Courchevel vi hanno conquistato, non perdetevi il mio approfondimento sul comprensorio sciistico di Les Trois Vallèes.

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Les Trois Vallèes, la Ski Area più grande del mondo https://www.lageografiadelmiocammino.com/2023/04/15/les-trois-vallees-la-ski-area-piu-grande-del-mondo/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=les-trois-vallees-la-ski-area-piu-grande-del-mondo https://www.lageografiadelmiocammino.com/2023/04/15/les-trois-vallees-la-ski-area-piu-grande-del-mondo/#comments Sat, 15 Apr 2023 06:54:45 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=5915 Se vi state chiedendo quale sia la Ski Area più grande del mondo la risposta è semplice: si tratta del comprensorio sciistico di Les Trois Vallèes, situato nelle Alpi Francesi all’interno del dipartimento della Savoia. La Ski Area comprende 600 km di piste - tutte raggiungibili senza togliere mai gli sci dai piedi, 157 impianti e 290 tracciati da discesa adatti a qualsiasi livello.

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Se vi state chiedendo quale sia la Ski Area più grande del mondo la risposta è semplice: si tratta del comprensorio sciistico di Les Trois Vallèes, situato nelle Alpi Francesi all’interno del dipartimento della Savoia.

La Ski Area comprende 600 km di pistetutte raggiungibili senza togliere mai gli sci dai piedi, 157 impianti e 290 tracciati da discesa adatti a qualsiasi livello. Questo comprensorio collega tre valli e comprende ben 8 località diverse, ubicate fino a 2 ore di macchina l’una dall’altra.

Les Trois Vallèes
Les Trois Vallèes

Come raggiungere Les Trois Vallèes dall’Italia

Les Trois Vallèes sono frequentate ogni anno da circa 300.000 vacanzieri, molti dei quali provenienti da paesi del nord come Olanda, Inghilterra e Svezia. Il turismo italiano è abbastanza sottotono per via delle numerose alternative presenti nel nostro territorio. Tuttavia, se escludiamo le Dolomiti con i loro 400 km di piste, questo luogo è davvero unico al mondo e merita decisamente una visita.

Quasi tutte le località turistiche delle Trois Vallèes sono raggiungibili dall’Italia arrivando ad Albertville e proseguendo poi verso la propria destinazione preferita. Per raggiungere Albertville è necessario avere una macchina e attraversare il Tunnel del Frejus o il Traforo del Monte Bianco. Il primo dista circa 1h10min dalla cittadina francese; il secondo dista circa 1h30min. Il costo delle autostrade italiane e dei tunnel scoraggia molti turisti che preferiscono fermarsi a Courmayeur o Bardonecchia, risparmiando così km di strada ma perdendo la possibilità di sciare in uno dei comprensori più belli del mondo.

Una decina d’anni fa sono stati collegati anche alcuni impianti nella Valle di Orelle, all’uscita del tunnel del Frejus, che consentono d’evitare ai turisti italiani quasi 2 ore di macchina. Tuttavia, il paese di Orelle – per quanto comodo e vicino – non vi permetterà mai di vivere appieno l’atmosfera delle Trois Vallèes.

Les Trois Vallèes
Les Trois Vallèes

Les Trois Vallèes: le principali località turistiche

Le tre valli che abbracciano il comprensorio delle Trois Vallèes sono la Val Thorens/Les Menuires, la Valle di Meribel e la Valle di Courchevel. Queste valli comprendono località con caratteristiche molto diverse tra loro: Les Menuires è più adatta alle famiglie, Val Thorens è amata dagli sportivi, Meribel è chic, Courchevel è esclusiva e frequentata dal jet set internazionale, Orelle – Le Bettaix e Saint Martin de Belleville sono più semplici e votate a un turismo “mordi e fuggi”.

Nel comprensorio delle Trois Vallèes si scia dai 3200 mt della Cime de Caron, sopra la Val Thorens, ai 1300 mt di Courchevel Le Praz. Visto il successo che riscuote la località, talvolta occorre mettere in conto un po’ di coda agli impianti. Ma ora proverò a descrivervi un po’ meglio le località che ho frequentato.

Les Trois Vallèes
Les Trois Vallèes

Val Thorens

La cittadina di Val Thorens, nel comune di Saint Martin de Belleville, si trova a 2300 mt d’altitudine e, oltre alle immancabili piste da sci, possiede anche la pista di slittino più lunga di tutta la Francia, un circuito automobilistico sul ghiaccio e uno snowpark. Questa località è perfetta per tutti gli ultrasportivi. Le piste più belle del comprensorio sono la Combe de Caron (nera), la Mauriennaise (rossa) e la Haute Combe (rossa)

Val Thorens
Val Thorens

Les Menuires

Nella parte bassa della Val Thorens – a 1800 mt d’altitudine ù- sorge Les Menuires, un paese pensato quasi esclusivamente per il turismo invernale, in quanto la maggior parte degli hotel sono ubicati sulle piste da sci. Questa località è perfetta per le famiglie con bambini, grazie anche a un’offerta alberghiera più accessibile basata sulle settimane bianche in modalità “mezza pensione”. Le piste più belle del comprensorio sono la Fred Covili (rossa), l’Alpage (rossa), Mont de la Chambre (azzurra) e Becca (rossa).

Les Menuires
Les Menuires

Meribel

La cittadina di Meribel, nel comune di Moûtiers, si trova a 1450 mt d’altitudine ed è collegata con il fondovalle di Brides les Bains grazie a una lunga telecabina. Il turismo è prevalentemente inglese ed è destinato a gruppi d’amici e giovani coppie in una fascia d’età compresa tra i 20 e i 35 anni. La località abbraccia due frazioni: Meribel Mottarel (1750 mt) e Meribel Village (1450 mt). La parte bassa del paese è immersa nei boschi mentre la parte alta è più simile alla Val Thorens, con cui confina. Le piste più belle del comprensorio sono la Combe de Vallon (rossa), la Roc de Fer (nera – ospita le gare femminili del Mondiale di sci alpino), la Mauduit (rossa) e la Combe de Tougnete (rossa).

Meribel
Meribel

Courchevel

La località di Courchevel è divisa in 5 frazioni, comprese tra i 1300 e i 1850 mt d’altitudine, ognuna delle quali è destinata a un target ben preciso: La Tania (1400 mt) e Courchevel 1550 sono frequentate da famiglie benestanti; La Praz (1300 mt) è un villaggio di charme; Courchevel 1650 è indirizzata a un pubblico giovane e ricco; Courchevel 1850 è talmente esclusiva da poter essere bazzicata unicamente da imprenditori e personaggi dello spettacolo. La località possiede anche un aeroporto tra i più odiati dai piloti di tutto il mondo in quanto la sua pista d’atterraggio è lunga solo 525 mt. Le piste più belle del comprensorio sono la Saulire (rossa), la Combe Pylones (nera), l’Eclipse (nera – ospita le gare maschili del Mondiale di sci alpino) e la Rochers (rossa).

Courchevel
Courchevel

Les Trois Vallèes: qualche consiglio utile

Se volete regalarvi qualche giorno di sci nel comprensorio delle Trois Vallèes vi consiglio d’alloggiare a Meribel perché è l’unica località che vi permetterà di muovervi agilmente tra le tre valli. Le soluzioni alberghiere sono quasi tutte eccellenti ma tenete monitorate le offerte perché i prezzi sono davvero elevati! Se, invece, siete alla ricerca d’informazioni e suggerimenti su dove mangiare o fare baldoria non perdetevi il mio approfondimento dedicato ai migliori ristoranti e après-ski di Meribel e Courchevel.

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Cosa vedere a Digione in un giorno: seguite le civette! https://www.lageografiadelmiocammino.com/2023/02/24/cosa-vedere-a-digione-in-un-giorno-seguite-le-civette/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=cosa-vedere-a-digione-in-un-giorno-seguite-le-civette https://www.lageografiadelmiocammino.com/2023/02/24/cosa-vedere-a-digione-in-un-giorno-seguite-le-civette/#comments Fri, 24 Feb 2023 09:50:35 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=5724 La città di Digione è visitabile nell’arco di una sola giornata. Il segreto per non perdervi nemmeno un’attrazione turistica del centro storico è seguire il percorso segnalato con tante piccole civette, incastonate nella pavimentazione.

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In quest’articolo vi parlerò di cosa vedere a Digione. Ho visitato questo famoso luogo turistico durante un minitour in Borgogna, nel quale ho attraversato diversi villaggi lungo la “Route des Grands Crus”.

Digione è una città ricca di storia che più volte è stata protagonista d’importanti fatti di cronaca avvenuti in Francia nel corso dei secoli. È anche una città ricca di leggende, a partire dalle vicende che hanno visto protagonisti nobili e condottieri fino ad arrivare alla storia della civetta, di cui vi parlerò nei prossimi paragrafi.

Cosa vedere a Digione
Cosa vedere a Digione

Dove si trova Digione

La città di Digione è situata in Borgogna, nel dipartimento della Côte-d’Or, a pochi km di distanza dalla Svizzera. Per raggiungerla dall’Italia vi basterà volare su Parigi o Lione e affittare un’automobile. In alternativa, soprattutto se abitate nelle regioni più a nord della penisola, potreste valutare un viaggio in macchina. Da Milano, passando per la Svizzera, Digione dista meno di 600 km. La macchina è senza dubbio la soluzione migliore se volete tornare in Italia con una bella scorta di vini e prodotti alimentari.

Una volta arrivati in città vi basterà parcheggiare la vostra vettura in uno dei numerosi parcheggi fuori dalle mura e incamminarvi all’interno del centro storico. Digione è una città che va visitata a piedi.

Cosa vedere a Digione in un giorno

La città di Digione è visitabile nell’arco di una sola giornata. Il segreto per non perdervi nemmeno un’attrazione turistica del centro storico è seguire il percorso segnalato con tante piccole civette, incastonate nella pavimentazione.

Ma come mai Digione è la città delle civette? Tutto ha inizio da una leggenda: sul lato sinistro della Chiesa di Notre-Dame è presente una piccola scultura scolpita in uno dei pilastri della facciata laterale che rappresenta, appunto, una civetta. La tradizione vuole che chiunque accarezzi la civetta con la mano sinistra possa esprimere un desiderio. Per questo motivo oggi la civetta, consumata dalle mani di numerosissimi turisti, è irriconoscibile.

La civetta di Digione
La civetta di Digione

Ecco cosa vedere a Digione seguendo il percorso delle civette:

1. Chiesa di Notre-Dame

Oltre ad essere la “chiesa della civetta”, Notre-Dame possiede diverse opere degne di nota: la prima è l’orologio Jacquemart nel quale una famiglia di omini metallici battono le ore; la seconda è la statua della Vergine Nera molto venerata dagli abitanti di Digione; la terza sono i gargoyle decorati con figure mostruose che si narra possano animarsi per difendere la città.

Chiesa di Notre-Dame
Chiesa di Notre-Dame

2. Hotel de Vogüé

Ubicato accanto alla Chiesa di Notre-Dame e alla sua civetta, l’Hotel de Vogüé fu un ex edificio parlamentare costruito in epoca rinascimentale. La sua particolarità è data dal tetto formato da piastrelle smaltate e colorate, molto simili a quelle dell’Hôtel Dieu di Beaune. Vi consiglio di visitare anche il cortile interno, riccamente decorato con sculture e incisioni. Oggi l’edificio ospita alcuni uffici comunali.

Hotel de Vogüé
Hotel de Vogüé

3. Palazzo Ducale

Il Palazzo Ducale fu, in primis, la residenza dei Duchi di Borgogna. In seguito, questa dimora signorile ospitò vari governatori e, infine, divenne la sede degli Stati Generali di Borgogna. Oggi al suo interno troviamo l’Ufficio del Turismo e il Museo delle Belle Arti di Digione, che ripercorre la storia del palazzo e ospita una bella collezione di opere d’arte.

4. Piazza della Liberazione

Piazza della Liberazione è l’area circolare antistante a Palazzo Ducale. Qui potrete scattare meravigliose fotografie, incorniciate da fontane e passanti, e sedervi in uno dei numerosi caffè che la circondano. Un luogo dove rilassarsi e pianificare la vostra visita della città.

Palazzo Ducale
Palazzo Ducale e Piazza della Liberazione

5. Cattedrale di Digione

La Cattedrale gotica di Saint Benigne risale al XIV secolo ed è ben visibile grazie alle due torri che la sovrastano e che, negli anni, sono diventate uno dei simboli della città. Oggi, oltre al suo status di monumento nazionale, l’abbazia della chiesa funge da museo. Le mostre qui presentano principalmente manufatti romani e medievali.

6. Piazza François-Rude

La piazza più pittoresca e fotografata di Digione è senza dubbio quella di François-Rude, nota che come Piazza Bareuzai per via della presenza della scultura di un vignaiolo intento a pigiare l’uva. Questo luogo è un punto centrale per tutti gli abitanti di Digione che si ritrovano qui per bere un caffè, far giocare i bambini o assistere a spettacoli di strada. Qui troverete anche le famose case a graticcio, tipiche della regione Alsaziana, costruite tramite la tecnica delle travi intrecciate.

Piazza Bareuzai
Piazza Bareuzai

7. Les Halles

Les Halles è il mercato coperto della città di Digione che ospita circa 250 negozi dove poter acquistare prodotti tipici della gastronomia regionale: vini pregiati, senape, prosciutto al prezzemolo, etc.. La struttura è stata costruita nel 1875 e copre una superficie di 4000 mq. All’esterno troverete numerosi caffè e ristoranti, ottimi per un pranzo o una colazione.

8. La Cité internationale de la gastronomie et du vin

Aperto da pochi mesi (Maggio 2022), questo nuovo polo turistico ed enogastronomico della Borgogna punta a diventare uno dei luoghi più importanti di tutta la regione. Al suo interno potrete visitare diverse esposizioni permanenti e temporanee, mangiare in uno dei tanti ristoranti e acquistare svariate specialità gastronomiche. Inoltre, la struttura ospita una scuola di cucina e una libreria.

Cave de la Cité
Cave de la Cité

Ovviamente la mia attrazione preferita è la “Cave de la Cité” che offre centinaia di vini da degustare al bicchiere, compresi molti 1er Cru e Grand Cru che difficilmente si possono assaggiare durante una cena o una visita in cantina.

Dove mangiare a Digione

Come potrete ben immaginare Digione è una delle capitali gastronomiche europee, grazie soprattutto alla presenza di alcuni dei vini più importanti al mondo, come Romanée-Conti e Gevrey Chambertin. Inoltre, la capitale della Borgogna è il centro nevralgico di produzione di qualsiasi tipologia di senape.

Ora, dopo aver elencato cosa vedere a Digione, non resta che prendere nota di due ristoranti – entrambi sulla guida Michelin – assolutamente da non perdere:

  • Monique è un delizioso bistrot tipicamente francese, con al massimo 20 posti a sedere, che combina la cucina fusion e quella vegetariana in un insolito menù in cui i piatti sono tutti da condividere. Carta dei vini ristretta ma interessante, servizio ottimo.
  • Cibo è un ristorante stellato guidato dallo chef Angelo Ferrigno. Il suo menù degustazione si basa su ricette a km zero, elaborate con grande fantasia e competenza. Ottima carta dei vini e servizio impeccabile.
Ristorante Monique
Ristorante Monique

Cosa fare la sera a Digione

Nelle ore serali Digione non offre moltissime alternative. Sono presenti piccoli locali e pub nei quali è possibile bere un drink o ascoltare musica dal vivo. Tuttavia, questi bar sono frequentati prevalentemente da studenti universitari.

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