Caraibi Archivi - La geografia del mio cammino https://www.lageografiadelmiocammino.com/tag/caraibi/ Mila Camnasio, Travel Blogger Wed, 15 Feb 2023 16:36:15 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.6.2 Guardalavaca, Cuba: spiagge e resort consigliati https://www.lageografiadelmiocammino.com/2023/02/15/guardalavaca-cuba-spiagge-e-resort-consigliati/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=guardalavaca-cuba-spiagge-e-resort-consigliati https://www.lageografiadelmiocammino.com/2023/02/15/guardalavaca-cuba-spiagge-e-resort-consigliati/#respond Wed, 15 Feb 2023 16:36:13 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=5693 Guardalavaca è una località turistica balneare della Repubblica di Cuba, situata nel Comune di Banes. Abbastanza sconosciuta al mercato italiano ma molto frequentata da Canadesi e Messicani, questo luogo di villeggiatura meriterebbe molto più rilievo.

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Guardalavaca è una località turistica balneare della Repubblica di Cuba, situata nel Comune di Banes. Abbastanza sconosciuta al mercato italiano ma molto frequentata da Canadesi e Messicani, questo luogo di villeggiatura meriterebbe molto più rilievo. Io vi ho trascorso quattro giorni e tre notti durante un tour itinerante.

Questo territorio paradisiaco, ubicato sulla costa atlantica, non ha nulla da invidiare ad altre mete più famose, come Cayo Santa Maria o Varadero. Le sue incredibili spiagge e la rigogliosa vegetazione lo rendono un posto perfetto per dedicarsi al relax e alla ricerca dell’abbronzatura perfetta.

Playa Guardalavaca
Playa Guardalavaca

Guardalavaca fu uno dei primi porti in cui sbarcò Cristoforo Colombo e, per anni, rappresentò uno snodo focale per il commercio di prodotti provenienti dall’Europa, in cambio di pelli di bestiame. Ed è proprio da qui che nacque il nome “Guarda la vaca!” ovvero “Salva la vacca” in riferimento ai corsari che cercavano di derubare i nativi del posto. La zona rimase sconosciuta al grande pubblico fino al XX secolo quando iniziò lo sviluppo del settore turistico e alberghiero.

Quando andare e come muoversi

La stagione migliore per visitare Guardalavaca è quella che va da dicembre a marzo. Nei nostri mesi invernali questa località turistica regala giornate calde e soleggiate, perfette per chiunque voglia scappare dal freddo delle città europee.

Per raggiungere Guardalavaca, ubicata nella parte orientale di Cuba, dovrete volare su Santiago de Cuba o Holguin e, successivamente, prendere un taxi o un transfer condiviso. La prima opzione prevede 3 ore di strada e un costo di circa 120 euro (taxi); la seconda opzione prevede 1 ora di strada e un costo di circa 50 euro (taxi). Una volta arrivati a destinazione potrete muovervi tra le varie spiagge con comodi bus a due piani, vetture a noleggio o taxi locali (opzione consigliata).

Le spiagge

Mare, sole e relax saranno le parole chiave del vostro soggiorno a Guardalavaca. Nello specifico voglio segnalarvi tre spiagge:

1.     Playa Guardalavaca

La spiaggia Guardalavaca, lunga circa 4 km, si caratterizza per la sua forma a conchiglia e l’assenza di onde. Nella parte settentrionale, a circa 300 mt dalla costa, è presente la barriera corallina mentre nella parte meridionale troviamo una vegetazione rigogliosa e un porticciolo di pescatori. La sabbia bianca, il fondale basso e l’acqua calda la rendono un luogo perfetto per le famiglie.

Playa Guardalavaca
Playa Guardalavaca

Nei pressi della spiaggia troverete il Mercato di Flea dove poter acquistare souvenir, gioielli e articoli di pelletteria.

2.     Playa Pesquero

Pesquero è la mia spiaggia preferita, nonché la più esclusiva di tutta la zona. Sabbia dorata, acque turchesi e meravigliosi alberi tentacolari a fare da cornice. Anche in questa costa è presente un’importante barriera corallina e molti turisti vi giungono per fare immersioni o praticare snorkeling.

Playa Pesquero
Playa Pesquero

3.     Playa Esmeralda

Esmeralda è la spiaggia più piccola e nascosta di Guardalavaca, caratterizzata da acque limpide color verde smeraldo e da una folta vegetazione. Circondata da pendii e scogliere, questo luogo magico è perfetto per coppie e amici in cerca di tranquillità. Il mare è leggermente più profondo rispetto alle altre due spiagge e questo la rende meno appetibile per le famiglie con bambini piccoli. Diversamente da Playa Pesquero e Playa Guadalavaca l’accesso via terra è praticamente vietato ai “non ospiti” dei resort. Nelle acque che bagnano la spiaggia è presente una magnifica barriera corallina.

Playa Esmeralda
Playa Esmeralda

In tutte e tre le spiagge è possibile praticare diversi sport acquatici quali snorkeling, windsurf, immersioni, escursioni in mare con il catamarano e kayak.

Dove alloggiare: i resort

A Guardalavaca esiste un’unica tipologia d’alloggio: il resort “all inclusive”. Pur non essendo un’amante di questa formula alberghiera, ho dovuto cedere anch’io al classico villaggio turistico. Tuttavia, se proprio bisogna arrendersi, tanto vale farlo con stile! Ecco a voi i 3 resort più belli di Guardalavaca:

1 – Meliá Paradisus Rio de Oro

La catena Meliá per me è sinonimo di garanzia, a maggior ragione se parliamo della marca “Paradisus”. Il resort Rio de Oro è ubicato su Playa Esmeralda e dispone di 296 camere, tutte riservate a una clientela “over 18”. La formula all inclusive include 4 ristoranti à la carte, numerosi sport acquatici, palestra, piscine e spiaggia privata. Il cibo lascia un po’ a desiderare ma per gli standard cubani è più che accettabile. Prezzo in alta stagione: 250/350 euro a notte a coppia.

Paradisus Rio de Oro, vasca idromassggio con vista
Paradisus Rio de Oro, vasca idromassggio con vista

2 – Gran Muthu Almirante Beach Hotel

Un nuovissimo 5 stelle situato sulla spiaggia di Guardalavaca. Camere moderne e arredate con gusto, 6 ristoranti, 5 bar, piscine per grandi e bambini, animazione, spa e attività acquatiche. Soddisfa sia le coppie in cerca di romanticismo che le famiglie con bambini. Al settimo piano dell’edificio principale potrete godere di una vista mozzafiato su tutta Guardalavaca. Prezzo in alta stagione: 400/500 euro a notte a coppia.

3 – Iberostar Selection Holguin

La catena Iberostar è sinonimo di lusso. Ecco uno dei loro migliori resort, posizionato su Playa Pesquero. Al suo interno troverete una zona dedicata alle famiglie, con tanto di parco acquatico, e una zona riservata agli adulti, chiamata Coral Level. Questo villaggio turistico possiede 638 camere ampie e dall’arredamento moderno, ubicate in 6 palazzine da 3 piani. Prezzo in alta stagione: 350/450 euro a notte a coppia.

Playa Pesquero
Playa Pesquero

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Caye Caulker, l’isola più autentica del Belize https://www.lageografiadelmiocammino.com/2020/03/17/caye-caulker-isola-belize-viaggio/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=caye-caulker-isola-belize-viaggio https://www.lageografiadelmiocammino.com/2020/03/17/caye-caulker-isola-belize-viaggio/#comments Tue, 17 Mar 2020 21:04:19 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=2609 Caye Caulker è l’isola più autentica del Belize. “No Shirt, No Shoes…No Problem” è il motto più ripetuto dagli isolani dopo “Go Slowly”. Lo troverete scritto ovunque: nei negozi che vendono conchiglie e parei, nei bar che servono birre ghiacciate, nei ristoranti che grigliano pesce ad ogni ora del giorno e della notte e nelle case colorate del centro.

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Caye Caulker è l’isola più autentica del Belize. “No Shirt, No Shoes…No Problem” è il motto più ripetuto dagli isolani dopo “Go Slowly”. Lo troverete scritto ovunque: nei negozi che vendono conchiglie e parei, nei bar che servono birre ghiacciate, nei ristoranti che grigliano pesce ad ogni ora del giorno e della notte e nelle case colorate del centro.

Caye Caulker, l’isola più autentica del Belize
Caye Caulker, l’isola più autentica del Belize

Caye Caulker è un’isola tranquilla con poche spiagge e moltissimi moli da cui partono imbarcazioni dirette verso gli atolli e le zone protette della barriera corallina. Un’isola dove potrete leggere un libro su una delle tante amache presenti lungo la costa. Un luogo perfetto per tutti gli appassionati di snorkeling e immersioni.

Escursione di snorkeling
Escursione di snorkeling

Caye Caulker è la seconda isola più grande del Belize: è lunga circa 8 km e larga 1,5 km. Tuttavia, la parte abitata è circoscritta perché la maggior parte dell’isola è coperta da mangrovie. La superficie è divisa in due aree collegate da un canale chiamato Split, creato nel 1961 dall’uragano Hattie. La parte a Sud del canale è l’area abitata mentre quella a nord è quasi completamente disabitata. A Caye Caulker i turisti italiani sono pochissimi. L’isola è frequentata prevalentemente da americani.

Caye Caulker, l’isola più autentica del Belize
Caye Caulker, l’isola più autentica del Belize

Belize

Il Belize è uno Stato del Centro America che confina a nord con il Messico, a sud-ovest con il Guatemala ed è bagnato ad est dal Mar dei Caraibi. Questo piccolissimo Stato è conosciuto in tutto il mondo per la sua barriera corallina, seconda solo a quella Australiana, che è stata dichiarata Patrimonio Mondiale dell’UNESCO.

Considerando che l’80% della superficie del Belize è coperta da foreste tropicali, paludi e lagune il turismo si concentra prevalentemente sulla costa e nei suoi atolli sparsi nelle acque del Mar dei Caraibi.

Il paese conta circa 350.000 abitanti e la loro lingua ufficiale è l’inglese. Tuttavia, la maggior parte della popolazione parla anche lo spagnolo. La suddivisione etnica è la seguente: 50% di meticci (etnie europee e maya), 25% di creoli (etnie africane), 10% di maya, 6% di popolazione garifuna e percentuali minori di altre razze. Un mix incredibile che si riflette anche nelle diversità culturali e religiose della nazione.

Caye Caulker, l’isola più autentica del Belize
Gli abitanti di Caye Caulker

Caye Caulker o Caye Ambergris?

Questa è la domanda più frequente che mi viene posta quando qualche amico o lettore sta per partire per il Belize. La risposta è semplice. Le due isole sono profondamente diverse e la mia personale opinione è che la prima sia nettamente più autentica e incontaminata rispetto alla seconda.

Scegliete Caye Caulker se:

  1. Cercate un posto tranquillo in cui oziare su un’amaca. Il motto dell’isola è “go slowly”
  2. Non avete a disposizione grandi budget
  3. Amate le piccole strutture alberghiere gestite dalla popolazione locale
  4. Amate i piccoli locali in cui ascoltare musica reggae bevendo birra o rum
Caye Caulker, l’isola più autentica del Belize
Caye Caulker, l’isola più autentica del Belize

Scegliete Caye Ambergris se:

  1. Amate i resort di lusso, le piscine e gli sport acquatici
  2. Avete a disposizione grandi budget
  3. Siete alla ricerca della nightlife movimentata di cui parla Madonna nella sua canzone “Isla Bonita”
  4. Amate la ristorazione ricercata

A tal proposito, se volete scoprire di più su questa meta, vi lascio il link al mio articolo che parla di Caye Ambergris, meglio conosciuta come San Pedro.

Caye Caulker

Informazioni importanti

La moneta locale è il dollaro del Belize (BZD) che vale circa 0,5 dollari americani. Portate con voi delle medicine perché sull’isola non ci sono delle vere farmacie e nemmeno un ospedale. A Caye Caulker non esistono strade. Ci si muove a piedi o in bicicletta. Gli unici mezzi motorizzati sono le golf car ma solitamente i turisti le evitano.

Sicurezza

Caye Caulker è sicura ma ci sono stati degli episodi poco piacevoli che hanno riguardato delle ragazze che viaggiavano sole. Il mio consiglio per tutte le donne è di evitare di muoversi da sole a tarda notte e di non accettare cocktail offerti da perfetti sconosciuti. Evitate anche di comprare e consumare eventuali droghe che vi verranno sicuramente offerte dagli isolani.

Le alghe sargasso

Un tema che vorrei affrontare è quello delle alghe sargasso. Per chi non le conoscesse sono una tipologia di alga molto diffusa nell’Oceano Atlantico, di cui fa parte anche il Mar dei Caraibi, in continua crescita soprattutto a causa dei cambiamenti climatici. Queste alghe non sono un problema per l’ambiente marino ma lo sono per il turista che vede le tanto bramate spiagge bianche trasformarsi in una distesa di vegetazione maleodorante.

Le alghe sargasso nelle spiagge di Caye Caulker
Le alghe sargasso nelle spiagge di Caye Caulker

Purtroppo, l’invasione delle alghe sargasso è sempre più frequente e non è prevedibile. In Belize è facile trovarle sia sulle rive della costa che nei caye. Alcuni resort provvedono a raccoglierle ed eliminarle ma la loro presenza è comunque invasiva. Durante le escursioni in barca sarà invece difficilissimo incontrarle perché si depositano esclusivamente sui grandi litorali.

Come arrivare

Per arrivare a Caye Caulker bisogna raggiungere Belize City e prendere un traghetto veloce della compagnia Belize Express Water Taxi oppure un volo della Tropic Air. Inoltre ogni giorno c’è un traghetto che collega l’isola con Chetumal (Messico).

Spiagge

L’unica spiaggia degna di tale nome è Koko King, nella parte nord dell’isola. Per raggiungerla, dato che in quella zona non esistono strade, servono circa 20 minuti di navigazione. La spiaggia è attrezzata e attiva dal mattino fino a tarda notte.

Spiaggia di Koko King al tramonto
Spiaggia di Koko King al tramonto

Cosa fare

Lungo la strada principale dell’isola numerose agenzie propongono ai turisti diversi tour organizzati, escursioni e sport acquatici. Vi riporto qui sotto le esperienze che secondo me meritano di essere prese in considerazione:

1 – Immersione nel Blue Hole, uno degli spot più famosi del mondo. Quest’attività è consigliata a coloro che hanno un brevetto che permette di scendere oltre i 18 metri. Questo perché le famose stalattiti, che sono la parte più interessante da esplorare, si trovano ad oltre 30 metri di profondità. Il costo dell’escursione si aggira intorno ai 250 euro a persona e comporta un viaggio tra andata e ritorno di oltre 5 ore in mare aperto.

Blue Hole, Belize
Blue Hole, Belize

2 – Snorkeling nella Hol Chan Marine Reserve e Shark Ray Alley. Questa è una delle escursioni più belle che io abbia mai fatto nel Mar dei Caraibi. Voglio davvero suggerirvi di rivolgervi al mio stesso tour operator che si chiama Raggamuffin. L’escursione in barca dura un’intera giornata e comprende tre spot in cui fare snorkelling: Coral Gardens, Shark Ray Alley e Hol Chan. Avrete la possibilità di nuotare con razze, tartarughe, dentici, murene e squali. Nel tour è incluso anche il pranzo e un aperitivo a base di ceviche e rum al cocco.

Escursione alla Shark Ray Alley
Escursione alla Shark Ray Alley
Raggamuffin Tour
Raggamuffin Tour

3 – Escursioni per vedere i manati. Moltissime agenzie organizzano delle sessioni di snorkeling di mezza giornata per nuotare con i manati, detti anche lamantini, ovvero dei mammiferi acquatici di oltre 600 kg in via d’estinzione che si nutrono di piante.

Snorkeling nella Hol Chan Marine Reserve
Snorkeling nella Hol Chan Marine Reserve

Dove dormire

A Caye Caulker non esistono strutture particolarmente lussuose. La maggior parte degli alberghi consistono in casette colorate sparse nella zona più abitata. Quello che posso consigliarvi è di non scegliere un hotel nella via centrale del paese perché la notte rischiereste di essere svegliati da ragazzini ubriachi con molta voglia di divertirsi. Inoltre vi suggerisco di prenotare con anticipo, soprattutto se viaggiate in alta stagione.

Barefoot Beach Belize Resort
Barefoot Beach Belize Resort

Io ho dormito negli appartamenti di una gentilissima signora locale, in una zona davvero tranquilla e rilassante. La struttura di chiama Barefoot Beach Belize Resort ed è composta da casette colorate in legno con vista mare e piccole cucine attrezzate. In dotazione avrete anche delle biciclette, dei teli mare e l’attrezzatura per praticare snorkeling. Il punto forte però è il pontile con le amache sul quale potrete cullarvi mentre leggete un libro.

Pontile del Barefoot Beach Belize Resort
Pontile del Barefoot Beach Belize Resort

Vita notturna

La vita notturna sull’isola di Caye Caulker inizia all’ora del tramonto con gli aperitivi in spiaggia al Koko King o al Lazy Lizard. La prima location è la spiaggia di cui vi ho parlato nei capitoli precedente mentre il secondo locale è un bar che si trova alla fine della strada principale dell’isola. Qui potrete ordinare una birra ghiacciata e aspettare il calar del sole.

Dopo cena quasi tutta l’isola si riunisce al Reggae Cafè dove potrete bere qualche cocktail al rum ascoltando buona musica reggae e ballando fino a notte fonda.

Dove mangiare

Sull’isola ci sono moltissimi ristoranti spartani in cui mangiare dell’ottimo pesce. Il migliore secondo me è lo Chef Kareem’s UnBelizeable Lunch. Qui potrete assaggiare l’aragosta più buona dell’isola o degli ottimi spiedini di pesce freschissimo. A pranzo i tavoli sono affollatissimi.

L'aragosta di Chef Kareem’s UnBelizeable Lunch
L’aragosta di Chef Kareem’s UnBelizeable Lunch

Se invece volete un locale più ricercato recatevi all’Hibisca – che prima si chiamava Habanero – e ordinate un piatto unico di pesce accompagnato da un ottimo cocktail al rum. Spesso nel ristorante ci sono band locali che allietano la cena dei turisti.

Pranzo a Caye Caulker
Pranzo a Caye Caulker

Purtroppo non tutti gli chef dell’isola sanno valorizzare l’ottimo pescato locale. Il ristorante Happy Lobster, ad esempio, serve piatti di aragosta troppo cotta a prezzi troppo alti.

Se avete altre domande sul Belize consultate l’articolo in cui vi racconto il mio itinerario di viaggio:

Belize e Guatemala – itinerario e costi

Se invece avete dei suggerimenti o dei racconti di viaggio sull’isola di Caye Caulker potete scriverli qui sotto nei commenti o sui miei canali social.

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Martinica, l’isola più francese dei Caraibi https://www.lageografiadelmiocammino.com/2020/01/24/viaggio-martinica-isola-francese-caraibi/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=viaggio-martinica-isola-francese-caraibi https://www.lageografiadelmiocammino.com/2020/01/24/viaggio-martinica-isola-francese-caraibi/#comments Fri, 24 Jan 2020 17:33:13 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=2186 La Martinica è l'isola più francese dei Caraibi e fa parte dell’arcipelago delle Piccole Antille. Con Guadalupa, Saint Martin e Saint Barthélemy, la Martinica è anche una delle quattro isole che appartengono alle Antille francesi, così chiamate perché fanno parte del dipartimento d’oltremare della Francia. Essendo parte dell’Unione Europea, potrete raggiungere questa meta solo con la carta d’identità e usufruire dell’assistenza sanitaria senza bisogno di stipulare un’assicurazione.

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La Martinica è l’isola più francese dei Caraibi e fa parte dell’arcipelago delle Piccole Antille. Con Guadalupa, Saint Martin e Saint Barthélemy, la Martinica è anche una delle quattro isole che appartengono alle Antille francesi, così chiamate perché fanno parte del dipartimento d’oltremare della Francia.

Essendo parte dell’Unione Europea, potrete raggiungere questa meta solo con la carta d’identità e usufruire dell’assistenza sanitaria senza bisogno di stipulare un’assicurazione. In Martinica si parla francese, la moneta in vigore è l’euro, la patente italiana è riconosciuta e potete utilizzare il traffico dati del vostro operatore telefonico con le tariffe standard incluse nel vostro piano tariffario.

Tramonto in Martinica, l'isola più francese dei Caraibi.
Tramonto in Martinica, l’isola più francese dei Caraibi.

Territorio e caratteristiche

L’isola di Martinica è lunga 65 km e larga 31 km e occupa una superficie complessiva di 1128 km quadrati. Il suo soprannome è “isola dei fiori” e deriva dal fatto che originariamente si chiamava Madinina, parola che nella lingua indigena del luogo ha appunto questo significato.

Il territorio della Martinica, l’isola più francese dei Caraibi, è abbastanza eterogeneo. La definirei un’isola vulcanica e tropicale con una natura rigogliosa. Gli elementi che la caratterizzano sono le piantagioni, i fiori colorati, le cascate e le spiagge chilometriche. Confina a nord con l’isola di Dominica e a Sud con l’isola di Saint Lucia.

I suoi abitanti sono circa 400.000 e sono concentrati nei grandi centri urbani. Il costo della vita è abbastanza alto e le aree economiche di maggiore profitto sono il settore agricolo, quello industriale e, solo in ultima battuta, il turismo.

Popolazione della Martinica, l'isola più francese dei Caraibi.
Popolazione della Martinica, l’isola più francese dei Caraibi.

La parte settentrionale dell’isola

Il nord è caratterizzato da un’area estremamente verdeggiante ricca di ruscelli, cascate e piantagioni di ananas, banane e canne da zucchero. Nella parte settentrionale più estrema troviamo il vulcano, ancora attivo, del Mount Pelée (1397 mt) che ha influito sulla formazione delle distintive spiagge nere che punteggiano la costa nord-caraibica dell’isola. Nella costa nord-atlantica, invece, troviamo spiagge di sabbia dorata scura con onde altissime, ideali per i surfisti più esperti.

Penisola di Caravelle, Oceano Atlantico
Penisola di Caravelle, Oceano Atlantico
Costa settentrionale e Mount Pelée, Martinica
Costa settentrionale e Mount Pelée, Martinica

La parte meridionale dell’isola

Il sud è caratterizzato da spiagge indiscutibilmente più vicine al concetto di isola caraibica. La natura selvaggia, decisamente più arida rispetto al nord, fa da padrona anche in questa zona. Sul lato caraibico si trovano piccole baie riparate con sabbia chiara e acque cristalline, ideali per nuotare e ammirare il fondale marino. Sul lato atlantico le baie sono molto più ventilate e il mare è mosso.

Costa meridionale, Martinica
Costa meridionale, Martinica

Cosa aspettarvi

La Martinica non rispecchia la designazione di isola caraibica che molti turisti hanno in mente. La similitudine che mi ha accompagnata per tutta la vacanza è stata quella con la Corsica, un’altra isola francese per eccellenza. In Martinica la tendenza è quella di non sviluppare un turismo di massa e mantenere un profilo decisamente più basso rispetto alla vicina Saint Lucia.

Per questa ragione su quest’isola non troverete resort di lusso o boutique hotel ma alloggi molto più basici, oltre che a un buon turismo portuale. Sfortunatamente è facile imbattersi anche in eco-mostri in cemento, concentrati soprattutto nei grandi centri abitati, e in zone industriali decisamente poco eco-sostenibili. Un altro problema oggettivo, che interessa le zone densamente abitate, è dato dal traffico e dalla disorganizzazione generale del piano urbanistico.

Fort-De-France, isola francese di Martinica
Fort-De-France, isola francese di Martinica

Quando andare

La Martinica, l’isola più francese dei Caraibi, è calda in tutti i mesi dell’anno. Le piogge sono abbastanza irregolari ma è più facile trovare settimane soleggiate nella stagione secca compresa tra la fine di Dicembre e la fine di Aprile. I nostri mesi caldi – da Giugno a Settembre – sarebbero da evitare perché i temporali sono frequenti e il tasso di umidità è alto. Inoltre c’è un alto rischio di imbattersi in piccoli uragani.

Come spostarsi

In Martinica, l’isola più francese dei Caraibi, il mio consiglio è quello di noleggiare una macchina. Se non volete spendere troppo accontentatevi di una piccola utilitaria. Le strade sono tutte battute e non dovreste aver alcun tipo di problema. Non prenderei in considerazione altri mezzi di trasporto perché l’isola va girata e senza un’auto è abbastanza complicato.

Spiagge

1 – Grande Anse, costa sud-caraibica

Grande Anse è la spiaggia che mi è rimasta più impressa. Il colore dell’acqua e della sabbia mi hanno riportato alla mente le spiagge mediterranee di alcune isole italiane. L’unica differenza è che alle sue spalle troverete una fitta foresta tropicale. L’area ha molti bar e ristoranti, la possibilità di noleggiare delle sdraio e di praticare snorkeling. Il suo fondale è ricco di pesci e, se sarete fortunati, potrete imbattervi anche in qualche piccola tartaruga. Dal porticciolo partono molti tour organizzati dedicati alle immersioni.

Grande Anse, costa sud-caraibica
Grande Anse, costa sud-caraibica
2 – Anse d’Arlet, costa sud-caraibica

Non potrete andarvene senza aver fatto almeno una sosta nella location più fotografata della Martinica. Anse d’Arlet è una cartolina che rappresenta in tutto e per tutto quest’isola poco turistica: un villaggio di pescatori con case creole, una spiaggia selvaggia e una meravigliosa chiesetta di paese. Questa costa è simile alla vicina Grande Anse ma è frequentata principalmente dalla gente del posto. Ci sono meno attività turistiche ma il contesto in cui inserita è il medesimo.

Anse d’Arlet, costa sud-caraibica
Anse d’Arlet, costa sud-caraibica
3 – Anse l’Etang, costa nord-atlantica

Questa spiaggia fa parte della penisola di Caravelle ed è una delle destinazioni più amate dai surfisti. Sulla sabbia dorata, orlata di palme, potrete trovare zone d’ombra e alcuni tavoli in cui pranzare o rilassarsi leggendo un libro. Le onde e le correnti sono forti e sulla spiaggia non sono presenti bagnini. La balneazione è quindi sconsigliata anche se in pochi seguono quest’avvertenza. Sulla costa sono presenti anche due bar molto carini.

Anse l’Etang, costa nord-atlantica
Anse l’Etang, costa nord-atlantica
Anse l’Etang, costa nord-atlantica
Anse l’Etang, costa nord-atlantica
4 – Plage de Tartane, costa nord-atlantica

Anche Plage de Tartane si trova nella penisola di Caravelle, a pochi passi da Anse l’Etang. Ciò nonostante la sua posizione riparata all’interno di una baia fa in modo che non venga raggiunta dalle onde e, di conseguenza, che il mare sia decisamente più calmo e balneabile. Questa zona è poco frequentata dal turismo di massa e la spiaggia è priva di ogni attrazione turistica. Gli abitanti del luogo sono tuttavia molto gentili con i pochi forestieri che la raggiungono.

5 – Plage Les Salines, costa sud-caraibica

Plage de Salines è da molti considerata la spiaggia più bella dell’isola. Questa reputazione mi trova in disaccordo. La sabbia chiara e il mare azzurro sono sicuramente due grandi plus, soprattutto su un’isola caraibica anomala come la Martinica. Tuttavia, la spiaggia è molto affollata e i numerosissimi baracchini che servono pesce grigliato e altre specialità del luogo la rendono paragonabile ad un grande mercato a cielo aperto. L’odore di cibo, la presenza di venditori ambulanti e l’affollamento la fanno diventare, a mio avviso, molto meno affascinante di quanto potrebbe essere.

6 –  Plage de Saint Pierre, costa nord-caraibica

La spiaggia di origine vulcanica più frequentata dell’isola si trova nel paesino di Saint Pierre. Se il colore nero della sabbia non vi infastidisce è un ottimo posto dove trascorrere qualche ora, fare un bagno e prendere il sole. Il villaggio di pescatori vi assicura anche la possibilità di pranzare tranquilli ammirando il vulcano che domina la baia.

Plage de Saint Pierre, costa nord-caraibica
Plage de Saint Pierre, costa nord-caraibica
Sainte Pierre, costa nord-caraibica
Sainte Pierre, costa nord-caraibica
7 – Plage du Diamant, costa sud-caraibica

La sabbia grigio chiara e lo scoglio che si staglia all’orizzonte chiamato “diamante” – sono due motivi imprescindibili per programmare una visita in questa località orlata da palme di cocco. La balneazione non è consigliata e per questo motivo la spiaggia è poco frequentata, tranne all’ora del tramonto quando diventa una delle mete più suggestive dell’isola. La roccia di diamante prende questo nome, oltre che per la forma, per il fatto che spesso sembra brillare grazie ai riflessi delle luci sull’acqua.

Luoghi turistici

1 – Fort-De-France

Fort-de-France è il capoluogo della Martinica e qui vive più della metà della popolazione dell’isola. Questa città portuale è conosciuta per essere un buon ancoraggio per le navi da crociera. Non posso dire che sia ben tenuta o particolarmente affascinante. Se escludiamo il porto e la via parallela al mare, nelle stradine interne si vedono personaggi poco rassicuranti e abitazioni molto degradate. Si fa fatica a trovare un bar o un ristorante all’altezza della situazione. Inoltre, il traffico e i rumori la rendono una città molto caotica. Detto questo vi consiglio di visitarla comunque e di fare quattro passi nella zona del forte, nel mercato delle spezie e nei pressi della cattedrale di Saint Lousie. Programmate anche una visita alla biblioteca Schoelcher.

Fort-De-France, capoluogo dell'isola francese di Martinica
Fort-De-France, capoluogo dell’isola francese di Martinica
Fort-De-France, capoluogo dell'isola francese di Martinica
Fort-De-France, capoluogo dell’isola francese di Martinica
2 – Sainte Pierre, costa nord-caraibica

Sainte Pierre, un tempo soprannominata la Parigi delle Antille, andrebbe visitata soprattutto per la sua tragica storia. L’antica capitale dell’isola fu completamente spazzata via – l’8 maggio del 1902 – dall’eruzione del vulcano Pelée. In quell’occasione persero la vita circa 30.000 persone. L’unico sopravvissuto fu un carcerato detenuto sottoterra. Nella Pompei dei Caraibi potrete trovare i resti di numerosi edifici e la ricostruzione della cattedrale che oggi domina il centro del paese. Il clima che si respira è abbastanza surreale, a tratti triste ed angosciante. I suoi abitanti, per la maggior parte pescatori, stanno tuttavia cercando di sviluppare anche qui un’economia legata al turismo.

Sainte Pierre, costa nord-caraibica
Sainte Pierre, costa nord-caraibica
3 – Saint-Anne, costa sud-caraibica

Saint-Anna è il luogo della Martinica che più si avvicina al concetto di villeggiatura. L’ho trovato molto carino e curato, specialmente nei pressi del porticciolo in legno e della chiesa del paese. La via principale è piena di negozietti e termina con un mercato all’aperto che vende frutta e verdura.

Saint-Anne, chiesa del paese
Saint-Anne, chiesa del paese
Saint-Anne, costa sud-caraibica
Saint-Anne, costa sud-caraibica
4 – Jardin de Balata, costa nord-caraibica

Un giardino botanico con oltre 200 specie di fiori e piante appartenenti all’ecosistema della foresta pluviale. La proprietà è privata ed è gestita in modo impeccabile. A mio avviso merita sicuramente una visita.

5 – Château Dubuc, costa nord-atlantica

Nella penisola di Caravelle si possono visitare i resti del Castello Dubuc che viene ricordato per essere stato la residenza di un famoso pirata che saccheggiava e faceva affondare le navi provenienti dall’Atlantico. In questa zona è anche possibile fare delle bellissime passeggiate. Se avete voglia e fiato potete arrivare fino al faro e ammirare un panorama unico.

Château Dubuc, costa nord-atlantica
Château Dubuc, costa nord-atlantica
6 – Habitation Clement, costa sud-atlantica

Habitation Clement è un’antica distilleria nell’entroterra dell’isola, in mezzo ad una piantagione di canna da zucchero. Il rum in Martinica è una cosa seria e questa azienda ne è la prova. Oltre al tour guidato è possibile acquistare del rum o degustarlo.

Dove dormire

Come vi ho anticipato all’inizio di questo capitolo in Martinica, l’isola più francese dei Caraibi, non esistono strutture lussuose o esclusive. I pochi resort turistici sono comunque modesti. Di conseguenza i servizi sono limitati e i prezzi moderati. L’isola ha tanti B&B e appartamenti in affitto. Consigliarvi la zona migliore in cui alloggiare non è semplice. Se avete intenzione di girare tutta l’isola una buona base di appoggio potrebbe essere la capitale Fort-De-France. Io ho optato per questa soluzione ma, col senno di poi, vedendola da vicino, se dovessi tornare sceglierei di dormire a Saint-Anne.

Hotel Simon, Fort-De-France
Hotel Simon, Fort-De-France

L’hotel in cui ho alloggiato a Fort-De-France si chiama Simon e domina il porto turistico, dove attraccano le navi da crociera. È forse l’unica struttura in cui vale la pena dormire in questa città così fatiscente. Al suo interno troverete un ristorante internazionale che potrebbe tornarvi utile la domenica sera quando è tutto chiuso. Completano l’offerta arredamenti moderni, palestra e un comodo parcheggio sotterraneo.

Cosa mangiare

Devo ammettere di non aver compreso appieno le proposte culinarie della Martinica. Posso dirvi che c’è una forte preponderanza di sapori creoli mentre non si percepisce molto l’influsso francese, se non in alcuni ristoranti un pochino più ricercati. I piatti più famosi sono le frittelle di gamberi o merluzzo, il sanguinaccio di pesce e maiale (attenzione perché lo mettono ovunque, anche nei piatti a base di l’aragosta), i granchi farciti e il pollo affumicato con la canna da zucchero. Tra i dolci predominano i dessert a base di cocco.

Street Food, cucina creola
Street Food, cucina creola

Se il cibo mi ha lasciata perplessa non posso dire lo stesso delle bevande. Al mattino vi consiglio di bere dell’ottima acqua di cocco, che troverete praticamente ovunque. Da mezzogiorno vi suggerisco di alternare la birra Lorrain ai cocktail a base di rum. Tra questi non perdetevi il Ti-Punch preparato con rum bianco, succo di canna da zucchero e una fettina di lime.

Acqua di cocco, bevanda caraibica
Acqua di cocco, bevanda caraibica
I ristoranti consigliati

In linea di massima le proposte “gourmet” scarseggiano mentre sono presenti moltissime bancherelle che servono street food. Purtroppo sono stata sfortunata nella scelta dei locali e ho ordinato spesso piatti che non si sono rivelati all’altezza delle aspettative. Qui di seguito i pochi ristoranti che mi sento di consigliarvi:

Il The Yellow è senza dubbio il posto più indicato dove cenare a Fort-De-France. Si trova all’interno di una casa creola ed è molto accogliente e colorato. Potrete scegliere tra pochissimi piatti, sempre diversi, ma tutti cucinati in modo esemplare. Io ho optato per un piatto di tonno scottato con una salsa creola. Il sapore era incredibile.

Il mio personale riconoscimento di “ristorante più buono dell’isola” va sicuramente a La Table De Mamy Nounou, un ristorante a gestione familiare nella costa nord-atlantica. Il locale domina la spiaggia di Anse l’Etang, nella penisola di Caravelle. La vista ripaga del viaggio fatto per raggiungerlo. Tuttavia a stupire davvero è il menù, molto ricercato rispetto alla media dei piatti serviti su quest’isola. I dolci sono superlativi.

La Table De Mamy Nounou, ristorante
La Table De Mamy Nounou, ristorante

L’ultimo posto che vorrei segnalarvi, ma non in ordine di importanza, è il Ti Sable. Questo locale, ubicato sulla spiaggia di Grande Anse, non è solo un ristorante ma un lido meraviglioso con la possibilità di noleggiare lettini e ombrelloni, pranzare e cenare, comprare abiti presso la loro boutique e ascoltare della buona musica dal vivo. Il rapporto tra servizio, qualità e prezzo è ottimo.

Vita notturna

Le parole “vita notturna” e Martinica sono incompatibili. L’isola offre pochissimi locali in cui potersi svagare o bere un drink dopo il tramonto. A Fort-De-France troverete qualche bar nei pressi del porto ma non aspettatevi di passare una serata indimenticabile. Se cercate un ambiente più glamour vi suggerisco di dirigervi al 4 Senses e assaggiare uno dei loro cocktail. Questo spot è molto consigliato anche al tramonto. L’unico locale di tutta l’isola in cui ho trovato un planning di serate con dj set è La Dunette a Saint-Anne. Il posto è davvero bello perché consiste in una passerella di legno sul mare con altalene e divanetti. Sono stata lì una domenica sera all’aperitivo e ho ballato al tramonto bevendo un ottimo mojito.

Un mojito al tramonto presso La Dunette
Un mojito al tramonto presso La Dunette

Stima delle spese

La Martinica è un’isola caraibica atipica perché è abbastanza economica. Se escludiamo il viaggio, che necessita comunque dell’acquisto di un volo intercontinentale, una coppia può riuscire a fare una bella vacanza di una settimana con circa 1200 euro a testa. Vi riporto comunque i costi nel dettaglio:

I voli richiedono almeno uno scalo e vi direi di considerare circa 800 euro per un biglietto di a/r.

Un buon hotel va dai 150 ai 200 euro al giorno, inclusa la prima colazione. Esistono anche strutture più economiche o appartamenti in affitto che fanno scendere il prezzo di qualche decina di euro a notte.

Il noleggio di una macchina di piccola cilindrata, assicurazione inclusa, si aggira intorno ai 50 euro al giorno. Per pranzi, cene e vizi vari considerate un range che va dai 100 ai 160 euro al giorno.

Il totale è di circa 4000 euro per un viaggio di coppia di una settimana. Ricordatevi che parlo sempre di alta stagione e quindi del nostro inverno.

Altre mete nei Caraibi

Bahamas, Harbour Island

Barbados

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Barbados, l’isola più caraibica dei Caraibi https://www.lageografiadelmiocammino.com/2020/01/20/barbados-isola-caraibica-viaggio/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=barbados-isola-caraibica-viaggio https://www.lageografiadelmiocammino.com/2020/01/20/barbados-isola-caraibica-viaggio/#comments Mon, 20 Jan 2020 14:07:41 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=2142 Barbados è l'isola più caraibica dei Caraibi e rispecchia al meglio l’immagine di “paesaggio caraibico” che ciascuno di noi ha in mente. È l'isola più orientale delle Piccole Antille ed è lambita ad ovest dal Mar dei Caraibi e ad est dall'Oceano Atlantico. A Barbados si parla la lingua inglese perché questo territorio è stato una colonia britannica fino al 1966, prima di diventare finalmente uno Stato indipendente.

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Barbados è l’isola più caraibica dei Caraibi e rispecchia al meglio l’immagine di “paesaggio caraibico” che ciascuno di noi ha in mente. È l’isola più orientale delle Piccole Antille ed è lambita ad ovest dal Mar dei Caraibi e ad est dall’Oceano Atlantico. A Barbados si parla la lingua inglese perché questo territorio è stato una colonia britannica fino al 1966, prima di diventare finalmente uno Stato indipendente.

Spiaggia caraibica al tramonto, Barbados
Spiaggia caraibica al tramonto, Barbados

Come altri luoghi caraibici l’economia di questa nazione è ruotata per molti anni intorno al commercio della canna da zucchero. Le piantagioni di questa coltura sono ancora predominanti nella parte centrale dell’isola. La popolazione Bajana è formata per il 90% da neri e per il rimanente 10% da meticci e bianchi.

Bridgetown, Barbados
Bridgetown, Barbados

Quando andare

Barbados, come tutte le isole tropicali, è calda in tutti i mesi dell’anno. Le piogge sono abbastanza irregolari ma è più facile trovare settimane soleggiate nel periodo compreso tra la fine di Dicembre e la fine di Aprile. I nostri mesi caldi – da Giugno a Settembre – sono da evitare perché i temporali sono frequenti e il tasso di umidità è elevato. Inoltre c’è un alto rischio di imbattersi in piccoli uragani.

Barbados, l’isola più caraibica dei Caraibi
Barbados, l’isola più caraibica dei Caraibi

Panoramica generale

L’isola caraibica di Barbados ha varie anime che mi sentirei di racchiudere in tre macro-categorie e zone geografiche:

Costa Sud-Occidentale

Questa zona è facilmente definibile come “quella sotto Bridgetown”. Qui troviamo alcune delle spiagge più belle e autentiche dell’isola e le principali zone turistiche di livello medio. Man mano che ci si sposta a Sud il mare diventa un pochino più mosso ma l’acqua rimane cristallina.

Costa Sud-Occidentale, isola di Barbados
Costa Sud-Occidentale, isola di Barbados

Costa Nord-Occidentale

Questa zona , di conseguenza, è “quella sopra Bridgetown”. Qui abbiamo strutture ricettive di alto livello, boutique alla moda e spiagge caraibiche da copertina. Il mare è piatto e la sabbia è bianchissima.

Costa Nord-Occidentale, isola di Barbados
Costa Nord-Occidentale, isola di Barbados

Costa Orientale

Il lato atlantico è amato principalmente dai surfisti per via delle spiagge battute da onde impetuose. Qui il turismo è molto limitato e le strutture ricettive sono semplici e più economiche.

Costa Orientale, isola di Barbados
Costa Orientale, isola di Barbados

Le alghe sargasso

Un tema che vorrei affrontare è quello delle alghe sargasso. Per chi non le conoscesse sono una tipologia di alga molto diffusa nell’Oceano Atlantico, in continua crescita soprattutto a causa dei cambiamenti climatici. Queste alghe non sono un problema per l’ambiente marino ma lo sono per il turista che vede le tanto bramate spiagge bianche trasformarsi in una distesa di vegetazione maleodorante. Purtroppo l’invasione delle alghe sargasso è sempre più frequente e non è prevedibile. Alle Barbados è più facile trovarle nei mesi di bassa stagione (Giugno/Settembre), concentrate principalmente nella zona orientale dell’isola.

Come spostarsi

La superficie complessiva di Barbados è di 430 km quadrati. Il mio consiglio è quello di noleggiare una macchina. Se non volete spendere troppo accontentatevi di una piccola utilitaria. Le strade sono tutte battute e non dovreste aver alcun tipo di problema. Ricordatevi solo che qui si guida sul lato sinistro. Abituarsi al cambio di prospettiva non è difficilissimo ma lo diventa in serata se bevete qualche bicchiere di troppo e guidate in strade non illuminate. Se la vostra alternativa al noleggio è l’utilizzo di taxi ve lo sconsiglio perché i prezzi sono abbastanza alti. I pullman locali invece sono molto economici ma la sera dovrete fare attenzione.

Isola di Barbados, on the road
Isola di Barbados, on the road

Spiagge

Proverò a fare una mia personalissima classifica delle spiagge più belle dell’isola specificando in quale costa si collocano.

1 – Paynes Bay, costa nord-occidentale

Per me non ci sono dubbi. Il mare più bello di Barbados è questo. Non avevo mai visto l’acqua del mare di un azzurro così intenso contrastare con della sabbia bianca così fine. Il fondale è ricco di pesci ed è facile avvistare le tartarughe marine anche vicino alla riva.

Spiaggia caraibica di Paynes Bay, Barbados
Spiaggia caraibica di Paynes Bay, Barbados
2 – Dover Beach, costa sud-occidentale

Questa è la spiaggia dove il mar dei Caraibi incontra l’Oceano. La sabbia è bianchissima e ricoperta di palme. Il mare è cristallino ma è spesso mosso per via dei venti che provengono dall’Atlantico. Per questo motivo potrete incontrare diversi surfisti amatoriali.

Dover Beach, Barbados
Dover Beach, Barbados
3 – Bathsheba, costa orientale

È la spiaggia più famosa della costa orientale. Qui le onde sono imponenti e la natura è decisamente selvaggia. La costa è punteggiata da enormi scogliere, una delle quali sorge nei pressi della riva e ha una forma di fungo che la rende inconfondibile. Qui troverete i surfisti professionisti.

Spiaggia di Bathsheba, Oceano Atlantico
Spiaggia di Bathsheba, Oceano Atlantico
4 – Crane Beach, costa sud-occidentale

Molti la considerano la spiaggia più bella delle Barbados.  La sabbia è dorata e l’acqua è limpida. Il fatto che per raggiungerla si debba percorrere un sentiero la rende sicuramente più tranquilla rispetto ad altre destinazioni nella stessa zona.

5 – Bottom Bay, costa sud-orientale

Anche questo luogo non è facile da raggiungere. Qui la natura fa da padrona. Le onde che si scagliano sulla costa rendono difficile la balneazione. Il mio consiglio è quello di trascorrerci almeno una mezza giornata per ammirarne la bellezza.

6 – Rockley Beach, costa sud-occidentale

Questa spiaggia, detta anche Accra Beach, è una delle più famose di tutte le Barbados. È un luogo adatto sia al nuoto che al relax. La sua particolarità è data dalla presenza di una passeggiata di oltre 2 km, su una passerella in legno, che costeggia il mare e permette di raggiungere il paese di Hasting.

7 – Carlisle Bay, costa sud-occidentale

Questa baia si trova sotto il centro di Bridgetown e comprende diverse spiagge. È il posto più adatto per praticare sport acquatici e per avvistare le tartarughe marine. Personalmente non amo le spiagge vicine ai porti ma devo ammettere che questa non ha nulla da invidiare alle altre della costa occidentale.

Città

1 – Bridgetown

È la capitale dell’isola ed è qui che si concentrano la maggior parte degli abitanti di Barbados. Le strade del centro sono piene di negozi di souvenir, destinati principalmente ai crocieristi, e mercati locali. Camminando nelle vie principali è facile trovare monumenti ed edifici che testimoniano il passato coloniale dell’isola. Constitution River, National Heroes Square, la Torre dell’Orologio e il complesso del Parliament Bulding meritano sicuramente una visita. Se avete tempo fermatevi anche a visitare la sinagoga e la St. Michael’s Cathedral. Infine, se volete immergervi nella vita Bajana, fate quattro passi in Swan Street che saprà conquistarvi con le tipiche abitazioni in legno colorate che caratterizzano l’isola.

Case Bajane a Bridgetown, Barbados
Case Bajane a Bridgetown, Barbados
2 – St. Lawrence Gap

Situata 5 km a Sud di Bridgetown, questa cittadina è composta da una lunga strada su cui sorgono hotel, bar e ristoranti. Il quartiere di cui fa parte viene chiamato anche Christ Church. Tra le attrattive turistiche principali annoveriamo Dover Beach e una bellissima chiesa a picco sul mare.

St. Lawrence Gap, Caraibi
St. Lawrence Gap, Caraibi
3 – Holetown

Il centro abitato di Holetown è stato il primo insediamento britannico dell’isola. Oggi è una tappa obbligatoria per conoscere meglio la storia delle Barbados. Tra i suoi maggiori punti d’interesse troviamo l’Holetown monument e la chiesa di St James. Questa cittadina è diventata la più glamour dell’isola grazie all’apertura di boutique, ristoranti alla moda e club esclusivi.

4 – Oistins

Un paese di pescatori situato nel Sud dell’isola, vicino all’aeroporto. Vi consiglio di visitarlo il venerdì sera quando si anima per il famosissimo Fish Fry Market, una serata all’aperto dove troverete dei baracchini che cucinano pesce grigliato o fritto con un sottofondo di musica reggae.

Mercato di Oistins, Caraibi
Mercato di Oistins, Caraibi
5 – Speightstown

A Speightown la vita scorre lenta e serafica. È la seconda città delle Barbados e ha un porto abbastanza frequentato. La via principale si chiama Queen Street e qui potrete ammirare qualche antica casa coloniale in ottimo stato.

Altri consigli

Tra le attività da provare assolutamente sull’isola caraibica di Barbados troviamo il surf, la passeggiata a cavallo, lo snorkeling e, se vi piacciono, le moto d’acqua. Per il surf vi consiglio una scuola in cui ho sperimentato una lezione di gruppo con alcuni dei migliori istruttori che io abbia mai incontrato nella mia brevissima carriera da surfista. Si chiama Barry’s Surf e una lezione di gruppo di 2 ore costa circa 70 euro ma si è seguiti con molta attenzione e professionalità.

Tra le escursioni segnalo una visita agli Hunte’s Gardens, al Morgan Lewis Windmill, alla Cherry Tree Hill e alla St. Nicholas Abbey, una casa coloniale dove viene distillato uno dei rum più buoni di tutte le Barbados.

Entroterra, isola di Barbados
Entroterra, isola di Barbados

Dove dormire

Nell’isola caraibica di Barbados potrete trovare diverse tipologie di alloggio. Nella costa nord-occidentale prevalgono i resort di lusso e i boutique hotel. I prezzi sono decisamente elevati. Nella costa sud-occidentale c’è più scelta e potete trovare strutture dignitose a prezzi meno proibitivi.

Io ho alloggiato in un albergo di St. Lawrence Gap che mi sento di consigliare per posizione, pulizia e servizi offerti. La struttura si chiama South Gap Hotel e possiede 34 stanze “full ocean view” e una terrazza fronte mare con piscina. I servizi di ristorazione lasciano un po’ a desiderare ma la location sopperisce ampiamente a queste mancanze.

South Gar Hotel, St. Lawrence Gap
South Gar Hotel, St. Lawrence Gap

Se avete un budget importante da destinare all’alloggio vi consiglio di dare un’occhiata al Treasure Beach Hotel ubicato sulla spiaggia di Paynes Bay. Questo boutique hotel cura ogni minimo dettaglio grazie a un’eleganza discreta. Ci ho trascorso qualche ora per una colazione e un pranzo e ho trovato i servizi e la pulizia ineccepibili.

Dove mangiare

La cucina Bajana combina i sapori caraibici con quelli inglesi. Troverete moltissimo pesce alla griglia condito con spezie, verdure e salsine di ogni tipo. In ogni menù non mancheranno hamburger, sandwich e fish & chips. A questo vanno aggiunti dei piatti di pesce crudo o marinato. Come bevande spopolano rum punch, mojito, birra Banks e Deputy. L’acqua in bottiglia costa di più delle bevande alcoliche ma qualsiasi locale vi servirà della buonissima “tap water” gratuita. Qui di seguito qualche indirizzo da segnare nella vostra agenda:

Il ristorante informale in cui ho mangiato meglio è senza dubbio Cocktail Kitchen a St. Lawrence Gap. Ottimi mojito, un menù che comprende pesce cotto e crudo cucinato in maniera originale e prezzi davvero competitivi.

Ristorante Cocktail Kitchen, St. Lawrence Gap
Ristorante Cocktail Kitchen, St. Lawrence Gap

Il ristorante con la vista più bella è il Champers che vanta una stupenda terrazza su Rockley Beach. Il cibo è un po’ banale ma i sapori e le presentazioni dei piatti sono eccellenti. Come dessert vi consiglio il loro tortino di cioccolato.

Ristorante Champers, Rockley Beach
Ristorante Champers, Rockley Beach

Il ristorante più chic è il The Cliff a Paynes Bay. Il personale non è particolarmente gentile, i prezzi sono alti ma il panorama e l’arredamento lo rendono uno dei posti da vedere assolutamente, soprattutto al tramonto. Piatti buoni ma non indimenticabili.

Il ristorante, forse immotivatamente, più caro dell’isola è il Nishi a Holetown. Non ho resistito al loro sushi e ho prenotato una cena. La qualità del pesce è ottima, la presentazione dei piatti anche ma il prezzo è decisamente fuori mercato. Io mi sono tolta questo sfizio ma, col senno di poi, potete anche evitare questa spesa. Il locale è ben arredato ma rimane all’interno del paese, in un cortile un po’ buio e lontano dal mare.

Ristorante Nishi, Holetown
Ristorante Nishi, Holetown

Oltre ai ristoranti menzionati sopra ho provato il Tapas a Hastings, gestito da un italiano, il Waterfront Cafè a Bridgetown, ideale per un pranzo veloce, e il Dina’s Bar a Bathsheba, l’unico locale sulla spiaggia. Sono ristoranti validi ma non meritano una descrizione approfondita.

Vita notturna

La vita notturna nell’isola caraibica di Barbados è intensa soprattutto nei pressi di St. Lawrence Gap e Holetown. La prima località si rivolge a una clientela chiassosa che ama entrare e uscire da diversi bar consumando shot e birre al bancone. Molto gettonate anche le serate di karaoke. La seconda località è decisamente più “posh” e offre beach party sulla spiaggia e un paio di club alla moda dove degustare costosi cocktail.

Beach party, Barbados
Beach party, Barbados

Stima delle spese

Arriviamo alla nota dolente. L’isola caraibica di Barbados, come avrete capito, non è economica. Potete sicuramente fare dei saving su hotel o cene ma, in linea di massima, questa meta è molto costosa.

I voli richiedono almeno uno scalo e vi direi di considerare circa 1000 euro per un biglietto di a/r.

I boutique hotel vanno dai 200 ai 400 euro al giorno, inclusa la prima colazione. Per un resort di lusso i prezzi salgono ulteriormente, anche oltre gli 800 euro, ma includono spesso un servizio di all inclusive. Esistono anche strutture più economiche ma se arrivate fino a qui la mia personale opinione è che dovreste godervi al massimo l’esperienza.

Il noleggio di una macchina “basica”, assicurazione inclusa, si aggira intorno ai 60/70 euro al giorno. Per pranzi, cene e vizi vari, senza strafare, considerate un range che va dai 120 ai 200 euro al giorno.

Il totale è di circa 5500/6000 euro per un viaggio di coppia di una settimana. Ricordatevi che parlo sempre di alta stagione e quindi del nostro inverno.

Altre mete nei Caraibi

Bahamas, Harbour Island

Martinica, Antille Francesi

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Harbour Island, il paradiso nascosto delle Bahamas https://www.lageografiadelmiocammino.com/2019/10/24/harbour-island-bahamas/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=harbour-island-bahamas https://www.lageografiadelmiocammino.com/2019/10/24/harbour-island-bahamas/#comments Thu, 24 Oct 2019 13:39:49 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=1931 Harbour Island è considerata il paradiso nascosto delle Bahamas. Quest’appellativo se lo è guadagnata negli anni grazie all'arrivo di un turismo esclusivo e discreto che ama il lusso ma non l’ostentazione.

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Harbour Island è considerata il paradiso nascosto delle Bahamas. Quest’appellativo se lo è guadagnata negli anni grazie all’arrivo di un turismo esclusivo e discreto che ama il lusso ma non l’ostentazione.

L’isola è perfetta per coppie e famiglie ed è consigliata a chi ama la natura e il relax ma fugge dalla banalità e dalle mete inflazionate. Qui non troverete ombrelloni a noleggio o attrezzature per sport acquatici ma potrete contemplare l’oceano e fare lunghe passeggiate in assoluta libertà.

Purtroppo questa riservatezza ed esclusività non è alla portata di tutte le tasche. Harbour Island si rivolge principalmente a un turismo elitario con una capacità di spesa davvero elevata.

Vista su Dunmore Town, Harbour Island
Vista su Dunmore Town, Harbour Island

Quando andare

Il periodo migliore per visitare Harbour Island va da febbraio a maggio, anche se il picco turistico si raggiunge solitamente nel periodo natalizio. Questi mesi solitamente sono soleggiati e il mare è calmo. I mesi estivi sono da evitare perché il rischio di imbattersi in piccoli uragani è molto elevato. Fortunatamente il recente uragano Dorian ha risparmiato l’isola.

Come arrivare

Arrivare ad Harbour Island non è né semplice né veloce e questo è un altro motivo che aumenta l’esclusività e la riservatezza di questa destinazione.

L’aeroporto più vicino è quello di North Eleuthera ed è collegato a Miami e Fort Lauderdale, in Florida, da un volo di circa un’ora su piccoli velivoli a elica che trasportano un massimo di 20/30 passeggeri. La compagnia che ho scelto è la Silver Airways ma ne esistono anche altre. In alternativa si può prendere un volo dalla capitale delle Bahamas, Nassau, che dura circa 25 minuti.

Una volta arrivati a North Eleuthera dovrete prendere un taxi collettivo verso un piccolo molo, dove alcune imbarcazioni aspettano i turisti per attraversare la laguna e portarli nella cittadina di Dunmore Town. In tutto considerate circa 20 minuti di viaggio.

L’unica alternativa all’aereo è quella di salpare da Nassau con la compagnia Bahamas Ferries che in 3 ore di navigazione vi porterà direttamente ad Harbour Island, dopo un breve scalo a Spanish Wells.

Porto di Dunmore Town
Porto di Dunmore Town

Come muoversi

Harbour Island è lunga poco più di 3 miglia e larga circa mezzo miglio. Di conseguenza noleggiare un’automobile è assolutamente inutile. Il mezzo migliore per spostarsi sono le golf cart. In alternativa potrete affittare delle biciclette, disponibili in vari negozi di Donmore Town.

Golf cart, Bahamas
Golf cart, Bahamas

Cosa vedere

Le giornate sull’isola scorrono lente e la vita da spiaggia fa da padrona. Il litorale più frequentato è quello sul lato orientale dell’isola dove troviamo la famosissima Pink Sand Beach, chiamata così per via della sua sabbia rosa. Questo fenomeno naturale e dovuto a vari fattori tra cui frammenti di conchiglie e coralli depositati sulla spiaggia, minuscoli pezzi di roccia e un carapace di colore rosa che vive sul bagnasciuga. Il mare è calmo, l’acqua è limpida e gli ombrelloni sono talmente distanziati l’uno dall’altro che vi sembrerà di essere su un’isola deserta.

Pink Sand Beach
Pink Sand Beach
Spiaggia rosa, Harbour Island
Spiaggia rosa, Harbour Island

Dunmore Town è un villaggio inglese del Seicento trapiantato ai tropici ed è l’unico centro abitato dell’isola. La sua particolarità è data dalle case colorate, in stile vittoriano, che animano le sue vie soleggiate e la vita sonnolenta dei suoi abitanti. Gli unici edifici degni di nota sono la chiesa del paese e un paio di negozietti nei pressi del molo dove approdano le barche provenienti da Nassau. Un posto fuori dal tempo in cui nessuno si mette in mostra.

Chiesa di Dunmore Town
Chiesa di Dunmore Town
Villaggio di Dunmore Town
Villaggio di Dunmore Town

Un altro porticciolo turistico è quello di Romora Bay, dal quale potrete ammirare tramonti indimenticabili mentre sorseggiate una birra ghiacciata.

Porto di Romora Bay
Porto di Romora Bay
Tramonto a Romora Bay
Tramonto a Romora Bay

Dove dormire

Data la natura esclusiva di quest’isola non esistono strutture ricettive per “backpackers” e nemmeno villaggi turistici in “all inclusive”. Le uniche soluzioni abitative sono i piccoli boutique hotel che fiancheggiano la costa o le ville private con piscina di proprietà di attori e industriali.

L’hotel più economico dell’isola si chiama Royal Palm e si trova a pochi minuti a piedi dal centro di Donmore Town. Le sue stanze sono molto grandi ma non brillano per pulizia o confort. Chi sceglie questa struttura lo fa solamente per risparmiare qualche soldino.

A mio avviso il Coral Sand è il resort di charme più bello di tutta Harbour Island. La struttura ha una splendida piscina che affaccia su Pink Sand Beach. Gli interni in stile vittoriano, rivisitati in chiave moderna, sono molto ricercati, soprattutto nella hall. Ottimo anche il cibo. L’unica pecca, dato anche il costo elevato delle stanze, è il servizio un po’ approssimativo.

Coral Sand Hotel, Pink Sand Beach Bahamas
Coral Sand Hotel, Pink Sand Beach

Camminando sulla spiaggia di Pink Sand ho avuto modo di notare altri boutique hotel. Tra tutti mi permetto di segnalarvi il Runaway Hill Club, un curatissimo cottage, nascosto tra la vegetazione, che comprende un totale di 10 abitazioni vista mare.

Dove mangiare

Ecco una mia personale classifica dei ristoranti più buoni dell’isola. Come potrete immaginare la scelta non è vasta e quindi la prenotazione è sempre consigliata. I prezzi sono cari ovunque e le cucine chiudono alle 22.00

1 – Rock House

Questo ristorante merita una visita anche solo per la posizione predominante sul porto di Donmore Town. La lista dei vini è all’altezza della location, così come il servizio. I piatti sono buoni ma non particolarmente creativi. Io ho assaggiato un cake crab e un piatto di pasta ai frutti di mare. Aggiungo che questa struttura ospita anche un hotel molto esclusivo.

2 – Sip Sip

Preso letteralmente d’assalto all’ora di pranzo questo ristorante con vista su Pink Beach è una vera istituzione, a tal punto da permettersi un negozietto che vende ogni tipo di gadget. La sua cucina caraibica è fantastica ma anche gli amanti di hamburger e club sandwich troveranno delle proposte all’altezza delle aspettative. Completano l’offerta la lista dei cocktail a base di rum e tequila.

Ristorante Sip Sip, Harbour Island
Ristorante Sip Sip, Harbour Island
3 – The Landing

Un posto romantico arredato con molta cura. Piatti ben presentati e utilizzo di materie prime bio. Il servizio lascia un po’ a desiderare, soprattutto se comparato con il prezzo medio di una cena. Il punto di forza di questo ristorante, a mio avviso, sono le portate di carne.

Ristorante The Landing, Harbour Island
Ristorante The Landing, Harbour Island
4 – Latitude 25

Il ristorante dell’hotel Coral Sand merita una visita anche solo per l’atmosfera e la raffinatezza dei suoi arredi e del suo servizio. La zuppa di pesce caraibica chiamata “caribbean bouillabaisse” vi lascerà senza fiato e senza appetito.

Mi permetto di segnalarvi anche le colazioni del Cocoa Coffee House, un grazioso bar che sforna torte fatte in casa e muffin deliziosi. Mettetevi in coda e aspettate il vostro caffè in uno dei tavolini vista mare.

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Guatemala e Belize: itinerario e costi https://www.lageografiadelmiocammino.com/2019/04/15/belize-e-guatemala-itinerario-e-costi/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=belize-e-guatemala-itinerario-e-costi https://www.lageografiadelmiocammino.com/2019/04/15/belize-e-guatemala-itinerario-e-costi/#comments Mon, 15 Apr 2019 13:48:15 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=1343 Un viaggio attraverso due paesi dal grande impatto paesaggistico. Il Guatemala con le sue rovine Maya, i variopinti mercati e i vulcani in attività. Il Belize con le sue isole coralline e il mare caraibico in cui fare immersioni o crogiolarsi al sole. Un itinerario studiato appositamente per avere in poco più di due settimane una panoramica di entrambi i luoghi e concedersi anche qualche momento di relax.

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Belize e Guatemala, itinerario e costi. Un viaggio attraverso due paesi dal grande impatto paesaggistico. Il Guatemala con le sue rovine Maya, i variopinti mercati e i vulcani in attività. Il Belize con le sue isole coralline e il mare caraibico in cui fare immersioni o crogiolarsi al sole. Un itinerario studiato appositamente per avere in poco più di due settimane una panoramica di entrambi i luoghi e concedersi anche qualche momento di relax.

San Pedro, Belize
San Pedro, Belize

QUANDO ANDARE

Guatemala e Belize andrebbero visitati durante la stagione secca che va da Gennaio ad Aprile mentre bisognerebbe evitarli durante la stagione piovosa che va da Maggio ad Ottobre.

DAY 1 – ANTIGUA

Volo Milano – Guatemala City con United Airlines

costo volo a/r con scalo a Francoforte – 805 euro

Transfer privato per Antigua – 43 euro

Arrivo a Antigua e sistemazione presso l’hotel San Rafael

costo per 3 notti – 489 euro

DAY 2 e DAY 3 – ANTIGUA

Vedi l’articolo dedicato ai luoghi da vedere nella città di Antigua

DAY 4 – LAGO ATITLAN

Transfer collettivo per Lago Atitlan – 12 euro

Arrivo a Panajachel e sistemazione presso la Posada De Los Volcanes

costo per 1 notte – 45 euro

DAY 5 – LAGO ATITLAN

Vedi l’articolo dedicato a cosa vedere in Guatemala

Transfer collettivo + bus Maya de oro per Flores – 58 euro

DAY 6 – TIKAL

Tour con Martsam Travel70 euro

Vedi l’articolo dedicato a cosa vedere in Guatemala

Arrivo a Flores e sistemazione presso Casa Amelia

costo per 1 notte – 45 euro

DAY 7 – CAYE CAULKER

Transfer in bus per Belize City – 40 euro

Transfer in barca per Caye Caulker con Belize Express Water Taxi18 euro

Arrivo a Caye Caulker e sistemazione presso Barefoot Beach Belize Resort

costo per 2 notti – 151 euro

DAY 8 – CAYE CAULKER

Tour presso la Hol Chan Marine Reserve e Shark Ray Alley – 80 euro

Leggi l’articolo dedicato a questa meta: Caye Caulker, l’isola più autentica del Belize

Caye Caulker, Belize
Caye Caulker, Belize
DAY 9 – SAN PEDRO

Transfer in barca per Caye Ambergris – 20 euro

Arrivo a San Pedro e sistemazione presso X’tan Ha “The Waterfront” Resort

costo per 3 notti – 561 euro

DAY 10 – SAN PEDRO

Giornata in spiaggia

DAY 11 – SAN PEDRO

Giornata in spiaggia ed escursione in barca con immersioni – 50 euro DAY

Leggi l’articolo dedicato a questa meta: Caye Ambergris, l’isola del Belize conosciuta anche come San Pedro

San Pedro, Belize
San Pedro, Belize
12 – PLACENCIA

Transfer in barca per Belize City con Belize Express Water Taxi26 euro

Transfer in bus da Belize City a Mango Creek + barca per Placencia – 25 euro

Arrivo a Maya Beach e sistemazione presso Singing Sands Inn

costo per 2 notti – 177 euro

DAY 13 – PLACENCIA

Tour presso Silk Caye – 60 euro

Silk Caye, Placencia
Silk Caye, Placencia
DAY 14 – LIVINGSTON

Transfer in barca a Mango Creek + bus per Punta Gorda – 15 euro

Transfer in barca per Livingston – 35 euro

Arrivo a Livingston e sistemazione presso l’hotel Villa Caribe

costo per 1 notte – 75 euro

DAY 15 – RIO DULCE

Tour di Rio Dulce – 60 euro

Vedi l’articolo dedicato a cosa vedere in Guatemala

Transfer in bus da Rio Dulce a Guatemala City con Litegua25 euro

Arrivo a Guatemala City e sistemazione presso Radisson Hotel & Suites

costo per 2 notti – 140 euro

DAY 16 – GUATEMALA CITY

Vedi l’articolo dedicato a cosa vedere in Guatemala

DAY 17 – GUATEMALA CITY

Rientro in Italia.

Volo Guatemala City – Milano con United Airlines con scalo a Francoforte

COSTO TOTALE SOLO TRAVEL – 3125 euro

COSTO QUOTA SINGOLA per VIAGGIO IN COPPIA – 2285 euro

escluso vitto

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