Città italiane - La geografia del mio cammino https://www.lageografiadelmiocammino.com/tag/citta-italiane/ Mila Camnasio, Travel Blogger Thu, 20 Apr 2023 15:32:46 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.6.1 Cosa mangiare a Padova: 7 ristoranti imperdibili https://www.lageografiadelmiocammino.com/2022/10/26/cosa-mangiare-a-padova-7-ristoranti-imperdibili/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=cosa-mangiare-a-padova-7-ristoranti-imperdibili https://www.lageografiadelmiocammino.com/2022/10/26/cosa-mangiare-a-padova-7-ristoranti-imperdibili/#respond Wed, 26 Oct 2022 08:28:46 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=5573 Sono stata a Padova almeno una decina di volte, quasi sempre per lavoro. Ho quindi sperimentato ogni tipo di cucina e ristorante. Spesso la scelta migliore è quella di perdersi nelle numerose enoteche del centro storico e spizzicare qualcosa al bancone. Se, invece, non volete rinunciare alla tradizionale tavola imbandita ecco qualche ristorante che farà al caso vostro.

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Cosa mangiare a Padova? Quali ristoranti scegliere? Per queste domande ci sono diverse risposte. Spesso la scelta migliore è quella di perdersi nelle numerose enoteche del centro storico e spizzicare qualcosa al bancone.

Aperitivo in Piazza della Frutta
Aperitivo in Piazza della Frutta

Nel mio articolo dedicato ai luoghi imperdibili della città di Padova troverete dei suggerimenti su una serie di enoteche e bar che servono prosecchi, spritz e cicchetti. Le tapas più famose sono le polpette di carne, baccalà o spinaci; i mini-toast farciti con prosciutto di petto d’oca, pollo o carciofi; ma anche assaggini di salami, soppressa e salsiccia luganera.

Se, invece, non volete rinunciare alla tradizionale tavola imbandita ecco qualche ristorante che farà al caso vostro.

La mia personale classifica dei 7 ristoranti più buoni di Padova

1. Enotavola Pino

In quella che potrebbe sembrare una banalissima enoteca è nascosto uno dei ristoranti più buoni della città di Padova. L’ambiente è familiare e all’interno del locale troverete due salette intime e appartare in cui provare le specialità della casa. La cucina è prevalentemente di pesce e propone poche portate realizzate con materie prime freschissime. Il piatto che vale il viaggio è la tartare di gambero rosso di Mazara del Vallo con julienne di cappuccio bianco e viola all’aceto di lamponi. Completa l’offerta una carta dei vini davvero eccezionale e la presenza di ben 4 sommelier.

Enotavola Pino
Enotavola Pino

2. Fuel Ristorante in Prato

Se parliamo di ristoranti a Padova, la guida Michelin è sempre una garanzia! Del Fuel ho apprezzato due cose: il dehors meraviglioso su Prato della Valle e la creatività dei suoi giovani chef che cambiano saltuariamente nel segno della continuità stilistica. Fuel significa Forza, Umiltà, Energià e Libertà. Tutti questi valori li ritroviamo nei loro piatti, che propongono accostamenti inediti e presentazioni ricercate. Ottima anche la carte dei vini.

Ristorante Fuel
Ristorante Fuel

3. Zafferano

Se vi trovate in zona fiera per lavoro non potrete fare a meno di provare questo ristorante storico. Il menù è impostato solo sul pesce, senza nessuna divagazione, anche se alcuni accostamenti sono piuttosto azzardati. Da provare assolutamente l’insolita cacio e pepe con scampi e il tradizionale baccalà mantecato su polentina morbida fumante. L’ambiente è classico ed elegante.

4. Ai Navigli

Il ristorante Ai Navigli è un’icona di charme tra le proposte gastronomiche della città di Padova. Il suo arredamento è molto elegante, l’atmosfera intima e il menù ricercato. Perfetto per una serata romantica, Ai Navigli propone solo piatti di pesce. Le portate che ho preferito sono state i ravioli all’astice e l’antipasto di granceola e quinoa. Il ristorante non è economico ma il servizio e la location meritano un piccolo “overprice”.

Ristorante Ai Navigli
Ristorante Ai Navigli

5. Gourmetteria

La Gourmetteria è un luogo accogliente ma allo stesso tempo semplice. Il focus della sua cucina sono i piatti della tradizione, basati sulla stagionalità e sulla scelta di prodotti a km zero. Ottima anche la carta dei vini che propone etichette italiane particolari e difficilmente replicabili in altri ristoranti. Piatti consigliati: arancini veneti, baccalà mantecato, gallina padovana e bigoli in salsa.

6. Antonio Ferrari

Dal 2004 Antonio Ferrari è la bottega bistrot più conosciuta della città di Padova. Qui troverete una salumeria, un ristorante e un’enoteca con diverse proposte adattabili ai diversi momenti della giornata. Ottima la schiuma di burro con il pane tostato che viene servita come entrata. Tra le portate consiglio la tartar di tonno e le mazzancolle in saor. Nonostante non mi abbiano trattata come avrei voluto, non posso esimermi dal menzionarlo.

Antonio Ferrari
Antonio Ferrari

7. Imasa

Se avete in programma di rimanere a lungo a Padova e non potete fare a meno del sushi, il ristorante Imasa saprà come soddisfarvi. Qui troverete i migliori uramaki e nigiri della città; oltre a fantastici ravioli colorati (dimsum) ripieni di seppia, gambero, branzino e calamari. L’ambiente è elegante e il servizio rapido e cortese.

Ma…se è vero che il cibo è il ricordo più vivido di una città, la cultura può essere altrettanto fondamentale! Per questo motivo vi consiglio di leggere il mio articolo dedicato ai 12 luoghi imperdibili di Padova.

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MATERA: cosa vedere nella terza città più antica del mondo https://www.lageografiadelmiocammino.com/2021/06/18/matera-cosa-vedere-nella-terza-citta-piu-antica-del-mondo/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=matera-cosa-vedere-nella-terza-citta-piu-antica-del-mondo https://www.lageografiadelmiocammino.com/2021/06/18/matera-cosa-vedere-nella-terza-citta-piu-antica-del-mondo/#comments Fri, 18 Jun 2021 16:32:15 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=4267 Matera è al terzo posto tra le città più antiche del mondo, dopo Aleppo e Gerico. In quest’articolo vi racconterò cosa vedere in quella che viene sopranominata “la Città dei Sassi”, dove “le strade sono tetti e i tetti sono strade” e dove “le case sono scavate nella roccia e costruite con la roccia” grazie alla sapiente alternanza di un’architettura in negativo e in positivo. Matera rappresenta uno straordinario esempio di come l’uomo ha saputo adattare la natura alle proprie esigenze di vita.

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Matera è al terzo posto tra le città più antiche del mondo, dopo Aleppo e Gerico. In quest’articolo vi racconterò cosa vedere in quella che viene sopranominata “la Città dei Sassi”, dove “le strade sono tetti e i tetti sono strade” e dove “le case sono scavate nella roccia e costruite con la roccia” grazie alla sapiente alternanza di un’architettura in negativo e in positivo. Matera rappresenta uno straordinario esempio di come l’uomo ha saputo adattare la natura alle proprie esigenze di vita.

Matera sorge 400 mt sopra il livello del mare, nel punto d’incontro fra due suoli molto diversi: le murge (dal latino roccia)  e le colline. La Murgia Materana è stata modellata dal fenomeno carsico, che ha creato un canyon e ha reso Matera una delle città paesaggisticamente più atipiche e straordinarie d’Europa e, forse, anche del mondo. Le rocce, contrariamente a quanto si possa pensare, non sono di tufo ma calcaree.

Matera all'ora del tramonto
Matera all’ora del tramonto

Matera è stata scelta come set cinematografico di moltissimi film italiani e internazionali. Una delle vie più belle e famose della città, con scorci mozzafiato, è Via Muro. Qui sono state girate moltissime scene della passione di Cristo mentre nella Murgia è stata ripresa la scena della Crocifissione, sempre legata al famoso film di Mel Gibson. Tuttavia, il primo regista che scelse Matera come set cinematografico fu Pierpaolo Pasolini che girò qui Il Vangelo secondo Matteo e descrisse Matera come “ferocemente antica”. Da allora furono prodotte decine di film tra cui l’attesissimo 007 No Time to Die che uscirà nei prossimi mesi.

Una storia di riscatto e redenzione

I primi villaggi e le prime presenze umane sedentarie risalgono al Neolitico. Nel 700 a.C. – con l’arrivo dei greci – iniziarono a nascere le prime grotte, che poi aumentarono durante gli anni delle invasioni barbariche (dal 166 al 476 d.C.). Le case caverna servivano soprattutto come strumento difensivo. Dal 1200 iniziarono a svilupparsi contemporaneamente il “barisano” e il “caveoso” e, solo in seguito, la “civitas” ovvero la prima città.

Intorno al 1800 Giuseppe Bonaparte, fratello di Napoleone e Re delle Due Sicilie, trasferì la capitale da Matera a Potenza, facendo così arretrare nuovamente la città. Fino agli anni 30 a Matera non esistevano le strade e il paese era sprovvisto di corrente elettrica. Inoltre, il canyon era una fogna a cielo aperto. Il primo che tentò di sistemare le cose fu Mussolini.

Nel 1943 il romanzo di Carlo Levi “Cristo si è fermato a Eboli” smosse le coscienze.  L’autore descriveva Matera con queste parole: “Chiunque veda Matera non può non restarne colpito tanto è espressiva e toccante la sua dolente bellezza”.

Nel 1952 De Gasperi visitò Matera e l’additò come “vergogna d’Italia”. Poco dopo fece una legge per il risanamento dei sassi. Più di 30.000 persone furono costrette, alcune contro il loro volere, a lasciare le case caverne e stabilirsi nella parte alta, dove vennero costruite delle case popolari. Non fu facile mandare via gli abitanti. I sassi divennero poi del demanio. Oggi per il 30% appartengono a privati mentre per il restante 70% vengono affittati a coloro che siano in grado di presentare un progetto di riqualificazione.

Nel 1993 a Cartagena, grazie soprattutto agli scritti di Pietro Laureano che studiò il sistema materano di raccolta delle acque, Matera divenne Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Il riscatto della città fu completato il 17 ottobre 2014, quando Matera divenne la Capitale Europea della Cultura 2019.

Matera, Basilicata
Matera, Basilicata

Informazioni logistiche su Matera

Come muoversi in città

Matera è una città che va visitata inerpicandosi tra le sue strade, scavate nella roccia, in salita e in discesa. Per questo motivo è necessario indossare scarpe da ginnastica e prepararsi a camminare tanto. Se proprio non riuscirete a tornare in albergo sappiate che in paese potreste trovare qualche Ape Car disposta ad aiutarvi.

Quando andare

Matera può essere visitata tutto l’anno, anche se personalmente vi sconsiglio i mesi più caldi ovvero luglio e agosto. Le stagioni migliori sono sicuramente quelle primaverili e autunnali. Tuttavia, il periodo più suggestivo è quello che precede il Natale. A dicembre, infatti, la città organizza un “Presepe vivente nei Sassi” con più di mille figuranti. Vi suggerisco di vederlo almeno una volta nella vita.

Come arrivare a Matera

L’aeroporto più vicino è quello di Bari Palese che dista meno di 60 km dalla città. Da lì potrete noleggiare un’autoche però sarà completamente inutile per vedere Matera– oppure usufruire del servizio bus navetta di Pugliairbus.

Guida turistica

Pur non essendo una “fan” delle guide turistiche, vi posso assicurare che Matera merita d’essere visitata con una persona competente che ve n’illustri la storia e gli aneddoti. La guida più preparata e simpatica di tutta la città è senza dubbio Giulio. Per prenotarvi mandategli un messaggino al numero +39 320.8214680. Non ve ne pentirete.

On the road verso Matera
On the road verso Matera

Cosa vedere a Matera

1. Belvedere di Matera

Una delle prime cose da vedere arrivando a Matera è il suo famosissimo “Belvedere”. Il punto d’osservazione si trova all’interno del Parco Archeologico Naturale della Murgia Materana e si può raggiungere in due modi: se avete un’automobile potrete arrivaci “dall’alto”, percorrendo una strada asfaltata; se invece non siete automuniti potrete transitare sul sentiero che parte dalla città. Un trekking vi porterà nel cuore del canyon: attraverserete un ponte tibetano e inizierete a salire lungo un sentiero roccioso che vi guiderà fino in cima alla gravina. Da qui potrete ammirare Matera in tutto il suo splendore. Il mio consiglio è di raggiungere il Belvedere all’ora del tramonto per osservare il sole nascondersi dietro la Città dei Sassi.

Il belvedere della città di Matera
Il belvedere della città di Matera

2. Chiese Rupestri

All’interno del Parco Archeologico Naturale della Murgia non troverete solo il Belvedere ma anche delle meravigliose chiese rupestri. Le chiese rupestri sono dei veri e propri luoghi di culto incastonati nella roccia. Non a caso la parola ”rupestre” deriva da rupe, sinonimo di roccia. Molte di queste strutture conservano ancora oggi dei meravigliosi affreschi. La più importante è senza dubbio la Cripta del Peccato Originale, sopranominata anche Cappella Sistina dell’arte rupestre per via del suo interno completamente affrescato con colori brillanti.

Parco Archeologico Naturale della Murgia Materana
Parco Archeologico Naturale della Murgia Materana

3. Casa Noha

Casa Noha è un sito archeologico di proprietà del FAI, all’interno del quale viene proiettato, sulle pareti, un cortometraggio di 25 min che racconta la storia di Matera. Una buona opportunità per capire meglio i sassi e le persone che vi abitavano. Tra le cose da vedere a Matera è certamente una di quelle che visiterei per prima perché vi permetterà di osservare la città con altri occhi.

4. Sasso Barisano

La zona soprannominata Sasso Barisano si chiama in questo modo perché guarda a Oriente ed è diretta verso Bari. Quest’area è da sempre la più “ricca e glamour” di Matera. Qui troverete boutique hotel, ristoranti, botteghe artigianali e gallerie d’arte.

Cosa vedere in questa parte di Matera? Sicuramente la Chiesa di San Pietro Barisano, splendido esempio di costruzione scavata nella roccia e rivestita con la stessa roccia recuperata dagli scavi; e il Convento di Sant’Agostino, costruito nel 1591 in una posizione molto panoramica.

Cosa vedere a Matera: Sasso Barisano
Cosa vedere a Matera: Sasso Barisano

5. Sasso Caveoso

La zona soprannominata Sasso Caveoso, orientata verso sud, prende il nome dalla città di Montescaglioso, nota nel medioevo come Mons Caveous. Quest’area è da sempre la più “povera” ma allo stesso tempo la più caratteristica di tutta Matera. Qui troverete decine di grotte scavate nel calcare – dove hanno vissuto molti materani fino all’arrivo di De Gasperi – e altrettante chiese rupestri – dove hanno abitato moltissimi monaci di clausura, morti giovani anche per le condizioni precarie in cui vivevano.

Cosa vedere in questa parte di Matera? Io partirei da Piazza San Pietro Caveoso, con l’omonima chiesa che affaccia sulla Murgia; poi visiterei le chiesette rupestri della Madonna de Idris e di San Giovanni in Monterrone; infine mi dedicherei al Convinicio di Sant’Antonio per poi perdermi nei vicoli senza una meta precisa.

Cosa vedere a Matera: la chiesa rupestre della Madonna de Idris
Cosa vedere a Matera: chiesa rupestre della Madonna de Idris

6. Civita

La Civita è il primo insediamento di Matera e si sviluppa sul punto più alto della città. In passato era racchiusa all’interno di mura difensive e per entrarci bisognava pagare un dazio.

Cosa vedere in questa parte di Matera? Il vostro tour potrebbe iniziare dalla Chiesa di San Francesco d’Assisi per poi continuare nella famosa Piazza del Sedile, che fino al 1200 era adibita a mercato comunale per poi diventare il centro politico e amministrativo della città; dirigetevi poi verso la Cattedrale – in stile romanico pugliese all’esterno e barocco all’interno – voluta da Papa Urbano VI e inaugurata nel 1270; infine visitate Piazzetta Pascoli e la sua “terrazza panoramica” dalla quale ammirare uno degli scorci più belli sul Sasso Caveoso.

Cosa vedere a Matera: la Cattedrale
Cosa vedere a Matera: la Cattedrale

7. Casa Grotta

Non potrete andarvene da Matera senza aver visitato almeno una Casa Grotta. Io, per non farmi mancare nulla, ci ho anche dormito ma di questo ve né parlerò più avanti. Entrare in queste strutture vi farà rendere conto di come hanno vissuto molti materani fino al 1900. Queste caverne ospitavano intere famiglie che condividevano lo spazio, già molto ridotto, con i loro animali d’allevamento (maiali, polli, muli). Le condizioni igieniche erano quindi precarie. Gli animali servivano ad assicurare calore e cibo perché nelle grotte non era presente la corrente elettrica. Oltre a questo, per molti anni, è mancata anche l’acqua e un sistema fognario.

Cosa vedere a Matera: Casa Grotta
Cosa vedere a Matera: Casa Grotta

8. MUSMA

Il MUSMA è un museo quasi interamente dedicato alla scultura, ubicato in un Palazzo Grotta scavato nel XVII secolo e poi ristrutturato. Vale la pena di pagare l’ingresso anche solo per visitarne la costruzione. Le 350 opere esposte non sono indimenticabili ma troverete comunque qualche artista degno di nota.

9. Palombaro Lungo

Matera è diventata Patrimonio dell’Umanità soprattutto per via del suo processo di raccolta delle acque. Scavando nella roccia, i materani hanno creato un acquedotto e un sistema di vasi comunicanti, dall’alto verso il basso, degno dei migliori ingegneri idraulici. Inoltre il “cocciopesto”,ovvero una malta rossastra, ha permesso l’impermeabilizzazione dei canali. Per rendervi conto di quest’opera grandiosa non vi resta che visitare il Palombaro Lungo, ovvero la grande cisterna scavata sotto Piazza Vittorio e utilizzata per raccogliere l’acqua potabile. Un percorso a 17 mt di profondità che vi consentirà d’ammirare e comprendere questa “cattedrale d’acqua”.

10. Castello Tramontano

Il Castello del Conte Tramontano, in stile aragonese, sovrasta il centro storico di Matera. La fortezza non fu mai completata perché il proprietario, nobile e mercante, si fece moltissimi nemici tra la popolazione e un bel giorno venne ucciso dagli stessi abitanti di Matera, stanchi dei suoi soprusi, a pochi passi dalla Cattedrale.

Dove dormire a Matera

Per vivere davvero appieno la città di Matera vi consiglio di trascorrere almeno una notte in una Casa Grotta “ristrutturata”. Ci sono diversi alberghi in grado di farvi rivivere quest’esperienza ma il più caratteristico è sicuramente il Sextantio, un progetto culturale di recupero conservativo di 18 grotte, trasformate in altrettante stanze, e di una chiesa rupreste, trasformata in sala colazioni. Tutto il complesso – soprannominato “Grotte della Civita” – è situato nel Sasso Barisano, in una posizione strategica per raggiungere quasi tutte le attrazioni turistiche di Matera e per ammirare il panorama sul Parco della Murgia.

Sextantio, l'albergo diffuso più bello di Matera
Sextantio, l’albergo diffuso più bello di Matera

Io ho dormito nella stanza numero 17, una caverna di circa 35 mq con una vasca ubicata nella zona notte. L’arredamento ha cercato di preservare quelle che erano le peculiarità delle Case Grotte: mancanza di finestre, illuminazione soffusa, candele, coperte di lino grezzo, caraffa d’acqua, ambienti non separati e mobili in legno. Tuttavia, l’esperienza più indimenticabile è stata fare colazione in un’antica Chiesa Rupestre del XIII Secolo. Un contesto mistico nel quale gli ospiti dell’albergo diffuso possono degustare il rinomato pane di Matera, focacce appena sfornate, dolci della tradizione fatti in casa, frutta fresca di stagione, mozzarelle, ricotta, yogurt bianco e deliziose marmellate. Un pieno d’energia per tutta la giornata.

Sextantio, l'albergo diffuso più bello di Matera
Sextantio, l’albergo diffuso più bello di Matera

Completano l’offerta cortesia del personale, pulizia e aree comuni curate in ogni minimo dettaglio. L’albergo diffuso non è raggiungibile in auto ma possiede un servizio navetta molto efficiente.

Dove mangiare a Matera

Negli ultimi anni Matera si è riempita di locali troppo turistici. Per questo motivo vorrei consigliarvi un paio di ristoranti che possono fare davvero la differenza. Il primo si chiama Zio Ninì e si trova nei pressi di Piazza del Sedile. Qui potrete pranzare con i veri piatti della tradizione lucana: cialledda, bruschetta con ricotta e peperoni cruschi, zuppa di fave e cicoria e l’immancabile birra lucana. Prezzi ottimi e servizio eccellente.

Ristorante Zio Ninì
Ristorante Zio Ninì

Il secondo ristorante che vorrei consigliarvi si chiama La Gattabuia. Nonostante la “perdita” della nostra prenotazione, la mancanza del vino che avevamo scelto e l’impossibilità di cambiare un piatto nel menù degustazione, mi sono trovata davvero bene. A differenza della maggior parte dei ristoranti materani, qui si mangia prevalentemente pesce, abbinato però ad alcuni prodotti locali come pane materano, capocollo, funghi della murgia, etc.. Buona carta dei vini e presentazione dei piatti eccellente. Prezzo giustificato.

Ristorante La Gattabuia
Ristorante La Gattabuia

Per un gelato da passeggio vi consiglio la gelateria Vizi degli Angeli mentre per un aperitivo a base di vino e taralli scegliete l’enoteca Vino & Dintorni. Se invece siete degli amanti dello Spritz Campari o Aperol – non potrete fare a meno di bere un drink nella famosissima Area 8, la location che ha fatto da set per uno degli spot televisivi più famosi dell’azienda Campari.

Termina qui il nostro viaggio alla scoperta di Matera. Al momento non posso consigliarvi altre mete turistiche in Basilicata ma, qualora vogliate aggiungere qualche tappa al vostro viaggio, posso consigliarvi di mettervi in macchina e raggiungere il Gargano o Polignano a Mare, nella meravigliosa Puglia.

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Cosa vedere a Padova: 12 luoghi imperdibili https://www.lageografiadelmiocammino.com/2021/04/09/un-weekend-a-padova-cosa-vedere-12-luoghi-imperdibili/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=un-weekend-a-padova-cosa-vedere-12-luoghi-imperdibili https://www.lageografiadelmiocammino.com/2021/04/09/un-weekend-a-padova-cosa-vedere-12-luoghi-imperdibili/#comments Fri, 09 Apr 2021 10:34:58 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=4040 Cosa vedere a Padova in un weekend? In quest’articolo vi svelerò tutti i luoghi turistici più importanti della “Città dell’Affresco” e i ristoranti in cui rifocillarvi durante le vostre passeggiate tra i vicoli del centro storico. Un vecchio detto popolare recita “Venezia la bella, e Padova sua sorella”. Quest’affermazione non si discosta molto dalla realtà. Padova - spesso sottovalutata - ha tanti punti in comune con Venezia: arte, storia, cultura, gastronomia, canali, ponti e scorci romantici.

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Cosa vedere a Padova in un weekend? In quest’articolo vi svelerò tutti i luoghi turistici più importanti della “Città dell’Affresco” e i ristoranti in cui rifocillarvi durante le vostre passeggiate tra i vicoli del centro storico.

Un vecchio detto popolare recita “Venezia la bella, e Padova sua sorella”. Quest’affermazione non si discosta molto dalla realtà. Padova – spesso sottovalutata – ha tanti punti in comune con Venezia: arte, storia, cultura, gastronomia, canali, ponti e scorci romantici.

Padova è inoltre famosa per essere la “città dei tre senza”: santo senza nome, caffè senza porte e prato senza erba. Nelle prossime righe spiegherò il significato di ognuno di questi legami.

Informazioni generali

Padova può essere comodamente raggiunta in treno e con la macchina. La rete ferroviaria vanta numerosi convogli regionali e ad alta velocità. In automobile Padova è raggiungibile grazie all’autostrada A4. La città dista 50 km da Venezia e 70 km da Verona, entrambe provviste di uno scalo aeroportuale.

Padova può essere visitata in qualsiasi stagione e con qualsiasi condizione metereologica. Considerate, infatti, che la città conta 12 km di portici disseminati ovunque nel centro storico.

L’ultima indicazione che vorrei darvi – prima di passare al capitolo su cosa vedere in città – è quella di acquistare la Padova Card che vi permetterà di accedere a quasi tutti i luoghi turistici più importanti e di salire su qualsiasi mezzo pubblico.

Cosa vedere a Padova: 12 luoghi imperdibili

1. Cappella degli Scrovegni

La Cappella degli Scrovegni è l’attrazione turistica più visitata della città perché custodisce il più importante ciclo d’affreschi del maestro Giotto, realizzato nei primi anni del Trecento. I dipinti raffigurano le storie di Cristo e Maria tratte dal Vecchio e Nuovo Testamento. L’ingresso è limitato ad un numero ristretto di persone e per questo motivo la prenotazione è obbligatoria.

Gli affreschi della Cappella degli Scrovegni
Gli affreschi della Cappella degli Scrovegni

2. Basilica del Santo

Il primo “senza” della lista è quello del Santo. La chiesa più importante della città è chiamata Basilica del Santo perché gli abitanti danno per scontato che tutti capiscano che la parola Santo si riferisca a Sant’Antonio. Quest’aneddoto attesta la devozione dei padovani e spiega come mai questo luogo di culto sia uno dei più frequentati d’Italia. La Basilica di Sant’Antonio è imponente e al suo interno sono conservati gelosamente affreschi, sculture e reliquie. La struttura è una combinazione di tre stili architettonici: romanico, gotico e bizantino. Sul lato sinistro della chiesa troverete la Cappella dov’è custodita la tomba del Santo.

Cosa vedere a Padova: Basilica del Santo
Cosa vedere a Padova: Basilica del Santo

3. Piazza delle Erbe e Piazza della Frutta

Piazza delle Erbe e Piazza della Frutta sono i due luoghi in cui si concentra la vita profana degli abitanti di Padova. Qui hanno sede i mercati cittadini e qui ci si ritrova all’ora dell’aperitivo per bere uno spritz e scambiare quattro chiacchiere. La mia preferita è Piazza della Frutta: vi consiglio di visitarla al tramonto fermandovi al Bar dei Osei, all’enoteca Tira Bouchon o All’Ombra della Piazza. Tutti i bar propongono spritz, prosecco e cicchetti.

Cosa vedere a Padova: Piazza della Frutta
Cosa vedere a Padova: Piazza della Frutta

4. Palazzo della Ragione

Tra Piazza delle Erbe e Piazza della Frutta troviamo il Palazzo della Ragione, un capolavoro architettonico chiamato anche “il salone” per via dell’ampia metratura che l’ha reso, per anni, la hall più grande del mondo. Questo spazio accoglie eventi, mostre e incontri culturali. Al piano terra troviamo invece il “sotto salone” ovvero un antico mercato coperto che ospita botteghe alimentari.

5. Piazza dei Signori

Piazza dei Signori è famosa per la sua Torre dell’Orologio, una meravigliosa opera che segnala mesi, giorni, fasi lunari e segni zodiacali. I colori azzurro e oro dell’orologio astronomico spiccano sul bianco della torre. Una particolarità che pochi notano è la mancanza di un segno zodiacale: cercate di scoprire quale e perché. Essendo questa Piazza molto turistica, il mio consiglio è di evitare i bar e i ristoranti che la popolano, prediligendo le vie limitrofe.

Piazza dei Signori e la Torre dell'Orologio
Piazza dei Signori e la Torre dell’Orologio

6. Prato della Valle

Il secondo “senza” della lista riguarda Prato della Valle, una delle piazze più famose di Padova e più grandi d’Europa. Questo spazio di 90.000 mq è stato infatti, per anni, un prato senz’erba perché occupato da paludi. Oggi questo ex acquitrino è stato bonificato e trasformato in un’isola verde collegata alla strada da 4 ponti, 8 obelischi, 16 vasi ornamentali e 78 statue che rappresentano personaggi illustri legati alla città. Ogni sabato la piazza ospita un mercato cittadino. Vi segnalo, infine, la vicina Basilica di Santa Giustina, una chiesa che non passerà inosservata per via delle sue dimensioni e delle otto cupole che dominano Prato della Valle.

Cosa vedere a Padova: Prato della Valle
Cosa vedere a Padova: Prato della Valle

7. Orto Botanico

L’Orto Botanico di Padova, fondato nel 1545, è stato insignito nel 1997 del titolo di Patrimonio Mondiale UNESCO. Per questo e per altri motivi è uno dei luoghi più visitati di Padova. Nel 2014 l’Orto Botanico è stato ampliato con la costruzione del Giardino della Biodiversità, formato da serre che simulano le diverse condizioni climatiche e ospitano le molteplici specie vegetali presenti sul nostro pianeta.

8. Piazza Duomo

A Padova perfino il Duomo passa in secondo piano. In città ci sono infatti monumenti e attrazioni molto più importanti. Tuttavia, una camminata nel centro storico non può prescindere da una sosta nell’omonima piazza. Il Duomo, dedicato a Santa Maria Assunta, fu progettato da Michelangelo Buonarroti intorno al 1520 ma venne completato oltre 200 anni dopo da Girolamo Frigimelica. La facciata rimase tuttavia incompiuta. Suggerisco di concentrarvi sul Battistero adiacente alla chiesa, impreziosito da affreschi meravigliosi, primo fra tutti quello sulla cupola. A pochi passi dal Duomo troverete l’Enoteca La Boccia dove bere un calice di vino e assaggiare qualche cicchetto.

Cosa vedere a Padova: Piazza Duomo
Cosa vedere a Padova: Piazza Duomo

9. Palazzo del Bo

Nel pieno centro della città troviamo Palazzo del Bo, sede dell’Università degli Studi di Padova dal 1493. Quest’ateneo, che ha ospitato importanti personalità del mondo scientifico, merita una visita per via della sua meravigliosa Aula Magna, della Cattedra di Galileo Galilei e del Teatro Anatomico.

10. Street art

Non solo storia. A Padova potrete trovare anche diversi esempi di street art. L’artista più famoso è sicuramente Kenny Random, una sorta di “Banksy” italiano. Le sue opere, in cui viene comunemente raffigurata la sagoma di un uomo con cilindro e spolverino, popolano diversi quartieri della città. Oltre a Kenny, a Padova sono presenti anche le opere di altri due artisti: Tony Gallospecializzato in figure colorate e fantasiose – il cui graffito più famoso si trova in Piazza Bussolin, e Alessio-B, che tutta la città ammira per via di un’opera raffigurante una donna di spalle sovrastata da un cuore rosso in via Pietro d’Abano. Una Padova inaspettata che riscopre la sua modernità sui muri della città.

Graffito di Alessio-B, Via Pietro d’Abano
Graffito di Alessio-B, Via Pietro d’Abano

11. Caffè Pedrocchi

Il terzo e ultimo “senza” è quello dello storico Caffè Pedrocchi. La leggenda narra che per anni sia stato chiamato caffè senza porte per il fatto che fosse aperto ininterrottamente giorno e notte. Sui suoi tavoli si sono seduti personaggi illustri e grandi rivoluzionari. Non potrete andarvene da Padova senza aver prima provato il suo celebre caffè con panna e menta.

Caffè Pedrocchi, la sua specialità
La specialità del Caffè Pedrocchi

12. Specola

La Specola è la torre più importante della città di Padova. Inizialmente fu utilizzata come prigione e, successivamente, venne tramutata in osservatorio astronomico. Oggi ospita antichi strumenti che vi permetteranno di ripercorrere la storia dell’astronomia.

Se intendete proseguire con un tour della regione Veneto vi consiglio di dedicare qualche minuto alla lettura dei miei articoli su Verona e sulle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene. Non ve ne pentirete.

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Trieste, la città di confine che ha molto da raccontare: 20 luoghi di interesse https://www.lageografiadelmiocammino.com/2020/04/28/trieste-citta-di-confine-20-luoghi-di-interesse/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=trieste-citta-di-confine-20-luoghi-di-interesse https://www.lageografiadelmiocammino.com/2020/04/28/trieste-citta-di-confine-20-luoghi-di-interesse/#comments Tue, 28 Apr 2020 21:17:08 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=3372 In quest’articolo proverò a descrivere i 20 luoghi d’interesse che non possono mancare durante una visita nella città di Trieste. Trieste è il capoluogo di regione del Friuli-Venezia Giulia e, con i suoi 205.000 abitanti, è il quindicesimo comune più popolato d’Italia. Geograficamente s’inserisce in maniera armonica tra il Mar Adriatico, l’altopiano roccioso del Carso e il confine sloveno. Questa città di confine ha molto da raccontare. Qui hanno vissuto scrittori illustri del calibro di James Joyce – “la mia anima è a Trieste”, Umberto Saba – “Trieste ha una scontrosa grazia. Se piace, è come un ragazzaccio aspro e vorace” e Paolo Rumiz – “Trieste è un luogo-rifugio che Dio ha messo in fondo al Mediterraneo solo per rimescolarvi ogni tanto acqua e aria col suo mestolo terribile, la Bora”. Partendo dalle loro parole voglio descrivervi che cosa rappresenta per me questa città. Premetto che ci sono stata quattro volte, sempre per lavoro, ma ho avuto modo di girarla in lungo e in largo. Nel 2009 sono stata in città nei giorni che precedevano la Barcolana, nel 2012 ho organizzato una convention per una grande banca, nel 2014 ho assistito all’ultima tappa del Giro d’Italia e nel 2018 ho organizzato un evento in una delle piazze del centro storico. Trieste è ricca di contraddizioni. Molti la definiscono un crocevia, una città di passaggio, ma allo stesso tempo è anche uno dei comuni più isolati d’Italia, lontano centinaia di km da quelle che vengono considerate “grandi metropoli”. Trieste viene ricordata per i moltissimi avvenimenti decisivi che ebbero luogo all’interno dei suoi confini e per l’intreccio di culture che si sono avvicendate nel corso della storia. Tuttavia questa città è anche un’ottima base per attività commerciali e aziende di successo, da Fincantieri a Illy. Trieste sa essere elegante e signorile, grazie ai suoi caffè storici in cui gli abitanti discutono di cultura e politica, ma allo stesso tempo può sembrare silenziosa e un po’ matta, quando la bora costringe in casa i triestini per intere giornate. Il vento fa parte della vita di questa città. Ne è allo stesso tempo forza motrice e motivo di fragilità. L’elemento aria favorisce grandi moti che interessano molti ambiti: arte e comunicazione in primis. Come raggiungere Trieste Trieste si trova in un angolo remoto dell’Italia ed è difficile passarci per caso. Dista circa 430 km da Milano, 470 km da Vienna e 550 km da Budapest. Si è parlato molto di Trieste come punto d’arrivo della Nuova Via della Seta ma per ora nulla sembra essere certo. La città possiede un piccolo aeroporto con voli molto limitati e una rete ferroviaria da implementare. Sono a conoscenza del fatto che si stiano programmando degli interventi alla tratta Venezia/Trieste ma al momento questo collegamento rimane decisamente lento. Il mezzo più comodo per raggiungerla resta quindi la macchina e, per questo motivo, in città esistono molti parcheggi a pagamento. Trieste può essere visitata tranquillamente a piedi, senza quasi mai aver bisogno dei mezzi pubblici. L’auto vi servirà solo per raggiungere i pochi luoghi turistici lontani dal centro. 20 luoghi di interesse a Trieste I 20 luoghi di interesse di cui vi parlerò in questo paragrafo vi saranno utili per organizzare il vostro weekend nella città di Trieste. Non pensate che un solo giorno sia sufficiente. Trieste è una meta che meriterebbe almeno un soggiorno di un paio di notti. 1 – Una passeggiata sul Canal Grande Il canale di Trieste che sfocia direttamente nel Mar Adriatico si chiama Canal Grande. Qui è facile incontrare numerosi canottieri o qualche triestino intento a consumare un aperitivo al tramonto in uno dei numerosi locali del naviglio. La prima piazza che incontriamo lungo il canale è quella di Ponte Rosso. Se continuiamo la passeggiata arriviamo invece nel quartiere Teresiano. 2 – Il Borgo Teresiano In fondo al Canal Grande, nel quartiere di Teresiano, troviamo la Chiesa di Sant’Antonio Nuovo. Alla sua destra è impossibile non notare anche il Tempio serbo-ortodosso di San Spiridone. Tutto il quartiere è pervaso da un clima romantico e un po’ bohémien. 3 – La Sinagoga di Trieste Nei pressi del Borgo Teresiano ci imbattiamo in un altro edificio di culto. Si tratta di una delle sinagoghe più grandi d’Europa. La comunità ebraica è stata ed è attualmente molto attiva in città. 4 – Una sosta in Piazza Unità d’Italia Piazza Unità d’Italia, a mio avviso, è una delle piazze più belle d’Europa. Sicuramente è una delle più grandi perché occupa una superficie di circa 12.000 metri quadrati. Viene definita dai triestini “il salotto della città” ma è molto, molto di più. Il suo affaccio diretto sul Mar Adriatico la rende davvero unica. La Piazza prese questo nome solo nel 1918 quando Trieste venne annessa al Regno d’Italia. A fare da cornice troviamo numerosi edifici in stile liberty, neoclassico e neogotico: il Municipio – centrale; Palazzo Pitteri e Palazzo della Regione – a destra; Palazzo del Governo, Palazzo Stratti e Palazzo Modello – a sinistra. Al centro della piazza la Fontana dei Quattro Continenti, chiamata così perché all’epoca della costruzione non era ancora stata scoperta l’Oceania. 5 – Aspettare il tramonto sul Molo Audace Il Molo Audace prende il suo nome da quello della prima nave sbarcata a Trieste dopo la fine della Prima Guerra Mondiale nel 1918. Adesso questa passerella, lunga più di 200 metri, è una delle passeggiate più frequentate della città, soprattutto al tramonto. 6 – Museo Revoltella Il Revoltella è l’unico museo di arte moderna della città. Nelle sue sale troverete opere di Lucio Fontana e Arnaldo Pomodoro. Sulla sua terrazza vengono spesso organizzati eventi culturali. Per informazioni su prezzi e orari consultate il sito ufficiale del museo. 7 – L’Arco di Riccardo Un monumento antico che merita una deviazione sul vostro itinerario è l’Arco di Riccardo risalente all’epoca romana. Lo trovate alle spalle della Basilica di San Silvestro. 8 – Teatro Romano Un altro prezioso esempio di architettura romana è il Teatro Romano. Il periodo a cui fa riferimento, così come l’Arco di Riccardo, è quello augusteo. Ciò che ne rimane sono alcuni resti, molto ben conservati, delle murature e delle scalinate. In questo teatro hanno spesso luogo eventi musicali e concerti per la popolazione. 9 – Casa Terni e Libreria Antiquaria Umberto Saba Un edificio che può rappresentare lo stile liberty di tutte le architetture presenti in città è senza dubbio la facciata di Casa Terni. Destinategli qualche minuto del vostro tempo e fermatevi anche nell’antica libreria dedicata al poeta Umberto Saba. 10 – Un pranzo a buffet Ogni pranzo a Trieste che si rispetti va fatto a buffet. Non mi riferisco al classico buffet a cui siamo abituati con lunghe file e decine di pietanze tra cui scegliere. Qui ci si mette in coda, si ordina il piatto scelto e in meno di 20 minuti la vostra portata verrà servita al bancone. I menù sono caratterizzati da cibo tradizionale. I locali più famosi che promuovono questo format sono Da Siora Rosa e L’Approdo. 11 – Il Colle San Giusto Uno dei punti più importanti della città è sicuramente il colle che ospita la Cattedrale e il Castello di San Giusto. Per raggiungerlo vi basterà intraprendere una camminata in salita da Piazza Unità d’Italia lungo le antiche mura del centro storico. Il mio consiglio è di comprare il biglietto d’ingresso al castello al costo di 3 euro e salire sui suoi bastioni per ammirare il panorama sulla città e il Golfo di Trieste. Di fianco al castello troverete la Cattedrale di San Giusto che conserva al suo interno degli affreschi meravigliosi. A pochi metri di distanza s’innalza anche il Monumento ai Caduti della Prima Guerra Mondiale. 12 – Scala dei Giganti Se per salire al Colle San Giusto avete camminato lungo piccole stradine medievali il mio consiglio è di scendere dalla super panoramica Scala dei Giganti, opera degli architetti Berlam. Qui potrete scattare delle meravigliose foto della città. 13 – I caffè storici di Trieste In molti sostengono che sia proprio Trieste, e non Napoli, la capitale italiana del caffè. Lasciando perdere eventuali conflitti d’interesse posso tuttavia confermare che in questa città si concentrano caffè storici e molte vicende che ruotano intorno a questa bevanda. Tra tutti voglio segnalare il Caffè degli Specchi in Piazza Unità d’Italia, il Caffè San Marco in Via Battisti e il Caffè Tommaseo di fronte al Molo Audace. Sono presenti anche moltissime torrefazioni e, nel mese di Ottobre, viene organizzato un festival dedicato alla preparazione di questa bevanda. 14 – Castello di Miramare A 8 km dal centro storico di Trieste, su un’altura a picco sul mare, troviamo il Castello di Miramare. Questa costruzione incorpora elementi gotici, rinascimentali e medievali. Potete visitare i suoi appartamenti, il suo museo storico e il parco con un unico biglietto d’ingresso al costo di 12 euro. 15 – Faro della Vittoria Il Faro della Vittoria si erge su Poggio di Gretta e, con i suoi 60 metri d’altezza e la statua in bronzo della Vittoria Alata, domina tutto il Golfo di Trieste. Per raggiungerlo dovrete percorrere un breve tragitto in macchina dal centro della città. Vi è anche la possibilità di salirci ma è molto limitata. Per scoprire le giornate e gli orari di apertura visitate il sito internet. 16 – Il Magazzino dei Venti Se siete dei marinai o amate particolarmente la natura e i fenomeni atmosferici non potete perdervi il bizzarro Magazzino dei Venti. Un museo dedicato a una delle protagoniste della città di Trieste: la Bora. 17 – I cinque porti di Trieste La città di Trieste è ricca di porti e di naviganti. Non a caso ogni anno ospita la Barcolana, una delle regate veliche più importanti d’Europa, giunta alla sua 50esima edizione nel 2018. Tre dei suoi cinque porti sono adibiti a scambi commerciali mentre i due rimanenti servono come base per le industrie petrolifere. I moli sono invece decisamente più numerosi, anche se la maggior parte delle persone si concentra solo sul Molo Audace. 18 – Risiera di San Sabba A pochi chilometri dal centro della città troverete un “luogo della memoria” chiamato Risiera di San Sabba. Questo ex stabilimento per la produzione di riso è stato riconvertito dai nazisti in un campo di concentramento in cui persero la vita centinaia di ebrei e partigiani italiani. La visita ha l’obiettivo di far riflettere tutti noi su quelle atrocità. Vi consiglio quindi di prenderla in considerazione solo se avete voglia di interrogarvi nel profondo. 19 – L’aperitivo dei triestini A Trieste l’orario dell’aperitivo è caratterizzato soprattutto dai cocktail chiamati Spritz e Hugo, un drink a base di prosecco e sciroppo di sambuco. Ad accompagnare tutti questi cocktail ci pensano i rebechin, che in italiano tradurrei con il termine stuzzichini e in spagnolo con la parola tapas. I due bar che vorrei suggerirvi, oltre allo storico Caffè degli Specchi, si chiamano Gran Malabar ad Enoteca Bischoff. In quest’ultima potrete assaggiare anche degli ottimi vini del Carso. 20 – Una cena a Trieste Trieste, come tutte le città di confine, risente di più influssi gastronomici. Diciamo quindi che, oltre ai soliti piatti della tradizione italiana, potrete trovare goulasch, crauti, strudel e torte sacher. Io tuttavia prediligo la cucina italiana e quindi vi consiglio due ristoranti un po’ più classici. Il primo si chiama Trattoria Ai Fiori e ci sono stata recentemente. Il menù è abbastanza creativo e cambia in base alla stagionalità dei prodotti. Chi viene qui lo fa principalmente per il pesce. Io ho ordinato un antipasto di crudità di mare e un polpo con risotto allo zafferano e scampi crudi. In estate si può mangiare in un piccolo dehor esterno. In occasione del Giro d’Italia sono stata invece nel Ristorante Antica Ghiacceretta, anch’esso specializzato in un menù a base di pesce fresco. Qui ho mangiato nuovamente del crudo e un fritto misto regale. Il nome del ristorante è un omaggio all’antica destinazione di questo locale che era una rivendita di ghiaccio per pescatori. Il nostro viaggio attraverso i 20 luoghi di interesse più significativi per la...

L'articolo Trieste, la città di confine che ha molto da raccontare: 20 luoghi di interesse proviene da La geografia del mio cammino.

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In quest’articolo proverò a descrivere i 20 luoghi d’interesse che non possono mancare durante una visita nella città di Trieste.

Trieste è il capoluogo di regione del Friuli-Venezia Giulia e, con i suoi 205.000 abitanti, è il quindicesimo comune più popolato d’Italia. Geograficamente s’inserisce in maniera armonica tra il Mar Adriatico, l’altopiano roccioso del Carso e il confine sloveno.

Questa città di confine ha molto da raccontare. Qui hanno vissuto scrittori illustri del calibro di James Joyce“la mia anima è a Trieste”, Umberto Saba“Trieste ha una scontrosa grazia. Se piace, è come un ragazzaccio aspro e vorace” e Paolo Rumiz“Trieste è un luogo-rifugio che Dio ha messo in fondo al Mediterraneo solo per rimescolarvi ogni tanto acqua e aria col suo mestolo terribile, la Bora”.

I 20 luoghi di interesse della città di Trieste
I 20 luoghi di interesse della città di Trieste

Partendo dalle loro parole voglio descrivervi che cosa rappresenta per me questa città. Premetto che ci sono stata quattro volte, sempre per lavoro, ma ho avuto modo di girarla in lungo e in largo. Nel 2009 sono stata in città nei giorni che precedevano la Barcolana, nel 2012 ho organizzato una convention per una grande banca, nel 2014 ho assistito all’ultima tappa del Giro d’Italia e nel 2018 ho organizzato un evento in una delle piazze del centro storico.

Trieste è ricca di contraddizioni. Molti la definiscono un crocevia, una città di passaggio, ma allo stesso tempo è anche uno dei comuni più isolati d’Italia, lontano centinaia di km da quelle che vengono considerate “grandi metropoli”. Trieste viene ricordata per i moltissimi avvenimenti decisivi che ebbero luogo all’interno dei suoi confini e per l’intreccio di culture che si sono avvicendate nel corso della storia. Tuttavia questa città è anche un’ottima base per attività commerciali e aziende di successo, da Fincantieri a Illy.

I 20 luoghi di interesse della città di Trieste
I 20 luoghi di interesse della città di Trieste

Trieste sa essere elegante e signorile, grazie ai suoi caffè storici in cui gli abitanti discutono di cultura e politica, ma allo stesso tempo può sembrare silenziosa e un po’ matta, quando la bora costringe in casa i triestini per intere giornate. Il vento fa parte della vita di questa città. Ne è allo stesso tempo forza motrice e motivo di fragilità. L’elemento aria favorisce grandi moti che interessano molti ambiti: arte e comunicazione in primis.

Come raggiungere Trieste

Trieste si trova in un angolo remoto dell’Italia ed è difficile passarci per caso. Dista circa 430 km da Milano, 470 km da Vienna e 550 km da Budapest. Si è parlato molto di Trieste come punto d’arrivo della Nuova Via della Seta ma per ora nulla sembra essere certo.

La città possiede un piccolo aeroporto con voli molto limitati e una rete ferroviaria da implementare. Sono a conoscenza del fatto che si stiano programmando degli interventi alla tratta Venezia/Trieste ma al momento questo collegamento rimane decisamente lento. Il mezzo più comodo per raggiungerla resta quindi la macchina e, per questo motivo, in città esistono molti parcheggi a pagamento. Trieste può essere visitata tranquillamente a piedi, senza quasi mai aver bisogno dei mezzi pubblici. L’auto vi servirà solo per raggiungere i pochi luoghi turistici lontani dal centro.

20 luoghi di interesse a Trieste

I 20 luoghi di interesse di cui vi parlerò in questo paragrafo vi saranno utili per organizzare il vostro weekend nella città di Trieste. Non pensate che un solo giorno sia sufficiente. Trieste è una meta che meriterebbe almeno un soggiorno di un paio di notti.

1 – Una passeggiata sul Canal Grande

Il canale di Trieste che sfocia direttamente nel Mar Adriatico si chiama Canal Grande. Qui è facile incontrare numerosi canottieri o qualche triestino intento a consumare un aperitivo al tramonto in uno dei numerosi locali del naviglio. La prima piazza che incontriamo lungo il canale è quella di Ponte Rosso. Se continuiamo la passeggiata arriviamo invece nel quartiere Teresiano.

Il Canal Grande di Trieste
Il Canal Grande di Trieste

2 – Il Borgo Teresiano

In fondo al Canal Grande, nel quartiere di Teresiano, troviamo la Chiesa di Sant’Antonio Nuovo. Alla sua destra è impossibile non notare anche il Tempio serbo-ortodosso di San Spiridone. Tutto il quartiere è pervaso da un clima romantico e un po’ bohémien.

3 – La Sinagoga di Trieste

Nei pressi del Borgo Teresiano ci imbattiamo in un altro edificio di culto. Si tratta di una delle sinagoghe più grandi d’Europa. La comunità ebraica è stata ed è attualmente molto attiva in città.

4 – Una sosta in Piazza Unità d’Italia

Piazza Unità d’Italia, a mio avviso, è una delle piazze più belle d’Europa. Sicuramente è una delle più grandi perché occupa una superficie di circa 12.000 metri quadrati. Viene definita dai triestini “il salotto della città” ma è molto, molto di più. Il suo affaccio diretto sul Mar Adriatico la rende davvero unica. La Piazza prese questo nome solo nel 1918 quando Trieste venne annessa al Regno d’Italia. A fare da cornice troviamo numerosi edifici in stile liberty, neoclassico e neogotico: il Municipio – centrale; Palazzo Pitteri e Palazzo della Regione – a destra; Palazzo del Governo, Palazzo Stratti e Palazzo Modello – a sinistra. Al centro della piazza la Fontana dei Quattro Continenti, chiamata così perché all’epoca della costruzione non era ancora stata scoperta l’Oceania.

I luoghi di interesse della città di Trieste: Piazza Unità d'Italia
I luoghi di interesse della città di Trieste: Piazza Unità d’Italia

5 – Aspettare il tramonto sul Molo Audace

Il Molo Audace prende il suo nome da quello della prima nave sbarcata a Trieste dopo la fine della Prima Guerra Mondiale nel 1918. Adesso questa passerella, lunga più di 200 metri, è una delle passeggiate più frequentate della città, soprattutto al tramonto.

Molo Audace
Molo Audace

6 – Museo Revoltella

Il Revoltella è l’unico museo di arte moderna della città. Nelle sue sale troverete opere di Lucio Fontana e Arnaldo Pomodoro. Sulla sua terrazza vengono spesso organizzati eventi culturali. Per informazioni su prezzi e orari consultate il sito ufficiale del museo.

7 – L’Arco di Riccardo

Un monumento antico che merita una deviazione sul vostro itinerario è l’Arco di Riccardo risalente all’epoca romana. Lo trovate alle spalle della Basilica di San Silvestro.

8 – Teatro Romano

Un altro prezioso esempio di architettura romana è il Teatro Romano. Il periodo a cui fa riferimento, così come l’Arco di Riccardo, è quello augusteo. Ciò che ne rimane sono alcuni resti, molto ben conservati, delle murature e delle scalinate. In questo teatro hanno spesso luogo eventi musicali e concerti per la popolazione.

I luoghi di interesse della città di Trieste: il Teatro Romano
I luoghi di interesse della città di Trieste: il Teatro Romano

9 – Casa Terni e Libreria Antiquaria Umberto Saba

Un edificio che può rappresentare lo stile liberty di tutte le architetture presenti in città è senza dubbio la facciata di Casa Terni. Destinategli qualche minuto del vostro tempo e fermatevi anche nell’antica libreria dedicata al poeta Umberto Saba.

10 – Un pranzo a buffet

Ogni pranzo a Trieste che si rispetti va fatto a buffet. Non mi riferisco al classico buffet a cui siamo abituati con lunghe file e decine di pietanze tra cui scegliere. Qui ci si mette in coda, si ordina il piatto scelto e in meno di 20 minuti la vostra portata verrà servita al bancone. I menù sono caratterizzati da cibo tradizionale. I locali più famosi che promuovono questo format sono Da Siora Rosa e L’Approdo.

11 – Il Colle San Giusto

Uno dei punti più importanti della città è sicuramente il colle che ospita la Cattedrale e il Castello di San Giusto. Per raggiungerlo vi basterà intraprendere una camminata in salita da Piazza Unità d’Italia lungo le antiche mura del centro storico. Il mio consiglio è di comprare il biglietto d’ingresso al castello al costo di 3 euro e salire sui suoi bastioni per ammirare il panorama sulla città e il Golfo di Trieste. Di fianco al castello troverete la Cattedrale di San Giusto che conserva al suo interno degli affreschi meravigliosi. A pochi metri di distanza s’innalza anche il Monumento ai Caduti della Prima Guerra Mondiale.

Cattedrale di San Giusto
Cattedrale di San Giusto

12 – Scala dei Giganti

Se per salire al Colle San Giusto avete camminato lungo piccole stradine medievali il mio consiglio è di scendere dalla super panoramica Scala dei Giganti, opera degli architetti Berlam. Qui potrete scattare delle meravigliose foto della città.

Panorama sulla città di Trieste
Panorama sulla città di Trieste

13 – I caffè storici di Trieste

In molti sostengono che sia proprio Trieste, e non Napoli, la capitale italiana del caffè. Lasciando perdere eventuali conflitti d’interesse posso tuttavia confermare che in questa città si concentrano caffè storici e molte vicende che ruotano intorno a questa bevanda. Tra tutti voglio segnalare il Caffè degli Specchi in Piazza Unità d’Italia, il Caffè San Marco in Via Battisti e il Caffè Tommaseo di fronte al Molo Audace. Sono presenti anche moltissime torrefazioni e, nel mese di Ottobre, viene organizzato un festival dedicato alla preparazione di questa bevanda.

Caffè degli Specchi, Trieste
Caffè degli Specchi, Trieste

14 – Castello di Miramare

A 8 km dal centro storico di Trieste, su un’altura a picco sul mare, troviamo il Castello di Miramare. Questa costruzione incorpora elementi gotici, rinascimentali e medievali. Potete visitare i suoi appartamenti, il suo museo storico e il parco con un unico biglietto d’ingresso al costo di 12 euro.

I luoghi di interesse della città di Trieste: il Castello di Miramare
I luoghi di interesse della città di Trieste: il Castello di Miramare

15 – Faro della Vittoria

Il Faro della Vittoria si erge su Poggio di Gretta e, con i suoi 60 metri d’altezza e la statua in bronzo della Vittoria Alata, domina tutto il Golfo di Trieste. Per raggiungerlo dovrete percorrere un breve tragitto in macchina dal centro della città. Vi è anche la possibilità di salirci ma è molto limitata. Per scoprire le giornate e gli orari di apertura visitate il sito internet.

16 – Il Magazzino dei Venti

Se siete dei marinai o amate particolarmente la natura e i fenomeni atmosferici non potete perdervi il bizzarro Magazzino dei Venti. Un museo dedicato a una delle protagoniste della città di Trieste: la Bora.

17 – I cinque porti di Trieste

La città di Trieste è ricca di porti e di naviganti. Non a caso ogni anno ospita la Barcolana, una delle regate veliche più importanti d’Europa, giunta alla sua 50esima edizione nel 2018. Tre dei suoi cinque porti sono adibiti a scambi commerciali mentre i due rimanenti servono come base per le industrie petrolifere. I moli sono invece decisamente più numerosi, anche se la maggior parte delle persone si concentra solo sul Molo Audace.

Porto industriale di Trieste
Porto industriale di Trieste

18 – Risiera di San Sabba

A pochi chilometri dal centro della città troverete un “luogo della memoria” chiamato Risiera di San Sabba. Questo ex stabilimento per la produzione di riso è stato riconvertito dai nazisti in un campo di concentramento in cui persero la vita centinaia di ebrei e partigiani italiani. La visita ha l’obiettivo di far riflettere tutti noi su quelle atrocità. Vi consiglio quindi di prenderla in considerazione solo se avete voglia di interrogarvi nel profondo.

Campo di concentramento Risiera di San Sabbia
Campo di concentramento Risiera di San Sabbia

19 – L’aperitivo dei triestini

A Trieste l’orario dell’aperitivo è caratterizzato soprattutto dai cocktail chiamati Spritz e Hugo, un drink a base di prosecco e sciroppo di sambuco. Ad accompagnare tutti questi cocktail ci pensano i rebechin, che in italiano tradurrei con il termine stuzzichini e in spagnolo con la parola tapas. I due bar che vorrei suggerirvi, oltre allo storico Caffè degli Specchi, si chiamano Gran Malabar ad Enoteca Bischoff. In quest’ultima potrete assaggiare anche degli ottimi vini del Carso.

20 – Una cena a Trieste

Trieste, come tutte le città di confine, risente di più influssi gastronomici. Diciamo quindi che, oltre ai soliti piatti della tradizione italiana, potrete trovare goulasch, crauti, strudel e torte sacher. Io tuttavia prediligo la cucina italiana e quindi vi consiglio due ristoranti un po’ più classici.

Il primo si chiama Trattoria Ai Fiori e ci sono stata recentemente. Il menù è abbastanza creativo e cambia in base alla stagionalità dei prodotti. Chi viene qui lo fa principalmente per il pesce. Io ho ordinato un antipasto di crudità di mare e un polpo con risotto allo zafferano e scampi crudi. In estate si può mangiare in un piccolo dehor esterno. In occasione del Giro d’Italia sono stata invece nel Ristorante Antica Ghiacceretta, anch’esso specializzato in un menù a base di pesce fresco. Qui ho mangiato nuovamente del crudo e un fritto misto regale. Il nome del ristorante è un omaggio all’antica destinazione di questo locale che era una rivendita di ghiaccio per pescatori.

Trattoria ai Fiori, Trieste
Trattoria ai Fiori, Trieste

Il nostro viaggio attraverso i 20 luoghi di interesse più significativi per la città di Trieste si interrompe qui. Non vi ho parlato di hotel perchè non ho ancora trovato una struttura degna di comparire in questa guida. A tal proposito, se volete, suggeritemene una voi.

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Cosa fare la sera nelle 5 principali città italiane https://www.lageografiadelmiocammino.com/2020/04/06/cosa-fare-la-sera-nelle-citta-italiane/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=cosa-fare-la-sera-nelle-citta-italiane https://www.lageografiadelmiocammino.com/2020/04/06/cosa-fare-la-sera-nelle-citta-italiane/#respond Mon, 06 Apr 2020 08:27:39 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=3059 Siete in trasferta di lavoro a Milano, Roma, Bologna, Firenze o Torino? Non sapete cosa fare la sera? In quest’articolo vi darò qualche consiglio su come trascorrere al meglio il vostro tempo libero nelle 5 principali città d’affari italiane. Smettetela di cenare da soli in hotel, di guardare serie tv o di allenarvi nella palestra della vostra azienda. Uscite dalla vostra “comfort zone” e cercate di socializzare frequentando locali con tavoli condivisi, festival o luoghi turistici che offrono visite guidate.

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Siete in trasferta di lavoro a Milano, Roma, Bologna, Firenze o Torino? Non sapete cosa fare la sera? In quest’articolo vi darò qualche consiglio su come trascorrere al meglio il vostro tempo libero nelle 5 principali città d’affari italiane.

Il turismo bleisure in Italia

Prima di iniziare, se non sai cos’è il turismo bleisure, ti invito a leggere il mio articolo che parla di questo nuovo trend.

Il giro d’affari legato al turismo business è direttamente proporzionale alla presenza delle aziende sul territorio. Per questo motivo le 6 regioni d’Italia che beneficiano maggiormente di questo trend sono la Lombardia, il Piemonte, la Toscana, il Lazio, il Veneto e l’Emilia Romagna. Ovviamente l’indotto principale è concentrato nelle città capoluogo di provincia e riguarda acquisti, cene fuori, alloggi e intrattenimento. In quest’articolo, nello specifico, vi voglio parlare di 5 città d’affari italiane che hanno fatto del turismo bleisure un cavallo di battaglia.

Cosa fare la sera nelle 5 principali città italiane
Cosa fare la sera nelle 5 principali città italiane

Cosa fare la sera quando si è in trasferta di lavoro

Quest’articolo è dedicato a chi, come me, ha trasformato le sue noiosissime trasferte di lavoro nelle città italiane in un’opportunità per guardarsi intorno e lasciarsi coinvolgere dalle bellezze del nostro paese.

Smettetela di cenare da soli in hotel, di guardare serie tv o di allenarvi nella palestra della vostra azienda. Uscite dalla vostra “comfort zone e cercate di socializzare frequentando locali con tavoli condivisi, festival o luoghi turistici che offrono visite guidate. Le occasioni in cui farlo sono molteplici:

  1. Uscire a cena e dedicarsi alla scoperta di ristoranti tipici della regione in cui ci troviamo
  2. Concedersi un aperitivo con vista in una zona particolarmente alla moda della città
  3. Passeggiare per il centro storico o visitare una mostra aperta fino a tardi
  4. Fare shopping o dedicarsi alla cura del proprio corpo
Cosa fare la sera nelle 5 principali città italiane, Milano
Cosa fare la sera nelle 5 principali città italiane, Milano

Un aperitivo nelle 5 principali città italiane

1. Torino

Torino è la città dell’aperitivo sotto i portici, con un occhio puntato verso la Gran Madre e l’altro verso la Mole Antonelliana. Il locale più famoso è sicuramente La Drogheria, in Piazza Vittorio Veneto. Un piccolo bar arredato in stile vintage, con tavoli al coperto e all’aperto, che serve ottimi cocktail.

2. Milano

Milano, come tutte le grandi metropoli, è la città dell’aperitivo rooftop. I migliori affari si concludono davanti a un negroni sbagliato in una delle tante terrazze con vista della città. In estate un indirizzo da segnare in agenda è sicuramente Ceresio 7 con il suo aperitivo a bordo piscina e lo skyline di Porta Nuova a fare da cornice. In inverno non potrete fare a meno di scegliere Radio Rooftop ovvero la terrazza dell’hotel Me Il Duca in Piazza della Repubblica. Gli amanti del Duomo dovranno invece tenere monitorato il sito di Terrazza Martini che spesso organizza aperitivi esclusivi nel suo palazzo di Piazza Diaz.

Un aperitivo a Milano, Ceresio 7
Un aperitivo a Milano, Ceresio 7

3. Roma

La mia personale opinione è che l’aperitivo più bello di Roma sia a due passi da Montecitorio, nella bellissima Piazza di Pietra. Qui troverete i cocktail e l’ingresso floreale di Salotto 42, ideale per un drink all’aperto di fronte al Tempio di Adriano.

Un aperitivo a Roma, Salotto 42
Un aperitivo a Roma, Salotto 42

4. Bologna

A Bologna sono le enoteche a fare da padrone. A meno di 100 mt da Piazza Maggiore, in quello che è chiamato quadrilatero medioevale, trovate una delle osterie più storiche della città. Il suo nome è Osteria del Sole e serve esclusivamente vino. Se volete accompagnarlo con del cibo potrete tranquillamente comprarlo nelle botteghe che servono formaggi e salumi e consumarlo al tavolo.

Un aperitivo a Bologna, Osteria del Sole
Un aperitivo a Bologna, Osteria del Sole

5. Firenze

A Firenze è difficile trovare un luogo che non venga preso d’assalto dai turisti. Tra i tanti in cui mi è capitato di fermarmi ce n’è uno che merita più degli altri. Si chiama Rivalta e offre degli splendidi tramonti sul fiume Arno. Un locale in cui rilassarsi bevendo un ottimo Chianti o un cocktail d’autore.

Una passeggiata nelle 5 principali città italiane

1. Torino

Il “salotto di Torino” è la meravigliosa Piazza San Carlo. Se avete un paio d’ore a disposizione vi consiglio una passeggiata che, partendo dal monumento equestre a Manuele Filiberto, arriva fino a Piazza Castello. Percorrendo tutta Via Roma non mancherà l’occasione per un po’ di shopping e, giunti di fronte a Palazzo Reale, rimarrete senza fiato. Se avrete ancora il tempo di un caffè entrate nella caffetteria di Palazzo Reale gestita dalla storica famiglia Gerla, di cui vi invito a leggere la storia sul loro sito internet.

2. Milano

Non vi parlerò del Duomo perché sarebbe troppo scontato. La mia passeggiata alternativa inizia in Corso Como e termina nel quartiere di Brera, percorrendo tutto Corso Garibaldi. Fermatevi qualche minuto ad ammirare le chiese Gemelle, conosciute ai più con il nome di Santa Maria Incoronata. La parola “Gemelle” deriva dal fatto che gli edifici inizialmente erano due e, solo in seguito, vennero unificati all’interno in una sola pianta quadrata. In questo percorso i negozi si sprecano ma il mio preferito è senza dubbio 10 Corso Como. La location consiste in un meraviglioso giardino ubicato all’interno di un cortile, circondato da fiori e arredato con molto gusto. Considerate inoltre che 10 Corso Como non è solo un negozio di alta moda ma anche un punto di ristorazione e una galleria d’arte.

Una passeggiata nelle città italiane, Corso Garibaldi
Una passeggiata nelle città italiane, Corso Garibaldi

3. Roma

Il quartiere di Roma che preferisco si chiama Rione Monti. Non sono l’unica ad esserne rimasta affascinata perché qui sono state girate anche molte scene del film Mission Impossible. In questo quartiere, caratterizzato da numerosi vicoli stretti, c’è una forte alternanza di bar, negozietti vintage, gallerie d’arte e piccole boutique di moda. La mia strada preferita è Via Panisperna che incornicia in lontananza, tra stupendi rampicanti sempreverdi, la Basilica di Santa Maria Maggiore. Se volete dei nomi di negozi d’abiti usati firmati o, come mi piace definirli, chic&glam segnatevi Flamingo, Pulp e Humana Vintage.

Una passeggiata nelle città italiane, il Rione Monti
Una passeggiata nelle città italiane, il Rione Monti

4. Bologna

Il mio suggerimento è quello di partire dalla Torre degli Asinelli. Se ne avete la forza e la voglia salite i 498 scalini per ammirare Bologna dall’alto in tutta la sua bellezza. Da qui spostatevi in Piazza Maggiore dove potrete ammirare la Basilica di San Petronio e il Palazzo d’Accursio. Tuttavia, per immergervi in quella che era la “Bologna d’altri tempi” entrate in Via Pescherie Vecchie o in Via Drapperie e ammirate quello che è rimasto delle vecchie salumerie, dei mercatini ortofrutticoli e delle botteghe artigianali. Qui si possono acquistare anche i famosi tortellini fatti a mano, preparati seguendo l’antico procedimento tramandato dalle nonne emiliane.

Una passeggiata nelle città italiane, Torre degli Asinelli
Una passeggiata nelle città italiane, Torre degli Asinelli

5. Firenze

Firenze è talmente bella che è difficile non essere banali. La passeggiata serale che consiglio a tutti parte dalle gioiellerie di Ponte Vecchio e prosegue fino a Palazzo Pitti, dove potrete anche fermarvi a visitare una delle numerose mostre in programma ogni mese. Da qui vi consiglio di spostarvi in Santo Spirito, una piazza molto frequentata dai fiorentini per la presenza di numerosi bar. Terminate il vostro piccolo tour tornando sul lungarno e attraversando il Ponte Santa Trinità che vi permetterà di scattare un’indimenticabile fotografia di Ponte Vecchio al tramonto.

Una cena nelle 5 principali città italiane

1. Torino

Se amate i locali piccoli in cui i proprietari vi fanno sentire a casa – e credetemi che a Torino è molto difficile – andate da Banco Vini e Alimenti. Questo ristorante propone vini naturali piemontesi, piccole tapas o piatti più complessi. Io ho mangiato una tartare davvero ottima accompagnata da un bicchiere di Barolo. Se invece preferite i luoghi affollati e gli spazi condivisi dirigetevi al Mercato Centrale, aperto la scorsa primavera. Qui troverete varie botteghe in cui assaggiare specialità piemontesi. Il mio angolo preferito è quello di Davide Scabin che propone uova cotte al carbone accompagnate da diversi condimenti.

Cosa fare la sera a Torino? Una cena da Banco Vini e Alimenti.
Cosa fare la sera a Torino? Una cena da Banco Vini e Alimenti.

2. Milano

Potete scegliere uno dei ristoranti tra quelli menzionati nel mio articolo intitolato “dove mangiare a Milano”. Se invece volete un posto conviviale il mio consiglio ricade sull’enoteca N’Ombra de Vin, in Piazza San Marco. Questo locale da fuori potrebbe sembrare un bar qualsiasi ma scendendo le scale rimarrete a bocca aperta. Il soffitto a volta, le colonne e la pavimentazione di pietra, unite alle centinaia di bottiglie sulle pareti della sala, riescono a stupire chiunque ci metta piede. Considerate che il locale sorge su un vecchio refettorio utilizzato dai frati agostiniani. Qui ci si può sedere nell’enorme tavolo condiviso e ordinare un tagliere accompagnato da un ottimo calice di vino.

3. Roma

Vi voglio parlare di due ristoranti diametralmente opposti. Il primo si chiama Taverna Trilussa ed è posizionato nel cuore di Trastevere. Propone piatti della tradizione romana serviti in splendidi tegami. Imperdibili la cacio e pepe e l’abbacchio allo scottadito. Servizio e cortesia impeccabili, soprattutto se cenate da soli. Il secondo ristorante si trova in pieno centro, nello splendido Palazzo Fendi, e offre un ambiente davvero unico. Trattasi di Zuma, un locale con un concept culinario già testato con successo in altre città del mondo. Dalle sue terrazze si può ammirare Roma dall’alto mentre il ristorante rimane in un’area più appartata. A fare da padrona è la cucina giapponese contemporanea. Un ambiente di estremo lusso in cui corteggiare i vostri clienti.

Cosa fare la sera a Roma? Una cena da Zuma.
Cosa fare la sera a Roma? Una cena da Zuma.

4. Bologna

Anche in questa città vorrei suggerirvi due indirizzi molto diversi tra loro. Se amate la tradizione non potrete fare a meno di prenotare un tavolo al Caminetto d’Oro che propone passatelli, tortellini in brodo e bollito emiliano. L’ambiente è classico ma abbastanza informale. Se invece cercate un luogo in cui socializzare il Mercato delle Erbe fa sicuramente al caso vostro. Una piazza aperta perfetta per un aperitivo lungo o per una cena al volo acquistata in uno dei tanti punti di ristoro chiamati “box”. Se poi il mercato vi sta stretto basterà uscire per trovare decide di vinerie e piccoli ristoranti.

Cosa fare la sera a Bologna? Una cena al Caminetto d'Oro.
Cosa fare la sera a Bologna? Una cena al Caminetto d’Oro.

5. Firenze

A Firenze per me esiste solo la fiorentina accompagnata da un buon Chianti. Chiedo quindi scusa a tutti i vegetariani ma entrambi gli indirizzi che vi fornirò sono specializzati nella cottura di questo taglio di carne. Il primo, e forse il più famoso è il ristorante Perseus. Lo trovate a pochi passi dalla turistica Piazza della Libertà. Il locale però è molto frequentato anche dagli stessi fiorentini, a riprova che sia uno dei migliori della città. Molto più nazional popolare è il ristorante Il Latini. Qui, oltre alla bistecca toscana, troverete anche degli ottimi primi tra cui la ribollita. L’unica pecca è la presenza di molti turisti che ha reso il servizio un po’ sommario.

Cosa fare la sera a Firenze? Una cena da Perseus.
Cosa fare la sera a Firenze? Una cena da Perseus.

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#seitulamiacittà, una domenica a Milano: consigli su cosa fare https://www.lageografiadelmiocammino.com/2020/03/23/domenica-a-milano-cosa-fare/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=domenica-a-milano-cosa-fare https://www.lageografiadelmiocammino.com/2020/03/23/domenica-a-milano-cosa-fare/#respond Mon, 23 Mar 2020 13:21:27 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=2754 Sono molti i milanesi che decidono di trascorrere la loro domenica in città ma sono altrettanto numerosi i turisti che, per affari o per piacere, si trovano in questa metropoli durante il fine settimana. Questo articolo vuole dare dei suggerimenti a tutti coloro che non sanno cosa fare la Domenica a Milano. Potete scegliere di visitare una delle tante mostre aperte in città, passeggiare nel parco, andare a fare shopping in uno dei mercati del centro, dedicarvi all’intramontabile brunch domenicale o riscoprire luoghi turistici dimenticati. Ecco qualche consiglio per rendere più speciale la vostra Domenica a Milano.

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Sono molti i milanesi che decidono di trascorrere la loro domenica in città ma sono altrettanto numerosi i turisti che, per affari o per piacere, si trovano in questa metropoli durante il fine settimana. Questo articolo vuole dare dei consigli a tutti coloro che non sanno cosa fare la Domenica a Milano.

Potete scegliere di visitare una delle tante mostre aperte in città, passeggiare nel parco, andare a fare shopping in uno dei mercati del centro, dedicarvi all’intramontabile brunch domenicale o riscoprire luoghi turistici dimenticati. Ecco qualche consiglio per rendere più speciale la vostra Domenica a Milano.

Musei e gallerie d’arte

I musei e le gallerie d’arte presenti in città sono numerosi. Personalmente, per quanto riguarda le esposizioni temporanee, i miei preferiti sono quelli contemporanei.

1 – Fondazione Prada

In cima alla lista metto la nuovissima Fondazione Prada, inaugurata nel maggio 2015, che comprende una serie di esposizioni temporanee nel corpo centrale e un’importante esposizione permanente nella Torre. Le sale sono molto interattive e, passatemi il termine, “instagrammabili”. Quella dell’ultimo piano propone un’installazione con funghi capovolti che richiama al mondo di Alice nel paese delle meraviglie. Potrete scegliere di visitarle entrambe o di concentrarvi solo su un tema. Il costo della visita completa è di 15 euro. A rendere ancora più piacevole la vostra permanenza ci penserà il Bar Luce, un vero e proprio “set cinematografico anni 50” progettato da Wes Anderson. Ogni tentativo di descrizione sarebbe sminuente quindi vi consiglio di prevedere una sosta per un caffè. Completa l’offerta un ristorante molto quotato, chiamato La Torre, dalla cui vetrata al settimo piano potrete ammirare l’insolito panorama di una Milano inserita in un contesto industriale.

Una sala della collezione permanente della Fondazione Prada
Una sala della collezione permanente della Fondazione Prada
2 – Hangar Bicocca

Un’altra sede espositiva moderna ubicata nell’hinterland milanese è quella aperta nel 2004 dalla fondazione Pirelli. Il suo nome è Hangar Bicocca e comprende uno spazio di oltre 15.000 mq in cui si alternano mostre personali di artisti italiani e internazionali e installazioni permanenti. L’accesso a qualunque mostra è gratuito. L’immagine più famosa di questo spazio è quella dei Sette Palazzi Celesti di Anselm Kiefer che da soli potrebbero valere la visita. Tuttavia vi posso assicurare che le mostre temporanee sono spesso interessanti e innovative. Mi è capitato più di una volta di imbattermi in artisti che qualche anno dopo sono stati ospitati alla Biennale di Venezia. Anche questo spazio include un caffè, chiamato Luta Bistrot, in cui potrete ordinare prodotti biologici, vegani o vegetariani. Ottimo anche l’aperitivo.

I sette palazzi celesti, Hangar Bicocca
I sette palazzi celesti, Hangar Bicocca
3 – MUDEC

Concludo il capito mostre abbandonando la periferia e suggerendovi un terzo museo moderno nel centro della città. Il MUDEC Museo delle Culture – è stato inaugurato durante Expo2015 ed è opera dell’archistar David Chipperfield. Si trova in Via Tortona nel famoso quartiere destinato agli eventi di moda e design. All’interno di questo complesso museale troverete mostre temporanee dedicate ad artisti di “tendenza”, amati soprattutto dalle grandi masse, o esposizioni in collaborazioni con grandi brand. Nelle sue sale, solo per citarvi qualche nome, sono transitati artisti del calibro di Bansky, Frida Kahlo o Basquiat. Il museo è gestito dal Sole24ore Cultura e al suo interno ospita l’unico ristorante che può vantare tre stelle Michelin a Milano, guidato dallo chef Enrico Bertolini. Al piano terra troverete anche un Bistrot che ritengo non meriti una sosta. Via Tortona propone sicuramente locali più interessanti.

Mercatini

Il mercato più famoso di Milano è quello che si tiene tutte le ultime domeniche del mese sui navigli. La manifestazione si chiama Mercatone dell’antiquariato ed è organizzata dall’Associazione Naviglio Grande. Durante quest’esposizione, oltre a passeggiare lungo l’unico corso d’acqua della città, è possibile acquistare qualsiasi oggetto: mobili, gioielli, vinili, monete, etc.. Se questo evento è frequentato da chiunque abbia voglia di fare quattro passi lo stesso non si può dire per un altro mercato con cadenza mensile chiamato East Market. Questa manifestazione unisce solo espositori di oggetti vintage ed è rivolta principalmente a un pubblico giovane. La location è ubicata in una zona abbastanza periferica in Via Mecenate. Per entrare si paga una cifra simbolica di 3 euro ma al suo interno troverete non solo bancarelle ma anche street food, dj set e molte altre attività. Davvero un modo originale per trascorrere la vostra domenica. Tutte le date degli eventi sono segnalate sul sito della manifestazione. Infine, ogni terza domenica del mese, il cuore di Brera ospita un altro mercatino dell’antiquariato e del brocantage con oltre 100 bancarelle sparse tra Via Fiori Chiari, Madonnina e Formentini.

Consigli su cosa fare la domenica a Milano: i mercatini
Consigli su cosa fare la domenica a Milano: i mercatini

Brunch

Il brunch domenicale è una tendenza, ereditata dagli States, molto in voga nella città di Milano. C’è chi preferisce il classico menù americano, chi lo interpreta a suo modo e chi invece lo stravolge completamente. L’unica cosa che accomuna tutti i locali è la necessità di prenotare un tavolo con almeno un paio di giorni di anticipo. In questo cpaitolo vi parlerò dei miei 5 brunch preferiti nella metropoli milanese.

1 – Biancolatte

Biancolatte è un locale con più anime: gelateria, ristorante e un angolo dedicato allo shopping. Una via di mezzo tra un bistrot francese e una latteria. Il negozio è posizionato all’interno del quadrilatero della moda. La domenica propone torte dolci e salate, piadine, crêpes e qualsiasi tipo di caffè. Tutto “à la carte”. L’ambiente è famigliare e rilassato.

Consigli su cosa fare la domenica a Milano: il brunch
Il brunch della domenica da Biancolatte, Via Durini
2 – Vanilla Bakery

Se volete provare l’esperienza di un vero brunch americano e siete stanchi della catena California Bakery questo è il posto che fa per voi. L’unico difetto è la lentezza del servizio. Se siete pronti a passarci sopra sedetevi in uno dei piccoli tavoli e ammirate l’arredamento rosa pastello che pervade il locale. Ordinate un piatto a scelta tra varietà di uova, pancakes, hamburger e bagel. Il tutto accompagnato da pane, dolce, caffè (rigorosamente americano), acqua e un bicchiere di prosecco. Il prezzo fisso è di 27 euro.

3 – Otto

Nel cuore di Paolo Sarpi trovate il bar Otto, uno spazio con servizio al tavolo limitato che durante la settimana ospita postazioni di coworking. La cosa che l’ha reso famoso sono i “quadrotti” ovvero delle fette di pane in cassetta farcite con vari ingredienti. Il brunch costa 17 euro e prevede la scelta di un quadrotto, un contorno, frutta, yogurt e l’immancabile caffè.

Il brunch della domenica da Otto, Paolo Sarpi
Il brunch della domenica da Otto, Paolo Sarpi
4 – Capra e Cavoli

Se state cercando un buon “all you can eat” Capra e Cavoli è il posto che fa per voi. Con 25 euro potrete aver accesso al buffet più originale della città. Tra i piatti insoliti spiccano cous cous con pollo e zenzero, polpette al sugo e panzanella. Tra i piatti tradizionali uova, pancakes e dolci della casa. Non sarà sicuramente un pasto leggero ma potrebbe valere la pena prendere qualche kg.

5 – Ofelé

La regina dei pancake milanesi è l’home bakery Ofelé in Via Savona. Qui si possono assaggiare le famose frittelle americane cucinate in qualsiasi modo: salate, dolci, senza glutine o senza lattosio. Se non amate i pancake potete optare per i bagel o i crostoni di pane. Il menù comprende uno di questi piatti, caffè, una bevanda e un dolce del giorno. Il prezzo varia a seconda del piatto scelto. Tutto viene fatto in casa e l’arredamento rispecchia quello di un’abitazione di ringhiera.

Il brunch della domenica da Ofelé, Via Savona
Il brunch della domenica da Ofelé, Via Savona

Stare all’aria aperta

Se la giornata lo permette Milano può offrire anche qualche polmone verde dove potersi allenare, praticare yoga o fare un giro in bici. Il parco più noto della città è quello di Sempione che si estende tra l’Arco della Pace e il Castello Sforzesco. A seguire troviamo i Giardini Indro Montanelli, nel cuore del quadrilatero della moda milanese. I giovani invece amano moltissimo i nuovi parchi sorti in questi ultimi cinque anni ovvero Citylifein zona Fiera Milano – e la Biblioteca degli Alberitra Gae Aulenti e Isola.

Consigli su cosa fare la domenica a Milano: i parchi
Consigli su cosa fare la domenica a Milano: i parchi

A chi ama la bici consiglio un giro sul naviglio della Martesana che collega Milano con Cassano d’Adda. Un percorso pianeggiante in cui s’incontrano molte Ville rinascimentali.

Altre attività al chiuso

La città di Milano custodisce molti cinema d’autore. Se amate le pellicole d’essai potrete scegliere tra le sale cinematografiche di Spazio Oberdan, Palestrina, Auditorium San Fedele, Fondazione Prada o Anteo di Porta Garibaldi. Qui troverete anche alcune rassegne dedicate a mostre del cinema italiane e internazionali.

I cinema d'essai di Milano
Consigli su cosa fare la domenica a Milano: i cinema d’essai

Se la cultura non fa per voi e preferite curare il corpo piuttosto che la mente Milano offre anche la possibilità di trascorrere una giornata alle terme. Personalmente non amo questo genere di luoghi perché sono troppo affollati e invece di rilassarmi mi stresso ancora di più ma non tutti la pensano come me. Una cosa però è certa: il Palazzo Liberty di QC Terme Milano nasce in un contesto unico nel suo genere, accanto a Porta Romana e nel bel mezzo di quel che resta delle mura cinquecentesche spagnole. Qui potrete immergervi nelle piscine termali, fare una biosauna o rilassarvi in una grotta di sale. Ovviamente sono disponibili anche i trattamenti privati.

QC Terme Milano
Consigli su cosa fare la domenica a Milano: QC Terme Milano

Se volete altre informazioni riguardanti la città di Milano seguite l’hashtag #seitulamiacittà. Vi riporto qui un link all’articolo che parla dei miei ristoranti preferiti e di dove mangiare a Milano.

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#seitulamiacittà, dove mangiare a Milano https://www.lageografiadelmiocammino.com/2020/03/13/dove-mangiare-a-milano-ristoranti/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=dove-mangiare-a-milano-ristoranti https://www.lageografiadelmiocammino.com/2020/03/13/dove-mangiare-a-milano-ristoranti/#comments Fri, 13 Mar 2020 17:56:56 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=2672 La domanda che mi sono sentita porre più volte dai miei amici stranieri o provenienti da altre regioni d'Italia è sempre la stessa: “dove posso andare a mangiare a Milano?” La risposta più intelligente sarebbe “ovunque” ma in realtà ritengo utile consigliare i ristoranti suddividendoli per tipologia di cucina.

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Per i Travel Blogger gli articoli più complessi da scrivere sono proprio quelli dedicati alle loro città. Per questo e per altri motivi ho sempre posticipato questo momento. A partire da oggi lavorerò ad una mia personalissima guida sulla città di Milano che avrà come slogan in tutti gli articoli l’hashtag #seitulamiacittà

Dove mangiare a Milano

La domanda che mi sono sentita porre più volte dai miei amici stranieri o provenienti da altre regioni d’Italia è sempre la stessa: “dove posso andare a mangiare a Milano?” La risposta più intelligente sarebbe “ovunque” ma in realtà ritengo utile consigliare i ristoranti suddividendoli per tipologia di cucina.

Cucina milanese

I due ristoranti dove poter mangiare cotoletta alla milanese, risotto con ossobuco, trippa e modeghili si chiamano Al Garghet e Trattoria Arlati. Entrambi si trovano in zone abbastanza periferiche ma regalano, oltre a un’ottima cucina locale, degli ambienti davvero unici. Al Garghet sembra sempre Natale. Le sale interne, il chiostro e il giardino esterno sono immersi in una vegetazione lussoreggiante e vengono illuminati da luci soffuse. La Trattoria Arlati non è nient’altro che una casa che, nel lontano 1936, è stata trasformata in un ristorante. Possiede quindi vari ambienti che con il tempo sono stati arricchiti da opere d’arte e aree dedicate alla musica dal vivo.

Dove mangiare a Milano, ristorante Al Garghet
Dove mangiare a Milano, ristorante Al Garghet

Cucina giapponese

La seconda cucina tipica della città di Milano è quella giapponese. Da molti anni i ristoranti di sushi si stanno moltiplicando a vista d’occhio, superando in alcune zone anche gli stessi locali di cucina italiana. Tuttavia faccio una doverosa premessa. Cucina giapponese non vuol dire solo sushi e sashimi. Fortunatamente a Milano, oltre ad esserci decine di all you can eat, possiamo vantare alcuni degli chef di cucina orientale più quotati al mondo. Vi riporto qui sotto tre indirizzi imperdibili per tutti gli amanti di questa cultura.

Se non badate a spese il locale che fa per voi si chiama IYO ed è presente sia in Piero della Francesca che, da pochi mesi, in Piazza Alvar Aalto. Il ristorante più storico ha guadagnato la tanto ambita stella michelin nel 2014 e non l’ha più lasciata. La prima volta da IYO non si scorda mai e vi consiglio di consacrarla con il loro famosissimo menù “faccio iyo”. Non solo pesce crudo ma tempura, gyoza, zuppe e pietanze di carne. Il locale è frequentato dal jet set milanese.

Ristorante di cucina giapponese IYO
Ristorante di cucina giapponese IYO

Il secondo ristorante che voglio segnalarvi è molto meno famoso ma è altrettanto complicato trovare un tavolo libero. Si chiama Fukurou è si trova in zona Trivulzio. Il locale è piccolo e molto semplice ma la cucina tradizionale giapponese qui si esprime al meglio. Ottimi i piatti di ramen e gli antipasti a base di pesce crudo, ben lontani dai classici nigiri. Se volete scegliere qualcosa di più classico vi consiglio il cirashi.

Scegliere l’ultimo ristorante è davvero difficile perché, diciamoci la verità, ne aprono talmente tanti che stare dietro alle novità è impossibile. Per questo motivo anche questa segnalazione è per un locale aperto da qualche anno. Il suo nome è Sumire e si trova in Moscova. Lo spazio è veramente minimalista, con pochi tavoli tutti molto vicini tra loro. Una buona percentuale della sua clientela è composta da giapponesi che si trovano a Milano per affari. Questo la dice lunga sull’autenticità della cucina. Imperdibili i nigiri dello chef, le polpette di polpo e gli spiedini fritti.

Dove mangiare a Milano, ristorante giapponese Sumire
Dove mangiare a Milano, ristorante giapponese Sumire

Pizze gourmet

La pizza è uno dei piatti più famosi della cultura italiana ma se volete assaggiare l’autentico impasto napoletano Milano non è il posto più adatto. Qui vanno di moda le pizze gourmet ovvero quelle già tagliate a spicchi, alte come una focaccia e con molti ingredienti ricercati a fare da contorno, possibilmente tutti chilometro zero. Inoltre l’impasto dev’essere leggero e altamente digeribile e il prezzo deve superare abbondantemente i 10 euro. Ora che avete capito il significato di “gourmet” ecco i due indirizzi da segnare in agenda.

Il primo è quello del mitico Dry che definirei un precursore nell’introduzione di questa tipologia di pizze in tutta Milano. Il loro locale più famoso è quello in Via Solferino che, oltre a sfornare decide di gusti diversi, serve degli ottimi cocktail inventati e preparati da grandi professionisti. Tra le pizze le mie preferite sono quelle con la crema di zucca e il vitello tonnato.

Dove mangiare a Milano, pizzeria gourmet Dry
Dove mangiare a Milano, pizzeria gourmet Dry

Il secondo posto nella mia personale classifica se lo aggiudica Marghe, un progetto imprenditoriale di 5 grandi appassionati di ristorazione. I locali attivi sono due ma io voglio parlarvi di quello in Via Cadore. La prima cosa che salta all’occhio è l’arredamento in stile “industrial” moderno ma non troppo. Nel forno “a vista” vengono cotte non più di 7/8 proposte di pizze, tutte con un impasto lievitato per 24 ore. Ad accompagnare la cena birra o bollicine.

Ristoranti di carne

Mangiare dell’ottima carne rossa a Milano è più facile di quanto voi immaginiate.  Tuttavia, ancor prima di scegliere il ristorante, verrete messi di fronte a un grande dilemma. Preferite un locale che basa la sua offerta alimentare sulle carni italiane, possibilmente toscane o piemontesi, o volete assecondare la moda della carne proveniente dal Sud America e, più precisamente, dall’Argentina?

Se siete dei tipi alla moda, se volete sedervi accanto a influencer o calciatori e se amate il tango la risposta è semplice: El Carnicero è il posto che fa per voi. Il primo dei loro locali nasce nel 2013 in Via Spartaco e raddoppia nel 2017 in Corso Garibaldi. Il menù è sorprendentemente semplice. Empanadas o pata negra come antipasto, filetto di manzo argentino o black angus americano come secondo, il tutto accompagnato da contorni a base di zucca o patate e dell’ottimo Malbec argentino. Lo stesso identico format lo trovate anche nei due ristoranti della catena El Porteno ubicati in Darsena e in Arena. Ne è nato poi un terzo, chiamato El Porteno Prohibido, dove oltre a cenare potete assistere anche ad uno spettacolo di tango argentino.

Ristorante di carne argentina El Carnicero
Ristorante di carne argentina El Carnicero

Se invece siete dei tradizionalisti, degli amanti della patria e del Chianti toscano La Griglia di Varrone è il ristorante di carne che fa per voi. Il primo locale nasce a Lucca per poi essere esportato in Via Tocqueville, nel cuore della movida milanese. La location è elegante e il personale vi coccolerà dall’inizio alla fine. I piatti forti sono le tartare preparate con carni piemontesi, l’uovo accompagnato da vari contorni, gli hamburger e l’immancabile black angus. Per i più viziati c’è anche una selezione di carne giapponese wagyu.

Ristorante di carne La griglia di Varrone
Ristorante di carne La griglia di Varrone

Ristoranti di pesce

La prima cosa che dovete sapere è che i ristoranti di pesce a Milano sono estremamente cari, soprattutto quelli buoni.  Il mio preferito si chiama Langosteria e lo trovate in Via Savona. Questo locale ha un design elegante e ricercato che è praticamente impossibile da imitare. Vi accorgerete della sua unicità già dalla grafica delle vetrine e del menù. Il pesce è freschissimo e potrete sbizzarrirvi sia con piatti crudi che cotti. La loro specialità sono i crostacei, le ostriche, le tartare e la pasta alle vongole.

Dove mangiare a Milano, ristorante di pesce Langosteria
Dove mangiare a Milano, ristorante di pesce Langosteria

Se cambiamo completamente tipologia di struttura e ci spostiamo su un locale decisamente più classico e storico il nome da appuntarsi è quello di A’Riccione. L’atmosfera è molto più sobria rispetto a quella della Langosteria ma il pesce è altrettanto fresco e rinomato. Il loro piatto forte è il gran plateau royal. Ottimi anche gli spaghetti con i ricci di mare e i crostacei alla catalana.

Infine, se volete qualcosa di veramente economico, potete prendere in considerazione una cena dal Pescetto in zona Moscova. Il format è molto semplice ed è stato copiato da tantissimi altri locali milanesi: scegli il pesce che preferisci dal banco e decidi tu come cucinarlo. Puoi mangiarlo crudo, alla griglia, fritto o spadellato. Il prezzo varia a seconda del peso come in pescheria.

Ristorante il Pescetto
Ristorante il Pescetto

Altre cucine dal mondo

A Milano non esiste solo la cucina giapponese. Come ogni grande e piccola metropoli che si rispetti abbiamo un ristorante per ogni etnia. Non starò qui a elencarveli tutti ma dedicargli un capitolo mi sembrava più che doveroso.

La prima cucina che vorrei promuovere è quella thailandese e, nello specifico, il ristorante Shambala in Via Ripamonti. L’arredamento rispecchia al massimo la cultura Thai e combina elementi antichi con opere d’arte moderna. Ma il contesto non è l’unica cosa che ricorderete. I piatti sono presentati in maniera incredibile. Oltre ai classici pad thai potrete ordinare zuppe di cocco e gamberi, ananas svuotati ripieni di riso e anatra arrosto, piatti vegetariani e dolci a base di banana e mango.

La seconda etnia che è molto presente sul territorio milanese è quella cinese. In Via Paolo Sarpi, la Chinatown di Milano, i ristoranti rappresentativi di questa cucina abbondano. Il migliore, a mio avviso, è Yuebinlou. Io ci vado spesso con gli amici, soprattutto d’estate quando è possibile sedersi all’aperto. Considerate che se cenate nelle sale interne quando tornerete a casa dovrete buttare i vestiti nella lavatrice. I piatti forti sono l’anatra alla pechinese, i gamberi con funghi e verdure, la pancia di maiale e gli immancabili ravioli. Il tutto accompagnato con dell’ottima birra cinese. Inutile dirvi che i prezzi sono davvero economici.

Ovviamente esistono anche ristoranti cinesi più sofisticati. La maggior parte di loro si concentra soprattutto sulla preparazione dei famosi dim sum tanto amati dalla popolazione femminile di Milano e hinterland. Per un breve periodo i ravioli al vapore cinesi avevano quasi scalzato il primato del sushi. Il ristorante cinese più raffinato di Milano, a mio avviso, si chiama Gong e lo trovate in Porta Vittoria. La cucina a vista e l’arredamento minimalista lo rendono molto più simile a un ristorante giapponese. Tuttavia il menù è prettamente cinese e il mio consiglio è quello di provare la “degustazione classica”che, ovviamente, include anche qualche portata di dim sum.

Ristorante cinese Gong
Ristorante cinese Gong

L’ultima cucina di cui vorrei parlarvi è quella messicana che è presente in città in diverse varianti. Ci sono ottimi tacos bar, ristoranti tex mex e anche qualche tentativo di cucina più tradizionale. Tuttavia anche in questo caso l’unico ristorante che mi sento di consigliarvi è un posto alla moda. Perché Milano è un po’ così. Riesce a trasformare anche le culture gastronomiche più “semplici” in locali supercool con rivisitazioni dei piatti messe a punto da grandi chef. Il Canteen in questo è maestro e si è aggiudicato per un anno intero la nomea di posto più alla moda di Milano. Tra i piatti più ordinati troviamo i tacos di tonno o pollo, le fajitas e la carne asada.

Ristorante messicano Canteen
Ristorante messicano Canteen

Potrei continuare a elencare ristoranti e locali milanesi per almeno altri due giorni ma ritengo questo primo articolo già abbastanza ricco di spunti.

Vi invito a scrivere qui sotto eventuali altri locali che suggerireste ai vostri amici o che vorreste che io provassi per voi.

L'articolo #seitulamiacittà, dove mangiare a Milano proviene da La geografia del mio cammino.

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Palermo in tre giorni: il mio itinerario https://www.lageografiadelmiocammino.com/2019/06/25/tre-giorni-palermo-itinerario/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=tre-giorni-palermo-itinerario https://www.lageografiadelmiocammino.com/2019/06/25/tre-giorni-palermo-itinerario/#comments Tue, 25 Jun 2019 11:46:51 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=1712 Se dovessi lasciare Milano e trasferirmi al mare la mia prima scelta sarebbe sicuramente la città di Palermo. Sono follemente innamorata dei suoi vicoli, del suo mare, della sua vita notturna e dei suoi abitanti. Ho avuto la fortuna di conoscere questa città con persone che ci vivono e posso garantirvi che vanta un mix perfetto di cultura, gastronomia e divertimento. Questi appunti di viaggio sono il frutto di moltissimi week-end trascorsi a Palermo, per lavoro e per piacere.

L'articolo Palermo in tre giorni: il mio itinerario proviene da La geografia del mio cammino.

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Se dovessi lasciare Milano e trasferirmi al mare la mia prima scelta sarebbe sicuramente la città di Palermo. Sono follemente innamorata dei suoi vicoli, del suo mare, della sua vita notturna e dei suoi abitanti. Ho avuto la fortuna di conoscere questa città con persone che ci vivono e posso garantirvi che vanta un mix perfetto di cultura, gastronomia e divertimento. Questi appunti di viaggio sono il frutto di moltissimi week-end trascorsi a Palermo, per lavoro e per piacere.

Ecco qui la lista dei luoghi turistici che dovete assolutamente visitare se riuscite a fermarvi in città per almeno un paio di giorni. Il terzo giorno vi consiglio invece di dedicarlo alle gite fuori porta, possibilmente spostandovi con una macchina.

Visitare Palermo: primo giorno

1 – Quattro Canti

È il cuore della città e viene chiamato in questo modo perché comprende quattro palazzi storici ricchi di elementi simbolici.

Visitare Palermo in 3 giorni: i Quattro Canti
Visitare Palermo in 3 giorni: i Quattro Canti

2 – La Cattedrale, ingresso 7 euro

È il luogo più affascinante della città. Vi consiglio assolutamente di salire sui tetti per ammirare Palermo dall’alto.

Scorcio della Cattedrale di Palermo
Scorcio della Cattedrale di Palermo

3 – Palazzo dei Normanni e Cappella Palatina, ingresso 12 euro

Completamente decorata con mosaici bizantini è senza dubbio uno dei luoghi più visitati di tutta la regione Sicilia.

4 – San Giovanni degli Eremiti, ingresso 6 euro

È il luogo più mistico di tutta Palermo e viene chiamato anche Chiesa dalle Cupole Rosse.  Da non perdere assolutamente una visita ai giardini e al chiostro.

5 – Mercato popolare di Ballarò

Un tripudio di sapori, colori e odori. Bancarelle di carne, pesce, frutta e verdura. Tappa gastronomica obbligatoria per tutti gli amanti dello street food.

Mercato popolare di Ballarò
Mercato popolare di Ballarò

6 – Le Catacombe, ingresso 3 euro

Un luogo, a tratti macabro, dove sono conservati i corpi mummificati di esponenti religiosi, politici, artisti e borghesi.

7 – Castello della Zisa, ingresso 6 euro

Fuori dal centro storico, raggiungibile anche a piedi, troverete quest’antica residenza estiva della famiglia reale.

Visitare Palermo: secondo giorno

8 – Quartiere Kalsa e Chiesa di Santa Maria dello Spasimo

È un quartiere popolare nato durante la dominazione araba. Il mio consiglio è di perdervi tra i suoi vicoli e visitare la famosissima “chiesa a cielo aperto”.

9 – Murales di Falcone e Borsellino

Lo trovate presso la Cala di Palermo ed è stato realizzato su volontà dell’Associazione Nazionale Magistrati.

10 – Chiesa della Martorana, ingresso 2 euro

Inserita tra i beni tutelati dall’Unesco questa chiesa bizantina merita una visita soprattutto per le decorazioni interne.

Visitare Palermo in 3 giorni: Chiesa della Martorana
Visitare Palermo in 3 giorni: Chiesa della Martorana

11 – Teatro Massimo e Teatro Politeama

La zona compresa tra Piazza Verdi e Piazza Ruggero Settimo racchiude in pochi metri il teatro lirico più importante d’Italia e il “teatro del popolo”.

12 – Vucciria

Un tempo conosciuta come mercato della città, oggi Piazza Caracciolo è un ristorante a cielo aperto dedicato allo street food. La zona di Piazza Garraffello invece è famosa per i graffiti e la vita notturna.

Graffito nel quartiere Vucciria
Graffito nel quartiere Vucciria

13 – La Fontana Pretoria

Una delle fontane più belle d’Italia, soprannominata anche “della Vergogna” per le nudità delle statue che la compongono.

Visitare Palermo: terzo giorno

15 – Santuario di Santa Rosalia

Situato sul Monte Pellegrino, che domina Mondello, questo Santuario è dedicato alla padrona di Palermo ed è incastonato all’interno di una parete rocciosa. Vi consiglio di visitarlo sia per il paesaggio sia per il suo legame religioso con la città.

14 – Spiaggia di Mondello

È la spiaggia dei palermitani ma è anche la zona residenziale con le ville più belle della città. Si trova a circa 20 minuti di macchina dal centro storico e d’estate è presa d’assalto da vacanzieri e locali.

Visitare Palermo in 3 giorni: Spiaggia di Mondello
Visitare Palermo in 3 giorni: Spiaggia di Mondello

15 – Duomo di Monreale

Non fa parte del Comune di Palermo ma si trova comunque a pochi km dal centro della città. Se amate la storia del Cristianesimo e l’arte bizantina non potrete assolutamente perdervi una visita presso questo luogo di culto.

Dove dormire

Ho dormito in almeno una decina di hotel della città, spesso per lavoro. Mi permetterò quindi di proporvi una piccola short list personale.

1 – Quintocanto Hotel & Spa

Ubicato in pieno centro storico, a due passi dalla stazione, è il luogo ideale per partire alla scoperta della città. Il personale è molto cortese, le camere sono moderne e la SPA è un piccolo lusso difficile da trovare a Palermo. Il rapporto qualità prezzo è davvero ottimo.

Quintocanto Hotel & Spa, Palermo
Quintocanto Hotel & Spa, Palermo

2 – Hotel Plaza Operà

A 150 mt dal teatro Politeama questa piccola struttura vanta camere molto moderne e pulite. Degni di nota anche la colazione e il servizio.

3 – Ibis Styles Palermo President

L’hotel è nuovo e colorato. Quando ho alloggiato io, circa due anni fa, vi erano ancora delle stanze non ristrutturate. Evitatele. Tutte le altre camere sono piccole ma arredate con gusto e design. La colazione all’ultimo piano dello stabile offre una delle viste più belle sul porto di Palermo.

4 – Grand Hotel Piazza Borsa

Vi direi di alloggiare in questo hotel solo per ammirarne il palazzo e l’antico chiostro che troverete in ingresso. Gentilezza del personale, ottima ristorazione e centro benessere completano l’offerta. Le camere sono molto classiche quindi dovete amare questo tipo di architettura per poterle apprezzarle.

Grand Hotel Piazza Borsa, Palermo
Grand Hotel Piazza Borsa, Palermo

5 – Splendid Hotel la Torre

Se volete dormire a Mondello vi consiglio questo hotel a picco sul mare. La struttura è dotata di una piscina e di più piattaforme da cui tuffarvi direttamente nel mediterraneo. Completano l’offerta bar e ristorante che servono ottime colazioni e aperitivi con vista. Purtroppo le stanze sono molto datate e avrebbero bisogno di una bella ristrutturazione.

Splendid Hotel la Torre, Mondello
Splendid Hotel la Torre, Mondello

Dove mangiare

Su quest’argomento potrei scrivere un libro. La regione Sicilia, di cui Palermo ne è l’orgogliosa capitale, è famosa per la sua cucina che unisce tradizione e fantasia. Non potrete andarvene senza aver provato le panelle, lo sfincione, l’u pane ca’ meusa e le arancine. Inoltre, se amate i dolci, dovrete assaggiare cannoli e cassate. Qui di seguito, invece, una lista dei miei ristoranti preferiti.

1 – Buatta Cucina Popolare

Si trova vicino al vivace mercato della Vucciria ed è ricavato all’interno di un’antica valigeria. Lo stile liberty riecheggia in tutto il locale tranne che nella modernissima cucina a vista. Il menù è basato su piatti popolari e sull’utilizzo di ottime materie prime. Davvero consigliato.

Ristorante Buatta Cucina Popolare
Ristorante Buatta Cucina Popolare

2 – Sesto Canto

Questo ristorante si trova nei pressi del Teatro Politeama. L’arredamento rispecchia l’anima decisamente moderna della sua cucina. Ottimo crudo di pesce, personale raffinato e conto perfettamente in linea con la qualità dei piatti.

3 – FUD Bottega Sicula

Un marchio siciliano simbolo di eccellenza che sta lentamente aprendo nuovi punti vendita in altre regioni italiane. Fud propone una selezione di hamburger, panini e pizze gourmet cucinati con prodotti a chilometro zero di altissima qualità. Consiglio vivamente l’hamburger preparato con carne d’asino. Difficilmente replicabile.

Ristorante FUD Bottega Sicula
Ristorante FUD Bottega Sicula

4 – Ferro di Cavallo

Un ristorante tradizionale nel quale ordinare piatti di pesce che rispecchiano le ricette originali palermitane. Ambiente informale con un proprietario eccentrico ma molto simpatico. Consigliato soprattutto per cene con gruppi di amici.

5 – Bye Bye Blues

Ristorante stellato della chef Patrizia Di Benedetto. Ubicato a Mondello, a pochi passi dal mare, propone un menù degustazione con pesce fresco cucinato in perfetto stile mediterraneo. Presentazione dei piatti e servizio impeccabili.

Se volete conoscere le altre tappe del mio viaggio attraverso la Sicilia Occidentale leggete l’articolo che le ho dedicato.

L'articolo Palermo in tre giorni: il mio itinerario proviene da La geografia del mio cammino.

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I migliori ristoranti e hotel di Verona https://www.lageografiadelmiocammino.com/2019/03/27/cosa-visitare-a-verona-hotel-ristoranti/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=cosa-visitare-a-verona-hotel-ristoranti https://www.lageografiadelmiocammino.com/2019/03/27/cosa-visitare-a-verona-hotel-ristoranti/#comments Wed, 27 Mar 2019 17:16:12 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=1098 Sono stata a Verona moltissime volte e la considero una delle città più belle d'Italia. Uno dei motivi principali è che la associo a due delle mie più grandi passioni: la musica e il buon vino. Verona è una città a misura d'uomo che offre decine di scorci magici. Per vederla bene servono tre giorni ma per conoscerla bisognerebbe viverla per almeno una settimana, possibilmente in primavera o in autunno.

L'articolo I migliori ristoranti e hotel di Verona proviene da La geografia del mio cammino.

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In quest’articolo vi voglio parlare della città di Verona e, in particolare, dei suoi numerosi hotel e ristoranti.

Sono stata a Verona moltissime volte e la considero una delle città più belle d’Italia. Uno dei motivi principali è che l’associo a due delle mie più grandi passioni: la musica e il buon vino. Verona è una città a misura d’uomo che offre decine di scorci magici. Per vederla bene servono tre giorni ma per conoscerla bisognerebbe viverla per almeno una settimana, possibilmente in primavera o in autunno. La Verona “turistica” è legata principalmente alle vicende di Romeo e Giulietta, frutto dell’immaginazione di William Shakespeare, di cui ne conserva gelosamente i luoghi storici realmente esistiti. Oltre ad essere una delle città europee più legate all’amore romantico, il centro di Verona è anche Patrimonio dell’umanità UNESCO. Tra i suoi vicoli si nascondono alcuni dei luoghi più storici d’Italia.

Cosa visitare a Verona
Cosa visitare a Verona

Gli hotel di Verona

Il panorama alberghiero della città è molto limitato e questo si riflette sui prezzi elevati delle strutture, spesso non all’altezza del costo. Questo costringe molti turisti a dormire in periferia ma la scelta non si traduce sempre in un effettivo risparmio perché i parcheggi del centro sono molto cari e a volte il gioco non vale la candela. Inoltre i migliori ristoranti e locali si trovano proprio all’interno della zona chiusa al traffico. Di conseguenza il mio suggerimento è quello di raggiungere la città in treno e cercare un alloggio in centro.

Terrazza dell'hotel Escalus Luxury Suite
Terrazza dell’hotel Escalus Luxury Suite

Tra tutte le strutture in cui ho dormito ne ho selezionate due che mi sento di consigliare. La prima, accessibile a quasi tutte le tasche, si chiama Albergo Mazzanti ed è posizionata a 50 mt da Piazza delle Erbe. Questo piccolo hotel si trova all’interno di uno dei palazzi più antichi della città e possiede 16 camere arredate in maniera elegante. La seconda, decisamente più premium rispetto alla precedente, si chiama Escalus Luxury Suite e fa parte del prestigioso brand internazionale Small Luxury Hotels of the World. Questo boutique hotel si trova a pochi passi dall’Arena e la sua peculiarità è quella di offrire un arredamento estremamente moderno all’interno di un palazzo storico. Il servizio è curato nei minimi dettagli e la colazione viene servita in camera ogni giorno. Completa l’offerta la preparazione del personale.

Colazione presso l'hotel Escalus Luxury Suite
Colazione presso l’hotel Escalus Luxury Suite

I ristoranti di Verona

La città offre un panorama gastronomico invidiabile. Verona è un susseguirsi di enoteche, locande e ristoranti d’ottimo livello. Inoltre è considerata la patria italiana del buon vino perché ogni anno ospita la fiera vinicola più importante del settore: il Vinitaly. Se ho dormito in almeno una decina di strutture alberghiere, posso moltiplicare esponenzialmente il numero di ristoranti che ho visitato. Proverò quindi a stilare una breve classifica personale dei miei 6 ristoranti preferiti nella città di Verona:

Locanda 4 Cuochi: vi posso riassumere questa esperienza culinaria in tre parole: creatività, tradizione e contrasto. Il personale è giovane e informale ma molto preparato. L’arredamento è moderno e colorato, così come la personalità dei proprietari.

Locanda 4 Cuochi
Locanda 4 Cuochi

Osteria del Bugiardo: è il punto di riferimento di cittadini e turisti. Offre aperitivi e pasti informali di ottima qualità che rispecchiano la tradizione culinaria veronese. Rappresenta un’ottima scelta anche durante la settimana. In questo locale troverete sempre qualcuno con cui scambiare quattro chiacchiere.

Enoteca Segreta: un locale intimo, nascosto all’interno di un piccolo vicolo. Il ristorante offre un’esperienza culinaria che rispetta la tradizione veronese ma presenta allo stesso tempo innovazioni nella presentazione dei piatti e negli abbinamenti. La cantina dei vini e la professionalità del sommelier completano l’offerta già eccellente.

Enoteca Segreta
Enoteca Segreta

La Griglia: situato a pochi metri dall’Arena questo ristorante di carne è il punto di riferimento di tutti gli artisti che si esibiscono nell’anfiteatro perché rimane aperto fino a tardi. I piatti di carne sono eccellenti, così come il servizio e la cortesia del personale.

Ristorante Maffei: situato in Piazza delle Erbe, questo locale è ospitato all’interno di un edificio risalente all’epoca romana che è esso stesso un’esperienza. I piatti sono ottimi e ben presentati, ad eccezione dei dolci che sono completamente da rivedere. La cantina è fornita ma i prezzi sono troppo alti rispetto alla media cittadina.

Antica Bottega del Vino: tra i più antichi e prestigiosi locali storici italiani, la Bottega vanta una lunga tradizione che ha le sue radici nel XVI secolo, periodo della Serenissima Repubblica di Venezia. Il menu della Bottega è lo spirito della tradizione veronese e veneta, dove la qualità delle materie prime è sempre protagonista. Inoltre, Antica Bottega del Vino vanta una tra le migliori carte vini d’Italia.

Antica Bottega del Vino
Antica Bottega del Vino

Degno di nota, ma fuori lista perché non tradizionalmente legato alla cultura gastronomica della città, è il ristorante Sushi Tao. Questo locale di cucina giapponese, ubicato vicino al fiume, non ha nulla da invidiare ai ristoranti di sushi milanesi o di altre grandi città europee.

I bar di Verona

Verona ha moltissime enoteche e altrettanti cocktail bar nascosti nei vicoli del centro. Vi segnalo La Tradision, un bar arredato con gusto che serve ottimi aperitivi, e La Mandorla, una minuscola stanza con moltissime persone che gustano calici di vino nel dehor esterno. Tra i miei cocktail bar preferiti vince sicuramente l’Archivio con la sua selezione raffinata di Gin.

Bar La Mandorla
Bar La Mandorla

Cosa visitare a Verona

Al primo posto metto sicuramente l’Arena di Verona. Il mio consiglio è quello di visitarla prenotando uno degli spettacoli in calendario e dedicarle un po’ di tempo sia prima che dopo il tramonto. Al secondo posto vi suggerirei un tour di Piazza delle Erbe, con i suoi Palazzi storici, e Piazza dei Signori. Come terzo itinerario valuterei un tour di tutti i luoghi shakespeariani tra cui segnalo per importanza il balcone, la tomba di Giulietta e la casa di Romeo. Infine non può mancare una passeggiata lungo il fiume con attraversamento del Ponte Pietra e del Ponte Scaligero. Completano l’offerta numerosissime chiese e musei nascosti all’interno delle cinta di mura che delimitano la città.

Cosa visitare a Verona
Cosa visitare a Verona

Se intendete proseguire con un tour della regione Veneto vi consiglio di dedicare qualche minuto alla lettura dei miei articoli su Padova e sulle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene. Non ve ne pentirete.

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