Trentino-Alto Adige Archivi - La geografia del mio cammino https://www.lageografiadelmiocammino.com/category/italia/trentino-alto-adige/ Mila Camnasio, Travel Blogger Mon, 12 Aug 2024 12:56:22 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.6.2 Canazei e la Val di Fassa: ristoranti, hotel e vita notturna https://www.lageografiadelmiocammino.com/2021/11/27/canazei-val-di-fassa-ristoranti-hotel-vita-notturna/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=canazei-val-di-fassa-ristoranti-hotel-vita-notturna https://www.lageografiadelmiocammino.com/2021/11/27/canazei-val-di-fassa-ristoranti-hotel-vita-notturna/#comments Sat, 27 Nov 2021 09:14:05 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=4649 A Canazei, in Val di Fassa, la cultura ladina fa da padrona e tutti gli abitanti s’impegnano a salvaguardarne usi, costumi e tradizioni. Il centro abitato del paese, ubicato a 1465 metri d’altitudine, è molto caratteristico e comprende diverse attrazioni turistiche...

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Se vi state chiedendo quale sia l’hotel o il ristorante migliore di Canazei, in Val di Fassa, siete nel posto giusto.

Tuttavia, prima di entrare nel vivo dell’articolo, vorrei darvi qualche informazione generale su quella che, a mio avviso, è la meta turistica invernale più importante di tutta la Val di Fassa.

Informazioni generali su Canazei e la Val di Fassa

A Canazei, in Val di Fassa, la cultura ladina fa da padrona e tutti gli abitanti s’impegnano a salvaguardarne usi, costumi e tradizioni. Il centro abitato del paese, ubicato a 1465 metri d’altitudine, è molto caratteristico e comprende diverse attrazioni turistiche:

  • Chiesa di San Floriano, Santo protettore contro gli incendi.
  • Casa Floriana, decorata in stile ladino con dipinti e intarsi su tutte le facciate.
  • Chiesa della Madonna della Neve, realizzata nel XVI secolo, che si riconosce per il campanile a cipolla in stile barocco.

Per conoscere le altre mete turistiche appartenenti a uno dei gruppi montuosi più noti delle Dolomiti non vi resta che leggere il mio articolo dedicato alla Val di Fassa.

Canazei, Val di Fassa
Canazei, Val di Fassa

La stagione invernale

Canazei, in Val di Fassa, è il paese preferito da qualsiasi sciatore perché permette d’accedere a tre delle quattro aree sciistiche della zona. Dal centro di Canazei la cabinovia Canazei/Pecol conduce alle aree sciistiche del Sellaronda e della Grande Guerra. Nel comune di Canazei – ad Alba – troviamo invece la stazione sciistica di Ciampac che fa parte del Panorama ski tour e permette d’arrivare fino a Pozza di Fassa.

Val di Fassa: centro acquatico

Il Dòlaondes di Canazei è un centro acquatico molto particolare. In inverno è possibile accedere alle vasche all’aperto con acqua salata a 30°. Se avrete la fortuna di andarci in un momento tranquillo potrete contemplare le montagne innevate e i boschi immersi nel silenzio più assoluto. Oltre alla zona “acquatica” è presente anche un’area “wellness con hamman, idromassaggio, frigidarium, bagno romano, thalasso, tepidarium, zona relax, sauna finlandese e bio-sauna. Vi anticipo che si può accedere a questa zona solo se si è completamente nudi. Tariffe e orari sono disponibili nel loro sito.

Centro acquatico Dolaondes, Val di Fassa
Centro acquatico Dolaondes, Val di Fassa

Canazei: hotel consigliati

A Canazei ci sono moltissime strutture turistiche e altrettanti appartamenti in affitto. Se avete un budget limitato vi consiglio di scegliere un hotel nella frazione chiamata Alba di Canazei. Io ho alloggiato presso l’hotel Villa Rosella Park & Wellness, un meritevole 3 stelle con un piccolo centro benessere e un’ottima cucina. Il rapporto qualità/prezzo è davvero competitivo. Se avete un budget leggermente più elevato ma volete restare su una struttura a tre stelle scegliete l’hotel Cristallo, ubicato all’inizio del paese. La struttura è molto tradizionale ma il servizio è ottimo e le camere sono state ristrutturate e dotate di ogni confort. L’ultimo hotel che vorrei consigliarvi, a mio avviso, è il migliore ma anche il più caro. Si tratta del Croce Bianca Leisure & Spa situato nel centro del paese. L’albergo offre moltissimi servizi e ambienti: una stube ladina, un cocktail bar, un’area camino, due ristoranti – tra cui uno gourmet – e una cantina.

Hotel Croce Bianca Leisure & Spa, Canazei
Hotel Croce Bianca Leisure & Spa, Canazei

Canazei: ristoranti consigliati

Il ristorante più buono di Canazei è senza ombra di dubbio El Pael. Ci sono tornata più volte e ho sempre ordinato i piatti “della loro griglia”. La carne è ottima, soprattutto se accompagnata da una bottiglia di vino consigliata dal loro sommelier. Se volete “esagerare” ordinate la famosissima tomahawk. Non ve ne pentirete! Per una cena più glamour scegliete il ristorante El Cianton che propone tre diversi menù degustazione con un prezzo che varia dai 65 ai 75 euro (bevande escluse). Servizio impeccabile e ambiente molto raccolto.

Il ristorante El Cianton a Canazei
Il ristorante El Cianton a Canazei

Canazei: vita notturna

Canazei è un paese molto vivace. Gli après ski e i disco pub abbondano. Il locale più affollato e divertente è sicuramente il Paradis con musica a tutto volume e fiumi di alcool. Se cercate qualcosa di un pochino più glamour scegliete il Cliff che tra le sue peculiarità annovera cocktail e dj set fino a tarda notte. Per finire concedetevi un bicchiere di vino al Kaiserkeller.

Per conoscere le altre mete turistiche appartenenti a uno dei gruppi montuosi più noti delle Dolomiti non vi resta che leggere il mio articolo dedicato alla Val di Fassa.

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Corvara e l’Alta Badia: ristoranti, hotel e vita notturna https://www.lageografiadelmiocammino.com/2021/11/24/corvara-alta-badia-ristoranti-hotel-vita-notturna/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=corvara-alta-badia-ristoranti-hotel-vita-notturna https://www.lageografiadelmiocammino.com/2021/11/24/corvara-alta-badia-ristoranti-hotel-vita-notturna/#comments Wed, 24 Nov 2021 12:04:43 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=4614 Corvara è situata a 1560 mt d’altitudine, ai piedi della montagna Sassongher. Molto meno conosciuta delle vicine Cortina o Madonna di Campiglio, questo paese conserva un’esclusività silenziosa e introversa. Non da sfoggio di grandi boutique o vita notturna esagerata ma vanta alcuni tra i migliori alberghi e ristoranti con servizi di primissima classe. Corvara è amata soprattutto da un turismo internazionale - molto rispettoso e poco ostentatore - che riesce a conservarne l’intimità e la tranquillità che la contraddistingue.

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Se vi state chiedendo quale sia l’hotel o il ristorante migliore di Corvara, in Alta Badia, siete nel posto giusto.

Tuttavia, prima di entrare nel vivo dell’articolo, vorrei darvi qualche informazione generale su quella che, a mio avviso, è la meta turistica invernale più esclusiva d’Europa.

Corvara: informazioni generali

Corvara è situata a 1560 mt d’altitudine, ai piedi della montagna Sassongher. Molto meno conosciuta delle vicine Cortina o Madonna di Campiglio, questo paese conserva un’esclusività silenziosa e introversa. Non da sfoggio di grandi boutique o vita notturna esagerata ma vanta alcuni tra i migliori alberghi e ristoranti con servizi di primissima classe. Corvara è amata soprattutto da un turismo internazionalemolto rispettoso e poco ostentatore – che riesce a conservarne l’intimità e la tranquillità che la contraddistingue.

Per conoscere le altre mete turistiche appartenenti al “cuore delle Dolomiti” non vi resta che leggere il mio articolo dedicato all’Alta Badia.

Il paese di Corvara visto dalla seggiovia
Il paese di Corvara visto dalla seggiovia

La stagione invernale

In paese, nella stagione invernale, troverete diverse piste da sci adatte a qualsiasi tipo di clientela. Per gli sciatori più esperti consiglio la Vallon-Boè e la Col Alt che vi permetteranno di accedere a due degli itinerari sciistici più belli delle Dolomiti: il Sellaronda e il “Giro della Grande Guerra“.

Corvara: hotel consigliati

L’essenza di Corvara è racchiusa nell’hotel La Perla, un meraviglioso 5 stelle che fa parte della catena The Leading Hotels of the World. La conduzione familiare riesce a creare rapporti duraturi con moltissimi ospiti che tornano in struttura anche più volte nel corso di un anno. L’albergo non è assolutamente economico ma l’arredamento e il calore delle stanze, la proposta gastronomica e la posizione ripagano ampiamente di ogni sforzo. Se non avete la possibilità di soggiornarvi il mio consiglio e quello di prendere un aperitivo o cenare in uno dei loro ristoranti.

Hotel La Perla, Corvara
Hotel La Perla, Corvara

Un altro 5 stelle in cui ho avuto la fortuna di alloggiare è l’hotel Sassongher che domina Corvara dall’alto. Le camere sono arredate con legno locale e materiali preziosi, la spa è immensa e propone tantissimi trattamenti e la cucina è ottima. Questa struttura non offre molti ambienti per gli ospiti esterni all’hotel.

Hotel Sassongher, Corvara
Hotel Sassongher, Corvara

Se i 5 stelle sono troppo pretenziosi vi suggerisco di prendere in considerazione l’hotel La Tambra, che in ladino vuol dire fienile d’alta montagna. Non dormirete certo in una mangiatoia ma le camere calorose e semplici evocheranno questo nome. Considerando che in questo e in quasi tutti gli altri hotel della zona verrete ospitati con un trattamento in mezza pensione, mangiare bene è fondamentale. Il ristorante della Tambra non ha nulla da invidiare a quelli degli hotel più blasonati di Corvara.

Corvara: ristoranti consigliati

Considerando che la maggior parte dei turisti alloggia in strutture alberghiere che “obbligano” ad acquistare la mezza pensione, i ristoranti più famosi di Corvara fanno parte di grandi hotel o si trovano sulle piste, ad alta quota.

Un indirizzo imperdibile è il ristorante gourmet La Stüa de Michil, all’interno dell’hotel La Perla. Lo chef Nicola Laera ha preso da poco le redini della cucina Stella Michelin dal 2002. I menù degustazione si basano sull’utilizzo di materie prime della zona. L’ambiente è davvero unico: luci soffuse, mise en place elegante e una cantina che da sola vale l’esperienza della cena.

Ristorante stellato Stüa de Michil
Ristorante stellato Stüa de Michil

Corvara: la vita notturna

Dopo una giornata sugli sci non potete perdervi l’après-ski dell’hotel La Perla, unico nel suo genere. Il locale si chiama Murin ed è aperto tutti i giorni fino alle 21.00. Il venerdì sera l’apertura si protrae fino alle 2 di notte. La particolarità è data dall’architettura del bar, strutturata su due piani, con rampe di scale riservate al personale per servire i clienti in maniera originale. Un’alternativa al Murin è il Toccami Wine Bar dell’Hotel Marmolada. Un locale elegante perfetto per un drink serale.

Per conoscere le altre mete turistiche appartenenti al “cuore delle Dolomiti” non vi resta che leggere il mio articolo dedicato all’Alta Badia.

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Le cantine del Trentino: visite guidate e degustazioni https://www.lageografiadelmiocammino.com/2021/09/15/le-cantine-del-trentino-visite-guidate-e-degustazioni/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=le-cantine-del-trentino-visite-guidate-e-degustazioni https://www.lageografiadelmiocammino.com/2021/09/15/le-cantine-del-trentino-visite-guidate-e-degustazioni/#respond Wed, 15 Sep 2021 18:04:31 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=4434 Passione e peculiarità del territorio sono le parole d’ordine che sentirete nominare durante le vostre visite alle cantine del Trentino. Una passione accostata a tradizione, consapevolezza ed esperienza. Un territorio, situato a un’altitudine compresa tra i 200 e i 900 mt, che può vantare un ottimo drenaggio del suolo e un clima con forti escursioni termiche, date dal contrasto tra venti freddi provenienti dalle Alpi e venti caldi provenienti dal Lago di Garda.

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State programmando una visita nelle cantine del Trentino? In quest’articolo vi parlerò soprattutto del Trento DOCo Trentodoc – e della sua lunga e consolidata storia.

Passione e peculiarità del territorio sono le parole d’ordine che sentirete nominare durante le vostre visite alle cantine del Trentino. Una passione accostata a tradizione, consapevolezza ed esperienza. Un territorio, situato a un’altitudine compresa tra i 200 e i 900 mt, che può vantare un ottimo drenaggio del suolo e un clima con forti escursioni termiche, date dal contrasto tra venti freddi provenienti dalle Alpi e venti caldi provenienti dal Lago di Garda.

Le vigne del Trento DOC
Le vigne del Trento DOC

Denominazione Trento DOC

Il Trento DOC è lo spumante Metodo Classico prodotto da sole uve trentine. Chiamata anche “bollicina di montagna”, questa denominazione è stata la prima in Italia – e la seconda al mondo dopo la Champagne – a essere riservata esclusivamente al metodo “champenoise”, tradotto poi in italiano con la dicitura Metodo Classico.

La storia del Trento DOC ha origine nel 1902 quando un certo Giulio Ferrari, forte dell’esperienza maturata in Francia, iniziò a vinificare le prime “bollicine di montagna”. Nel 1933 nacque la prima DOC dedicata a uno spumante italiano e – a distanza di quasi 90 anni – le case spumantistiche riconosciute come appartenenti a questa denominazione sono 57.

Il disciplinare del Trento DOC stabilisce che questo vino può essere prodotto, sia bianco che rosato, nelle seguenti versioni:

1. Brut: minimo 15 mesi di permanenza sui lieviti

2. Millesimato: minimo 24 mesi di permanenza sui lieviti

3. Riserva: minimo 36 mesi di permanenza sui lieviti

I vitigni utilizzati per produrre Trento DOC sono i classici francesi – Pinot Noir, Chardonnay e Pinot Meunier – a cui s’aggiunge il Pinot Bianco. La produzione media annua di questa denominazione è di circa 9 milioni di bottiglie, ricavate da una superficie totale di 1000 ettari vitati.

Le cantine del Trentino
Le vigne del Trento DOC

Trentino: le cantine di Trento DOC

L’enoturismo è ormai una realtà consolidata su tutto il territorio italiano. In quest’articolo vorrei consigliarvi quattro cantine del Trentino specializzate nella produzione di “bollicine di montagna”. Partirei dalla più grande casa spumantistica italiana, fino ad arrivare ad aziende medio-piccole a conduzione familiare. Prima di cominciare ci terrei a dirvi che il marchio Trento DOC è sempre più consolidato, in Europa e nel Mondo, e – a mio avviso – è l’unica bollicina italiana che può competere con lo Champagne per qualità, raffinatezza ed eleganza.

La degustazione nella cantina Moser
Chiacchiere e degustazioni

Cantina Ferrari

Il mito della cantina Ferrari nasce nel 1902 quando Giulio Ferrari concretizza il suo sogno di diffondere lo Chardonnay in Trentino. L’azienda di Giulio comincia a produrre le prime “bollicine di montagna” dando moltissima importanza alla qualità. Nel 1952, non avendo figli, Giulio Ferrari va in cerca di un successore e lo trova nella figura di Bruno Lunelli, proprietario di un’enoteca a Trento. Da qui inizia la lunga storia della famiglia Lunelli che tuttora, alla terza generazione, dirige una delle aziende vinicole italiane più conosciute e stimate al mondo.

Quella della cantina Ferrari è una produzione che ha quasi raggiunto i 6 milioni di bottiglie annue e gli oltre 120 ettari vitati di proprietà, a cui s’aggiungono quelli dei conferitori. Da anni le più importanti guide del settore consacrano il Trento DOC della famiglia Lunelli ai vertici della produzione italiana.

Le visite in cantina sono possibili dal lunedì al sabato e prevedono varie opzioni di degustazione. Tutte iniziano con una discesa nelle silenziosissime cantine, dove scoprirete i segreti di Giulio Ferrari e dove sono custodite oltre 20 milioni di bottiglie che attendono solo di essere stappate. Ecco i tour a vostra disposizione:

1. #tothemaximum con degustazione di due vini della linea Maximum. Costo 20 euro.

2. Tour Zero Rosé con degustazione delle Riserve Perlé Zero e Rosé. Costo 25 euro.

3. Tour Black&White con degustazione delle Riserve Perlé Bianco e Nero. Costo 30 euro.

4. Trilogia Perlé con degustazione delle Riserve Perlé Bianco, Nero e Rosé. Costo 42 euro.

5. Le Grandi Riserve con degustazione delle Riserve Perlé Nero, Lunelli e Giulio Ferrari Riserva del Fondatore. Costo 55 euro.

Le cantine del Trentino: Ferrari
Le cantine del Trentino: Ferrari

Cantina Moser

La Cantina Moser nasce nel 1979 in Val di Cembra. Nel 1988 l’azienda si trasferisce nell’attuale sede. I vitigni, tuttavia, sono dislocati in più aree. Siamo alla terza generazione perché il vero avvio dell’attività può essere riconducibile al nonno agricoltore di Diego e Carlo. Diegoenologo e responsabile del settore agronomico – e Carloresponsabile commerciale – formano un’accoppiata vincente che, insieme al loro team, saprà coinvolgervi e accompagnarvi in un professionalissimo tour.

L’investimento maggiore in quest’attività è da attribuire a Francesco Moser, il terzo ciclista più famoso al mondo con ben 350 vittorie. Non a caso all’interno della cantina è stato ricavato un museo che ne racconta la storia. Una curiosità: la prima bollicina della cantina è stata chiamata 51,151 per celebrare il “record orario” più importante di Francesco. Inoltre, la scritta è stata colorata di rosa per enfatizzare la correlazione con il Giro d’Italia.

Le cantine del Trentino: Moser
Le cantine del Trentino: Moser

Oggi l’azienda vinicola vanta 20 ettari di cui 15 di proprietà. I vitigni a bacca bianca sono Chardonnay, Müller-Thurgau, Gewürztraminer, Riesling e Moscato Giallo; quelli a bacca nera sono Pinot Nero, Lagrein e Teroldego. La produzione annua della cantina Moser è di circa 160.000 bottiglie, la metà delle quali destinate ai Trento DOC.

Durante la visita potrete degustare le loro 3 referenze di Trento DOCRosè, Brut Nature e 51,151 – e qualche vino bianco. Noi abbiamo assaggiato Moscato Giallo, Müller-Thurgau e Riesling. Quest’ultimo è uno dei pochi vini della cantina a fare un passaggio in botte di rovere. I Moser, infatti, preferiscono di gran lunga l’acciaio. Non abbiamo avuto l’occasione d’assaggiare i vini rossi ma questo sarà un ottimo motivo per tornare in cantina.

La degustazione nella cantina Moser
La degustazione nella cantina Moser

Villa Corniole

Villa Corniole nasce 20 anni fa, in Val di Cembra, grazie alla passione del suo fondatore Onorio Pellegrini e della sua famiglia che – nel 1998 – acquista l’attuale edificio adibito alla vinificazione e – nel 2000 – inizia la produzione delle sue prime bottiglie.

Quest’azienda vinicola possiede 10 ettari, di cui 7 di proprietà e 3 conferiti. Questi appezzamenti sono suddivisi tra la Val di Cembra, vocata ai vini bianchi, e la Piana Rotaliana, vocata ai vini rossi. La Val di Cembra s’inserisce in un paesaggio montano estremo che rende la viticoltura “eroica”. In questo terroir si producono diverse varietà di vini: in primis il Müller-Thurgau e, in seguito, Chardonnay, Gewürztraminer e Pinot Nero (bacca rossa). Piana Rotaliana, diversamente, è una terra adatta alla coltivazione di uve Teroldego, Lagrein e Pinot Grigio.

La visita guidata all’interno di Villa Corniole comprende diversi ambienti: la cantina di vinificazione, moderna ed ecosostenibile; la barricaia, scavata nella roccia porfirica della Val di Cembra; la sala degustazioni, con un panorama fantastico su tutta la vallata. In cantina potrete scegliere tre esperienze di degustazione: Silver, Gold e Platinum. La differenza principale consiste nel numero di calici di vino che assaggerete.

Le cantine del Trentino: Villa Corniole
Le cantine del Trentino: Villa Corniole

Noi abbiamo iniziato la degustazione assaggiando le due referenze di Trento DOCSalisa Brut e Salisa Zero – che erano il motivo principale della nostra visita. L’etichetta Salisa è l’acronimo del nome delle tre figlie di Onorio e della moglie Maddalena che, da ormai qualche anno, affiancano i genitori nella gestione della cantina.

A seguire, abbiamo degustato il vino più premiato di Villa Corniole: trattasi ovviamente del Müller Thurgau, protagonista assoluto della Val di Cembra. Tra i bianchi abbiamo poi scelto d’assaggiare il Pinot Grigio Ramato che fermenta sia in acciaio che in barrique, dove poi matura per circa un anno. Infine, ma non in ordine d’importanza, abbiamo voluto provare anche due rossi: il Lagrein, uno dei loro vini classici, e il 7 Pergole, una delle loro cuveè più blasonate.

La degustazione nella cantina Villa Corniole
La degustazione nella cantina Villa Corniole

Revì Spumanti

Revì Spumanti è una delle cantine del Trentino che producono esclusivamente Trento DOC. Nasce nel 1982 dalla passione di Paolo Malfer che, dopo aver studiato enologia, decide di fondare una propria azienda vinicola. Negli anni questa passione ha contagiato anche i familiari e oggi la cantina può vantare una gamma di “bollicine” di tutto rispetto.

La produzione complessiva della cantina è di circa 100.000 bottiglie l’anno. Parliamo quindi di una cantina relativamente piccola. Tutti i loro vini restano in affinamento un minimo di 36 mesi, fino ad arrivare a 70/72 mesi per le riserve. L’azienda possiede 6 ettari di proprietàtutti compresi tra i 250 e i 700 mt d’altezza – più qualche altro piccolo terreno in affitto. Nel 70% dei vitigni viene coltivato lo Chardonnay e nel restante 30% il Pinot Nero. Un’altra caratteristica distintiva dei Trento DOC di Revì è il fatto che vengono affinati esclusivamente in acciaio.

Le cantine del Trentino: Revì Spumanti
Le cantine del Trentino: Revì Spumanti

La visita avviene in una sorta d’abitazione, al di sotto della quale troverete la cantina di vinificazione. I terreni saranno in parte visibili dalla casa ma troppo lontani per essere raggiunti a piedi. La degustazione prevede l’assaggio di tutta la gamma ovvero:

1. Revì Brut: 50.000 bottiglie annue. 75% Chardonnay e 25% Pinot Nero

2. Revì Dosaggio Zero: il biglietto da visita della cantina. 25.000 bottiglie annue. 75% Chardonnay e 25% Pinot Nero

3. Revì Rosé: 20.000 bottiglie annue. 20% Chardonnay e 80% Pinot Nero. 42 mesi sui lieviti.

4. Paladino: Chardonnay in purezza. 58 mesi sui lieviti. Produzione limitata.

6. Cavaliere Nero Rosé: Pinot Nero in purezza. 72 mesi sui lieviti. Produzione limitata.

La cantina è accogliente e la proprietà riesce a trasmettere moltissima passione per il suo lavoro.

La degustazione nella cantina Revì Spumanti
La degustazione nella cantina Revì Spumanti

L’enoturismo

Parlare di enoturismo mi affascina sempre moltissimo e quello sulle cantine del Trentino è solo uno dei numerosi articoli in cui tratto e tratterò quest’argomento. Se dopo tutto questo vino bianco vi è venuta voglia di un buon rosso toscano non vi resta che spostarvi a Montalcino, nella patria del Brunello. Se invece siete dei sostenitori delle bollicine non perdetevi i miei articoli sulla Franciacorta e sul Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene.

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Un weekend a Madonna di Campiglio https://www.lageografiadelmiocammino.com/2020/02/14/weekend-madonna-di-campiglio/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=weekend-madonna-di-campiglio https://www.lageografiadelmiocammino.com/2020/02/14/weekend-madonna-di-campiglio/#comments Fri, 14 Feb 2020 14:51:08 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=2321 Se cercate una meta invernale che abbia il giusto mix di glamour e paesaggi naturali Madonna di Campiglio è il posto che fa per voi. In questo articolo troverete dei consigli su cosa fare e come muovervi in questo paesino di montagna e trascorrere un weekend inteso ma indimenticabile.

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Volete trascorrere un weekend indimenticabile a Madonna di Campiglio?

Se cercate una meta invernale che abbia il giusto mix di glamour e paesaggi naturali Madonna di Campiglio è il posto che fa per voi. In questo articolo troverete dei consigli su cosa fare e come muovervi in questo paesino di montagna.

Weekend a Madonna di Campiglio
Weekend a Madonna di Campiglio

Come arrivare

Madonna di Campiglio (Trento) è una località sciistica ubicata nella zona delle “Dolomiti del Brenta”. Il mezzo più comodo per raggiungerla è la macchina. Potete arrivarci percorrendo la A4 e uscendo a Brescia, per poi proseguire su una strada statale, oppure prendendo la A22 e uscendo a Trento Sud. Se vi muovete in treno vi basterà arrivare a Trento e poi spostarvi con uno dei tanti bus che collegano la località sciistica.

Vista del paese dall'alto
Vista del paese dall’alto

Stagione sciistica

A Madonna di Campiglio la stagione sciistica inizia alla fine di novembre e termina ad aprile. La skiarea di cui fa parte è quella delle Dolomiti del Brenta e comprende 156 km di piste suddivise in 3 aree: Campiglio, Pinzolo e Marilleva/Folgarida. Potete scegliere di comprare lo skipass della vostra zona o dell’intera area. Considerate che le persone che alloggiano a Pinzolo o Marilleva/Folgarida amano “invadere” le piste di Campiglio, anche solo per dire di esserci stati e perché, oggettivamente, sono quelle paesaggisticamente più belle.

Weekend a Madonna di Campiglio
Weekend a Madonna di Campiglio

Gli impianti possono soddisfare le esigenze di principianti e sciatori esperti. Sono infatti presenti svariate piste nere e altrettante blu. A Madonna di Campiglio i paesaggi e le discese che preferisco sono l’Amazzonia (nera) che si raggiunge prendendo la funivia Fortini o la Pradalago, la Pancugolo (nera) che si collega poi con la Patascoss (rossa), la 5 Laghi (blu) che si raggiunge con la Cabinovia 5 Laghi e la Spinale diretta (rossa) che si raggiunge con la Cabinovia Spinale. A Pinzolo consiglio la Tulot (nera) da Malga Cioca e la Grual (sia nera che rossa) da Doss del Sabion. Marilleva/Folgarida non è una zona che amo ma le piste Orso Bruno (rossa) e Doss della Pesa (rossa) meritano una deviazione.

Weekend a Madonna di Campiglio
Weekend a Madonna di Campiglio

Altre attività invernali

PASSEGGIATE

L’attività più comune per chi non scia è rappresentata dalle passeggiate nella neve, con o senza ciaspole. Il mio consiglio è quello di rivolgervi sempre all’ente del turismo o alle guide alpine e scegliere con loro il percorso più adatto alle vostre esigenze e alle condizioni meteo del momento.

PISTA DI SLITTINI

L’attività più adrenalinica è la pista di slittini che parte dallo Chalet Fiat, all’arrivo della cabinovia Spinale. Parliamo di 3 km di divertimento su un dislivello di circa 350 mt. Il percorso termina nei pressi della seggiovia Spinale 2.

SCI DI FONDO

L’attività più paesaggistica è lo sci di fondo. Partendo da Passo Carlo Magno potrete affrontare gli oltre 22 km di piste che si snodano tra boschi e laghi.

Weekend a Madonna di Campiglio
Weekend a Madonna di Campiglio
PATTINAGGIO SUL GHIACCIO

L’attività più impegnativa è il pattinaggio sul ghiaccio. A Madonna di Campiglio si pattina sul lago ubicato nel centro del paese.

TINTARELLA

L’attività più riposante consiste nel raggiungere uno dei tanti rifugi con gli impianti di risalita, sdraiarsi al sole e leggere un buon libro sorseggiando un bicchiere di vino.

SHOPPING

L’attività più costosa è lo “struscio” in paese e lo shopping nelle numerose boutique del centro. A Madonna di Campiglio non mancano negozi che vendono capi firmati, botteghe di artigianato locale e gioiellerie.

Après-ski e aperitivi

In questa località l’aperitivo è una cosa seria. Non esiste giornata sciistica che non termini con un aperitivo sulle piste o in paese. Ecco qui una lista dei luoghi imperdibili.

Il posto preferito dagli amanti della movida e da coloro che vogliono mettersi in mostra ordinando bottiglie “importanti” è il Lab (ex Jumper) ovvero un tendone ubicato alla partenza della cabinovia del Grostè. Il Sabato è possibile accedere alla struttura coperta solo se si è prenotato un tavolo. I “poveri mortali” restano fuori, dove vengono montati altri piccoli chioschi per prendere da bere. Questo posto è unico nel suo genere perché, sempre di Sabato, ad un certo punto il tetto della tenda si apre e si può assistere a un piccolo spettacolo pirotecnico. Il livello alcolico, la musica alta e la concentrazione di persone creano un’atmosfera davvero unica.

Aperitivo presso l'Après-ski Jumper
Aperitivo presso l’Après-ski Jumper

Se preferite un happy hour più tranquillo dovete restare in paese. Qui la scelta è ampia. Il posto più glamour è il bar Majestic Lounge mentre quello più appartato è lo Spazio Ferrari Nabucco dove, neanche a dirlo, si bevono principalmente bollicine. Se amate i cocktail scegliete invece il Cafè D’Or.

Dove mangiare

Se consideriamo la dimensione di questa località non ci aspetteremo mai di trovare così tanti ristoranti stellati fare da padroni nel panorama culinario. Personalmente posso parlarvi solo della Stube del Bio dell’Hotel Hermitage, gestita dallo chef Giovanni D’Alitta. Location e mise en place sono eleganti e curate. Durante la mia cena ho ordinato il carrè di agnello e sia la presentazione che gli accostamenti dei sapori erano eccezionali.

Ristorante stellato Stube Hermitage
Ristorante stellato Stube Hermitage

Un ristorante gourmet senza stella, presente nella Guida Michelin, è il Due Pini dell’hotel Chalet del Sogno. Ho cenato in questo posto con molti amici. Avevamo una prenotazione alle 22.00 e al nostro arrivo abbiamo avuto subito la sensazione di non essere graditi, soprattutto per l’orario. Mi chiedo allora come mai prendano delle prenotazioni in tarda serata. Il cibo era buono ma questa accoglienza e la non preparazione sul tema celiachia (una nostra amica era intollerante al glutine) non mi spingono a consigliarvelo.

Ristorante Due Pini
Ristorante Due Pini

Il rifugio più famoso e rinomato per le cene ad alta quota è lo Chalet Fiat. Le serate vengono organizzate il giovedì e sabato sera. L’atmosfera che troverete al vostro arrivo in cabinovia sarà davvero di grande impatto. Candele, buon cibo e soprattutto tanta musica per intrattenere i commensali. Lo Chalet Fiat è perfetto anche come punto di ristoro per sciatori e alpinisti. Tutti i giorni potrete scegliere di consumare i vostri pasti al bar, al self-service, nel chiosco esterno e un esclusivissimo ristorante à la carte”.

Rifugio Chalet Fiat
Rifugio Chalet Fiat

Se cercate un posto nella norma, con prezzi accettabili, prenotate un tavolo al ristorante Antico Focolare. Il locale ha molte sale e propone un menù differenziato. Potrete scegliere piatti della tradizione, come polenta e carne di cervo, o optare per una semplice pizza. Il servizio è approssimativo ma il personale fa del suo meglio per accontentare la clientela. Il problema è dettato principalmente dalla grandezza del locale.

Vita notturna

La vita notturna a Madonna di Campiglio è molto attiva. Non a caso è una delle mete preferite dai giovani, soprattutto durante le vacanze di Natale e nei fine settimana. Terminato l’après-ski la maggior parte dei locali che vi ho segnalato diventano perfetti anche per un cocktail di inizio serata. Dopo la mezzanotte i locali di riferimento si chiamano Cantina del Suisse e Piano 54.

Il primo locale, oltre ad essere un ottimo ristorante, al termine della cena propone musica dal vivo e dj set. La cucina e il servizio sono davvero impeccabili. Io consiglio di prenotare un tavolo per cena e fermarvi lì anche per il dopocena. Il giorno della settimana più movimentato è il venerdì quando dalle 23.30 il locale inizia a riempirsi di giovani e meno giovani con tanta voglia di ballare e fare le ore piccole. Il secondo locale è un piano bar alla moda che spesso ospita performer, più o meno famosi, che suonano musica da vivo. Durante il periodo natalizio potreste vedere esibirsi artisti del calibro di Jerry Calà o Umberto Smaila. L’ingresso non è economico e spesso è necessario prenotare un tavolo per avere l’accesso garantito. Tuttavia, il divertimento è assicurato e il target rimane abbastanza alto.

Vita notturna a Campiglio, Piano 54
Vita notturna a Campiglio, Piano 54

Dove dormire

Questa località turistica invernale è una delle più glamour d’Italia. Tuttavia, l’offerta alberghiera non è sempre all’altezza della situazione. Gli hotel di lusso non offrono servizi che giustifichino i prezzi elevati e l’attenzione al cliente non è una priorità, come succede invece in altre località del Trentino-Alto Adige. Le strutture danno per scontato, supportati da dati oggettivi, che riempiranno ugualmente tutte le stanze.

In questo marasma di alberghi a 4 stelle che ne meriterebbero due, di Garnì che si fanno pagare come resort a 5 stelle e di boutique hotel che sembrano più delle pensioni, io mi sento di consigliarvi due strutture che meritano di essere prese in considerazione per il vostro fine settimana a Madonna di Campiglio.

Spa dell'Hotel Diana
Spa dell’Hotel Diana

Se cercate un hotel moderno, lussuoso e con tutti i servizi che bisognerebbe pretendere da un 4 stelle scegliete l’Hotel Chalet del Brenta. Ho avuto l’occasione di essere loro ospite in più di un’occasione e posso garantirvi che l’arredamento delle camere, la spa e la ristorazione sono eccellenti. La posizione è l’unica pecca di questa struttura perché si trova leggermente fuorimano rispetto agli impianti di risalita e al centro. Parliamo comunque di una distanza percorribile anche a piedi, niente di drammatico. Se per voi la posizione è fondamentale, e lo è anche il prezzo, scegliete il Boutique Hotel Diana. La struttura è tipicamente montana, con arredamenti in legno e un centro benessere che gode di una bellissima vista sulle dolomiti. Completa l’offerta la loro Stube Diana nella quale mangiare piatti trentini cucinati in maniera impeccabile.

Stanze dell'Hotel Chalet del Brenta
Stanze dell’Hotel Chalet del Brenta

Per ogni hotel che merita una recensione positiva ce ne sono altri che andrebbero ridimensionati. Nello specifico vi consiglio di stare alla larga dall’Hotel Cristallo, una delle peggiori esperienze alberghiere della mia vita.

Se amate la montagna e le Dolomiti vi consiglio di leggere i miei articoli sulla Val di Fassa e l’Alta Badia.

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L’inverno in Alta Badia https://www.lageografiadelmiocammino.com/2020/01/14/inverno-alta-badia/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=inverno-alta-badia https://www.lageografiadelmiocammino.com/2020/01/14/inverno-alta-badia/#comments Tue, 14 Jan 2020 15:37:17 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=2064 L’inverno in Alta Badia è quanto di più spettacolare si possa immaginare per gli amanti dei paesaggi montani e degli sport invernali. Quest’area delle Dolomiti, Patrimonio dell’Umanità UNESCO dal 2009, è rinomata per le sue strutture alberghiere da sogno, i ristoranti stellati e l’ospitalità calorosa dei suoi abitanti.

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L’inverno in Alta Badia è quanto di più spettacolare si possa immaginare per gli amanti dei paesaggi montani e degli sport invernali. Quest’area delle Dolomiti, Patrimonio dell’Umanità UNESCO dal 2009, è rinomata per le sue strutture alberghiere da sogno, i ristoranti stellati e l’ospitalità calorosa dei suoi abitanti.

Monte Sassongher, Alta Badia
Monte Sassongher, Alta Badia

La Val Badia

Prima di approfondire il tema dell’articolo vi lascio qualche cenno geografico sulla zona di cui andrò a parlarvi. L’Alta Badia fa parte, con la Bassa Badia, della valle più famosa delle Dolomiti. La Val Badia è considerata “il cuore delle Dolomiti” e appartiene alla provincia autonoma di Bolzano, in Alto Adige. I comuni che ne fanno parte sono 5: Corvara e Badia – nell’Alta badia – e La Valle, San Martino e San Vigilio di Marebbe – nella Bassa Badia.

In inverno questa valle offre due tra i comprensori sciistici più famosi delle Dolomiti: Alta Badia e Plan de Corones, entrambi parte del Dolomiti Superski.

Alta Badia

L’Alta Badia è una valle molto soleggiata. Ai piedi delle sue montagne, circondati da boschi e prati, troviamo sei paesi meravigliosi – Corvara, Colfosco, La Villa, San Cassiano, Badia e La Val – che vivono principalmente di turismo, allevamento e agricoltura. La cultura predominante è quella ladina che affonda le proprie radici nella natura montana e nelle tradizioni artigianali e gastronomiche.

L’area sciistica dell’Alta Badia offre 130 km di piste capaci di soddisfare sia i principianti che gli sciatori più esperti. La loro particolarità è data dall’apertura edall’ampiezza delle discese che permettono uno stile sciistico molto più rilassato rispetto ad altre località delle Alpi. Molte piste hanno il merito di riconciliarti con la natura. Non mancano anche delle discese dedicate agli amanti dell’agonismo e dello sport estremo, ma sono decisamente più rare se comparate con altre mete sciistiche. In Alta Badia la prerogativa è rilassarsi nel silenzio della natura e contemplare l’ambiente circostanze con riverenza e ammirazione.

Lagazuoi, l'inverno in Alta Badia
Lagazuoi, l’inverno in Alta Badia

1. Corvara

Corvara, a mio avviso, è la meta turistica invernale più esclusiva d’Europa. Per questo motivo ho deciso di dedicarle un articolo che ve ne farà scoprire tutti i segreti.

2. Colfosco

Colfosco si trova a 2 km di distanza da Corvara e a 7 km dal Passo Gardena. Ubicato a 1645 mt d’altitudine, il paese è posizionato ai piedi del Gruppo del Sella e del monte Sassongher. Questa località è decisamente più piccola e modesta rispetto alla vicina Corvara ed è molto amata dalle famiglie perché permette d’accedere facilmente alle piste dedicate ai principianti. Tuttavia, può essere una soluzione economica anche per gruppi d’amici. Considerate che Corvara è raggiungibile, sci ai piedi, in meno di 5 minuti, tramite la funivia Borest. Gli impianti di risalita di Colfosco dedicati agli sciatori più esperti sono Forcelles e Col Pradat.

Pista Forcelles, l'inverno in Alta Badia
Pista Forcelles, l’inverno in Alta Badia

3. La Villa

La Villa è conosciuta per essere uno dei paesi che ospita la Coppa del Mondo di Sci. Da oltre 30 anni a Dicembre le stelle dello sci si sfidano sulla pista Gran Risa, una delle discese più belle e più tecniche del mondo. È quindi superfluo sottolineare che questa meta è estremamente mondana, oltre che sportiva. Il paese è situato a 1433 mt di altezza ed è circondato dai parchi naturali Puez-Odle e Fanes-Senes-Braies. Tra le attrazioni turistiche non perdetevi una visita al Castello Ciastel Colz e alla chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta.

Vista di La Villa e della funivia Piz La Ila, Alta Badia
Vista di La Villa e della funivia Piz La Ila, Alta Badia

L’impianto di Piz La Ila vi permetterà di raggiungere tutti gli altri paesi dell’Alta Badia e gli itinerari sciistici “Sellaronda” e “Giro della Grande Guerra”.

Dove dormire

Sono convinta che qualsiasi sciatore che si rispetti sogni di dormire almeno una volta nella vita di fronte alla discesa Gran Risa per poterla affrontare in solitaria la mattina presto appena sveglio. Per questo e per altri motivi le due strutture che vi consiglio sono il Wellness Hotel Gran Risa e l’Hotel Savoy.

La prima struttura, recentemente ampliata e rinnovata, è di proprietà della famiglia Valentini. L’atmosfera è accogliente e casalinga. Completa l’offerta un centro benessere di 400 mq che affaccia su un panorama mozzafiato. Ottimi anche i massaggi, che ho provato durante un soggiorno di qualche anno fa.

Stanza dell'Hotel Gran Risa, La Villa
Stanza dell’Hotel Gran Risa, La Villa

La seconda struttura è più elegante ma l’area benessere è molto meno panoramica ed equipaggiata. Il suo punto forte è il ristorante, anche se l’orario ultimo della cena – alle 20.30 – è molto limitante.

4. San Cassiano

San Cassiano, a mio avviso, è la meta turistica invernale più internazionale d’Europa. Per questo motivo ho deciso di dedicarle un articolo che ve ne svelerà i segreti.

5. Badia

Il paese di Badia dista circa 3 km da La Villa. È una località tranquilla che cerca di mantenere vive le tradizioni contadine e ladine. Per questo motivo è particolarmente amata dalle famiglie che inseguono la calma e il silenzio.

L’area dello Skitour La Crusc è perfetta per chi ricerca delle giornate all’insegna della natura e della cucina tradizionale all’interno di piccoli rifugi. Se, invece, volete raggiungere il circuito sciistico dell’Alta Badia e del Sellaronda vi basterà prendere gli impianti di risalita Pradüc e Sponata e – in pochi minuti – sarete a La Villa.

Dove dormire

Solitamente prediligo le località più glamour ma non sempre riesco a trovare strutture disponibili, specialmente se voglio prenotare solo per il week-end. In una di queste occasioni ho alloggiato una notte presso l’albergo SportHotel Teresa. Questo 4 stelle si è rivelato essere un’ottima alternativa ai costosi hotel delle più famose Corvara e San Cassiano. Le camere sono eleganti e l’attenzione al dettaglio è altissima. Al loro interno ho trovato una bottiglia di sidro, caramelle e frutta fresca. Il centro benessere è moderno e panoramico. Completa l’offerta un ristorante che serve piatti tipici rivisitati in chiave moderna.

SportHotel Teresa, Badia
SportHotel Teresa, Badia

6. La Val

Non conosco molto bene il paese di La Val ma posso assicurarvi che è un’ottima base di partenza sia per gli impianti sciistici dell’Alta Badia che per quelli di Plan de Corones, entrambi raggiungibili con un servizio navetta gratuito.

Ristorazione e ospitalità ad alta quota

Un capitolo a parte va dedicato alle attività commerciali che si sono sviluppate ad alta quota. Mi riferisco ai numerosissimi rifugi che allietano le giornate di sci e rifocillano gli sportivi.

Dove mangiare e dormire

Il locale che preferisco è il mitico Moritzino, che domina La Villa dall’alto dei suoi 2100 mt d’altezza. Ubicato all’arrivo della funivia Piz La Ila, questo esercizio, da oltre 50 anni, vanta una clientela alla moda e con tanta voglia di divertirsi. Mercoledì e sabato sera organizza serate esclusive che comprendono aperitivo, cena e discesa notturna su una delle piste più famose del mondo. Nelle altre giornate potrete prenotare una cena a base di pesce o scatenarvi in un après-ski dove le bollicine faranno da padrone.

L'Après Ski del Club Moritzino, La Villa
L’Après Ski del Club Moritzino, La Villa

Cambiando completamente tipologia di locale, poco lontano dal Moritzino, troviamo il Rifugio I Tablà. In questo ristorante si respira un’atmosfera montanara e il menù rispetta le tradizioni e gli ingredienti ladini. Lo consiglio soprattutto a pranzo.

Se mangiare ad alta quota non vi basta, il mio consiglio è quello di passare qualche notte al Rifugio Las Vegas, raggiungibile in cabinovia da San Cassiano. Il proprietario è uno sportivo che ha deciso di dedicare parte della sua vita a questo luogo. Il Vegas è un lodge – ubicato a 2050 mt – con arredamenti moderni e tantissime vetrate che guardano la vallata. Il sito internet non gli rende giustizia.

Rifugio Las Vegas, l'inverno in Alta Badia
Rifugio Las Vegas, l’inverno in Alta Badia

Cambiando zona, all’arrivo della seggiovia Pralongià, troviamo un rifugio conosciuto principalmente per la sua ottima cucina ladina arricchita da piatti gourmet. Il Rifugio Alpino Pralongià ha però rinnovato da poco anche le camere che possono ospitare qualche fortunato sciatore. Completa l’offerta una piccola SPA e un panorama incredibile che annovera anche la chiesetta Antonius Kapelle, ubicata a pochi metri di distanza.

Antonius Kapelle, Alta Badia
Antonius Kapelle, Alta Badia

Concludo questo articolo segnalandovi anche lo storicissimo Rifugio Scottoni, sulla pista che da Lagazuoi porta all’Armentarola. Questo ristorante è aperto dal 1985 ed è gestito sempre dalla stessa famiglia. Gli arredi rustici, la stufa e una grande griglia ne fanno un luogo imperdibile per gli amanti dei sapori genuini.

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L’inverno in Val di Fassa

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L’inverno in Val di Fassa https://www.lageografiadelmiocammino.com/2019/12/11/inverno-val-di-fassa-dolomiti/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=inverno-val-di-fassa-dolomiti https://www.lageografiadelmiocammino.com/2019/12/11/inverno-val-di-fassa-dolomiti/#comments Wed, 11 Dec 2019 15:26:53 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=2038 In inverno la Val di Fassa diventa una delle mete turistiche più importanti d’Italia e d’Europa. Gli appassionati di sport invernali hanno infatti a disposizione un totale di oltre 200 Km di piste battute divise in 4 macro-aree.

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La Val di Fassa, in inverno, diventa una delle mete turistiche più importanti d’Italia e d’Europa.

La Val di Fassa è uno dei gruppi montuosi più noti delle Dolomiti ed è situata nella parte nord-orientale del Trentino-Alto Adige. L’area è suddivisa in 7 comuniCanazei, Campitello di Fassa, Mazzin, Pozza di Fassa, Vigo di Fassa, Soraga e Moena – ed è attraversata da un affluente del fiume Adige. Nei suoi comuni persiste l’utilizzo della lingua ladina.

Val di Fassa: inverno e aree sciistiche

Gli appassionati di sport invernali hanno a disposizione un totale di oltre 200 Km di piste battute divise in 4 macro-aree:

1) Il Panorama ski tour con le aree sciistiche di Buffare e Ciampac.

2) Il comprensorio delle Tre Valli con le aree sciistiche di Moena-Alpe di Luisa, Passo San Pellegrino e Falcade.

3) Lo ski tour della Grande Guerra con le aree di Marmolada, Monte Civetta e Lagazuoi.

4) Il Sellaronda, uno degli itinerari sciistici più belli del mondo, che permette di effettuare il giro dei quattro passi Sella, Pordoi, Campolongo e Gardena.

L'inverno in Val di Fassa, tramonto sul Passo San Pellegrino
L’inverno in Val di Fassa, tramonto sul Passo San Pellegrino

I comuni della Val di Fassa

In questo capitolo troverete una descrizione dei comuni che compongono la Val di Fassa. Alcuni di loro verranno raccontati in maniera puntuale perché li frequento annualmente, altri saranno descritti più sommariamente perché non li ho mai bazzicati per più di qualche ora. Vigo di Fassa e Soraga sono esclusi perché non ho avuto ancora l’occasione di visitarli.

1. Moena

Moena è soprannominata “La Fata delle Dolomiti” per la presenza di boschi, prati e cime che si tingono di rosa e la rendono una location perfetta per fare da sfondo ad una fiaba. In inverno è la base di partenza per la ski-area soprannominata Tre Valli. Moena è anche una meta enogastronomica famosa per il formaggio Puzzone di Moena Dop e altri prodotti della cucina ladina. Il suo centro ospita botteghe di artigianato, mercatini e affascinanti chiesette.

L'inverno in Val di Fassa, Passo San Pellegrino e Falcade
L’inverno in Val di Fassa, Passo San Pellegrino e Falcade

2. Pozza di Fassa

Pozza di Fassa è conosciuta soprattutto per essere l’unica cittadina termale delle Dolomiti. Le acque sulfuree provengono dalla sorgente di Alloch e servono le stazioni termali di Dolomia e QC Terme. In città troverete diverse case con le facciate dipinte e numerosi negozi che vendono prodotti artigianali e souvenir. Nella via principale del paese potrete ammirare la Chiesa Grande e la Cappella di Santa Maria Ausiliatrice. In inverno Pozza di Fassa è una delle basi di partenza del Panorama ski tour con gli impianti sciistici del Buffaure.

QC Terme

Il recente centro termale della catena QC Terme mette a disposizione una struttura di 4300 mq che comprende piscine esterne e interne, idromassaggi, saune, cascate d’acqua, trattamenti, vasche termali e aree relax. Purtroppo nel week-end la struttura è molto affollata e il relax rischia di trasformarsi in stress. Il mio consiglio è quello di evitare le ore di punta. I prezzi per un ingresso di 4 ore vanno dai 44 a 54 euro.

QC Terme, Pozza di Fassa
QC Terme, Pozza di Fassa

3. Mazzin

Mazzin è il più piccolo comune della Val di Fassa. Non ha molte attrattive turistiche se non la minuscola chiesa del paese. Tuttavia è un punto di partenza strategico verso gli impianti del comprensorio Dolomiti Superski. I numerosi skibus assicurano trasporti rapidi e frequenti.

Dove dormire

Mazzin è sicuramente un paese molto più economico rispetto alle famose Canazei o Pozza di Fassa. L’albergo che vi consiglio è il Val Udai, un antico fienile trasformato in un’umile struttura turistica. La conduzione familiare è eccellente. Verrete coccolati per tutta la durata del vostro soggiorno. Anche il ristorante è buonissimo, specialmente la pizza.

La vista sul paese di Mazzin da una delle camere dell'hotel Val Udai
Hotel Val Udai, Mazzin

4. Canazei

Canazei, a mio avviso, è la meta turistica invernale più importante di tutta la Val di Fassa. Per questo motivo ho deciso di dedicarle un articolo che ve ne farà scoprire tutti i segreti.

5 – Campitello di Fassa

Campitello di Fassa è una località di 710 abitanti ubicata tra Mazzin e Canazei. Dal centro abitato si può accedere alle piste del Sellaronda tramite la moderna funivia Col Rodella. Il paese è decisamente più economico rispetto alla vicina Canazei ma offre anche meno attrattive turistiche.

L'inverno in Val di Fassa, Sellaronda
L’inverno in Val di Fassa, Sellaronda

Sellaronda e Passo Pordoi

In Val di Fassa troviamo il Passo Pordoi, noto con il soprannome di “Terrazza delle Dolomiti”. La vetta si raggiunge grazie ad una funivia che toglie letteralmente il fiato. Dalla sommità partono dei fuori pista immersi nella neve fresca non particolarmente difficili.

Passo Pordoi, l'inverno in Val di Fassa
Passo Pordoi, l’inverno in Val di Fassa

In quest’area del Sellaronda, sulle piste, troviamo diverse baite che offrono divertimenti e relax per sciatori e non. La Baita Gherdeccia, situata a quota 2100 metri nella ski area Belvedere, offre un lounge bar specializzato nella preparazione di ricercatissimi Gin Tonic. Se ci spostiamo invece nella zona del Col Rodella, a 2200 metri di altitudine, troviamo due baite meravigliose. La prima si chiama Rodella 2222 e organizza pranzi e cene tradizionali in un ambiente raccolto e rilassante. Qui ho mangiato i migliori canederli della zona. Il vicino Rifugio Salei è decisamente più movimentato. Nella struttura troverete due ristoranti e un lounge bar spesso animato con musica dal vivo o dj set. Inoltre, se avrete la fortuna di trascorrere qui una o più notti, potrete assaporarne anche l’anima tranquilla. Al suo interno, a disposizione degli ospiti, è presente anche una spa molto attrezzata.

L'inverno in Val di Fassa, Baita Gherdeccia
L’inverno in Val di Fassa, Baita Gherdeccia

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