Sicilia Archivi - La geografia del mio cammino https://www.lageografiadelmiocammino.com/category/italia/sicilia/ Mila Camnasio, Travel Blogger Wed, 01 Jun 2022 12:45:17 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.6.2 Cosa vedere a Taormina: la classifica dei 15 luoghi più iconici https://www.lageografiadelmiocammino.com/2022/06/01/cosa-vedere-a-taormina-15-luoghi-iconici/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=cosa-vedere-a-taormina-15-luoghi-iconici https://www.lageografiadelmiocammino.com/2022/06/01/cosa-vedere-a-taormina-15-luoghi-iconici/#respond Wed, 01 Jun 2022 12:20:27 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=5178 Taormina è una delle destinazioni più famose di tutta la Sicilia, amata da nobili, scrittori e artisti provenienti da tutto il mondo. In quest’articolo vi racconterò cosa vedere a Taormina, introducendovi 15 luoghi iconici e imperdibili.

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Taormina è una delle destinazioni più famose di tutta la Sicilia, amata da nobili, scrittori e artisti provenienti da tutto il mondo. In quest’articolo vi racconterò cosa vedere a Taormina, introducendovi 15 luoghi iconici e imperdibili.

Un po’ di geografia

Taormina si posiziona su un fianco del Monte Tauro e fa da sfondo a spiagge turchesi affacciate sul Mar Ionio e sulla costa calabra. Ubicata nella provincia di Catania ma vicinissima anche a Messina, Taormina è la base perfetta per partire alla scoperta dell’Etna e dei Giardini Naxos.

Quando visitare Taormina

Taormina può essere visitata in qualsiasi mese dell’anno ad esclusione dei mesi di Gennaio e Febbraio (post Capodanno) quando molte attività sono chiuse. I mesi più caotici e costosi sono quelli di Luglio e Agosto mentre Aprile, Maggio, Settembre e Ottobre risultano perfetti, soprattutto climaticamente.

Le vie del centro di Taormina
Le vie del centro di Taormina

Come arrivare a Taormina

Lo scalo più vicino a Taormina è quello di Catania Fontanarossa che, per fortuna, è servito da voli in partenza da quasi tutti gli aeroporti italiani. Una volta arrivati potrete noleggiare un’automobileopzione consigliata se avete intenzione di proseguire il vostro viaggio – oppure raggiungere Taormina grazie al servizio di autobus Etna Trasportiopzione consigliata se avete intenzione di visitare solo la città. Il costo dell’autobus, che impiega circa un’ora ½ per giungere a destinazione, è di 8 euro.

Noleggiare un’automobile in Sicilia può risultare molto costoso. Per questo motivo, vi suggerisco di rivolgervi a un’agenzia locale. Io ho scelto Durso Autonoleggio e mi sono travata benissimo. Una volta arrivati a Taormina potrete parcheggiare nei posteggi di Porta Catania, Porta Pasquale o Lumbi. Il costo è di circa 15 euro per 24 ore.

Cosa vedere a Taormina e dintorni

Taormina è una meta lussuosa che attrae ogni anno migliaia di turisti: un piccolo gioiello fatto di luci, colori e profumi. La città si presta ad accogliere amanti dell’arte, del mare, della gastronomia e – perché no – dello shopping. Il centro abitato è visitabile a piedi: perdetevi nelle viuzze secondarie, cercate gli angoli più insoliti e, soprattutto, ammirate gli scorci sul mare.

Cosa vedere a Taormina: 15 luoghi iconici
Cosa vedere a Taormina: 15 luoghi iconici

15 luoghi iconici di Taormina

1.     Antico Teatro Greco di Taormina

L’attrazione principale di Taormina è l’Antico Teatro Greco. Le motivazioni sono molteplici ma potremmo riassumerle così: la prima è la sua illustre storia, risalente al III secolo a.C., mentre la seconda è il panorama che si può ammirare da qualsiasi lato della struttura, sospesa tra cielo e mare. Negli anni, l’Antico Teatro di Taormina ha ospitato spettacoli musicali e combattimenti tra gladiatori e animali, fino ad arrivare ai giorni nostri con 4500 posti a sedere dedicati a concerti contemporanei e spettacoli teatrali.

Il biglietto d’ingresso ha un costo di 10 euro a persona e il momento più bello per visitare il teatro è l’ora del tramonto.

L'Antico Teatro Greco di Taormina
L’Antico Teatro Greco di Taormina

2.     Corso Umberto I

Corso Umberto I è la via principale di Taormina, lunga circa 800 mt. Questa strada ha inizio a Porta Messina e termina a Porta Catania, entrambe caratterizzate da un antico arco. Sul corso sono presenti botteghe d’artigianato, caffetterie, negozi di souvenir e boutique di lusso. Passeggiare su questa via vi permetterà di fotografare scorci indimenticabili, edifici storici e balconi colorati.

3.     Piazza Duomo

Lungo Corso Umberto I troverete Piazza Duomo, con la sua omonima chiesa dedicata a San Nicola e la sua fontana seicentesca. Il Duomo di Taormina presenta una bellissima facciata medievale che, negli anni, è stata modificata più volte. Anche gli interni della Cattedrale meritano una visita. Tuttavia, il monumento più bello della piazza è, a mio avviso, la fontana dalle 4 colonne su cui si erge un minotauro “donna”simbolo della città – che sorregge una sfera e uno scettro.

Piazza Duomo
Piazza Duomo

4.     Palazzo Corvaja

Palazzo Corvaja si trova su Corso Umberto I ed è la prima attrazione che incontrerete partendo da Porta Messina. L’edificio è un insieme di diversi stili architettonici e, fino al 1945, è stata la residenza nobiliare della famiglia Corvaja. Oggi ospita un centro informazioni turistiche e un museo dedicato alle arti e alle tradizioni popolari siciliane.

Palazzo Corvaja
Palazzo Corvaja

5.     Chiesa di Santa Caterina d’Alessandria e Odeon romano

Di fianco a Palazzo Corvaja noterete una piccola chiesetta. L’edificio religioso, dedicato a Santa Caterina d’Alessandria, sorge sulle rovine di un antico Odeon romano, ancora visibile sul retro della chiesa. La costruzione in stile barocco risale alla prima metà del 1600 e al suo interno è conservata una statua in marmo di Santa Caterina. L’Odeon romano è un piccolo teatro, costruito nel II secolo d.C., al cui interno si svolgevano rappresentazioni teatrali per i nobili della città.

Entrambi gli edifici sono visitabili gratuitamente.

Chiesa di Santa Caterina d’Alessandria
Chiesa di Santa Caterina d’Alessandria

6.     Piazza IX Aprile

Camminando nuovamente lungo Corso Umberto I troverete Piazza IX Aprile, con il suo meraviglioso belvedere affacciato sul Mar Ionio, meta imperdibile per tutti i fotografi. Sulla piazza “a scacchiera” si esibiscono ogni giorno artisti di strada e musicisti. Inoltre, alle sue spalle, si erge la piccolissima Chiesa barocca di San Giuseppe. L’edificio è visitabile gratuitamente tutti i giorni.

Ai lati della piazza, invece, noterete l’ex Chiesa di Sant’Agostino, oggi utilizzata come biblioteca, e la Torre dell’Orologioo Porta di Mezzo – le cui campane suonano a festa in rare occasioni e celebrazioni.

7.     I giardini della Villa Comunale

Tra le cose da vedere a Taormina ci sono sicuramente i Giardini della Villa Comunale. Originariamente il parco era l’abitazione di Lady Florence Trevelyan, una nobildonna inglese che sposò il sindaco della città. Il giardino “all’inglese” fu fortemente voluto dalla donna, che lo arricchì con piante autoctone ed esotiche. L’ingresso è gratuito e il mio consiglio è di visitarlo nelle ore più calde, per concedervi una pausa rinfrescante.

8.     Bam Bar

Tra cosa vedere a cosa assaggiare a Taormina il passo è breve! Il Bam Bar è un’istituzione quando si parla di granite. Il suo arredamento colorato, fortemente siciliano, richiama turisti da tutto il mondo. Al suo interno noterete numerose fotografie di personaggi famosi, tutti immortalati con il proprietario del locale Rosario Bambara, in arte “Saretto”. La mia granita preferita? Pistacchio e mandorla, rigorosamente con panna e brioche con tuppo.

Il Bam Bar di Taormina
Il Bam Bar di Taormina

9.     Laboratorio Pasticceria Roberto

Se amate i cannoli siciliani dovrete per forza fermarvi Da Roberto. Questa pasticceria è senza dubbio la migliore della città. Qui troverete cannoli freschissimi, rigorosamente “riempiti” al momento, e un’ospitalità più unica che rara. Una sosta da non lasciarsi assolutamente scappare!!

Laboratorio Pasticceria Roberto
Laboratorio Pasticceria Roberto

10.  Isola Bella

Non potrete lasciare Taormina senza aver organizzato una piccola gita sull’Isola Bella, collegata alla città grazie a una comodissima funivia. Qui potrete concedervi un bagno a mare o qualche ora di relax al sole. Vi segnalo, tuttavia, che il lembo di terra è ciottoloso, così come il fondale del mare. Portate con voi delle scarpette da scoglio.

Il costo della funivia è di 3 euro (tratta singola) mentre per accedere all’isola vi verranno chiesti 4 euro.

Isola Bella
Isola Bella

11.  Santuario della Madonna della Rocca e Castello di Taormina

Taormina possiede anche due monumenti che sovrastano la città. Per raggiungerli potrete muovervi in macchina o affrontare la scalinata, di circa 300 gradini, che parte da Via Circonvallazione. Il primo edificio è chiamato Chiesa della Madonna della Rocca ed è una meta di pellegrinaggio legata alla leggenda di un’antica apparizione, avvenuta in questa grotta ad opera di un pastorello. Il secondo edificio è un vecchio Castello non visitabile – che risale al periodo arabo-normanno. Nei pressi di entrambi i monumenti è presente anche uno spiazzo con una grande croce in cemento che di notte s’illumina ed è visibile da tutta Taormina.

12.  Castelmola (dintorni di Taormina)

Castelmola è un piccolo borgo medievale che sovrasta Taormina – dalla quale dista circa 5 km – e che regala panorami unici sulle vallate circostanti. Tra le attrazioni principali troviamo un vecchio castello normanno e il Bar Turrisi. Quest’ultimo è conosciuto in tutta la Sicilia per via delle forme falliche presenti in ogni angolo del locale. Non lasciate Castelmola senza aver assaggiato il vino alle mandorle, la specialità del paese.

Castelmola e i suoi panorami
Castelmola e i suoi panorami

13.  Giardini Naxos (dintorni di Taormina)

Se vi trovate a Taormina e avete voglia di mare dirigetevi nella famosa località balneare chiamata Giardini Naxos. Qui troverete hotel, bar, ristoranti e una spiaggia di sabbia finissima. Oltre al mare, il centro storico possiede anche un Museo Archeologico.

14.  Vineria Modì

Per una serata all’insegna del gusto e della tradizione regionale, rivisitata in chiave moderna, vi suggerisco di prenotare una cena da Vineria Modì. La sua chef Dalila Grillo è davvero promettente: eccellenti materie prime, impiattamenti originali e tecniche di cucina all’avanguardia. Il locale, giovane e contemporaneo, è affidato al fratello della cuoca, che seleziona personalmente le etichette e i vini più rappresentativi del territorio. Insomma, un’ottima esperienza. Cosa mangiare? Provate il menù degustazione Sicilia.

Vineria Modì
Vineria Modì

15.  Aperitivo all’Hotel Metropole

Tra i 15 luoghi più iconici di Taormina non poteva mancare il suo lussuosissimo Hotel Metropole, affacciato sul Mar Ionio, a pochi passi da Piazza IX Aprile. Una dimora storica, risalente al 1700, dove poter ammirare tramonti unici sorseggiando un buon cocktail o un calice di vino. Per i pochi fortunati che potranno permettersi una notte all’interno di quest’hotel cinque stelle le sorprese più belle saranno sicuramente la SPA e la piscina a sfioro.

La trinacria
La trinacria

Adesso che avete scoperto cosa vedere a Taormina, non vi resta che approfondire qualche altra destinazione sicula. Vi consiglio, quindi, di leggere i miei articoli dedicati alle cantine dell’EtnaMilazzo. Se, invece, preferite la Sicilia Occidentale curiosate i miei approfondimenti su Palermo e Isole Egadi.

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I vini e le cantine dell’Etna https://www.lageografiadelmiocammino.com/2022/05/24/i-vini-e-le-cantine-etna/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=i-vini-e-le-cantine-etna https://www.lageografiadelmiocammino.com/2022/05/24/i-vini-e-le-cantine-etna/#comments Tue, 24 May 2022 11:00:45 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=5149 Per conoscere a fondo i vini e le cantine dell’Etna bisogna intraprendere un viaggio fra versanti, contrade, vigneti e piccoli borghi, sorti sulle ceneri nell’omonimo vulcano. Oggi le cantine dell’Etna sono 140 mentre i vigneti ricoprono una superficie vitata di circa 1100 ettari.

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Per conoscere a fondo i vini e le cantine dell’Etna bisogna intraprendere un viaggio fra versanti, contrade, vigneti e piccoli borghi, sorti sulle ceneri nell’omonimo vulcano.
Le cantine dell'Etna
Le cantine dell’Etna

Un po’ di numeri

Oggi le cantine dell’Etna sono 140 mentre i vigneti ricoprono una superficie vitata di circa 1100 ettari. Le coltivazioni si trovano a un’altezza compresa tra i 400 e i 1000 mt d’altitudine, arrivando a volte anche a 1100/1200 mt.

La zona dell’Etna comprende circa 133 contrade e 17 comuni, così suddivisi:

  • Castiglione di Sicilia: 47 contrade
  • Linguaglossa: 10 contrade
  • Milo: 8 contrade
  • Randazzo: 24 contrade
  • Santa Maria di Licodia: 1 contrada
  • TreCastagni: 9 contrade
  • Viagrande: 9 contrade
  • Biancavilla: 5 contrade
  • Zafferana: 20 contrade

Inoltre, nella regione etnea esistono sostanziali differenze di clima e terroir, a seconda dei diversi versanti della montagna:

1. Versante Nord

È l’area più vitata, grazie alla maggior “dolcezza” dei pendii, ma è anche quella con l’escursione termica più importante. In questo versante vengono coltivate esclusivamente varietà a bacca rossa, allevate ad alberello tradizionale. Tra le quattro zone vinicole questa è la più antica. I vini di questo versante hanno un buon equilibrio tra struttura e freschezza e sono molto longevi.

2. Versante Est

Quest’area si affaccia sul Mar Ionio e gode di una ventilazione costante e di molte giornate di pioggia. Il terreno è ricoperto da lapilli vulcanici. Qui si coltivano quasi esclusivamente vitigni a bacca bianca, allevati ad alberello e sostenuti dal tradizionale palo di castagno. Il Comune di Milo è il riferimento di questo versante perché è il solo che, da disciplinare, può dare origine al vino Etna Bianco Superiore. I vini di questo versante hanno freschezza e finezza aromatica, oltre che una buona longevità.

I vigneti ad alberello
I vigneti ad alberello

3. Versante Sud-Est

Qui troviamo vitigni dalle grandi pendenze e dalle grandi escursioni termiche; sviluppati ad altitudini importanti e adagiati su coni eruttivi spenti. Le condizioni sono favorevoli sia per coltivazioni di uve a bacca rossa, sia per uve a bacca bianca, solitamente allevate a spalliera. I vini di questo versante hanno una struttura e dei profumi varietali ben marcati.

4. Versante Sud Ovest

È un’area che si è formata dalle scorie fuoriuscite dall’omonimo cono vulcanico, a seguito di un’attività esplosiva. Il clima è caratterizzato da forti escursioni termiche, poca pioggia, venti caldi e molto irradiamento solare. Qui vengono coltivati vitigni a bacca rossa, prevalentemente ad alberello. I vini di questo versante hanno uno spettro olfattivo più intenso e maggiore tannicità.

Le cantine dell'Etna
Le cantine dell’Etna

Le denominazioni

I vini dell’Etna e le loro denominazioni sono tra le più antiche d’Italia. Alla fine dell’800 Catania fu la provincia più vitata dell’intera Sicilia. Tuttavia, filossera, eruzioni e industrializzazione ne ridussero fortemente la produzione. Negli anni 90 ci fu una rinascita di quest’area, grazie alla lungimiranza di agricoltori e imprenditori locali, che ripristinarono gli antichi Palmenti, affiancandoli a cantine più moderne. A ruota arrivarono poi i “grandi capitalisti” della produzione vitivinicola siciliana, come Firriato e Planeta.

La denominazione di origine controllata “Etna” è suddivisa nelle seguenti tipologie:

  1. Bianco
  2. Bianco Superiore
  3. Rosso
  4. Rosso Riserva
  5. Rosato
  6. Spumante
I vigneti e le cantine dell'Etna
I vigneti e le cantine dell’Etna

Le cantine dell’Etna

Benanti

Tra le cantine dell’Etna quella di Benanti è sicuramente una delle più storiche. Questa famiglia, di nobili origini, inizia a produrre vino alla fine dell’Ottocento con Giuseppe Benanti. Da allora, di generazione in generazione, questa famiglia ha saputo convertire una passione in un’azienda, che fa della ricerca e dell’esaltazione del terroir etneo un baluardo. La famiglia Benanti, di fatto, ha vissuto da protagonista ogni periodo storico della viticultura etnea, contribuendo in prima persona alla sua evoluzione.

Cantina Benanti: la bottaia
Cantina Benanti: la bottaia

La prima annata a essere stata imbottigliata risale al 1990. Tra le cantine dell’Etna, Benanti è stata la prima realtà vitivinicola presente su tutti i versanti della Montagna:

1. Castiglione di Sicilia (Etna Nord), Contrada Dafara Galluzzo

2. Milo (Etna Est), Contrada Rinazzo

3. Santa Maria di Licodìa (Etna Sud-ovest), Contrada Cavaliere

4.Viagrande (Etna Sud-Est), Contrada Monte Serra: in questo comune troviamo la sede dell’azienda

Nel 2002 Benanti è il primo produttore di uno spumante Metodo Classico etneo ottenuto da uve Carricante mentre nel 2005 l’azienda avvia una sperimentazione che le consentirà, 10 anni più tardi, d’ottenere quattro brevetti proprietari di lieviti autoctoni etnei.

Oggi la cantina è gestita da Antonio e Salvino Benanti, figli del Cavaliere Giuseppe Benanti, proprietario di un’azienda farmaceutica fondata dal padre Antonio. La produzione annuale si assesta sulle 210.000 bottiglie, ricavate da un totale di 22 ettari, destinate a un mercato prevalentemente straniero.

Cantina Benanti: la degustazione
Cantina Benanti: la degustazione

La degustazione

Le etichette della cantina sono quattordici. Risultava, quindi, impossibile provarle tutte. Ecco la nostra selezione:

Bollicine

Lamorèmio Brut Rosato 2018: 100% Nerello Mascalese

Noblesse Brut 2016: 100% Carricante

Bianchi

Contrada Cavaliere Etna Bianco 2019: 100% Carricante

Rossi

Contrada Cavaliere Etna Rosso 2018: 100% Nerello Mascalese

Contrada Monte Serra 2016: 100% Nerello Mascalese.

Nerello Cappuccio Terre Siciliane 2018: 100% Nerello Cappuccio

Nerello Mascalese Etna Rosso 2012: 100% Nerello Mascalese

Cantina Benanti: la degustazione
Cantina Benanti: la degustazione

La visita nella cantina di Benanti comprende una passeggiata tra le vigne di Contrada Monte Serra; un viaggio nel vecchio e maestoso Palmento (non più in uso), all’interno del quale vi verranno spiegate le usanze e le tecniche di vinificazione antiche; una sosta nella quadreria, che ospita collezioni di dipinti, e nella bottaia, luogo dove affinano i vini. Il tutto terminerà con una degustazione, accompagnata da piccoli assaggi del territorio. Le visite sono tutte gestite da sommelier professionisti. Il nostro – Giuseppe Fiorito – è stato davvero molto bravo.

I Vigneri

I Vigneri, più che una cantina, sono una vera e propria istituzione: operano sull’Etna da più di 30 anni, ricercando sempre piccole innovazioni nel rispetto del territorio. Utilizzano strumenti e metodi poco invasivi, alla ricerca di un’armonia che unisca tradizione, ambiente e pratiche agricole. Definiscono i loro vini “UMANI”. Questa parola è diversa dall’abusato termine “naturale”. I vini umani sono quelli prodotti nel rispetto delle pratiche agricole e viticole antichel’utilizzo del Palmento e dell’Alberello in primis – e con la passione che contraddistingue esclusivamente coloro che nascono e crescono sull’Etna.

Le cantine dell'Etna: I Vigneri
Le cantine dell’Etna: I Vigneri

I Vigneri sono una “creazione” di Salvo Foti, uno dei massimi esponenti dell’enologia etnea. Salvo, oltre ad essere un grandissimo enologo, si è distinto anche per la ricerca scientifica, l’insegnamento e la pubblicazione di diversi libri e articoli sulla viticultura. Foti sta lentamente lasciando la cantina in eredità ai suoi due figli Simone e Andrea, nati e cresciuti alle pendici del vulcano, laureati in Viticoltura ed Enologia e con esperienze in diverse aree vinicole, tra cui la Francia.

Durante la visita in cantina, ubicata nella Contrada Caselleall’interno del Comune di Milo – visiterete l’antico Palmento etneo in pietra lavica, tuttora in attività, e i “nuovi” ambienti della cantina. Tra questi v’invito a porre attenzione alla bottaia, dove sono stati impiegati materiali del territorio come mattoni in terracotta e pietra lavica dell’Etna. Le botti sono in legno di rovere, acacia e castagno mentre gli arredi sono in ferro forgiato a mano.

Salvo Foti e il suo Palmento
Salvo Foti e il suo Palmento

La degustazione

Gli ettari vitati di proprietà della cantina sono 5 e la produzione si assesta sulle 25.000 bottiglie annue. I Vigneri producono vini provenienti da parcelle ben definite e selezionate, che danno origine a una singola etichetta. Ecco la nostra degustazione:

Rosati

Vinudiluce  – Vino Rosato dell’Etna

Parcella VignaBosco, Etna Ovest. Un misto di uve bianche e rosse – Granache, Minnella Nera, Grecanico, Minnella Bianca – raccolte a 1.200 mt d’altitudine, in uno dei vigneti più alti d’Italia. Nelle annate in cui il vino non raggiunge in modo naturale il grado alcolico di 11% viene prodotto in versione spumante metodo classico con rifermentazione in bottiglia per almeno 17 mesi.

Bianchi

Aurora – Vino Bianco Superiore dell’Etna

Parcella VignaAurora, Etna Est. Aurora è il nome di una farfalla autoctona dell’Etna, rappresentata in etichetta. Questo vino proviene dalle vigne della Contrada Caselle, dove troviamo anche la sede dell’azienda vinicola. I vitigni presenti in questo vino sono 90% Carricante e 10% Minnella Bianca.

Vignadimilo – Etna Bianco Superiore

Parcella VignadiMilo, Etna Est. Il vitigno 100% Carricante, senza innesto su vite americana (franco di piede), è frutto di una selezione fatta da Salvo Foti in oltre 20 anni di attività.

Rossi

I vigneri – Etna Rosso

Un vino rosso schietto e genuino, vinificato in Palmento, che contiene un 90% di Nerello Mascalese e un 10% di Nerello Cappuccio.

Vinupetra – Etna Rosso DOC

Parcella VignaCalderara, Etna Nord. Vinupetra è una parola dialettale che significa “vino prodotto in un terreno di pietre”. Al suo interno troviamo tre diversi vitigni: 80% Nerello Mascalese, 10% Nerello Cappuccio e 10% Granache e Francisi.

I Vigneri: la degustazione
I Vigneri: la degustazione

Cottanera

La cantina Cottanera, ubicata nel versante Nord dell’Etna, è oggi gestita da Francesco Cambria. Quest’azienda vinicola nasce nel 1960 quando il nonno di Francesco compra l’attuale proprietà e inizia la produzione di vini “sfusi”. Guglielmo ed Enzo, padre e zio di Francesco, furono i primi a scommettere su questi vigneti interrompendo il conferimento delle uve alle cantine sociali e impiantando qualche vitigno internazionale come il Viogniertutt’ora utilizzato nel loro Bianco Sicilia DOC – e lo Syrah.

Cantina Cottanera: la bottaia
Cantina Cottanera: la bottaia

Oggi la proprietà vanta 62 ettari vitati – con oltre 350.000 bottiglie annue – e 10 ettari dedicati alla produzione di olio. Per Cottanera lavorano interi nuclei familiari, in particolare le donne che, secondo la tradizione dell’Etna, possiedono la giusta delicatezza nella cura delle vigne e nella scelta dei grappoli.

Durante la visita in cantina avrete modo di passeggiare tra i vigneti, visitare la barricaia e degustare i vini, accompagnati da prodotti tipici. La tenuta organizza anche pranzi, corsi di cucina e si appoggia ad agenzie locali per proporre “experience” che comprendano, oltre alla classica visita con degustazione, anche la scoperta del territorio etneo. Inoltre, entro la fine del 2022, Cottanera aprirà un piccolo wine resort a pochi passi dalla cantina. Nel momento in cui scrivo sono in corso i lavori di ristrutturazione.

L'ospitalità della Cantina Cottanera
L’ospitalità della Cantina Cottanera

La degustazione

La cantina possiede vigneti in cinque contrade differenti: Cottanera (completamente sua), Diciassettesalme, Feudo di mezzo, Calderara e Zottorinoto. A causa delle diverse ubicazioni delle vigne e delle diverse tipologie di uve la cantina vendemmia da fine Agosto a novembre. Le vigne sono curate da 25 donne che raccolgono tutto a mano e tramandano il lavoro di generazione in generazione.

L’azienda vinicola propone dieci referenze diverse, tra cui sette Etna Doc. Ovviamente non abbiamo potuto assaggiarle tutte ma questa selezione ci ha comunque convinti:

Bollicine

Etna DOC Spumante Brut: 100% Nerello Mascalese e 40 mesi sui lieviti

Rosati

Etna DOC Rosato: 100% Nerello Mascalese

Bianchi

Etna DOC Bianco: 100% Carricante

Rossi

Etna Rosso Contrada Feudo di Mezzo: 100% Nerello Mascalese

Etna Rosso Contrada Diciassettesalme: 100% Nerello Mascalese

Cantina Cottanera: la degustazione
Cantina Cottanera: la degustazione

Gambino

L’ultima cantina di cui vi voglio parlare è quella dei Gambino, nel Comune di Linguaglossa, sul versante Nord-Est dell’Etna. La sua storia risale al 1978 quando Vittorio Raciti acquista l’attuale proprietà terriera e inizia, con la moglie Maria Gambino, la coltivazione della vite. Tra il 2002 e il 2012, la seconda generazione – guidata da Maria Grazia, Filadelfo e Francesco – rinnova e modernizza l’azienda vinicola, puntando molto sull’enoturismo e l’ospitalità.

Oggi la cantina comprende 15 ettari vitati con una produzione annua di circa 170.000 bottiglie. Le coltivazioni dei Gambino si dividono tra la zona dell’Etna e quella di Caltanissetta, nella Sicilia Centrale. Durante la visita in cantina, oltre ad ammirare un panorama unico tra mare e vulcano, visiterete le stanze in cui avvengono l’affinamento e l’invecchiamento dei vini. L’azienda vinicola utilizza serbatoi in acciaio inox a temperatura controllata e numerose botti di legno, per unire tradizione e nuove tecnologie.

Le cantine dell'Etna: Gambino
Le cantine dell’Etna: Gambino

Sia per la parte di enoturismo che per la commercializzazione dei vini Gambino si rivolge principalmente a un mercato straniero. Nella loro cantina troverete 4 sale di degustazione dedicate alle occasioni più disparate. Quasi tutte le visite sono accompagnate dall’assaggio di prodotti del territorio, cucinati in maniera genuina con ingredienti a km zero.

La degustazione

La cantina conta nove referenze tra cui cinque Etna Doc, sui quali si è ovviamente focalizzata la nostra degustazione:

Bollicine

Etna DOC Spumante Maria Gambino: 100% Nerello Mascalese e 48 mesi sui lieviti

Rosati

Etna DOC Rosato Tifeo: 100 % Nerello Mascalese

Bianchi

Etna DOC Bianco Tifeo: 70% Carricante e 30% Cataratto e Minnella

Rossi

Etna Rosso Tifeo: 90% Nerello Mascalese, 10% Nerello Cappuccio

Etna Rosso Petto Dragone 2017: 100% Nerello Mascarese

Cantina Gambino: la degustazione
Cantina Gambino: la degustazione

Termina qui il nostro viaggio tra le cantine dell’Etna. Se vi trovate tra Catania e Messina e volete approfondire qualche altra destinazione sicula, vi consiglio di leggere i miei articoli dedicati a Taormina e Milazzo. Se, invece, preferite approfondire altre mete dedicate all’enoturismo non perdetevi i miei articoli su Pantelleria, Franciacorta, Montalcino e Langhe.

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L’isola di Pantelleria: dove mangiare, dove dormire e cosa vedere https://www.lageografiadelmiocammino.com/2021/08/25/isola-di-pantelleria-dove-mangiare-dove-dormire-cosa-vedere/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=isola-di-pantelleria-dove-mangiare-dove-dormire-cosa-vedere https://www.lageografiadelmiocammino.com/2021/08/25/isola-di-pantelleria-dove-mangiare-dove-dormire-cosa-vedere/#comments Wed, 25 Aug 2021 13:15:01 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=4383 Nel mio primo articolo su Pantelleria vi ho parlato delle spiagge più panoramiche dell’isola e vi ho raccontato come raggiungerle e come muovervi. Oggi vorrei soffermarmi sugli aspetti più “profani” e suggerirvi dove mangiare, dove dormire e cosa vedere sull’isola più grande della Sicilia. Pantelleria ha un’estensione di circa 80 km quadrati e, oltre al mare cristallino, può vantare paesaggi mozzafiato, paesini dimenticati dal mondo, aziende agricole e molte, moltissime cantine.

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Nel mio primo articolo su Pantelleria vi ho parlato delle spiagge più panoramiche dell’isola e vi ho raccontato come raggiungerle e come muovervi. Oggi vorrei soffermarmi sugli aspetti più “profani” e suggerirvi dove mangiare, dove dormire e cosa vedere sull’isola più grande della Sicilia.

Cosa vedere sull’isola di Pantelleria

Pantelleria ha un’estensione di circa 80 km quadrati e, oltre al mare cristallino, può vantare paesaggi mozzafiato, paesini dimenticati dal mondo, aziende agricole e molte, moltissime cantine.

I paesini

Gli abitanti di Pantelleria sono definiti “Panteschi”. L’isola, oltre al capoluogo – chiamato appunto Pantelleria – è divisa in contrade dai nomi curiosi e originali, per di più d’origine araba. Se escludiamo la stagione estiva, l’intero territorio conta un massimo di 8000 residenti.

Pantelleria Città

Situata a Nord, Pantelleria Città è l’unico vero cuore commerciale dell’isola. Questa città – ad eccezione del porto e del lungomare – non ha molto da offrire ai turisti. La potrete visitare in meno di un’ora e sono sicura che non ne rimarrete particolarmente colpiti. I negozi sono mediocri e le uniche attrattive turistiche sono un vecchio castello e una chiesa “discutibilmente” ammodernata. I veri motivi per spingervi fino a qui sono la prenotazione di un’escursione in barca o il rifornimento di benzina. Vi ricordo, infatti, che Pantelleria città è l’unico centro abitato ad avere questo bene primario.

La città di Pantelleria
La città di Pantelleria

Scauri

La contrada più grande dell’isola di Pantelleria, ubicata sul versante ovest, è quella di Scauri. Qui troverete l’unico cinema dell’isola, qualche negozietto e un porto turistico accogliente. Nel borgo è presente anche una chiesetta molto scenografica dalla quale ammirare meravigliosi tramonti.

La contrada di Scauri
La contrada di Scauri

Khamma

Sul versante est dell’isola di Pantelleria troviamo la contrada di Khamma, della quale fa parte anche Cala Gadir. Qui sono presenti piccole attività commerciali e tanto, tantissimo verde. Khamma è una delle zone più turistiche dell’isola, seconda solo a Scauri.

Le cantine

Oltre al mare, Pantelleria è conosciuta in tutto il mondo per i suoi tipici vigneti ad alberello dai quali hanno origine alcuni dei vini più buoni e particolari di tutta la regione Sicilia. La maggior parte delle cantine – ad eccezione di Donnafugata – sono a conduzione familiare e operano cercando di preservare il rispetto per il territorio e un dialogo costante con la natura. Prima di parlarvi della mia personale shortlist di cantine mi sembra importante sottolineare che la pratica agricola della coltivazione dell’alberello pantesco è stata dichiarata dall’Unesco Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

1. Marco de Bartoli

L’azienda vinicola di Marco de Bartoli si trova nella contrada di Bukkuram, nome che ritroviamo nella sua referenza più famosa. La cantina è ubicata all’interno di un dammuso ed è circondata da circa 5 ettari di vigneti, tutti posizionati almeno 200 mt sopra il livello del mare. Bukkaram – dall’arabo “padre della vigna” – era la zona di Pantelleria prediletta dagli Arabi per la coltivazione dello zibibbo. La degustazione costa 15 euro e prevede l’assaggio di due vini bianchi – Pietranera e Integer Zibibbo – e di due passiti – Bukkuram Padre della Vigna e Bukkaram Sole d’Agosto. Vi consiglio di visitare la cantina verso l’ora dell’aperitivo per godere di uno scenografico tramonto tra le vigne e il mare. La visita è completa e minuziosa.

Azienda vinicola di Marco de Bartoli
Azienda vinicola di Marco de Bartoli

2. Salvatore Murana

L’azienda vinicola di Salvatore Murana è certamente la più sorprendente a livello paesaggistico. Si trova nella contrada di Khamma – in un’area geografica soprannominata “Dietro Isola” – e vanta una rigogliosa macchia mediterranea che si perde a strapiombo nel blu profondo del mare. Salvatore Murana possiede 17 ettari di vigneti divisi in più contrade: terreni diversi con peculiarità diverse per produzioni specifiche. La degustazione costa 15 euro e prevede l’assaggio di un metodo classico – Matué (l’unico prodotto sull’isola), un bianco – Gadì – e tre passiti – Mueggen, Martingana e Khamma. La visita è frettolosa e i vini non vengono valorizzati da alcuna spiegazione.

Azienda vinicola di Salvatore Murana
Azienda vinicola di Salvatore Murana

3. Azienda Agricola Emanuela Bonomo

L’azienda agricola di Emanuela Bonomo non è focalizzata unicamente sul vino. Qui si producono anche capperi, olio, origano, frutta e ortaggi. Ubicata a pochi km da Scauri, questa realtà familiare porta avanti le tradizioni contadine pantesche cercando di coniugare un’ottima politica di marketing cross selling. Sarà impossibile andarsene senza aver acquistato una bottiglia di vino e qualche barattolo di marmellata o di patè di capperi. La degustazione costa 10 euro e comprende l’assaggio di un vino bianco – Donna Elisa, un vino rosso e un passito – Don Pedro. La visita è piacevole e il personale cortese.

Azienda vinicola di Emanuela Bonomo
Azienda vinicola di Emanuela Bonomo

Dove dormire sull’isola di Pantelleria

La maggior parte delle persone che decidono di visitare l’isola di Pantelleria scelgono di prenotare un dammuso ovvero una tipica struttura architettonica in pietra sormontata da una cupola imbiancata a calce. Ce ne sono di tutte le dimensioni e in tutte le contrade. Tuttavia, se come me siete alla ricerca di “qualcosa di più”  non vi resta che prendere spunto dalla mia esperienza.

Pantelleria Dream Resort

Per il mio soggiorno a Pantelleria ho scelto una delle poche strutture dell’isola che è riuscita a coniugare i tradizionali “dammusi” con le comodità e i servizi di un vero e proprio resort. Se non fosse per le camere un po’ demodé questa struttura meriterebbe davvero 5 stelle. Il proprietario, di origine emiliana, sa come far sentire a casa i propri clienti: non lesina mai sull’offrire un bicchiere di vino, sul dispensare consigli e sull’aiutare gli ospiti qualora abbiano bisogno di qualcosa. A me, ad esempio, era finita la benzina della macchina e nel giro di qualche minuto è riuscito a farci avere una tanica.

La piscina del Pantelleria Dream Resort
La piscina del Pantelleria Dream Resort

La cucina del resort è ottima: al mattino potrete scegliere tra abbondanti colazioni salate e dolci; all’ora di pranzo vi verranno offerte insalate pantesche, gamberi crudi e primi piatti di pesce; la sera potrete contare su diverse cene “a tema” a base di cous cous di pesce, grigliate di carne oppure ostriche e champagne. Tuttavia, la cosa che ho amato di più è stata la meravigliosa piscina a sfioro affacciata sul mare blu della contrada di Khamma. Per concludere, se alzarvi presto non rappresenta un immenso sacrificio, potrete godere di un’indimenticabile alba ammirata sopra i tetti bianchi del vostro dammuso. Se avvisate la proprietà per tempo potreste anche farvi organizzare una vera e propria colazione al sorgere del sole.

L'insalata pantesca del Dream Resort
L’insalata pantesca del Dream Resort

Dove mangiare sull’isola di Pantelleria

Vi sembrerà strano ma sull’isola di Pantelleria non ci sono molti ristoranti e quei pochi vanno selezionati con cura e prenotati con largo anticipo.

1. Il principe e il pirata

Il ristorante più buono dell’isola è certamente Il Principe e il Pirata nella località di Khamma. Non a caso è stato menzionato più volte dalla guida Michelin. I suoi pregi sono un ambiente ben curato, gli abbinamenti riusciti dello chef e la cortesia del personale. Io ho assaggiato il loro crudo di pesce – abbondante e con condimenti sfiziosi – il cous cous – un’ottima rivisitazione dell’originale – e una buonissima ricciola al forno. L’unica pecca è stata la carta dei vini non aggiornata: ho chiesto due etichette e non erano disponibili.

Ristorante Il principe e il pirata, Khamma
Ristorante Il principe e il pirata, Khamma

2. La nicchia

In questo ristorante la cortesia è di casa. La struttura, tipicamente Pantesca, è ubicata a pochi metri dal centro di Scauri e vanta una vista meravigliosa. Dalla zona lounge potrete ammirare tramonti pittoreschi sorseggiando calici di zibibbo. Il ristorante è all’altezza delle aspettative. Io ho assaggiato una tartare di gambero crudo con ricci di mare e una pizza gourmet con tonno fresco, entrambi eccezionali.

3. Officina Coste Ghirlanda

Il ristorante Coste Ghirlanda è panoramicamente impeccabile e merita sicuramente una visita, soprattutto se siete alla ricerca di una location romantica. Cenerete in giardino, circondati dalle vigne, accompagnando le portate con musica dal vivo. Per i più freddolosi sono disponibili anche delle coperte. Purtroppo la cena non sarà all’altezza della struttura. Il menù è molto limitato e i piatti si aggiudicano a malapena la sufficienza. La carta dei vini presenta solo due scelte: un rosso e un bianco, entrambi prodotti dalla tenuta Coste Ghirlanda. A me questa politica è piaciuta molto ma capisco che possa essere limitante. Il prezzo è giusto per il luogo in cui sei ma è spropositato per la qualità del cibo.

Ristorante La Nicchia, Scauri
Ristorante La Nicchia, Scauri

Vita notturna

Pantelleria è un’isola molto discreta. La vita notturna si concentra principalmente all’interno delle abitazioni private, dove vengono organizzati party e serate danzanti. Tuttavia, se siete turisti solitari e non avete agganci non vi resterà che cercarli negli unici due locali dell’isola. Il primo locale si chiama Kayà Kayà ed è il bar del porto di Scauri. Qui potrete sorseggiare un cocktail ed ascoltare buona musica. Il secondo locale, più glamour, si chiama Sesiventi ed è ubicato in località Mursia. Qui vengono organizzati i classici aperitivi sulle cupole bianche, accompagnati da ottimi cocktail e piatti di sushi.

Aperitivo al Sesiventi
Aperitivo al Sesiventi

Dopo avervi descritto dove dormire, dove mangiare e quali luoghi turistici visitare durante la vostra permanenza a Pantelleria non mi resta che consigliarvi le spiagge più belle dell’isola.

Inoltre, se avrete intenzione di proseguire il vostro viaggio non potrete fare a meno di leggere i miei articoli sulla Sicilia Occidentale, Palermo e le Isole Egadi.

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Pantelleria: dove le spiagge si chiamano “discese a mare” https://www.lageografiadelmiocammino.com/2021/08/05/pantelleria-dove-le-spiagge-si-chiamano-discese-a-mare/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=pantelleria-dove-le-spiagge-si-chiamano-discese-a-mare https://www.lageografiadelmiocammino.com/2021/08/05/pantelleria-dove-le-spiagge-si-chiamano-discese-a-mare/#comments Thu, 05 Aug 2021 11:05:27 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=4358 Pantelleria è un’isola selvaggia, a tratti ostile, totalmente priva di spiagge sabbiose. Per via della sua origine vulcanica, quest’isola è puntellata da rocce e scogli a strapiombo sul mare. Ve ne accorgerete fin da subito, ammirandone il panorama dall’aereo o percorrendo per la prima volta le stradine che collegano i suoi piccoli centri abitati. Le spiagge di Pantelleria sono quindi chiamate “discese a mare” e si dividono tra le più accessibili e quelle maggiormente impervie. Per avere un’idea chiara dell’isola vi consiglio di vederla almeno una volta dal mare. Tuttavia, la maggior parte dei giorni che trascorrerete qui saranno una continua ricerca dello scoglio e delle calette perfette.

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Pantelleria è un’isola selvaggia, a tratti ostile, totalmente priva di spiagge sabbiose. Per via della sua origine vulcanica, quest’isola è puntellata da rocce e scogli a strapiombo sul mare. Ve ne accorgerete fin da subito, ammirandone il panorama dall’aereo o percorrendo per la prima volta le stradine che collegano i suoi piccoli centri abitati.

Le spiagge di Pantelleria sono quindi chiamate “discese a mare” e si dividono tra le più accessibili e quelle maggiormente impervie. Per avere un’idea chiara dell’isola vi consiglio di vederla almeno una volta dal mare. Tuttavia, la maggior parte dei giorni che trascorrerete qui saranno una continua ricerca dello scoglio e delle calette perfette.

Le spiagge dell'isola di Pantelleria
Le spiagge dell’isola di Pantelleria

Dove si trova Pantelleria

Pantelleria è definita la Perla Nera del Mediterraneo e si trova a metà strada tra le coste della Sicilia (di cui fa parte, sotto il comune di Trapani) e quelle della Tunisia, da cui dista poco più di 70 km. Pantelleria, con i suoi 80 km quadrati, è inoltre l’isola più grande della Sicilia.

Come arrivare e come muoversi a Pantelleria

Pantelleria è raggiungibile in aereo dalla Sicilia con i voli della compagnia DAT che opera su Trapani, Palermo e Catania. Inoltre, nei mesi estivi, sono presenti dei voli diretti dalle principali città italiane. In alternativa, potrete raggiungere l’isola anche utilizzando i traghetti della compagnia Siremar o gli aliscafi della compagnia Liberty Lines, entrambi in partenza da Trapani.

Per visitare Pantelleria vi basterà noleggiare uno scooter a circa 20 euro al gg o un’automobile a 40/45 euro al gg. Sappiate che Pantelleria è l’isola delle Panda e delle Mehari quindi…a voi la scelta! Un ultimo consiglio: non utilizzate le compagnie di noleggio internazionale ma affidatevi ai local. Se volete un contatto vi lascio un numero di telefono da chiamare +39 3471053892. A Pantelleria le migliori trattative si svolgono via WhatsApp.

Importante: l’isola conta solo due benzinai e sono entrambi nel centro di Pantelleria. Tenetelo ben presente per evitare di rimanere senza carburante com’è successo a me.

Le "discese a mare" dell'isola di Pantelleria
Le “discese a mare” dell’isola di Pantelleria

Le spiagge di Pantelleria

Eccoci finalmente giunti al contenuto principale di quest’articolo. Stilerò una mia personale classifica delle 8 spiagge più belle di Pantelleria.

1. Balata dei Turchi

Località Scauri. Difficilmente accessibile.

La Balata dei Turchi è una delle spiagge più scenografiche di tutta Pantelleria. Completamente priva di qualsiasi attività turistica, per raggiungerla dovrete abbarbicarvi su un sentiero molto sconnesso, che probabilmente vi scoraggerà a proseguire. Non perdetevi d’animo perché la fatica sarà ampiamente ricompensata: vi ritroverete in un’antica cava di ossidiana circondati da un meraviglioso mare turchese. I fondali sono perfetti per lo snorkeling. L’accesso al mare non è agile.

Balata dei Turchi, località Scauri
Balata dei Turchi, località Scauri

2. Cala Gadir

Località Khamma. Facilmente accessibile.

Cala Gadir è comodamente raggiungibile in macchina e possiede un ampio parcheggio. Sorge sull’omonimo porticciolo ed è una delle poche spiagge di Pantelleria che possono vantare un bar/ristorante e la possibilità di noleggiare sdraio e ombrelloni (in numero limitatissimo). Questa caletta è famosa per le sue sorgenti d’acqua termale e le vasche naturali scavate nella roccia, in cui immergersi quando la temperatura esterna lo permette. Infatti, Gadir in arabo significa “conca d’acqua”.  L’accesso al mare è facilitato dalla presenza di una scaletta e i fondali sono perfetti per le immersioni.

Cala Gadir, località Khamma
Cala Gadir, località Khamma

3. Martingana

Costa sud-orientale. Mediamente accessibile.

Martingana è una delle zone balneabili più belle di Pantelleria. La spiaggia è raggiungibile attraverso un breve sentiero. La pratica più complessa è quella del posteggio perché le aree libere sono molto limitate. L’accesso al mare è semplice, grazie a un piccolo porticciolo che vi accompagnerà dolcemente in acqua. Non dimenticatevi la maschera perché qui i fondali sono a dir poco meravigliosi ed è anche possibile raggiungere delle piccole grotte a nuoto. Alle spalle di questa caletta sorgono diversi vigneti di zibibbo che rendono il paesaggio ancora più incantevole. Non ci sono attività commerciali di nessun tipo.

Martingana, costa sud-orientale
Martingana, costa sud-orientale

4. Cala Levante e Cala Tramontana

Località Khamma. Facilmente accessibili.

Due piccoli porticcioli riparati che si “contendono” l’accesso al mare: quando il vento soffia da nord/est i bagnanti si dirigono a Cala Levante mentre quando soffia da sud/est scelgono Cala Tramontana. Queste spiagge di Pantelleria sono molto frequentate e nell’area troverete diverse attività commerciali, tra cui un bar/ristorante comodo e panoramico. Cala Levante possiede una graziosa piattaforma dove stendersi a prendere un po’ di sole. L’accesso al mare è facilitato da una scaletta e il panorama è mozzafiato, soprattutto se avrete la possibilità di fare snorkeling o diving. A pochi metri di distanza da Cala Levante troverete anche il famosissimo Arco dell’Elefante, luogo simbolo di Pantelleria. La proboscide che s’immerge nel mare blu cobalto è lo scenario più fotografato dell’isola.

Arco dell’Elefante, località Khamma
Arco dell’Elefante, località Khamma

5. Laghetto delle Ondine e Punta Spadillo

Costa nord-orientale. Mediamente accessibile.

Per raggiungere il famoso Laghetto delle Ondine dovrete lasciare la macchina in un posteggio e camminare per circa 10 min attraverso un sentiero ben segnalato. Questo luogo, che non definirei propriamente una spiaggia, può essere descritto come una conca d’acqua salata che viene alimentata e rigenerata dalle onde del mare. La profondità dell’acqua è ovviamente limitata e le giornate più adatte per visitarlo sono quelle in cui il mare è particolarmente burrascoso. Solo così il ricircolo dell’acqua è assicurato. Dallo stesso posteggio che porta al Laghetto delle Ondine parte anche un sentiero diretto a Punta Spadillo, dove sorge un bellissimo faro abbandonato. Da qui potrete fotografare splendidi panorami a strapiombo sul mare. Nell’area non sono presenti attività commerciali o punti di ristoro.

Laghetto delle Ondine, località Khamma
Laghetto delle Ondine, località Khamma

6. Nikà

Località Scauri. Difficilmente accessibile.

Nikà è uno dei luoghi più spettacolari di tutta l’isola di Pantelleria. La sua “spiaggia” è raggiungibile attraverso un sentiero abbastanza ripido e faticoso, ma molto panoramico. Anche qui, come a Cala Gadir, sono presenti delle correnti d’acqua calda termale che si uniscono alle normali correnti marine. Una volta immersi l’effetto sarà abbastanza insolito. Prestate attenzione ai cambiamenti repentini del mare perché questa spiaggia si trova nel cuore del Mediterraneo e non è protetta da alcuna baia. L’accesso al mare non è agile. Non sono presenti attività commerciali e il mio consiglio è di portare con voi molta acqua.

Nikà, località Scauri
Nikà, località Scauri

7. Bue Marino

Località Mordomo. Facilmente accesibile.

Bue Marino è una delle pochissime spiagge di Pantelleria apprezzate dalle famiglie per via dell’assenza di venti, del facile accesso al mare e dei bassi fondali. Si trova a pochi km di distanza da Pantelleria ed è molto amata anche dagli appassionati di snorkeling per via della presenza di numerose grotte.

8. Lido Shurhuq

Località Suvaki. Facilmente accesibile.

Lido Shurhuq è l’unica “discesa a mare” attrezzata dell’isola di Pantelleria. Qui è possibile noleggiare sdraio, ombrelloni e canoe; utilizzare docce e cabine; consumare colazioni, pranzi e cene. La mia opinione è che su questo lido si perda un po’ il “contatto” con l’isola ma, se per una volta, avrete voglia di comodità, questo sarà il posto adatto in cui trovarla.

I paesaggi dell'isola di Pantelleria
I paesaggi dell’isola di Pantelleria

L’outsider

Specchio di Venere

Località Bugeber. Facilmente accesibile.

Vi avevo raccontato che Pantelleria non aveva spiagge sabbiose? Vi ho mentito. In realtà esiste una spiaggia a forma di cuore che è coperta da un fondale sabbioso. Il suo nome è Specchio di Venere e si tratta di un laghetto termale ubicato all’interno del cratere di un vulcano spento. Le sue acque, oltre ad essere ricche di minerali, nascondono dei fanghi naturali che possono essere utilizzati da tutti i bagnanti. L’unico modo per trovarli è camminare sulle sponde del lago fino a quando non li sentirete sotto i vostri piedi. Nell’area sono presenti bar e ristoranti.

Specchio di Venere, località Bugeber
Specchio di Venere, località Bugeber

Dopo avervi descritto le spiagge più belle di Pantelleria non mi resta che consigliarvi dove dormire, dove mangiare e quali luoghi turistici visitare durante la vostra permanenza su quest’isola meravigliosa e ricca di contraddizioni.

Inoltre, se avrete intenzione di proseguire il vostro viaggio non potrete fare a meno di leggere i miei articoli sulla Sicilia Occidentale, Palermo e le Isole Egadi.

L'articolo Pantelleria: dove le spiagge si chiamano “discese a mare” proviene da La geografia del mio cammino.

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Cosa vedere a Milazzo: hotel, ristoranti, spiagge e luoghi turistici https://www.lageografiadelmiocammino.com/2020/04/17/milazzo-cosa-vedere-spiagge-hotel-ristoranti/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=milazzo-cosa-vedere-spiagge-hotel-ristoranti https://www.lageografiadelmiocammino.com/2020/04/17/milazzo-cosa-vedere-spiagge-hotel-ristoranti/#comments Fri, 17 Apr 2020 18:15:36 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=3220 La città di Milazzo è considerata da molti come un passaggio veloce e obbligato verso le Isole Eolie. Niente di più sbagliato! Questo paese è molto, molto, molto di più. Nel mio articolo vi parlerò di cosa fare e vedere a Milazzo, proponendovi una lista di 5 hotel, ristoranti, spiagge e luoghi turistici.

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La città di Milazzo è considerata da molti come un passaggio veloce e obbligato verso le Isole Eolie. Niente di più sbagliato! Questo paese è molto, molto, molto di più. Nel mio articolo vi parlerò di cosa fare e vedere a Milazzo, proponendovi una lista di 5 hotel, ristoranti, spiagge e luoghi turistici.

Iniziamo però con un po’ di geografia. Se consideriamo il numero dei suoi abitanti – circa 31.000 – Milazzo è il terzo comune per popolazione della provincia siciliana di Messina. A molti piace chiamarla “borgo” ma in realtà è una vera e propria cittadina che ha un’estensione di circa 24 km quadrati.

Milazzo sorge su una penisola delimitata a levante dal Golfo di Milazzo e a ponente dal Golfo di Patti. Una delle zone più interessanti è l’area marina protetta di “Capo Milazzo” che si affaccia, tra le altre cose, sulle meravigliose Isole Eolie. Milazzo salvaguarda gelosamente un patrimonio storico, artistico e naturalistico in grado di competere con tutte le principali città siciliane. Qui sono state combattute importanti battaglie e sono custodite antiche leggende.

Il panorama da Capo Milazzo
Il panorama da Capo Milazzo

Dal porto di Milazzo partono circa l’80% delle imbarcazioni dirette alle Isole Eolie ed è per questo motivo che molti turisti si fermano a dormire in città almeno per una notte. L’obiettivo di quest’articolo è convincervi a considerare Milazzo non più come una città di passaggio ma come una meta turistica a se stante che meriti almeno due o tre giorni del vostro preziosissimo tempo.

Quando andare

Milazzo mostra il suo massimo fascino dalla fine della stagione primaverile alle prime settimane di quella autunnale. Qui l’estate può arrivare a durare anche cinque mesi. Il clima non è quasi mai afoso o umido e questo la rende una zona piacevole per tutte le età. Inoltre, nei mesi che vanno da Maggio a Settembre Milazzo si popola di vacanzieri e studenti, aumentando esponenzialmente le occasioni di ritrovo e condivisione.

Come arrivare a Milazzo

Il modo più semplice per raggiungere Milazzo è quello di atterrare all’aeroporto di Catania e prendere un bus della linea Giuntabus fino al porto della città. Vi raccomando sempre di guardare gli orari sul sito o chiamare perché potrebbero esserci corse straordinarie ma anche cancellazioni. Altre due valide opzioni sono di affidarsi a servizi di trasferimento privati o di noleggiare una macchina. Quest’ultima soluzione è forse la più consigliata perché, una volta giunti a Milazzo, sarà impossibile spostarvi senza un mezzo proprio. La città ha anche una stazione dei treni ma purtroppo la rete ferroviaria della regione Sicilia lascia davvero a desiderare. Utilizzatela solo in assenza di alternative.

Atterraggio all'aeroporto di Catania
Atterraggio all’aeroporto di Catania

I 5 luoghi turistici di Milazzo

In questo capitolo vi racconterò cosa vedere a Milazzo. La doverosa premessa che vorrei farvi è che io conosco e frequento questa città ormai da anni. La potrei definire una delle mie “tante” case nel mondo. Questo grazie ad alcuni amici che probabilmente vedrete ritratti con me in qualche foto.

1 – Il Lungomare

Il punto di partenza di ogni itinerario milazzese è sicuramente il suo lungomare che, partendo dal porto, arriva fino all’antico villaggio di Vaccarella. Lungo la passeggiata Marina Garibaldi incontrerete, nell’ordine, Palazzo del Comune, Statua della Libertà e Palazzo d’Amico. La vostra camminata s’interromperà quando arriverete nella zona dedicata al piccolo porticciolo riservato alle barche dei pescatori. Qui, se lo vorrete, potrete anche fermarvi a mangiare una granita con panna al Bar Washington.

Cosa vedere a Milazzo: il Lungomare
Cosa vedere a Milazzo: il Lungomare

2 – Il Duomo Nuovo

Prima di spostarvi nella zona fortificata della città fermatevi a vedere il Duomo Nuovo, dedicato al patrono Santo Stefano. All’interno della chiesa troverete sculture e dipinti del XV secolo.

3 – Il Borgo

La città fortificata è la zona più caratteristica e simbolica di Milazzo. Il mio consiglio è di prendervi del tempo per camminare nei suoi vicoli e ammirarne la bellezza. I luoghi da non perdere sono il Duomo Antico di Santa Maria Assunta, il Santuario di San Francesco da Paola, il Palazzo dei Vicerè, la Chiesa del Rosario e – se amate il genere – il Museo Etnoantropologico e Naturalistico Domenico Ryolo.

4 – Il Castello di Federico II

Il monumento più importante di Milazzo è certamente il Castello di Federico II, conosciuto anche come Cittadella Fortificata di Milazzo. Con la sua superficie di circa 7 ettari questo complesso è il più grande della regione Sicilia e uno dei più imponenti di tutta Europa. Il castello si erge su uno sperone roccioso, circondato dal mare su entrambi i lati. Una volta che avrete oltrepassato le mura spagnole, al suo interno, troverete segni di tantissime culture diverse. In questa cittadella passarono – in ordine sparso – greci, romani, bizantini e arabi. Una visita è d’obbligo, anche solo per il panorama a 360° sulla penisola di Milazzo e sulle Isole Eolie.

Cosa vedere a Milazzo: il Castello di Federico II
Cosa vedere a Milazzo: il Castello di Federico II

5 – Il Capo

Il Capo è la punta più estrema della penisola di Milazzo. Una leggenda narra che qui Ulisse incontrò Polifemo. Vi si giunge percorrendo una strada in salita abbastanza stretta e tortuosa. Il punto d’arrivo è segnalato dal bar Il Faro. Il mio consiglio è quello di parcheggiare qui la vostra auto, bere un caffè, scattare qualche foto al paesaggio e partire alla scoperta della zona. Il primo punto d’interesse si raggiunge scendendo una scalinata di colore rosa che vi porterà al Santuario di Sant’Antonio, anch’esso con le pareti rosa. Questo è il punto più panoramico della città. Il santuario è scavato nella roccia e risale al 1221, anno in cui si narra che Sant’Antonio abbia trovato rifugio durante una tempesta. Il secondo punto d’interesse è il Faro di Capo Milazzo, raggiungibile percorrendo un sentiero in salita. Da qui si possono ammirare tramonti indimenticabili. Il terzo è ultimo punto d’interesse è la Piscina di Venere ma ve ne parlerò nel capitolo dedicato alle spiagge.

Cosa vedere a Milazzo: il Santuario di Sant'Antonio
Cosa vedere a Milazzo: il Santuario di Sant’Antonio

La 5 spiagge di Milazzo

1 – Spiaggia di Ponente

La Riviera di Ponente è sicuramente la zona più frequentata di Milazzo. Non fatevi però ingannare dalla parola “frequentata” perché questa spiaggia è talmente estesa da risultare quasi sempre “vuota”. Le persone si concentrano nei lidi o nelle loro immediate vicinanze, lasciando liberi interi tratti di costa. Qui l’acqua è limpida e il mare si tinge di un turchese acceso. La spiaggia è formata da sassolini bianchi che con il sole diventano roventi. Il mare diventa subito profondo e le correnti sono molto forti. Per questo motivo consiglio sempre di porre attenzione alle sue condizioni prima di entrare in acqua. Il lido che preferisco si chiama Horizon Milazzo e tra i suoi servizi annovera una piccola piscina e un lounge bar molto curato.

Le spiagge di Milazzo: Spiaggia di Ponente
Le spiagge di Milazzo: Spiaggia di Ponente

2 – Baia del Tono

La Baia del Tono fa parte della Riviera di Ponente ma vorrei trattarla come una zona a se stante. È situata alla fine della spiaggia di Ponente, dove ci sono i ruderi delle antiche tonnare di Milazzo e il litorale si curva lasciando spazio alle scogliere. Quest’area è frequentata da moltissimi turisti. Il lido che voglio consigliarvi si chiama Tonnara. Il proprietario è un signore milazzese accogliente e onesto che gestisce questa struttura in maniera impeccabile. Durante la settimana organizza corsi di nuoto in piscina e nel weekend anima la terrazza con aperitivi incredibili.

Le spiagge di Milazzo: Baia del Tono
Le spiagge di Milazzo: Baia del Tono

3 – Spiaggia di Levante

La spiaggia di Levante è molto più piccola rispetto alla Riviera di Ponente. La zona balneabile più famosa è chiamata Croce di Mare. In questa spiaggia troviamo sabbia mista a ciottoli e qualche scoglio in cui potersi comunque sedere e rilassare. Diciamo che è consigliata solo quando a Ponente il mare è troppo agitato.

4 – Piscina di Venere

Vi ricordate la zona del Capo? La Piscina di Venere è un tratto di mare raggiungibile attraverso una discesa di circa 15 minuti dalla punta più estrema di Milazzo. La passeggiata è un’esperienza eccezionale perché vi permetterà di connettervi con la natura e incontrare varie specie di piante e fiori. La Piscina di Venere non è altro che un laghetto naturale, che si riempie con l’alta marea, nel quale è possibile fare il bagno.

Discesa verso la Piscina di Venere
Discesa verso la Piscina di Venere

5 – Baia della Renella

È un luogo nascosto, difficile da raggiungere e conoscere. I suoi punti di forza sono una piccola spiaggia di sabbia e la vista frontale sulle Isole Eolie.

I 5 ristoranti di Milazzo

1 – Balice

Un ristorante inaspettato per una città come Milazzo. Mi ha davvero colpito per l’attenzione ai dettagli e l’arredamento in stile industrial chic. L’aspetto che ho apprezzato di più è la cucina a vista.  La carta è molto creativa e i menù degustazione ti danno la possibilità di scegliere tra “la tradizione” siciliana e “la ricercatezza” delle composizioni dello chef Giacomo Caravello. Io ho scelto il menù più classico ma tornerò sicuramente a provare anche quello gourmet. Ottimi anche la carta dei vini e il servizio.

Ristorante Balìce
Ristorante Balìce

2 – Al Pescatore

Con il ristorante Al Pescatore cambiamo decisamente rotta e ci avviciniamo alla semplicità tramandata da generazioni. Questo locale, posizionato alla fine del Lungomare Garibaldi, offre un menù che si mantiene inalterato da anni. Una selezione di antipasti di mare che comprende carpacci, fritture e pesce in agrodolce. A seguire la possibilità di scegliere tra un primo o una grigliata di pesce. I prezzi sono buoni e il servizio è informale ma attento.

3 – Il Bagatto

Il Bagatto è una piccola osteria posizionata nel centro di Milazzo e arredata con molto gusto. La cucina contempla anche ottimi piatti di carne, cosa non scontata per una città di mare, e i ristoratori non molto attenti anche alla scelta dei vini da abbinare alle portate.

4 – Macchianera

Un’altra eccellenza milazzese è sicuramente il ristorante Macchianera. Un livello così alto presuppone anche prezzi più elevati rispetto alla media. Il menù è molto raffinato e spazia da piatti di crudo a primi preparati con pasta fatta in casa. La qualità e la fantasia non mancano. L’arredamento del locale non mi ha fatto impazzire ma ci si può passare sopra.

Un piatto del ristorante Macchianera
Un piatto del ristorante Macchianera

5 – Toto passami l’olio

I proprietari di questo locale si definiscono artigiani della ristorazione. Quello che posso confermarvi è che utilizzano solo materie prime a km zero. Per questo motivo ci sono spesso interessanti fuori menù. Pane, grissini e prodotti da forno vengono preparati direttamente dallo chef. Deliziosi anche i dolci.

Un piatto del ristorante Totò passami l'olio
Un piatto del ristorante Totò passami l’olio

I 5 hotel di Milazzo

1 – Ngonia Bay

Ngonia Bay è una struttura alla quale non riesco a trovare alcun difetto. La posizione è una delle più spettacolari di Milazzo, ovvero a due passi dalla Tonnara e dalla spiaggia di Ponente. Le suite sono arredate con gusto, la terrazza con piscina offre una vista unica e vi è la possibilità di usufruire di trattamenti benessere. Se potete permettervi questo lusso non rimarrete delusi.

Hotel Ngonia Bay, Milazzo
Hotel Ngonia Bay, Milazzo

2 – Eolian Milazzo

Questo hotel sorge sul promontorio di Capo Milazzo e offre moltissimi comfort e servizi: sala fitness, piscina, campo da tennis e un buon concierge. La struttura è gigante e, ormai dovreste saperlo, io prediligo i piccoli boutique hotel. Tuttavia tra i grandi alberghi questo è sicuramente il migliore, anche e soprattutto per il rapporto qualità prezzo.

3 – Albergo Esperia

Questa struttura mi sta particolarmente a cuore perché è riuscita a trovare un letto per alcuni amici in una giornata di massimo picco turistico. L’albergo è ubicato di fronte alla Spiaggia del Tono, nel litorale di Ponente, e possiede 10 camere e 6 appartamenti. Pulizia, cortesia e accoglienza completano l’offerta.

Albergo Esperia, Milazzo
Albergo Esperia, Milazzo

4 – Le Formiche

Un ottimo hotel tre stelle con un’accoglienza che ne meriterebbe cinque. La famiglia Formica offre camere dal design moderno, ottime colazioni e una piccola vasca idromassaggio nel giardino esterno. Anche questa struttura si trova a pochi metri dalla Spiaggia del Tono. Se potete chiedete le camere ai piani più alti per potervi rilassare al tramonto direttamente dal balcone della vostra stanza.

5 – Manzoni 46

Il Manzoni 46 si trova nel centro storico di Milazzo, di fronte al porto. Rappresenta un’ottima scelta se preferite i b&B ma non volete rinunciare alla qualità e all’eleganza. La struttura si propone come “un’eccellenza dell’ospitalità nel cuore di Milazzo”. Provare per credere. Uno dei suoi punti forti è la terrazza con vista panoramica, piante di limoni e vasca idromassaggio.

5 bonus per la vostra vacanza a Milazzo

1 – Colazione con granita e brioche

Non potrete andarvene da Milazzo senza aver assaggiato almeno una volta la granita con panna e brioche. Quella che preferisco la prepara l’English Bar. I gusti variano dai più semplici caffè, cioccolato, fragola e limone, fino ad arrivare ai grandi classici della tradizione siciliana come gelsi, pistacchio e mandorla. La panna e la brioche devono essere rigorosamente fatte in casa. Io amo mangiarle a colazione ma potrebbero essere tranquillamente un sostituto del pranzo.

Colazione all'English Bar
Colazione all’English Bar

2 – Picnic con rustici e Birra Messina

Milazzo vanta numerosissime gastronomie che preparano ogni giorno rustici freschi da portare con sé al mare o durante una gita in barca. I rustici non sono altro che prodotti di rosticceria facili da trasportare. Parlo nello specifico di arancini, pizzette, brioche salate, pasta sfoglia ripiena e focacce. Per accompagnarle non può mancare dell’ottima Birra Messina prodotta a pochi km da Milazzo.

3 – L’aperitivo all’ora del tramonto

Ogni giornata a Milazzo che si rispetti dovrebbe concludersi con un aperitivo sulla Spiaggia di Ponente. Come vi avevo accennato il mio locale preferito in cui aspettare il tramonto è la terrazza della Tonnara. Ordinate un calice di vino bianco o frizzante, rigorosamente siciliano, e aspettate il calare del sole sulle note delle vostre hit estive preferite. Se la musica alta non fa per voi potrete scegliere un posto meno affollato o portare due birre sulla Spiaggia.

Aperitivo al tramonto, spiaggia di Ponente
Aperitivo al tramonto, spiaggia di Ponente

4 – Gite fuori porta

Milazzo è un’ottima base di partenza per la scoperta di numerose attrattive turistiche, prime fra tutte le Isole Eolie. Dalla città potrete visitare in giornata sia l’Isola di Vulcano che quella di Lipari. Per le altre invece è consigliata almeno una notte fuori. A poco più di un’ora da Milazzo troverete anche Taormina, alla quale dedicherò un articolo nelle prossime settimane. Infine vi consiglio spassionatamente una gita fuori porta a Tindari, nel Golfo di Patti. Qui potrete ammirare il famosissimo Santuario della Madonna Nera e il teatro greco, dove ogni anno si svolge il Festival dei Due Mari.

5 – Le serate al Borgo

Non ci sono sere estive in cui il Borgo non si animi. I numerosi locali della città fortificata propongono serate a tema, musica dal vivo, cocktail d’autore e tanto, tanto divertimento. Inoltre, se per voi la notte non è fatta per dormire, potrete continuare a ballare in uno dei tanti locali che, nei mesi estivi, organizzano serate danzanti.

Una serata al Borgo
Una serata al Borgo

Termina qui il nostro viaggio nella meravigliosa Milazzo. Tuttavia, se intendete visitare altri angoli di questa regione ricca di storia e tradizioni, vi rimando volentieri ai miei articoli su Taormina, Sicilia Occidentale ed Etna.

Inoltre, vorrei consigliarvi il blog di un collega che, tra le altre cose, ha scritto un libro intitolato “Sicilia da Raccontare“.

L'articolo Cosa vedere a Milazzo: hotel, ristoranti, spiagge e luoghi turistici proviene da La geografia del mio cammino.

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https://www.lageografiadelmiocammino.com/2020/04/17/milazzo-cosa-vedere-spiagge-hotel-ristoranti/feed/ 1
La Sicilia Occidentale: cosa vedere https://www.lageografiadelmiocammino.com/2019/06/28/sicilia-occidentale-cosa-vedere-itinerario/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=sicilia-occidentale-cosa-vedere-itinerario https://www.lageografiadelmiocammino.com/2019/06/28/sicilia-occidentale-cosa-vedere-itinerario/#comments Fri, 28 Jun 2019 08:17:45 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=1747 Scrivere un unico articolo che riassuma i luoghi da visitare in Sicilia è impossibile. Per questo motivo ho deciso di raccontarvi due itinerari. Mi restano ancora alcune zone da esplorare in questa regione ma spero di farlo al più presto. Nel primo itinerario vi descriverò il mio viaggio attraverso la Sicilia Occidentale.

L'articolo La Sicilia Occidentale: cosa vedere proviene da La geografia del mio cammino.

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Scrivere un unico articolo che riassuma i luoghi da visitare in Sicilia è impossibile.  Per questo motivo ho deciso di raccontarvi due itinerari. Mi restano ancora alcune zone da esplorare in questa regione ma spero di farlo al più presto. Nel primo itinerario vi descriverò cosa vedere in Sicilia Occidentale, da Palermo ad Agrigento.

Come arrivare in Sicilia Occidentale

La Sicilia Occidentale ha due aeroporti di riferimento: Palermo e Trapani. Ci sono molte compagnie che volano su queste città. L’unico consiglio che posso darvi è quello di prenotare con un po’ di anticipo perché purtroppo i voli per la Sicilia sono tra i più cari in Italia. L’alternativa è imbarcarsi su un traghetto della compagnia GNV da Genova con la propria macchina in modo da risparmiare almeno il costo dell’autonoleggio.

Come muoversi lungo la Sicilia Occidentale

I trasporti pubblici in Sicilia lasciano un po’ a desiderare. Sono poco frequenti, lenti e soprattutto non collegano tutte le zone che varrebbe la pena di visitare. Per questo motivo non vedo altre alternative al noleggio di una macchina. Purtroppo, come per i voli, anche l’affitto di una vettura non è molto economico. Giornalmente si può arrivare a spendere anche 60/70 euro. Se viaggiare con Ryanair date un occhio ai loro sconti sul noleggio che sono sempre vantaggiosi.

Prima tappa, Palermo

Per la descrizione di questa prima tappa vi rimando al mio articolo dedicato alla città di Palermo con uno speciale itinerario di tre giorni.

Seconda tappa, Castellammare e Scopello

Mattina

Lasciata Palermo alle vostre spalle, la prima tappa suggerita è la città di Castellammare del Golfo. Il mio consiglio è di trascorrere almeno una mezza giornata alla scoperta dei suoi vicoli e delle innumerevoli chiese che la animano. Da non perdere il Castello Arabo Normano, la Chiesa Madre e la Chiesa della Madonna della Scala.

Cosa vedere in Sicilia Occidentale, Castellammare del Golfo
Cosa vedere in Sicilia Occidentale, Castellammare del Golfo

Al termine della vostra camminata concedetevi un pranzo vista mare al Ristorante La Tonnara che vanta un meraviglioso dehor arredato in stile shabby chic. I piatti di presce crudo presentano una varietà di proposte e abbinamenti difficilmente replicabili.

Castellammare del Golfo, Ristorante La Tonnara
Castellammare del Golfo, Ristorante La Tonnara

Pomeriggio

Dopo pranzo raggiungete i Faraglioni di Scopello e la Riserva dello Zingaro. La baia dei Faraglioni è incredibile. Potrete visitare l’antica Tonnara e fare un bagno tuffandovi dal suo porticciolo che offre la possibilità di rilassarsi al sole per qualche ora. Purtroppo lo spazio è ristretto e non ci sono bar quindi scordatevi di poter restare lì tutta la giornata. Il paesino di Scopello è minuscolo. Trascorrete qui una serata lontana dalla confusione dei grandi centri abitati.

La Sicilia Occidentale, baia dei Faraglioni di Scopello
La Sicilia Occidentale, baia dei Faraglioni di Scopello

A questo punto potrete decidere di dormire a Castellammare o arrivare fino a San Vito lo Capo. Io ho preferito la prima soluzione e ho alloggiato al B&B Casa Azul, una sistemazione con stanze moderne e ben arredate, giardino con piscina e un’ottima colazione.

Terza tappa, San Vito lo Capo

Mattina

La Riserva dello Zingaro può essere visitata partendo da San Vito lo Capo o da Scopello. Il mio consiglio è di organizzare una passeggiata prendendo come base di partenza San Vito. Potrete scegliere tra diversi percorsi, più o meno difficili. Il tragitto che ho apprezzato maggiormente è stato quello che costeggia il mare perché vi permetterà di tuffarvi in acqua tutte le volte che lo desidererete. All’interno della riserva non vendono cibo quindi attrezzatevi portando con voi acqua e viveri per la giornata.

Panorama sulla Riserva dello Zingaro
Panorama sulla Riserva dello Zingaro

Pomeriggio

Sulla via del ritorno concedetevi qualche ora di relax nella celebre spiaggia di San Vito lo Capo, ammirate il tramonto e cercate un ristorantino dove assaggiare il famosissimo cous cous  locale a base di pesce. La mia scelta è ricaduta sul noto locale Profumi di Cous Cous che propone diverse varianti del piatto più famoso della zona in un ambiente molto curato ed elegante.

Ristorante Profumi di Cous Cous, San Vito lo Capo
Ristorante Profumi di Cous Cous, San Vito lo Capo

Per dormire scegliete un B&B nel centro del paese, possibilmente vicino al mare. Io ho alloggiato nella moderna struttura Monte Monaco, a 500 metri dalla spiaggia principale, che possiede camere di design spaziose e luminose e offre un’ottima colazione a buffet.

Cosa vedere in Sicilia Occidentale: spiaggia di San Vito lo Capo
Cosa vedere in Sicilia Occidentale: spiaggia di San Vito lo Capo

Quarta tappa, Erice e Trapani

Mattina

Prima di raggiungere il centro della città vi consiglio una visita alle famose Saline di Trapani, dove potrete capire come si ricava il sale dall’acqua di mare e quanto questo commercio sia importante per il trapanese. Una volta terminato questo giro dirigetevi a Erice, la cittadella medievale che sorge sul monte San Giuliano. Qui potrete passeggiare nei suoi vicoli e scoprirne archi, cortili e mura. Le attrazioni più importanti sono il Duomo con il suo campanile, la Torre di Federico dalla quale potrete ammirare un panorama a 360 gradi su tutto il circondario e il Castello di Venere.

Cosa vedere in Sicilia Occidentale: le Saline di Trapani
Cosa vedere in Sicilia Occidentale: le Saline di Trapani

Pomeriggio

Terminata la visita di Erice spostatevi a Trapani e riconsegnate la vostra vettura a noleggio. Per visitare questa città e le Isole Egadi non vi servirà. Il centro storico, diviso tra stile arabo ed epoca barocca, è ricco di storia e custodisce palazzi, edifici, castelli e soprattutto chiese. Trapani viene soprannominata infatti “città delle Cento Chiese”. Ogni visita che si rispetti parte dalla Torre Ligny, situata nella punta estrema della città. Da qui il panorama è meraviglioso. A seguire non perdetevi, nell’ordine, la Cattedrale di San Lorenzo, il Complesso dell’Annunziata, il Convento dei Gesuiti e la Chiesa di Sant’Agostino. Per un tramonto indimenticabile, se non volete tornare a Erice, vi consiglio il Bastione Conca con la sua romantica passeggiata sul lungomare.

I vicoli della città dalle Cento Chiese.
I vicoli della città dalle Cento Chiese

Inoltre…

Prima di partire per le Isole Egadi terminate il tour della città visitando la Fontana di Saturno, la Chiesa delle Anime del Purgatorio, Palazzo Senatorio e Palazzo della Giudecca. Ultima tappa, ma non per ordine d’importanza, il Castello della Colombaia, sede del dominio Cartaginese.

Dove alloggiare

Per dormire in città vi consiglio uno dei tanti palazzi barocchi trasformati in hotel o b&b. Nello specifico io ho alloggiato al Badia Nuova Apart Hotel, un’ex residenza nobiliare ristrutturata con terrazze, chiostri e mura antiche. Un luogo elegante e molto rilassante in cui concedersi un lento risveglio con vista mare.

Trapani, Badia Nuova Apart Hotel
Trapani, Badia Nuova Apart Hotel

Dove mangiare

Per mangiare, oltre al solito cous cous alla trapanese, focalizzatevi sui piatti a base di tonno rosso o sulle antiche pizzerie che propongono il famoso “cabbucio” ovvero un panino realizzato con la pasta della pizza e farcito con olio, acciughe e pomodoro. Per il Cous Cous vi consiglio il ristorante Dar El Medina, per il tonno rosso Antichi Sapori e per il cappuccio la pizzeria Calvino.

Trapani, Ristorante Antichi Sapori
Trapani, Ristorante Antichi Sapori

Quinta tappa, le isole Egadi

Per la descrizione di questa tappa vi rimando al mio articolo dedicato esclusivamente alle stupende e incontaminate Isole Egadi: Favignana, Marettimo e Levanzo.

Sesta tappa, Marsala e Mazara del Vallo

Mattina

Di ritorno dalle isole Egadi la prima città che incontrerete viaggiando verso Agrigento sarà Marsala, famosa per il suo vino dolce e per lo sbarco dei Mille. Vi consiglio di fare quattro passi nel suo centro storico che può essere esplorato a piedi in un paio d’ore. Se lo desiderate, potrete anche visitare la cantina Florio, dove nasce il vino liquoroso può buono della zona. Con 15 euro potrete degustare diversi tipi di marsala.

Pomeriggio

Anche Mazara del Vallo può essere scoperta in poche ore. Tutte le visite iniziano da Piazza della Repubblica e dalla Cattedrale del Santissimo Salvatore per poi proseguire in Piazza del Plebiscito, al Collegio dei Gesuiti, nella meravigliosa Chiesa di San Francesco e al Teatro Garibaldi. Infine vi consiglio di visitare la parte che più mi ha colpita ovvero la Kasbah, il cuore della città formato da un labirinto di vicoli stretti e meravigliose ceramiche.

Dove alloggiare

Solitamente non amo i grandi alberghi ma questa volta vorrei consigliarvi di alloggiare almeno un paio di notti al Verdura Resort, un’ottima base di partenza per visitare la provincia di Agrigento. Questo hotel 5 stelle possiede oltre 2 km di spiaggia privata, una piscina a sfioro di 60 metri, una spa enorme e qualsiasi tipo di intrattenimento sportivo. I ristoranti sono diretti da uno chef stellato e spaziano da ambienti e cucina ricercati a barbecue sulla spiaggia.

La piscina del Verdura Resort al tramonto
La piscina del Verdura Resort al tramonto

Settima tappa, Scala dei Turchi e Agrigento

Mattina

La Scala dei Turchi è un posto magico, non solo perché fa da copertina al mio blog ma principalmente perché è un luogo sospeso tra cielo e mare, formato da una scogliera bianca che è in grado di far perdere a chiunque ogni prospettiva e punto di riferimento. Il panorama è bellissimo, soprattutto se decidete di visitarlo la mattina presto o la sera tardi quando i turisti non lo affollano e la bianca quiete regna sovrana. Gli amanti del mare potranno trascorrere una giornata in una delle sue spiagge. La prima, più accessibile e attrezzata, si trova appena superate l’ingresso principale mentre le altre si susseguono lungo il percorso di roccia bianca.

Cosa vedere in Sicilia Occidentale: Scala dei Turchi
Cosa vedere in Sicilia Occidentale: Scala dei Turchi

Senza alcuna aspettativa ho deciso di pranzare al Lounge Beach ubicato all’inizio della passeggiata che conduce alla Scala dei Turchi. Con grandissima sorpresa ho trovato le proposte di crudi e i primi piatti davvero originali e ben presentati. Ho quindi consumato uno dei migliori pranzi della vacanza a pochi metri dal mare. Dopo un ottimo dolce mi sono concessa anche un’oretta di pennichella su una delle amache messe a disposizione dal locale.

Scogliera della Scala dei Turchi
Scogliera della Scala dei Turchi

Pomeriggio

Nel tardo pomeriggio mi sono diretta alla Valle dei Templi di Agrigento.  Il mio obiettivo era di visitarla al tramonto e non me ne sono per niente pentita. Dichiarata Patrimonio Mondiale dell’Umanità nel 1977 il complesso comprende dodici templi, tre santuari, una necropoli, fortificazioni e due Agorà. Tra i templi degni di nota troviamo quelli dedicati a Giunone, Concordia, Demetra, Zeus ed Ercole. La logistica è molto semplice. Se parcheggiate all’ingresso superiore, uscirete da quello inferiore e sarete riaccompagnati da una navetta. Viceversa farete il contrario.

Tramonto dalla Valle dei Templi
Tramonto dalla Valle dei Templi

Il centro storico di Agrigento merita una visita. Passeggiate tra le sue chiese, i suoi palazzi e lungo Via Atena, la strada principale che vi condurrà al Monastero dello Spirito Santo e alla Cattedrale di San Gerlando.

Cosa vedere in Sicilia Occidentale: Agrigento
Cosa vedere in Sicilia Occidentale: Agrigento

Ottava tappa, Sciacca e Selinunte

Rientrando verso Palermo, se potete, non perdetevi anche la città di Sciacca e il Parco Archeologico di Selinunte. Purtroppo io non ho fatto in tempo a visitarli ma conto di farlo al più presto e di aggiornare quindi questo itinerario includendo anche quest’ultima tappa.

L’itinerario che vi ho proposto prevede almeno una decina di giorni di viaggio, incluse Palermo e Isole Egadi. Tuttavia, se avrete la fortuna d’avere più giorni a disposizione vi consiglio la lettura di quest’articolo che approfondisce alcune tematiche relative alla Sicilia Occidentale.

L'articolo La Sicilia Occidentale: cosa vedere proviene da La geografia del mio cammino.

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Le Isole Egadi: Favignana, Marettimo e Levanzo https://www.lageografiadelmiocammino.com/2019/06/25/isole-egadi-favignana-marettimo-levanzo/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=isole-egadi-favignana-marettimo-levanzo https://www.lageografiadelmiocammino.com/2019/06/25/isole-egadi-favignana-marettimo-levanzo/#comments Tue, 25 Jun 2019 15:26:04 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=1731 Le isole Egadi sono un angolo di paradiso ancora relativamente incontaminato e isolato rispetto, ad esempio, alle più conosciute isole Eolie. Conservano una natura selvaggia e poco offesa dal turismo di massa. L’intero arcipelago fa capo al Comune di Favignana che conta poco più di 4000 abitanti. Vivere in questo contesto ambientale, unico nel suo genere, è un grande privilegio.

L'articolo Le Isole Egadi: Favignana, Marettimo e Levanzo proviene da La geografia del mio cammino.

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Le Isole Egadi sono un angolo di paradiso ancora relativamente incontaminato e isolato rispetto, ad esempio, alle più conosciute isole Eolie. Conservano una natura selvaggia e poco offesa dal turismo di massa. L’intero arcipelago fa capo al Comune di Favignana che conta poco più di 4000 abitanti. Vivere in questo contesto ambientale, unico nel suo genere, è un grande privilegio.

Come muoversi

Le Isole Egadi si raggiungono prendendo un comodo aliscafo dalla città di Trapani. Nel periodo estivo le corse sono molto frequenti. Il costo da Trapani a Favignana è di circa 15 euro e la durata del viaggio non supera mai i 40 minuti. Da Favignana a Marettimo mettete in conto di spendere circa 10 euro e altri 40 minuti di navigazione. In alternativa potrete raggiungerla direttamente da Trapani con un’ora di viaggio e 17 euroLevanzo dista 15 min da Favignana, 50 min da Marettimo e 40 min da Trapani.

A Favignana il mezzo più comodo per spostarsi è il motorino o, se siete allenati, la bicicletta. A Marettimo e Levanzo invece vi potrete spostare tranquillamente a piedi. L’alternativa migliore è rappresentata dalla barca.

Favignana

E’ sicuramente l’isola più turistica dell’arcipelago. Oltre che per le sue spiagge meravigliose, Favignana è conosciuta per la sua Tonnara, oggi trasformata in museo, in cui vengono raccontate la storia e l’identità di questa terra che per anni si è dedicata alla mattanza dei tonni.

Ripercorrendo le origini dell’isola dobbiamo menzionare anche l’estrazione del tufo, il secondo business in ordine di importanza. Ve ne accorgerete subito perché le cave a Favignana sono dappertutto, anche in pieno centro. Ora questi stessi ambienti sono stati trasformati in orti e frutteti.

Favignana, Tonnara e Castello di Santa Caterina
Favignana, Tonnara e Castello di Santa Caterina

Se amate il mare, le insenature e gli scogli, qui avrete l’imbarazzo della scelta. Vi suggerisco di visitare, nell’ordine, Cala Rossa, Cala Azzurra, Scalo Cavallo, Cala Rotonda e Bue Marino. Se cercate invece la classica spiaggia sabbiosa, dirigetevi a Praia, Lido Burrone o Marasolo.

Per finire non perdetevi la vista dal Castello di Santa Caterina. La salita è impegnativa ma il panorama ripaga di ogni fatica.

Le Isole Egadi: Favignana, Cala Rossa
Le Isole Egadi: Favignana, Cala Rossa

Dove dormire

L’hotel in cui ho alloggiato si trova a 2 km dal centro ed è costruito sopra una cava di calcare. Per questo motivo è stato soprannominato Hotel delle Cave. Possiede spaziosi giardini con vasche idromassaggio e spazi comuni degni di essere immortalati nelle migliori riviste di architettura. Le camere tuttavia sono molto semplici e questo fa si che i prezzi siano alla portata di tutti.

Favignana, Hotel delle Cave
Favignana, Hotel delle Cave

Dove mangiare

Lo dico sempre a tutti. Il miglior crudo della mia vita l’ho mangiato su quest’isola al ristorante Quello che c’è…c’è! Il locale è semplice, così come il servizio, ma la qualità del pesce e la presentazione dei piatti sono davvero eccellenti. Capita molto raramente che io consumi due pasti nello stesso luogo ma questa volta è accaduto.

Favignana, Ristorante Quello che c'è...c'è!
Favignana, Ristorante Quello che c’è…c’è!

Marettimo

Amore o odio. Quest’isola spigolosa, rocciosa e aspra non lascia spazio alle vie di mezzo. Personalmente credo che questo rifugio sia quanto di più intimo e selvaggio possa offrire la nostra penisola. Non aspettatevi quindi spiagge sabbiose. Marettimo va scoperta in barca o facendo trekking lungo i suoi ripidi sentieri.

Le Isole Egadi: Marettimo, Castello di Punta Troia
Le Isole Egadi: Marettimo, Castello di Punta Troia

I luoghi da non perdere e da raggiungere a piedi sono il Castello di Punta Troia, le Case Romane, Punta Libeccio e il Monte Falcone. Per rilassarvi senza bisogno di muovervi troppo dirigetevi nelle spiagge di Scalo Vecchio e Scalo Nuovo, ai due lati del porto. Infine se avete l’opportunità di noleggiare una piccola imbarcazione vi consiglio un’escursione alla Cala Nera e un tour di tutte le grotte dell’isola. Segnalo soprattutto le grotte di Cammello, Tuono, Pipa, Presepe, Ruttiddi e Bombarda. Ovviamente, data la presenza di tutte queste caverne, l’isola si presta moltissimo anche alle immersioni.

Marettimo, grotta della Bombarda
Marettimo, grotta della Bombarda

Dove dormire

Gli alloggi sull’isola sono veramente limitati. Il mio consiglio è di prenotare per tempo e dare un’occhiata anche al sito airbnb. Io ho dormito a casa di una signora gentilissima che d’estate affitta la stanza del figlio ai turisti che arrivano a Marettimo senza prenotazione.

Dove mangiare

Dopo un aperitivo obbligato alla Scaletta potrete scegliere se proseguire la serata nel loro ristorante o se spostarvi alla Trattoria il Veliero. In entrambi i casi aspettatevi un ambiente informale, una cucina semplice e dell’ottimo pesce fresco appena pescato.

Ristorante il Veliero, Isole Egadi
Ristorante il Veliero, Isole Egadi

Levanzo

Inizio subito col dirvi che questa è l’isola che mi è piaciuta meno. E’ grande poco più di 5 km quadrati ed è collegata da percorsi tortuosi. Se non avete intenzione di prendere una barca o di dedicarvi alle immersioni vi consiglio di pianificare una semplice gita in giornata senza pernottamento. Il mio suggerimento, in questo caso, è quello di raggiungere Cala Tramontana attraverso una passeggiata di circa 3 km. Qui potrete fare un bagno ed esplorare le grotte che la circondano. In alternativa dirigetevi a Cala Faraglione e godetevi la strada panoramica che la fiancheggia.

Le Isole Egadi: Levanzo, vista sul paese
Le Isole Egadi: Levanzo, vista sul paese

Dove dormire

Anche qui gli alloggi sono pochi e la prenotazione è d’obbligo. Regolatevi quindi di conseguenza. Io ho dormito nel b&b Le Finestre sul Mare, affacciato sul porticciolo dell’isola. Un posto magico in cui vi sentirete come a casa vostra.

Dove mangiare

Il Ristorante Arcobaleno è in grado di soddisfare qualsiasi palato. La sua specialità è il pescato del giorno, abbinato a pasta fresca o semplicemente grigliato e accompagnato da un contorno di verdure.

Ristorante Arcobaleno, Isole Egadi
Ristorante Arcobaleno, Isole Egadi

Le Isole Egadi non sono l’unico paradiso da scoprire in questa zona della Sicilia. Per questo motivo ho scritto un itinerario, suddiviso in otto tappe, che percorre tutta la Sicilia Occidentale. Vi invito a leggerlo e a scrivermi cosa ne pensate.

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Palermo in tre giorni: il mio itinerario https://www.lageografiadelmiocammino.com/2019/06/25/tre-giorni-palermo-itinerario/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=tre-giorni-palermo-itinerario https://www.lageografiadelmiocammino.com/2019/06/25/tre-giorni-palermo-itinerario/#comments Tue, 25 Jun 2019 11:46:51 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=1712 Se dovessi lasciare Milano e trasferirmi al mare la mia prima scelta sarebbe sicuramente la città di Palermo. Sono follemente innamorata dei suoi vicoli, del suo mare, della sua vita notturna e dei suoi abitanti. Ho avuto la fortuna di conoscere questa città con persone che ci vivono e posso garantirvi che vanta un mix perfetto di cultura, gastronomia e divertimento. Questi appunti di viaggio sono il frutto di moltissimi week-end trascorsi a Palermo, per lavoro e per piacere.

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Se dovessi lasciare Milano e trasferirmi al mare la mia prima scelta sarebbe sicuramente la città di Palermo. Sono follemente innamorata dei suoi vicoli, del suo mare, della sua vita notturna e dei suoi abitanti. Ho avuto la fortuna di conoscere questa città con persone che ci vivono e posso garantirvi che vanta un mix perfetto di cultura, gastronomia e divertimento. Questi appunti di viaggio sono il frutto di moltissimi week-end trascorsi a Palermo, per lavoro e per piacere.

Ecco qui la lista dei luoghi turistici che dovete assolutamente visitare se riuscite a fermarvi in città per almeno un paio di giorni. Il terzo giorno vi consiglio invece di dedicarlo alle gite fuori porta, possibilmente spostandovi con una macchina.

Visitare Palermo: primo giorno

1 – Quattro Canti

È il cuore della città e viene chiamato in questo modo perché comprende quattro palazzi storici ricchi di elementi simbolici.

Visitare Palermo in 3 giorni: i Quattro Canti
Visitare Palermo in 3 giorni: i Quattro Canti

2 – La Cattedrale, ingresso 7 euro

È il luogo più affascinante della città. Vi consiglio assolutamente di salire sui tetti per ammirare Palermo dall’alto.

Scorcio della Cattedrale di Palermo
Scorcio della Cattedrale di Palermo

3 – Palazzo dei Normanni e Cappella Palatina, ingresso 12 euro

Completamente decorata con mosaici bizantini è senza dubbio uno dei luoghi più visitati di tutta la regione Sicilia.

4 – San Giovanni degli Eremiti, ingresso 6 euro

È il luogo più mistico di tutta Palermo e viene chiamato anche Chiesa dalle Cupole Rosse.  Da non perdere assolutamente una visita ai giardini e al chiostro.

5 – Mercato popolare di Ballarò

Un tripudio di sapori, colori e odori. Bancarelle di carne, pesce, frutta e verdura. Tappa gastronomica obbligatoria per tutti gli amanti dello street food.

Mercato popolare di Ballarò
Mercato popolare di Ballarò

6 – Le Catacombe, ingresso 3 euro

Un luogo, a tratti macabro, dove sono conservati i corpi mummificati di esponenti religiosi, politici, artisti e borghesi.

7 – Castello della Zisa, ingresso 6 euro

Fuori dal centro storico, raggiungibile anche a piedi, troverete quest’antica residenza estiva della famiglia reale.

Visitare Palermo: secondo giorno

8 – Quartiere Kalsa e Chiesa di Santa Maria dello Spasimo

È un quartiere popolare nato durante la dominazione araba. Il mio consiglio è di perdervi tra i suoi vicoli e visitare la famosissima “chiesa a cielo aperto”.

9 – Murales di Falcone e Borsellino

Lo trovate presso la Cala di Palermo ed è stato realizzato su volontà dell’Associazione Nazionale Magistrati.

10 – Chiesa della Martorana, ingresso 2 euro

Inserita tra i beni tutelati dall’Unesco questa chiesa bizantina merita una visita soprattutto per le decorazioni interne.

Visitare Palermo in 3 giorni: Chiesa della Martorana
Visitare Palermo in 3 giorni: Chiesa della Martorana

11 – Teatro Massimo e Teatro Politeama

La zona compresa tra Piazza Verdi e Piazza Ruggero Settimo racchiude in pochi metri il teatro lirico più importante d’Italia e il “teatro del popolo”.

12 – Vucciria

Un tempo conosciuta come mercato della città, oggi Piazza Caracciolo è un ristorante a cielo aperto dedicato allo street food. La zona di Piazza Garraffello invece è famosa per i graffiti e la vita notturna.

Graffito nel quartiere Vucciria
Graffito nel quartiere Vucciria

13 – La Fontana Pretoria

Una delle fontane più belle d’Italia, soprannominata anche “della Vergogna” per le nudità delle statue che la compongono.

Visitare Palermo: terzo giorno

15 – Santuario di Santa Rosalia

Situato sul Monte Pellegrino, che domina Mondello, questo Santuario è dedicato alla padrona di Palermo ed è incastonato all’interno di una parete rocciosa. Vi consiglio di visitarlo sia per il paesaggio sia per il suo legame religioso con la città.

14 – Spiaggia di Mondello

È la spiaggia dei palermitani ma è anche la zona residenziale con le ville più belle della città. Si trova a circa 20 minuti di macchina dal centro storico e d’estate è presa d’assalto da vacanzieri e locali.

Visitare Palermo in 3 giorni: Spiaggia di Mondello
Visitare Palermo in 3 giorni: Spiaggia di Mondello

15 – Duomo di Monreale

Non fa parte del Comune di Palermo ma si trova comunque a pochi km dal centro della città. Se amate la storia del Cristianesimo e l’arte bizantina non potrete assolutamente perdervi una visita presso questo luogo di culto.

Dove dormire

Ho dormito in almeno una decina di hotel della città, spesso per lavoro. Mi permetterò quindi di proporvi una piccola short list personale.

1 – Quintocanto Hotel & Spa

Ubicato in pieno centro storico, a due passi dalla stazione, è il luogo ideale per partire alla scoperta della città. Il personale è molto cortese, le camere sono moderne e la SPA è un piccolo lusso difficile da trovare a Palermo. Il rapporto qualità prezzo è davvero ottimo.

Quintocanto Hotel & Spa, Palermo
Quintocanto Hotel & Spa, Palermo

2 – Hotel Plaza Operà

A 150 mt dal teatro Politeama questa piccola struttura vanta camere molto moderne e pulite. Degni di nota anche la colazione e il servizio.

3 – Ibis Styles Palermo President

L’hotel è nuovo e colorato. Quando ho alloggiato io, circa due anni fa, vi erano ancora delle stanze non ristrutturate. Evitatele. Tutte le altre camere sono piccole ma arredate con gusto e design. La colazione all’ultimo piano dello stabile offre una delle viste più belle sul porto di Palermo.

4 – Grand Hotel Piazza Borsa

Vi direi di alloggiare in questo hotel solo per ammirarne il palazzo e l’antico chiostro che troverete in ingresso. Gentilezza del personale, ottima ristorazione e centro benessere completano l’offerta. Le camere sono molto classiche quindi dovete amare questo tipo di architettura per poterle apprezzarle.

Grand Hotel Piazza Borsa, Palermo
Grand Hotel Piazza Borsa, Palermo

5 – Splendid Hotel la Torre

Se volete dormire a Mondello vi consiglio questo hotel a picco sul mare. La struttura è dotata di una piscina e di più piattaforme da cui tuffarvi direttamente nel mediterraneo. Completano l’offerta bar e ristorante che servono ottime colazioni e aperitivi con vista. Purtroppo le stanze sono molto datate e avrebbero bisogno di una bella ristrutturazione.

Splendid Hotel la Torre, Mondello
Splendid Hotel la Torre, Mondello

Dove mangiare

Su quest’argomento potrei scrivere un libro. La regione Sicilia, di cui Palermo ne è l’orgogliosa capitale, è famosa per la sua cucina che unisce tradizione e fantasia. Non potrete andarvene senza aver provato le panelle, lo sfincione, l’u pane ca’ meusa e le arancine. Inoltre, se amate i dolci, dovrete assaggiare cannoli e cassate. Qui di seguito, invece, una lista dei miei ristoranti preferiti.

1 – Buatta Cucina Popolare

Si trova vicino al vivace mercato della Vucciria ed è ricavato all’interno di un’antica valigeria. Lo stile liberty riecheggia in tutto il locale tranne che nella modernissima cucina a vista. Il menù è basato su piatti popolari e sull’utilizzo di ottime materie prime. Davvero consigliato.

Ristorante Buatta Cucina Popolare
Ristorante Buatta Cucina Popolare

2 – Sesto Canto

Questo ristorante si trova nei pressi del Teatro Politeama. L’arredamento rispecchia l’anima decisamente moderna della sua cucina. Ottimo crudo di pesce, personale raffinato e conto perfettamente in linea con la qualità dei piatti.

3 – FUD Bottega Sicula

Un marchio siciliano simbolo di eccellenza che sta lentamente aprendo nuovi punti vendita in altre regioni italiane. Fud propone una selezione di hamburger, panini e pizze gourmet cucinati con prodotti a chilometro zero di altissima qualità. Consiglio vivamente l’hamburger preparato con carne d’asino. Difficilmente replicabile.

Ristorante FUD Bottega Sicula
Ristorante FUD Bottega Sicula

4 – Ferro di Cavallo

Un ristorante tradizionale nel quale ordinare piatti di pesce che rispecchiano le ricette originali palermitane. Ambiente informale con un proprietario eccentrico ma molto simpatico. Consigliato soprattutto per cene con gruppi di amici.

5 – Bye Bye Blues

Ristorante stellato della chef Patrizia Di Benedetto. Ubicato a Mondello, a pochi passi dal mare, propone un menù degustazione con pesce fresco cucinato in perfetto stile mediterraneo. Presentazione dei piatti e servizio impeccabili.

Se volete conoscere le altre tappe del mio viaggio attraverso la Sicilia Occidentale leggete l’articolo che le ho dedicato.

L'articolo Palermo in tre giorni: il mio itinerario proviene da La geografia del mio cammino.

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