Sud America Archivi - La geografia del mio cammino https://www.lageografiadelmiocammino.com/category/sud-america/ Mila Camnasio, Travel Blogger Wed, 26 Jan 2022 08:33:20 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.6.2 Rio de Janeiro: le spiagge e i locali della Ciudad Maravillosa https://www.lageografiadelmiocammino.com/2020/05/18/rio-de-janeiro-le-spiagge-e-i-locali-della-ciudad-maravillosa/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=rio-de-janeiro-le-spiagge-e-i-locali-della-ciudad-maravillosa https://www.lageografiadelmiocammino.com/2020/05/18/rio-de-janeiro-le-spiagge-e-i-locali-della-ciudad-maravillosa/#respond Mon, 18 May 2020 08:12:48 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=3694 Nel mio primo articolo sulla città di Rio de Janeiro ho parlato dei luoghi turistici più iconici, del clima e della questione “sicurezza”. Adesso voglio approfondire insieme a voi altri aspetti fondamentali di questo luogo magico, chiamato da molti Ciudad Maravillosa. Oggi parleremo delle spiagge e dei locali che hanno reso Rio de Janeiro una delle città più energiche e vitali del mondo.

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Nel mio primo articolo sulla città di Rio de Janeiro ho parlato dei luoghi turistici più iconici, del clima e della questione “sicurezza”. Adesso voglio approfondire insieme a voi altri aspetti fondamentali di questo luogo magico, chiamato da molti Ciudad Maravillosa. Oggi parleremo delle spiagge e dei locali che hanno reso Rio de Janeiro una delle città più energiche e vitali del mondo.

Le 10 spiagge più importanti di Rio de Janeiro

A Rio de Janeiro le spiagge sono parte integrante della quotidianità dei suoi abitanti. I carioca trascorrono sul litorale diversi momenti della loro giornata: pausa pranzo, attività sportiva, aperitivo al tramonto, chiacchiere tra amici.

La città comprende quasi 70 spiagge e 170 km di costa molto diversi tra loro. Troviamo tratti di litorale esposti all’Oceano Atlantico e altri protetti dalla Baia di Guanabara. I primi sono sicuramente i più frequentati e fotografati. Entriamo ora nel merito delle diverse spiagge con una breve descrizione e classifica delle più importanti.

1 – Ipanema

Ipanema è la vera spiaggia carioca di Rio de Janeiro, punto di ritrovo di giovani e sportivi. Questo luogo è conosciuto in tutto il mondo per la celeberrima canzone “Garota de Ipanema”. Qui potrete praticare qualsiasi tipo di sport o bere un frullato di frutta fresca ammirando i fisici scolpiti di ragazze e ragazzi intenti a prendere il sole. La spiaggia è lunga 2 km ed è suddivisa in “posti”. Ogni “posto” è frequentato da un target diverso. Il posto 9 è preso d’assalto dai giovani fighetti, il posto 8 dalla comunità gay e così via.

Le spiagge di Rio de Janeiro: Ipanema
Le spiagge di Rio de Janeiro: Ipanema

2 – Leblon

La spiaggia di Leblon è il proseguimento di Ipanema ed è frequentata da famiglie con bambini appartenenti a un ceto medio-alto.

3 – Copacabana

La spiaggia di Copacabana è una delle più conosciute al mondo, soprattutto per il suo famosissimo Capodanno al quale ho avuto l’onore di partecipare nel 2013. Non si può certamente dire che il mare sia il suo punto forte perché l’acqua lascia un po’ a desiderare. Nei suoi 3,4 km di spiaggia sarà più facile incontrare sportivi che giocano a beach volley, artisti di strada, bambini che creano castelli di sabbia e numerosissimi chioschi in cui bere una birra fresca o del latte di cocco. Questa zona ha anche una bellissima pista ciclabile in cui sfrecciano monopattini, bici e skate. A fare da cornice, infine, una serie di hotel turistici molto simili a casermoni. Tra tutti vi segnalo il famosissimo Belmond Copacabana Palace, un sogno per gli amanti degli hotel di lusso. Entrateci anche solo per un drink e non ve ne pentirete.

Le spiagge di Rio de Janeiro: Copacabana
Le spiagge di Rio de Janeiro: Copacabana

4 – Arpoador

Arpoador è l’anello di congiunzione tra le spiagge di Ipanema e Copacabana. È un tratto abbastanza roccioso frequentato prevalentemente da surfisti o amanti dei tramonti. Il mio consiglio è di comprare una birra o una caipirinha in un chioschetto e venire qui ad ammirare il calar del sole.

Le spiagge di Rio de Janeiro: Arpoador
Le spiagge di Rio de Janeiro: Arpoador

5 – Botafogo

La spiaggia di Botafogo è perfetta per scattare qualche foto al Pan di Zucchero ed è un molo d’approdo per barche a vela. Purtroppo però, anche per colpa del porto, è molto inquinata e quindi poco balneabile.

6 – Vermelha

Questa spiaggia è situata tra Copacabana e Botafogo, ai piedi del Morro da Urca. È una striscia di sabbia piccola se comparata alle spiagge che la precedono ed è frequentata soprattutto nel weekend.

7 – Flamengo

Anche qui l’acqua non è pulitissima e la spiaggia è occupata prevalentemente dai residenti di questa zona. Direi che non vale la pena venire fino a Rio per passare una giornata su questo tratto di costa.

8 – Barra da Tijuca

Barra da Tijuca è un quartiere che sorge a 25 min di macchina da Ipanema. Qui troviamo una spiaggia lunga quasi 12 km, frequentata quasi esclusivamente da gente del posto. È perfetta per chi vuole praticare kitesurf o windsurf perché è molto ventosa.

Le spiagge di Rio de Janeiro: Barra da Tijuca
Le spiagge di Rio de Janeiro: Barra da Tijuca

9 – Pepê

La spiaggia di Pepê si colloca nel tratto iniziale della lunghissima Barra da Tijuca ma merita un paragrafo a parte perché è una delle zone meglio frequentate di tutta Rio. Qui troverete personaggi famosi e bar alla moda che organizzano eventi esclusivi.

10 – Joatinga

La spiaggia di Joatinga è meravigliosa. Si trova tra Leblon e Barra da Tijuca, in una zona rocciosa a picco sul mare con la foresta atlantica alle sue spalle. La spiaggia è raggiungibile solo con una camminata tra le rocce ed è molto selvaggia. Perfetta per chi è alla ricerca di quiete.

Le spiagge di Rio de Janeiro: Joatinga
Le spiagge di Rio de Janeiro: Joatinga

Se amate il mare e se avete intenzione di fermarvi in Brasile per più di qualche giorno vi suggerisco di dare un’occhiata alle destinazioni di Ilha Grande e Paraty che si trovano a meno di 4 ore da Rio de Janeiro e offrono spiagge incontaminate molto diverse rispetto a quelle della capitale.

Cosa mangiare a Rio de Janeiro

In Brasile vi sono abitudini alimentari abbastanza diverse dalle nostre. A pranzo e cena si usa mangiare un piatto unico e non diverse portate. Al massimo potrete trovare qualche antipasto da dividere. Questo perché non vi è moltissima varietà di cibo. Solitamente il piatto principale consiste in riso + carne o pesce + verdure. C’è invece una buona varietà di dolci che concludono il pasto – brigadeiro o bolo de laranja – e di piccoli stuzzichini fritti che lo precedono – pão de queijo o croquetes de camarão.

Il piatto più tipico della cucina carioca è la feijoada e il mio consiglio è di mangiarla nel ristorante Casa da Feijoada, a Ipanema. La portata consiste in uno stufato di fagioli e carne accompagnato da riso bianco, farofa, cavolo nero e qualche fettina di arancia. L’ideale sarebbe accompagnarla con una caipirinha, il drink a base di cachaça più bevuto nel paese.

Ristorante Casa da Feijoada
Ristorante Casa da Feijoada

Il secondo piatto tipico di Rio de Janeiro è il churrasco, ovvero una selezione di carni alla brace servite su lunghi spiedi. Il trucco è di non farsi ingolosire dalle prime portate ma aspettare con calma l’arrivo delle carni più pregiate come la picanha, la maminha (controfiletto) o la fraldinha (costata). Le churrascarias si basano tutte su menù all you can eat, più o meno cari a seconda della location e della qualità della carne. Il ristorante che vi consiglio si chiama Fogo de Chao e fa parte di una catena internazionale con più di dieci locali in tutto il mondo. Mi piace definirlo “il Nobu della carne”. A Rio lo trovate nel quartiere di Botafogo e Barra da Tijuca.

In città non sarà difficile incontrare anche dei buoni ristoranti di pesce, nonostante la cultura e la tradizione brasiliana prediliga la carne. Tra le portate più famose segnalo le zuppe di crostacei e il merluzzo cucinato in mille varianti. Non mancano nemmeno i ristoranti di sushi samba, una rivisitazione della cucina giapponese, nata in questa nazione, che ha conquistato tutto il mondo. Tra i ristoranti di cucina giapponese consiglio Sushi Leblon, un’eccellenza riconosciuta anche da grandi critici gastronomici. Ci sono stata per pranzo e ho mangiato divinamente spendendo, ovviamente, parecchio.

Ristorante Sushi Leblon
Ristorante Sushi Leblon

La vita notturna di Rio de Janeiro

Rio de Janeiro non dorme mai. Se siete alla ricerca di locali notturni e divertimento sfrenato questo è il posto che fa per voi. Dobbiamo tuttavia dividere il panorama serale tra zone turistiche e zone frequentate prevalentemente da brasiliani.

I club e i bar per turisti si concentrano nei quartieri di Ipanema, Leblon e Copacabana. Molti di questi sono ubicati all’interno di meravigliosi hotel. Cito tra tutti il Baretto Londra dell’hotel Fasano, un posto di estrema classe arredato in stile rock & roll. Passate di qui per un drink prima di scegliere una delle numerose discoteche della zona. Tra i club più alla moda segnalo il The week, frequentato da una clientela alto spendente tra cui spiccano nomi del jet set sud americano.

Discoteca The Week
Discoteca The Week

Se siete alla ricerca di qualcosa di più autentico dovrete spostarvi nel quartiere di Lapa dove i locali sono molto più caratteristici. Qui troverete diversi club con spettacoli dal vivo di samba o choro. Il locale più conosciuto è senza dubbio Rio Scenarium che offre diverse sale di musica dal vivo in cui scatenarsi a ritmo di samba. Altrettanto noti sono il più raccolto Carioca da Gema e l’appariscente Circo Voador.

Locale notturno Rio Scenarium
Locale notturno Rio Scenarium

Per finire segnalo che a Rio sono presenti numerosissimi eventi, festival e concerti. Tralasciando il Carnevale e la notte di Capodanno, un altro appuntamento imperdibile per gli amanti della musica è Rock in Rio, il più grande festival di musica rock del mondo.

Se volete sapere qualcosa di più sullo Stato di Rio de Janeiro e sul Brasile in generale vi consiglio di dare un’occhiata alla sezione del mio blog dedicata a questa nazione meravigliosa.

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Cosa vedere a Rio de Janeiro: la top 10 dei luoghi turistici più iconici https://www.lageografiadelmiocammino.com/2020/05/16/cosa-vedere-a-rio-de-janeiro-luoghi-turistici-piu-iconici/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=cosa-vedere-a-rio-de-janeiro-luoghi-turistici-piu-iconici https://www.lageografiadelmiocammino.com/2020/05/16/cosa-vedere-a-rio-de-janeiro-luoghi-turistici-piu-iconici/#comments Sat, 16 May 2020 16:48:12 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=3676 Rio de Janeiro è la città che amo di più al mondo ed è quella che rispecchia maggiormente lo stile di vita brasiliano. Ho avuto modo di viverla nei periodi dell’anno in cui è più animata: la notte di Capodanno e le settimane che precedono il giorno di Carnevale. Quello che mi ha lasciato è difficile da descrivere. Rio è gioia di vivere, mare, bei ragazzi, lusso sfrenato e lunghe passeggiate sulla spiaggia. Ma è anche povertà estrema, quartieri degradati, ragazzini analfabeti che sognano il Maracanà, abuso edilizio e corruzione. Queste contrapposizioni fanno riflettere ma rendono questa città davvero unica e viva.

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Rio de Janeiro è la città che amo di più al mondo ed è quella che rispecchia maggiormente lo stile di vita brasiliano. Ho avuto modo di viverla nei periodi dell’anno in cui è più animata: la notte di Capodanno e le settimane che precedono il giorno di Carnevale. Quello che mi ha lasciato è difficile da descrivere. Rio è gioia di vivere, mare, bei ragazzi, lusso sfrenato e lunghe passeggiate sulla spiaggia. Ma è anche povertà estrema, quartieri degradati, ragazzini analfabeti che sognano il Maracanà, abuso edilizio e corruzione. Queste contrapposizioni fanno riflettere ma rendono questa città davvero unica e viva.

Rio de Janeiro conta oltre 6 milioni di abitanti ed è la seconda città più popolata del Brasile dopo San Paolo. I cittadini vengono chiamati “carioca”, anche se in realtà questo termine è dovrebbe identificare solo i nativi di Rio. La popolazione della città è molto eterogenea, così come le culture e le religioni che convivono sul territorio. A proposito di ambiente e geografia, tengo a porre l’accento sul fatto che Rio de Janeiro sia senza dubbio la metropoli più scenografica del mondo. Le sue montagne, colline, spiagge e foreste urbane sono capaci di lasciare senza parole anche i viaggiatori più incalliti.

I LOVE RIO, la baia di Guanabara
I LOVE RIO, la baia di Guanabara

In quest’articolo parlerò di due tematiche che mi stanno particolarmente a cuore. La prima riguarda la sicurezza di questa città e la seconda i luoghi turistici più famosi. Scopriremo insieme cosa vedere nella città di Rio de Janeiro e come affrontarla in completa serenità. Seguirà poi un altro articolo che parlerà di spiagge, ristoranti e locali notturni.

Quando andare a Rio de Janeiro

Prima di parlare di cosa vedere a Rio de Janeiro vorrei approfondire l’argomento clima e periodo dell’anno più adatto per visitarla. Nello Stato di Rio de Janeirocome ho già spiegato nell’articolo riguardante Paratyl’estate va da dicembre a marzo ed è sicuramente il periodo più indicato per visitare il paese. In questi mesi le spiagge sono affollate e il clima è sempre caldo, anche se con moderate precipitazioni passeggere. Questo comporta molta umidità, unica pecca della stagione estiva. Inoltre il periodo copre due degli eventi più importanti del paese: il Capodanno e il Carnevale. Non stupitevi quindi se i prezzi degli alloggi salgono alle stelle. I restanti mesi hanno temperature più miti e prezzi più calmierati.

I LOVE RIO, il carnevale
I LOVE RIO, il carnevale

Il tema della sicurezza

La seconda domanda che mi viene posta quando descrivo ai miei amici la bellezza di Rio de Janeiro – dopo i doverosi consigli su cosa vedere – riguarda la sicurezza. Nell’immaginario comune il Brasile è una nazione molto pericolosa. In realtà vi posso garantire che la sicurezza di questo paese è direttamente proporzionale all’intelligenza di noi viaggiatori. Non voglio affermare che Rio de Janeiro sia tranquilla quando New York o Tokio ma non me la sento nemmeno di demonizzarla.

Rio è pericolosa perché, come molte altre città del Sud America, ha una grande disparità tra ricchi e poveri. Questo comporta un alto grado di microcriminalità. Le piccole rapine sono all’ordine del giorno, soprattutto sulle spiagge. Lasciare qualcosa incustodito significa, il 90% delle volte, non trovarlo più al vostro ritorno. Tuttavia questo mi sembra un problema risolvibile con un po’ di buon senso. La stessa cosa vale per gli oggetti preziosi. A Rio de Janeiro sarebbe meglio non ostentare. La raccomandazione è di lasciare in albergo i vostri orologi, le borse firmate e gli oggetti hi-tech che potrebbero attirare l’attenzione di eventuali borseggiatori. Portate invece con voi una piccola somma di denaro contante che potrebbe “accontentare” un possibile malavitoso in caso di rapina.

I LOVE RIO, Pão de Açúcar
I LOVE RIO, Pão de Açúcar

L’unica vera differenza tra Rio de Janeiro e altre metropoli è che qui possedere un’arma è normale e purtroppo lo è anche la facilità con cui vengono utilizzate. Una vita vale davvero poco quindi, in qualunque caso, accontentate sempre eventuali rapitori consegnando loro tutto quello che avete. Vi ho spaventato abbastanza? Bene. Con queste regole elementari potrete girare per il paese sia di giorno che di notte, privilegiando i mezzi pubblici con la luce del sole e uber durante la notte. Informatevi anche sui quartieri che intendete visitare e se deciderete di entrare in una favela fatelo solo con una guida del posto.

Cosa vedere a Rio de Janeiro: i 10 luoghi turistici più importanti

1 – Il Cristo Redentore

È difficile descrivere a parole l’emozione che si prova nel salire in cima al Corcovado e trovarsi di fronte ad una delle Sette Meraviglie del Mondo. La prima domanda che sorge spontanea è se la meraviglia sia la statua di Gesù Cristo che abbraccia la città di Rio o il panorama mozzafiato che regala questo luogo unico. La vetta del Corcovado, a 710 metri d’altezza, si raggiunge con un comodo trenino che si addentra nel Parco Nazionale di Tijuca. La statua è alta 38 metri ed è opera dell’ingegner Heitor da Silva Costa. Il viaggio di andata e ritorno con il trenino costa 13 euro (in alta stagione) e i biglietti sono acquistabili sul sito ufficiale dedicato all’attrazione. Il mio consiglio è di prenotare il vostro ingresso con anticipo perché i posti sono soggetti a limitazione.

Cosa vedere a Rio de Janeiro: il Cristo Redentore
Cosa vedere a Rio de Janeiro: il Cristo Redentore

2 – Il Pan di Zucchero

Il secondo luogo imperdibile per chiunque si rechi a Rio de Janeiro è il Pão de Açúcar. Si tratta di un promontorio, situato a circa 400 metri d’altezza, che offre un panorama a 360° sulla città, incluso il Cristo Redentore. Per raggiungerlo dovrete salire su una funivia composta da due tratte. La prima va da Praia Vermelha al Morro da Urca e la seconda dal Morro da Urca al Pão de Açúcar. Anche la salita può rivelarsi spettacolare perché vi troverete faccia a faccia con le pareti di roccia ricoperte di vegetazione e con l’azzurro del mare alle vostre spalle. Il nome deriva dal fatto che nei secoli passati la coltivazione di canna da zucchero era molto comune, così come lo erano le montagnette di zucchero che si accumulavano. Il viaggio di andata e ritorno in funivia costa 25 euro.

I luoghi turistici più iconici: Pan di Zucchero
I luoghi turistici più iconici: Pan di Zucchero

3 – Il quartiere Santa Teresa

Il quartiere di Santa Teresa si raggiunge prendendo la storica linea tranviaria, completamente gratuita, chiamata Bondinho Giallo. Quest’area, che sorge su una collina alle spalle delle spiagge, è caratterizzata da vicoli in salita pieni di case colorate, graffiti e gallerie d’arte. Qualche brasiliano l’ha soprannominata la Montmartre Carioca. Tra le attrazioni turistiche principali troviamo il Museo da Chacara do Ceu, che ospita le opere di un collezionista privato, il Convento da Ordem das Carmelitas e il Parque das Ruínas.

I luoghi turistici più iconici: Santa Teresa
I luoghi turistici più iconici: Santa Teresa

Se come me amate i boutique hotel non perdetevi una visita con aperitivo al tramonto presso il Bar dos Descasados all’interno dell’hotel Santa Teresa. Non so dirvi se rimarrete maggiormente estasiati dal panorama o dai cocktail. Se poi voleste davvero esagerare vi consiglio una cena al ristorante Aprazível gestito da una chef donna davvero brava. Il locale è molto curato e si affaccia sulla baia offrendo panorami stupendi. Ricorda una casa su un albero, con arredi in legno e piante rampicanti. La cucina è eccellente.

4 – Il quartiere Lapa

Il quartiere di Lapa è conosciuto principalmente per la Escadaria Selarón: una scalinata di 215 gradini, opera dell’artista Jorge Selarón, coperta con 2000 piastrelle coloratemaioliche, azuleyos, mosaici – provenienti da tutti gli angoli del pianeta. Questo luogo ha suscitato l’interesse anche di numerosi artisti, tra cui Snoop Dogg e gli U2 che l’hanno scelto come location per i loro videoclip. Nel quartiere troviamo anche gli Archi di Lapa e la particolarissima e modernissima Cattedrale metropolitana di Rio de Janeiro, firmata da Edgar de Oliveira da Fonseca.

Cosa vedere a Rio de Janeiro: la Escadaria Selarón
Cosa vedere a Rio de Janeiro: la Escadaria Selarón

5 – La Lagoa Rodrigo de Freitas

La Lagoa Rodrigo de Freitas è un’area verde molto tranquilla, ubicata in una zona residenziale e frequentata da sportivi e famiglie. Chi viene in questa zona lo fa principalmente per trascorrere dei momenti di svago all’aria aperta, lontano dalla confusione delle spiagge. È possibile organizzare dei picnic, fare un giro in pedalò sul lago o semplicemente prendere il sole. La zona si anima molto anche la sera quando i locali sul lago offrono spettacoli di musica dal vivo.

6 – La favela di Santa Marta

Non potrete dire di essere stati a Rio de Janeiro se non avrete visitato almeno una favela. Queste comunità, formate da agglomerati di case abusive, non sono altro che dei quartieri in cui purtroppo mancano servizi basilari come le fognature o la possibilità per i bambini di avere accesso all’istruzione “obbligatoria”. Per questo motivo, in molte di queste favelas, si creano tensioni sociali e nascono attività illecite come il traffico di armi e droga.

I luoghi turistici più iconici: la favela Santa Marta
I luoghi turistici più iconici: la favela Santa Marta

Ovviamente, raccomando di visitare solo le favelas “pacificate” in cui è presente un presidio della polizia. Inoltre è consigliabile farlo con un tour organizzato o con abitanti del posto. Io ho scelto la favela di Santa Marta – ubicata alle spalle del quartiere Botafogo – e l’ho visitata con un gruppo di locali. Qui Michael Jackson girò uno dei suoi videoclip più famosi e oggi è ricordato con una statua in suo onore. Visitare una favela significa entrare in contatto con uno stile di vita che non ci appartiene ma che potrà conquistarci. Bambini che giocano indisturbati, case spalancate, attività commerciali improvvisate e donne che gridano alla finestra. Insomma tanta, tanta vitalità.

7 – La favela di Rocinha

Se quella di Santa Marta è una favela “turistica” non posso dire lo stesso per la favela di Rocinha, la più grande di tutto il Sud America. Qui la densità abitativa diventa insostenibile man mano che ci si addentra nel quartiere, fino a raggiungere vicoli così stretti da impedire anche solo il filtrare della luce del sole. Questa favela, ubicata alle spalle dei ricchi quartieri Barra de Tijuca e São Contrado, si sviluppa in altezza ed è famosa per il narcotraffico. La sensazione che si prova salendo le strade minuscole di questa comunità è di completa emarginazione sociale. A differenza della favela Santa Marta, qui si percepisce tutto il disagio e la difficoltà di queste persone, costrette a lavorare in città per pochi spiccioli e per provare a costruirsi un futuro migliore. Visitarla con una guida è la cosa più sensata perché con lei non dovrete temere di essere rapinati e vi sentirete quasi subito a vostro agio. Il costo del tour è di 36 euro.

8 – Il Museo d’arte Contemporanea di Niterói

Il museo di Niterói è una delle opere architettoniche più famose di Oscar Niemeyer. Si trova nella baia di Guanabara, raggiungibile dal centro di Rio con un comodo traghetto. Il primo impatto con la struttura è di trovarsi di fronte ad una navicella spaziale. In realtà questo edificio futuristico è molto di più. Dalle sue vetrate si aprono spettacolari paesaggi sulla città di Rio e le sue sale ospitano importantissime mostre temporanee e una permanente dedicata ad artisti contemporanei di origine brasiliana. Per gli amanti della moda segnalo infine che la struttura è stata la passerella di una delle sfilate più importanti mai realizzate in tutto il Sud America, opera del brand Louis Vuitton.

I luoghi turistici più iconici: il Museo di Niterói
I luoghi turistici più iconici: il Museo di Niterói

9 – Il Museo d’Arte Moderna di Rio

Un altro museo da vedere assolutamente è il MAM Museo d’Arte Moderna di Rio – che si trova all’interno del Parco Flamengo, in centro. Questa struttura fa parte di un Centro Culturale più ampio che comprende anche un teatro, una biblioteca e sale congressi. L’architetto che l’ha progettato è Afonso Eduardo Reidy. Al suo interno troverete un’importante collezione d’arte moderna che comprende oltre 15.000 opere appartenenti a diverse avanguardie artistiche brasiliane. Qualora siate degli appassionati di arte vi segnalo anche un altro museo brasiliano imperdibile. Si trova nello Stato del Minas Gerais e si chiama Inhotim.

10 – Lo stadio Maracanã

Una mecca per tutti gli appassionati di calcio. Il Maracanã è uno degli stadi più famosi e grandi al mondo. Oggi, dopo l’ultima ristrutturazione, contiene 80.000 spettatori e ha recentemente ospitato i giochi olimpici di Rio 2016. Nelle sue immediate vicinanze troverete anche il Sambodromo, un’altra struttura mastodontica che si anima soprattutto durante il carnevale.

Cosa vedere a Rio de Janeiro: lo Stadio Maracanã
Cosa vedere a Rio de Janeiro: lo Stadio Maracanã

Termina qui l’articolo dedicato a cosa vedere nella città di Rio de Janeiro ma ne seguirà un altro che parlerà delle spiagge e dei ristoranti più in voga. Se invece volete approfondire la conoscenza di altri Stati di questa nazione vi rimando alla sezione del mio blog dedicata esclusivamente al Brasile.

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Ilha do Mel, l’isola incontaminata nello Stato del Paraná https://www.lageografiadelmiocammino.com/2020/05/13/ilha-do-mel-isola-incontaminata-del-parana-brasile/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=ilha-do-mel-isola-incontaminata-del-parana-brasile https://www.lageografiadelmiocammino.com/2020/05/13/ilha-do-mel-isola-incontaminata-del-parana-brasile/#respond Wed, 13 May 2020 11:31:59 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=3656 Ilha do Mel, la cui traduzione è Isola del Miele, si trova nello Stato del Paraná a 115 km dalla capitale Curitiba. Fino a pochi anni fa era completamente sconosciuta. La prima cosa da dire è che Ilha do Mel può ospitare solo 5000 persone al giorno. Essendo una riserva ecologica dell’UNESCO il turismo è molto controllato. Considerate che il oltre il 90% del territorio non è stato minimamente toccato dall’uomo. La flora e la fauna locale sono i padroni incontrastati dell’isola. Non ricordo d’essere stata in luoghi simili.

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Ilha do Mel, la cui traduzione è Isola del Miele, si trova nello Stato del Paraná a 115 km dalla capitale Curitiba. Fino a pochi anni fa era completamente sconosciuta. Ricordo che nel 2013, quando ci andai, questo luogo era un mistero anche per molti brasiliani. Negli ultimi anni si è trasformata in una destinazione che fa leva soprattutto su hippy, sportivi e amanti del turismo sostenibile. Non sarà difficile, infatti, incontrare surfisti o insegnanti di yoga che danno lezioni sulle sue spiagge quasi deserte.

Praia das Conchas, Ilha do Mel
Praia das Conchas, Ilha do Mel

La prima cosa da dire è che Ilha do Mel può ospitare solo 5000 persone al giorno. Essendo una riserva ecologica dell’UNESCO il turismo è molto controllato. Considerate che il oltre il 90% del territorio non è stato minimamente toccato dall’uomo. La flora e la fauna locale sono i padroni incontrastati dell’isola. Non ricordo d’essere stata in luoghi simili. Forse quello che s’avvicina di più a questo concetto di “comunità isolata dal mondo” è Nuqui, in Colombia, ma non si tratta di un’isola.

Questo luogo idilliaco, coperto quasi interamente da foreste, occupa circa 27 km quadraticome l’isola di Salina, nelle Eolie – e possiede 35 km di spiagge selvagge. Il mare incontaminato e la possibilità di entrare in contatto con la natura la rendono una meta particolarmente difficile da dimenticare.

Farol das Conchas
Farol das Conchas

Come raggiungere Ilha do Mel

Ilha do Mel, nello Stato del Paraná, è raggiungibile via mare solo da Pontal do Sul. Il viaggio in barca dura circa mezz’ora e può portarvi in due villaggi ben distinti e non collegati tra loro: Encantadasa sudo Nova Brasiliaa nord. Ovviamente la decisione va presa in base a dove avrete prenotato il vostro alloggio. Sull’isola non ci sono veicoli a motore o strade asfaltate. Ci si sposta esclusivamente a piedi o in bicicletta. Nei sentieri sterrati e non illuminati è facile incontrare carretti trainati a mano che trasportano viveri nei pochissimi locali dell’isola.

I sentieri di Ilha do Mel
I sentieri di Ilha do Mel

Quando andare

Il periodo migliore per visitare l’isola è durante l’estate brasiliana che va da Gennaio a Marzo.

Cosa vedere a Ilha do Mel

L’isola nasce come un rifugio in cui entrare in stretto contatto con la natura e fare lunghe passeggiate su spiagge deserte. La parte a sud dell’isolaEncantadas – è leggermente più popolata ma potrete raggiungerla anche con un’escursione in giornata. Io e la mia compagna di viaggio abbiamo sfruttato il sentiero segnalato che, partendo da Praia Grande, arriva fino a Praia de Fora. Il tragitto non è alla portata di tutti perché in alcuni punti dovrete attraversare degli scogli o camminare in angoli di foresta abbastanza selvaggi. Tuttavia, se siete ben allenati e non avete paura di incontrare qualche serpente potrebbe rivelarsi un trekking da ricordare.

Praia de Fora, Ilha do Mel
Praia de Fora, Ilha do Mel

Se l’avventura non fa per voi esistono anche dei luoghi più facilmente raggiungibili. Ecco quelli da non perdere:

1 – Fortaleza de Nossa Senhora dos Prazeres

La “Fortezza di Nostra Signora dei Piaceri” è un edificio che risale al dominio portoghese e che ora rappresenta una sorta di museo a cielo aperto in cui fantasticare sulle battaglie e le leggende dell’epoca.

Fortaleza de Nossa Senhora dos Prazeres
Fortaleza de Nossa Senhora dos Prazeres

2 – Farol das Conchas

Il faro è posizionato su un’altura che domina Praia di Farol. È stato costruito nel 1872 ed è ancora oggi un punto di riferimento per molti marinai.

3 – Gruta das Encantadas

Questa grotta si trova a Encantadas, nel sud dell’isola. È molto suggestiva perché gli abitanti del posto l’associano a numerose leggende riguardanti pescatori e sirene.

Grotta Encantadas
Grotta Encantadas

4 – Le spiagge

Le spiagge più balneabili sono Praia das Conchas, Praia do Farol e Praia do Limoeiro a nord dell’isola – Nova Brasilia – e Praia de Fora a sud dell’isola – Encantadas

Alloggi

Come potrete immaginare sull’isola non ci sono grandi strutture alberghiere ma semplici pousadas, campeggi o alloggi offerti dalla popolazione locale. A mio avviso non c’è molta differenza tra Encantadas e Nova Brasilia. Considerate che vi sono collegamenti marittimi tra i due villaggi fino al calar del sole.

Io ho alloggiato a Nova Brasilia nella Pousada Praia do Farol che, come suggerisce il nome, si trova di fronte alla spiaggia do Farol. Le camere sono spartane ma pulizia, disponibilità dei proprietari e ottime colazioni lo rendono un posto quasi di lusso.

Pousada Praia do Farol
Pousada Praia do Farol

Se siete amanti del surf consiglio invece il Grajagan Surf Resort, sempre nei pressi di Nova Brasilia. Questo albergo, molto lontano dall’idea di resort a cui siamo abituati, offre sistemazioni ubicate di fronte a Praia Grande. È sicuramente uno degli alloggi migliori, anche grazie all’eccellente ristorante e al bar vista mare che serve ottimi cocktail. Ovviamente offre anche lezioni di surf.

Grajagan Surf Resort
Grajagan Surf Resort

Ristoranti

Voglio suggerirvi un ristorante a Encantadas e uno a Nova Brasilia.

Quello di Encantadas si chiama Fim da Trilha e credo che sia uno dei più popolari dell’isola. La sua specialità è una versione brasiliana della paella. Ottima anche la caipirinha. Quello di Nova Brasilia è il Restaurante Mar e Sol in cui consiglio di ordinare i gamberoni al cocco o la moqueca di granchio.

Lo Stato del Paraná è uno dei più vasti di tutto il Brasile e comprende, tra le sue destinazioni più note, le cascate di Iguazu. Tuttavia, se siete alla ricerca di luoghi simili a Ilha do Mel dovrete spostarvi nello stato di Rio de Janeiro. A tal proposito vi consiglio l’articolo che parla di Ilha Grande, un’altra eco-meraviglia del Brasile.

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Le cascate di Iguazu: terra di confine tra Brasile e Argentina https://www.lageografiadelmiocammino.com/2020/05/11/cascate-di-iguazu-terra-di-confine-brasile-argentina/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=cascate-di-iguazu-terra-di-confine-brasile-argentina https://www.lageografiadelmiocammino.com/2020/05/11/cascate-di-iguazu-terra-di-confine-brasile-argentina/#comments Mon, 11 May 2020 12:16:06 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=3626 Le cascate di Iguazu sono una delle Sette Meraviglie del Mondo Naturali nonché terra di confine tra Brasile e Argentina. Qui s’incontrano e si fondono i fiumi Iguazù e Paranà. Il lato portoghese le chiama Cataratas do Iguaçu mentre quello spagnolo Cataratas del Iguazú. Io ho avuto la fortuna di visitarle sette anni fa nel corso di un lungo viaggio in terra brasiliana. La cosa che mi è rimasta più impressa, oltre allo spettacolo visivo, è senza dubbio il rumore imponente dell’acqua che s’infrange contro le rocce.

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Le cascate di Iguazu sono una delle Sette Meraviglie Naturali del Mondo nonché terra di confine tra Brasile e Argentina. Qui s’incontrano e si fondono i fiumi Iguazù e Paranà. Il lato portoghese le chiama Cataratas do Iguaçu mentre quello spagnolo Cataratas del Iguazú. Io ho avuto la fortuna di visitarle sette anni fa nel corso di un lungo viaggio in terra brasiliana. La cosa che mi è rimasta più impressa, oltre allo spettacolo visivo, è senza dubbio il rumore imponente dell’acqua che s’infrange contro le rocce.

L’acqua che s’infrange contro le rocce
L’acqua che s’infrange contro le rocce

Partiamo con un po’ di numeri. Le cascate del parco sono più di 250 per un totale di 1500 metri cubi d’acqua al secondo. Questi corsi d’acqua occupano una superficie di oltre 3 km e confluiscono tutti nella Garganta del Diablo, un’unica voragine profonda 150 metri e lunga 700 metri. Il 20% di queste cascate è parte della nazione brasiliana – Stato del Paranà – e l’80% di quella argentina – provincia di Misiones. Si può visitare questo luogo turistico anche da Ciutad del Este – in Paraguay – ma il 90% dei visitatori lo raggiunge da Puerto Iguazuin Argentinao Foz do Iguaçuin Brasile.

Una delle Sette Meraviglie del Mondo Naturali
Una delle Sette Meraviglie del Mondo Naturali

La scoperta di queste cascate si fa risalire al 1542 quando Alvaro Nuñez Cabeza de Vaca, durante una delle sue spedizioni nella foresta, si trovò di fronte a questo spettacolo unico al mondo. Iguazu è stata anche il set del film “Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo” di Steven Spielberg. Durante la vostra visita alle cascate non stupitevi se incontrerete scimmie, uccelli ma soprattutto numerosi coati, degli animaletti simili ai procioni che sono costantemente alla ricerca di cibo.

Una coato del Parque Nacional do Iguaçu
Una coato del Parque Nacional do Iguaçu

Meglio il lato brasiliano o quello argentino?

ArgentinaParque Nacional Iguazu – o BrasileParque Nacional do Iguaçu? Questa è la domanda più frequente posta da chiunque voglia visitare queste cascate. Entrambi i parchi nazionali che le ospitano sono diventati Patrimonio mondiale dell’umanità.

La risposta è più semplice del previsto. Per apprezzare al massimo questa meraviglia naturale dovreste vedere entrambi i lati. Il lato brasiliano offre un panorama completo che appaga subito il turista. È perfetto per le vostre photo-opportunity perché arriva dritto al cuore dell’attrazione. Il lato argentino offre la possibilità di entrare in contatto con l’ambiente molto lentamente, apprezzandolo passo dopo passo. Ci sono vari percorsi che permettono un approccio al luogo più intimo e profondo.

Escursione in kayak, lato argentino
Escursione in kayak, lato argentino

Il lato brasiliano si può visitare in mezza giornata mentre quello argentino ne richiede una piena. Il biglietto d’ingresso al parco brasiliano costa 72 reais e copre una fascia oraria che va dalle 09.00 alle 17.00. Il biglietto d’ingresso al parco argentino – acquistabile solo in contanti – costa 800 pesos e l’orario di apertura va dalle 08.00 alle 18.00. Preferisco non scrivere i prezzi in euro perché il cambio varia sensibilmente a seconda del periodo.

Cascate di Iguazu, lato brasiliano: Garganta del Diablo
Cascate di Iguazu, lato brasiliano: Garganta del Diablo

Infine segnalo che il lato argentino permette di fare escursioni in barca che vi porteranno a pochi metri dalla Garganta del Diablo mentre il lato brasiliano propone giri panoramici in elicottero.

Cascate di Iguazu: come arrivare

Per visitare le cascate di Iguazu dal Brasile dovrete raggiungere Foz do Iguaçu. Esistono collegamenti aerei con Rio de Janeiro o São Paulo oppure numerosi pullman in partenza da moltissime città brasiliane. Io, ad esempio, ho viaggiato con un bus notturno da Curitiba e sono ripartita, sempre con un bus notturno, verso São Paulo. Considerate che, purtroppo, lo Stato del Paranà non è tra i più sicuri. Io sono testimone di una brutta esperienza. Il mio autobus ha dovuto sostare un’ora in una stazione di servizio perché alcuni banditi avevano fermato e rapinato altri pullman turistici. Una volta arrivata la polizia siamo stati scortati fino a destinazione. Queste cose capitano molto più spesso di quanto possiate immaginare.

Per visitare le cascate di Iguazu dal Brasile dovrete raggiungere Cataratas del Iguazu e, successivamente, Puerto Iguazù. Esistono collegamenti aerei da Buenos Aires o autobus che, partendo sempre dalla capitale, impiegano circa 18 ore per raggiungere la destinazione.

Attraversare il confine

L’attraversamento dei confini può avvenire con autobus, taxi o tour organizzati. Il mezzo più economico è il bus ma potrebbe volerci troppo tempo perché purtroppo alcune pratiche doganali sono lunghe. Vi verrà chiesto di scendere dall’autobus, attraversare a piedi il confine e aspettare la partenza di un nuovo bus. Sconsiglio invece i tour organizzati perché sono più cari dei pullman e ugualmente lenti. Se avrete modo di formare un vostro piccolo gruppo il taxi è certamente la soluzione migliore. Mettete in conto d’impiegare circa un’ora e mezzo per raggiungere l’altro lato delle cascate.

Cascate di Iguazu: quando andare

Le cascate di Iguazu sono visitabili tutto l’anno. Il clima è prevalentemente tropicale con tassi d’umidità elevatissimi. Da ottobre a marzo le piogge sono più frequenti e il clima può raggiungere livelli di afa e umidità pari al 90% mentre da aprile a settembre le temperature sono più fresche ma le piogge diminuiscono.

La maggior parte del turismo nazionale si concentra nei mesi di Gennaio e Febbraio, quando brasiliani e argentini sono in vacanza. In questo periodo i prezzi degli alloggi salgono notevolmente e si rileva la massima portata d’acqua delle cascate. Nei mesi di Luglio e Settembre c’è invece il rischio di trovare l’area parzialmente asciutta, soprattutto in questi ultimi anni con i numerosi cambiamenti climatici in corso.

Cascate di Iguazu: consigli di viaggio

1) Vale la pena trascorrere nei parchi naturali almeno due giornate, una nel versante brasiliano e l’altra in quello argentino. Ricordatevi quindi di portare sempre con voi il passaporto.

2) Portate con voi degli abiti impermeabili, una crema solare e del repellente contro gli insetti. Fate particolare attenzione a coprire eventuali macchine fotografiche o telefonini perché il rischio di bagnarsi è davvero alto, soprattutto nei pressi della foce e con giornate di forte vento.

3) Se avete intenzione di partecipare a qualche escursione particolare portate con voi delle infradito e un costume.

Escursione in gommone, lato argentino
Escursione in gommone, lato argentino

Il lato argentino

Per raggiungere l’ingresso del parco da Puerto Iguazù dovrete prendere un bus o un taxi che in 30 minuti vi porterà a destinazione. Sul lato argentino sono disponibili tre diversi percorsi: il circuito inferiore, quello superiore e il circuito della Garganta del Diablo. Il mio consiglio è di percorrerli seguendo l’ordine in cui li ho riportati.

Come annunciato dal nome, il circuito inferiore3 km in totale andata e ritorno – si sviluppa alla base delle cascate e vi permette d’iniziare a entrare in contatto con la fauna e la flora locali. Qui sarà possibile imbattersi in qualche piccola cascata. Il circuito superiore è leggermente più lungo – 4 km in totale tra andata e ritorno – e permette di ammirare diverse cascate dall’alto. Termina presso il salto di San Martin dal quale s’intravede da lontano la passerella che conduce alla Garganta del Diablo.

Cascate di Iguazu, lato argentino: circuito superiore
Cascate di Iguazu, lato argentino: circuito superiore

Il circuito della Garganta del Diablo è il più spettacolare. Ci si arriva prendendo un trenino all’ingresso del parco – considerate che spesso si forma una lunga fila – e camminando poi lungo alcune passerelle in legno. Il punto d’arrivo è un balcone che vi permetterà di farvi affacciare sulla gola più profonda di tutto il complesso di Iguazù. Un salto di oltre 80 metri che provoca un rumore assordante e molti schizzi d’acqua. Un catalizzatore d’energia davvero potente.

Cascate di Iguazu, lato argentino: Garganta del Diablo
Cascate di Iguazu, lato argentino: Garganta del Diablo

L’esperienza in gommone

Il lato argentino offre anche la possibilità di organizzare un’escursione in gommone ai piedi delle cascate. Se deciderete di prendervi parte verrete imbragati e dotati di salvagenti di sicurezza. Preparatevi a una doccia paragonabile a quella che si affronta nelle attrazioni “bagnate” dei parchi di divertimento. Per questo motivo consiglio di portare con voi ciabatte e costume.  L’esperienza, pur essendo adrenalinica, è adatta a tutte le età.

Cascate di Iguazu, lato argentino: escursione in gommone
Cascate di Iguazu, lato argentino: escursione in gommone

Inoltre, se amate gli sport outdoor, potrete partecipare anche a un’escursione in kayak, ovviamente lontana dalle cascate.

Il lato brasiliano

Per raggiungere l’ingresso del parco da Foz do Iguaçu dovrete prendere l’autobus cittadino diretto all’aeroportoche in 20 minuti vi lascerà a destinazione. Una volta arrivati per raggiungere le cascate dovrete salire su un bus a due piani e scendere alla terza fermata. Da qui avrà inizio il vostro percorso nella foresta.

Cascate di Iguazu, lato brasiliano: Garganta del Diablo
Cascate di Iguazu, lato brasiliano: Garganta del Diablo

A differenza del lato argentino in Brasile vi è un solo circuito che porta direttamente ai piedi della Garganta del Diablo. Durante l’avvicinamento al punto di maggior interesse potrete trovare numerosi scorci panoramici dai quali scattare magnifiche fotografie.

Il parco das Aves e l’esperienza in elicottero

Se sul lato argentino potrete fare un’escursione in gommone, su quello brasiliano è possibile partecipare a un volo in elicottero di 10 minuti. Il costo non è proibitivo ma io all’epoca non potevo permettermelo. Per chi lo volesse con 100 euro è possibile sorvolare le cascate di Iguazu con un elicottero che contiene 6 persone. La scelta dei posti è a discrezione dell’autista e non possono essere cambiati durante il volo.

Le cascate di Iguazu viste dall'elicottero
Le cascate di Iguazu viste dall’elicottero

Una seconda esperienza disponibile solo sul lato brasiliano è la visita del Parque da Aves, un parco per il recupero e la conservazione di varie specie animali e vegetali. Qui si possono ammirare pappagalli, colibrì, coccodrilli, serpenti, anaconde, tucani e tantissimi altri animali. Vi è inoltre una zona dedicata solo alle farfalle.

Se volete scoprire le altre mete del mio viaggio in Brasile vi rimando alla sezione del blog dedicata a questa nazione. Se invece volete segnalarmi strutture ricettive o cambiamenti in merito alla destinazione raccontata in quest’articolo vi prego di lasciare un commento qui sotto.

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Ilha Grande, l’eco-meraviglia del Brasile https://www.lageografiadelmiocammino.com/2020/05/09/ilha-grande-isola-del-brasile/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=ilha-grande-isola-del-brasile https://www.lageografiadelmiocammino.com/2020/05/09/ilha-grande-isola-del-brasile/#comments Sat, 09 May 2020 15:13:12 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=3606 Ilha Grande è considerata da molti un’eco-meraviglia del Brasile. Si trova nello Stato di Rio de Janeiro ed è la regina delle numerosissime isole che compongono la Baia d'Angra dos Reis. L’isola è stata aperta al turismo una ventina d’anni fa, al termine di due accadimenti che ne hanno precluso per decenni lo sfruttamento turistico: prima è servita come base per l’isolamento di molti lebbrosi e successivamente ha ospitato un carcere di massima sorveglianza, oggi totalmente smantellato. Io ho avuto la fortuna di visitarla nel 2013. Tuttavia, nonostante siano passati 7 anni, alcuni amici brasiliani mi hanno confermato che nulla è cambiato. La superficie dell’isola è di 193 km quadrati (poco meno della nostra Isola d’Elba) e vanta uno degli ecosistemi più multiformi del mondo: 150 km di litorale e oltre 100 spiagge che hanno come cornice la “Mata Atlantica”. Inoltre, come se non bastasse, cascate, foreste pluviali, scogliere e lagune nascoste negli angoli più remoti dell’isola. L’entroterra nel suo punto più elevato raggiunge i 1000 mt di altitudine.

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Ilha Grande è considerata da molti un’eco-meraviglia del Brasile. Si trova nello Stato di Rio de Janeiro ed è la regina delle numerosissime isole che compongono la Baia d’Angra dos Reis. L’isola è stata aperta al turismo una ventina d’anni fa, al termine di due accadimenti che ne hanno precluso per decenni lo sfruttamento turistico: prima è servita come base per l’isolamento di molti lebbrosi e successivamente ha ospitato un carcere di massima sorveglianza, oggi totalmente smantellato.

Vila do Abraao, Ilha Grande
Vila do Abraao, Ilha Grande

Io ho avuto la fortuna di visitarla nel 2013. Tuttavia, nonostante siano passati 7 anni, alcuni amici brasiliani mi hanno confermato che nulla è cambiato. La superficie dell’isola è di 193 km quadrati (poco meno della nostra Isola d’Elba) e vanta uno degli ecosistemi più multiformi del mondo: 150 km di litorale e oltre 100 spiagge che hanno come cornice la “Mata Atlantica”. Inoltre, come se non bastasse, cascate, foreste pluviali, scogliere e lagune nascoste negli angoli più remoti dell’isola. L’entroterra nel suo punto più elevato raggiunge i 1000 mt di altitudine.

Una delle caratteristiche principali di Ilha Grande è la quasi totale assenza di veicoli a motore e strade asfaltate. Sull’isola è presente un unico centro abitato – Vila do Abraão– e la maggior parte delle strutture costruite dall’uomo sono completamente eco-sostenibili. Per questo motivo il territorio resta un terreno fertile per lo sviluppo e la vita di numerose specie animali e vegetali. Se vi fermerete sull’isola per qualche giorno e parteciperete a una delle numerose escursioni – trekking o immersioni subacquee – sarà facile incontrare scimmie, colibrì, pesci tropicali e tartarughe marine.

Una scimmia di Ilha Grande
Una scimmia di Ilha Grande

Se volete sapere qual è il periodo migliore per visitare Ilha Grande vi rimando al mio articolo sulla cittadina di Paraty. Lì troverete tutte le informazioni che cercate perché il clima di queste due destinazioni e pressoché identico.

Ilha Grande: come arrivare

Per raggiungere Ilha Grande – in Brasile – bisogna arrivare in uno dei due porti da dove partono le navi dirette a Vila do Abraão. Il porto che vi consiglio è quello di Conceição de Jacarei perché le barche sono più frequenti e il tragitto è più brevecirca 40 minuti. Considerate che il mare non è sempre dalla vostra parte e che il viaggio potrebbe trasformarsi in un incubo, soprattutto se soffrite il mal di mare. L’altro porto è quello di Mangaratiba ma i traghetti sono pochi e i conducenti aspettano che vengano riempiti prima di salpare. Il tragitto è più lungo 1 ora e 30 minuti circa. Da Rio de Janeiro partono comodi bus che vi permetteranno di raggiungere entrambi i porti. Vi consiglio di comprare i biglietti del traghetto o della barca direttamente all’imbarco. Risparmierete qualche soldino.

La barca che porta a Ilha Grande
La barca che porta a Ilha Grande

Una volta arrivati sull’isola gli unici mezzi di trasporto disponibili saranno le vostre gambe o i taxi boat. Ricordo di aver trascinato la mia valigia sulla strada non asfaltata per più di 1 km.

Ilha Grande: dove dormire

La maggior parte degli alloggi si trovano a Vila do Abraão. Sono presenti anche strutture più isolate ma, almeno che non vogliate trasformarvi in eremiti, consiglio vivamente di restare nei pressi dell’unico villaggio dell’isola. Personalmente non amo l’idea di dover prendere una barca in piena notte nel caso dovesse succedere qualcosa di spiacevole. Sull’isola non troverete resort a cinque stelle ma solo piccole pousadas gestite da proprietari coscienziosi che rispettano alla lettera le regole tacite del turismo sostenibile. Io ho alloggiato per 3 notti nella Pousada Casa Bonita che offre sistemazioni dignitose e colazioni eccellenti a prezzi davvero competitivi.

Pousada Casa Bonita
Pousada Casa Bonita

Ilha Grande: raccomandazioni

  1. Portare con voi scarpe da trekking, impermeabile, repellente per le zanzarefebbre gialla e dengue sono purtroppo presenti in queste zone del Brasile e una torciaa volte salta la corrente in tutta l’isola.
  2. Il wi-fi funziona poco ed è lentissimo quindi non è il posto adatto per chi lo considera necessario.
  3. Se decidete di fare un’escursione informatevi bene sul tragitto e portate con voi molta acqua perché non troverete alcun venditore ambulante. Io consiglio sempre di partire con una guida.
  4. Sull’isola non ci sono ne bancomat ne tantomeno una posta. Qualcuno accetta le carte di credito ma è sempre meglio avere dei contanti, soprattutto in caso di mancata corrente elettrica.
  5. Se visiterete l’isola con il giusto spirito sarà facile soffrire di “saudade” quando dovrete salutarla.
Pronti per il trekking
Pronti per il trekking

Ilha Grande: cosa fare

Il mio consiglio è di dedicare almeno 3 giorni alla scoperta dell’isola e di suddividere le giornate come segue: un giorno di relax sulla spiaggia di Lopes Mendes; un giorno di trekking in uno dei numerosi sentieri dell’isola; una gita in barca dedicata alla scoperta della costa con immersioni o snorkeling .

La spiaggia di Lopes Mendes

Quella di Lopes Mendes è sicuramente la spiaggia più famosa dell’isola e una delle più belle di tutto il Brasile. Per raggiungerla potrete percorrere i sentieri T10 e T11 da Vila do Abraão – 2 ore di cammino nella foresta – oppure arrivare con un taxi boat sulla spiaggia di Pouso e percorrere solo il sentiero T11 – 20 minuti di cammino. Se il mare lo permette ci sono anche barche che raggiungono direttamente la spiaggia. Il mio consiglio è di scegliere la via di mezzo ovvero il cammino più breve. Vi segnalo che sulla spiaggia non ci sono bar quindi è necessario che portiate con voi acqua e viveri.

Brasile, Ilha Grande: spiagga di Lopes Mendes
Brasile, Ilha Grande: spiagga di Lopes Mendes

Un giro in barca

I tour principali sono due: il primo prevede una visita della parte nord dell’isola mentre il secondo ne prevede un giro completo. Il costo del tour completo – l’opzione che ho scelto – è di circa 40 euro e prevede diverse soste per fare snorkeling o nuotare indisturbati. Le tappe imperdibili sono le seguenti:

  1. Praia Dois Rios: da questa spiaggia sono visibili le rovine dell’ex carcere Cândido Mendes.
  2. Praia do Aventureiro: si trova nella parte a nord dell’isola e consiste in una spiaggia di sabbia bianca con palme da cocco e massi rosati. Alcuni considerano questa zona “i caraibi del Brasile”.
  3. Baia di Araçatiba: la baia è formata da quattro spiagge ed è perfetta per dedicarsi allo snorkeling. Qui troviamo una piccola comunità – composta da 370 persone – che vive di quello che la natura gli offre e di un limitato turismo consapevole.
  4. Lagoa Azul: una laguna dove è possibile incontrare qualche tartaruga marina. Prendetevi del tempo per esplorare la zona con pinne e boccaglio.
Brasile, Ilha Grande: Praia do Aventureiro
Brasile, Ilha Grande: Praia do Aventureiro

Trekking a Pico do Papagaio

Se amate il trekking – e non è il mio caso – non potrete fare a meno di raggiungere la vetta di Pico do Papagaio. Partecipando a un’escursione notturna potrete ammirare il sorgere del sole sull’isola. Si parte alle 3 del mattino e si percorre il sentiero T13, che il più difficile di tutta l’isola perché attraversa una foresta molto fitta e con poca luce. Pico do Papagaio è una roccia, situata a quasi 1000 metri d’altezza, che ha la forma di un pappagallo. La scalata dura 3 ore ma mi hanno raccontato che, una volta giunti in cima, la fatica verrà ripagata.

Brasile, Ilha Grande: Pico do Papagaio
Brasile, Ilha Grande: Pico do Papagaio

Trekking nei sentieri T1 e T2

Questo è il sentiero che io e i miei nuovi amici conosciuti sull’isola abbiamo deciso di intraprendere durante una giornata di pioggia. Il sentiero T1 parte da Vila do Abraão e ha come prima fermata il Lazzaretto. Ciò che rimane visibile sono solo alcuni resti di colonne e ruderi sui quali la natura ha preso il sopravvento. Proseguendo nella camminata arriviamo all’acquedotto che fu costruito nel 1800 da alcuni schiavi portati sull’isola per coltivare caffè e canna da zucchero. L’opera d’ingegneria è tuttora visibile e, nelle immediate vicinanze, troviamo anche una cascata che è stata soprannominata “cascata degli schiavi”.

Brasile, Ilha Grande: cascata di Feiticeira
Brasile, Ilha Grande: cascata di Feiticeira

Il sentiero T1 termina quando inizia il T2 che porta a una delle attrazioni naturali più famose dell’isola: la Cascata di Feiticeira. Arrivarci non è particolarmente complicato e vi assicuro che lo sforzo sarà completamente ripagato quando vedrete questo corso d’acqua alto quasi 15 metri immerso nella foresta. Qui potrete fare un bagno e poi riprendere il vostro cammino fino ad arrivare alla spiaggia di Saco do Céu, dove termina il sentiero T2. Per rientrare a Vila do Abraão potrete rifare la strada nella foresta o prendere, come abbiamo fatto noi, un taxi boat. Considerate che, nel caso lo vogliate, a Saco do Céu troverete due ottimi ristoranti che servono pesce fresco. Noi abbiamo pranzato da Reis e Magos.

Ilha Grande: dove mangiare

A Ilha Grande – in Brasile – si mangiano solo prodotti a km zero tra cui il pesce pescato nelle acque dell’isola e i prodotti della terra coltivati dalla popolazione locale. Il tutto innaffiato da litri di caipirinha, il cocktail più bevuto dai brasiliani. I ristoranti che vorrei consigliarvi si chiamano Lua e Mar e Dom Mario. Il primo lo ricordo come se fosse ieri. Piedi nella sabbia, birra fresca e moqueca de peixe, uno stufato di pesce a base di crostacei, cozze, polpo e calamari. Il secondo è un locale nascosto ma ben curato, gestito da una famiglia del posto che propone sia piatti di carne che di pesce. Io, su consiglio del cameriere, ho ordinato un ottimo pescato del giorno con una salsa al maracuja e del riso bianco.

Ristorante Lua e Mar
Ristorante Lua e Mar

Ilha Grande: vita notturna

Ilha Grande non sarà Ibiza ma potrebbe rivelarsi anche più divertente. La caratteristica principale è che ci si conosce tutti. Il villaggio è piccolissimo e le persone che incontrerete al mattino saranno le stesse della sera. Sarà impossibile non fare amicizia e darsi appuntamento per un drink. A Vila do Abraão vengono organizzate serate di musica sulla spiaggia o piccole feste nell’unico club dell’isola, l’Ipaum Guaçu.

Il nostro viaggio a Ilha Grande termina qui ma il Brasile resta – in assoluto – la nazione che preferisco e che ho avuto modo di visitare in lungo e in largo. Quindi, se volete conoscere tutti i posti che ho esplorato, vi rimando alla sessione del mio blog che parla esclusivamente del Brasile.

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Brasile: cosa vedere nella cittadina coloniale di Paraty https://www.lageografiadelmiocammino.com/2020/05/07/brasile-paraty-cosa-vedere-nella-cittadina-coloniale/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=brasile-paraty-cosa-vedere-nella-cittadina-coloniale https://www.lageografiadelmiocammino.com/2020/05/07/brasile-paraty-cosa-vedere-nella-cittadina-coloniale/#comments Thu, 07 May 2020 14:31:32 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=3562 Paraty – in Brasile - è la meta turistica più conosciuta dello Stato di Rio de Janeiro, se ne escludiamo ovviamente la capitale. Fa parte della famosa “Costa Verde”, chiamata così perché comprende tutto quel tratto di litorale in cui è presente la rigogliosa vegetazione della “Mata Atlantica”. Questa cittadina coloniale, in cui natura e storia convivono splendidamente, conta circa 35.000 abitanti. Paraty è inserita in una baia che comprende più di 200 isole, tutte raggiungibili via mare, a cui la foresta tropicale fa da cornice. La fotografia più rappresentativa della città sono senza dubbio le sue case bianche con porte e finestre colorate, inserite perfettamente nell’architettura barocca e coloniale del centro storico, nominato Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.

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Paraty – in Brasile – è la meta turistica più conosciuta dello Stato di Rio de Janeiro, se ne escludiamo ovviamente la capitale. Fa parte della famosa “Costa Verde”, chiamata così perché comprende tutto quel tratto di litorale in cui è presente la rigogliosa vegetazione della “Mata Atlantica”. Questa cittadina coloniale, in cui natura e storia convivono splendidamente, conta circa 35.000 abitanti. Paraty è inserita in una baia che comprende più di 200 isole. La fotografia più rappresentativa della città sono senza dubbio le sue case bianche con porte e finestre colorate, inserite perfettamente nell’architettura barocca e coloniale del centro storico, nominato Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.

Brasile, Paraty: Praia do Cachadaço
Brasile, Paraty: Praia do Cachadaço

La storia di Paraty inizia nel 1667 quando i coloni portoghesi, impegnati a estrarre oro dalle montagne del Minas Gerais, compresero l’importanza strategica della sua posizione sul mare. Fu così che in breve tempo il porto della città divenne il principale scalo per l’esportazione di oro e minerali verso l’Europa. Questa prosperità duro per molti anni ma, quando gli attacchi da parte dei pirati si fecero sempre più frequenti, i portoghesi furono costretti a cambiare rotta e la città cadde in una depressione economica senza precedenti.

Quando andare a Paraty

Il clima presente nello Stato di Rio de Janeiro è di tipo tropicale marittimo. Questo significa che durante i loro mesi estivi – da dicembre a marzo – le piogge sono frequenti. Paraty non fa certo eccezione e per questo motivo, se intendete visitarla in alta stagione, vi consiglio di portare sempre con voi un ombrello. Questi sono anche i mesi più caldi e turistici. La città è presa d’assalto da molti brasiliani, soprattutto durante il carnevale.

Tuttavia il miglior periodo per vederla, a mio avviso, va da Aprile a Settembre. In questi mesi le temperature si abbassano di qualche grado ma restano piacevoli e le piogge diminuiscono. Agosto è statisticamente il mese meno bagnato dell’anno mentre Gennaio è il più piovoso. Ottobre e Novembre sono sempre una scommessa ma di contro i prezzi degli alloggi si abbassano notevolmente.

Come arrivare a Paraty

Paraty – in Brasile – ha degli ottimi collegamenti con Rio De Janeiro (236 km) e San Paolo (330 km). La maggior parte dei turisti si muove con le numerose compagnie di autobus che servono la tratta. Solitamente non serve prenotare. Vi basterà arrivare alla stazione principale della città in cui vi trovate e salire sul primo autobus in partenza. Fanno eccezione solo i periodi di alta stagione, come ad esempio il mese di Febbraio, in cui dovete assolutamente riservare il vostro posto con anticipo. Il nostro biglietto di sola andata da Rio de Janeiro con la compagnia Costa Verde Transportes è costato 23 euro e il viaggio è durato circa 4 ore. L’autobus vi lascerà nella stazione centrale di Paraty che dista meno di 1 km a piedi dal centro storico.

Un’alternativa è rappresentata dal noleggio di una macchina ma, in questo caso, la trovo abbastanza inutile. Una volta giunti a Paraty il trasporto pubblico o le escursioni vi porteranno in tutti i luoghi più turistici della zona senza che voi necessitiate di un mezzo proprio.

Cosa vedere a Paraty

Paraty – in Brasile – ha tutto quello che un turista potrebbe desiderare: spiagge di sabbia bianca incontaminate, isolette tropicali, cascate e foreste lussureggianti e – come se non bastasse – un centro storico culturalmente e artisticamente molto attivo. A Paraty troverete numerose botteghe d’arte e altrettanti numerosi eventi culturali. Inoltre, camminando nelle vie ciottolate del centro inibite al traffico, non mancherà l’opportunità di dedicarsi allo shopping. Il tutto in completa sicurezza perché, a differenza di Rio de Janeiro, Paraty è una città molto tranquilla sia di giorno che di notte.

Le strade acciottolate di Paraty
Le strade acciottolate di Paraty

Il centro storico

La caratteristica principale attribuibile al centro storico di Paraty sono le strade in pietra costruite nel XVII secolo e giunte fino ai giorni nostri. Questa conformazione le fa sembrare un set cinematografico. Nelle sue vie si susseguono abitazioni ed edifici caratteristici dell’epoca coloniale brasiliana, tra cui vorrei segnalare la Casa della cultura e il Municipio. Inoltre, non fatevi mancare un tour delle chiese che deve comprendere Nossa Senhora dos Remédios, Nossa Sinora do Rosario, Nossa Senhora das Dores e la cappella di Santa Rita. Si possono infine visitare i forti coloniali di Defensor e Patitiba, utilizzati dai portoghesi per la difesa del porto.

Brasile, Paraty: cappella di Santa Rita
Brasile, Paraty: cappella di Santa Rita

Le spiagge

1 – Praia de Paraty

Praia de Paraty è la spiaggia più vicina al centro storico della cittadina. Si tratta di un breve tratto di costa poco sfruttato che sorge alle spalle di un piccolo villaggio di pescatori. È possibile noleggiare dei lettini ed è presente anche un modestissimo bar. Non è certamente la spiaggia più bella della zona ma se avete poco tempo è una valida alternativa.

Praia de Paraty
Praia de Paraty

2 – Praia do Cachadaço e Praya do Meio

Queste spiagge si trovano nel piccolo villaggio di Trindade, a 35 min di autobus da Paraty. Praia do Meio sarà la prima spiaggia che incontrerete. Non è certamente la più bella ma è attrezzata e quindi potrebbe rappresentare un’ottima alternativa per le famiglie. Se invece preferite la natura selvaggia proseguite a piedi verso Praia do Cachadaço. Qui potrete prendere il sole sulla sabbia bianca e nuotare se il mare e le onde ve lo permettono. Qualora le condizioni meteo fossero sfavorevoli vi basterà camminare ancora per una decina di minuti attraverso un sentiero ben segnalato per giungere alle “piscine naturali”, un’area racchiusa tra rocce e scogli in cui l’acqua è sempre calma.

Praia do Meio
Praia do Meio

3 – Praia do Sono

Praia do Sono è raggiungibile dal centro di Paraty con una camminata lunga 3 km, con 15 min di autobus o con 10 min di barca. La spiaggia di sabbia bianca è una delle preferite da chi ama crogiolarsi al sole e fare qualche bagnetto, il tutto con la Mata Atlantica alle sue spalle. Vi sono bar che preparano pasti e noleggiano sdraio e ombrelloni.

Praia do Sono
Praia do Sono

Gita in barca

Avendo già visitato Ilha Grandeisola sulla quale v’invito a leggere il mio articolo – non ho partecipato ad alcuna escursione in barca. Se vi fermerete a Paraty per più di tre giorni consiglio una gita a Ilha dos Pelados e Ilha Comprida. La popolazione locale me ne ha parlato molto bene, raccontandomi di spiagge paradisiache e mare cristallino. Purtroppo le escursioni non sono sempre praticabili perché il mare è spesso mosso.

Entroterra

Per chi ama il trekking la zona di Paraty offre anche moltissimi sentieri all’interno dei numerosi parchi naturali che la circondano. I percorsi più suggestivi sono quelli che conducono alle numerose cascate o alle rovine di fazende coloniali. I parchi naturali più famosi sono il Parque Nacional da Serra da Bocaina, nella zona di Trindade, il Parque Ecológico de Paraty-Mirim e la Reserva Ecológica da Joatinga. Informatevi sulla possibilità di farvi accompagnare da guide locali.

Brasile, Paraty: Parque Nacional da Serra da Bocaina
Brasile, Paraty: Parque Nacional da Serra da Bocaina

Dove dormire

Il mio consiglio è di soggiornare nei pressi del centro storico. In alternativa, se avete una possibilità di spesa ridotta, potreste optare per gli alloggi a Praia do Jabaquara, che si trova a circa 15 min a piedi da Paraty. La spiaggia non è balneabile ma è piena di ostelli e alberghi che offrono ospitalità a prezzi stracciati. È molto frequentata da giovani e backpacker e, per questo motivo, è particolarmente movimentata anche di notte. L’ostello in cui ho dormito si chiama Hostel Sereia do Mar e offre, oltre alle classiche camerate, sistemazioni con bagno privato dignitose. Noi abbiamo optato per questa seconda soluzione e ci siamo trovate bene.

Hostel Sereia do Mar
Hostel Sereia do Mar

Cosa fare la sera

I locali in cui cenare non mancano. A fare da padrone è sicuramente il pesce, cucinato in molte varianti. Noi siamo state nei ristoranti Casa do Fogo e Banana da Terra. Il primo, come suggerisce anche il nome, è specializzato in piatti di pesce preparati utilizzando la tecnica del flambé. Il secondo, più raffinato, serve piatti di pesce molto elaborati e ben presentati. Io ho assaggiato gli scampi su riso nero con salsa di mango e i mini hamburger di gamberi. Per il dopo cena avrete solo l’imbarazzo della scelta. Vi sono numerosi locali che servono la famosa caipirinha preparata con la cachaça de Paraty e altrettanti club che suonano musica brasiliana fino a tarda notte. A questi si aggiungono i festival e gli eventi pubblici organizzati nelle piazze del centro storico.

Ristorante Banana da Terra
Ristorante Banana da Terra

Il nostro viaggio a Paraty termina qui ma il Brasile resta – in assoluto – la nazione che preferisco e che ho avuto modo di visitare in lungo e in largo. Quindi, se volete conoscere tutti i posti che ho esplorato, vi rimando alla sessione del mio blog che parla esclusivamente del Brasile.

L'articolo Brasile: cosa vedere nella cittadina coloniale di Paraty proviene da La geografia del mio cammino.

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Minas Gerais: cosa vedere nello Stato “verdeoro” del Brasile https://www.lageografiadelmiocammino.com/2020/05/05/minas-gerais-cosa-vedere-brasile/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=minas-gerais-cosa-vedere-brasile https://www.lageografiadelmiocammino.com/2020/05/05/minas-gerais-cosa-vedere-brasile/#comments Tue, 05 May 2020 13:40:15 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=3508 Lo Stato del Minas Gerais è grande quasi quanto la Francia ed è uno dei territori culturalmente più ricchi e storici di tutto il Brasile. Qui troviamo decine di città coloniali dove il tempo sembra essersi fermato e centri di estrazione mineraria. In questa regione, pur non essendoci sbocchi sul mare, la natura fa da padrona con i suoi altopiani, i fiumi e le catene montuose. Il Minas Gerais è anche uno dei paesi più produttivi del Brasile ed è secondo per popolazione solo allo Stato di São Paulo. Per tutti questi motivi viene soprannominato dai brasiliani “paese verdeoro”.

L'articolo Minas Gerais: cosa vedere nello Stato “verdeoro” del Brasile proviene da La geografia del mio cammino.

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Nel 2013 ho intrapreso un viaggio di oltre un mese in Brasile, la nazione che amo di più al mondo. Ho toccato diverse regioni, tutte molto diverse tra loro. Oggi voglio parlarvi dello Stato del Minas Gerais. Una breve guida su cosa vedere e dove vale davvero la pena fermarsi in questa regione conosciuta in tutto il Sud America per “la corsa all’Oro”.

Lo Stato del Minas Gerais è grande quasi quanto la Francia ed è uno dei territori culturalmente più ricchi e storici di tutto il Brasile. Qui troviamo decine di città coloniali dove il tempo sembra essersi fermato e centri di estrazione mineraria. In questa regione, pur non essendoci sbocchi sul mare, la natura fa da padrona con i suoi altopiani, i fiumi e le catene montuose. Il Minas Gerais è anche uno dei paesi più produttivi del Brasile ed è secondo per popolazione solo allo Stato di São Paulo. Per tutti questi motivi viene soprannominato dai brasiliani “paese verdeoro”.

Quando andare nel Minas Gerais

Essendo uno Stato molto grande non c’è una stagione perfetta in cui visitare il Minas Gerais. In linea di massima le temperature variano dai 3 ai 30 gradi ma tutto dipende dalle zone geografiche in cui ci troviamo. Gennaio e Febbraio sono i mesi più piovosi e umidi mentre da Marzo ad Agosto le temperature si mitigano e il clima diventa più secco. Le zone più elevate, a sud della regione, sono ovviamente le più fredde mentre al nord le temperature sono calde in quasi tutti i periodi dell’anno.

Un paesaggio tipico del Minas Gerais
Un paesaggio tipico del Minas Gerais

Se parliamo invece di eventi il periodo migliore per visitare il Minas Gerais è la Settimana Santa quando le città coloniali si preparano a grandi riti religiosi e celebrativi. Se siete giovani prendete in considerazione anche la Festa degli Universitari che ha luogo il 12 Ottobre e che richiama studenti da tutto il Brasile.

Come spostarsi nel Minas Gerais

Premettendo che credo nessuno di voi si recherebbe in Brasile solo per vedere il Minas Gerais – perché sarebbe un pazzo – immagino che se state leggendo questo capitolo è perché vorreste inserirlo all’interno di un itinerario di viaggio più complesso. Bene. A mio avviso l’unico modo per visitare liberamente questa regione è quello di noleggiare una macchina. Se avete tempo potreste fare affidamento anche sui mezzi pubblici ma se volete vedere più città in una sola giornata dovrete per forza affidarvi ad un’automobile. Vi consiglio di noleggiarla nella capitale Belo Horizonte. Per raggiungerla vi basterà prendere un bus da qualsiasi altra città Brasiliana. Io sono arrivata da San Paolo e sono poi ripartita verso Rio de Janeiro.

Cosa vedere nel Minas Gerais

In questo capitolo vi racconterò il mio itinerario di viaggio che ha toccato i luoghi turistici più rilevanti della regione. Partiremo dalla capitale Belo Horizonte per poi spostarci nelle città coloniali e terminare con una breve sosta nella Serra do Caraça. Toccheremo molte tappe della Estrada Real”, un itinerario che – partendo dalla città di Belo Horizonte – arriva a Rio de Janeiro toccando diverse città coloniali tra cui Ouro Preto, Mariana e Tiradentes.

Le città coloniali del Minas Gerais
Le città coloniali del Minas Gerais

Belo Horizonte

Belo Horizonte, detta anche Beagá, è una metropoli che non mi ha conquistata. La città conta quasi 4 milioni di abitanti ed è piena di grattacieli. La mia opinione è che sia abbastanza pericolosa e troppo industriale. Non ne discuto l’importanza strategica per la nazione ma non la inserirei nell’itinerario turistico di un europeo.

Tuttavia, devo ammettere che Belo Horizonte ha anche dei pregi. I suoi punti di forza vanno ricercati nella vivacità della sua vita notturna, nel panorama culinario e nel settore della ristorazione, nei numerosi polmoni verdi che permettono alla città di respirare e nell’attenzione al contesto artistico e culturale che vanta, tra le altre cose, numerosi festival.

Quartiere di Pampulha, Belo Horizonte
Quartiere di Pampulha, Belo Horizonte

Avendo trascorso un’intera giornata in città ho avuto modo di apprezzarne alcune zone che vorrei segnalarvi. Prima fra tutte il quartiere di Pampulha in cui troverete diverse opere architettoniche di Oscar Niemayer. Nello specifico, consiglio una visita al museo d’arte moderna e alla chiesa dedicata a San Francesco d’Assisi. A seguire fate quattro passi nella zona Savassi o nel quartiere di Santa Tereza in cui troverete ristoranti, mercati e numerosi bar. A Belo Horizonte esiste un proverbio locale che cita testuali parole: “não temos mar, vamos ao bar” ovvero “Non abbiamo il mare, andiamo al bar”.

Parco di Inhotim

L’attrazione turistica che vale davvero un viaggio fino a Belo Horizonte è il Parco di Inhotim, a circa 60 km dalla capitale, in una località chiamata Brumadinho. Non avrei problemi nel sostenere a gran voce la sua somiglianza con i giardini della Biennale di Venezia. I numeri di questo museo a cielo aperto sono impressionanti: centinaia di ettari di aree verdi, 15 padiglioni, oltre 500 opere di artisti brasiliani e internazionali, 3000 specie di piante e fiori e 5 laghetti artificiali.

Inhotim, opera di Yayoi Kusama
Inhotim, opera di Yayoi Kusama

Inhotim è opera di un generoso multimiliardario brasiliano animato da una grande passione per l’arte. Grazie ai profitti delle sue industrie minerarie, Bernardo Paz è stato in grado, con l’aiuto dell’architetto Roberto Burle Marx, di trasformare la sua fazenda nel museo d’arte moderna più importante del Brasile. La disinvoltura con cui opere d’arte e natura convivono è qualcosa di straordinario. Un museo unico, visitato ogni anno da centinaia di turisti provenienti da tutto il mondo, e un luogo magico, apprezzato dagli abitanti di Belo Horizonte per sfuggire dal caos della metropoli.

Cosa vedere nel Minas Gerais: Parco di Inhotim
Cosa vedere nel Minas Gerais: Parco di Inhotim

Tra tutte le opere che ho visto a Inhotim ricordo un padiglione in cui è stato scavato un buco nel terreno, profondo 200 metri, e in cui sono stati inseriti dei microfoni per far ascoltare al pubblico il rumore provocato dagli spostamenti delle placche tettoniche. Molte gallerie propongono esperienze interattive. Ricordo di aver calpestato vetri rotti e di avere composto il mio nome con vasi di terra a forma di lettere dell’alfabeto.

Museo d'arte moderna, Inhotim
Museo d’arte moderna, Inhotim

Ouro Preto

Continuiamo il nostro racconto su cosa vedere nel Minas Gerais spostandoci nella zona delle città coloniali. Iniziamo dalla più famosa: Ouro Preto, situata a circa 100 km da Belo Horizonte tra le montagne della Serra do Espinhaço, a 1.100 metri di altitudine. Questo paese, in cui il tempo sembra essersi fermato, è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.

Cosa vedere nel Minas Gerais: Ouro Preto
Cosa vedere nel Minas Gerais: Ouro Preto

Le parole Ouro Preto significano Oro Nero. Il nome è un chiaro riferimento alla corsa all’oro che s’impose in questa cittadina a partire dal 1700. L’industria mineraria, e la conseguente ricchezza prodotta, permise al paese la costruzione di moltissimi edifici coloniali che resero Ouro Preto una delle città più belle e religiose del Brasile.

Le strade di Ouro Preto sono un susseguirsi di salite e discese e la città vanta ben 13 chiese, dislocate intelligentemente su tutto il territorio. Ne consegue che non sarà facile vederle tutte. Vi consiglio di concentrare i vostri sforzi sulla chiesa di San Francesco d’Assisi, realizzata da Aleijadinho, sulla chiesa di Nostra Signora del Pilar, famosa per i suoi 400 kg di decorazioni in oro, sulla chiesa Santa Efigenia dos Pretos, una delle più antiche della città, e sulla chiesa Nossa Senhora do Carmo, ricca di opere d’arte.

Chiesa di Nostra Signora del Pilar, Ouro Preto
Chiesa di Nostra Signora del Pilar, Ouro Preto

Oltre agli edifici religiosi Ouro Preto è famosa per le sue piazze e le sue fontane. Prima fra tutte Praça Tiradentes con la Casa dos Contos. Il nome di questa piazza è un omaggio a un dentista che perse la vita durante una protesta contro il governo portoghese che imponeva tasse altissime in tutte le città coloniali della regione. Scoprite la sua storia all’interno del Museo dell’Inconfidência.

Piazza Tiradentes, Ouro Preto
Piazza Tiradentes, Ouro Preto

Sappiate però che Ouro Preto non è solo storia e cultura. Qui potrete dedicarvi allo shopping nelle tante botteghe di artigianato locale o passare delle serate movimentate in uno dei numerosi bar della città, frequentati anche da molti studenti universitari. Il mio consiglio è di trascorrere in città un paio di notti. Evitate di arrivare il lunedì perché tutte le chiese sono chiuse.

Le botteghe artigianali di Ouro Preto
Le botteghe artigianali di Ouro Preto

Mariana

Mariana è una piccola Ouro Preto. Fu fondata nel 1696 e conserva numerosi esempi di architettura coloniale. Fermatevi qui un paio d’ore e camminate nel suo centro storico. I maggiori punti d’interesse sono la Cattedrale da Sé, Piazza Minas Gerais con le chiese di San Francesco a sinistra e Nossa Senhora do Carmo a destra e il Museo Arcidiocesano. Il paese dista meno di 15 km da Ouro Preto e il mio consiglio è di visitarlo durante un’escursione in giornata.

Cosa vedere nel Minas Gerais: Mariana
Cosa vedere nel Minas Gerais: Mariana

Lavras Novas

Incuriosite dalla descrizione letta sulla nostra guida, io e la mia compagna di viaggio siamo partite alla volta di Lavras Novas. Bene, non fatelo. La strada che conduce a questo paesino sperduto nelle montagne è praticamente inesistente. Abbiamo guidato per più di 30 minuti in un sentiero sterrato pericolosissimo con strapiombi e buche gigantesche. Non vi era possibilità di tornare indietro. Abbiamo quindi raggiunto la nostra meta, scattato qualche fotografia, bevuto una coca cola e pregato in una chiesa di riuscire a tornare sulla strada principale. Ebbene siamo ancora qui.

La strada che porta a Lavras Nova
La strada che porta a Lavras Nova

Congonhas

Il paese di Congonhas, a 60 km da Ouro Preto, merita una sosta perché custodisce una delle basiliche barocche più belle di tutto il Brasile. Il suo nome è Basilica do Senhor Bom Jesus de Matosinho, diventata Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco nel 1985. Fa parte di un percorso di pellegrinaggio ed è ispirata ad altri santuari portoghesi, come ad esempio il Bom Jesus de Braga di cui vi ho già parlato nel mio articolo riguardante il Portogallo del Nord. La parte più bella della struttura è sicuramente quella esterna, in cui troverete le statue dei dodici profeti dell’Antico Testamento scolpite da Aleijadinho. Il resto della città lascia un po’ a desiderare quindi consideratela una tappa di mezzo tra Ouro Preto e Tiradentes.

Cosa vedere nel Minas Gerais: Congonhas
Cosa vedere nel Minas Gerais: Congonhas
Basilica do Senhor Bom Jesus de Matosinho, Congonhas
Basilica do Senhor Bom Jesus de Matosinho, Congonhas

Tiradentes

Tiradentes è l’ultima città coloniale del Minas Gerais che ho visitato. L’origine del suo nome è già stata spiegata nel capitolo dedicato a Ouro Preto. In questo paese dovrete assolutamente vedere la chiesa di Sant’Antonio e la fontana Sao José. Inoltre vi consiglio di dedicare un’oretta allo shopping nelle numerose botteghe di artigianato.

Fontana Sao José, Tiradentes
Fontana Sao José, Tiradentes

Fermatevi in città per la notte e provate uno dei numerosi ristoranti tradizionali del centro storico. Tiradentes è sicuramente la città coloniale in cui ho mangiato meglio. Tra i piatti più famosi troviamo il tutu de feijao – fagioli con salsiccia, pancetta affumicata e farina di manioca – arroz de cabidela – riso con pollo o coniglio cotti nel loro sangue e bambá de couve – zuppa con pane, mais e cavolo cappuccio. Innaffiate tutto con un bel bicchiere di cachaça, l’alcolico più bevuto in Brasile di cui il Minas Gerais è un grande produttore. Io non lo riesco più a bere ma questa è un’altra storia.

Santuário do Caraça

Sulla via del ritorno verso Belo Horizonte ci siamo fermate una notte al Santuário do Caraça. Questo ex convento immerso nella natura è stato riconvertito in un dormitorio. Chi si spinge fin qui lo fa per rilassarsi, pregare ed entrare in contatto con gli animali selvatici del parco nazionale. Io ho avuto la fortuna di vedere da vicino un paio di lupi.

Cosa vedere nel Minas Gerais: Santuário do Caraça
Cosa vedere nel Minas Gerais: Santuário do Caraça

Termina qui il nostro viaggio attraverso le città del Minas Gerais. Se volete conoscere altre città brasiliane non perdetevi i miei articoli su Paraty, Santa Catarina e Rio de Janeiro.

Se, invece, avete domande o curiosità su cosa vedere nel Minas Gerais lasciate un commento qui sotto e vi risponderò il prima possibile.

L'articolo Minas Gerais: cosa vedere nello Stato “verdeoro” del Brasile proviene da La geografia del mio cammino.

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Una settimana a Santa Catarina, nel sud del Brasile https://www.lageografiadelmiocammino.com/2020/05/02/una-settimana-a-santa-catarina-brasile/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=una-settimana-a-santa-catarina-brasile https://www.lageografiadelmiocammino.com/2020/05/02/una-settimana-a-santa-catarina-brasile/#comments Sat, 02 May 2020 21:23:56 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=3470 Nel 2012 ho avuto la fortuna di trascorrere un’intera settimana in uno degli Stati meridionali più belli di tutto il Brasile. Il suo nome è Santa Catarina e ha la peculiarità di offrire a chi la visita diversi paesaggi. Se lungo la costa atlantica troviamo principalmente spiagge di sabbia, l’entroterra ci regala boschi di pini brasiliani, praterie e foreste.

L'articolo Una settimana a Santa Catarina, nel sud del Brasile proviene da La geografia del mio cammino.

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Nel 2012 ho avuto la fortuna di trascorrere un’intera settimana in uno degli Stati meridionali più belli di tutto il Brasile. Il suo nome è Santa Catarina e ha la peculiarità di offrire a chi la visita diversi paesaggi. Se lungo la costa atlantica troviamo principalmente spiagge di sabbia, l’entroterra ci regala boschi di pini brasiliani, praterie e foreste.

Gli stati federati del Brasile sono 26, a cui si aggiunge la regione autonoma della capitale Brasilia. Quello di Santa Catarina ha la stessa superficie del Portogallo e confina a nord con lo Stato del Paranà, a sud con lo Stato di Rio Grande do Sul, a est con l’Oceano Atlantico e a ovest – anche se in minima parte – con l’Argentina. La capitale è Florianópolis, di cui vi parlerò nei prossimi capitoli.

Una settimana a Santa Catarina, in Brasile
Una settimana a Santa Catarina, in Brasile

Santa Catarina è conosciuta in tutto il mondo per le sue spiagge e per la bellezza della sua popolazione. Gli uomini e le donne sono prevalentemente biondi e con gli occhi azzurri tratti somatici riscontrabili nell’Europa dell’est – ma hanno una pelle olivastra tipica dell’etnia latina americana. Il risultato è un mix di fascino e seduzione davanti al quale riuscirete difficilmente a far finta di niente. Io credo di essermi innamorata ogni singolo giorno, ovviamente sempre di persone diverse. Beata la leggerezza di quegli anni.

Una settimana a Santa Catarina, in Brasile
Una settimana a Santa Catarina, in Brasile

Quando andare

A Santa Catarina, in Brasile, il clima è caldo e umido in quasi tutti i periodi dell’anno. Esistono tuttavia mesi molto più piovosi di altri. A Gennaio e Febbraio le precipitazioni sono più frequenti ma le temperature sono molto alte. I mesi di Luglio e Agosto hanno poche precipitazioni ma temperature più basse.  Gli altri mesi sono un po’ una scommessa. Queste indicazioni si riferiscono alla costa mente nell’entroterra è facile avere abbassamenti di temperatura più significativi.

Santa Catarina, Brasile

Santa Catarina vanta quasi 500 km di coste bagnate dall’Oceano Atlantico molto diverse tra loro. Se amate i posti alla moda e non avete problemi di budget scegliete la famosa Florianópolis e, più in generale, le spiagge del nord. Se invece preferite la natura incontaminata e i cavalloni dirigetevi a sud, tra Guarda Do Embaú e Praia do Rosa.

Florianópolis, Santa Catarina
Florianópolis, Santa Catarina

Inoltre Santa Catarina possiede dei luoghi nell’entroterra in cui sono custodite storie che ci riguardano da vicino. I paesi di Pomerode e Blumenau hanno origini tedesche. Nel 1850 un gruppo di coloni arrivò in quest’area geografica e si dedicò alla produzione di birra. Se avrete modo di visitare questi paesi vi accorgerete che lo stile architettonico degli edifici è tipicamente tedesco. Inoltre a Blumenau ogni anno, nel mese di ottobre, si svolge l’Oktoberfest con fiumi di birra e danze popolari.

Blumenau, Santa Catarina
Blumenau, Santa Catarina

Un altro ecosistema spesso messo in ombra dalle meravigliose spiagge è quello della Serra Gaúcha che si sviluppa a circa 2000 metri sopra il livello del mare. In queste zone troviamo moltissimi italiani che sono giunti qui durante la Seconda Guerra Mondiale, importando le coltivazioni di viti. Il paese simbolo di questa migrazione è senza dubbio Nova Venezia.

Nei prossimi capitoli troverete un approfondimento in merito alle zone che ho visitato durante il mio viaggio a Santa Catalina, in Brasile.

Praia do Rosa

Praia do Rosa è un luogo magico al quale ho giurato amore eterno e in cui ho promesso a me stessa di ritornare. Io e la mia amica Betty avremmo dovuto fermarci qui solo una notte ma sono diventate tre, sottraendo tempo a quella che avrebbe dovuto essere la destinazione finale: Florianopolis.

Praia do Rosa, Santa Catarina
Praia do Rosa, Santa Catarina

Non me ne sono mai pentita. Praia do Rosa è un minuscolo villaggio privo di strade asfaltate. Ricordo ancora l’imbarazzo con cui una signora del posto mi ha detto: “signorina qui camminiamo tutti a piedi scalzi”. Bene sappiate che avevo appena rovinato il mio paio di tacchi preferito.

Praia do Rosa è LA spiaggia e non UNA spiaggia. Centinaia di metri di sabbia e onde circondate da rocce e vegetazione lussureggiante. Decine di surfisti e pochi bagnanti che prendono il sole o leggono un libro dalla terrazza dell’unico bar vista mare: il San Diego. Questo posto è così magico da convincere la mia compagna di viaggio a trasferirsi qui per qualche mese, in attesa di decidere se tornare o meno in Italia.

La spiaggia di Praia do Rosa e il San Diego Bar
La spiaggia di Praia do Rosa e il San Diego Bar

Nel paese troverete solo negozi e locali per surfisti. Al mattino la colazione più inflazionata sarà un piatto di granola e yogurt con frutta di stagione. A pranzo uova a volontà e la sera carne o pesce alla griglia. Unica eccezione a questa dieta salutare qualche birra fresca. Ci sono diverse sistemazioni ma le più caratteristiche sono i bungalow immersi nella foresta, possibilmente vista mare.

Il mio bungolow a Praia do Rosa
Il mio bungolow a Praia do Rosa

Da Praia do Rosa partono diversi sentieri diretti ad altre spiagge che offrono scorci meravigliosi su scogliere panoramiche. Inoltre nei mesi che vanno da luglio a novembre è possibile organizzare un’escursione per provare a vedere le balene.

Praia Garopaba

Garopaba si trova a pochi minuti di macchina da Praia do Rosa. La sua spiaggia principale è molto diversa dalla silenziosa Praia do Rosa. La definirei una piccola Rimini del Brasile. Qui troverete un turismo più nazional popolare e un’altissima quantità di ambulanti che vendono ogni genere di alimento e bevanda: spiedini, cocco fresco, mojito, pannocchie, etc..

I venditori ambulanti di Praia Garopaba
I venditori ambulanti di Praia Garopaba

Per questa e per altre ragioni sarà difficile rilassarsi e leggere un libro. Chi viene in questa spiaggia lo fa principalmente per far amicizia, giocare a racchettoni o imbastire un picnic vista mare.

Venditori ambulanti a Santa Catarina
Venditori ambulanti a Santa Catarina

Guarda do Embaú

A metà strada tra Praia do Rosa e Florianópolis incontriamo una delle spiagge più particolari di tutto il Brasile. La motivazione è semplice. Qui s’incontrano le acque del Rio da Madre e quelle dell’Oceano Atlantico, formando una spiaggia di sabbia separata dai due corsi. Per raggiungerla bisognerà attraversare il fiume con una barchetta di legno guidata da alcune persone locali. L’alternativa sarebbe il nuoto ma significherebbe arrivare in spiaggia senza alcun bene personale.

I pescatori di Guarda do Embaú
I pescatori di Guarda do Embaú

La località è frequentata prevalentemente da surfisti e pescatori ma, nei giorni festivi, non mancano certo turisti e famiglie locali intente a passeggiare, rilassarsi o giocare sulla spiaggia. Il nome Guarda do Embaú deriva da una leggenda nella quale si sostiene che in questa spiaggia sia nascosto un baule – “em baú” – con un tesoro.

La spiaggia di Guarda do Embaú
La spiaggia di Guarda do Embaú

L’isola di Florianópolis

La città di Florianópolis, conosciuta da molti con il nome di Floripa, non avrebbe bisogno di presentazioni. Oltre ad essere la capitale dello Stato di Santa Catalina è una delle mete più conosciute del Brasile.

L’isola di Florianópolis possiede spiagge completamente diverse l’una dall’altra. Le mie preferite si trovano a sud, dove l’ambiente si fa più selvaggio e le scogliere più imponenti. La località che ho amato incondizionatamente è Praia da Joaquina, dove troviamo dune di sabbia simili a quelle desertiche che nascondono il mare. Qui si pratica esclusivamente il surf, sia quello da onda che quello da duna. Vi assicuro che lanciarsi sulla sabbia con una tavola sotto i piedi è un’emozione unica.

Praia da Joaquina, Florianópolis
Praia da Joaquina, Florianópolis

Non ho amato particolarmente invece la zona a nord dell’isola, molto più simile ad altre mete inflazionate come Ibiza o Miami. La mia opinione è che se arriverete fin qui lo farete per vivere l’autentico Brasile e non una brutta copia di altri luoghi. Poi, intendiamoci, un piccolo party sulla spiaggia non ha mai fatto male a nessuno. Praia de Jurere è la regina della movida, del lusso e dei resort a cinque stelle.

Barra da Lagoa, Florianópolis
Barra da Lagoa, Florianópolis

Un’altra zona che merita di essere menzionata è quella di Lagoa da Conceição, una laguna verdeggiante che rappresenta un’ottima alternativa alle spiagge dell’Oceano Atlantico. Nella fitta pineta tra la laguna e Praia do Moçambique/Barra da Lagoa troverete numerosi negozi che noleggiano materiale per praticare qualsiasi tipo di sport acquatico. Il centro abitato di Lagoa da Conceição è una via di mezzo tra le zone super turistiche del nord e quelle sperdute nel sud dell’isola. Anche qui non manca una frenetica vita notturna.

Praia do Moçambique, Florianópolis
Praia do Moçambique, Florianópolis

Termina qui il nostro viaggio a Santa Catarina. Se amate il Brasile e le sue spiagge v’invito a spostarvi più a nord e leggere i miei articoli su Ilha Grande, Ilha do Mel e Paraty.

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Colonia del Sacramento, la città dell’Uruguay in cui il tempo sembra essersi fermato https://www.lageografiadelmiocammino.com/2020/04/26/colonia-del-sacramento-uruguay/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=colonia-del-sacramento-uruguay https://www.lageografiadelmiocammino.com/2020/04/26/colonia-del-sacramento-uruguay/#respond Sun, 26 Apr 2020 10:38:25 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=3354 Colonia del Sacramento è un città dell’Uruguay in cui, come mi piace dire, il tempo sembra essersi fermato. Questo paese coloniale, il cui centro storico nel 1995 è stato dichiarato dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità, si trova a poche ore di navigazione da Buenos Aires. La vicinanza con la capitale dell’Argentina ha fatto in modo che Colonia del Sacramento diventasse una delle mete più visitate dell’Uruguay.

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Colonia del Sacramento è una città dell’Uruguay in cui, come mi piace dire, il tempo sembra essersi fermato. Questo paese coloniale, il cui centro storico nel 1995 è stato dichiarato dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità, si trova a poche ore di navigazione da Buenos Aires. La vicinanza con la capitale dell’Argentina ha fatto in modo che Colonia del Sacramento diventasse una delle mete più visitate dell’Uruguay.

Chi decide di trascorrere qui un’intera giornata lo fa principalmente per rilassarsi. Le attività più impegnative da svolgere a Colonia del Sacramento sono camminare nei viali acciottolati e crogiolarsi al sole in una delle spiagge della costa. Non stupitevi se vi sembrerà di aver già visto qualche scorcio della città perché Colonia del Sacramento è stato il set cinematografico di alcuni film.

Colonia del Sacramento, Uruguay
Colonia del Sacramento, Uruguay

Gli abitanti del luogo sono molto gentili e il turismo è una delle loro principali fonti di sostentamento. Quest’atmosfera tranquilla rende Colonia del Sacramento una delle mete preferite dagli abitanti di Buenos Aires che vogliono staccare la spina. Un turista italiano potrebbe trovarla poco interessante. Tuttavia, analizzando la situazione geografica e socioeconomica dell’Argentina è facile rendersi conto di come per i suoi abitanti sia difficile cambiare prospettiva. Per spostarsi da Buenos Aires, ad esempio, gli argentini devono affrontare lunghissimi viaggi in pullman o altrettanto importanti trasferimenti in aereo, un mezzo di trasporto che per la maggior parte di loro è troppo caro. Per questo motivo Colonia del Sacramento, meta turistica vicina e relativamente economica, viene spesso idolatrata più di quanto meriterebbe.

Tramonto sul Río de la Plata
Tramonto sul Río de la Plata

Come arrivare a Colonia del Sacramento

L’80% delle persone raggiunge Colonia del Sacramento da Buenos Aires attraversando il Río de la Plata. Gli unici mezzi di trasporto disponibili sono i traghetti veloci in partenza dal porto di Madero. Io ho viaggiato con la compagnia Buquebus impiegando circa un’ora per giungere a destinazione. I prezzi dipendono dal periodo e dalle date scelte. Da Colonia del Sacramento partono numerosi bus diretti in tutte le località più turistiche dell’Uruguay. Se volete conoscere le tappe del mio viaggio vi invito leggere la sezione del blog dedicata all’Uruguay.

Il viaggio in nave da Buenos Aires a Colonia del Sacramento
Il viaggio in nave da Buenos Aires a Colonia del Sacramento

Cosa vedere a Colonia del Sacramento

Come vi dicevo all’inizio di quest’articolo, Colonia del Sacramento è un paese in cui il tempo sembra essersi fermato. Le case in stile coloniale, le auto d’epoca e le strade in pietra sono solo alcuni degli elementi che la caratterizzano. Scopriamo insieme cosa dovrete assolutamente vedere nella città più antica dell’Uruguay.

1 – Porton de Campo

Il Porton del Campo, chiamato anche Puerta de la Ciutadela, è stato costruito nel 1745 e fa parte del complesso architettonico più antico della città. Da qui hanno inizio le mura che costeggiano il Paseo di San Miguel e arrivano fino al fiume.

2 – Calle de Los Suspiros

La via dei sospiri è la strada coloniale più bella della città. Si narra che il nome derivi dal fatto che qui era consentita la prostituzione. Non so se si tratti di una leggenda, ma una cosa è certa: Calle de Los Suspiros infonde allegria. Non perdete l’occasione di camminare tra le sue case colorate in stile portoghese, oggi trasformate in negozi.

Calle de Los Suspiros
Calle de Los Suspiros

3 – Plaza Mayor 25 Mayo e Plaza de Armas

Le due piazze più turistiche di Colonia del Sacramento sono Plaza Mayor 25 Mayo e Plaza de Armas. La prima possiede solo dei giardini mentre la seconda è ricca di richiami storici, tra cui segnalo le rovine della Casa del Governatore. Sempre in Plaza de Armas troverete anche la Basilica del Santissimo Sacramento, una delle chiese più antiche di tutto l’Uruguay.

Plaza Mayor 25 Mayo
Plaza Mayor 25 Mayo

4 – Faro e porto de Yates

Il faro è uno dei simboli di Colonia del Sacramento ed è stato costruito sulle rovine di un antico convento. Da qui potrete beneficiare di una delle viste più caratteristiche della città. Un altro luogo perfetto per ammirare il paese e il Río de la Plata al tramonto è il porto de Yates in cui troverete anche numerosi bar e ristoranti.

5 – Spiagge

Colonia del Sacramento possiede diverse spiagge, tutte poco balneabili per via dell’inquinamento dell’acqua. In alcuni punti sono presenti addirittura delle alghe fluorescenti abbastanza nocive per l’uomo. Anche se non è consigliabile fare il bagno potrete comunque rilassarvi al sole o giocare sulla sabbia. Le spiagge più famose sono Playa Honda, Playa del Real e Playa Alamo.

Le spiagge di Colonia del Sacramento
Le spiagge di Colonia del Sacramento

Dove mangiare a Colonia del Sacramento

Il panorama culinario di Colonia del Sacramento è buono. Nel centro storico e nei pressi del porto troverete decine di ristoranti dove assaggiare ricette locali o rivisitazioni di piatti argentini. Contrariamente a quanto accade normalmente, i locali sono più attivi all’ora di pranzo piuttosto che durante gli orari serali.

Per il mio unico pranzo in città ho scelto il ristorante La Florida. La gestione è decisamente familiare: il marito cucina e la moglie serve ai tavoli. Nonostante sia posizionato nel centro storico, questo resta uno dei locali meno turistici di tutta Colonia del Sacramento. Vi consiglio di ordinare i ravioli neri al salmone e un pesce servito con una deliziosa salsa d’arancia. Questo ristorante resta chiuso la sera. Per questo motivo è consigliata la prenotazione.

Ristorante La Florida
Ristorante La Florida

Per cena ho optato per il locale più conosciuto e originale della città: El Drugstore in Plaza de Armas. Qui potrete bere un drink, mangiare un piatto veloce o trascorrere un’intera serata ascoltando musica dal vivo. L’arredamento è colorato e bizzarro, al limite del pacchiano, ma a me ha trasmesso molta allegria.

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Cosa dovreste assolutamente vedere in Uruguay: Josè Ignacio https://www.lageografiadelmiocammino.com/2020/04/24/cosa-vedere-in-uruguay-jose-ignacio/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=cosa-vedere-in-uruguay-jose-ignacio https://www.lageografiadelmiocammino.com/2020/04/24/cosa-vedere-in-uruguay-jose-ignacio/#comments Fri, 24 Apr 2020 06:55:26 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=3328 In Uruguay esiste un paese, abbastanza isolato, capace di competere con alcune delle mete marittime più belle del mondo. Il suo nome è Josè Ignacio e si trova a circa 40 km dalla celebre località Punta del Este, nel dipartimento di Maldonado. Qui la parola d’ordine è esclusività. Centinaia di metri di spiagge deserte lasciano si alternano a piccoli beach club dove un gazebo può arrivare a costare anche 150 dollari.

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La domanda più gettonata da chiunque decida di intraprendere un viaggio in Uruguay è “cosa mi consigli di vedere?” Questo accade perché pochissimi viaggiatori conoscono questa nazione, soprattutto se comparata alle vicine Argentina e Brasile. Molti decidono quindi di saltarla a favore di altri luoghi più turistici.

Niente di più sbagliato. In Uruguay esiste un paese, abbastanza isolato, capace di competere con alcune delle mete marittime più belle del mondo. Il suo nome è Josè Ignacio e si trova a circa 40 km dalla celebre località Punta del Este, nel dipartimento di Maldonado. Qui la parola d’ordine è esclusività. Centinaia di metri di spiagge deserte si alternano a piccoli beach club dove un gazebo può arrivare a costare anche 150 dollari.

Cosa vedere in Uruguay: Josè Ignacio
Cosa vedere in Uruguay: Josè Ignacio

Le strade sono larghe e polverose. Molte non vengono nemmeno asfaltate. Per questo motivo non scandalizzatevi se incontrerete qualcuno che cammina a piedi nudi per la città, magari con una tavola da surf sotto il braccio. Non stupitevi nemmeno se vi sembrerà di vedere il vostro idolo sdraiato al sole. Non è un miraggio. Qui sono stati ospiti, passando quasi inosservati, star del calibro di Shakira, Katy Perry, Leonardo di Caprio e Mark Zuckerberg.

Cosa vedere in Uruguay: Josè Ignacio
Cosa vedere in Uruguay: Josè Ignacio

Perché preferire Josè Ignacio a Punta del Este

Se Punta del Este può essere paragonata a Miami, per via dei suoi numerosi grattacieli e blocchi di cemento, Josè Ignacio è identica agli Hamptons, per via delle spiagge infinite e dell’affermazione della natura sull’uomo. Tuttavia la differenza fondamentale tra questi due luoghi sta nella mentalità di chi li visita. Chi sceglie Punta del Este ama i posti alla moda, chiassosi e appariscenti. Chi sceglie Josè Ignacio predilige un turismo silenzioso e di nicchia, che molti accosterebbero al termine shabby chic.

Faro di Josè Ignacio
Faro di Josè Ignacio

Se volete approfondire il discorso su Punta del Este vi invito a leggere l’articolo che le ho dedicato. Se invece volete scoprire cosa dovreste assolutamente vedere a Jose Ignacio, in Uruguay, continuate a leggere il prossimo capitolo.

Cosa vedere a Josè Ignacio

Josè Ignacio era un borgo di pescatori che, grazie allo sviluppo turistico delle zone limitrofe, ha iniziato ad attirare l’attenzione di alcuni ricchi imprenditori e personaggi del jet set sudamericano. Piano piano alcuni di loro hanno promosso una lenta e coscienziosa edificazione di ville immerse nel verde.

A Josè Ignacio non è presente un vero e proprio centro urbano. La vita del paese ruota attorno ad alcune vie che hanno lentamente preso piede e si sono popolate di caffè, ristoranti e gallerie d’arte. Qui non esistono discoteche o casinò ma vengono organizzate feste in casa e aperitivi al tramonto nei pochi beach club della costa. Una sorta di Formentera durante gli anni del suo esordio.

Quando ho fatto visita a questo luogo, nel lontano 2012, ho preso parte all’appuntamento che, tuttora, è uno dei più famosi della località. Si tratta della “fiesta de blanco” organizzata da Moet Chandon. Il party ha luogo ogni anno in una villa diversa e prevede che tutti gli invitati si vestano di bianco. All’epoca ero giovane e magra ed è bastato uno straccio per farmi sentire elegante. Oggi, con l’evento alla sua 14esima edizione, non sarebbe la stessa cosa.

Fiesta de blanco, Josè Ignacio
Fiesta de blanco, Josè Ignacio

Le spiagge

Il faro di Josè Ignacio, unico simbolo della città, divide la costa in due parti. Due spiagge con due anime completamente diverse, proprio come accade anche a Punta del Este. Sul lato orientale troviamo Playa Brava con i suoi cavalloni giganti, il forte vento e giovani amanti degli sport acquatici; sul lato occidentale troviamo Playa Mansa con le barche dei pescatori, le famiglie con bambini e il sole al tramonto che scompare nel mare.

Playa Brava, Josè Ignacio
Playa Brava, Josè Ignacio
Playa Mansa, Josè Ignacio
Playa Mansa, Josè Ignacio

La laguna

Un altro luogo da vedere a Josè Ignacio, in Uruguay, è sicuramente la sua laguna. Qui è possibile praticare kitesurf e canottaggio o semplicemente organizzare una passeggiata a cavallo.

I luoghi da non perdere

1 – Ristorante La Huella

Non potrete andarvene da José Ignacio senza aver cenato almeno una sera al ristorante La Huella, posizionato sulla spiaggia di Playa Brava. Questo posto è incredibile e l’atmosfera che si respira è davvero unica. Eleganza, cibo stratosferico e ottimi cocktail sono solo alcuni dei plus di questo locale. La clientela è giovane e trendy. Solitamente in vacanza non torno mai nello stesso posto ma La Huella ha rappresentato una meravigliosa eccezione.

Ristorante La Huella
Ristorante La Huella
Ristorante La Huella
Ristorante La Huella

2 – Ristorante El Botero

Un altro ristorante da non perdere è El Botero. Con la sua terrazza vista mare che affaccia su Playa Brava questo locale è forse l’unico in grado di sfornare pizze eccellenti. Spesso vengono organizzate serate con musica dal vivo.

3 – Galería Los Caracoles

Galería Los Caracoles è uno spazio dedicato all’arte contemporanea che espone, a rotazione, le opere di circa 80 artisti sudamericani. Questa galleria organizza spesso eventi e vernissage che riuniscono tutti gli abitati e i turisti della zona.

Galería Los Caracoles
Galería Los Caracoles

4 – Moby Dick

Il beach club Moby Dick si trova sulla spiaggia di Playa Brava, a pochi metri di distanza da La Huella. In realtà quasi tutti i locali di tendenza si concentrano nei primi 500 metri di questa spiaggia. Moby Dick offre baldacchini, sdraio, ombrelloni e lunghi aperitivi alcolici al tramonto.

5 – Bahia VIK

Il paradiso me lo immagino così. Un cottage immerso nella natura, una piscina a sfioro e zone comuni tappezzate da opere d’arte e di design. A impreziosire l’offerta del Bahia Vik ci pensano le lezioni di yoga, i quattro ristoranti vista mare e la spa.

Hotel Bahia VIK
Hotel Bahia VIK

6 – Je nous

Dalle stelle alle stalle direbbe qualcuno. Non definirei tuttavia una stalla quest’ostello nel quale ho alloggiato con la mia compagna di viaggio. Situato a circa 15 min a piedi dal centro di José Ignacio, Je nous offre stanze private o camerate comuni pulite ed economiche. A disposizione degli ospiti anche una cucina, un barbecue e diverse amache che offrono viste panoramiche sulla laguna.

Se non sono riuscita a convincervi della bellezza di questo luogo smetterò di scrivere perché, credetemi, Jose Ignacio merita davvero di essere annoverata come una delle località balneari più belle del mondo.

Se volete segnalarmi altri luoghi che dovrei assolutamente vedere in Uruguay fatelo qui sotto nei commenti perchè spero di tornarci presto.

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