Lombardia Archivi - La geografia del mio cammino https://www.lageografiadelmiocammino.com/category/italia/lombardia/ Mila Camnasio, Travel Blogger Mon, 01 Aug 2022 08:04:36 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.6.2 Le migliori cantine della Franciacorta: Antica Fratta https://www.lageografiadelmiocammino.com/2022/08/01/le-migliori-cantine-della-franciacorta-antica-fratta/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=le-migliori-cantine-della-franciacorta-antica-fratta https://www.lageografiadelmiocammino.com/2022/08/01/le-migliori-cantine-della-franciacorta-antica-fratta/#respond Mon, 01 Aug 2022 08:04:28 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=5346 Antica Fratta è una cantina ubicata nel rione Fratta di Monticelli Brusati, in Franciacorta. Nel 1850 Luigi Rossetti, ricco commerciante, ristrutturò un antico casale dal quale riuscì a ricavare delle bellissime cantine scavate nella roccia viva. Nel 1979 Franco Ziliani, fresco dell’esperienza immagazzinata presso le cantine Berlucchi, scoprì Villa Antica Fratta e, nonostante le condizioni pessime in cui versava la proprietà, seppe interpretarne le potenzialità.

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Antica Fratta è una cantina ubicata nel rione Fratta di Monticelli Brusati, in Franciacorta. Nel 1850 Luigi Rossetti, ricco commerciante, ristrutturò un antico casale dal quale riuscì a ricavare delle bellissime cantine scavate nella roccia viva. Nel 1979 Franco Ziliani, fresco dell’esperienza immagazzinata presso le cantine Berlucchi, scoprì Villa Antica Fratta e, nonostante le condizioni pessime in cui versava la proprietà, seppe interpretarne le potenzialità. Ziliani aveva molte conoscenze tecniche ma poche possibilità economiche quindi fece tanti sacrifici per far crescere la sua azienda.

Le migliori cantine della Franciacorta: Antica Fratta
Le migliori cantine della Franciacorta: Antica Fratta

Oggi in cantina troverete la terza generazione, guidata da un ragazzo volenteroso di nome Andrea Ziliani, nipote di Franco (morto qualche mese fa). Un giovane molto preparato che vi trasmetterà tutta la passione della sua famiglia per quest’azienda.

Antica Fratta conta 50 ettari vitati: alcuni di proprietà, altri affittati e altri ancora appartenenti a soci conferitori. Il 30% dei vigneti è destinato al Pinot Nero mentre il 70% allo Chardonnay. La produzione annua si attesta intorno alle 300.000 bottiglie. Il loro metodo di vinificazione prevede solo ed esclusivamente l’utilizzo di vasche d’acciaio e lunghi periodi di affinamento sui lieviti.

Le migliori cantine della Franciacorta: Antica Fratta
Le migliori cantine della Franciacorta: Antica Fratta

La degustazione

Tutte le referenze di Antica Fratta presentano un packaging curato e un nome – Essence – che si propone al mercato come “la vera essenza della Franciacorta”.

Durante la visita guidata potrete degustare quasi tutti i prodotti della loro gamma. Qui troverete le referenze e le annate che ci sono state proposte:

  • Essence Satèn 2016: 100% Chardonnay
  • Essence Brut Millesimato 2016: 10% Pinot Nero e 90% Chardonnay
  • Essence Nature 2016: 10% Pinot Nero e 90% Chardonnay
  • Essence Rosé 2016: 60% Pinot Nero (metà in macerazione e metà vinificato in bianco) e 40% Chardonnay
  • Quintessence Riserva 2014: 20% Pinot Nero e 80% Chardonnay
Essence Rosé 2016
Essence Rosé 2016
Essence Satèn
Essence Satèn

Se siete appassionati di enoturismo e amate la Lombardia leggete i miei approfondimenti sulle cantine della Franciacorta e della Valtellina.

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I migliori hotel e ristoranti di Livigno https://www.lageografiadelmiocammino.com/2022/04/22/i-migliori-hotel-e-ristoranti-di-livigno/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=i-migliori-hotel-e-ristoranti-di-livigno https://www.lageografiadelmiocammino.com/2022/04/22/i-migliori-hotel-e-ristoranti-di-livigno/#respond Fri, 22 Apr 2022 09:59:37 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=5133 Livigno è la località sciistica più famosa della Lombardia. Oltre alle sue piste da sci, vanta numerosi ristoranti e alberghi. In quest’articolo vi parlerò dei miei preferiti.

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Livigno è la località sciistica più famosa della Lombardia. Oltre alle sue piste da sci, vanta numerosi ristoranti e alberghi. In quest’articolo vi parlerò dei miei preferiti.

Se state programmando un week-end di sci a Livigno non perdete i miei consigli sul comprensorio e sulle attività alberghiere e ristorative.

I ristoranti di Livigno

Oltre ai classici piatti valtellinesi, a Livigno troverete anche pizzerie, hamburgherie e ristoranti internazionali in grado d’accontentare la consistente clientela straniera. I locali sono più di 100. Ecco i miei preferiti:

La Pioda

La Pioda è senza dubbio uno dei ristoranti di Livigno che ho apprezzato maggiormente. Il menù è molto caratteristico ma la presentazione dei piatti e gli abbinamenti sono originali e curati. Se volete andare sul sicuro ordinate il filetto di cervo con porcini o il mix di carni assortite alla pietra. Ottimi anche gli antipasti e i dolci, tra i quali consiglio le frittelle di mele con gelato artigianale alla cannella. La carta dei vini è ottima e il servizio impeccabile.

Ristoranti di Livigno: La Pioda
Ristoranti di Livigno: La Pioda

Bait dal Ghet

Non potrete lasciare Livigno senza aver provato uno dei suoi ristoranti più famosi. La Bait del Ghet la si riconosce per la fila fuori dalla porta, anche con temperature abbondantemente sotto lo zero. Quando finalmente riuscirete ad entrare vi verranno offerti, nell’attesa di un tavolo, spritz e aperitivi vari. Il cibo è estremamente casereccio ma, se vi approcciate a questo locale senza aspettative, rimarrete quasi sorpresi dal rapporto qualità prezzo. Il mio consiglio è di mangiare la pizza, accompagnandola con grandi boccali di birra. Dimenticavo…anche gli amari sono un omaggio della casa!!!

Fresco Bistrot

Il ristorante si trova all’interno dell’Hotel Nevada e l’ambiente è abbastanza modaiolo. I piatti sono ben curati e il cibo è buono, sia che si tratti di pizze, primi o tartare di carne. Il locale è gestito da ragazzi giovani e preparati, che accompagnano le portate e i vini con dettagli sulle materie prime e la storia del territorio.

Ristoranti di Livigno: Fresco Bistrot
Ristoranti di Livigno: Fresco Bistrot

Vino e Co.

Chi legge spesso i miei articoli conosce la mia passione per il vino. Ecco perché ho amato questo posto fin dal primo momento in cui vi ho messo piede. L’ambiente informale e la cortesia del proprietario mi hanno conquistata. In enoteca è presente un’ampia scelta di bicchieri al calice. Per i veri intenditori, invece, è possibile scegliere una bottiglia da degustare direttamente dalla cantina. Se volete cenare potrete accompagnare il vostro vino con ottimi taglieri di salumi e formaggi. Vi serve un consiglio su cosa ordinare? Non perdete il mio articolo sui vini valtellinesi e le cantine più blasonate.

Enoteca Wine e Co
Enoteca Wine e Co

La Pòsa

La Pòsa è uno dei pochissimi ristoranti gourmet presenti a Livigno. Il suo punto di forza è senza dubbio il servizio. Anche la carta dei vini potrebbe regalare ottime sorprese, soprattutto perché il locale ha una collaborazione diretta con la FIVI. Purtroppo, la proposta gastronomica ha un po’ deluso le mie aspettative. Il menù è troppo lungo: non si sa cosa ordinare e, alla fine, il rischio di sbagliare è molto alto. Consiglio di puntare sui piatti tipiciabbondanti e ben presentati – e di lasciar perdere le proposte più ambiziose, come il piccione o il gambero rosso con la trippa. Nel complesso, comunque, il ristorante merita una possibilità.

Ristoranti di Livigno: La Pòsa
Ristoranti di Livigno: La Pòsa

Why Not

Il Why Not è una via di mezzo tra una baita e un locale di tendenza. Al suo interno si mangiano principalmente hamburger gourmet, accompagnati da ottimi contorni e fiumi di birra. Il personale non brilla per simpatia e cortesia ma la cucina sa farsi perdonare.

Rifugio Costaccia

Tra i ristoranti in quota di Livigno il Costaccia è senza dubbio il mio preferito. Non ho avuto la possibilità di pranzare sulla terrazza panoramica, in quando già riservata, ma ho apprezzato moltissimo il servizio al tavolo sulle piste e la musica dal vivo. Hamburger, patatine e birre alla spina vengono servite al tavolo con un’efficienza davvero insolita per una baita. Consigliatissimo.

Gli après-ski di Livigno

Livigno è una località molto modaiola, con numerosi après-ski che proseguono ininterrottamente fino a notte fonda. Ecco i più festaioli:

Rifugio Camanel di Planon

A Livigno l’après-ski per eccellenza è quello del Rifugio Camanel di Planon. Qui troverete divertenti DJ set con animazione, accompagnati da una vista mozzafiato e fiumi di Ferrari. Il rifugio, infatti, è sponsorizzato dalla famosa casa vinicola trentina. Al Camanel il divertimento è assicurato. Vi consiglio, tuttavia, di stare lontani dal ristorante self-service del piano terra. I panini sono cari come il fuoco e poco farciti. Il personale è molto scortese e a me è capitato di ordinare e pagare del cibo che si è poi rivelato non più disponibile al bancone.

Rifugio Camanel di Planon
Rifugio Camanel di Planon

Il Bivio

Quella del Bivio di Livigno è una vera e propria catena di hotel e ristoranti. Il mio preferito si trova nel centro del paese e propone un après-ski che inizia alle 17.00 e termina alle 23.00. A quel punto, se non sarete ancora soddisfatti, vi basterà trasferirvi nel club al piano sotterraneo. Il bivio offre musica live, falò, cocktail e boccali di birra a volontà. Consigliatissimo sia per l’ambiente che per la qualità dei drink.

Gli hotel di Livigno

La mia conoscenza ed esperienza sugli hotel di Livigno è abbastanza limitata. Vi parlerò, quindi, delle uniche due strutture in cui ho alloggiato, una media e l’altra economica.

Montivas Lodge

Gli hotel più belli di Livigno sono quelli del gruppo LungoLivigno. Il Montivas Lodge è uno di loro. Le camere sono spaziose, funzionali e pulite. La posizione è ottima, quasi a ridosso delle piste. Come se non bastasse, la vista è pazzesca, il personale è gentile e la colazione di qualità, con prodotti freschi e con la possibilità di prepararsi da soli uova e centrifughe. Se avesse anche sauna e bagno turco sarebbe perfetto. Consigliatissimo.

Hotel Federia

Un hotel a gestione famigliare, pulito e molto attento al cliente. Parte delle camere sono appena state rinnovate mentre altre sono ancora da sistemare. Buona la colazione – anche se con orari molto limitanti -, la posizione e il rapporto qualità prezzo. Insomma, se avete un budget contenuto l’hotel Federia va preso sicuramente in considerazione.

Hotel di Livigno: Montivas Lodge
Hotel di Livigno: Montivas Lodge

Se i miei consigli su hotel e ristoranti vi hanno conquistato, non perdetevi l’articolo sulla località di Livigno e sul suo comprensorio sciistico.

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Tutti i consigli per il vostro week-end di sci a Livigno https://www.lageografiadelmiocammino.com/2022/04/22/tutti-i-consigli-per-il-vostro-week-end-di-sci-a-livigno/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=tutti-i-consigli-per-il-vostro-week-end-di-sci-a-livigno https://www.lageografiadelmiocammino.com/2022/04/22/tutti-i-consigli-per-il-vostro-week-end-di-sci-a-livigno/#comments Fri, 22 Apr 2022 08:54:58 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=5120 Il paese di Livigno è chiamato anche “Piccolo Tibet valtellinese” per via della sua posizione a 1800 mt d’altitudine, tra il Parco dello Stelvio e l’Engadina. La cittadina sprigiona moltissima energia e attira un turismo diversificato che spazia dagli amanti dello shopping e del wellness agli sportivi più accaniti.

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Se state programmando un week-end di sci a Livigno non perdete i miei consigli sul comprensorio e sulle attività alberghiere e ristorative.

Il paese di Livigno è chiamato anche “Piccolo Tibet valtellinese” per via della sua posizione a 1800 mt d’altitudine, tra il Parco dello Stelvio e l’Engadina. La cittadina sprigiona moltissima energia e attira un turismo diversificato che spazia dagli amanti dello shopping e del wellness agli sportivi più accaniti.

Per gli amanti dei “record” Livigno, nella sua frazione di Trepalle, è il centro abitato più elevato d’Italia.

Le piste di Livigno 3000
Le piste di Livigno 3000

Il comprensorio sciistico di Livigno

A mio avviso, Livigno è la località sciistica più bella di tutta la Valtellina. Rispetto alla vicina Bormio presenta piste più tecniche, impianti di risalita all’avanguardia e tracciati abbondantemente innevati. Quest’ultimo aspetto è dovuto sicuramente all’altitudine ma anche a macchinari più numerosi e moderni.

Livigno offre 115 km di piste pronte ad ospitare, nel 2026, le Olimpiadi di Milano-Cortina. Le piste da sci sono 78, suddivise su due versanti – Mottolino e Carosello 3000 – e ubicate tutte tra i 1800 e i 3000 mt d’altezza. Diversamente da altre zone sciistiche – come, ad esempio, Cervinia – qui sono presenti moltissime piste nere 12 in totale – che si vanno ad aggiungere alle 37 rosse e 29 blu. Ciò nonostante, Livigno si presta ad ospitare sia sciatori esperti che principianti.

Il costo dello skipass va dai 48 ai 53 euro, a seconda del periodo.

Le piste di Livigno 3000
Le piste di Livigno 3000

Quando andare e come arrivare a Livigno

Livigno è una delle località sciistiche in cui la stagione invernale sembra non finire mai. Grazie all’altitudine e alle abbondanti nevicate è possibile sciare da novembre a maggio.

Arrivare a Livigno non è facile. Bisogna, infatti, percorrere delle tortuose stradine di montagna che attraversano i paesi di Sondrio, Bormio e Valdidentro. Il paese dista circa 3 ore ½ da Milano e 1 ora ½ da Sondrio. Una volta percorsa la superstrada Milano/Lecco bisogna attraversare quasi tutta la Valtellina.

Per spostarvi all’interno di Livigno, specialmente tra le due aree sciistiche, vi basterà utilizzare l’efficiente sistema di autobuscompletamente gratuiti – che vi porteranno in tutte le zone più turistiche del paese.

Le piste del Mottolino
Le piste del Mottolino e il paese di Livigno

Non solo sci: altre attività invernali da praticare a Livigno

Oltre allo sci e allo snowboard, al quale è dedicata una zona di freeride tra le più importanti d’Europa, Livigno possiede numerosi sentieri dedicati agli amanti delle ciaspole e dello sci di fondo. Inoltre, non mancano le attività adrenaliniche come il parapendio, le escursioni in motoslitta, l’arrampicata su ghiaccio o le fat bike da neve.

Sci di fondo e pattinaggio sul ghiaccio

30 km di piste dedicate solo allo sci di fondo, dove ogni anno si svolge la gara Sgambeda che richiama campioni da tutto il mondo. Livigno possiede anche una pista di pattinaggio sul ghiaccio.

Snowpark Mottolino
Snowpark Mottolino

Sci d’alpinismo

Livigno offre numerosi luoghi in cui praticare lo sci d’alpinismo, grazie alla presenza costante di neve fresca e a un monitoraggio continuo degli itinerari segnalati. Le mappe e i percorsi sono tutti consultabili online.

Snowboard

Livigno può essere definita la patria dello snowboard in Italia. Lo snowpark Mottolino, con il nuovo impianto appena inaugurato, è il regno delle tavole tra half pipe, jump, tracciati border cross, funbox e rail.

Livigno e le sue piste dedicate allo sci di fondo
Livigno e le sue piste dedicate allo sci di fondo

Benessere

Se amate i centri benessere ma non avete voglia di spostarvi nella vicina Bormio, sappiate che Livigno vanta un centro sportivo e termale di tutto rispetto: il suo nome è Aquagranda Active You. Fanno parte del complesso una piscina da 25 mt, giochi e scivoli per i più piccoli, sale relax, solarium e – ovviamente – un’area wellness attrezzatissima.

Shopping

Livigno è anche la patria dello shopping “in vetta” perché, essendo una zona extra-doganale, è possibile acquistare moltissimi prodotti sfuggendo ad alcune tassazioni. I beni più acquistati sono alcolici, sigarette, e profumi. Tuttavia, nella strada principale del paese troverete boutique di moda, gioiellerie, negozi hi-tech e abbigliamento sportivo…rigorosamente “tax-free”.

Nightlife

Livigno è una località molto modaiola, con numerosi après-ski che proseguono ininterrottamente fino a notte fonda. Questa vocazione festaiola del paese la rende una meta perfetta per i giovani che vogliono abbinare allo sci anche un po’ di divertimento.

Sciare a Livigno
Sciare a Livigno

Se cercate dei consigli su ristoranti e hotel a Livigno sappiate che ho scritto un articolo dedicato a quest’argomento. Se, invece, state pensando di fermarvi a Bormio o in altre località di prossimità non vi resta che approfondire la conoscenza delle attrazioni presenti nel territorio valtellinese.

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I migliori ristoranti e hotel a Bormio https://www.lageografiadelmiocammino.com/2022/02/25/i-migliori-ristoranti-e-hotel-a-bormio/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=i-migliori-ristoranti-e-hotel-a-bormio https://www.lageografiadelmiocammino.com/2022/02/25/i-migliori-ristoranti-e-hotel-a-bormio/#respond Fri, 25 Feb 2022 14:36:13 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=4956 Volete sapere quali sono i migliori ristoranti e hotel nella località sciistica di Bormio, in Valtellina? Eccovi una mia personale classifica dei luoghi da non perdere per trascorrere un weekend o una settimana bianca indimenticabili.

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Volete sapere quali sono i migliori ristoranti e hotel nella località sciistica di Bormio, in Valtellina?

Eccovi una mia personale classifica dei luoghi da non perdere per trascorrere un weekend o una settimana bianca indimenticabili.

Ristoranti a Bormio: la mia classifica

Enoteca Guanella

L’enoteca Guanella si trova nel centro del paese, sulla via pedonale più battuta. Tra i ristoranti di Bormio questo è sicuramente il più ricercato e originale. Gli arredi e le sale sono una combinazione di stili moderno e rustico, grazie anche alla presenza di affreschi e opere d’arte contemporanee alle pareti. Il servizio è impeccabile e la scelta dei vini avviene direttamente in enoteca, tra le bottiglie. La cucina si allontana dalla tradizione valtellinese, abbracciando maggiormente quella piemontese. I piatti sono ben presentati e il conto è proporzionato. Consigliato.

Enoteca Guanella
Enoteca Guanella

Agriturismo Rini

Tra i ristoranti legati alla tradizione l’Agriturismo Rini è senza dubbio il mio preferito. Il locale si trova all’inizio del paese, a circa 15 min a piedi dal centro di Bormio. Qui i proprietari allevano gli animali dai quali derivano il 50% dei prodotti della loro cucina: formaggi, salumi, carni, uova, etc.. Una filiera corta che è garanzia di qualità. Le porzioni sono abbondanti e potrete scegliere tra menù degustazione o piatti à la carte. Non lasciatevi scappare i “grandi classici” come bresaola, pizzoccheri e sciatt. Il prezzo è ottimo se comparato con la qualità.

Keller Steak House

Se vi trovate a Bormio e avete voglia di carne il ristorante Keller saprà soddisfarvi. Qui troverete un’ampia scelta di tagli di carne, cucinati a vista in un’enorme griglia a carbone. Il servizio è un po’ approssimativo ma l’atmosfera e la qualità del cibo ripagano ampiamente questa pecca. Consiglio di provare il filetto, la tagliata di galletto o l’entrecôte. Il prezzo è buono.

Keller Steak House
Keller Steak House

Baita de Mario

Questo ristorante, ubicato sulle piste ma raggiungibile anche in macchina dal centro di Bormio, lavora molto sia a pranzo che a cena. Offre principalmente piatti tipici valtellinesi in un ambiente informale e accogliente, arredato completamente in stile alpino. Consiglio di assaggiare i tagliolini ai funghi porcini e le costolette di cervo con polenta. Il servizio è buono mentre i prezzi sono un po’ altini.

Chalet La Rocca

Tra i ristoranti sulle piste, a Bormio, Chalet la Rocca può essere definito una vera e propria istituzione. Porzioni abbondanti per sciatori affamati, ottime pizze cotte nel forno a legna e panini “express” per chi ha poco tempo e vuole ripartire. Una bellissima baita con una meravigliosa terrazza panoramica in cui prendere il sole e rifocillarsi. Il personale è gentile e premuroso e i prezzi sono ottimi. Per i più giovani, sul retro del locale, è presente anche una “gintoneria” e tanta buona musica.

Chalet La Rocca
Chalet La Rocca

Se volete un consiglio su “cosa bere” in Valtellina v’invito a leggere il mio articolo sui vini e le cantine della Valtellina.

Aperitivi a Bormio

Non solo ristoranti, ma anche tanti, tantissimi aperitivi. A Bormio non ci si ferma mai! Ecco quindi due locali in cui divertirvi e ubriacarvi, stando attenti al rientro in hotel.

Ciuk Apres Ski

Direttamente sulla Pista Stelvio ma facilmente raggiungibile anche in auto da Bormio, il Ciuk Après Ski è il pit-stop preferito di tutti gli sciatori. Qui potrete ordinare bollicine, cocktail e birre, sempre accompagnati da ottima musica. Durante i fine settimana invernali – dalle 14.00 alle 17.00 – potrete imbattervi in dj set o live band pronte a far ballare tutti i clienti. Se poi dovesse venirmi fame sappiate che il Ciuk prepara anche panini, piadine e taglieri.

Ciuk Après Ski
Ciuk Après Ski

Skianta

Lo Skianta è il locale di riferimento per gli aperitivi “bormiensi”. Ubicato in una meravigliosa piazzetta nel centro del paese, questo bar propone cocktail, vino e birre a prezzi ottimi. Giuliano, il proprietario, è un tipo eccentrico e cordiale, che vi farà sentire subito a casa. Lo consiglio spassionatamente.

Hotel a Bormio: la mia classifica

Eden Hotel

Legno, vetro e pietra: vi presento la struttura alberghiera più moderna ed ecosostenibile della località turistica di Bormio.  Quattro torrette eleganti e, internamente, molto accoglienti che racchiudono 27 suites. Ci troviamo a 250 mt dagli impianti di risalita, in Via Funivie 3. Eden Hotel offre, inoltre, una piccola wellness room e una sala colazioni in cui vengono serviti alimenti biologici, come torte fatte in casa e centrifughe di frutta e verdura. Il servizio è impeccabile.

Eden Hotel
Eden Hotel

Hotel Alù

Viene chiamato “Mountain Design Hotel” ma, in realtà, stiamo parlando di una struttura a gestione famigliare in attività dal 1973. Le camere sono state ristrutturate e oggi l’Alù viene definito dai suoi ospiti uno “charme” hotel. La posizione della struttura è invidiabile perché si trova esattamente di fronte agli impianti di risalita, alla fine della pista Stelvio. L’Alù conta 30 stanze arredate con elementi di design dal tocco alpino. Ottimo anche il ristorante che serve piatti valtellinesi. Unica pecca: il centro benessere troppo piccolo e poco curato. Il servizio è buono.

Ostello Alpino

Una struttura ubicata a 10 min dal centro di Bormio, completamente in legno e con simpatici elementi di design. L’Ostello Alpino offre stanze private per giovani coppie ma anche camerate per gruppi di amici che vogliono risparmiare senza rinunciare al comfort. Qui il concetto tradizionale di ostello viene integrato con servizi che garantiscono agli ospiti condivisione ma anche raffinatezza. Gli spazi comuni sono accoglienti e le colazioni – con specialità dolci e salate – davvero gustose. Consigliatissimo.

Ostello Alpino
Ostello Alpino

Hotel QC Terme Bagni Vecchi

Immerso nel verde del Parco nazionale dello Stelvio, l’hotel Bagni Vecchi è perfetto per tutte le coppie che vogliono concedersi un momento di romanticismo. Le 36 camere sono arredate con mobili d’epoca e rispecchiano al massimo lo stile della struttura. La pulizia e il servizio sono impeccabili. Meravigliosi i prodotti da bagno e ottima la colazione. Per non parlare delle terme, che ho ampiamente descritto nel mio articolo dedicato a “cosa fare in Valtellina”. Gli ospiti dell’albergo potranno beneficiare d’ingressi gratuiti e illimitati durante tutto il soggiorno. L’unica pecca è il costo spropositato di ogni richiesta “extra” come l’aperitivo o una semplice bottiglia d’acqua.

Hotel QC Terme Bagni Vecchi
Hotel QC Terme Bagni Vecchi

Se amate la Valtellina e i suoi luoghi turistici v’invito a leggere il mio articolo su “cosa vedere” in Valtellina. Se, invece, volete concentrarvi su un’altra località sciistica vi consiglio la “meno conosciuta” Chiesa Valmalenco.

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I vini e le cantine della Valtellina https://www.lageografiadelmiocammino.com/2022/02/23/i-vini-e-le-cantine-della-valtellina/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=i-vini-e-le-cantine-della-valtellina https://www.lageografiadelmiocammino.com/2022/02/23/i-vini-e-le-cantine-della-valtellina/#comments Wed, 23 Feb 2022 11:49:56 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=4936 Terrazzamenti e viticoltura eroica sono le parole chiave attribuite ai vini e alle cantine della Valtellina. In quest’area il Nebbiolo – chiamato anche Chiavennasca – raggiunge la sua massima espressione. L’altezza dei vigneti, combinata con l’energia del sole e la brezza proveniente dal Lago di Como, donano ai vitigni valtellinesi delle caratteristiche uniche al mondo.

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Terrazzamenti e viticoltura eroica sono le parole chiave attribuite ai vini e alle cantine della Valtellina. In quest’area il Nebbiolochiamato anche Chiavennasca – raggiunge la sua massima espressione. L’altezza dei vigneti, combinata con l’energia del sole e la brezza proveniente dal Lago di Como, donano ai vitigni valtellinesi delle caratteristiche uniche al mondo.

La Valtellina è una valle lunga 120 km e larga 66 km e per quasi tutta la sua ampiezza è percorsa dal fiume Adda e dalle Alpi Retiche e Orobie. Tutti i suoi vigneti sono ubicati sulla sponda ovest – orientati a sud – e possono raggiungere anche i 900 mt d’altezza. Le montagne riparano dalle perturbazioni donando ai vitigni un microclima unico, quasi mediterraneo. In estate i filari valtellinesi hanno le stesse ore di sole di Pantelleria, in Sicilia. I terreni sono poco profondi e, a volte, la radice fuoriesce sulle rocce. Da questo deriva la grande mineralità e sapidità dei vini.

Uno degli elementi più caratteristici della produzione vinicola valtellinese è la vendemmia in elicottero: i grappoli vengono tagliati e accatastati, per poi essere agganciati e trasportati con l’aeromobile. Per questo e altri motivi, nel 2018, l’UNESCO ha dichiarato i 2500 km di muretti a secco valtellinesi Patrimonio dell’Umanità.

Il totale delle bottiglie prodotte in Valtellina si aggira intorno ai 3 milioni ½. Negli ultimi anni, anche a seguito della pandemia, l’enoturismo è cresciuto esponenzialmente, soprattutto quello italiano e svizzero. Tra le iniziative che meritano senz’altro una menzione troviamo il Valtellina Wine Trail, una gara di trail-running fra i terrazzamenti. L’evento viene organizzato ogni anno, il primo sabato di novembre.

Paesaggi e cantine della Valtellina
Paesaggi e cantine della Valtellina

Le denominazioni valtellinesi

Le denominazioni valtellinesi sono essenzialmente quattro: due D.O.G.C., una D.O.C. e un’I.G.T.

1.     Rosso di Valtellina D.O.C.

Il Rosso di Valtellina è un vino composto per il 90% da uve Nebbiolo e per il 10% da uve provenienti da tre vitigni autoctoni valtellinesi: Pignola, Rossola e Brugnola. Un prodotto giovane, fresco e immediato che solitamente viene consumato nell’anno successivo alla vendemmia. La zona di produzione include l’intera zona vitata della provincia di Sondrio.

2.     Valtellina Superiore D.O.C.G.

Il Valtellina Superiore è un vino composto per almeno il 90% da uve Nebbiolo provenienti dai vigneti meglio esposti della Valtellina, tra i comuni di Berbenno e Tirano. In quest’area, inoltre, sono state riconosciute 5 denominazioni di sottozonaMaroggia, Sassella, Grumello, Inferno e Valgella – delimitate da confini precisi. I vini provenienti da queste sottozone hanno caratteristiche molto riconoscibili. I vini denominati Valtellina Superiore devono invecchiare un minimo di 24 mesi, di cui almeno un anno in botti di legno. Se l’invecchiamento si prolunga fino ai 36 mesi la denominazione cambia in Valtellina Superiore Riserva.

Enoturismo in Valtellina
Enoturismo in Valtellina

3.     Sforzato di Valtellina D.O.C.G.

Lo Sforzato di Valtellina è un vino prodotto con uve Nebbiolo che vengono, appunto, “sforzate”. Prima della vendemmia si procede a un’attenta selezione dei grappoli che “subiranno” un appassimento all’aria corrente naturale della durata di almeno 90 giorni. Lo Sforzato è il primo passito rosso secco ad essere stato autenticato in una denominazione D.O.C.G., diventando il simbolo della cultura vitivinicola valtellinese. Questo vino deve affinare un minimo di 20 mesi, di cui almeno un anno in botti di legno. Lo Sforzato di Valtellina è un vino intenso, morbido e asciutto.

4.     Alpi Retiche I.G.T.

Una denominazione che fa leva sulla creatività e la voglia di sperimentare dei produttori valtellinesi. Qui vengono accolti tutti i vini – bianchi, rossi, rosati e frizzanti – ottenuti da vitigni autoctoni o internazionali, attraverso l’utilizzo di tecniche produttive diverse. La denominazione include, ad esempio, Nebbioli vinificati in bianco, rosato o Metodo Classico; esaltazioni della Pignola valtellinese in purezza; etichette ottenute da vitigni internazionali.

Enoturismo in Valtellina
Enoturismo in Valtellina

Le cantine della Valtellina

La Perla di Marco Triacca

La Perla è un’azienda vinicola creata nel 2009 da Marco Triacca, figlio di Domenico Triacca, pioniere della viticoltura valtellinese. Questa piccola realtà ha introdotto due soluzioni innovative che facilitano la gestione del vigneto: la prima è la sistemazione dei filari a girapoggio, che consente di esporre al sole la massima superficie fogliare della pianta; la seconda è l’utilizzo di pali “a chiave di violino” per adattare maggiormente la coltura alle esigenze paesaggistiche della zona.

Le cantine della Valtellina: La Perla di Marco Triacca
Le cantine della Valtellina: La Perla di Marco Triacca

L’azienda vinicola di Tresenda di Teglio produce circa 20.000 bottiglie annue con 4 ettari vitati, di cui 3 ½ dedicati al Nebbiolo e ½ dedicato alla Pignola valtellinese, una varietà autoctona a bacca rossa vinificata in bianco per la produzione del loro Metodo Classico. La Perla fa parte della FIVI ed è associata al Consorzio di Tutela Vini della Valtellina.

Le visite si svolgono nei pressi dell’abitazione di Marco Triacca, circondata dai vigneti, e comprendono: una passeggiata nelle vigne; una visita al fruttaio in cui avviene l’appassimento delle uve; una degustazione finale all’interno della casa, utilizzata anche per l’esposizione dei prodotti e la vendita diretta. Un ringraziamento particolare va al papà di Marco – Domenico Triacca – che ci ha accompagnati in un interessantissimo tour, offrendoci una panoramica a 360° sulla viticultura valtellinese.

La degustazione

La degustazione prevede l’assaggio di tutta la gamma:

  • La Mossa Valtellina Superiore: rappresenta la partenza, il vino “base” dell’intera gamma. 36 mesi in botte di rovere e 12 mesi di affinamento in bottiglia.
  • Riserva Elisa: dedicata alla mamma di Marco, moglie di Domenico. 48 mesi in botte di rovere e 12 mesi di affinamento in bottiglia.
  • Sforzato Quattro Soli: chiamato così perché l’uva vede il “sole” di quattro stagioni. 36 mesi in botte di rovere e 12 mesi di affinamento in bottiglia.
  • La Perla Extra Brut: il metodo classico delle Alpi eretiche. 24 mesi sui lieviti.
I vini in degustazione presso la cantina La Perla
I vini in degustazione presso la cantina La Perla

Come dedurrete da queste referenze, Marco ama far affinare a lungo i suoi vini. Una filosofia aziendale in controtendenza con un mercato “veloce” che chiede vini sempre più giovani.

Costo della visita: 20 euro

Nino Negri

Nino Negri è una cantina ultracentenaria, la cui storia ha inizio nel lontano 1897 quando la famiglia Negri, guidata da Nino, decise d’avviare l’attività vitivinicola. Il figlio di Nino – Carlo Negri – fu uno dei primi enologi laureati in Italia e fu il vero artefice dello sviluppo dell’azienda vinicola. Alla fine degli anni Sessanta, purtroppo, la terza generazione della famiglia decise di non continuare l’attività imprenditoriale e vendette tutto a una società svizzera che, successivamente, rivendette al Gruppo Italiano Vini, attuale proprietario di questa e altre 13 aziende vinicole.

La cantina Nino Negri possiede 35 ettari vitati, ai quali si aggiungono altri ettari di soci conferitori che contribuiscono alla creazione dei loro vini. La produzione annua della cantina è di circa 900.000 bottiglie che rappresentano il 30% del totale del vino commercializzato in tutta la Valtellina.

La visita di quest’azienda vinicola è suggestiva: oltre 3500 mq di cantine sotterraneecomprese tra i 3 e i 13 mt – disposte su 3 livelli. La cantina conta 1500 barriques di rovere francese e americano e 100 botti grandi.

Le cantine della Valtellina: Nino Negri
Le cantine della Valtellina: Nino Negri

La degustazione

La visita è estremamente didattica, con guide poco “coinvolgenti”, e comprende la degustazione di 4 vini:

  • Le Tense Sassella: un vino giovane e molto profumato, prodotto con uve provenienti dai vigneti dei soci conferitori.
  • Sassorosso Grumello: un vino asciutto e con tannini morbidi, prodotto in uno dei migliori terrazzamenti del Grumello. Affinato in barrique e poi in botti di media dimensione.
  • Inferno Carlo Negri: un vino potente e strutturato, prodotto nella più ristretta e impervia delle 5 sottozone della Valtellina Superiore. Affinato in botti di rovere francese.
  • Sfursat Carlo Negri: un vino robusto e alcolico, prodotto soltanto nelle annate favorevoli. Deriva da una selezione delle migliori uve della cantina, sottoposte ad appassimento naturale “forzato”.

Costo della visita: 20 euro

Oltre alla degustazione classica, in cantina potrete assaggiare anche il famoso Sfursat 5 Stelle pagando un supplemento di circa 10 euro. Infine, segnalo che l’azienda Nino Negri produce anche due vini bianchi e un buon Metodo Classico.

Sandro Fay

L’azienda agricola Fay nasce nel 1973 per volere di Sandro Fay che, partendo da un piccolo negozio alimentare e pochi ettari di terreno, decide d’iniziare a produrre vino. Nel 1998 Sandro viene affiancato dal figlio Marco che studia enologia a Conegliano Veneto. Con lui la cantina ha una bella espansione ma la vera svolta avviene con la terza generazione, tuttora presente in azienda. Marco e Elena, con grande passione e competenza, realizzano vini eccellenti esaltando e rispettando le peculiarità del territorio valtellinese.

La cantina è in fase di ristrutturazione. La famiglia Fay sta ampliando gli spazi: all’esterno ha costruito una stanza dedicata solo all’appassimento delle uve; al piano terra troviamo il confezionamento e l’imbottigliamento; al piano interrato vi è la stanza per l’invecchiamento e la bottigliera.

L’azienda vinicola Fay possiede 15 ettari e produce circa 80.000 bottiglie annue. È entrata a far parte della FIVI da circa 5 anni e ha vinto numerosi premi, tra cui i famosi Tre Bicchieri della guida Gambero Rosso. I proprietari tendono a sottolineare che la cantina è fortemente legata alla sottozona della Valgella, dove si concentra quasi tutta la loro produzione. Questa peculiarità è intuibile sia nella sala degustazioni, dove troverete appesa un’opera d’arte che ne raffigura la forma, sia nelle referenze.

Le cantine della Valtellina: Sandro Fay
Le cantine della Valtellina: Sandro Fay

La degustazione

Sandro ci ha fatto assaggiare l’intera gamma della cantina:

  • Sottocastello: un vino bianco valtellinese, prodotto con uve Chardonnay, che esprime al meglio la mineralità e la freschezza del territorio alpino.
  • Téi: il Rosso di Valtellina che nasce da vigneti collocati nel Comune di Teglio, dalla cui forma dialettale deriva il nome Téi. Questo vino è affinato esclusivamente in acciaio.
  • Costa Bassa: entriamo in Valgella, nelle prime cinque vigne a ridosso del fondale. In quest’area nasce il vino base della cantina, l’espressione semplice e varietale della Chiavennasca.
  • Cà Moréi: restiamo in Valgella con questo “CRU” ubicato a circa 550 mt, il cui nome è dedicato a Casa Morelli. L’abitazione apparteneva alla famiglia della moglie di Pietro Fay.
  • Carterìa: il secondo “CRU” della sottozona Valgella è un Valtellina Superiore Riserva. Il nome deriva da una piccola frazione del comune di Teglio, dove i Fay hanno iniziato la loro produzione vinicola.
  • Glicine: è l’unico vino della cantina che appartiene alla sottozona Sassella. Il nome deriva dalla pianta che domina tutto l’appezzamento.
  • Ronco del Picchio: lo Sforzato proviene dal vigneto San Gervasio, ubicato a 750 mt. Il suo nome deriva dal piccolo bosco situato a ridosso della vigna.
  • La Faya: questo vino entra a pieno titolo nella denominazione Alpi Retiche perché è formato da uve di Nebbiolo, Merlot e Syrah.
I vini in degustazione presso la cantina Sandro Fay
I vini in degustazione presso la cantina Sandro Fay

Pietro Nera

L’attività vitivinicola della famiglia Nera ha inizio con Pietro Nera che – intorno agli anni ’50 – acquista diversi vigneti. Oggi, dopo più di 70 anni, i figli Stefano e Simoneenologo e responsabile commerciale della cantina – continuano questa lunga tradizione. Nel 1982 i fratelli Neri fondano l’Azienda Agricola Caven, dedicata a vini di nicchia prodotti unicamente con uve provenienti dai vigneti della famiglia.

Pietro Nera conta circa 35 ettari vitati, ai quali si aggiungono le uve dei soci conferitori. Di questi 35 ettari solo 4 sono dedicati alla cantina Caven, che produce un totale di 15/20.000 bottiglie annue.

Il punto vendita e la cantina dell’azienda vinicola si trovano sulla strada statale dello Stelvio, nei pressi di Sondrio. Qui potrete partecipare alle visite guidate o, più semplicemente, degustare e acquistare una bottiglia di vino. La visita alle cantine prevede un percorso di circa 45 minuti alla scoperta degli oltre 40.000 ettolitri di vino contenuti in botti di rovere, barriques, tonneaux, tini in acciaio e vasche di calcestruzzo.

Le cantine della Valtellina: Pietro Nera
Le cantine della Valtellina: Pietro Nera

La degustazione

Durante la mia degustazione ho assaggiato diversi prodotti, sia di Pietro Nera che di Caven:

  • Cerasum, Caven: un vino rosé ottenuto con uve Nebbiolo.
  • Rezio, Pietro Nera: un vino bianco ottenuto con uve Nebbiolo, Cardonnay e Incrocio Manzoni.
  • Belviso 1380, Pietro Nera: Valtellina Superiore Valgella.
  • Valtellina Superiore Riserva Sassella, Pietro Nera
  • La Priora, Caven: Valtellina Superiore Riserva Sassella.
  • Signorie, Pietro Nera: Valtellina Superiore Riserva Valgella, affinato in botti grandi.
  • Giupa, Caven: Valtellina Superiore Riserva Valgella, affinato in botti piccole.
  • Sforzato di Valtellina, Pietro Nera
  • Sforzato di Valtellina Messere, Caven

Oltre a queste referenze, l’azienda vinicola produce anche degli ottimi Valtellina Superiore Riserva Inferno e Grumello e un interessante Metodo Classico. Provare tutta la loro gamma è impossibile ma tra le visite menzionate questa è sicuramente l’unica in grado d’offrire una panoramica a 360° su tutte le sottozone della denominazione Valtellina Superiore.

I vini in degustazione presso la cantina Pietro Nera
I vini in degustazione presso la cantina Pietro Nera

Termina qui il nostro viaggio tra le cantine della Valtellina. Per conoscere meglio il territorio v’invito a leggere il mio articolo che parla di “cosa vedere in Valtellina”. Se, invece, amate l’enoturismo e i vini rossi non perdetevi i miei reportage sulle cantine del Chianti Classico, del Brunello di Montalcino, della Valpolicella e delle Langhe.

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Ponti sospesi, laghi artificiali e acque termali: cosa vedere in Valtellina https://www.lageografiadelmiocammino.com/2022/01/26/ponti-laghi-acque-termali-cosa-vedere-in-valtellina/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=ponti-laghi-acque-termali-cosa-vedere-in-valtellina https://www.lageografiadelmiocammino.com/2022/01/26/ponti-laghi-acque-termali-cosa-vedere-in-valtellina/#comments Wed, 26 Jan 2022 08:04:54 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=4819 bardia, si estende tra i 200 e i 4000 mt d’altezza e offre una grande varietà di paesaggi. La Valtellina è perfetta per una vacanza all’insegna del relax e della natura ed è una metà turistica ideale per ogni stagione. Scopiamo insieme cosa vedere in quest’oasi verde nel cuore delle Alpi.

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Non tutte le località montane sono glamour. Tuttavia, quando mi domandano “cosa vedere in Valtellina” elenco con piacere numerosi luoghi, che spaziano da ponti sospesi e laghi artificiali ad acque termali e località sciistiche. Inoltre, la Valtellina sarà una delle location – con le blasonate Dolomiti –  che ospiterà i Giochi Olimpici Invernali di Milano-Cortina 2026.

Paesaggi valtellinesi: Val Tartano e Lago di Como
Paesaggi valtellinesi: la Val Tartano e il Lago di Como

La Valtellina è un’area alpina che si sviluppa sul fiume Adda, a monte del Lago di Como. L’intera valle, a nord della Lombardia, si estende tra i 200 e i 4000 mt d’altezza e offre una grande varietà di paesaggi. La Valtellina è perfetta per una vacanza all’insegna del relax e della natura ed è una metà turistica ideale per ogni stagione. Scopiamo insieme cosa vedere in quest’oasi verde nel cuore delle Alpi.

Cosa vedere in Valtellina: 8 luoghi da non perdere

1. Il ponte tibetano della Val Tartano

Il Ponte nel Cielo è un percorso lungo 234 mt e sospeso a oltre 140 mt d’altezza, che collega i due versanti della Val Tartano, superando l’omonimo torrente. La struttura è formata da 700 assi di legno. Trattasi di uno dei ponti tibetani più alti d’Europa che regalano una vista panoramica spettacolare sui monti e sul vicino Lago di Como. Lo sconsiglio a chi soffre di vertigini! Il ponte è aperto tutti i giorni e tutto l’anno e i biglietti sono acquistabili nel sito dedicato all’attrazione. Se l’adrenalina vi mette appetito, a pochi metri dal ponte, troverete un ristorante tipicoHighlander – che serve polenta, carne, pizzoccheri e taglieri di salumi.

Cosa vedere in Valtellina: il Ponte nel Cielo
Cosa vedere in Valtellina: il Ponte nel Cielo

2. I Laghi di Cancano e le Torri di Fraele

Sulla strada che collega Bormio a Livigno, nel Comune di Valdidentro, potrete noleggiare delle comode E-Bike e partire alla scoperta delle Torri di Fraele e dei Laghi di Cancano. La mia esperienza – grazie anche al team dell’agenzia e-stelvio – è stata davvero memorabile: una pedalata di 50 km tra paesaggi innevati, laghi ghiacciati e boschi di pini. Se l’E-Bike non vi convince, il giro dei laghi e delle torri può essere percorso anche tramite un’escursione a piedi o in MTB.

Cosa vedere in Valtellina: i Laghi di Cancano
Cosa vedere in Valtellina: i Laghi di Cancano

Come prima tappa del viaggio incontriamo le Torri di Fraele, fortificazioni medievali che – in passato – fungevano da protezione in caso di pericolo. Oggi sono un punto panoramico incredibile su tutta la vallata sottostante. La seconda tappa riguarda i laghi di Cancano, due bacini idrici artificiali costruiti all’inizio del 1900. Questi laghi dalle acque turchesi, con una portata idrica di 187 milioni di metri cubi d’acqua, possono essere costeggiati in quasi tutte le stagioni. Anche in questo caso, per una sosta rifocillante, suggerisco un rifugio tradizionale: il Ristoro Solena saprà regalarvi un’atmosfera rilassata e familiare.

Un giro in e-bike per la Valtellina
Un giro in e-bike per la Valtellina

Se siete degli amanti dell’E-Bike esiste un itinerario ciclopedonale di 114 km – chiamato Sentiero Valtellina – che si sviluppa tra Colico e Bormio. L’agenzia e-stelvio sarà lieta di darvi più informazioni a riguardo.

3. Le Terme di Bormio

Bormio è una località sciistica e termale dell’Alta Valtellina. Qui gli amanti del relax troveranno tre stabilimenti capaci di soddisfare ogni loro desiderio. Bormio Terme, convenzionata con il Servizio Sanitario Nazionale, è la location che maggiormente si adatta alle famiglie e a coloro che vogliono rilassarsi pur avendo un budget limitato.

Cosa vedere in Valtellina: gli stabilimenti termali
Cosa vedere in Valtellina: gli stabilimenti termali

QC Terme Bagni Vecchi e QC Terme Bagni Nuovi sono location più romantiche – ma anche più care – perfette per una giornata in coppia o per gruppi ristretti di amici. La prima, nonché la mia preferita, possiede un elegantissimo hotel con splendide camere con vista sul Parco Nazionale dello Stelvio. Qui troverete vasche panoramiche indoor e outdoor, sauna, bagno turco e numerose aree relax. Completano l’offerta trattamenti rigeneranti per viso e corpo e ottimi wellness lunch preparati con ingredienti freschi e genuini.

QC Terme Bagni Nuovi, Bormio
QC Terme Bagni Nuovi, Bormio

4. Sondrio e il Santuario di Santa Maria della Sassella

Sondrio è il cuore della Valtellina. La città – che conta circa 20.000 abitanti – non ha molto da offrire ma rimane una meta perfetta per tutti coloro che vogliono concedersi delle passeggiate all’aria aperta, contornate da palazzi storici e luoghi artistici. Tra le cose da vedere assolutamente:

  • Via Scarpatetti, antico quartiere popolare con tipiche case rurali.
  • Piazza Garibaldi, centro storico della città che deve il suo nome all’eroe dell’Unità d’Italia.
  • Castello Masegna, che ospita un nuovissimo museo narrativo dedicato alla cultura alpina.

Inoltre, consiglio vivamente la camminata che porta al Santuario di Santa Maria di Sassella, arroccato su una roccia in mezzo ai terrazzamenti di vigneti. Al suo interno troverete numerosi affreschi raffiguranti la vita di Maria.

Ristorante Trippi, Sondrio
Ristorante Trippi, Sondrio

Vi lascio, infine, un piccolo suggerimento su un ristorante “menzione Michelin” che merita davvero d’essere provato. Trippi si trova a pochi km dal centro di Sondrio e la sua proposta gastronomica si basa su una rivisitazione e rielaborazione di piatti tipici della cucina valtellinese, con un’attenzione quasi maniacale per le materie prime. Vi consiglio d’assaggiare il crostone di pane con uovo e verza, i pizzoccheri e il guanciale di manzo con polenta.

5. La Valmalenco

La Valmalenco è la zona della Valtellina che offre il maggior numero di rifugi e passeggiate. A lei ho dedicato un articolo che parla della stagione invernale e delle attività che si possono praticare nel comprensorio dell’Alpe Palù.

6. Morbegno e i suoi eventi

La cittadina di Morbegno è conosciuta ai più per via dei suoi numerosi eventi. Il mio preferito si chiama Morbegno in Cantina ed è una manifestazione autunnale dedicata alla degustazione di vini valtellinesi lungo le vie del centro. Sempre restando in tema gastronomico, un altro evento rappresentativo di questa città è la Mostra del Bitto, di cui Morbegno ne è la patria.

Oltre agli eventi, Morbegno è un paese vivace anche sotto il profilo culturale. Ecco cosa vedere:

  • I palazzi storici: il più importante è Palazzo Malacrida, sapientemente affrescato.
  • Chiese e fontane: le più importanti sono la Chiesa di San Pietro e quella di San Martino.
  • Il ponte di Ganda, percorso solo da biciclette e pedoni.

Se volete concedervi una piccola sosta culinaria non perdetevi l’Antica Osteria Rapella, un ristorante valtellinese che propone piatti della tradizione all’interno di una saletta riscaldata dal fuoco di un camino. Da provare assolutamente gli sciatt, i ravioli di zucca e i pizzoccheri.

Antica osteria Rapella, Morbegno
Antica Osteria Rapella, Morbegno

7. Madesimo e il suo Canalone

Madesimo è un piccolo borgo di 500 abitanti famoso per lo sci alpino, le escursioni in motoslitta e le ciaspole. Il comprensorio prevede 60 km di piste, suddivise in circuiti neri, rossi e blu. Qui troviamo anche uno dei fuoripista più belli e impegnativi di tutte le Alpi: il famoso Canalone di Madesimo.

Cosa vedere in Valtellina: Madesimo
Cosa vedere in Valtellina: Madesimo

8. Le cantine della Valtellina

Terrazzamenti e viticoltura eroica sono le parole chiave attribuite ai vini e alle cantine della Valtellina. In quest’area il Nebbiolochiamato anche Chiavennasca – raggiunge la sua massima espressione. L’altezza dei vigneti, combinata con l’energia del sole e la brezza proveniente dal Lago di Como, dona ai vitigni valtellinesi delle caratteristiche uniche al mondo. All’enoturismo ho dedicato un articolo in cui parlo di quattro cantine da visitare se amate il Rosso e lo Sforzato di Valtellina.

Cosa vedere in Valtellina: le aziende vinicole
Cosa vedere in Valtellina: le aziende vinicole

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La stagione invernale a Chiesa Valmalenco https://www.lageografiadelmiocammino.com/2022/01/14/la-stagione-invernale-a-chiesa-valmalenco/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=la-stagione-invernale-a-chiesa-valmalenco https://www.lageografiadelmiocammino.com/2022/01/14/la-stagione-invernale-a-chiesa-valmalenco/#comments Fri, 14 Jan 2022 14:24:52 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=4761 Chiesa Valmalenco è la principale località turistica della Valmalenco. Conta un totale di circa 2500 abitanti ma in estate e in inverno si popola di vacanzieri amanti della montagna e della natura. In quest’articolo vi parlerò della stagione invernale e delle attività sportive che si possono praticare nei laghi, boschi, valichi e ghiacciai della Valmalenco. Inoltre, vi consiglierò qualche rifugio e ristorante in cui rifocillarvi e coccolarvi.

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Chiesa Valmalenco è la principale località turistica della Valmalenco. Conta un totale di circa 2500 abitanti ma in estate e in inverno si popola di vacanzieri amanti della montagna e della natura.

In quest’articolo vi parlerò della stagione invernale e delle attività sportive che si possono praticare nei laghi, boschi, valichi e ghiacciai della Valmalenco. Inoltre, vi consiglierò qualche rifugio e ristorante in cui rifocillarvi e coccolarvi.

La stagione invernale a Chiesa Valmalenco
La stagione invernale a Chiesa Valmalenco

Chiesa Valmalenco: 5 attività da fare in inverno

Sci alpino

Il comprensorio sciistico dell’Alpe Palù può vantare 60 km di piste adatte ad ogni tipologia di sciatore. Un piccolo paradiso della neve dotato di 10 impianti di risalita e 17 piste (3 nere, 8 rosse e 6 blu). Per arrivare alla Ski Area direttamente dal paese bisogna prendere la funivia Snow Eagle che, in circa 3 minuti, vi porterà a una quota di 2080 mt. In alternativa, potrete guidare fino a San Giuseppe e prendere la seggiovia quadriposto coperta che vi porterà direttamente all’Alpe Palù. Per scoprire tutte le piste del comprensorio visitate il sito ufficiale della Ski Area.

Sciare a Chiesa Valmalenco
Sciare a Chiesa Valmalenco

Sci di fondo

A Chiesa Valmalenco lo sci di fondo è un’istituzione. Sono presenti, infatti, diversi tracciati: il primo si snoda per 7 km a 2000 mt d’altezza; il secondo anello parte da San Giuseppe e continua per circa 15 km; il terzo e ultimo – con illuminazione notturna – si trova a Lanzada.

Snow Park

Per gli amanti del freestyle e delle evoluzioni sulla neve il comprensorio sciistico dell’Alpe Palù offre un bellissimo Snow Park.

Ciaspole

Se gli sport invernali non fanno per voi, Chiesa Valmalenco offre la possibilità di organizzare meravigliose ciaspolate sulla neve. Il percorso più suggestivo è senza ombra di dubbio quello che conduce al Lago Palù, immerso in un paesaggio fiabesco e coinvolgente.

Ciaspolata e paesaggi innevati
Ciaspolata e paesaggi innevati

Relax in baita

Un’attività amata dai più pigri – ma anche dagli sportivi più incalliti che vogliono rilassarsi dopo le fatiche della giornata – è la “tintarella in baita”. Sul comprensorio dell’Alpe Palù potrete rilassarvi al sole su comode sdraio degustando vini e piatti tipici della Valmalenco. Sotto troverete qualche consiglio su dove fermarvi.

Chiesa Valmalenco: i rifugi s/consigliati

Il mio punto ristoro preferito si trova alla partenza della seggiovia Motta. Si tratta di un “tendone” circolare chiamato Mountain Room con annessi due chioschini che servono panini, polenta e patatine fritte. Il servizio è informale e potrete pranzare su comodi tavoli di legno, quasi sempre baciati dal sole. Se, invece, desiderate un menù più ricercato dovrete dirigervi al Rifugio Motta, sulla pista nera Motta-Palù. Qui potrete mangiare degli ottimi piatti di carne con funghi e polenta taragna e lasciarvi ingolosire da una superba torta di mele calda.

Rifugio Motta, pista nera Motta/Palù
Rifugio Motta, pista nera Motta/Palù

La giusta via di mezzo, infine, la potrete trovare al Rifugio La Gusa, sulla pista rossa dei Barchi. Il locale è minuscolo ma all’esterno potrete godere di una splendida vista sulle piste e le montagne circostanti. Da provare i loro pizzoccheri e, in generale, tutti i primi piatti. Servizio curato e cortese. L’unico posto da evitareperché costoso e con un’accoglienza a dir poco imbarazzante – è il Rifugio Campanacci, davanti alla Scuola di Sci. Purtroppo, essendo un locale ben posizionato, questo ristornate self-service riesce comunque a riempire tutti i tavoli disponibili nonostante le numerose pecche nel servizio e nella qualità del cibo.

Chiesa Valmalenco: la serata perfetta

Per trascorrere una serata perfetta nella cittadina di Chiesa Valmalenco dovrete segnarvi solo due indirizzi. Il primo è quello dell’Enoteca Gazzi, un negozietto di frutta e verdura che nasconde diverse sale dedicate all’acquisto e alla degustazione dei vini. La mia sala preferita è quella con la stufa. Numerose le proposte di rossi valtellinesi e bollicine, anche al calice.

Enoteca Gazzi
Enoteca Gazzi

Il secondo è il Ristorante Vassallo, situato nella cinquecentesca residenza estiva dei vescovi di Pavia. Un edificio di pietra con arredamento rustico, in cui mangiare piatti tipici davanti al fuoco di un caminetto acceso, serviti da gentilissimi camerieri. Da provare assolutamente gli sciatt e i pizzoccheri. Non ci crederete ma è anche molto economico.

Una gita fuori porta

A circa 20 min di macchina da Chiesa Valmalenco troviamo uno dei borghi più caratteristici di tutta la Lombardia. Il suo nome è Chiareggio e per raggiungerlo, nella stagione invernale, bisogna percorrere un tratto di strada a piedi, con le ciaspole o a bordo di una motoslitta. Il paesino immerso nella neve è l’habitat naturale di marmotte, cervi, volpi e rapaci.

Vi consiglio di visitarlo sia di giorno che di notte, magari prenotando in uno dei ristoranti che offrono piatti tipici valtellinesi. La mia locanda preferita si chiama Tana del Grillo. Per raggiungerla vi basterà prenotare un transfer con le motoslitte da San Giuseppe. Il servizio è molto spartano ma la tagliata di capriolo con funghi e polenta e gli antipasti della casa sapranno lasciarvi senza parole.

Attività invernali a Chiesa Valmalenco
Attività invernali a Chiesa Valmalenco

Se volete altri consigli sulla Valtellina non perdetevi i miei articoli sulle località di Bormio e Livigno. Se, invece, siete degli amanti dell’enoturismo leggete la mia piccola guida dedicata alle cantine della Valtellina.

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Le cantine della Franciacorta: visite guidate e degustazioni https://www.lageografiadelmiocammino.com/2021/03/12/le-cantine-della-franciacorta-visite-guidate-e-degustazioni/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=le-cantine-della-franciacorta-visite-guidate-e-degustazioni https://www.lageografiadelmiocammino.com/2021/03/12/le-cantine-della-franciacorta-visite-guidate-e-degustazioni/#comments Fri, 12 Mar 2021 10:10:16 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=3990 Siamo nella zona a Sud del Lago di Iseo, in provincia di Brescia, a un’ora di autostrada da Milano. All’interno del territorio franciacortino convivono circa 130 cantine. Luoghi immersi nella natura, vecchie cascine ristrutturate a regola d’arte, cattedrali della tecnologia enologica. Ogni cantina ha un passato da raccontare e molto spesso questi racconti s’intrecciano con quelli delle famiglie che le hanno viste nascere.

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Scopriamo insieme alcune delle migliori cantine della Franciacorta in cui organizzare visite guidate e degustazioni.

Siamo nella zona a Sud del Lago di Iseo, in provincia di Brescia, a un’ora di autostrada da Milano. All’interno del territorio franciacortino convivono circa 130 cantine. Luoghi immersi nella natura, vecchie cascine ristrutturate a regola d’arte, cattedrali della tecnologia enologica. Ogni cantina ha un passato da raccontare e molto spesso questi racconti s’intrecciano con quelli delle famiglie che le hanno viste nascere.

I vigneti della Franciacorta
I vigneti della Franciacorta

Le stagioni ideali per visitare questa zona sono l’autunno e la primavera, quando il paesaggio e la natura mutano a seconda delle temperature e delle perturbazioni atmosferiche. Se il vostro scopo è vivere un momento di festa, le settimane più indicate sono sicuramente quelle in cui si svolge il Festival “Cantine Aperte” a metà settembre. Se invece preferite i gruppi ristetti e una maggiore attenzione e concentrazione delle guide scegliete un periodo più tranquillo.

Ci tengo a sottolineare che le visite non sono tutte uguali. Pur rispettando un disciplinare abbastanza rigido, ogni cantina della Franciacorta ha delle proprie peculiarità e un proprio pensiero sulle vinificazioni, sul “remuage” (tecnica di rotazione delle bottiglie) e sull’aggiunta o meno di lieviti e zuccheri. Tuttavia, in quest’articolo, non voglio tediarvi con termini e concetti riconducibili a un corso di enologia, ma consigliarvi qualche cantina franciacortina suddividendole in categorie più “profane”.

Le degustazioni nelle cantine della Franciacorta
Le degustazioni nelle cantine della Franciacorta

Tutte le aziende vinicole che vi segnalo aprono le loro porte a visite guidate e degustazioni. Bisogna informarsi prima su orari e giorni di chiusura e prenotare con anticipo la propria esperienza. Il costo medio è di 25 euro ma può aumentare se si desidera assaggiare qualche referenza particolare come le “riserve”, ovvero quei vini che vengono sottoposti a un particolare invecchiamento e affinamento.

Franciacorta: cantine a conduzione familiare

Le cantine a conduzione familiare sono quelle in cui, durante una visita guidata, ti troverai a dialogare direttamente con il proprietario che ti racconterà la storia della sua azienda e della sua famiglia.

Ricci Curbastro

27 ettari con una produzione annuale di circa 180.000 bottiglie. I Ricci Curbastro sono una famiglia nobile di origine romagnola che si trasferì in Franciacorta nel XIII secolo. Qui diedero vita all’attuale azienda vinicola che oggi mira a diventare un’eccellenza nella pratica dell’agricoltura biologica e nella riduzione dell’impatto ambientale e sociale. La visita in cantina include anche una sosta presso il Museo Agricolo Ricci Curbastro che vi farà percepire tutta la passione e la storicità di quest’azienda vinicola. I loro vini hanno la particolarità di giungere alla sboccatura dopo numerosi anni di maturazione sui lieviti. Normalmente per un brut basterebbero 18 mesi d’affinamento ma Ricci Curbastro ha deciso di tararsi sui 30 mesi. La stessa cosa vale per le riserve che richiederebbero 5 anni mentre loro ne attendono 10.

La mia referenza preferita è il Franciacorta Brut Museum Release 2008

Franciacorta: cantina Ricci Curbastro
Franciacorta: cantina Ricci Curbastro

San Cristoforo

10 ettari con una produzione annuale di circa 85.000 bottiglie. L’azienda è relativamente giovane. Fondata nel 1992 da Bruno e Claudia, è da poco passata nelle mani della figlia Celeste. La sua filosofia aziendale è racchiusa nella frase “La famiglia è tutto. La mia Famiglia è la mia Azienda e la mia Azienda è la mia Famiglia”. Se sarete guidati nella visita proprio da Celeste sarà impossibile non percepire tutta la passione e la devozione al proprio lavoro e alla propria cantina. I vini di San Cristoforo sono diretti e nervosi, più secchi rispetto ad altre produzioni franciacortine. Questo perché l’azienda non ama i residui zuccherini. Durante la visita vi accorgerete anche che la cantina preferisce la vinificazione in acciaio perché, secondo loro, è molto più controllata rispetto a ciò che avviene nelle botti di legno.

La mia referenza preferita è il Franciacorta Riserva Celeste 2011

Franciacorta: cantina San Cristoforo
Franciacorta: cantina San Cristoforo

Franciacorta: cantine esperienziali

Le cantine esperienziali sono quelle particolarmente coinvolgenti, che abbinano ai momenti di degustazione delle attività sensoriali o che si distinguono per un elemento simbolico rappresentativo.

Ferghettina

200 ettari con una produzione annuale di circa 350.000 bottiglie. Siamo nuovamente all’interno di una realtà familiare. Laura e Matteo, entrambi laureati in enologia, sono i degni eredi dell’intuizione e della lungimiranza di Roberto Gatti e di sua moglie Andreina, che nel 1990 presero in gestione i primi 4 ettari di terreno nel comune di Erbusco. Ed è proprio Matteo che rende famosa questa cantina per la forma “quadrata” della loro bottiglia. Oltre ad essere estremamente elegante, questa conformazione fa in modo che la superficie di deposito dei lieviti sia più ampia e che quindi il vino risulti più aromatico. Fiore all’occhiello di Ferghettina è infine la sua cantina romantica e accogliente. Un’architettura a misura d’uomo integrata magistralmente con il territorio circostante.

La mia referenza preferita è il Franciacorta Rosé Brut Docg 2016

Le cantine della Franciacorta: visite guidate e degustazioni
Le cantine della Franciacorta: visite guidate e degustazioni

Berli Serlini

30 ettari con una produzione annuale di circa 220.000 bottiglie. Anche in questo caso parliamo di un’azienda familiare, condotta da Arturo Bersi Serlini. Tuttavia, questa realtà imprenditoriale è riuscita ad alzare notevolmente l’asticella, offrendo ai visitatori diverse alternative alla semplice attività di degustazione. La loro proposta più interessante, copiata poi da altre cantine, è senza dubbio il picnic tra i vigneti. Un modo diverso e alternativo per gustare i vini, a stretto contatto con la natura. Da Bersi Serlini troverete anche “il ristorante più piccolo della Franciacorta”, immerso nella Riserva Naturale delle Torbiere e guidato dallo chef Andrea Mainardi. Non perdetevi infine l’arredo delle sale all’interno della cantina che rende omaggio alla storia del Design Italiano.

La mia referenza preferita è il Franciacorta Nuvola Demi Sec

Franciacorta: cantina Bersi Serlini
Franciacorta: cantina Bersi Serlini

Franciacorta: Cantine 2.0

Le cantine che ho chiamato scherzosamente 2.0 sono le più conosciute e prestigiose della Franciacorta, protagoniste assolute dell’eccellenza spumantistica italiana nel mondo.

Bellavista

190 ettari con una produzione annuale di circa 1.550.000 bottiglie. Approccio avanguardistico e costanza qualitativa sono i due punti cardine su cui l’imprenditore Vittorio Moretti – all’inizio degli anni 70’ – ha creato quest’azienda ora conosciuta in tutto il mondo. Per rimarcare il concetto d’eccellenza e prestigio ha poi unito alla cantina anche un suggestivo relais chiamato Albereta, una spa e un ristorante creato per lui da Gualtiero Marchesi. La cantina Bellavista è l’evoluzione di una Franciacorta che si veste anche di glamour, moda e avanguardia. Ad accogliere i visitatori una cascata d’acqua, la reiterazione in vari elementi del simbolo “B” e la particolarissima altalena Vertigine creata dall’artista Vitali.

La mia referenza preferita è il Fraciacorta Pas Operé

Ca’ del Bosco

245 ettari con una produzione di circa 1.800.000 bottiglie. La scultura del Cancello Solare di Arnaldo Pomodoro, che incontrerete all’ingresso della cantina, varrà di per sé tutta la visita. Impossibile non rimanerne affascinati. Questa ed altre opere artistiche vi accompagneranno alla scoperta dell’azienda vinicola più famosa della Franciacorta. Tra le tante come dimenticarsi del rinoceronte di Stefano Bombardieri che, con la sua imponenza, protegge la sala di vinificazione. L’opera è chiamata “Peso del Tempo Sospeso”. Insomma, la cantina di Ca’ del Bosco a Erbusco è una sorta di galleria d’arte. 22.000 metri quadrati curati in ogni singolo dettaglio, che avvicinano il vino ad un’opera stilistica e accostano Maurizio Zanella alla figura di “magnate” della Franciacorta. Tra le caratteristiche più innovative del metodo Ca’ del Bosco vi è una cisterna d’assemblaggio dove convogliano serbatoi volanti che permettono il travaso per gravità. Un processo produttivo che si snoda tra caveau storici e passaggi lungo barrique che conducono al cuore stesso della cantina, la grande cupola sotterranea.

La mia referenza preferita è il Fraciacorta Vintage Collection Satèn

Franciacorta: cantina Ca’ del Bosco
Franciacorta: cantina Ca’ del Bosco

L’outsider della Franciacorta

Non tutte le cantine amano i disciplinari e qui voglio raccontarvi una realtà alternativa.

Cà del Vént

6 ettari con una produzione annuale di circa 25.000 bottiglie. La storia di Cà del Vént è tutt’altro che semplice da raccontare. Considerati i “sovversivi” della Franciacorta, nel 2017 vengono esclusi dal Consorzio di Tutela e decidono quindi di proporre una gamma di bollicine che chiamano VSQ – vino spumante di qualità nonostante venga prodotto in vigneti all’interno della denominazione. La cantina, proprietà di una famiglia che preferisce restare anonima, è gestita da Fabio e Antonio. L’azienda non punta a fare “business” ma all’autosufficienza. Libera da ogni congettura di marketing la cantina promuove spumanti naturali che hanno una forte identità. La filosofia è quella di lasciare quasi completamente la natura a se stessa e di non agire “chimicamente” sul vino. Gli spumanti di Cà del Vént vengono affinati interamente in legno e i “remuage” vengono fatti manualmente. Inoltre, nelle loro cantine il vino riposa con un sottofondo di musica classica e nella tenuta potrete ammirare installazioni artistiche degne di un museo a cielo aperto. Tuttavia i gestori non amano concentrare l’attenzione del visitatore sull’arte ma sulla dimensione bucolica e contadina della loro produzione vinicola.

La mia referenza preferita è il Change Man 2012

Franciacorta: cantina Cà del Vént
Franciacorta: cantina Cà del Vént

Parlare di enoturismo mi affascina sempre moltissimo e quello sulle cantine della Franciacorta è solo uno dei numerosi articoli in cui tratto e tratterò quest’argomento. Se dopo tutte queste bollicine vi è venuta voglia di un buon rosso non vi resta che spostarvi a Montalcino, nella patria del Brunello, o nelle Langhe, nella patria del Barolo. Se invece siete dei “puristi” delle bolle vi consiglio di fare un giro in Trentino.

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Una gita in barca sul Lago di Como: cosa vedere https://www.lageografiadelmiocammino.com/2020/06/03/cosa-vedere-gita-in-barca-sul-lago-di-como/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=cosa-vedere-gita-in-barca-sul-lago-di-como https://www.lageografiadelmiocammino.com/2020/06/03/cosa-vedere-gita-in-barca-sul-lago-di-como/#comments Wed, 03 Jun 2020 21:25:04 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=3779 Se vi trovate in Lombardia e volete organizzare un weekend fuoriporta il Lago di Como è pronto ad accogliervi con i suoi borghi, le sue ville e i suoi paesaggi naturali. Questo luogo turistico, che spesso sottovalutiamo, ci viene invidiato da tutto il mondo. Qui sono stati girati numerosi film internazionali, si sono sposate o hanno acquistato casa alcune star hollywoodiane e si sono tenute numerose sfilate di moda e party esclusivi. Eppure sono proprio gli stessi lombardi a sottovalutarne spesso l’importanza e la bellezza.

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In quest’articolo vi racconterò cosa vedere durante un tour in barca sul Lago di Como. Se preferite la terraferma vi consiglio comunque di prendere nota dei luoghi d’interesse di cui parlerò – che potrete raggiungere anche in macchina – o di valutare la possibilità di “spiaggiarvi” in uno dei numerosi lidi che punteggiano il ramo “non manzoniano” del lago.

Se vi trovate in Lombardia e volete organizzare un weekend fuoriporta il Lago di Como è pronto ad accogliervi con i suoi borghi, le sue ville e i suoi paesaggi naturali. Questo luogo turistico, che spesso sottovalutiamo, ci viene invidiato da tutto il mondo. Qui sono stati girati numerosi film internazionali, si sono sposate o hanno acquistato casa alcune star hollywoodiane e si sono tenute numerose sfilate di moda e party esclusivi. Eppure sono proprio gli stessi lombardi a sottovalutarne spesso l’importanza e la bellezza.

Una gita in barca con le amiche
Una gita in barca con le amiche

Noleggiare una barca sul Lago di Como

Il lago di Como è chiamato anche Lario ed è suddiviso in tre aree ben distinte: il bacino di Leccoa est – quello di Comoa ovest – e quello di Colicoa nord. Le prime due zone sono facilmente navigabili perché risentono meno delle correnti provenienti dalle montagne. Il bacino di Colico è invece famoso per la pratica di sport acquatici windsurf o kitesurf  – legati alla presenza di un forte vento.

I centri che noleggiano imbarcazioni sono numerosissimi. Le alternative sono principalmente due: noleggio con o senza conducente. Navigare sul lago è molto più banale che farlo in mare aperto. Esistono barche che possono essere guidate facilmente anche senza patente. Quella che ho noleggiato con le mie amiche aveva 40 cv e siamo riuscite a condurla con dimestichezza.

Barca a noleggio
Barca a noleggio

Il mio consiglio è di scegliere il noleggio senza conducente solo se siete sicuri di quello che state facendo e non avete paura di affrontare eventuali imprevisti. Nei centri affidabili la barca è monitorata dai proprietari con un sistema GPS che permetterà loro d’intervenire qualora accada un qualsiasi, banale problema. Le regole da rispettare sono poche ma fondamentali. Fatevele spiegare e mettetele in pratica.

Se siete alla ricerca di un centro serio in cui noleggiare la vostra barca posso consigliarvi Nautica Lierna, sulla sponda lecchese del lago. Il proprietario si chiama Luca e affitta barche “amatoriali” a prezzi davvero competitivi. Ditegli che lo avete trovato grazie a quest’articolo e vi farà anche un piccolo sconto.

Cosa vedere sul Lago di Como

In questo paragrafo vi descriverò un giro turistico abbastanza completo del Lago di Como che potrete fare in una o più giornate, a seconda dei vostri tempi e delle vostre possibilità. Le diverse tappe sono numerate considerando come punto di partenza Lierna, ovvero la sponda lecchese del lago. Se intendete partire da Como vi basterà invertirle.

Prima tappa: Varenna

Varenna è sicuramente il paese più bello della sponda orientale del Lago di Como e si trova a circa mezz’ora di strada dalla città di Lecco. È un borgo in cui il romanticismo fa da padrone, tanto che la sua strada più famosa è stata ribattezzata “passeggiata dell’amore”. Qui potrete ammirare ville meravigliose e visitare il Castello di Vezio, uno dei più panoramici di tutto il lago. Se volete concedervi una sosta per uno spuntino o un aperitivo al tramonto vi consiglio il Varenna Caffè Bistrot. Questa meta, come del resto moltissimi altri borghi sul Lago di Como, non è certamente economica ma vanta splendidi alberghi vista Lario.

Cosa vedere sul lago di Como: Varenna
Cosa vedere sul lago di Como: Varenna

Seconda tappa: Villa la Gaeta

Un luogo d’interesse spesso dimenticato, sia per la sua posizione abbastanza defilata che per l’impossibilità di visitarla, è Villa la Gaeta. Questa residenza privata è stata il set cinematografico di alcune importanti scene del film “007 Casinò Royale”. Daniel Craig alias James Bond pronuncia qui la fatidica frase “Il mio nome è Bond, James Bond”. La villa è stata progettata dall’architetto Luigi Coppedè e oggi è di proprietà dei Conti Gerli.

Cosa vedere sul lago di Como: Villa la Gaeta
Cosa vedere sul lago di Como: Villa la Gaeta

Terza tappa: Menaggio

Menaggio è un piccolo paese nascosto in un punto strategico del Lago di Como. La zona più frequentata è sicuramente la passeggiata sul Lungolago, abbellita da giardini, fiori e palme. Chi sceglie di fermarsi qui lo fa principalmente per la spiaggia libera di Lerai o per trascorrere una serata nei ristorantini e locali del centro storico. Purtroppo non ho alcuna referenza per voi perché non sono mai riuscita a trattenermi in città per più di qualche ora. Per gli amanti della storia sappiate che Menaggio è stato al centro di diversi episodi risalenti alla Prima Guerra Mondiale.

Quarta tappa: Tremezzo e Villa Carlotta

Tremezzo è un paese lacustre che ha avuto e sta riscuotendo un grande fascino. Oltre ad essere una delle mete preferite da attori e personaggi famosi, è stata il set delle sfilate di Dolce e Gabbana per l’Alta Moda AW 2018/2019. Qui troverete l’hotel, a mio avviso, più bello di tutto il Lago di Como. Il Grand Hotel Tremezzo è stato ricavato dalla ristrutturazione di una villa storica e oggi offre un’ospitalità unica al mondo. La sua piscina galleggiante è la più invidiata del Lario.

Una gita in barca a Tremezzo
Una gita in barca a Tremezzo

A Tremezzo visitate Villa Carlotta, conosciuta in tutto il mondo perché conserva moltissime statue di Canova e il Bacio di Hayez, uno dei quadri che avrete sicuramente studiato durante una lezione di storia dell’arte. Tra le meraviglie di questa villa ci sono anche i giardini che ospitano oltre 500 specie di piante e altrettanto numerose siepi e fontane che vi faranno sentire dei veri reali.

Quinta tappa: Lenno e Villa del Balbianello

Se volete qualche informazione su questa tappa v’invito a leggere l’articolo che parla dei Lidi del Lago di Como, nel quale descrivo dettagliatamente i paesi di Lenno e Argegno.

Villa del Balbianello, Lenno
Villa del Balbianello, Lenno

Qui voglio parlare di Villa del Balbianello che, secondo il mio gusto personale, definirei la residenza più bella di tutta la zona. Purtroppo la sua magnificenza, come tantissime altre ville, si percepisce soprattutto se viene fotografata dalla barca. Villa Carlotta è stata il set di alcuni episodi di “Star Wars” e “007 Casinò Royale” e fa parte del Patrimonio FAI. Se avrete modo di visitarla al suo interno potrete ammirare arredi e opere appartenenti all’imprenditore e viaggiatore Guido Monzino, il primo italiano che raggiunse la cima dell’Everest.

Sesta tappa: Isola Comacina

Anche se a me non fa impazzire, l’Isola Comacina è una tappa imprescindibile di qualsiasi tour sul Lago di Como. Lunga 600 metri, l’Isola Comacina è visitabile – da metà marzo a fine ottobre – con una comoda passeggiata. I punti d’interesse principali sono la chiesetta di San Giovanni e le rovine della chiesa di S. Eufemia. Questo luogo custodisce fatti storici, segreti, leggende e misteri: fateveli raccontare da una guida del posto.

Cosa vedere sul lago di Como: Isola Comacina
Cosa vedere sul lago di Como: Isola Comacina

Sull’isola troverete un unico ristorante – La Locanda dell’Isola Comacina – in cui è consigliata, ovviamente, la prenotazione. Il 24 giugno di ogni anno, per il Patrono dell’isola, viene organizzato uno spettacolo pirotecnico che richiama moltissimi turisti.

Settima tappa: Laglio

Laglio è conosciuta in tutto il mondo per essere il “buen retiro” di George Clooney. È qui che troviamo la famosa Villa Oleandra. Se avrete modo di osservarla durante una gita in barca vi renderete conto che, tutto sommato, è uguale a moltissime altre meravigliose ville del Lago di Como. L’unica differenza è che George sta tentando in tutti i modi di ricavarsi un po’ di privacy facendo crescere piante altissime intorno all’abitazione.

Cosa vedere sul lago di Como: Villa Oleandra
Cosa vedere sul lago di Como: Villa Oleandra

Laglio non merita una sosta solo perché ospita uno dei divi hollywoodiani più amati del mondo. Il paesino è davvero caratteristico. La sua discrezione, la quiete e il panorama mozzafiato lo rendono una tappa perfetta per una pausa ristorativa. Vi consiglio di sedervi nella veranda fronte lago di Bottega e Caffè Da Luciano. Qui potrete fare colazione con torte fatte in casa, pranzare con taglieri di salumi nostrani, mangiare un gelato o bere un aperitivo al tramonto. È un posto magico, credetemi.

Ottava tappa: Bellagio

Bellagio è uno dei borghi italiani più famosi al mondo, tanto da essersi meritato una parziale imitazione dei suoi ambienti in uno degli alberghi più lussuosi di Las Vegas. Qui potrete visitare due dimore storiche: Villa Melzi e Villa Serbelloni.

Villa Melzi è chiusa al pubblico ma potrete ammirarne il meraviglioso parco ricco di azalee, rododendri e statue antiche. La zona più pittoresca è quella che conduce alla piccola cappella sul lago. Villa Serbelloni si estende su un promontorio e separa virtualmente i due rami del Lago di Como. Oggi, dopo diversi passaggi di proprietà, la residenza fa parte del patrimonio della Fondazione Rockefeller. Nella dimora, trasformata in un lussuoso albergo a 5 stelle, si svolgono principalmente convegni ed eventi a porte chiuse mentre all’interno dei giardini è possibile organizzare visite guidate.

Gita in barca sul Lago di Como: Bellagio
Gita in barca sul Lago di Como: Bellagio

Bellagio meriterebbe un articolo dedicato. Vi voglio però mettere in guardia dall’alta concentrazione di turisti. Nel fine settimana potrebbe risultare impossibile camminare nei suoi vicoli senza dover interrompere la passeggiata ogni due minuti. Ammirarla dal lago, quindi, potrebbe non essere una cosa così insensata.

Termina qui il mio viaggio in barca sul Lago di Como. Qualora foste interessati ad altre mete lombarde vi invito a dare un’occhiata alla sezione dedicata a questa regione.

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Cosa fare la sera nelle 5 principali città italiane https://www.lageografiadelmiocammino.com/2020/04/06/cosa-fare-la-sera-nelle-citta-italiane/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=cosa-fare-la-sera-nelle-citta-italiane https://www.lageografiadelmiocammino.com/2020/04/06/cosa-fare-la-sera-nelle-citta-italiane/#respond Mon, 06 Apr 2020 08:27:39 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=3059 Siete in trasferta di lavoro a Milano, Roma, Bologna, Firenze o Torino? Non sapete cosa fare la sera? In quest’articolo vi darò qualche consiglio su come trascorrere al meglio il vostro tempo libero nelle 5 principali città d’affari italiane. Smettetela di cenare da soli in hotel, di guardare serie tv o di allenarvi nella palestra della vostra azienda. Uscite dalla vostra “comfort zone” e cercate di socializzare frequentando locali con tavoli condivisi, festival o luoghi turistici che offrono visite guidate.

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Siete in trasferta di lavoro a Milano, Roma, Bologna, Firenze o Torino? Non sapete cosa fare la sera? In quest’articolo vi darò qualche consiglio su come trascorrere al meglio il vostro tempo libero nelle 5 principali città d’affari italiane.

Il turismo bleisure in Italia

Prima di iniziare, se non sai cos’è il turismo bleisure, ti invito a leggere il mio articolo che parla di questo nuovo trend.

Il giro d’affari legato al turismo business è direttamente proporzionale alla presenza delle aziende sul territorio. Per questo motivo le 6 regioni d’Italia che beneficiano maggiormente di questo trend sono la Lombardia, il Piemonte, la Toscana, il Lazio, il Veneto e l’Emilia Romagna. Ovviamente l’indotto principale è concentrato nelle città capoluogo di provincia e riguarda acquisti, cene fuori, alloggi e intrattenimento. In quest’articolo, nello specifico, vi voglio parlare di 5 città d’affari italiane che hanno fatto del turismo bleisure un cavallo di battaglia.

Cosa fare la sera nelle 5 principali città italiane
Cosa fare la sera nelle 5 principali città italiane

Cosa fare la sera quando si è in trasferta di lavoro

Quest’articolo è dedicato a chi, come me, ha trasformato le sue noiosissime trasferte di lavoro nelle città italiane in un’opportunità per guardarsi intorno e lasciarsi coinvolgere dalle bellezze del nostro paese.

Smettetela di cenare da soli in hotel, di guardare serie tv o di allenarvi nella palestra della vostra azienda. Uscite dalla vostra “comfort zone e cercate di socializzare frequentando locali con tavoli condivisi, festival o luoghi turistici che offrono visite guidate. Le occasioni in cui farlo sono molteplici:

  1. Uscire a cena e dedicarsi alla scoperta di ristoranti tipici della regione in cui ci troviamo
  2. Concedersi un aperitivo con vista in una zona particolarmente alla moda della città
  3. Passeggiare per il centro storico o visitare una mostra aperta fino a tardi
  4. Fare shopping o dedicarsi alla cura del proprio corpo
Cosa fare la sera nelle 5 principali città italiane, Milano
Cosa fare la sera nelle 5 principali città italiane, Milano

Un aperitivo nelle 5 principali città italiane

1. Torino

Torino è la città dell’aperitivo sotto i portici, con un occhio puntato verso la Gran Madre e l’altro verso la Mole Antonelliana. Il locale più famoso è sicuramente La Drogheria, in Piazza Vittorio Veneto. Un piccolo bar arredato in stile vintage, con tavoli al coperto e all’aperto, che serve ottimi cocktail.

2. Milano

Milano, come tutte le grandi metropoli, è la città dell’aperitivo rooftop. I migliori affari si concludono davanti a un negroni sbagliato in una delle tante terrazze con vista della città. In estate un indirizzo da segnare in agenda è sicuramente Ceresio 7 con il suo aperitivo a bordo piscina e lo skyline di Porta Nuova a fare da cornice. In inverno non potrete fare a meno di scegliere Radio Rooftop ovvero la terrazza dell’hotel Me Il Duca in Piazza della Repubblica. Gli amanti del Duomo dovranno invece tenere monitorato il sito di Terrazza Martini che spesso organizza aperitivi esclusivi nel suo palazzo di Piazza Diaz.

Un aperitivo a Milano, Ceresio 7
Un aperitivo a Milano, Ceresio 7

3. Roma

La mia personale opinione è che l’aperitivo più bello di Roma sia a due passi da Montecitorio, nella bellissima Piazza di Pietra. Qui troverete i cocktail e l’ingresso floreale di Salotto 42, ideale per un drink all’aperto di fronte al Tempio di Adriano.

Un aperitivo a Roma, Salotto 42
Un aperitivo a Roma, Salotto 42

4. Bologna

A Bologna sono le enoteche a fare da padrone. A meno di 100 mt da Piazza Maggiore, in quello che è chiamato quadrilatero medioevale, trovate una delle osterie più storiche della città. Il suo nome è Osteria del Sole e serve esclusivamente vino. Se volete accompagnarlo con del cibo potrete tranquillamente comprarlo nelle botteghe che servono formaggi e salumi e consumarlo al tavolo.

Un aperitivo a Bologna, Osteria del Sole
Un aperitivo a Bologna, Osteria del Sole

5. Firenze

A Firenze è difficile trovare un luogo che non venga preso d’assalto dai turisti. Tra i tanti in cui mi è capitato di fermarmi ce n’è uno che merita più degli altri. Si chiama Rivalta e offre degli splendidi tramonti sul fiume Arno. Un locale in cui rilassarsi bevendo un ottimo Chianti o un cocktail d’autore.

Una passeggiata nelle 5 principali città italiane

1. Torino

Il “salotto di Torino” è la meravigliosa Piazza San Carlo. Se avete un paio d’ore a disposizione vi consiglio una passeggiata che, partendo dal monumento equestre a Manuele Filiberto, arriva fino a Piazza Castello. Percorrendo tutta Via Roma non mancherà l’occasione per un po’ di shopping e, giunti di fronte a Palazzo Reale, rimarrete senza fiato. Se avrete ancora il tempo di un caffè entrate nella caffetteria di Palazzo Reale gestita dalla storica famiglia Gerla, di cui vi invito a leggere la storia sul loro sito internet.

2. Milano

Non vi parlerò del Duomo perché sarebbe troppo scontato. La mia passeggiata alternativa inizia in Corso Como e termina nel quartiere di Brera, percorrendo tutto Corso Garibaldi. Fermatevi qualche minuto ad ammirare le chiese Gemelle, conosciute ai più con il nome di Santa Maria Incoronata. La parola “Gemelle” deriva dal fatto che gli edifici inizialmente erano due e, solo in seguito, vennero unificati all’interno in una sola pianta quadrata. In questo percorso i negozi si sprecano ma il mio preferito è senza dubbio 10 Corso Como. La location consiste in un meraviglioso giardino ubicato all’interno di un cortile, circondato da fiori e arredato con molto gusto. Considerate inoltre che 10 Corso Como non è solo un negozio di alta moda ma anche un punto di ristorazione e una galleria d’arte.

Una passeggiata nelle città italiane, Corso Garibaldi
Una passeggiata nelle città italiane, Corso Garibaldi

3. Roma

Il quartiere di Roma che preferisco si chiama Rione Monti. Non sono l’unica ad esserne rimasta affascinata perché qui sono state girate anche molte scene del film Mission Impossible. In questo quartiere, caratterizzato da numerosi vicoli stretti, c’è una forte alternanza di bar, negozietti vintage, gallerie d’arte e piccole boutique di moda. La mia strada preferita è Via Panisperna che incornicia in lontananza, tra stupendi rampicanti sempreverdi, la Basilica di Santa Maria Maggiore. Se volete dei nomi di negozi d’abiti usati firmati o, come mi piace definirli, chic&glam segnatevi Flamingo, Pulp e Humana Vintage.

Una passeggiata nelle città italiane, il Rione Monti
Una passeggiata nelle città italiane, il Rione Monti

4. Bologna

Il mio suggerimento è quello di partire dalla Torre degli Asinelli. Se ne avete la forza e la voglia salite i 498 scalini per ammirare Bologna dall’alto in tutta la sua bellezza. Da qui spostatevi in Piazza Maggiore dove potrete ammirare la Basilica di San Petronio e il Palazzo d’Accursio. Tuttavia, per immergervi in quella che era la “Bologna d’altri tempi” entrate in Via Pescherie Vecchie o in Via Drapperie e ammirate quello che è rimasto delle vecchie salumerie, dei mercatini ortofrutticoli e delle botteghe artigianali. Qui si possono acquistare anche i famosi tortellini fatti a mano, preparati seguendo l’antico procedimento tramandato dalle nonne emiliane.

Una passeggiata nelle città italiane, Torre degli Asinelli
Una passeggiata nelle città italiane, Torre degli Asinelli

5. Firenze

Firenze è talmente bella che è difficile non essere banali. La passeggiata serale che consiglio a tutti parte dalle gioiellerie di Ponte Vecchio e prosegue fino a Palazzo Pitti, dove potrete anche fermarvi a visitare una delle numerose mostre in programma ogni mese. Da qui vi consiglio di spostarvi in Santo Spirito, una piazza molto frequentata dai fiorentini per la presenza di numerosi bar. Terminate il vostro piccolo tour tornando sul lungarno e attraversando il Ponte Santa Trinità che vi permetterà di scattare un’indimenticabile fotografia di Ponte Vecchio al tramonto.

Una cena nelle 5 principali città italiane

1. Torino

Se amate i locali piccoli in cui i proprietari vi fanno sentire a casa – e credetemi che a Torino è molto difficile – andate da Banco Vini e Alimenti. Questo ristorante propone vini naturali piemontesi, piccole tapas o piatti più complessi. Io ho mangiato una tartare davvero ottima accompagnata da un bicchiere di Barolo. Se invece preferite i luoghi affollati e gli spazi condivisi dirigetevi al Mercato Centrale, aperto la scorsa primavera. Qui troverete varie botteghe in cui assaggiare specialità piemontesi. Il mio angolo preferito è quello di Davide Scabin che propone uova cotte al carbone accompagnate da diversi condimenti.

Cosa fare la sera a Torino? Una cena da Banco Vini e Alimenti.
Cosa fare la sera a Torino? Una cena da Banco Vini e Alimenti.

2. Milano

Potete scegliere uno dei ristoranti tra quelli menzionati nel mio articolo intitolato “dove mangiare a Milano”. Se invece volete un posto conviviale il mio consiglio ricade sull’enoteca N’Ombra de Vin, in Piazza San Marco. Questo locale da fuori potrebbe sembrare un bar qualsiasi ma scendendo le scale rimarrete a bocca aperta. Il soffitto a volta, le colonne e la pavimentazione di pietra, unite alle centinaia di bottiglie sulle pareti della sala, riescono a stupire chiunque ci metta piede. Considerate che il locale sorge su un vecchio refettorio utilizzato dai frati agostiniani. Qui ci si può sedere nell’enorme tavolo condiviso e ordinare un tagliere accompagnato da un ottimo calice di vino.

3. Roma

Vi voglio parlare di due ristoranti diametralmente opposti. Il primo si chiama Taverna Trilussa ed è posizionato nel cuore di Trastevere. Propone piatti della tradizione romana serviti in splendidi tegami. Imperdibili la cacio e pepe e l’abbacchio allo scottadito. Servizio e cortesia impeccabili, soprattutto se cenate da soli. Il secondo ristorante si trova in pieno centro, nello splendido Palazzo Fendi, e offre un ambiente davvero unico. Trattasi di Zuma, un locale con un concept culinario già testato con successo in altre città del mondo. Dalle sue terrazze si può ammirare Roma dall’alto mentre il ristorante rimane in un’area più appartata. A fare da padrona è la cucina giapponese contemporanea. Un ambiente di estremo lusso in cui corteggiare i vostri clienti.

Cosa fare la sera a Roma? Una cena da Zuma.
Cosa fare la sera a Roma? Una cena da Zuma.

4. Bologna

Anche in questa città vorrei suggerirvi due indirizzi molto diversi tra loro. Se amate la tradizione non potrete fare a meno di prenotare un tavolo al Caminetto d’Oro che propone passatelli, tortellini in brodo e bollito emiliano. L’ambiente è classico ma abbastanza informale. Se invece cercate un luogo in cui socializzare il Mercato delle Erbe fa sicuramente al caso vostro. Una piazza aperta perfetta per un aperitivo lungo o per una cena al volo acquistata in uno dei tanti punti di ristoro chiamati “box”. Se poi il mercato vi sta stretto basterà uscire per trovare decide di vinerie e piccoli ristoranti.

Cosa fare la sera a Bologna? Una cena al Caminetto d'Oro.
Cosa fare la sera a Bologna? Una cena al Caminetto d’Oro.

5. Firenze

A Firenze per me esiste solo la fiorentina accompagnata da un buon Chianti. Chiedo quindi scusa a tutti i vegetariani ma entrambi gli indirizzi che vi fornirò sono specializzati nella cottura di questo taglio di carne. Il primo, e forse il più famoso è il ristorante Perseus. Lo trovate a pochi passi dalla turistica Piazza della Libertà. Il locale però è molto frequentato anche dagli stessi fiorentini, a riprova che sia uno dei migliori della città. Molto più nazional popolare è il ristorante Il Latini. Qui, oltre alla bistecca toscana, troverete anche degli ottimi primi tra cui la ribollita. L’unica pecca è la presenza di molti turisti che ha reso il servizio un po’ sommario.

Cosa fare la sera a Firenze? Una cena da Perseus.
Cosa fare la sera a Firenze? Una cena da Perseus.

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