Itinerario Archivi - La geografia del mio cammino https://www.lageografiadelmiocammino.com/tag/itinerario/ Mila Camnasio, Travel Blogger Sun, 24 Mar 2024 19:11:15 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.6.2 Cosa vedere a Lisbona in 3 giorni https://www.lageografiadelmiocammino.com/2024/03/24/cosa-vedere-a-lisbona-in-3-giorni/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=cosa-vedere-a-lisbona-in-3-giorni https://www.lageografiadelmiocammino.com/2024/03/24/cosa-vedere-a-lisbona-in-3-giorni/#respond Sun, 24 Mar 2024 19:11:13 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=6433 Sogni di visitare la capitale del Portogallo ma non sai da che parte iniziare? Ecco una guida su cosa vedere a Lisbona in 3 giorni.

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Sogni di visitare la capitale del Portogallo ma non sai da che parte iniziare? Ecco una guida su cosa vedere a Lisbona in 3 giorni.

Per cominciare tenete presente che Lisbona si sviluppa su sette colline; mettete quindi in conto lunghe camminate – spesso in salita – per raggiungere molti dei suoi luoghi turistici più blasonati. Tuttavia, ne varrà quasi sempre la pena. La capitale del Portogallo è famosa per le sue viste mozzafiato, la sua vivace vita notturna, le importanti architetture storiche e le passeggiate sul lungofiume.

Una città cosmopolita i cui abitanti, purtroppo, non sono tra i più cordiali e simpatici d’Europa. Godetevela con lentezza e assaporatene ogni vicolo.

Cosa vedere a Lisbona in 3 giorni
Cosa vedere a Lisbona in 3 giorni

Lisbona: quando visitarla e come muoversi

Prima di concentrarci su “cova vedere a Lisbona in 3 giorni” cerchiamo di capire meglio qual è il periodo più adatto per visitarla. Escludendo i mesi troppo caldi (Luglio e Agosto) e quelli troppo freddi e piovosi (Gennaio e Febbraio), tutti gli altri periodi dell’anno sono perfetti per partire alla scoperta della capitale portoghese.

Lisbona è una delle città più economiche d’Europa. Muoversi è semplicissimo: vi basterà acquistare un abbonamento giornaliero ai mezzi di trasporto pubblici o utilizzare le app Uber e Bolt, come alternativa ai taxi. Se avete intenzione di dedicare 3 intere giornate alla scoperta della città vi consiglio di valutare la Lisboa Card che, per la modica cifra di 22/37/46 euro (1/2/3 gg) include l’accesso a qualsiasi mezzo pubblico e l’ingresso in moltissimi luoghi turistici della città. Io l’ho trovata una formula molto vantaggiosa sia a livello economico che pratico, perché mi ha permesso di saltare molte code. La potete tranquillamente comprare al vostro arrivo in aeroporto.

Cosa vedere a Lisbona in 3 giorni

Ma eccoci finalmente arrivati all’argomento principale di questo articolo: cosa vedere a Lisbona in 3 giorni. Ecco un programma dettagliato da seguire alla lettera, ma anche no!

Primo giorno

  1. Avenida da Liberdade
  2. Praca do Rossio
  3. Rua Augusta Arch (3,5 euro, inclusa nella Lisboa Card)
  4. Praça do Comércio
  5. Elevador de Santa Justa (2,8 euro, inclusa nella Lisboa Card)
  6. Convento do Carmo (4 euro con la Lisboa Card)
  7. Visita al quartiere bohémien del Bairro Alto 
  8. Miradouro de Santa Catarina al tramonto
  9. Pink Street
Elevador de Santa Justa
Elevador de Santa Justa

Il primo giorno iniziate la vostra visita di Lisbona dal quartiere più moderno ed europeo. I punti da segnare sulla mappa sono: Avenida da Liberdade, la strada più importante della città, con boutique alla moda e hotel blasonati; Praca do Rossio, con la sua ondeggiante pavimentazione bianca e nera, ospita il super-instagrammabile negozio “The fantastic world of Portuguese Sardines”; infine, concludete la vostra passeggiata lungo Rua Augusta e, una volta attraversato il suo Arco di Trionfo (sul quale potete anche salire), fermatevi nella maestosa Praça do Comércio.

The fantastic world of Portuguese Sardines
The fantastic world of Portuguese Sardines

Abbandonate poi la zona moderna per avvicinarvi pian piano al Bairro Alto. La prima tappa è l’Elevador de Santa Justa, un bellissimo ascensore in stile liberty in ferro battuto. La seconda tappa è il Convento do Carmo, testimonianza della storia e della resilienza di Lisbona, sopravvissuto al terremoto e oggi convertito in museo. Il Barrio Alto è ricco di ristoranti, boutique e negozi d’arte e artigianato, tant’è che viene chiamato la “Montmartre” di Lisbona. Inoltre, insieme all’Alfama, è il quartiere migliore per ascoltare il fado. Prima di dedicarvi alla vita notturna raggiungete, a piedi o con uno dei famosissimi tram storici, il Miradouro de Santa Catarina per ammirare la città di Lisbona al tramonto. Sorseggiate una birra fresca e preparatevi per la serata, che avrà inizio in Pink Street.

Miradouro de Santa Catarina al tramonto
Miradouro de Santa Catarina al tramonto

Per saperne di più sulla vita notturna di Lisbona non perdete il mio articolo dedicato a ristoranti, hotel e locali.

Secondo giorno

  1. Museo Nazionale delle Carrozze (8 euro, incluso nella Lisboa Card)
  2. Monastero dos Jerónimos (10 euro, incluso nella Lisboa Card)
  3. Torre di Belem (6 euro, inclusa nella Lisboa Card)
  4. Padrão dos Descobrimentos
  5. MAAT (8 euro con la Lisboa Card)
  6. Ponte 25 de Abril
  7. LX Factory
Padrão dos Descobrimentos
Padrão dos Descobrimentos

Il secondo giorno andrebbe dedicato completamente al quartiere di Belem, pieno zeppo di luoghi turistici degni di nota, a ridosso delle rive del Tago. Iniziate la vostra visita dal Monastero dos Jerónimos, in stile manuelino, che comprende il chiostro e la chiesa, dove sono sepolti Fernando Pessoa e Antonio Tabucchi. Spostatevi poi nella famosissima Torre di Belem, struttura architettonica simbolo della città di Lisbona, realizzata nel XVI secolo. A pochi passi dalla torre potrete ammirare l’imponente Monumento alle Scoperte un tributo ai protagonisti delle esplorazioni marine – con, ai sui piedi, un mosaico di circa 50 mt raffigurante la Rosa dei Venti e le rotte percorse dai navigatori portoghesi.

Monastero dos Jerónimos
Monastero dos Jerónimos

Nel pomeriggio potreste scegliere di visitare due dei numerosi musei di Belem. Io ho optato per il Museo Nazionale delle Carrozze e per il MAAT. Il primo è stato scelto solo perché incluso nella Lisboa Card ma si è rivelato una piacevolissima sorpresa. La collezione ospita un’importante selezione di veicoli del XVII, XVIII e XIX secolo. Il MAAT, invece, è stato scelto con cura perché ospita collezioni temporanee e una mostra permanente d’importanti artisti moderni e contemporanei, tra cui Warhol, Picasso, Dalì, Pollok e Duchamp. Dal tetto di questo museo, inoltre, potrete ammirare meravigliose vedute del fiume Tago al tramonto, del Ponte 25 Aprile e del Cristo Rei, ubicato sull’altra sponda del fiume. Una valida alternativa a questi musei potrebbe essere il Lisbon Earthquake Museum (Museo sul terremoto).

Torre di Belem
Torre di Belem

Infine, qualora le forze non vi abbiano ancora abbandonati, prima di tornare in centro, visitate il famosissimo LX Factory, un vecchio complesso riconvertito in laboratorio creativo e centro commerciale. Qui troverete atelier, locali, ristoranti e modernissimi uffici.

Terzo giorno

  1. Visita al quartiere dell’Alfama 
  2. Chiesa del Sé
  3. Miradouro de Santa Luzia
  4. Castello di São Jorge (10 euro, non incluso nella Lisboa Card)
  5. Campo de Santa Clara e Feira da Ladra
  6. Pantheon Nazionale (5 euro, incluso nella Lisboa Card)
  7. Museo delle Azulejos (5 euro, non incluso nella Lisboa Card)
  8. Miradouro da Graça al tramonto
  9. Senhora do Monte al tramonto
Quartiere dell’Alfama
Quartiere dell’Alfama

La terza e ultima giornata è dedicata al quartiere dell’Alfama, il più antico della città, puntellato di vicoletti e scalinate. Uno dei primi edifici che incontrerete sarà sicuramente la Chiesa del Sé; da lì, camminando per altri 5 minuti, raggiungerete quello che – a mio avviso – è il più bel punto panoramico della città. Sto parlando del Miradouro de Santa Luzia, ricco di fiori e azulejos. Salendo per altri 10 min in una delle tante stradine acciottolate arriverete al famosissimo Castello di Sao Jorge, visibile da qualsiasi area del centro storico.

Miradouro de Santa Luzia
Miradouro de Santa Luzia

Iniziate poi la discesa verso Campo Santa Clara dove, ogni martedì e sabato, troverete il mercato delle pulci chiamato Feira da Ladra. Se avete acquistato la Lisboa Card entrate anche nel Pantheon Nazionale, luogo di sepoltura delle celebrità più storiche del Portogallo, e ammirate il fiume Tago dal suo balcone panoramico. Infine, terminate la vostra giornata con una visita al Museu Nacional do Azulejo, incentrato sull’arte delle piastrelle dipinte a mano.

Pantheon Nazionale
Pantheon Nazionale

Per un tramonto meraviglioso non perdetevi il Miradouro da Graça o il poco distante Senhora do Monte, dove molti abitanti della città si concedono momenti di relax e romanticismo.

Conclusioni

Termina qui la nostra guida su cosa vedere a Lisbona in 3 giorni ma vi invito a leggere il mio articolo dedicato a ristoranti, hotel e locali della capitale portoghese.

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Spalato in un giorno: cosa vedere e dove mangiare https://www.lageografiadelmiocammino.com/2023/12/04/spalato-in-un-giorno-cosa-vedere-e-dove-mangiare/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=spalato-in-un-giorno-cosa-vedere-e-dove-mangiare https://www.lageografiadelmiocammino.com/2023/12/04/spalato-in-un-giorno-cosa-vedere-e-dove-mangiare/#respond Mon, 04 Dec 2023 17:25:49 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=6359 Spalato è la capitale della regione Dalmazia e la seconda città più grande di tutta la Croazia. È un’ottima base di partenza per la scoperta di alcune isole dell’Adriatico e vanta un centro storico invidiabile. In quest’articolo vi parlerò di cosa vedere a Spalato se avete a disposizione un’unica giornata.

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Spalato è la capitale della regione Dalmazia e la seconda città più grande di tutta la Croazia. È un’ottima base di partenza per la scoperta di alcune isole dell’Adriatico e vanta un centro storico invidiabile. In quest’articolo vi parlerò di cosa vedere a Spalato se avete a disposizione un’unica giornata.

Spalato è una città vivace e molto animata, sia di giorno che di notte. L’unico punto a suo sfavore è la presenza di numerose “trappole per turisti”: ristoranti e bar troppo cari, bancarelle piazzate ovunque e spettacoli trash con finti centurioni all’ingresso dei siti storici.

Spalato in un giorno: cosa vedere
Spalato in un giorno: cosa vedere

Quando andare a Spalato

La maggior parte dei turisti visita Spalato in estate, includendola tra le mete di un tour più esteso della Croazia. Nei mesi di luglio e agosto la città è presa d’assalto dal turismo di massa e trovare un alloggio può diventare quasi complicato. Se potete e volete dedicare a Spalato più tempo il periodo consigliato per visitarla è senza dubbio la primavera, con giornate lunghe e miti. In inverno, invece, Spalato è famosa per via delle sue bancarelle natalizie.

Come raggiungere Spalato

Spalato è facilmente raggiungibile con un “on the road” in macchina: io sono partita da Trieste, arrivando fino a Dubrovnik. Questa è stata la mia esperienza personale e vi assicuro che non mi è pesato per niente guidare per tutti questi chilometri. In alternativa, potrete raggiungere la capitale della Dalmazia in aereo o con comodi traghetti che frequentemente collegano Spalato al porto di Ancona (9 ore di traversata). I prezzi variano molto a seconda del periodo prescelto e dell’acquisto anticipato o meno.

Spalato: cosa vedere in un giorno

1.     Palazzo di Diocleziano

Il primo e vero motivo per visitare Spalato è il Palazzo di Diocleziano, dichiarato Patrimonio Unesco nel 1979. Più che un palazzo si tratta di una vera e propria cittadella dalla quale si accede attraverso quattro porte: Aurea (la più importante), Bronzea, Argentea e Ferrea. Questo complesso, ricco di edifici, fu voluto dall’imperatore romano Diocleziano tra il III e il IV secolo. I luoghi più iconici sono:

  • Il peristilio, ovvero la piazza centrale del palazzo, attorno alla quale si trovano diverse sculture, tra cui una bellissima sfinge egizia;
  • La Cattedrale di San Doimo, eretta dove prima sorgeva il Mausoleo di Diocleziano, con il suo campanile in grado d’offrire una visuale magnifica su tutta la città;
  • Il Tempio di Giove, trasformato poi nel battistero della cattedrale;
  • I sotterranei, oggi diventati una sorta di piccolo bazar pieno di bancarelle di souvenirs;
  • Il Vestibolo, esternamente quadrangolare e internamente circolare.
Palazzo di Diocleziano
Palazzo di Diocleziano

2.     Piazza del Popolo

Piazza del Popolo, chiamata anchePjaca, è uno dei luoghi più importanti di Spalato, fulcro della vita cittadina. Qui troverete caffè, ristoranti, negozi e diversi edifici rappresentativi: la torre con l’orologio cittadino, il cui quadrante è composto da 24 numeri romani, il palazzo gotico del municipio e diversi altri palazzi costruiti dalle famiglie nobili dell’epoca, come Cipriani, Nakic e Pavlovic.

Piazza del Popolo
Piazza del Popolo

3.     Piazza della Repubblica

Piazza della Repubblica, chiamata anche Republike Trg, è circondata su tre lati da palazzi neorinascimentali dal colore rosso vivo. La piazza e i suoi caffè, nell’unico lato aperto, offrono una visuale magnifica sul porto e sulla Riva.

Piazza della Repubblica
Piazza della Repubblica

4.     Piazza della Frutta

L’ultima piazza degna di nota è Piazza della Frutta dove, un tempo, si svolgeva un chiassoso e popolare mercato. Oggi questa zona è una delle più amate dagli abitanti di Spalato e può vantare diversi luoghi degni di nota: una torre d’origine veneziana, palazzo Milesi, la statua di Marko Marulić e moltissimi bar e caffè.

5.     Il lungomare di Spalato

Il lungomare di Spalato, chiamato anche Riva, non andrebbe visto ma vissuto. Il modo migliore per farlo è sedersi in uno dei suoi numerosissimi bar e godersi una delle tante esibizioni all’aperto che animano il porto.

6.     Il colle Marjan

Il colle Marjan è raggiungibile attraverso una lunga scalinata. Tuttavia, una volta conquistata la vetta, verrete ripagati da un panorama a 360° sulla città. Se avete a disposizione anche una seconda giornata, aggiungete alla lista di “cosa vedere a Spalato” anche una passeggiata all’interno della riserva naturale di Marjan, il polmone verde della città, pieno di sentieri e punti panoramici.

La riserva naturale di Marjan
La riserva naturale di Marjan

7.     Bonus: le spiagge

Un giorno probabilmente non sarà sufficiente ma, se la vostra intenzione è quella di fermarvi in città per un periodo più lungo, sappiate che nella lista di “cosa vedere a Spalato” dovrete inserire almeno una spiaggia. La più famosa e vicina al centro storico è la spiaggia di Bacvice: qui potrete nuotare, prendere il sole o semplicemente ammirare il mare pranzando in uno dei numerosi locali nelle vicinanze. Invece, se cercate qualcosa di meno affollato dirigetevi alla spiaggia di Firule, perfetta anche per ammirare il tramonto.

Dove mangiare a Spalato

Dopo avervi elencato cosa vedere nella città di Spalato, non mi resta che consigliarvi qualche ristorantino in cui pranzare o cenare, possibilmente lontano dalle “trappole per turisti” e con prezzi commisurati alla qualità.

Sug

Sug è ristorante presente sulla Guida Michelin, nella sezione “big gourmand. Un locale informale, piacevole e con un ottimo servizio. La cucina è basata su ricette della tradizione, di mare e di terra, della Dalmazia. Noi abbiamo cenato nel piccolo dehors ordinando un antipasto di pesce crudo e del tonno con purè e cipolle rosse. Approvata anche la carta dei vini. Prezzi decisamente buoni rispetto alla media della città.

Ristorante Sug
Ristorante Sug

Dvor

Il ristorante Dvor è ubicato sul litorale di Spalato, a circa 1 km dalla spiaggia di Bacvice. I tavoli sono tutti sistemati all’interno di un giardino dotato di terrazze e vista mare. Inutile dire, quindi, che la specialità della casa è il pesce, spesso cucinato alla brace. I piatti della tradizione sono affiancati anche da proposte più moderne, come la ceviche di pescato del giorno. I prezzi sono altini ma la freschezza delle materie prime e la vista compensano il costo delle portate. Buona la carta dei vini, servizio da migliorare.

Ristorante Dvor
Ristorante Dvor

Una volta scoperto cosa vedere a Spalato, non vi resta che concentrarvi su alcune delle isole più belle dell’Adriatico, raggiungibili con poche ore di navigazione proprio partendo dal porto di Split. Sto parlando di Brac, Hvar e Korcula.

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Croazia: cosa vedere a Zara in una giornata https://www.lageografiadelmiocammino.com/2023/10/23/croazia-cosa-vedere-a-zara-in-una-giornata/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=croazia-cosa-vedere-a-zara-in-una-giornata https://www.lageografiadelmiocammino.com/2023/10/23/croazia-cosa-vedere-a-zara-in-una-giornata/#respond Mon, 23 Oct 2023 06:17:57 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=6281 Zara è un susseguirsi di piccole viuzze in marmo piene di ristoranti, bar e negozietti. Passeggiando all’interno del suo centro storico noterete come chiese bizantine, rovine romane e opere d’arte contemporanea convivano senza problemi. Ecco cosa vedere a Zara in una giornata estiva.

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Inizierò quest’articolo confessandovi che Zara, a mio parere, non è sicuramente una delle città più belle della Croazia. Tuttavia, la sua posizione strategica la rende perfetta per una breve visita in giornata. Vi racconterò, quindi, cosa vedere a Zara, storica capitale della Dalmazia.

Zara è adagiata sulle rive del Mar Adriatico ed è fiera del suo passato abbastanza travagliato, che ha visto il susseguirsi di diverse dominazioni che se la sono contesa nel corso dei secoli: veneziani, austriaci, slavi, grechi e turchi.

Cosa vedere a Zara
Cosa vedere a Zara

Dove si trova Zara

Zara dista 350 km dal confine italiano (4 ore) e 160 km da Spalato (2 ore). La sua posizione centrale lungo la costa dalmata la rende una meta perfetta per una sosta giornaliera prima di dirigervi al sud o nelle isole. Per raggiungere Zara, un’alternativa alla macchina, è il traghetto in partenza da Ancona o il piccolo aeroporto che collega alcune città italiane.

Cosa vedere a Zara

Zara è un susseguirsi di piccole viuzze in marmo piene di ristoranti, bar e negozietti. Passeggiando all’interno del suo centro storico noterete come chiese bizantine, rovine romane e opere d’arte contemporanea convivano senza problemi. Ecco cosa vedere a Zara in una giornata estiva:

1. L’organo Marino

L’Organo Marino è un’opera d’arte contemporanea dell’artista Nikola Bašić, perfettamente integrata nell’ambiente. Si tratta di una scalinata in marmo bianco, lunga circa 70 metri, che prosegue anche sott’acqua e termina con un sofisticato sistema di tubi. Ogni volta che le onde s’infrangono sulla riva questi tubi producono un suono sempre diverso, in base al movimento del mare. L’ingegno umano crea, la natura detta il ritmo e i turisti rimangono a bocca aperta.

Organo Marino
Organo Marino

L’unica nota negativa e l’affollamento di persone a ogni ora del giorno, specialmente al tramonto quando lo spettacolo si fa ancora più magico. Per beneficiare a pieno dell’opera dovreste svegliarvi all’alba, proprio come ho fatto io.

2. Il saluto al sole

Alle spalle dell’Organo Marino troverete un’altra opera di Nikola Bašić che punta a integrare elementi moderni e contesto naturale ma, questa volta, beneficiando dell’energia solare e non del mare. Trattasi di un enorme cerchio dal diametro di 22 mt formato da 300 pannelli fotovoltaici che di giorno assorbono la luce del sole e di notte, con il buio, la sprigionano dando vita a spettacolari giochi di luce. L’ora migliore in cui ammirare quest’opera è la sera, dopo il calar del sole.

Saluto al sole
Saluto al sole

3. Duomo di San Donato e Foro Romano

Se l’Organo Marino è il simbolo della Zara moderna, il Duomo di San Donato è il simbolo della Zara antica. Edificato nel Medioevo, questo monumento bizantino alto 27 mt si fa notare per la sua forma cilindrica e per il suo colore bianco. L’interno non stupisce ma all’esterno, oltre alla Chiesa, potrete ammirare i resti dell’antico Foro Romano risalente al III sec a.C. di cui sono ancora visibili pavimentazioni, colonne e scale.

Duomo di San Donato e Foro Romano
Duomo di San Donato e Foro Romano

4. Campanile della Cattedrale di S. Anastasia

La Cattedrale di Sant’Anastasia è una chiesa paleocristiana non particolarmente interessante. Tuttavia è molto famosa per il suo campanile dal quale si può ammirare un panorama incredibile sulla città, il Mar Adriatico e i Monti Velebit. Salire su questo campanile è un’esperienza che vale il viaggio.

Panorama dal campanile
Panorama dal campanile

5. Mura cittadine

Passeggiare attorno alle mura cittadine, edificate da romani e veneziani tra il XV e il XVI sec., rappresenta un ottimo modo per comprendere la conformità della città. Tra le 4 porte d’ingresso la più importante è sicuramente quella chiamata Terraferma che conserva il simbolo di un leone alato.

6. Un tuffo a mare

Zara è circondata da piccole spiagge di ciottoli, ideali per un tuffo rinfrescante nelle ore più calde. Noi abbiamo scelto la spiaggia di Puntamica, a 10 min d’auto dal centro. Un’altra spiaggia “famosa” – per rilassarsi qualche ora tra un monumento e l’altro – è quella di Borik.

Cosa vedere vicino a Zara

Se avete a disposizione più giorni e volete fare tappa nella città di Zara valutate un’escursione sull’isola di Pag, famosa per il suo mare cristallino, per la vita notturna e per i paesaggi lunari.

Dove dormire a Zara

Noi abbiamo scelto un alloggio dall’ottimo rapporto qualità/prezzo, ubicato a pochi minuti a piedi dal centro storico di Zara. Si tratta di un affittacamere moderno all’interno di un edificio residenziale. Zadera Accomodation offre camere dallo standard molto elevato, spaziose e confortevoli, con tocchi di lusso. Davvero consigliato.

Aperitivo al tramonto

Per un aperitivo al calar del sole, se volete evitare l’affollamento del lungomare o le folle di turisti ammassati intorno all’Organo Marino, dirigetevi al Beach Bar Bamboo. Qui le parole d’ordine sono relax, cocktail e tramonto. È presente anche una piccola spiaggetta che offre sdraio e ombrelloni gratuiti a qualsiasi ora del giorno o della notte.

Beach Bar Bamboo
Beach Bar Bamboo

Dove NON cenare a Zara

Non posso dirvi dove mangiare ma posso sicuramente dirvi dove non mangiare. Premetto che ho la fortuna di cenare spesso in ristoranti Michelin. La posizione del ristorante Fosa era inappuntabile: ubicato in un suggestivo porticciolo di fronte alle mura della città. Il cibo e il servizio, però, hanno deluso le nostre aspettative. Il vino che abbiamo ordinato dalla lista non c’era e il cameriere non è stato in grado di trovare un’alternativa valida. Il primo piatto che volevamo ordinare (e per cui il ristorante è famoso) non c’era. A quel punto abbiamo espresso il nostro disappunto ma siamo stati ignorati. Ma il peggio doveva ancora venire. Antipasti buoni e ben presentati. Il piatto principale, invece, era a dir poco imbarazzante. Avrebbe dovuto essere del pesce in tempura e si sono presentati con un piatto gigante di pesce fritto paragonabile a quello dei fast food, accompagnato da del riso scotto. Il conto di 174 euro non è sicuramente accettabile per questo ristorante che possiede la menzione Michelin da ben 6 anni. A mio avviso gli va tolta immediatamente.

Ristorante Fosa
Ristorante Fosa

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Cosa vedere a Venezia gratis: 16 luoghi insoliti e nascosti https://www.lageografiadelmiocammino.com/2023/09/29/cosa-vedere-a-venezia-gratis-16-luoghi-insoliti-e-nascosti/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=cosa-vedere-a-venezia-gratis-16-luoghi-insoliti-e-nascosti https://www.lageografiadelmiocammino.com/2023/09/29/cosa-vedere-a-venezia-gratis-16-luoghi-insoliti-e-nascosti/#respond Fri, 29 Sep 2023 05:30:12 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=6243 In quest’articolo voglio concentrare la vostra attenzione sui luoghi più insoliti e nascosti della città. Ecco quindi una guida che vi racconterà cosa vedere a Venezia gratis. Un itinerario fuori dagli schemi, suddiviso per sestieri (quartieri), che vi porterà alla scoperta di una Venezia atipica.

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State visitando Venezia per la prima volta? Quest’articolo non fa al caso vostro!

La Serenissima offre decine di luoghi turistici, più o meno famosi. Ogni prima visita della città che si rispetti dovrebbe includere la Basilica e il Campanile di Piazza San Marco, il Teatro della Fenice, la collezione Peggy Guggenheim e tante altre attrazioni a pagamento.

In quest’articolo, invece, voglio concentrare la vostra attenzione sui luoghi più insoliti e nascosti della città. Ecco quindi una guida che vi racconterà cosa vedere a Venezia gratis. Un itinerario fuori dagli schemi, suddiviso per sestieri (quartieri), che vi porterà alla scoperta di una Venezia atipica.

Cosa vedere a Venezia gratis: Libreria Acqua Alta
Cosa vedere a Venezia gratis: Libreria Acqua Alta

Cosa vedere a Venezia gratis

Quando pensiamo alla città di Venezia la nostra mente divaga tra gondole, canali, maschere di carnevale e opere d’arte. Questa città ospita alcuni degli eventi più famosi d’Italia: la Biennale d’Arte e d’Architettura, la Mostra del Cinema e il famosissimo Carnevale. Tuttavia, esiste una Venezia nascosta e intima che spesso viene ignorata dai turisti “mordi e fuggi”. Ed è proprio di lei che voglio parlarvi.

In un altro capitolo del blog ho concentrato la mia attenzione sui migliori bacari non turistici. Oggi voglio elencarvi cosa vedere a Venezia gratis, per concludere questo viaggio insolito in una delle città più suggestive del mondo.

Cannareggio

Ghetto Ebraico

Il Ghetto Ebraico è uno dei quartieri più caratteristici di tutta Venezia. La sua fondazione risale al 1500, anno in cui tutti gli ebrei furono “obbligati” a risiedervi. Oggi l’area si divide in tre zone: Ghetto Vecchio, Ghetto Nuovo e Ghetto Nuovissimo. Tuttavia, la zona più antica e caratteristica è quella del Ghetto Nuovo contraddistinto da abitazioni sviluppate in verticale e diverse sinagoghe, luoghi di culto della religione ebraica. Il quartiere è tutt’oggi ancora abitato principalmente da ebrei.

Ghetto Ebraico
Ghetto Ebraico

Teatro Italia

Un teatro trasformato in cinema e, successivamente, convertito in supermercato. Sto parlando del market più bello d’Europa: la Despar di Teatro Italia. L’edificio fu costruito nel 1915 dall’architetto Giovanni Sardi e fu affrescato da Umberto Bellotto e Alessandro Pomi. Per visitarlo dovrete acquistare qualcosa, anche solo una bottiglietta d’acqua.

Despar di Teatro Italia
Despar di Teatro Italia

Ponte Chiodo

I ponti a Venezia sono 436 e sono fatti di legno, ferro o pietra. Solo uno, tuttavia, è rimasto senza protezioni laterali, proprio com’era stato costruito originariamente. Ponte Chiodo è l’unico ponte di Venezia senza bande, o spallette, proprio come dimostrano i dipinti veneziani del 700.

Ponte Chiodo
Ponte Chiodo

San Marco

Testa dorata

Vicino al Ponte di Rialto, nascosta dalle bancherelle di souvenirs, alzando lo sguardo noterete una testa dorata, simbolo dell’antica farmacia “Alla testa d’oro”.  Qui veniva venduto un farmaco miracoloso chiamato “Teriaca” in grado di guarire tutte le malattie. Il medicinale fu bandito nel 1940 perché conteneva degli oppiacei.

Scala del Bovolo

Nascosto tra le calli del sestiere di San Marco troviamo questo piccolo gioiello veneziano: la Scala del Bovolo, adiacente all’omonimo palazzo, è una struttura alta 27 metri decorata con archi e colonne. Si può ammirare senza pagare il prezzo del biglietto d’ingresso o si possono investire 8 euro per arrivare in cima e godere di qualche scorcio insolito sui tetti della Serenissima. Intendiamoci, nulla a che vedere con il Campanile di San Marco! La Scala del Bovolo si chiama in questo modo perché in veneziano la parola “Bovolo” significa chiocciola.

Scala del Bovolo
Scala del Bovolo

Castello

Calle Varisco

Calle Varisco è molto semplicemente la via più stretta di Venezia. Misura solo 53 cm e si trova nei pressi di Rio dei Santi Apostoli.

Libreria Acqua Alta

Cosa vedere a Venezia gratis, portandosi a casa una delle fotografie più instagrammabili di sempre? La risposta è semplice: una libreria! Ci troviamo nei pressi di Campo Santa Maria Formosa, a 8 min da Piazza San Marco, in una calle che affaccia su un canale particolarmente colpito dal fenomeno dell’acqua alta. Qui sorge la Libreria Acqua Alta che ha saputo sfruttare questa sua posizione per trasformarsi in un’attrazione turistica: libri raccolti all’interno di vasche da bagno e gondole, arredi galleggianti e tanti angoli amati dagli influencer di tutto il mondo. Vi è una sala in cui i libri diventano scale, un’altra in cui potrete salire su una gondola e, per finire, una moltitudine di gatti pronti ad essere immortalati.

Libreria Acqua Alta
Libreria Acqua Alta

Cuore di mattoni

Venezia è sinonimo di romanticismo e tutti gli innamorati dovrebbero passare almeno una volta dal Sottoportego dei Preti. Qui giace un cuore di mattoni rosso che, si narra, faccia avverare i sogni d’amore delle coppie che lo toccano.

Palazzo Tetta

Uno degli scorci più belli di Venezia è senza dubbio quello di Palazzo Tetta, circondato su 3 lati dall’acqua. Questa casa, che viene immortalata ogni giorno da centinaia di turisti, si trova alla biforcazione tra Rio Santa Marina, Rio Tetta e Rio di San Giovanni Laterano.

Palazzo Tetta
Palazzo Tetta

Porta Blu

Se amate i portoni colorati non potrete fare a meno di cercare questa particolarissima Porta Blu, nascosta in Calle de Mezo, nel sestiere di Castello. Il suo colore e la sua forma stretta e lunga la rendono meritevole di qualche scatto fotografico.

San Polo

Porta della botte

Se non fosse per qualche vandalo, che ha coperto parte della porta con orribili scritte, questo luogo storico sarebbe ancora più bello. In Campo di Rialto troverete una porta che, nella parte inferiore, è notevolmente più larga del solito. Quest’insenatura era stata creata appositamente per far passare le botti di vino attraverso la porta.

Porta della Botte
Porta della Botte

Tomba di Antonio Canova

Nella città di Venezia, all’interno della Basilica dei Frari, troverete una tomba insolita che custodisce solo il cuore dello scultore Antonio Canova. La struttura è ricca di simboli “massoni”: una piramide, un leone addormentato con un libro chiuso tra le zampe, un giovane con una torcia e altre figure arcane.

Mercato del pesce

Il mercato del pesce di Rialtochiamato anche Pescaria – si sviluppa sotto un grande loggiato affacciato sul Canal Grande. È qui che Angelina Jolie e Johnny Depp hanno girato alcune scene del film “The Tourist”. Il mercato ittico è attivo soltanto la mattina ed è una tappa imprescindibile per tutti gli abitanti di Venezia.

Mercato del pesce di Rialto
Mercato del pesce di Rialto

Gondola “low cost”

Quella che erroneamente viene definita gondola “low cost”altro non è che un’imbarcazione chiamata sandalo che collega – per soli 2 euro – le sponde di Palazzo Ca’ d’Oro (Canareggio) con il Mercato di Rialto (San Polo). Le gondole traghetto sono più larghe di quelle tradizionali e sono guidate da due gondolieri. Questo curioso mezzo di trasporto serve principalmente per favorire gli abitanti della città negli spostamenti quotidiani.

Gondola “low cost”
Gondola “low cost”

Dorsoduro

Squero San Trovaso

Cosa vedere a Venezia gratis? Attraversando Ponte San Trovaso arriverete allo Squero, un angolo nascosto dove vengono costruite e riparate le imbarcazioni tipiche della Serenissima come gondole e sandoli. L’esercizio è in attività dal 1600 e non si è mai fermato.

Graffito di Banksy

Nel mese di ottobre 2023, mentre sto scrivendo quest’articolo, il dipinto di Banksy sta pian piano sparendo e l’assessore alla cultura del Comune di Venezia vorrebbe “proteggerlo”. Per vederlo dovrete raggiungere Campo San Pantalon e salire su un ponte che affaccia su Rio Ca Foscari. L’opera dello street artist di fama mondiale raffigura un bambino con un giubbotto di salvataggio e un fumogeno fucsia che simboleggia una richiesta d’aiuto.

Graffito di Banksy
Graffito di Banksy

Dopo aver scoperto cosa vedere a Venezia gratis non vi resta che leggere il mio articolo dedicato ai migliori bacari non turistici della città.

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Havana Vieja, Cuba: cosa vedere in una giornata https://www.lageografiadelmiocammino.com/2023/03/15/havana-vieja-cuba-cosa-vedere-in-una-giornata/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=havana-vieja-cuba-cosa-vedere-in-una-giornata https://www.lageografiadelmiocammino.com/2023/03/15/havana-vieja-cuba-cosa-vedere-in-una-giornata/#respond Wed, 15 Mar 2023 15:18:48 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=5814 Quattro piazze, una più bella dell’altra, e una strada – Calle Obisquo – ricca di fascino e storia. A ragion veduta, Havana Vieja è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1982. In quest’articolo troverete una descrizione abbastanza dettagliata di tutti i luoghi turistici che l’hanno resa famosa: piazze, edifici, fontane, fortezze, chiese, opere di street art, negozi, hotel e locali.

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Quattro piazze, una più bella dell’altra, e una strada – Calle Obisquo – ricca di fascino e storia. A ragion veduta, Havana Vieja è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1982. In quest’articolo troverete una descrizione abbastanza dettagliata di tutti i luoghi turistici che l’hanno resa famosa: piazze, edifici, fontane, fortezze, chiese, opere di street art, negozi, hotel e locali.

Tuttavia, come già vi avevo segnalato nel mio primo articolo dedicato all’Havana, la cosa migliore è perdersi nei suoi vicoli secondari e respirare un po’ d’autentiche scene di vita locale.

Havana Vieja, Cuba
Havana Vieja, Cuba

Le quattro piazze di Havana Vieja

Plaza de Armas

Plaza de Armas è la piazza più antica di Havana Vieja: la sua fondazione risale al 1520. Tuttavia, il parco e gli edifici che la circondano furono costruiti solo nel XVIII secolo. Oggi questa piazza ospita due edifici: 1) il Museo de la Ciudadall’interno del Palacio de los Capitanes Generales – che espone carrozze, uniformi militari, oggetti d’arredamento e mostre fotografiche; 2) il Castillo de la Real Fuerza, all’interno del quale è stato eretto il Museo della Navigazione, con una ricostruzione del galeone spagnolo della Santissima Trinidad.

Castillo de la Real Fuerza
Castillo de la Real Fuerza

Plaza de la Catedral

Dalla piazza meno recente passiamo a quella più recente: Plaza de la Catedral è il centro religioso di tutta Havana Vieja. Qui troverete la famosissima Catedral de San Cristóbal de La Habana con le sue due torri asimmetriche, i suoi affreschi e la facciata barocca progettata dall’architetto italiano Francesco Borromini. La piazza ospita anche il Museo de Arte Colonial e il Centro d’Arte Contemporanea Wifredo Lam.

Plaza de la Catedral
Plaza de la Catedral

Plaza de San Francisco de Asís

La Piazza di San Francesco d’Assisi è ricca d’attrazioni turistiche. Si trova a pochi metri di distanza dal porto della città ed è stata restaurata agli inizi degli anni 90’. Al centro della piazza si erge una fontana di marmo chiamata Fonte dei Leoni, costruita nel 1836 dallo scultore italiano Giuseppe Gaginni, e diverse installazioni artistiche tra cui una statua del Cavaliere di Parigi. La piazza prende il suo nome dalla Chiesa e dal Convento di San Francesco d’Assisi che oggi ospita il Museo d’Arte Religioso. Nei pressi della piazza troverete anche il Museo del Rum – simile a quello di Santiago de Cuba ma più turistico – e il Coche Miambí – il vagone di un treno costruito negli USA nel 1990 e trasferito a Cuba nel 1992.

Coche Miambí
Coche Miambí

Plaza Vieja

Passiamo ora alla piazza più colorata di Havana Vieja. I suoi edifici coloniali, restaurati da poco, sono impreziositi da bellissimi vitrales e ospitano bar, ristoranti e negozi per turisti. Al centro di Plaza Vieja troviamo una bellissima fontana in marmo e una scultura in bronzo raffigurante un enorme gallo cavalcato da una donna nuda e calva. Ai lati, invece, incontriamo diversi musei: la Fototeca di Cuba, il Museo delle carte da gioco, il Centro Brau e la Camera Obscura, che vanta uno degli scenari più unici e affascinanti dell’Avana. Inoltre, su un lato della piazza, è possibile salire su una torre alta 35 mt e godere di una vista panoramica della città.

Plaza Vieja
Plaza Vieja

Le strade di Havana Vieja

Calle Mercaderes

Calle Mercaderes si trova a pochi metri di distanza da Plaza de Armas. Questa via, chiamata appunto “via dei mercanti” è forse la più bella di tutta Havana Vieja. Qui troverete diversi musei, locali, ristoranti e negozi d’epoca. La maggior parte delle esposizioni sono a ingresso libero. Io mi sono fermata all’Armería 9 de Abril che espone armi da fuoco, al Museo de Bomberodedicato ai vigili del fuoco della città – e al Museo de Simón Bolívarche ne racconta la vita.

Calle Obispo

Calle Obispo è la principale via dello shopping di Havana Vieja. Qui troverete laboratori artigianali, eleganti botteghe e negozi di souvenir. Inoltre, questa via custodisce un piccolo gioiello chiamato Farmacia Taquechel. Questa vecchia struttura, risalente alla fine dell’Ottocento, possiede un museo in cui sono conservate antiche porcellane francesi e oggetti d’epoca.

Farmacia Taquechel
Farmacia Taquechel

Street Art in San Isidro

Artisti di strada provenienti da tutto il mondo stanno trasformando i muri di Cuba in vere e proprie gallerie d’arte a cielo aperto. Nello specifico, il quartiere di San Isidro, a pochi passi dal porto di Havana Vieja, è il luogo principale in cui ammirare opere d’arte cubana incise su facciate e case in rovina. Questi murales colorati e giocosi stanno trasformato l’Havana in una sorta di New York degli anni 80’.

Street Art in San Isidro
Street Art in San Isidro

Dopo avervi descritto Havana Vieja vi consiglio di leggere il mio articolo dedicato esclusivamente ai quartieri di Vedado e Centro Habana. Se, invece, siete alla ricerca di luoghi in cui pranzare, cenare o fare baldoria leggete la mia personale classifica dei ristoranti e dei bar più frequentati di tutta l’Havana.

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Cinque Terre: cosa vedere in due giorni https://www.lageografiadelmiocammino.com/2022/07/19/cinque-terre-cosa-vedere-in-due-giorni/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=cinque-terre-cosa-vedere-in-due-giorni https://www.lageografiadelmiocammino.com/2022/07/19/cinque-terre-cosa-vedere-in-due-giorni/#comments Tue, 19 Jul 2022 15:56:32 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=5251 Monterosso, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore: un itinerario di due giorni alla scoperta delle Cinque Terre. Inizieremo da Vernazza - base di partenza di questo tour - e visiteremo 3 borghi nella prima giornata e 2 borghi nella seconda giornata. Vi ricordo che le Cinque Terre, distribuite all’interno di 18 km di costa, sono state dichiarate Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco nel 1997.

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Monterosso, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore: un itinerario di due giorni alla scoperta delle Cinque Terre.

Le Cinque Terre possono essere visitate in un giorno come in cinque, dedicando a ciascuna di loro 24 ore. Io ritengo che la via di mezzo sia sempre la soluzione migliore. Vi presento un itinerario che vi permetterà di godere appieno di tutti i borghi in due giornate, il classico weekend fuoriporta per intenderci!

Corniglia
Cinque Terre

Inizieremo da Vernazza – base di partenza di questo tour – e visiteremo 3 borghi nella prima giornata e 2 borghi nella seconda giornata. Vi ricordo che le Cinque Terre, distribuite all’interno di 18 km di costa, sono state dichiarate Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco nel 1997.

Se ancora non l’avete ancora fatto, v’invito a leggere il mio articolo su come arrivare, come spostarsi e dove dormire alle Cinque Terre.

Cosa vedere alle Cinque Terre: Vernazza

La prima tappa del nostro viaggio è Vernazza, il borgo delle Cinque Terre che preferisco e che, non a caso, è nella lista dei “Borghi più belli d’Italia”. È qui che consiglio d’alloggiare ed è da qui che parte il mio tour alla scoperta di quest’angolo di paradiso.

Cosa fare a Vernazza? Perdetevi tra i suoi caruggi; visitate la Chiesa di Santa Margherita d’Antiochia e il Castello Doria, costruito nel 1080 sulla cima di un promontorio a guardia del paese; fate un tuffo nel suo celebre porticciolo, che custodisce anche una minuscola spiaggetta in cui prendere il sole o fare un picnic.

Vernazza
Vernazza

Infine, iniziate la faticosa salita che porta a Corniglia per ammirare lo splendido panorama che incontrerete già dopo 5/10 minuti di cammino. Da lì starà a voi scegliere se proseguire a piedi lungo il sentiero (consigliato) o se tornare indietro e spostarvi a Corniglia con il treno.

Sosta gourmet

Le Cinque Terre, purtroppo, non brillano per ospitalità e qualità del cibo. La maggior parte dei ristoratori fanno il minimo indispensabile per accontentare un turismo di massa “mordi e fuggi” e principalmente “straniero”. Tuttavia, anche qui, esistono rare eccellenze. A Vernazza consiglio una sosta presso la bottega Il Gattaccio che offre panini di mare, fritture, insalate, pesce crudo e primi piatti rigorosamente d’asporto. Questo locale apre solo a pranzo ed è un “place to be” per tutti coloro che vogliono consumare un pasto sulla spiaggia. Il pesce è freschissimo e i prezzi sono competitivi. Al suo interno ci sono anche quattro tavolini ma trovare posto è davvero un’impresa.

Bottega Il Gattaccio
Bottega Il Gattaccio

Cosa vedere alle Cinque Terre: Corniglia

Corniglia è la seconda tappa del nostro itinerario. Questo borgo si trova sulla cima di un promontorio alto circa 90 metri ed è l’unico paese delle Cinque Terre a non essere bagnato dal mare. Questa sua caratteristica lo rende speciale.

Cosa fare a Corniglia? Il borgo si sviluppa su un’unica via che porta ai punti più panoramici del paese: la Chiesa di San Pietro, in stile gotico e con un bellissimo rosone in marmo di Carrara, e il Belvedere della terrazza Santa Maria, che regala una splendida vista panoramica sul mare e sulla costa. Se volete fare il bagno chiedete indicazioni per la spiaggia di Guvano.

Corniglia
Corniglia

Se deciderete di raggiungere Corniglia in treno sappiate che v’attenderanno circa 400 scalini o, in alternativa, un servizio di navette – sempre strapiene – che fanno la spola dalla stazione al paese.

Sosta gourmet

Se volete pranzare o cenare nel borgo di Corniglia vi consiglio di prenotare alla Cantina de Mananan, un piccolo ristorante specializzato in piatti liguri. Provate il pescato del giorno, le acciughe e le sarde marinate, gli spaghetti di mare e i pansotti con salsa di noci. Ottima lista dei vini e prezzi nella norma.

Cosa vedere alle Cinque Terre: Manarola

La terza tappa del nostro tour è Manarola, il borgo più fotografato e pittoresco delle Cinque Terre, per via delle sue case-torri colorate e arroccate su mare.

Cosa fare a Manarola? Come prima cosa visitate il Museo dello Sciacchetrà che racconta la storia di questo pregiatissimo vino, prodotto solo alle Cinque Terre e per questo unico nel suo genere. Continuate poi con la piazza principale del borgo e con la Chiesa di San Lorenzo, costruita nel 1338 in stile gotico ligure. Infine, terminate la vostra visita dirigendovi alla Marina di Manarola, dove potrete fare due tuffi tra gli scogli e prendere il sole. Da lì parte un famoso sentiero panoramico che vi permetterà di fotografare il borgo in tutta la sua magnificenza.

Manarola
Manarola

Potrete scegliere di raggiungere Riomaggiore a piedi, attraverso il sentiero chiamato Via dell’Amore, o riprendere il treno.

Sosta gourmet

A Manarola esiste un locale che è diventato una vera e propria istituzione. Il suo nome è Nessun Dorma e i suoi tavoli sono quasi tutti a picco sulla scogliera. La vista è magnifica, così come il tramonto. Purtroppo, però, si può accedere al locale solo mettendosi “virtualmente” in coda all’interno della sua APP. Questo metodo di prenotazione piuttosto discutibile rende questa location poco accessibile a chi non è tecnologico e carica d’ansia un momento piacevole come l’aperitivo. Non si riesce, infatti, a capire a che ora si libererà il tavolo. Durante il weekend capita di mettersi in coda alle 15.00 e sedersi alle 20.00. Ciò nonostante il locale è sempre pieno, gli aperitivi sono buoni e i prezzi abbastanza onesti.

L'aperitivo del Nessun Dorma
L’aperitivo del Nessun Dorma

Cosa vedere alle Cinque Terre: Riomaggiore

Riomaggiore è la quarta tappa del nostro itinerario. Il borgo è molto simile a Manarola ma, a mio avviso, è meno affascinante. Il centro storico con i suoi labirinti di vicoli e scalinate è separato dal porto e dalla spiaggetta di ciottoli e scogli, che turisti e local utilizzano per tuffarsi in acqua o prendere il sole.

Cosa vedere a Riomaggiore? Partite dalla Chiesa di San Giovanni Battista e spostatevi poi al Castellazzo di Cerricò, il punto più panoramico e suggestivo di tutto il borgo. Infine, se avrete ancora voglia di camminare, dirigetevi verso Torre Guardiola, ex punto di sorveglianza delle coste.

Riomaggiore
Riomaggiore

Da Riomaggiore potrete riprendere il treno e raggiungere tutti gli altri borghi.

Sosta gourmet

Per un pranzo vista mare consiglio il Ristorante Dau Cila che, da anni, porta avanti con orgoglio e professionalità una cucina casalinga di alto livello. Posizione invidiabile, ottima carta dei vini e servizio cordiale. Prezzi un po’ alti per quello che offre ma, d’altronde, siamo pur sempre alle Cinque Terre.

Riomaggiore
Riomaggiore

Cosa vedere alle Cinque Terre: Monterosso

L’ultima tappa del nostro tour è il borgo più grande delle Cinque Terre: Monterosso al Mare. Il paese si divide in due zone, collegate tra loro da una galleria pedonale: la città vecchia, con le tipiche case-torri colorate, e il lungomare, con la spiaggia di Fegina e i suoi lidi balneari. Monterosso fu anche uno dei luoghi dove risiedette Eugenio Montale, Premio Nobel per la Letteratura.

Cosa vedere a Monterosso? Iniziate dalla città vecchia e perdetevi nei suoi vicoli. Visitate la Chiesa di San Giovanni Battista, ubicata nella piazza principale, e poi raggiungete, tramite una ripida scalinata, il Colle dei Cappuccini con l’omonimo Convento e la Chiesa di San Francesco. Infine, se avrete tempo a disposizione, programmate una visita anche al Santuario della Madonna di Soviore. Il sentiero parte da Via Roma e richiede circa un’ora di cammino.

Spiaggia Fegina
Spiaggia Fegina

Una volta terminata la visita della città vecchia, dirigetevi verso i resti del Castello Doria e prendete il sentiero che costeggia il mare. Passerete quindi accanto a Torre Aurora e vedrete la Statua di Nettuno “apparire” tra le rocce. A questo punto non vi resterà che scegliere un lido e rilassarvi per qualche ora.

Sosta gourmet

Prima di partire alcuni amici mi avevano consigliato di cenare presso il ristorante Michelin Miky che, per molti turisti italiani, è “il miglior locale delle Cinque Terre”. La nostra esperienza non è stata memorabile. Tuttavia, data la cortesia della proprietaria che ha cercato di risolvere la situazione, non me la sento di sparare a zero su questo posto. Sappiate solo che i prezzi sono notevolmente alti e che, nonostante la prenotazione, potreste aspettare molto prima di sedervi.

Al contrario, se non siete alla ricerca di menzioni o stelle Michelin, esiste un posto chiamato Gastonomia San Martino che prepara ottimi piatti casarecci accompagnati da eccellenti vini liguri. Fermatevi in uno dei suoi pochi tavoli e aspettate il vostro turno. Noi abbiamo mangiato un primo di pesce e due antipasti di mare.

Gastronomia San Martino
Gastronomia San Martino

Dopo avervi raccontato cosa vedere alle Cinque Terre, v’invito a leggere il mio articolo su come arrivare, come spostarsi e dove dormire all’interno dei cinque borghi più famosi della Liguria.

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Dieci giorni nella Penisola Calcidica https://www.lageografiadelmiocammino.com/2021/10/05/dieci-giorni-nella-penisola-calcidica/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=dieci-giorni-nella-penisola-calcidica https://www.lageografiadelmiocammino.com/2021/10/05/dieci-giorni-nella-penisola-calcidica/#comments Tue, 05 Oct 2021 07:57:52 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=4449 La Penisola Calcidica – chiamata anche Halkidiki - è suddivisa, a sua volta, in tre penisole che molti amano chiamare scherzosamente “tre dita” o “three legs”. I loro veri nomi sono: Kassandra – a ovest, Sithonia – al centro - e Monte Athos – a est. Il comune denominatore di questi tre luoghi è senza dubbio l’ospitalità: mai come nella Penisola Calcidica mi sono sentita a casa. Oltre a questo indubbio pregio, questa zona comprende tutto ciò che il “turista italiano medio” si aspetta da una vacanza in Grecia: bellissime spiagge, natura incontaminata, buon cibo e tanta cultura.

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La Penisola Calcidica – chiamata anche Halkidiki – è suddivisa, a sua volta, in tre penisole che molti amano chiamare scherzosamente “tre dita” o “three legs”. I loro veri nomi sono: Kassandra – a ovest, Sithonia – al centro – e Monte Athos – a est. Il comune denominatore di questi tre luoghi è senza dubbio l’ospitalità: mai come nella Penisola Calcidica mi sono sentita a casa. Oltre a questo indubbio pregio, questa zona comprende tutto ciò che il “turista italiano medio” si aspetta da una vacanza in Grecia: bellissime spiagge, natura incontaminata, buon cibo e tanta cultura.

Un po’ di geografia… la Calcidica è una regione della Grecia Settentrionale che fa parte della Macedonia, dove mare e spiritualità si uniscono indissolubilmente. Qui sono nati Aristotele e parte della religione Ortodossa.

La Grecia Continentale è spesso sottovalutata a favore delle sue numerosissime isole, le Cicladi in primis. Questo è un grandissimo errore perché la Penisola Calcidica non ha assolutamente nulla da invidiare alle più gettonate Mykonos e Santorini. Questo luogo turistico – frequentato prevalentemente da Greci, Bulgari e Serbi – è in grado di soddisfare le esigenze di qualsiasi viaggiatore.

La zona da esplorare non è piccolissima quindi mettete in conto di spenderci almeno una decina di giorni, specie se amate trascorrere delle lunghe giornate in spiaggia.

Le spiagge della Penisola Calcidica
Le spiagge della Penisola Calcidica

Come muoversi nella Penisola Calcidica

Per muovervi nella Penisola Calcidica sarà essenziale possedere una macchina. I villaggi sono lontani e i mezzi pubblici quasi inesistenti.

Come raggiungere la Penisola Calcidica

Per arrivare nella Penisola Calcidica vi consiglio di volare su Salonicco e noleggiare un’auto o, in alternativa, volare su Atene e allungare un po’ il percorso, magari fermandovi a visitare anche la zona delle Meteore. Vi segnalo che in Grecia le autostrade sono davvero economiche, nulla a che vedere con l’Italia. Inoltre, in tutta la Penisola Calcidica, non troverete nemmeno un casello o un parcheggio a pagamento.

Il clima della Penisola Calcidica

La Penisola Calcidica è posizionata alla stessa altezza della nostra Puglia e ne riflette quindi il clima, con primavere e autunni miti. In estate la temperatura è favolosa perché non è mai troppo calda e le vicine pinete contribuiscono a rinfrescarne il clima.

Dieci giorni nella Penisola Calcidica
Dieci giorni nella Penisola Calcidica

Cosa vedere nella Penisola Calcidica

Kassandra

Kassandra, detta anche “primo dito”, è l’isola preferita dai giovani abitanti di Salonicco, da cui dista meno di un’ora di macchina. Qui, infatti, troverete splendidi beach club e locali aperti fino all’alba. La consiglio, quindi, a chi vuole abbinare al mare anche la vita notturna.

Le spiagge e i beach blub

La spiaggia più bella di Kassandra è Capo Possidi, una meta imperdibile per chiunque decida di visitare questa zona. Possidi Beach è la punta di un promontorio nella parte centro-orientale della penisola, ed è caratterizzata da chilometri di sabbia e acque cristalline. Un lungo tratto di mare, via via sempre più bello, con un colore degradante verso un azzurro sempre più intenso, sino ad arrivare alla punta dove cielo e mare si fondono. Se siete alla ricerca di un beach club dove rilassarvi prenotate un lettino all’Eldoris Possidi Beach. Qui potrete mangiare favolose Poke Bowl di pesce fresco e aspettare il tramonto sorseggiando una birra ghiacciata o un mojito.

Kassandra, Possidi Beach
Kassandra, Possidi Beach

La spiaggia più modaiola di Kassandra è Golden Beach, una striscia di sabbia dorata puntellata da numerosi beach club e da noleggiatori di barche, jet ski, banana boat e altri giochi acquatici. Il mio consiglio è di prenotare un lettino al Leuki Ammos Beach Club  e godervi una giornata di puro relax tra le acque trasparenti del Mar Egeo. Verso l’ora del tramonto la spiaggia inizierà ad animarsi con dj set dedicati a coloro che vorranno divertirsi e ballare fino al calar del sole.

Kassandra, Golden Beach
Kassandra, Golden Beach

Altre due spiagge che meritano una menzione sono Polychrono e Kriopigi Beach. Essendo una il proseguimento dell’altra, queste spiagge hanno le medesime caratteristiche: sabbia fine e chiara, mare limpido – che diventa profondo lentamente – e un fondale morbido adatto alle famiglie con bambini. Anche qui sono presenti alcuni beach club molto attrezzati. Tra i tanti suggerisco l’Agora Beach Club che vanta una lista di bevande e cocktail davvero competitiva. Purtroppo il servizio è un po’ lento.

I villaggi e i ristoranti

Pefkochori è un grande villaggio situato nella parte sud-orientale della penisola di Kassandra. In estate le strade che attraversano il borgo sono pedonali, permettendo ai turisti di godersi negozi, ristoranti, tramonti e lounge bar vista mare. Alcuni la scelgono come spiaggia ma io vi suggerisco di visitarla al calar del sole, ammirandola dal pontile. Tra i locali in cui cenare consiglio il Ristorante Bakalis ma con due raccomandazioni: prenotate un tavolo vista mare e non ordinate troppe portate perché le porzioni sono giganti. Il loro piatto migliore, a mio avviso, sono i gamberi alla greca con pomodorini e feta. Se volete viziarvi accompagnate il tutto con una bottiglia di Costa Lazaridi Rosè.

Kassandra, Pefkochori
Kassandra, Pefkochori

Un altro paese da visitare è Skala Fourkas, vicino a Possidi. Qui troverete numerose attrazioni per i più piccoli – Luna Park, teatro delle marionette, sale giochi – ma anche un bellissimo locale per adulti. Il Gozo Dine & Dance vanta un menù internazionale e meravigliosi arredi. Ordinate qualche baoban, del sushi e accompagnate il tutto con gli ottimi cocktail preparati dai bartender più bravi di Kassandra.

Kassandra, ristorante Bakalis
Kassandra, ristorante Bakalis

Sithonia

Sithonia, detta anche “secondo dito”, è la penisola preferita dalle coppie e da chiunque sia alla ricerca di relax e ritmi lenti. Qui v’imbatterete in panorami molto più montuosi rispetto alla vicina Kassandra e la natura vi sembrerà più rigogliosa.

Le spiagge e i beach club

Una delle spiagge più paradisiache di tutta Sithonia è Lagonisi Beach, facilmente riconoscibile perché frontalmente è presente un piccolo isolotto. Qui troverete sabbia bianca, morbida come farina, che si fonde con rocce – anch’esse bianche – e acque cristalline. Un vero paradiso che, contrariamente a molte spiagge italiane, non è mai affollato nemmeno ad Agosto. Prenotate un lettino al Lagonisi Beach Bar e godetevi una giornata di puro relax tra le acque trasparenti del Mar Egeo.

Sithonia, Lagonisi Beach
Sithonia, Lagonisi Beach

Le spiagge migliori per ammirare il tramonto sono Toroni Beach e Paradisos Beach, entrambe a pochi chilometri di strada da Neos Marmaras. Premiata con la bandiera blu, la spiaggia di Toroni è anche il luogo perfetto in cui trascorrere qualche ora con il proprio compagno o con la propria famiglia. Qui troverete un Beach Club, chiamato Monte Cristo, che vi coccolerà con cocktail, cuscinoni e lanterne fino a tarda sera. Certamente il miglior tramonto della vacanza.

Sithonia, Toroni Beach
Sithonia, Toroni Beach

Tra le spiagge più belle della Penisola Calcidica troviamo anche Klimataria Beach, raggiungibile percorrendo una strada sterrata abbastanza tortuosa. Questa spiaggia, ubicata di fronte alle pendici del Monte Athos, è caratterizzata da acque basse e turchesi, magnifica sabbia dorata e due piccole chiesette situate alle estremità del bagnasciuga. Qui troverete diverse taverne tipicamente greche; noi abbiamo scelto quella sul lato orientale della spiaggia, che serve i migliori souvlaki pita di tutta la Penisola Calcidica.

Sithonia, Klimataria Beach
Sithonia, Klimataria Beach

Vale il viaggio…

Di fronte al litorale di Vourvourou è presente un gruppo di isole simili, per conformazione e vegetazione, all’Arcipelago della Maddalena (Sardegna). Il loro nome è Diaporos Island e sono facilmente raggiungibili noleggiando un’imbarcazione privata in uno dei tanti Boat Rental che si susseguono lungo Vourvourou. Vi segnalo che per il modello base non è richiesta la patente nautica. Noi ci siamo affidati a Yolo Rental Boat, uno degli operatori più quotati e con le imbarcazioni più nuove.

Sithonia, Yolo Rent
Sithonia, Yolo Rent

Nelle Isole Diaporos vi sembrerà di essere ai caraibi: paesaggi da cartolina, acque calme e trasparenti e spiagge completamente deserte. L’unico neo è stata la presenza di qualche medusa Cassiopea, non urticanti ma comunque inquietanti.

Sithonia, Diaporos Island
Sithonia, Diaporos Island

I villaggi e i ristoranti

Il centro turistico che più mi è piaciuto è Neos Marmaras. Qui è presente una vivace passeggiata vista mare con negozi, bar e diversi ristoranti. Noi abbiamo cenato al Ristorante Okyalos che offre una cucina greca rivisitata. Buonissime le tartare e il polpo mainato. Meravigliosa la terrazza vista mare e molto curato il servizio.

Sithonia, Ristorante Okyalos
Sithonia, Ristorante Okyalos

Un altro luogo da non perdere, se non altro per il suo fascino retrò, è Porto Koufo. Qui troverete una serie di taverne con il “solito” menù tipicamente greco: calamari o polpo alla griglia, frittelle di verdure, polpette di zucchine, cozze, etc.. Tra i vari ristoranti scegliete Porto Marina: non ve ne pentirete e, se sarete fortunati, potrete anche trovare qualche aragosta appena pescata.

Infine, vorrei segnalarvi un ristorante “modaiolo” sul litorale di Vourvourou. Il suo nome è Melia e lo posizionerei al primo posto in classifica tra i ristoranti più buoni della Penisola Calcidica. Ambiente elegante e ricercato, menù creativo e indimenticabili dessert. Tra i vari piatti a disposizione ce ne sono alcuni che verranno composti e “cucinati” direttamente al tavolo. L’unica pecca è il servizio un po’ lento e confuso.

Monte Athos

Il Monte Athos, detto anche “terzo dito”, è la penisola più mistica e sacra. Chi giunge fin qui non lo fa sicuramente per le spiagge e l’abbronzatura ma per visitare i monasteri a picco sul mare e per ammirarne gli scorci panoramici.

Il Monte Athos in lontananza
Il Monte Athos in lontananza

Una doverosa premessa…

L’accesso ai monasteri del Monte Athos è inibito alle donne. Solo i visitatori di sesso maschile possono, previo permesso speciale, passare il confine che divide la città di Ouranopoli alla Repubblica Monastica, dove le leggi e le consuetudini normali non valgono più. La procedura per ottenere questo visto speciale è abbastanza lunga, poiché vige una severa regolamentazione che permette l’ingresso ad un massimo di 100 cristiani ortodossi e 10 cristiani non ortodossi al giorno.

Karyes è l’unico centro abitato del Monte Athos; conta circa 160 abitanti ed è la sede amministrativa della Repubblica Monastica. È qui che alloggiano quasi tutti i turisti impazienti di partire alla scoperta dei 20 monasteri ortodossi, di cui 17 greci, 1 serbo, 1 russo e 1 bulgaro.

Monte Athos, Moni Dionysiou
Monte Athos, Moni Dionysiou

Il viaggio in battello

Tutti gli altri turisti dovranno accontentarsi di vedere i monasteri dal mare, attraverso tour panoramici in grandi barconi che, oltretutto, saranno obbligati a restare sempre ad una distanza di almeno 500 mt dalla costa. I tour sono acquistabili senza prenotazione a Ouranopoli e durano in media tre ore.

Ne vale la pena? Secondo me, nonostante tutto, sì! Ammirare il Monte Athos stagliarsi 2.039 mt sopra il livello del mare è davvero affascinante. Dei 20 monasteri ne vedrete – abbastanza bene – almeno 6. I miei preferiti? Moni Dionysiou, Moni Simonos Petras e Moni Agiou Panteleimonos.

Inoltre, ricordatevi che questo luogo mistico è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità, anche se con non poche polemiche vista la regolamentazione rigida e maschilista.

Monte Athos, Moni Agiou Panteleimonos
Monte Athos, Moni Agiou Panteleimonos

Le spiagge e i villaggi

Ouranopoli è una scelta obbligata per chiunque voglia visitare i monasteri del Monte Athos. Per questo motivo è diventata una “Gardaland” della religione con decine di negozi in cui poter acquistare statuette e altri oggetti legati al culto ortodosso. Per trascorrere una piacevole serata in città prenotate un tavolo al ristorante The Golden Hook e ordinate calamari alla griglia e frittelle di zucchine con salsa tzatziki. Prima, però, ammirate il tramonto dalla passeggiata sul mare.

Ouranopoli, ristorante The Golden Hook
Ouranopoli, ristorante The Golden Hook

Come vi dicevo, questa penisola non è famosa per le spiagge. L’unica cosa da fare se vorrete trascorrere qualche ora al mare sarà spostarvi verso l’isola di Ammouliani e scegliere una delle sue spiagge bianchissime.

Ouranopoli, Monte Athos
Ouranopoli, Monte Athos

Dove dormire nella Penisola Calcidica

Vi dirò la verità: durante la mia permanenza nella Penisola Calcidica non sono rimasta particolarmente colpita da nessun alloggio. Gli hotel sono abbastanza anonimi. Tuttavia, quasi tutte le strutture hanno alcune caratteristiche comuni: cortesia del personale, acqua gratuita in camera, ampiezza delle stanze e grande pulizia. Il mio consiglio è di scegliere alloggi sul mare, relativamente piccoli e possibilmente a “gestione famigliare”. Le colazioni sono sempre abbondanti e freschissime. A Kassandra vi suggerisco di alloggiare nei pressi di Pefkochori, a Sithonia nei pressi di Neos Marmaras e nel Monte Athos a Ouranopolis.

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Non solo spiagge: ecco cosa vedere sull’isola di Maiorca https://www.lageografiadelmiocammino.com/2021/04/26/ecco-cosa-vedere-sullisola-di-maiorca/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=ecco-cosa-vedere-sullisola-di-maiorca https://www.lageografiadelmiocammino.com/2021/04/26/ecco-cosa-vedere-sullisola-di-maiorca/#respond Mon, 26 Apr 2021 12:47:34 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=4100 Cosa vedere a Maiorca? Sull’isola sono presenti più di 300 spiagge in grado di soddisfare anche i turisti più esigenti. Lunghi arenili di sabbia bianca per famiglie e gruppi di amici, calette nascoste per coppie e animi solitari, luoghi quasi inaccessibili per gli amanti della natura incontaminata e lidi glamour per i giovani che vogliono far festa fino al tramonto.

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Cosa vedere a Maiorca? Sull’isola sono presenti più di 300 spiagge in grado di soddisfare anche i turisti più esigenti. Lunghi arenili di sabbia bianca per famiglie e gruppi di amici, calette nascoste per coppie e animi solitari, luoghi quasi inaccessibili per gli amanti della natura incontaminata e lidi glamour per i giovani che vogliono far festa fino al tramonto.

Maiorca è l’isola più grande dell’arcipelago spagnolo delle Baleari. Il periodo migliore per visitarla è ovviamente quello estivo, eccezion fatta per il mese d’Agosto quando l’affollamento turistico diventa abbastanza ingestibile.

Io sono stata a Maiorca nel mese di Luglio per i festeggiamenti del trentesimo compleanno di una mia cara amica. Se dovessi stilare una classifica delle isole più belle delle Baleari, Maiorca si collocherebbe probabilmente all’ultimo posto. Trattasi tuttavia di uno scontro tra titani perché le quattro “perle” spagnole restano un baluardo del mar mediterraneo.

I tramonti della Serra de Tramuntana
I tramonti di Minorca

Maiorca tips

Le spiagge di Maiorca sono tutte libere, ad eccezione di qualche caletta “privatizzata” da hotel e residence. In Spagna i lidi sono molto limitati e, se presenti, non occupano mai più di un terzo della costa. Alcune spiagge sono raggiungibili solo attraverso sentieri rocciosi o scogli. Vi consiglio quindi di spostarvi sempre con scarpe comode ed evitare le infradito fino a quando non raggiungerete il mare.

Maiorca non è Ibiza. Se siete alla ricerca di una movida sfrenata e glamour Maiorca non è il luogo adatto in cui trascorrere la vostra vacanza. Il turismo è prevalentemente inglese e tedesco e la vita notturna ricalca i loro gusti: locali spartani, fiumi di birra e dj set improvvisati. Se avete in mente il Blue Marlin o l’Ushuaia vi rimando al mio articolo su Ibiza.

Per muoversi sull’isola è indispensabile noleggiare una macchina o un motorino. Io consiglio la prima opzione perché le distanze sono significative e le strade abbastanza pericolose. Noi abbiamo scelto un noleggiatore spagnolo: il suo nome è Record Go e con 50 euro al giorno ci è stata assegnata una bellissima BMW comprensiva di assicurazione “kasko”. Se come me non amate le franchigie, consiglio vivamente questo car hire.

Primo giorno: Palma di Maiorca

Palma di Maiorca è chiamata anche “la regina delle Baleari”. Il suo fascino indiscusso deriva dal suo meraviglioso lungomare, dalla vita notturna e dalle numerose attrazioni turistiche del suo centro storico. Se amate la solitudine e il silenzio non sceglietela come base per la vostra vacanza. Se, al contrario, come noi, siete alla ricerca di un po’ di movida e intendete muovervi molto durante il vostro soggiorno la Capitale farà sicuramente al caso vostro.

Cosa vedere a Palma di Maiorca

Palma di Maiorca è stata la meta perfetta per il nostro primo giorno sull’isola. L’aereo è atterrato alle 14.00 e abbiamo avuto tutto il tempo di rilassarci e visitare la città. Ecco cosa vedere a Palma di Maiorca:

  1. Plaza Mayor,il cuore della vita culturale ed economica del paese.
  2. Cattedrale di Santa Maria de Palma, costruita su una scogliera e dedicata al patrono della città. La basilica gotica raggiunge i 43 metri d’altezza e si riflette nel mare.
  3. Palazzo Reale dell’Almudaina, una delle residenze della famiglia reale spagnola, che vanta una spettacolare vista sul lungomare.
  4. Bagni Arabi, uno dei pochi monumenti che testimoniano e ricordano la colonizzazione araba della città.
  5. Fondazione Joan Miró, un luogo voluto dall’artista con panorami mozzafiato, opere preziose e lo studio in cui ha trascorso gli ultimi anni della sua vita.
  6. Museo Es Baluard, una prestigiosa raccolta di sculture e opere d’arte di grandi artisti del calibro di Miró, Magritte e Picasso.
Cattedrale di Santa Maria de Palma, Maiorca
Cattedrale di Santa Maria de Palma, Maiorca

Dove cenare a Palma di Maiorca

La prima cena in città è stata anche la migliore. Complice il suggerimento dell’immancabile Guida Michelin, abbiamo scelto di cenare al Quadrat Restaurant & Garden, un ristorante ospitato all’interno del cortile di un lussuoso hotel. La cucina propone un menù degustazione a metà strada tra la tradizione spagnola e quella orientale. Ricordo ancora la ceviche di corvina, i dim sum al gambero e il cochinillo. Servizio e presentazione dei piatti impeccabili. Prezzo in linea con la qualità del cibo.

Per la seconda cena a Parma di Maiorca abbiamo cercato un locale di tapas. Nel panorama “troppo” turistico del centro storico il el Neo Tapas & Cocktails Bar si è distinto per innovazione e cortesia del personale. Abbiamo ordinato e diviso piatti di tataki di tonno, gamberi in tempura, patatas bravas, sashimi di salmone e molto altro. Buoni anche i dolci e i cocktail.

Per la terza e ultima cena ci siamo affidati a un localino creolo di nome Nola. La location curata in ogni minimo dettaglio e i piatti dai sapori davvero particolari sono un binomio perfetto per tutti coloro che vogliono prendersi una pausa dalla classica cucina spagnola. Cocktail strepitosi e personale disponibilissimo.

Ristorante Quadrat, Palma di Maiorca
Ristorante Quadrat, Palma di Maiorca

Secondo giorno: Maiorca Sud

La parte meridionale dell’isola, quella più vicina a Palma di Maiorca, è la più affollata. Qui troverete spiagge lunghe e sabbiose intervallate da piccole calette nascoste nella macchia mediterranea.

Maiorca Sud: cosa vedere

1. Playa de Es Trenc

A 50 minuti da Palma, tra Colonia Sant Jordi e Sa Rapita, nei pressi delle saline di Maiorca, troverete la spiaggia più caraibica dell’isola. Playa de Es Trenc accoglie i turisti con i suoi 6 km di sabbia bianca e con le sue acque turchesi, protette da una fitta pineta. Un posto paradisiaco, lontano dal caos cittadino, che anche nei periodi di massima stagione può regalare angoli di quiete e relax. L’unico punto a suo sfavore è la mancanza di parcheggi “comodi”. Preparatevi quindi a camminare. Se amate le zone attrezzate, la spiaggia possiede un’area dedicata al noleggio di lettini e ombrelloni.

Cosa vedere a Maiorca: Playa de Es Trenc
Cosa vedere a Maiorca: Playa de Es Trenc

Dove pranzare

Se tra una bracciata e l’altra vi venisse fame evitate il ristorante della spiaggia – commerciale e caro – e dirigetevi al Bar Esperanza. Io e le mie amiche abbiamo deciso di pranzare in quest’esercizio locale che offre hamburger, tartare di tonno, wok e piatti Thai di ottima qualità. Completano l’offerta birra e sangria a prezzi davvero competitivi.

2. Caló des Moro

A 40 min da Palma e 25 min da Playa de Es Trenc troverete la spiaggia più fotografata dell’isola. Caló des Moro è una piccola baia scavata nella roccia, quasi completamente priva di sabbia. Questo lembo di terra, lungo poco più di 20 metri, è inserito in un contesto naturale unico nel suo genere. L’effetto che ne deriva, visto dall’alto, è quello di un’enorme piscina dalle acque trasparenti. Per accaparrarsi un posto sulla sabbia dovrete venire molto presto. In alternativa potrete accontentarvi di sedervi sulle rocce, concedervi una nuotata e scattare qualche fotografia.

Cosa vedere a Maiorca: Caló des Moro
Cosa vedere a Maiorca: Caló des Moro

Terzo giorno: Maiorca Est

Il lato orientale dell’isola si popola solo nella stagione estiva. Qui sono concentrati numerosi hotel e villaggi – solitamente con un “Minimum Stay” settimanale – dedicati a famiglie e coppie. La parte est dell’isola è il luogo ideale per una vacanza rilassante, a due passi dalle spiagge più grandi e attrezzate di tutta Maiorca.

Maiorca Est: cosa vedere

1. Puerto de Cala Figuera

Per una colazione all’insegna del relax e della tradizione dirigetevi a Cala Figuera, un villaggio di pescatori bagnato da acque blu e circondato da abitazioni completamente bianche. Osservate i pescatori rientrare con il loro bottino e concedetevi una passeggiata verso le scogliere, da cui ammirare scorci romantici sulla cittadina.

2. Cala Mondragò

Cala Mondragò si trova all’interno di un Parco Naturale, a circa un’ora di strada da Palma di Maiorca. Per raggiungerla dovrete attraversare una pineta e qualche duna mediterranea. La spiaggia principale, di sabbia bianca, è piuttosto larga e ospita principalmente famiglie. Il mio consiglio è d’incamminarvi lungo il sentiero roccioso sul lato destro della spiaggia che vi porterà alla vicina Cala S’Amador. In alternativa, sul lato sinistro, troverete un altro sentiero roccioso con destinazione Calò des Burgit. Entrambe le alternative alla spiaggia principale offrono un ambiente più selvaggio e panoramico.

Cosa vedere a Maiorca: Cala Mondragò
Cosa vedere a Maiorca: Cala Mondragò

Dove pranzare

Ammetto di essere stata attratta da questo locale dal suo profilo Instagram. Tuttavia, il Lola Malorca ha soddisfatto appieno le nostre attese, tanto da esserci tornate anche per l’ora dell’aperitivo. Lo stile del locale è caraibico, allegro e spensierato. Le tapas sono ottime e le porzioni abbondanti. Vi consiglio di andarci anche solo per assaggiare la loro sangria bianca: a dir poco eccezionale.

Ristorante Lola Malorca, Cala d’Or
Ristorante Lola Malorca, Cala d’Or

3. Cala Esmeralda

La zona di Cala d’Or è una delle più turistiche dell’isola e possiede diverse calette che spesso sono prese d’assalto dai vacanzieri dei vicini stabilimenti balneari. La mia preferita si chiama Cala Esmeralda e, come suggerisce il nome, viene considerata una pietra preziosa incastonata in un’insenatura rocciosa. Questa spiaggetta, lunga poche decine di metri, non possiede alberghi invadenti. La pineta che la precede mimetizza le strutture turistiche e rende la caletta simile a un’oasi verde.

Dove cenare nei pressi di Palma di Maiorca

Uno degli obiettivi della vacanza era mangiare una buona paella. Per non sbagliare ci siamo fatte consigliare un ristorantino tipico dagli abitanti dell’isola. La Payesita si trova a Can Pastilla, un villaggio molto turistico. La cittadina non mi ha conquistato mentre il ristorante ha soddisfatto appieno le nostre aspettative: porzioni abbondanti, ambiente familiare e ottima qualità.

Ristorante La Payesita, Can Pastilla
Ristorante La Payesita, Can Pastilla

Quarto giorno: Maiorca Ovest

Il lato occidentale dell’isola è il mio preferito. A fare da padrona troviamo la catena montuosa Serra de Tramuntana, dichiarata Patrimonio dell’Umanità UNESCO per la sua indiscussa bellezza. Qui il paesaggio è principalmente roccioso e le strade sono piene di tornanti che, di volta in volta, lasciano spazio a scorci meravigliosi con calette a picco sul mare. La parte ovest dell’isola è adatta agli sportivi trekking e mountain bike in primis – e agli amanti dei tramonti. Non solo mare. Serra de Tramuntana possiede anche villaggi pittoreschi e percorsi escursionistici che si snodano tra terrazzamenti di viti e ulivi.

I tornanti della Serra de Tramuntana
I tornanti della Serra de Tramuntana

Maiorca Ovest: cosa vedere

1. Valldemosa

La prima tappa del vostro viaggio nella parte occidentale dell’isola non potrà che essere il villaggio di Valldemosa, a 25 min di macchina da Palma di Maiorca. Il paese, che conta poco più di mille abitanti, è famoso per aver ospitato il musicista Chopin e sua moglie, una scrittrice che ha dedicato a Valldemosa un romanzo. La casa degli artisti è ancora oggi il luogo turistico più importante del paese.

2. Cala Deià

Cala Deià si trova a 25 min da Valldemosa ed è una delle calette più belle e panoramiche di tutta la Serra de Tramuntana. Si tratta di un’insenatura formata da ciottoli e scogliere che s’affacciano in un mare blu cobalto, perfetto per gli appassionati di snorkeling. La spiaggia è facilmente raggiungibile con un sentiero a piedi che parte dal paesino e prosegue in mezzo agli ulivi. Il parcheggio potrebbe rivelarsi una vera impresa. Essendo una spiaggia non attrezzata e particolarmente scomoda, il mio consiglio è di arrivare verso l’ora di pranzo, fare un bagnetto e cenare in uno dei due ristoranti della spiaggia con un tavolo vista mare.

Cosa vedere a Maiorca: Cala Deià
Cosa vedere a Maiorca: Cala Deià

Dove pranzare

Tra i due ristoranti della spiaggia noi abbiamo scelto Ca’s Patro March. Si mangia bene, si spende il giusto e l’atmosfera è davvero unica. Pesce ottimo e servizio molto cordiale. Forse il miglior pranzo della vacanza. Obbligatoria la prenotazione.

3. Sa Calobra

La visita di Sa Calobra vale l’intero viaggio a Maiorca. Trattasi di un fiordo raggiungibile tramite una delle strade più belle e panoramiche che io abbia mai percorso in tutta la mia vita. Il tragitto si snoda attraverso un canyon scavato dal torrente Pareis nella sua corsa verso il mare. Una volta arrivati a destinazione dovrete parcheggiare la vostra auto e camminare per circa 10 min sulle rocce, attraversando anche un piccolo tunnel. Quella che si aprirà davanti ai vostri occhi sarà una minuscola lingua di sabbia e ciottoli bianchi. Una vera cartolina naturale. Il mio consiglio è di arrivare verso l’ora del tramonto per concedervi un bagno al crepuscolo davvero indimenticabile.

Cosa vedere a Maiorca: Sa Calobra
Cosa vedere a Maiorca: Sa Calobra

Quinto giorno: quello che manca

Purtroppo non abbiamo fatto in tempo a visitare il lato settentrionale di Maiorca. L’ultimo giorno della vacanza l’abbiamo dedicato al relax e alla scoperta dell’ultimo scorcio nella parte ovest dell’isola.

1. Playa Illetas

Ebbene sì, per l’ultimo giorno sull’isola ci siamo concesse un po’ di relax in uno dei lidi più esclusivi di Maiorca. Trattasi del Puro Beach ubicato nella Playa Illetas, una delle più frequentate dai Palmesani. Illetas è l’opzione migliore per una giornata di mare a pochi km da Palma di Maiorca. Qui è possibile scegliere tra sabbia e rocce. La parte sabbiosa è quasi completamente libera mentre quella rocciosa è in parte occupata dal Puro Beach Club, il luogo in cui abbiamo trascorso sei ore in completo relax, intervallando bagni in piscina e sessioni di snorkeling. A pranzo ordinate poke al tonno e anelli di calamari; la cucina è fantastica. L’unica pecca è stata il servizio molto approssimativo.

Puro Beach, spiaggia Illetas
Puro Beach, spiaggia Illetas

2. Cap de Formentor

A un’ora e 10 min da Palma di Maiorca, in quella che è conosciuta come Penisola di Formenton, troverete uno dei punti più panoramici dell’isola. Non essendo riuscite a visitarla durante il nostro tour nella parte ovest, abbiamo riservato questa chicca per l’ultimo giorno della nostra vacanza. Il mirador più popolare è quello di Mal Pas, da cui ammirare la minuscola isola Colomer. Sul punto più estremo del promontorio sorge invece il Faro di Formenton, ubicato a 210 metri sopra il livello del mare. Il tramonto visto da questo faro vale il viaggio, anche se ovviamente non sarete gli unici ad avere avuto quest’idea. Sulla via del ritorno fermatevi un’oretta a visitare la cittadina di Port de Pollenca.

Termina qui il nostro viaggio sull’isola di Maiorca. Se siete attratti dalle Baleari non perdetevi il mio articolo sull’isola di Ibiza.

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Stoccolma: cosa vedere in 5 giorni https://www.lageografiadelmiocammino.com/2021/04/19/stoccolma-cosa-vedere-in-5-giorni/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=stoccolma-cosa-vedere-in-5-giorni https://www.lageografiadelmiocammino.com/2021/04/19/stoccolma-cosa-vedere-in-5-giorni/#respond Mon, 19 Apr 2021 21:15:33 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=4062 In quest’articolo parleremo di cosa vedere a Stoccolma se si hanno a disposizione almeno 4 o 5 giorni. La Capitale svedese ha moltissimo da offrire sia culturalmente che paesaggisticamente. Non a caso è stata definita “La Venezia del Nord”. Stoccolma si sviluppa su 14 isole collegate tra loro da 57 ponti, nel punto esatto in cui il lago Mälaren incontra il Mar Baltico.

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In quest’articolo parleremo di cosa vedere a Stoccolma se si hanno a disposizione almeno 4 o 5 giorni. La Capitale svedese ha moltissimo da offrire sia culturalmente che paesaggisticamente. Non a caso è stata definita “La Venezia del Nord”. Stoccolma si sviluppa su 14 isole collegate tra loro da 57 ponti, nel punto esatto in cui il lago Mälaren incontra il Mar Baltico.

Stoccolma rimane al buio per gran parte dell’anno mentre regala giornate di luce infinita da Maggio ad Agosto. Per questo motivo il turismo si concentra prevalentemente nei mesi estivi e primaverili. Sono stata nella Capitale svedese due volte e me ne sono innamorata; tant’è che quando penso alla “sindrome di Stoccolma” a me viene in mente questa città, in cui la storia lascia spazio alla modernità, all’innovazione tecnologica e all’attenzione verso l’ambiente.

Stoccolma: cosa vedere in 5 giorni
Stoccolma: cosa vedere in 5 giorni

Se Copenaghen ha coniato il termine HYGGE, Stoccolma non è da meno. Qui tutti parlano di pausa FIKA, quel momento della giornata dedicato alla socialità e al proprio benessere. Solitamente si tratta di un caffè o un tè preso con un’amica, accompagnato da un dolcetto. Irrinunciabile per chiunque abiti in città e tutta da scoprire per chi capita a Stoccolma.

Stoccolma: dove dormire

Il panorama alberghiero di Stoccolma è sprovvisto di moltissime catene internazionali. Tuttavia esiste una catena alberghiera svedese chiamata Scandic che possiede complessivamente circa 280 hotel in tutti i paesi nordici, di cui almeno una quindicina nella capitale svedese. Dopo un’accurata selezione ho scelto di dormire al Downtown Camper by Scandic. I punti di forza di questa struttura sono numerosissimi: primo fra tutti il bar e la SPA all’ultimo piano che regalano una vista sulla città a dir poco meravigliosa; in secondo luogo il design e la cura del dettaglio nelle stanze e nelle aree comuni; in terza istanza la ricchissima colazione; e per finire la possibilità di partecipare a varie attività sia autonomamente – il ping pong – che collettivamente – la visione di film.

Hotel Downtown Camper by Scandic, Stoccolma
Hotel Downtown Camper by Scandic, Stoccolma

Altri due hotel degni di nota della stessa catena sono l’Haymarket by Scandic, in stile Art Déco, e lo Scandic Grand Central, a due passi dalla fermata dell’Arlanda Express. In tutte queste strutture il rapporto qualità prezzo è ottimo.

Stoccolma: consigli

1. Budget

Stoccolma è molto cara. Vi direi di considerare un 30% in più su ogni acquisto e servizio rispetto ad altre città europee cosmopolite come Parigi, Milano o Berlino. In Svezia non è riconosciuta la moneta unica europea. La valuta svedese è il SEK ma nella capitale si paga tutto con la carta di credito o il bancomat. Io stessa non ho mai preso in mano una banconota.

2. Transfer da/per l’aeroporto

Il transfer dall’aeroporto di Arlanda al centro della città è costoso. Se viaggiate da soli vi consiglio di prendere il bus della linea Flygbussarna che costa 11 euro (sola andata) e che vi porterà a destinazione in 40 min. Se viaggiate in coppia scegliete l’Arlanda Express che in soli 20 min vi catapulterà nel centro della città. Il costo per un biglietto doppio (sola andata) è di 37 euro mentre quello singolo costa 30 euro. Questa politica di prezzi punta a disincentivare l’utilizzo della macchina. Il taxi si aggira intorno ai 60 euro e impiega quasi lo stesso tempo del bus quindi lo sconsiglio.

3. Mezzi pubblici

Stoccolma offre una rete di trasporti pubblici gestiti dalla società SL che comprendono metro, bus e qualche battello. Un biglietto da 75 minuti costa all’incirca 4 euro. Se avete in programma di muovervi spesso potrebbe convenire acquistare un pass di 24 ore a 16 euro o di 72 ore a 31 euro.

4. Stoccolma Pass

Se è la vostra prima volta in città valutate l’acquisto dello Stoccolma Pass. Questa card vi darà l’opportunità di entrare, senza code e senza l’ansia della prenotazione online, in quasi tutti i principali luoghi turistici. Conviene? Valutatelo voi. Nei prossimi paragrafi segnalerò il costo di ogni singola attrazione e metterò la sigla SP se l’ingresso è incluso nella convenzione. Il costo dello Stoccolma Pass è di 65 euro per 1 giorno, 95 euro per 2 giorni, 120 euro per 3 giorni e 155 euro per 5 giorni. I mezzi pubblici non sono inclusi ma vi sono convenzioni con alcuni trasporti privati.

Stoccolma: cosa vedere in 5 giorni
Stoccolma: cosa vedere in 5 giorni

Stoccolma: cosa vedere

Primo giorno: Gamla Stan e Skeppsholmen

Un tour di Stoccolma non può che cominciare dall’isoletta di Gamla Stan, il centro storico della capitale svedese. Vi sembrerà di camminare in un borgo medievale, con strette viuzze acciottolate che lasciano spazio a scorci romantici, casette gialle e rosse, chiese e siti storici. Quest’area è prevalentemente frequentata da stranieri ed è uno dei pochi luoghi in cui è possibile comprare i classici souvenir.

I siti turistici da non perdere a Gamla Stan sono:

1. Piazza Stortorget, animata da vari caffè con tavoli all’aperto e certamente la più fotografata della città.

2. Museo dei Nobel, dove scoprire la storia e l’origine di questo prestigioso premio (ingresso 12 euro SP).

3. Storkyrkan, la cattedrale più importante di Stoccolma.

4. Kungliga Slottet, il Royal Palace dove conoscere il ricco passato della famiglia reale svedese. Da non perdere il cambio della guardia (ingresso 18 euro SP).

5. Mårten Trotzigs, il vicolo più stretto di Stoccolma.

Cosa vedere a Stoccolma: Kungliga Slottet
Cosa vedere a Stoccolma: Kungliga Slottet
Cosa vedere a Stoccolma: Storkyrkan
Cosa vedere a Stoccolma: Storkyrkan

La seconda isola più celebre della città è Skeppsholmen, che potrete ammirare in tutto il suo splendore già dal lungomare di Gamla Stan. La parola Skeppsholmen significa “isola delle navi” e, in effetti, la sponda orientale è popolata da decine di barche. Il mio consiglio, una volta superato il ponte con le corone reali, è di percorrerla in senso orario.

I luoghi turistici da non perdere a Skeppsholmen sono:

1. Moderna Museum, dov’è presente una mostra permanente (gratuita) – con opere di Picasso, Chagal, Dalì e Warhol – e diverse mostre temporanee (a pagamento).

2. Kastellet, un edificio ubicato sulla cima di uno scoglio dal quale ammirare una delle viste più belle sulla città.

3. ArkDes, il museo nazionale svedese dedicato all’architettura e al design (gratuito).

Cosa vedere a Stoccolma: l'Isola di Skeppsholmen
Cosa vedere a Stoccolma: l’Isola di Skeppsholmen
Cosa vedere a Stoccolma: l'Isola di Skeppsholmen
Cosa vedere a Stoccolma: l’Isola di Skeppsholmen

Dove mangiare

Queste zone sono estremamente turistiche e quindi hanno pochi locali qualitativamente validi. Per una colazione o una pausa fika vi consiglio il Chokladkoppen in piazza Stortorget; se siete alla ricerca di una birra e un hamburger con vista scegliete il Miss Behave Bar; se volete un calice di vino e un piatto scandinavo fermatevi al 19 Glas.

Secondo giorno: Östermalm e Djurgården

Östermalm è l’area più lussuosa di tutta Stoccolma. Il quartiere è molto residenziale, anche se lascia spazio a vivaci attività mondane e culturali. Il mio consiglio è di camminare nelle sue vie senza una meta.

I luoghi turistici da non perdere a Östermalm sono:

1. Viale Strandvägen, in assoluto la passeggiata più elegante della città con il mare da un lato e splendidi edifici in stile art nouveau dall’altro.

2. Dramaten, il Teatro Drammatico di Stoccolma.

3. Östermalms Saluhall, un mercato coperto in cui è possibile acquistare alimenti di altissima qualità o mangiare qualcosa in una delle sue bancarelle.

4. Regina Hedvig Eleonora, la chiesa protestante del quartiere.

5. Birger Järlsgatan, la via delle griffe e delle boutique luxury.

Östermalms Saluhall, il mercato coperto di Stoccolma
Östermalms Saluhall, il mercato coperto di Stoccolma

Alla fine di Viale Strandvägen un ponte collega Östermalm all’isola di Djurgården. In quella che io considero la “zona ricreativa” della città troverete musei, attrazioni per i più piccoli e aree verdi in cui rilassarvi. Per gli abitanti di Stoccolma rimane il luogo migliore in cui passare il proprio tempo libero.

Tra le attrazioni principali di Djurgården troviamo:

1. Vasa Museum, la nave da guerra che affondò nel 1628 dopo aver percorso solo 1300 metri (ingresso 17 euro SP).

2. Skansen Museum, una sorta di “Svezia in miniatura” con animali selvatici, acquari e botteghe artigianali (ingresso 12 euro).

3. Nordiska Museum, un museo dedicato alla storia del popolo e della cultura svedese degli ultimi 500 anni (ingresso 14 euro SP).

4. Liljevalchs, una galleria d’arte contemporanea che ospita mostre temporanee.

5. Gröna Lunds Tivoli, il parco divertimenti della città a due passi dal mare con montagne russe e attrazioni a caduta libera (ingresso 11 euro, libero accesso alle attrazioni 38 euro).

6. Rosendals Garden, un giardino-vivaio con caffetterie e boutique in cui acquistare fiori e prodotti biologici che prende il nome dal vicino Palazzo Rosendal.

7. Abba Museum, un’esposizione interattiva e divertente dedicata al gruppo reso celebre dal musical “Mamma Mia!” (ingresso 23 euro).

Cosa vedere a Stoccolma: Vasa Museum
Cosa vedere a Stoccolma: Vasa Museum
Cosa vedere a Stoccolma: Gröna Lunds Tivoli
Cosa vedere a Stoccolma: Gröna Lunds Tivoli

Dove mangiare

Non potrete lasciare Stoccolma senza aver mangiato almeno una volta al Saluhall Market. Tra tutte le bancarelle e i ristoranti vi consiglio di scegliere il tradizionalissimo Tysta Mari che serve piatti di polpette e ottimi smørrebrød. Se amate i locali posh tirate fuori dalla valigia il vostro vestito migliore e dirigetevi al Glashuset, il bar più chic di tutta Östermalm. L’arredamento vi lascerà senza parole, così come i suoi cocktail.

Terzo giorno: Södermalm e Skogskyrkogarden

L’isola di Södermalm è la mia preferita. Si trova di fronte all’isola di Gamla Stan, a cui è collegata da due ponti, ed è rialzata di qualche decina di metri rispetto al livello del mare. L’isola è metaforicamente divisa in due parti da Via Götgatan, una delle strade pedonali più dinamiche di Stoccolma. Nella parte orientale troviamo il quartiere di SoFo, con un’anima decisamente radical chic. Qui sono presenti negozi vintage o bohemienne, startupper, locali trendy e piccole gallerie di design. Nella parte ovest dell’isola troviamo il quartiere gotico, una zona residenziale che regala vedute mozzafiato su tutta la città.

I luoghi da vedere a Södermalm sono:

1. Fotografiska, uno dei musei più popolari di Stoccolma che propone mostre temporanee di fotografi e artisti di fama mondiale (ingresso 17 euro SP).

2. Piazza Nytorget e Sofia Kyrka, il cuore di SoFo e la sua chiesa panoramica immersa nel verde.

3. Katarina Kyrka, la chiesa cimitero che occupa una posizione soprelevata sull’isola di Södermalm dominando dall’alto l’intera zona circostante.

4. Monteliusvägen, il punto più panoramico della città da cui ammirare splendidi tramonti. Trattasi di un sentiero di circa mezzo chilometro ubicato sul crinale di una collina affacciata su Gamla Stan.

5. Piazza Mariatorget, con l’imponente fontana e scultura che rappresenta “La pesca di Thor”.

Cosa vedere a Stoccolma: Fotografiska
Cosa vedere a Stoccolma: Fotografiska
Cosa vedere a Stoccolma: tramonto a Monteliusvägen
Cosa vedere a Stoccolma: tramonto a Monteliusvägen

Se vi è rimasta ancora qualche ora prendete la metro e raggiungete il cimitero di Skogskyrkogarden. In quest’insolito luogo di culto, immerso in un bosco, potrete venire a contatto con la natura e visitare tutti gli ambienti che hanno fatto diventare questo cimitero un sito UNESCO. Mentre tornate a Södermalm fermatevi all’Ericsson Globe Arena Sky View dove salirete su una navicella di vetro, che risale il grandioso edificio a forma di sfera, e godrete di una vista eccezionale sulla città di Stoccolma (costo dell’attrazione 16 euro SP).

Ristorante Fotografiska, Södermalm
Ristorante Fotografiska, Södermalm

Dove mangiare

A SoFo avrete davvero l’imbarazzo della scelta. Qui sono presenti decine di ristoranti con cucine provenienti da ogni parte del mondo. Per un classico brunch domenicale vi consiglio Nytorget 6, un ristorante glamour ubicato nell’omonima piazza. Per una cena tradizionale fermatevi nello storicissimo Pelikan e ordinate polpette, renna, aringhe e salmone. Se non v’interessa il cibo bevete una birra al Babilon  o al Brickyard Bar. Vi svelo un segreto: le lager svedesi sono tutte squisite e, se amate il genere, farete fatica a smettere di berle. L’ultimo ristorante che voglio consigliarvi è forse uno dei migliori di tutta Stoccolma. Si trova all’interno del museo Fotografiska, da cui prende il nome, e può vantare diverse menzioni sulla guida Michelin nonchè una vista mozzafiato.

Quarto giorno: Norrmalm

Il quartiere di Norrmalm rappresenta la Stoccolma moderna. Qui si trovano uffici, centri commerciali, hotel, trasporti pubblici e numerosi locali.

I luoghi turistici da non perdere a Norrmalm sono:

1. Drottninggatan, la via pedonale delimitata dalla presenza di leoni in pietra che vede l’alternanza di negozi commerciali – come Zara e H&M – e diversi caffè.

2. Piazza Sergelstorg, detta anche piazza dell’obelisco di cristallo.

3. Piazza Hötorget, sede dell’unico mercato all’aperto di Stoccolma e della sala concerti dove ogni anno vengono consegnati i Premi Nobel.

4. Kungsträdgården, il parco più frequentato della città per via dei suoi caffè, della pista di pattinaggio in inverno e dei concerti nel periodo estivo.

5. Klara Kyrka, la chiesa più popolare del quartiere.

6. Stadsbiblioteket, la biblioteca civica della città famosa per la sua meravigliosa sala circolare.

7. NK, il più importante centro commerciale di Stoccolma, paragonabile a Harrods o LaFayette.

8. Stadhuset, il municipio sovrastato da una guglia dorata con il simbolo del potere svedese, le tre corone reali.

Cosa vedere a Stoccolma: Piazza Sergelstorg
Cosa vedere a Stoccolma: Piazza Sergelstorg

Oltre a questi otto punti d’interesse, visitabili in poche ore, vorrei dedicare qualche riga all’attrazione più bella di Norrmalm. Trattasi della metropolitana della città, chiamata T-bana. Qui troverete un vero e proprio museo sotterraneo in cui ammirare le opere di oltre 150 artisti. In ogni stazione, soprattutto quelle centrali, è stata scelta una tematica differente che designer locali hanno interpretato con graffiti, piastrelle, neon, resti archeologici e quadri. Se avete a disposizione almeno un’oretta fermatevi a Kungsträdgården – T-centralen – Rådhuset – Solna Centrum – Tensta sulla linea blu; Hötorget – Thorildsplan – Bagarmossen sulla linea verde; Tekniska Högskolan – Stadion sulla linea rossa. Se volete una spiegazione sulle diverse opere presenti nelle varie fermate vi consiglio di leggere quest’articolo.

Cosa vedere a Stoccolma: T-Bana Street Art
Cosa vedere a Stoccolma: T-Bana Street Art

Dove mangiare

Il mio ristorante preferito di Norrmalm si chiama Farang e propone una cucina fusion/asiatica molto ricercata in un ambiente in stile newyorkese. Il menù degustazione è ottimo, la lista dei vini eccellente e il servizio perfetto. Un altro ristorante famoso è il Nisch che con il Farang ha in comune la presenza sulla guida Michelin. Qui troverete un unico menù degustazione che cambia a seconda delle materie prime, quasi sempre locali, che lo chef decide di utilizzare. Noi abbiamo mangiato merluzzo, uova di scorfano, asparagi bianchi e tanti altri ingredienti che solitamente non sono presenti nella cucina italiana. Interessante l’abbinamento con i vini – scelta obbligatoria – ma pessimo il servizio e discutibile il rapporto qualità prezzo. Infine, se amate la cucina giapponese e le terrazze all’ultimo piano, non potrete fare a meno di prenotare una cena da Tak. In alternativa potreste optare per un aperitivo in terrazza.

Ristorante Farang, Norrmalm
Ristorante Farang, Norrmalm

Quinto giorno: Drottningholm o Vaxholm

Stoccolma è una metropoli che offre moltissime occasioni di svago “extra-cittadino”. In questo capitolo voglio proporvi le due gite fuori porta che mi hanno vista protagonista:

1. Se avete poco tempo a disposizione, la scelta migliore è quella di visitare il Castello di Drottningholm, facilmente raggiungibile in battello dal molo City Hall o in bici con una pedalata di circa 12 km. Questa fortezza è l’attuale residenza della famiglia reale svedese ed è stata dichiarata, con i suoi giardini, Patrimonio dell’Umanità. Il biglietto d’ingresso costa 13 euro (SP) ma potreste anche accontentarvi di visitare solamente i giardini, che sono gratuiti e sempre aperti al pubblico.

Castello di Drottningholm, Svezia
Castello di Drottningholm, Svezia

2. L’Arcipelago di Stoccolma è formato da circa 30.000 isole: alcune sono private, qualcuna può essere raggiunta solo con barche di proprietà e altre sono visitabili e facilmente raggiungibili con traghetti veloci che partono dal centro della città. La mia scelta è ricaduta sull’Isola di Vaxholm, una delle più vicine e famose. Il viaggio in barca è durato circa 50 min (18 euro a/r SP). Considerate che quest’isola può essere raggiunta anche via terra in quanto è collegata alla terraferma da un ponte. Il motivo principale per cui i turisti giungono sull’isola è quello di rilassarsi sulle spiagge, passeggiare tra le case pittoresche e i negozi di souvenir, mangiare qualcosa in uno dei numerosi ristoranti – noi abbiamo scelto l’Hamnkrogen – e visitare la fortezza museo che si staglia di fronte al molo dei traghetti.

Isola di Vaxholm, arcipelago di Stoccolma
Isola di Vaxholm, arcipelago di Stoccolma

Altre isole che mi sono state consigliate ma che, purtroppo, non ho avuto modo di visitare sono:

1. Stora Fjäderholmen, famosa per i suoi negozi di artigianato.

2. Grinda, ideale per prendere il sole, nuotare e rilassarsi.

3. Björkö, famosa per il sito archeologico di Birka.

4. Sandön, famosa per la sua anima glamour e le numerose boutique.

Isola di Vaxholm, arcipelago di Stoccolma
Isola di Vaxholm, arcipelago di Stoccolma

Conclusioni

Termina qui il nostro viaggio nella Capitale svedese. Se avete apprezzato quest’articolo, che parla di cosa vedere a Stoccolma in 5 giorni, sono certa che sarete incuriositi anche da altre Capitali nordiche, come ad esempio Copenaghen o Oslo. Buona lettura.

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Corsica: cosa vedere in 7 giorni https://www.lageografiadelmiocammino.com/2020/11/13/corsica-on-the-road-cosa-vedere-in-7-giorni/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=corsica-on-the-road-cosa-vedere-in-7-giorni https://www.lageografiadelmiocammino.com/2020/11/13/corsica-on-the-road-cosa-vedere-in-7-giorni/#respond Fri, 13 Nov 2020 15:55:34 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=3818 In quest’articolo vi racconterò cosa vedere in Corsica in 7 giorni: spiagge, hotel, ristoranti e luoghi panoramici. La prima cosa che apprezzerete percorrendola sarà la sua natura incontaminata, a tratti selvaggia. I paesaggi cambiano di continuo. Spiagge sabbiose lasciano spazio ad aspre montagne, piccoli paesini arroccati affiorano accanto a cittadine più strutturate, immensi vigneti abbracciano zone desertiche.

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Estate 2020. Un anno particolare. Dopo varie vicissitudini decido di partire con due amiche alla volta della Corsica. Avendo a disposizione una sola settimana programmiamo di visitare, da Nord a Sud, la costa orientale dell’isola, quella che affaccia verso l’Italia per intenderci. In quest’articolo vi racconterò cosa vedere in Corsica in 7 giorni: spiagge, hotel, ristoranti e luoghi panoramici.

La prima cosa che apprezzerete percorrendola sarà la sua natura incontaminata, a tratti selvaggia. I paesaggi cambiano di continuo. Spiagge sabbiose lasciano spazio ad aspre montagne, piccoli paesini arroccati affiorano accanto a cittadine più strutturate, immensi vigneti abbracciano zone desertiche. Un’isola autentica che può essere apprezzata da un target multiforme: coppie alla ricerca di spiagge paradisiache, famiglie che sognano un po’ di relax con i propri figli, amici che amano l’avventura e appassionati di viaggi “on the road”.

Corsica: cosa vedere in 7 giorni
Corsica: cosa vedere in 7 giorni

L’unica cosa messa in secondo piano, ma della quale personalmente non ho sentito la mancanza, è la mondanità. La Corsica non è per tutti: se cercate glamour e vita notturna scegliete la Sardegna. Tuttavia, nonostante questa premessa, non pensate di spendere poco. A dispetto del fatto che non sia una meta di vacanzieri modaioli l’isola è tutt’altro che economica e richiama un turismo di medio/alto livello.

Come arrivare in Corsica

La Corsica è raggiungibile dall’Italia solo via mare. Non esistono voli diretti. Tuttavia i porti sono numerosi e la macchina è essenziale. Traghettare la vostra auto vi permetterà di risparmiare molto sul noleggio. Il porto italiano più vicino all’isola francese è quello di Livorno o Piombino da dove, con 4 ore di navigazione, si raggiunge Bastia. Le navi che offrono traversate verso la Corsica sono quelle delle compagnie Ferries o Moby. Vi consiglio di consultare i loro siti per vedere tutti i porti di partenza e di arrivo.

Corsica: cosa vedere in 7 giorni
Corsica: cosa vedere in 7 giorni

Io per il mio viaggio ho scelto una traversata notturna da Livorno a Île-Rousse con partenza alle 22 e arrivo alle 6 del mattino. In questo modo ho guadagnato un’intera giornata. Inoltre il costo della tratta è molto vantaggioso. Parliamo di circa 150 euro per un passeggero con macchina e cabina.

Corsica on the road: cosa vedere in 7 giorni

Un viaggio on the road in Corsica è caratterizzato da continui spostamenti. Tuttavia, se ben programmato, può risultare anche rilassante. Le distanze e i tempi di percorrenza in auto non superano quasi mai le due ore giornaliere. Questo permette di ammirare la morfologia di quest’isola ma anche dedicare molto tempo al turismo e al relax, a seconda delle esigenze. Nei prossimi capitoli vi racconterò cosa vedere in Corsica se avete “solo” 7 giorni a disposizione.

Corsica: cosa vedere in 7 giorni
Corsica: cosa vedere in 7 giorni

PRIMA TAPPA: ÎLE-ROUSSE

Che Île-Rousse avesse qualcosa di magico l’abbiamo capito fin da subito, nell’esatto istante in cui si è alzato il portellone della nave. Ad attenderci un’alba meravigliosa, resa ancora più spettacolare dal faro e dalla torre genovese che dominano l’intera cittadina. Vi consiglio di concedervi una passeggiata su quest’isolotto di Pietrache conferisce il nome alla località – sia al mattino che al tramonto. Rimarrete stupiti dal cambio repentino di colori e atmosfera.

Corsica, Île-Rousse
Corsica, Île-Rousse

Durante il vostro soggiorno cedete a una colazione nella grande piazza centrale Pascal Paoli, fate un giretto al mercato coperto e trascorrete un’oretta di shopping nei negozietti del borgo cittadino. L’attrazione principale, tuttavia, resta la spiaggia bianca della città. Premetto che anche noi eravamo abbastanza scettiche sulla “bellezza” di un tratto di costa così vicino al porto. Ci siamo però ricredute subito. Il colore azzurro dell’acqua, la sabbia bianca e le rocce rosse che s’intravedono in lontananza fanno si che le spiagge di Napoléon e Caruchettu non abbiano nulla da invidiare a tratti di costa più selvaggi.

Consigli di viaggio: dove dormire e dove mangiare

Il primo consiglio che vorrei darvi è quello di prenotare un lido in cui rilassarvi e trascorrere una piacevole giornata serviti e riveriti. Noi siamo state a Le Marinella e abbiamo mangiato divinamente. Lettini e ombrellone costano circa 10 euro a persona, a patto che si consumi il pranzo al ristorante dello stabilimento balneare. Non ve ne pentirete. Il nostro tonno rosso era eccezionale. Ottimo anche il servizio. Ci siamo sentite davvero coccolate.

Per quanto riguarda le strutture alberghiere la nostra scelta è ricaduta sull’Hotel La Pietra & Spa. Devo dire che è difficile trovargli un difetto. L’hotel è arredato divinamente, la vista è meravigliosa e la vicinanza all’isola di Pietra lo rende davvero magico. Il cibo è ottimo e la SPA vista mare vi lascerà senza fiato. Il costo di una stanza per una notte è di circa 230 euro.

Île-Rousse, Hotel La Pietra
Île-Rousse, Hotel La Pietra

SECONDA TAPPA, SAINT FLORENT

Primo giorno: cosa vedere in Corsica

Da Île-Rousse siamo partiti alla volta di Saint Florent, in direzione Bastia. Il tragitto dura circa un’ora. A 14 km di distanza, prima dell’inizio del Deserto des Agriates, troverete la spiaggia dell’Ostriconi, una delle più selvagge della Corsica. Vi consiglio di fermarvi per un bagnetto. Dovrete parcheggiare nei pressi di un piccolo bar ambulante, camminare per circa 15 min e attraversare il fiume Ostriconi prima di raggiungere la spiaggia. Solitamente l’acqua è molto bassa e non dovreste avere alcuna difficoltà a spostarvi anche con uno zaino in spalla. Qui la natura incontaminata fa da padrona quindi non aspettatevi servizi di alcun tipo.

On the road: spiaggia dell’Ostriconi
On the road: spiaggia dell’Ostriconi

Verso l’ora di pranzo abbiamo lasciato la spiaggia per dirigerci a Saint Florent. Il viaggio attraverso il Deserto des Agriates rappresenta di per sé un’esperienza magnifica. Vi verrà sicuramente voglia di fermare la macchina ad ogni scorcio per scattare una fotografia.

Corsica, spiaggia di Nonza
Corsica, spiaggia di Nonza

Dopo un veloce check-in in hotel ci siamo spostate nella cittadina di Nonza, a circa 30 minuti di macchina da Saint Florent. Anche questo tragitto regala paesaggi da cartolina. Nonza è un paese che sorge su una rocca a picco su una spiaggia. La particolarità di questa spiaggia è data dal colore nero della sabbia che si dice derivi da una vecchia miniera, ormai in disuso. Il grigio scuro contrasta con l’acqua turchese e rende estremamente scenografica, soprattutto se vista dall’alto, la spiaggia di Nonza. A causa della possibile presenza di residui d’amianto la costa è poco frequentata. Quello che vi consiglio di fare è scendere gli oltre 500 scalini che vi separano dalla spiaggia, fare un bagnetto e risalire in paese. Qui potrete visitare la chiesa e la torre, bere un frullato al Milk Cafè o concedervi un aperitivo da La Sassa.

Corsica, Nonza
Corsica, Nonza

In serata abbiamo fatto due passi a Saint Florent, una località balneare famosa soprattutto per il suo porto turistico. Quest’approdo è un ottimo punto di partenza per il Deserto des Agriates e per Cap Corse, la penisola situata nel nord-est della Corsica.

Secondo giorno: cosa vedere in Corsica

Il secondo giorno dedicatelo alla scoperta delle due spiagge più belle del Deserto des Agriates: Saleccia e Lotu. Le opzioni per raggiungerle sono le seguenti:

1) Noleggiare a Saint Florent una 4×4 al costo indicativo di 180 euro (benzina esclusa)

2) Prenotare una navetta 4×4 in partenza da Casta al costo indicativo di 35 euro a/r

3) Prenotare una combo di motoscafo + navetta 4×4 in partenza da Saint Florent al costo complessivo di 40 euro a/r.

Inizialmente avremmo voluto noleggiare una jeep per provare il brivido della guida su quattro ruote motrici nelle strade desertiche e piene di buche. Tuttavia le vetture erano quasi esaurite e più persone del luogo hanno descritto l’avventura come non esilarante. Abbiamo quindi escluso anche la navetta con conducente e optato per l’esperienza più completa ovvero quella che permettere di vedere le spiagge sia dal mare che dall’entroterra. Vi segnalo che le imbarcazioni possono lasciarvi a Saleccia o Lotu ma che solitamente vi verranno a riprendere solo a Lotu, soprattutto se il mare è agitato. Le due spiagge distano circa 45 min a piedi l’una dall’altra ma i turisti preferiscono spostarsi con le navette 4×4, sia per una questione di “avventura” che per evitare di respirare troppa polvere durante il tragitto. Per questo motivo molti operatori vendono già il biglietto combinato motoscafo + navetta 4×4.

Corsica: spiaggia di Lotu
Corsica: spiaggia di Lotu

Il Deserto des Agriates è chiamato in questo modo per la totale assenza di urbanizzazione e non perché abbia le caratteristiche delle zone desertiche. Il panorama è tipicamente montano ed è caratterizzato da arbusti, strade polverose e rilievi. La spiaggia di Lotu si trova in una baia e comprende circa 400 metri di sabbia bianca e acque turchesi, alle cui spalle si forma spesso un laghetto salato. Non sono presenti hotel, stabilimenti balneari, bar o qualsiasi altro tipo di struttura. Portate quindi con voi scorte d’acqua e di cibo.

Corsica: spiaggia di Saleccia
Corsica: spiaggia di Saleccia

La spiaggia di Saleccia è sicuramente una delle più belle di tutta la Corsica. A me ha ricordato alcune spiagge caraibiche, sia per il bianco della sabbia che per l’azzurro del mare che diventa via via più blu. Alle sue spalle troverete qualche piccola duna di sabbia e una fitta pineta in cui concedervi dei momenti di refrigerio dal caldo torrido. L’unica pecca è data dalla presenza di moltissime api che non vi permetteranno di consumare bevande o cibo in tranquillità. Per noi è stato un vero incubo. Segnalo infine che nella pineta è presente l’unica struttura di ristorazione di tutta la zona. Entrambe le spiagge sono abbastanza frequentate nei mesi estivi ma siamo davvero lontani dal congestionamento a cui assistiamo in posti come Puglia o Sardegna.

Consigli di viaggio: dove dormire e dove mangiare

Se volete concedervi un aperitivo oppure una cena con vista all’ora del tramonto non perdetevi La Sassa, a pochi metri dalla torre di Nonza. Il locale è curato in ogni dettaglio, il panorama è incredibile e il cibo ottimo. Davvero uno dei posti più belli di tutta la regione.

Per una cena “Michelin” dirigetevi a La Gaffe, nel porto di Saint Florent. Il menù degustazione è ricercato, la carta dei vini è ben assortita e l’ambiente è molto elegante. Considerata la posizione e la presentazione dei piatti, il conto è stato più che onesto.

Saint Florent, ristorante La Gaffe
Saint Florent, ristorante La Gaffe

Noi abbiamo dormito all’Hotel Tettola che consiglio per pulizia, cortesia e affaccio sul mare. L’unica pecca è la relativa lontananza del centro di Saint Florent (circa 15 min. di cammino). Valutate voi se può essere o meno una discriminante. Il prezzo di una camera per una notte è di circa 210 euro.

TERZA TAPPA, BASTIA

Prima di raggiungere Bastia vi consiglio di dedicare qualche ora alla scoperta di Cap Corse, chiamato simpaticamente “il dito” della Corsica. In circa 3 ore potrete percorrerlo tutto in macchina e ammirare paesaggi davvero unici caratterizzati da mare aperto, torri genovesi, mulini, villaggi di pescatori e piccole spiagge nascoste all’interno d’insenature. Vi suggerisco infine di fermarvi per un bagnetto nella spiaggia di Cala Genovese.

Ma torniamo alla meta di questa terza tappa. Mi avevano messo in guardia su Bastia dicendomi che era la classica città portuale poco attraente e abbastanza trascurata. Mi dispiace ammettere che avevano ragione. Bastia dev’essere considerata una tappa utile al solo sbarco/imbarco e bisogna dedicarle il tempo che merita ovvero non più di un paio d’ore.

Porto di Bastia
Porto di Bastia

I punti d’interesse sono il centro storico della città, chiamato anche Cittadella, nel quale visitare le due chiese di Santa Maria e Santa Croce, il museo di Bastia e le stradine soprannominate in gergo “caruggi”. Dalla Cittadella scendete poi verso il Porto Vecchio dove troverete numerosi locali e la chiesa di San Giovanni Battista.

Bastia non ha spiagge particolarmente attrattive. La più vicina si chiama Arinella ma il mare lascia un po’ a desiderare. Se proprio volete concedervi qualche ora di relax andate alla Spiaggia della Marana che, se non altro, è suggestiva perché si sviluppa tra due corsi d’acqua: il mare e, alle spalle, un altro bacino idrico simile ad un lago.

Consigli di viaggio: dove dormire e dove mangiare

Forse varrà la pena di fermarsi a Bastia solo per cenare da Le Petite Vincent, un meraviglioso ristorantino della Cittadella che affaccia sul porto. La vista, l’impeccabile cucina e, soprattutto, l’abilità nel preparare il Cap Corse Spritz hanno reso la nostra serata molto speciale.

Apro una parentesi per chi non lo conoscesse. Il Cap Corse Mattei è un liquore della regione, presente in versione bianca e rossa, che può essere bevuto liscio o che può essere utilizzato, al posto dell’Aperol, per preparare degli ottimi Spritz.

Bastia, ristorante Le Petite Vincent
Bastia, ristorante Le Petite Vincent

A Bastia abbiamo alloggiato all’hotel Best Western Montecristo. La struttura è moderna e le camere sono pulite e silenziose. Purtroppo il servizio lascia molto a desiderare. Avevo richiesto una camera ai piani alti e mi sono ritrovata al primo piano con una finestra che affacciava su un atrio abbandonato e inquietante. Ho chiesto di avere un’altra stanza e il personale è stato molto scortese. Davvero non consigliato.

QUARTA TAPPA, PORTO VECCHIO

La tratta Bastia – Porto Vecchio prevede circa 2 ore ½ di viaggio attraverso piccole cittadine poco turistiche, distese di vigneti e, sul finale, qualche spiaggia degna di nota che avrebbe anche meritato una sosta. Ma noi non avevamo però previsto fermate intermedie. Arrivate in hotel e sistemate le valigie abbiamo puntato subito alla spiaggia più bella della zona: Santa Giulia.

La spiaggia di Santa Giulia è ubicata in una baia circondata su entrambi i lati dalle montagne. Anche in questo caso la sabbia bianca e l’acqua cristallina, che diventa profonda dopo decine di metri, non hanno nulla da invidiare alle spiagge caraibiche. Inoltre in diversi tratti di mare sono presenti rocce appiattite che affiorano dall’acqua e che restituiscono alla baia l’impressione di trovarsi in una sorta di piscina naturale. Questo luogo è frequentato da famiglie e coppie, che prediligono la parte nord della spiaggia, e da sportivi e giovani, che invece bazzicano il lato sud, dove solitamente c’è più vento. Ovunque troverete strutture ricettive, bar e stabilimenti balneari, più o meno lussuosi. Noi abbiamo apprezzato molto l’Oasis sia per i comodi baldacchini in cui riposarsi che per la sua cucina vegetariana.

Corsica, spiaggia di Santa Giulia
Corsica, spiaggia di Santa Giulia

Porto Vecchio è il paese giusto per dedicarsi allo shopping. I negozi sono numerosissimi e molti di loro offrono abiti, costumi, gioielli e opere d’arte davvero originali. Non mancano nemmeno i locali notturni. Questa città è forse l’unica in tutta la Corsica nella quale abbiamo percepito un’aura di glamour. Le vie da tenere d’occhio sono Rue Borgo, Piazza della Repubblica e Corso Napoleone. Degna di nota è anche la zona del porto turistico, dove troverete altri locali notturni e ristoranti. Ed è proprio sulla ristorazione che Porto Vecchio dà il meglio di sé, grazie a chef locali che esaltano i prodotti provenienti dalla terra ma che non disdegnano nemmeno quelli pescati nel mar mediterraneo.

Centro storico di Porto Vecchio
Centro storico di Porto Vecchio

Consigli di viaggio: dove dormire e dove mangiare

Mi sento sicuramente di consigliarvi l’hotel in cui abbiamo alloggiato che si chiama Le Mistral ed è ubicato a pochi metri dal centro della città. Questo vi permetterà di non muovere la macchina durante le ore notturne in cui trovare parcheggio è un incubo. Le stanze e le aree comuni sono curate in ogni dettaglio e il personale è gentilissimo. Il costo per una notte si aggira intorno ai 220 euro.

Tra i ristoranti della città vi consiglio La Table de Nathalie, un piccolo locale a gestione familiare specializzato in piatti di carne. Un ottimo esempio di cucina Corso-Francese. Eccellente anche il servizio e la carta dei vini.

QUINTA TAPPA, BONIFACIO

Primo giorno: cosa vedere in Corsica

Spostandoci da Porto Vecchio, che tuttavia avrebbe meritato almeno una giornata in più, abbiamo diretto la nostra macchina verso l’Arcipelago di Lavezzi, una riserva naturale che comprende diverse isole. La nostra meta era la famosissima Isola Piana.

On the road, Arcipelago Lavezzi
On the road, Arcipelago Lavezzi

Per raggiungere Isola Piana via terra vi basterà scrivere sul navigatore la parola Piantarella. Così facendo vi troverete in una stradina che costeggia un Golf Club e che termina con un paio di noleggiatori di kayak e barche a motore. Dalla spiaggia di Piantarella dovrete camminare per qualche minuto costeggiando la riva e gli scogli per arrivare alla spiaggia “du Petit Sperone”. Da qui Isola Piana è facilmente raggiungibile anche a nuoto. Se la marea è bassa non sarà necessario nemmeno nuotare mentre se sarete meno fortunati dovrete fare qualche bracciata o noleggiare un kayak. Isola Piana è famosa per la sua natura incontaminata e per l’orizzonte sconfinato che si può ammirare dal suo lembo di terra affacciato su uno dei mari più cristallini che io abbia mai visto.

Una volta terminata la vostra “traversata” potrete scegliere di fermarmi alla spiaggia du Petit Sperone o proseguire il cammino verso la spiaggia del Grand Sperone, a circa 300 mt di distanza.

Corsica, Isola Piana
Corsica, Isola Piana

Noi non abbiamo aprezzato queste due opzioni – perchè troppo caotiche – e, ripresa la macchina, ci siamo spostate di 2 km verso una caletta chiamata Cala Lunga. Questo luogo, sconosciuto ai turisti, si affaccia sull’Isola di Cavallo e possiede un meraviglioso ristorante chiamato U Cara Lunga. Volendo potrete chiedere al proprietario di prestarvi qualche sdraio o leggere un libro sorseggiando un Cap Corse Spritz in uno dei divani del locale. Abbiamo trascorso lì il resto della giornata. L’area è completamente lasciata in balia della natura, la spiaggetta è poco frequentata anche in piena estate e l’esclusiva Isola di Cavallo si staglia di fronte ai vostri occhi. Per chi non lo sapesse l’approdo su quest’isola è consentito solo se invitati da uno degli abitanti o se ospiti dell’unico resort della zona.

Bonifacio, Faro della Madonetta
Bonifacio, Faro della Madonetta

Da Cara Lunga vi basteranno 20 minuti di machina per raggiungere la meravigliosa Bonifacio. Io ne sono rimasta completamente affascinata. Una cittadina arroccata su scogliere bianche calcaree a strapiombo sul mare. Unica nel suo genere. La sera non perdetevi il tramonto spettacolare visibile dal Chemins de Rondes, a pochi passi dal cimitero marino e dalla chiesa di Saint-François. Qui nelle giornate più limpide vi sembrerà di toccare la costa sarda. Santa Teresa di Gallura dista infatti solo 12 km ma lo spettacolo più appagante sarà vedere il calar del sole dietro il Faro della Madonetta.

Tramonto a Bonifacio
Tramonto a Bonifacio

Secondo giorno: cosa vedere in Corsica

Per visitare Bonifacio vi basterà una mezza giornata. Lasciate la macchina in un parcheggio e perdetevi tra i suoi vicoli, i suoi bastioni e i numerosi punti panoramici nascosti in ogni angolo della cittadella. Fermatevi in qualche negozietto del porto e percorrete la scalitana di Montée Rastello. Incamminatevi poi verso il Bastione dello Stendardo per raggiungere una delle terrazze in cui si possono ammirare le famose Bocche di Bonifacio in tutto il loro splendore. I punti panoramici si trovano in Place du Marché e Place de la Manichella. Non perdetevi infine la Chiesa di San Domenico e la Chiesa di Santa Maria Maggiore.

Bonifacio vista dall'alto
Bonifacio vista dall’alto

Per scendere fino al mare l’unico accesso dalla città è la famosa Escalier du Roi d’Aragon, una scalinata di 187 gradini e 60 metri, percorribile dopo aver pagato un biglietto simbolico di 2,5 euro. Se invece vorrete contemplare e fotografare la città di Bonifacio dovrete allontanarvi e incamminarvi attraverso il sentiero in partenza dalla cappella di Saint Roch. La passeggiata vi condurrà prima a Campu Rumanilu (1h) e successivamente al faro di Pertusato (1,30h), quest’ultimo raggiungibile anche in macchina.

Se siete alla ricerca di una spiaggia attrezzata vicino a Bonifacio vi consiglio di trascorrere qualche ora nella spiaggia di Tonnara o a Cale di Stagnolu. Qui troverete tratti di costa liberi, un piccolo stabilimento balneare, un ristorante e un noleggio di moto d’acqua e kayak. Di fronte alla spiaggia, per gli amanti del nuoto, ci sono due piccoli isolotti raggiungibili con qualche bracciata. Se la giornata è particolarmente ventosa la spiaggia viene presa d’assalto dai windsuf.

Corsica, Spiaggia della Tonnara
Corsica, Spiaggia della Tonnara

Consigli di viaggio: dove dormire e dove mangiare

L’hotel Santa Teresa è stato sicuramente il più bello di tutta la nostra vacanza. La cosa che lo rende unico è la sua posizione nella parte alta della città vecchia di Bonifacio con un comodo parcheggio privato e gratuito che vi risparmierà code e stress. Si staglia sopra le falesie e dalle sue camere potrete ammirare la Sardegna e le calanche. Le stanze e le aree comuni sono arredate con gusto e impreziosite da opere d’arte moderna. Davvero tutto impeccabile. Il costo di una stanza per una notte è di circa 300 euro ma credetemi che le vale tutte.

Bonifacio ha moltissimi ristoranti – più o meno turistici – ma i migliori si concentrano sul Porto. La nostra scelta è caduta sul locale Da Passano, elogiato dalla guida Michelin e da molte altre riviste. Se non fosse stato per l’attesa del tavolo, nonostante la prenotazione, potrei affermare che l’esperienza si è rivelata perfetta. Il concept di questo ristorante prevede di ordinare più piatti in stile “tapas” e, fidatevi, erano tutti squisiti. Molto curato anche l’arredamento. Se riuscite chiedete un tavolo all’esterno, nella terrazza che affaccia sul porto.

Bonifacio, ristorante Da Passano
Bonifacio, ristorante Da Passano

Termina qui il mio viaggio in Corsica e i miei consigli su cosa vedere in 7 giorni. L’anno prossimo conto di visitare la costa occidentale e di scrivere quindi un secondo pezzo su quest’isola meravigliosa.

Vi lascio con un’articolo riguardante la vicina Sardegna in cui parlo di Alghero, la meta che forse prediligo e consiglio. Ricordatevi che da Bonifacio potete raggiungere Santa Teresa di Gallura con comode traversate della durata di un’ora e da lì partire alla scoperta di una delle più belle regioni d’Italia.

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