Medio raggio Archivi - La geografia del mio cammino https://www.lageografiadelmiocammino.com/tag/medio-raggio/ Mila Camnasio, Travel Blogger Wed, 13 Mar 2024 11:03:51 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.6.2 I migliori hotel e ristoranti del Cairo https://www.lageografiadelmiocammino.com/2024/03/13/i-migliori-hotel-e-ristoranti-del-cairo/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=i-migliori-hotel-e-ristoranti-del-cairo https://www.lageografiadelmiocammino.com/2024/03/13/i-migliori-hotel-e-ristoranti-del-cairo/#respond Wed, 13 Mar 2024 11:02:31 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=6423 Dopo avervi raccontato cosa vedere nella caotica capitale egiziana, non mi resta che approfondire due tematiche altrettanto importanti: vi suggerirò i migliori hotel e ristoranti del Cairo e vi darò qualche dritta per muovervi all’interno di questa megalopoli.

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Dopo avervi raccontato cosa vedere nella caotica capitale egiziana, non mi resta che approfondire due tematiche altrettanto importanti: vi suggerirò i migliori hotel e ristoranti del Cairo e vi darò qualche dritta per muovervi all’interno di questa megalopoli.

Come spostarsi al Cairo

Il Cairo è una delle città più trafficate e congestionate che io abbia mai visto. Tuttavia, purtroppo, non esistono delle valide alternative al trasporto su quattro ruote. Escludendo la metropolitana (presente solo in alcune zone), tutti gli altri mezzi pubblici sono davvero poco affidabili e di difficile comprensione per noi occidentali. Inoltre, tenete presente che una corsa in taxi o, ancora meglio, un viaggio con Uber sono incredibilmente economici. Per percorrere il tragitto che va dall’aeroporto al centro città (40/50 min) possono bastare 8/9 euro. Con dei prezzi del genere non ha davvero senso prendere in considerazione i mezzi pubblici, più lenti e macchinosi. Infine, sconsiglio vivamente di noleggiare un’auto perché muoversi nel traffico cittadino – se non siete local – potrebbe rivelarsi una pessima scelta.

Se avete intenzione di visitare Giza e i dintorni del Cairo potrebbe esservi utile chiedere il supporto di una guida automunita. Con meno di 120 euro al giorno avrete un autista e un cicerone a vostra completa disposizione per tutta la giornata. Io mi sono trovata molto bene con Ahmed (se volete potete contattarlo via instagram).

I migliori hotel del Cairo: dove dormire

Il Cairo vanta moltissimi hotel a 5 stelle. La zona più turistica e adatta per muoversi all’interno della città è quella ubicata nei pressi di Piazza Tahrir e dell’isola di Zamalek, sulle sponde del Nilo.

Tuttavia, la maggior parte degli hotel “lussuosi”affacciati sulla Corniche presentano strutture esterne abbastanza fatiscenti e vecchie, fortunatamente controbilanciate da interni di design e camere da letto ricche di confort.

Tra gli hotel 5 stelle ubicati nel centro storico del Cairo i miei 2 preferiti sono i seguenti:

Sofitel Cairo Nile El Gezirah

Il plus di questo hotel, in cui ho scelto di soggiornare per tre notti, è la sua terrazza ubicata direttamente sulle sponde del Nilo. Credo sia l’unica struttura di questa categoria a poter vantare un attracco diretto delle imbarcazioni e una serie di bar e ristoranti in cui ammirare il fiume Nilo, sorseggiando un cocktail o fumando un narghilè. La hall e le zone comuni sono curate e sontuosedegne di una categoria “superior” – mentre le stanze necessitano di una bella manutenzione. Compensano, tuttavia, con i balconi a strapiombo sul Nilo. La cosa più spettacolare di questo hotel è senza dubbio la colazione, una delle più ricche e curate di tutta la mia vita: succhi di frutta freschi, dolci e uova preparati al momento, servizio impeccabile. Molto apprezzati anche i pasticcini e la frutta offerti come benvenuto all’arrivo in camera. Il rapporto qualità/prezzo è un po’ alto ma solo per via delle camere datate, altrimenti non avrei avuto nulla da obiettare.

I migliori hotel del Cairo: Sofitel Nile El Gezirah
I migliori hotel del Cairo: Sofitel Nile El Gezirah

Four Seasons Hotel Cairo at Nile Plaza

Forse il miglior hotel del Cairo e certamente il più lussuoso tra quelli ubicati nel centro storico, a pochi passi dal fiume Nilo. La facciata esteriore è, come sempre, invecchiata dal tempo e dal sole. Tuttavia, gli interni sono degni della catena che rappresenta: bellissima la hall, che ho avuto la fortuna di ammirare con addobbi natalizi; fantastici tutti e 5 i ristoranti presenti all’interno dell’hotel. Elegantissima anche la SPA. Le stanze mantengono un ottimo standard ma non stupiscono: materasso, asciugamani, kit bagno e terrazza all’altezza della situazione; rubinetteria, sanitari e arredi un po’ vecchiotti. Ottimo anche il servizio e la cortesia del personale. Rapporto qualità/prezzo buono, con piccoli accorgimenti da valutare per raggiungere l’eccellenza.

Se, invece, preferite alloggiare vicino alle Piramidi di Giza, a 20 min da Cairo, non perdere l’occasione di visitare questo hotel:

Marriott Mena House

Il plus di questo hotel è quello d’offrire la possibilità di svegliarvi, fare colazione e cenare con una splendida vista sulle Piramidi. I giardini e gli spazi comuni sono curatissimi, i ristoranti di un ottimo livello e la piscina molto suggestiva. Anche in questo caso le camere risultano ampie ma datate, con letti comodissimi e ottimi standard di pulizia. Lo staff non è all’altezza di questa catena alberghiera ma la vista sulle piramidi fa perdonare qualsiasi cosa. Colazione eccellente per varietà e qualità dei prodotti.

I migliori hotel del Cairo: Marriott Mena House
I migliori hotel del Cairo: Marriott Mena House

I migliori ristoranti del Cairo: dove mangiare

Come moltissimi paesi del Medio Oriente, anche nella città del Cairo i migliori ristoranti si trovano all’interno di grandi catene alberghiere o fanno parte di gruppi ristorativi più ampi, con varie sedi e ubicazioni. In quest’articolo vi suggerirò 5 indirizzi utili per mangiare bene nella capitale egiziana, spaziando dalla cucina locale a quella fusion, tanto apprezzata dagli abitanti del Cairo.

Zooba, cucina medio orientale

Questo è senza dubbio il ristorante più interessante e originale di tutto il Cairo, ubicato nel quartiere di Zamalek, sull’isola di Gezira. Al suo interno arredi e sedie dai colori vivaci, tavoli in condivisione e prodotti – come succhi e dolci confezionati – esposti in vetrine refrigerate. Il fondatore di Zooba, Chris Khalifa, ha voluto unire il cibo di strada medio orientale con un tocco moderno e gourmet. Qui potrete assaggiare ottime rivisitazioni di piatti tradizionali quali falafel, pane, ful e koshari. Sono presenti molti piatti vegetariani e gli ordini d’asporto vengono consegnati all’interno di materiali sostenibili e riciclabili, in controtendenza con le abitudini locali. Zooba è entrato a far parte della classifica dei Best MENA restaurant 2024. Prezzo medio: 20/30 euro a testa.

I migliori ristoranti del Cairo: Zooba
I migliori ristoranti del Cairo: Zooba

Sachi Heliopolis, cucina fusion e sushi

Sachi nasce da un’idea dell’imprenditore Ayman Baky e oggi conta tre ristoranti, di cui due nella capitale egiziana. Il primo di questi locali è stato aperto proprio a Heliopolis, un quartiere residenziale del Cairo. Il menu si basa sulle tradizioni della cucina mediterranea, con influenze asiatiche. I piatti sono autentici ma non tradizionali, con sapori decisi e puliti. Il ristorante è specializzato in sushi, sashimi, bistecche e cocktail. L’ambiente è curato e alla moda e il servizio ottimo. Anche Sashi è entrato a far parte della classifica dei Best MENA restaurant 2024. Prezzo medio: 40/50 euro a testa.

Moghul Room, cucina indiana

Famoso per essere il miglior ristorante indiano del Cairo, Moghul Room si trova all’interno dell’hotel Marriott Mena House. L’atmosfera romantica e serena, con vista sulle piramidi, e il sottofondo musicale aiutano a creare un ambiente elegante e intimo. Il menù include moltissime proposte vegetariane ma la vera specialità sono il piatto tandoori, la selezione di pane e l’agnello masala. Il servizio è buono e la lista dei cocktail può sicuramente allietare la vostra cena. Prezzo medio: 40/50 euro a testa.

I migliori ristoranti del Cairo: Moghul Room
I migliori ristoranti del Cairo: Moghul Room

What The Crust, pizzeria

What The Crust ha fatto di tutto per portare la vera tecnica e tradizione napoletana nella capitale egiziana. Una catena di tre pizzerie distribuite in varie zone residenziali del Cairo che utilizzano forni e ingredienti 100% made in Italy. Il risultato finale è una pizza deliziosa in ambienti moderni e curati. I prezzi sono un po’ alti ma ne vale assolutamente la pena. Concluderei dicendo che questa pizzeria è entrata all’84esimo posto della classifica Top Pizza World 2024. Prezzo medio: 15/20 euro a testa.

Eight, cucina cinese

Se uniamo la tradizione e la cultura cinese all’opulenza della catena Four Season troviamo i punti cardine del ristorante Eight. Aggiungiamoci le viste panoramiche sul Nilo, la professionalità dei camerieri e la ricercatezza del menù e il gioco è fatto. Questo, a mio avviso, è uno dei ristoranti più interessanti di tutto il Cairo. L’esperienza gourmet comprende una selezione di dim sum, gamberi e pollo fritti nel wok, manzo saltato in padella e riso alla cantonese. Ottima anche la carta dei vini. Prezzo medio: 60/70 euro a testa.

I migliori ristoranti del Cairo: Eight
I migliori ristoranti del Cairo: Eight

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Cairo: cosa vedere nella capitale egiziana https://www.lageografiadelmiocammino.com/2024/03/07/cairo-cosa-vedere-nella-capitale-egiziana/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=cairo-cosa-vedere-nella-capitale-egiziana https://www.lageografiadelmiocammino.com/2024/03/07/cairo-cosa-vedere-nella-capitale-egiziana/#comments Thu, 07 Mar 2024 17:41:37 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=6404 Se vi state chiedendo “cosa vedere” al Cairo considerate subito che stiamo parlando di una delle più grandi megalopoli del mondo. La capitale egiziana è ricca di storia, reperti e vestigi del passato ma non è tutto oro quello che luccica! Il traffico accompagnato dall’inquinamento acustico e atmosferico rendono la città davvero frenetica e, a tratti, invivibile.

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Se vi state chiedendo “cosa vedere” al Cairo considerate subito che stiamo parlando di una delle più grandi megalopoli del mondo. La capitale egiziana è ricca di storia, reperti e vestigi del passato ma non è tutto oro quello che luccica! Il traffico accompagnato dall’inquinamento acustico e atmosferico rendono la città davvero frenetica e, a tratti, invivibile.

Tuttavia, nessun viaggio in Egitto può definirsi tale senza che il turista abbia soggiornato per almeno un paio di giorni al Cairo, chiamato anche Umm al-Dunya (Madre del Mondo).

Vista sulla città città del Cairo
Vista sulla città città del Cairo

Cosa vedere al Cairo: le 10 attrazioni più visitate

Ricordatevi sempre che nella lista di “cosa vedere” al Cairo troverete inserite anche moltissime attrazioni ubicate a Giza e dintorni. È normale considerarle parte della capitale egizia perché si trovano davvero a pochi minuti di macchina dal centro storico del Cairo.

Ecco una lista delle 10 attrazioni più visitate, non per forza in ordine d’importanza.

1. Le Piramidi di Giza

Molti turisti giungono al Cairo solo per visitare le famosissime Piramidi di Giza. L’accesso al sito archeologico, che comprende anche la Sfinge, ha un costo di circa 17 euro. Il biglietto “basic” non comprende l’ingresso in nessuna delle tre Piramidi. Qualora vogliate entrare all’interno di una di esse dovrete pagare un biglietto supplementare che varia dalle 11 alle 17 euro, a seconda della piramide scelta. Tuttavia, sconsiglio quest’esperienza a chiunque soffri di claustrofobia. Tenete presente, inoltre, che all’interno di questi monumenti funebri non troverete niente: tutti i reperti sono stati trafugati o trasportati nei vari musei nazionali. Il sito storico che racchiude le Piramidi e la Sfinge è enorme. Per visitarlo tutto senza perdere troppo tempo conviene spostarsi in macchina o a dorso di cammello.

Le Piramidi di Giza
Le Piramidi di Giza

La Piramide di Cheope è la più grande, seguita dalla Piramide di Chefren e dalla più piccola Piramide di Micerino. Tutte risalgono a circa 4500 anni fa. A guardia di questi templi funebri troviamo la Sfinge, con il corpo da leone e la faccia da faraone, simboleggiante la regalità e la forza.

2. Museo Egizio del Cairo

Arrivando nel centro storico del Cairo sarà impossibile non notare una villa color rosa cipria: quella è la sede dello storico Museo Egizio del Cairo, aperto nel lontano 1897. Al suo interno troverete migliaia di reperti: dalla sua inaugurazione a oggi si contano circa 150.000 oggetti, di cui solo alcuni effettivamente esposti nelle sue sale.

I punti salienti dell’esposizione sono le gallerie dedicate a Tutankhamon, nella cui tomba furono ritrovati numerosi oggetti appartenenti al suo corredo funebre, tra cui la famosissima maschera mortuaria. Oltre a questo, non perdetevi le Statue di Rahotep e di sua moglie Nofret, la Statua di Chefren, lo Scriba Seduto, la Triade di Micerino e la Paletta di Narmer.

Cosa vedere al Cairo: il Museo Egizio
Cosa vedere al Cairo: il Museo Egizio

Per capire meglio le varie epoche faraoniche fatevi accompagnare da una guida, che saprà soffermarsi sui reperti più importanti. Nel momento in cui scrivo questo articolo (Febbraio 2024) le Gallerie di Tutankhamon si trovano ancora all’interno del Museo Egizio del Cairo ma presto verranno spostate nel nuovo GEM – Museo Egizio di Giza, togliendo prestigio all’edificio presente nella capitale.

3. GEM – Grand Egyptian Museum

A Gennaio 2024 ho avuto la fortuna di visitare in anteprima il GEM di Giza che aprirà nella primavera del 2024. Al suo interno si troveranno circa 100.000 reperti, tra cui il tesoro della tomba di Tutankhamon e molti manufatti che verranno portati qui dal Museo Egizio del Cairo e da altri musei del paese.

Il GEM si trova sull’altopiano di Giza, nei pressi delle piramidi, e – una volta completato – diventerà il più importante museo sulla storia egizia di tutto il mondo, oltre che il più moderno e grande per dimensioni. Tra i primi reperti archeologici del GEM – già visibili – troviamo la monumentale statua di Ramses II prima ubicata nel centro del Cairo, in Piazza Ramses. Anche se la costruzione del GEM non era ancora conclusa la statua di oltre 83 tonnellate venne spostata nel 2006 e, una volta restaurata, esposta nel 2018.

GEM, Grand Egyptian Museum
GEM, Grand Egyptian Museum

Qualche numero: i lavori di costruzione del museo hanno coinvolto circa 4000 operai e sono iniziati nel 2003; il muro perimetrale in alabastro è alto 30 mt mentre la superficie complessiva del museo è di  480.000 mq; il costo complessivo dell’opera è stato di circa 1 miliardo di dollari. Una volta inaugurato il GEM potrà accogliere 15.000 visitatori al giorno, circa il triplo rispetto al Museo Egizio del Cairo. Il costo del biglietto d’ingresso si aggirerà intorno ai 35 euro.

4. Saqqara

Il sito archeologico di Saqqara, 25 km a sud del Cairo, è un’altra necropoli in cui sono presenti diverse opere architettoniche, costruite per accogliere i sovrani dell’Antico Regno. Tuttavia, la maggior parte dei turisti giunge fino a qui solo per ammirare la famosissima piramide a gradoni, antecedente rispetto a quelle di Giza. L’ingresso al sito costa circa 13 euro e comprende diversi luoghi di sepoltura.

Saqquara e la piramide a gradoni
Saqquara e la piramide a gradoni

5. Memphis

Solitamente chi visita Saqqara si ferma anche a Memphis, l’antica capitale dell’Egitto. Qui troverete un piccolo museo all’aperto (biglietto d’ingresso 5 euro) in cui è conservata una statua gigante di Ramses II, alta 13 metri, e una Sfinge di Alabastro. Una tappa carina ma non imperdibile.

Memphis e la statua di Ramses II
Memphis e la statua di Ramses II

6. NMEC – Museo Nazionale delle Civiltà Egizie

All’interno di questo ennesimo museo egizio troverete la più grande e completa collezione di mummie faraoniche: Ramses II e III, Hatshepsut, Amenhotep I e Seti I sono solo alcune delle 22 mummie esposte nella Royal Mummies Gallery. Questa è l’unica cosa che vale la pena visitare all’interno di questo museo.

7. Khan el-Khalili e il Cairo Islamico

Per entrare nel quartiere islamico raggiungete la moschea di Al-Azhar e, dopo averla visitata, iniziate ad esplorare Khan el-Khalili, il suq più caratteristico di tutto il Cairo. Al suo interno troverete botteghe di artigiani, laboratori nei quali vengono prodotti oggetti d’oro e d’argento, un mercato delle spezie e moltissimi negozi di souvenirs per turisti. Il mio consiglio è quello di dedicargli almeno un paio d’ore, perdervi nei vicoli e fermarvi a bere un caffè presso lo storico Fishawis, il locale più antico e famoso di tutta la zona.

Cosa vedere al Cairo: Khan el-Khalili
Cosa vedere al Cairo: Khan el-Khalili

8. Cittadella

Ci sono due motivi principali per visitare la Cittadella: il primo è la meravigliosa Moschea dell’alabastro; il secondo è la vista mozzafiato che si apre sull’intera cittadina del Cairo. La Cittadella fu costruita da Saladino nel 1176 per difendersi dai crociati; successivamente il complesso fu la residenza di moltissimi leader del paese. Nel 1848 Muhammad Ali ci fece costruire la famosissima Moschea dell’alabastro, in pietra bianca e con altissimi minareti, definiti uno dei simboli della città del Cairo. Al suo interno è presente anche la tomba del sovrano.

Cittadella e Moschea dell’alabastro
Cittadella e Moschea dell’alabastro

A pochi passi dalla moschea troverete anche una terrazza panoramica Gawhara Terrace – in grado d’abbracciare quasi tutta la città, fino alle Piramidi di Giza. È qui che questa fortificazione dà il meglio di sé. Il biglietto d’ingresso alla Cittadella costa 14 euro.

9. Moschea del Sultano Hassan

Ai piedi della Cittadella sorge la Moschea del Sultano Hassan: se vi resta del tempo libero vi consiglio di visitarla, se non altro per la sua autenticità. La moschea fu costruita nel 1363 per volere del sultano Hassan el-Nasir, sepolto al suo interno, e rappresenta uno dei migliori esempi d’architettura mamelucca al mondo. Al suo interno troverete numerosi dettagli: elementi arabescati, stalattiti, portali, minareti, fontane e mausolei. Decisamente meno turistica della Moschea dell’alabastro, questo luogo sacro merita assolutamente una visita.

10. Piazza Tahrir, Zamalek e i tramonti sul Nilo

Dedicate almeno un paio d’ore alla scoperta di Piazza Tahir, il ponte Qasr El Nil, la Torre del Cairo e la Corniche. L’orario migliore per visitare questi luoghi è il tramonto, quando il sole scompare alle spalle del fiume Nilo.

Queste zone sono molto frequentate anche dalla gente del posto che, terminato il lavoro, si rilassa sulle sponde del Nilo sorseggiando una tazza di tea o una bibita analcolica. Non posso definirla una zona commerciale perché noi occidentali non acquisteremmo mai nulla in questi negozi. Tuttavia, è un’area ricca di fascino in cui immergersi nell’anima della città.

Tramonto sul Nilo a bordo di una feluca
Tramonto sul Nilo a bordo di una feluca

Iniziate dalla Torre del Cairo, salendo sul suo punto d’osservazione che offre un panorama a 360° sulla città; continuate poi percorrendo il ponte “dei leoni” e incamminatevi lungo la Corniche aspettando il tramonto. Per un’esperienza autentica e indimenticabile imbarcatevi su una feluca pochi minuti prima del calar del sole e godetevi questo spettacolo naturale attraverso una breve navigazione del Nilo.

Altri consigli utili

Dopo aver scoperto cosa vedere al Cairo, non ci resta che approfondire meglio alcuni aspetti logistici e “meno culturali” della capitale egiziana,come ristoranti, hotel e mezzi di trasporto. Per farlo v’invito a leggere il mio articolo che tratta queste tematiche.

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Giordania: cosa vedere a Petra, itinerario di 1 giorno https://www.lageografiadelmiocammino.com/2024/01/30/giordania-cosa-vedere-a-petra-itinerario-di-1-giorno/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=giordania-cosa-vedere-a-petra-itinerario-di-1-giorno https://www.lageografiadelmiocammino.com/2024/01/30/giordania-cosa-vedere-a-petra-itinerario-di-1-giorno/#respond Tue, 30 Jan 2024 08:55:18 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=6387 Petra è il motivo principale per cui il 90% dei turisti decide di visitare la Giordania. Oltre a essere un sito Patrimonio dell’UNESCO dal 1985, questo luogo magico è anche una delle Sette Meraviglie del Mondo Moderno. Ma, per organizzare un viaggio perfetto a Petra dovrete assolutamente sapere cosa vedere.

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Petra è il motivo principale per cui il 90% dei turisti decide di visitare la Giordania. Oltre a essere un sito Patrimonio dell’UNESCO dal 1985, questo luogo magico è anche una delle Sette Meraviglie del Mondo Moderno. Ma, per organizzare un viaggio perfetto a Petra dovrete assolutamente sapere cosa vedere.

Petra fu costruita più di 2000 anni fa dal popolo nabateo e, per centinaia d’anni, divenne uno snodo importantissimo per i commerci tra l’Egitto e l’Antica Mesopotamia. Successivamente, Petra entrò a far parte dell’Impero Romano e continuò ad essere al centro dei commerci fino al terremoto del IV secolo d.C. A partire da quella data – e fino al 1812 d.C. – questo luogo storico venne dimenticato da tutti. Fu solo grazie allo svizzero Johann Ludwig Burckhardt che questa “città perduta” venne finalmente ritrovata.

Petra, una delle Sette Meraviglie del Mondo Moderno
Petra, una delle Sette Meraviglie del Mondo Moderno

Informazioni utili per visitare Petra

Costi

Se avete intenzione di restare in Giordania per almeno 4 giorni il mio consiglio è quello di acquistare online il Jordan Pass al costo di 70 JD (circa 93 euro). Con questo pass avrete inclusa la visita di un giorno a Petra, il visto turistico e numerosi altri siti storici e musei, come ad esempio il deserto del Wadi Rum di cui vi parlerò nel prossimo articolo. Il solo ingresso a Petra per una giornata costerebbe invece 50 JD (circa 70 euro). In nessuno di questi pass è inclusa Petra by Night che ha un costo di 17 JD ma che, a mio avviso, non vale la pena prendere in considerazione.

Quando visitare Petra

Prima di scoprire cosa vedere a Petra capiamo insieme qual è il momento migliore per visitarla. L’unica stagione da evitare è l’estate perché le temperature diventano veramente estreme e possono raggiungere anche i 40/45 gradi. Dovendo camminare moltissimo capite che non è proprio l’ideale. I mesi migliori sono Aprile/Maggio e Ottobre/Novembre. Tuttavia, io l’ho visitata nel mese di Dicembre e devo dire che il clima è stato più che piacevole, con giornate “temperate”. Ovviamente in inverno c’è sempre il rischio d’andare incontro a piogge improvvise.

Petra e la sicurezza

Nonostante i conflitti – anche recenti – che avvengono spesso nei territori confinanti con la Giordania, Petra e tutta la nazione rimangono posti sicuri. Il rischio di terrorismo è bassissimo e il popolo giordano è pacifista, anche per via del fatto che la sua economia si basa moltissimo sul turismo.

Petra, una delle Sette Meraviglie del Mondo Moderno
Petra, una delle Sette Meraviglie del Mondo Moderno

Come raggiungere Petra

Il modo migliore per raggiungere Petra è prendere un volo verso Amman o Aqaba. La prima dista circa 3 ore dal sito Patrimonio UNESCO mentre dalla seconda mettete in conto 2 ore di macchina. L’opzione preferita da quasi tutti i turisti è il noleggio di un’auto che vi permetterà di vedere altri luoghi meravigliosi di questa nazione, come ad esempio il deserto del Wadi Rum. Il costo di noleggio è tutt’altro che proibitivo. Con 50 euro al giorno potete affittare una station wagon. Se vi piace guidare vi consiglio di percorrere la Strada dei Re che, da Amman, in circa 4 ore ½ vi condurrà a Petra attraversando diversi siti storici. Per coloro che non vogliono o non possono guidare un’auto a noleggio vi è la possibilità di muoversi con bus turistici o bus pubblici.

All’interno di Petra, invece, potrete spostarvi solo a piedi o farvi aiutare da animali quali dromedari, asini o cavalli che vengono “proposti” – spesso a caro prezzo – dai numerosi beduini presenti all’interno del sito.

Cosa vedere a Petra in 1 giorno

Petra è un sito archeologico molto esteso e, per vederlo tutto, non basterebbero 5 giorni. Tuttavia, almeno che voi non amiate particolarmente i trekking, per tornare a casa con una panoramica più che esaustiva di una delle Sette Meraviglie del Mondo può bastare una sola giornata.

Attenzione: quando parlo di un’intera giornata intendo “letteralmente” dalle 7.30 della mattina fino alle 17.30 della sera. Se non siete allenati o propensi a sgambettare per tutta la giornata mettete in conto almeno 2 giorni.

Ecco l’itinerario più intelligente che potete seguire all’interno del sito:

Il Siq

Una volta pagato il biglietto d’ingresso lascerete alle vostre spalle il Visitor Center per incamminarvi in direzione del Siq, un canyon di arenaria lungo circa 1,2 km. Questo percorso è molto suggestivo quindi godetevelo sia all’andata che al ritorno, senza avere fretta di arrivare al Tesoro. È proprio in quest’occasione che osserverete per la prima volta i meravigliosi colori rosso fuoco delle rocce e le tubazioni in terracotta che venivano utilizzate per trasportare l’acqua.

Cosa vedere a Petra: il Siq
Cosa vedere a Petra: il Siq

Il Tesoro

Alla fine del Siq troverete il monumento che il 90% dei turisti brama di vedere non appena mette piede a Petra: il Tesoro. Questo tempio, apparso in moltissimi film – tra cui Indiana Jones e l’ultima crociata, si pensa sia stato realizzato per ospitare la tomba del Re nabateo Areta III. La sua facciata alta 40 mt e larga 28 mt è la più fotografata di tutto il sito, a qualsiasi ora del giorno e della notte. Tuttavia, l’ora migliore per immortalarla va dalle 8.30 alle 10.30, poco dopo l’alba.

Cosa vedere a Petra: il Tesoro

La Strada delle Facciate

Questo breve tratto di strada collega il Tesoro al Teatro e ospita circa 50 tombe e case nabatee. Tra queste solo un paio sono degne di nota. Per scoprire quali vi rimando alla vostra guida o a una lettura più approfondita.

Il Teatro

Il Teatro, in buone condizioni, conta 45 file e può ospitare fino a 3000 persone. L’orchestra è scavata nella roccia mentre la scena è andata quasi completamente distrutta.

Le Tombe Reali

Un altro luogo molto visitato e apprezzato da tutti i turisti sono le Tombe Reali, che si raggiungono attraverso una scalinata che parte nei pressi del teatro. Le più famose e meglio conservate sono la Tomba dell’Urnariconoscibile dall’enorme urna che sovrasta il timpano, la Tomba di Setacaratterizzata da straordinarie venature rosa, bianche e gialle e la Tomba del Palazzola più grande di Petra. Una volta sorpassate queste tombe il sentiero proseguiva verso la cima del Jabal al-Khubtha, punto panoramico famoso per le numerose foto del Tesoro scattate dall’alto. Purtroppo, a causa di numerosi incidenti, questo percorso è oggi chiuso al pubblico. Eh sì cari instagrammers, niente più foto panoramiche!

Cosa vedere a Petra: le Tombe Reali
Cosa vedere a Petra: le Tombe Reali

La Strada Colonnata

Ritornando nei pressi del Teatro, dopo la deviazione presso le Tombe Reali, potrete iniziare il vostro percorso lungo la Strada Colonnata, la via centrale di Petra costruita dai romani nel 106 d.C. Un tempo questa via era delimitata da colonne, arcate e torri laterali. Oggi ciò che ne resta è solo qualche rudere.

Il Grande Tempio

Sempre lungo la Strada Colonnata incontrerete il Grande Tempio, costruito nel I secolo a.C. e danneggiato gravemente dal terremoto. Al tempio si accede tramite una rampa che conduce a monumentali propilei e, dopo una seconda rampa, si arriva al cortile sacro delimitato da un triplo colonnato. Il tempio, in origine, era alto 18 mt e il recinto sacro misurava 40 per 28 mt. Ora per individuarlo serve molta immaginazione.

Il Tempio dei Leoni Alati e la Chiesa di Petra

Dal lato opposto rispetto al Grande Tempio, su una piccola collina, troviamo invece il Tempio dei Leoni Alati, dedicato alla Dea della fertilità Atargatis, e la Chiesa di Petra con spettacolari mosaici bizantini ben conservati.

Qasr al-Bint

Il sentiero principale termina con il Qasr al-Bint, un castello che rappresentava il maggior luogo di culto di tutta la città nabatea. Qui finisce il sentiero “classico” di 4 km che percorrono praticamente tutti e che dura circa un’ora ½ (solo andata). Lo step successivo, decisamente più faticoso, sarà quello di raggiungere il Monastero.

Il Monastero

Il Monastero è il secondo edificio più fotografato di tutto il sito storico ma, a mio avviso, è molto più bello del Tesoro che, ovviamente, si classifica al primo posto. Il primo motivo è la difficoltà nel raggiungerlo, che rende la sua visione ancora più “miracolosa”. Infatti, il sentiero che da Qasr al-Bint porta al Monastero è lungo circa 2,5 km ma prevede una faticosa salita con oltre 800 gradini. I più tonici dovrebbero impiegare circa 1h nella salita e 30/40 min nella discesa. In alternativa, potrete sempre salire sul dorso di un mulo. Io ho preferito percorrere la strada a piedi perché ero terrorizzata da questi animali che si arrampicavano sulle rocce: mi sembravano davvero in bilico!

Cosa vedere a Petra: il Monastero
Cosa vedere a Petra: il Monastero

Una volta in cima troverete un piccolo bar dove rifocillarvi e diversi punti panoramici con splendide vedute sul deserto del Wadi Araba. Il Monastero, così chiamato per il ritrovamento di numerose croci bizantine, fu costruito per ospitare le spoglie del Re Obodas.

Il ritorno

Per tornare al centro visitatori dovrete per forza ripercorrere tutto il Main Trail. Alla fine della giornata avrete percorso all’incirca 14 km.

Dove dormire a Petra

Adesso che abbiamo scoperto cosa vedere a Petra non ci resta che decidere dove dormire. La cittadina sorta nelle immediate vicinanze del sito storico si chiama Wadi Musa e, ovviamente, è completamente vocata al turismo.

Tra i numerosi alberghi presenti, se avete un buon budget, vi consiglio di sceglierne uno nei pressi del centro visitatori, in modo da raggiungere il sito a piedi. Io ho alloggiato al Petra Moon Luxury Hotel e mi sono trovata molto bene. La struttura è nuova, l’ambiente raffinato e le camere sono arredate con elementi di design. Ottima anche la colazione con una vastissima scelta sia dolce che salata e piatti preparati al momento. Per finire, la vista dalla mia camera o, in alternativa, dalla piscina sul tetto è qualcosa di sorprendente: potrete godervi un tramonto meraviglioso sul deserto del Wadi Araba.

Tramonto dalla camera del Petra Moon Luxury Hotel
Tramonto dalla camera del Petra Moon Luxury Hotel

Due alternative, la prima più costosa mentre la seconda meno impegnativa, sono il Mövenpick Resort Petra e il Petra Guest House.

Dove mangiare a Petra

Per concludere questo articolo su “cosa vedere a Petra” nel migliore dei modi voglio consigliarvi anche due ristoranti testati dalla sottoscritta nei quali ho mangiato divinamente spendendo al massimo 18 euroin due. Entrambi si trovano su Tourism Street e non servono alcolici. Falafel Time propone ottimi falafel, hummus e un piatto tipico chiamato Kibbeh, che consiglio vivamente. Il servizio è ottimo e alla fine della cena vi verrà servito un dolce di riso in omaggio davvero strepitoso. Sana’a El Yemen, consigliato da Trip Advisor, è un ristorante che serve ottimo pane arabo cotto al momento con tabbouleh, hummus e un altro piatto tipico chiamato fukharat. Personale gentilissimo e, anche qui, dolcetti offerti a fine pasto.

Ristorante Sana'a El Yemen
Ristorante Sana’a El Yemen

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La Giordania e il deserto del Wadi Rum https://www.lageografiadelmiocammino.com/2024/01/19/la-giordania-e-il-deserto-del-wadi-rum/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=la-giordania-e-il-deserto-del-wadi-rum https://www.lageografiadelmiocammino.com/2024/01/19/la-giordania-e-il-deserto-del-wadi-rum/#comments Fri, 19 Jan 2024 15:35:49 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=6373 Non potrete assolutamente lasciare la Giordania senza prima aver passato almeno una notte nel deserto del Wadi Rum, uno dei parchi nazionali più spettacolari di tutto il Medio Oriente, diventato patrimonio dell’umanità UNESCO nel 2011.

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Non potrete assolutamente lasciare la Giordania senza prima aver passato almeno una notte nel deserto del Wadi Rum, uno dei parchi nazionali più spettacolari di tutto il Medio Oriente, diventato patrimonio dell’umanità UNESCO nel 2011.

Come organizzare la propria visita

Il deserto del Wadi Rum si trova in Giordania a circa 1h30min di macchina da Petra e 3h30min dalla capitale Amman. Per raggiungerlo è necessario avere un mezzo proprio, a noleggio o condiviso con altri turisti. I trasporti pubblici, infatti, sono pressoché inesistenti.

L’accesso al parco nazionale avviene attraverso il Tourist Center dove dovrete pagare una tassa di 5 JD (circa 6 euro) oppure mostrare il vostro Jordan Pass. Una volta lasciata l’auto potrete proseguire con una guida fornita dal vostro lodge (in caso di pernottamento nel deserto) o una delle guide autorizzate presenti all’interno del parco nazionale.

La Giordania e il deserto del Wadi Rum
La Giordania e il deserto del Wadi Rum

Il costo di ogni singola escursione è scritto chiaramente su un tabellone all’interno del centro visitatori. Il prezzo varia a seconda del giro che vorrete fare – distanza – e del mezzo che vorrete utilizzare – jeep o cammello. Non è consigliabile addentrarsi nel deserto senza una guida autorizzata perché finireste per perdervi.

Quando andare nel deserto del Wadi Rum

I periodi migliori per visitare il deserto del Wadi Rum e, in generale, tutta la Giordania sono l’autunno e la primavera. In queste stagioni il cielo è terso e azzurro. Meno adatta è la stagione estiva, quando le temperature raggiungono cifre record, sopportabile solo dopo il calare del sole. Io ci sono stata nel mese di dicembre, all’inizio della stagione invernale, e ho trovato un clima più che accettabile. Ovviamente la notte fa molto freddo quindi è fondamentale dormire in un campo tendato riscaldato.

La Giordania e il deserto del Wadi Rum
La Giordania e il deserto del Wadi Rum

Cosa vedere all’interno del parco nazionale

Il deserto rosso è una delle attrazioni più gettonate della Giordania. Scopriamo insieme quali sono le tappe imperdibili di un’escursione nel Wadi Rum:

Le dune rosse del Wadi Umm Ishrin

La prima sosta “obbligata” all’interno del parco nazionale è la zona delle dune di sabbia rossa. Qui verrete invitati a scalare l’avvallamento e ammirare il panorama a 360 gradi sul deserto del Wadi Rum.

Il Canyon di Khazali

La montagna di Khazali nasconde un piccolo canyon, percorribile per circa 200 mt, all’interno del quale sono presenti delle sorgenti e diverse pitture nabatee raffiguranti persone e animali che, in passato, hanno abitato queste montagne rocciose.

Il Canyon di Khazali
Il Canyon di Khazali

La casa di Lawrence d’Arabia

Lawrence d’Arabia fu colui che raccontò il deserto del Wadi Rum al mondo intero, utilizzandolo come una piccola fortezza durante la Rivolta Araba del 1900. Quello che rimane della sua abitazione e soltanto un cumulo di rocce. Tuttavia, vale la pena arrivare fin qui per ammirare lo spettacolare panorama che si apre su tutto il deserto.

Gli archi di pietra

Il deserto del Wadi Rum – in Giordania – nasconde diversi archi di pietra molto famosi, ubicati a diverse altezze. Il più fotografato, anche se difficile da raggiungere, è quello di Burdah (35 mt d’altezza): per addentrarsi fino in cima servono corde, attrezzature specifiche e, ovviamente, una guida. In alternativa potrete sempre ripiegare sull’arco di Fruth (15 mt d’altezza) raggiungibile con una breve ma ripida scalata. Quest’arrampicata non è adatta a chi soffre di vertigini.

L'arco di Fruth
L’arco di Fruth

Il tramonto

Il momento più spettacolare della vostra escursione nel Wadi Rum sarà sicuramente il sole che tramonta dietro le rocce rosse del deserto. A seconda delle stagioni, vedrete uno spettacolo diverso. I punti da cui ammirare il calar del sole sono molteplici ma l’esperienza più autentica, perlomeno in inverno, è quella che contempla l’accensione di un fuoco da parte dei beduini e un aperitivo a base di tea caldo e dolcetti.

Il tramonto nel deserto del Wadi Rum
Il tramonto nel deserto del Wadi Rum

Bonus

Per i turisti più esigenti e alla moda ogni mattina vengono organizzate anche escursioni in mongolfiera, per ammirare dall’alto il meraviglioso panorama naturale del Wadi Rum.

Dove abbiamo dormito

Quasi tutti gli alloggi presenti all’interno del parco nazionale cercano di promuovere un turismo sostenibile, senza intaccare il fascino di questo luogo. Nel deserto del Wadi Rum troverete moltissimi campi tendati di tutte le dimensioni e per tutte le tasche.

Io ho scelto, forse, il più lussuoso perché era da tanto tempo che desideravo alloggiare in quella che viene definita una “cupola marziana”. Queste strutture meravigliose si avvicinano molto al concetto di glamping ma aggiungono il plus di essere trasparenti. Al loro interno sono presenti tutti i confort: riscaldamento, aria condizionata, bagno privato con prodotti beauty e molti altri accessori tipici degli hotel a 5 stelle.

Memories Aicha Luxury Camp
Memories Aicha Luxury Camp

Il nome di questo posto meraviglioso è Memories Aicha Luxury Camp, anche soprannominato Bubble Luxury Hotel. Tutte le sue sfere trasparenti possiedono una vista stupenda sul deserto e garantiscono la massima privacy per via della loro posizione tattica vicino alle rocce. La sera potrete addormentarvi ammirando il cielo stellato, comodamente abbracciati a letto senza che nessuno venga a disturbarvi o possa vedervi. L’unica pecca, se proprio dobbiamo trovare qualcosa che non va, è il cibo: sia il buffet serale che la colazione non hanno atteso le nostre aspettative. Molto carino, invece, il bar posizionato letteralmente sotto una roccia, ottimo per finire la serata fumando una shisha o bevendo un tea (non vengono serviti alcolici). Il costo per una notte in alta stagione è di circa 400 euro, cena e colazione inclusi.

Memories Aicha Luxury Camp
Memories Aicha Luxury Camp

Giordania, non solo deserto…

Il deserto del Wadi Rum è sicuramente uno dei panorami più sorprendenti di tutta la Giordania. Tuttavia, questa nazione meravigliosa è pervasa da bellezze naturali. Non perdete, quindi, i miei articoli sul sito archeologico di Petra e sulla capitale Amman.

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Alla scoperta di Istanbul: i quartieri che non t’aspetti https://www.lageografiadelmiocammino.com/2023/02/28/alla-scoperta-di-istanbul-i-quartieri-che-non-taspetti/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=alla-scoperta-di-istanbul-i-quartieri-che-non-taspetti https://www.lageografiadelmiocammino.com/2023/02/28/alla-scoperta-di-istanbul-i-quartieri-che-non-taspetti/#respond Tue, 28 Feb 2023 13:23:41 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=5760 Nei miei precedenti articoli vi ho parlato di una città multietnica, complessa e dalle mille anime, concentrandomi sui 10 luoghi turistici da vedere assolutamente se visitate la metropoli turca per la prima volta. Oggi, invece, vorrei soffermarmi su una Istanbul meno conosciuta e su tutti quei quartieri e luoghi che non t’aspetteresti mai di vedere.

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Nei miei precedenti articoli vi ho parlato di una Istanbul multietnica, complessa e dalle mille anime, concentrandomi sui 10 luoghi turistici da vedere assolutamente se visitate la metropoli turca per la prima volta. Oggi, invece, vorrei soffermarmi su una Istanbul meno conosciuta e su tutti quei quartieri e luoghi che non t’aspetteresti mai di vedere.

La Istanbul che non t'aspetti
La Istanbul che non t’aspetti

Istanbul: i quartieri Fener e Balat

Balat e Fener sono due quartieri che permettono di comprendere la molteplicità culturale, storica e religiosa che ha attraversato la città di Istanbul nel corso degli anni. Ci troviamo nella parte europea, sulla costa sud, all’interno della città vecchia. Per raggiungere questi quartieri vi basterà imbarcarvi su un traghetto “pubblico”in partenza dal molo di Karaköy  o, in alternativa, partecipare a una crociera sul Bosforo. Balat è l’antico quartiere ebraico mentre Fener è l’antico quartiere greco. Nelle loro strade è possibile respirare l’atmosfera autentica della megalopoli turca e coglierne tutti i contrasti e i tratti più malinconici.

Balat

Balat è diventato uno dei luoghi più instagrammabili e colorati di tutta Istanbul, grazie soprattutto ai lavori di riqualificazione patrocinati dall’Unesco. Dopo essere stata trascurata per decenni, quest’area abbandonata e destinata alle classi sociali più basse sta vivendo un momento di rinascita. Tuttavia, il confine molto labile tra degrado e splendore è sotto gli occhi di tutti, soprattutto dei turisti.

Nel quartiere sono presenti pittoreschi edifici colorati trasformati in ristoranti, locali e negozi vintage. Inoltre, potrete ammirare tre sinagoghe, panorami mozzafiato su tutto il Corno d’oro e la famosissima Chiesa di San Salvatore in Chora, ricca d’affreschi e mosaici. Una passeggiata all’interno di quest’opera d’arte a cielo aperto è d’obbligo!

Le case colorate di Balat
Le case colorate di Balat

Balat: consigli di viaggio

  • Per un pranzo veloce scegliete il simpatico Forno Balat che propone ottime lahmacun (pizze turche) preparate con ingredienti freschissimi. Prezzi onesti e servizio ottimo.
  • Per un drink o un pranzo vivace dirigetevi al Balat Antik Cafè che vi sorprenderà con ombrelli e casette colorate dotate di sedili e tavolini in cui assaggiare ottimi succhi di frutta e avocado toast.

Per scoprire altri locali tipici non perdete il mio articolo dedicato ai ristoranti della città di Istanbul.

Fener

Fener è un quartiere caratterizzato da strade strette e labirintiche, che spesso si sviluppano in altezza. Camminando sui suoi sampietrini ultracentenari v’imbatterete in case ottomane, bambini che giocano a pallone e negozietti d’alimentari. Tra i luoghi turistici degni di nota segnalo il Liceo Greco Ortodosso in mattoni rossi, che sovrasta la collina, e la Chiesa di Santa Maria dei Mongoli, conosciuta anche come Chiesa Rossa.

I quartieri di Balat e Fener
I quartieri di Balat e Fener

Instanbul: il quartiere di Eyup

Tra i quartieri di Istanbul, quello di Eyup è sicuramente il più autentico e rappresentativo della cultura islamica. La maggior parte dei turisti stranieri lo evita mentre è un luogo imprescindibile per i turisti di fede musulmana. Per raggiungerlo potrete prendere lo stesso traghetto utilizzato per arrivare a Balat e Fener.

Qui troverete una delle moschee più importanti di tutto il mondo islamico: la Moschea di Eyup Sultan fu fatta costruire da Maometto nel 1458 in onore del suo amico e compagno Abu Ayyub al-Ansari, la cui tomba e cui resti sono custoditi proprio all’interno di questo luogo di culto. A Eyup potrete entrare in contatto con una prospettiva diversa della città, avere un assaggio della vitalità spirituale turca, osservare come sono realmente vissuti i momenti religiosi, ascoltare il muezzin e mangiare un vero piatto di Çiğ köfte (polpette turche).

Moschea di Eyup Sultan
Moschea di Eyup Sultan

A pochi metri di distanza dalla Moschea di Eyup sorge uno dei cimiteri islamici più grandi di tutta la Turchia, che occupa un intero versante di una delle colline che affacciano sul Corno d’Oro. Sulla cima di quest’altura è possibile godere di una delle viste più spettacolari della città di Istanbul. Per raggiungere il punto panoramico potrete salire a piedi o prendere la funicolare. Una volta arrivati in cima godetevi una tazza di tea presso il famosissimo bar Pierre Loti. Dalla sua terrazza si possono contemplare delle incredibili viste sul Bosforo e sulla magnifica città di Istanbul. Un luogo magico, che mi ha emozionata e che dovrebbe essere inserito in ogni itinerario della città.

La vista dalla collina di Eyup
La vista dalla collina di Eyup

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Cosa vedere a Istanbul: i 10 luoghi turistici da segnare in agenda https://www.lageografiadelmiocammino.com/2023/02/22/cosa-vedere-a-istanbul-i-10-luoghi-turistici-da-segnare-in-agenda/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=cosa-vedere-a-istanbul-i-10-luoghi-turistici-da-segnare-in-agenda https://www.lageografiadelmiocammino.com/2023/02/22/cosa-vedere-a-istanbul-i-10-luoghi-turistici-da-segnare-in-agenda/#respond Wed, 22 Feb 2023 07:12:55 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=5739 Se vi state chiedendo cosa dovreste vedere a Istanbul, la città più multiculturale e animata di tutta la Turchia, non vi resta che leggere quest’articolo. Istanbul è una metropoli gigantesca e super popolata che tiene in vita numerose tradizioni. In queste pagine voglio raccontarvi i 10 luoghi turistici che vi permetteranno di farvi un’idea, molto sommaria, di questa città avvolgente e dalle mille anime.

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Se vi state chiedendo cosa dovreste vedere a Istanbul, la città più multiculturale e animata di tutta la Turchia, non vi resta che leggere quest’articolo.

Istanbul è una metropoli gigantesca e super popolata che tiene in vita numerose tradizioni, anche contrastanti tra loro, e una miriade di luoghi da esplorare. In queste pagine voglio raccontarvi i 10 luoghi turistici che vi permetteranno di farvi un’idea, molto sommaria, di questa città avvolgente e dalle mille anime.

Cosa vedere a Istanbul: qualche numero

La città di Istanbul occupa 2 continenti, è adagiata su 7 colli e conta 15 milioni di abitanti. L’area metropolitana è divisa in 39 distrettidi cui 25 nella parte europea e 14 nel lato asiatico – e 782 quartieri. Per fornirvi una prova della complessità culturale e religiosa della città posso segnalarvi che nel momento in cui scrivo risultano attive 2691 moschee, 123 chiese, 26 sinagoghe, 109 cimiteri islamici e 57 cimiteri non islamici.

La città di Istanbul
La città di Istanbul

Cosa vedere a Istanbul: la mia top 10

Quartieri etnici contrapposti ad aree decisamente più moderne e lussuose; infinite gamme di costumi, tradizioni, colori e sapori; zone in piena espansione urbanistica posizionate accanto a quartieri storici. Istanbul è tutto questo e molto, molto di più! In questa complessità generale proviamo a fare un po’ d’ordine e partiamo con la definizione dei 10 luoghi turistici più importanti della città.

1.     Basilica di Santa Sofia, quartiere di Sultanahmet

La Basilica di Santa Sofia (Hagia Sophia) si trova nel quartiere di Sultanahmet ed è uno dei monumenti più importanti della città di Istanbul. La sua lunga storia ha inizio nel 537, anno della sua costruzione. Questa chiesa, voluta da Giustiniano, è stata prima cattedrale bizantina, poi cattedrale cattolica, poi ancora moschea e infine, per volere di Mustafa Kemal Atatürk, museo. Purtroppo, da Luglio 2020, questo monumento è stato riconvertito nuovamente in moschea su ordine di Recep Tayyip Erdoğan. Dico purtroppo perché, per questo motivo, molte immagini all’interno del luogo di culto sono state coperte. Ponete attenzione ai quattro minareti, all’imponente cupola che supera i 30 mt di diametro, all’illuminazione soffusa, ai medaglioni e ai pochi mosaici rimasti ancora visibili.

L’ingresso è gratuito. Per non imbattervi in lunge code evitate gli orari di punta.

Cosa vedere a Istanbul
Basilica di Santa Sofia

2.     Moschea Blu, quartiere di Sultanahmet

Un altro luogo di culto nel quartiere di Sultanahmet è la famosissima Moschea Blu (Sultanahmet Camii) voluta dal Sultano Ahmet I nel 1609. Il suo nome deriva dalle 20.000 piastrelle in ceramica blu che decorano l’imponente cupola (23 mt di diametro). Dal 2017 la moschea sta subendo dei lunghissimi lavori di ristrutturazione che rendono poco riconoscibile il suo interno, per via di grandi impalcature. Le cupole sono visibili ma l’assenza di lampadari fa diventare la struttura molto meno scenografica. In compenso, vi consiglio di visitare l’adiacente edificio che conserva i resti del Sultano Ahmet I e della sua famiglia. Qui ritroverete le preziosissime maioliche blu di Iznik e diverse decorazioni che vi faranno “immaginare” gli interni della moschea blu.

L’ingresso è gratuito.

Moschea Blu
Moschea Blu

3.     Palazzo Topkapi, quartiere di Sultanahmet

A pochi metri di distanza dalla Moschea Blu e dalla Basilica di Santa Sofia troviamo un altro luogo storico fondamentale per comprendere l’importanza della città di Istanbul: Palazzo Topkapi. Questa residenza ha ospitato 26 dei 36 sultani che hanno guidato, nei secoli, l’impero Ottomano. Al suo interno troverete diversi ambienti, suddivisi in 4 settori/cortili. Nel primo cortile ammirerete il parco, le mura, due grandi torri ottagonali e la Porta Imperiale; nel secondo cortile visiterete le cucine, le scuderie, l’edificio del consiglio imperiale, l’armeria e la Porta della Felicità; nel terzo cortile troverete la camera delle udienze, il tesoro imperiale, la biblioteca e la camera privata delle Sacre Reliquie. Il quarto e ultimo cortile era invece riservato al riposo del Sultano e da qui potrete ammirare magnifici panorami sul Bosforo. Oltre a questi ambienti, tra il secondo e il terzo cortile, esiste un quinto spazio totalmente dedicato all’Harem, ovvero ai luoghi in cui il Sultano viveva circondato dalle sue concubine e dalla madre. Quest’ultimo, a mio avviso, è lo spazio più interessante di tutto il complesso.

L’ingresso a Palazzo Topkapi costa 16 euro mentre l’ingresso all’Harem costa 8 euro e va pagato a parte. Questo luogo turistico è incluso nell’Istanbul Museum Pass, il cui costo complessivo è di 35 euro.

Palazzo Topkapi
Palazzo Topkapi

4.     Cisterna Basilica, quartiere di Sultanahmet

A pochi passi dalla Basilica di Santa Sofia, nel quartiere di Sultanahmet, è presente una delle attrazioni turistiche più instagrammabili della città: un palazzo sommerso che l’imperatore Giustiniano riconvertì in cisterna per approvvigionare d’acqua la residenza Topkapi. Oggi Cisterna Basilica (Yerebatan Sarniçi) è un luogo molto suggestivo e scenografico, illuminato da centinaia di faretti colorati, e utilizzato come location in numerosi film tra cui la pellicola di James Bond “Dalla Russia con Amore”. Qualche numero: l’edificio ha 336 colonne divise in 12 file; le colonne sono alte 9 metri e per costruirle furono impiegati 7000 schiavi; la cisterna può contenere fino a 100.000 mq d’acqua. Le immagini più suggestive di questo luogo turistico sono quelle relative alle teste di medusa, di cui viene ignorata l’origine e la funzione ma che, essendo particolarmente fotogeniche, sono diventate un simbolo della città.

L’ingresso costa 10 euro ma, per evitare lunghe file, vi consiglio d’acquistarlo online qualche ora prima della vostra visita.

Cisterna Basilica
Cisterna Basilica

Sultanahmet: consigli di viaggio

  • Per riuscire a fotografare la Moschea Blu e la Basilica di Santa Sofia in tutto il loro splendore recatevi sulla terrazza panoramica del ristorante/bar Seven Hills all’alba o al tramonto. Resterete senza fiato.
  • Se volete consumare un pasto veloce consiglio una sosta presso il The Must Turkish Restaurant che serve ottimi gözleme (piadine turche) preparate al momento e farcite con carne macinata, spinaci e formaggio. Sarete fatti accomodare su soffici cuscini e vi verrà servito dell’ottimo tea.

Per scoprire altri locali tipici non perdete il mio articolo dedicato ai ristoranti della città di Istanbul.

Basilica di Santa Sofia
La Basilica di Santa Sofia vista dal ristorante Seven Hills

5.     Grand Bazaar, quartiere Kapalı Çarşı

Il Grand Bazaar, le cui origini risalgono al 1455, è uno dei luoghi che mi ha affascinata maggiormente all’interno della città di Istanbul. Qualche numero: circa 3600 negozi distribuiti su una superficie complessiva di 45.000 mq; più di 60 strade e 22 porte d’accesso; 20.000 persone impiegate con una media di 300.000 visitatori giornalieri. Questo gigantesco mercato coperto è il più grande e il più antico d’Europa. Al suo interno troverete principalmente gioielli, oggetti in rame, ceramiche, articoli in pelle, vestiti, tappeti, lampade e mobili d’epoca. Orientarsi sarà pressoché impossibile quindi, qualora vediate qualcosa d’interessante, procedete subito con le contrattazioni. Il Grand Bazaar è un luogo in cui immergersi nella cultura locale e fare shopping fino allo sfinimento. Noi italiani, solitamente, veniamo attratti dalle bancarelle che vendono borse firmate e altri oggetti contraffatti. Ovviamente, fate attenzione alle piccole truffe!

Grand Baazar
Grand Baazar

6.     Moschea Nuruosmaniye, quartiere Kapalı Çarşı

Accanto a uno dei 22 ingressi al Grand Bazaar troverete la moschea Nuruosmaniye, detta anche “moschea della luce di Osman”. L’architettura di questo luogo di culto si rifà alla scuola barocca europea. Iniziata nel 1748 da Mahmud I, fu completata e inaugurata nel 1755 da Osman III.

L’ingresso è gratuito.

7.     Mercato delle Spezie, quartiere Eminönü

Il Mercato della Spezie (Mısır Çarşısı) si trova accanto a Piazza Eminönü ed è il secondo bazaar più grande della città, inferiore solo al Grand Bazaar. Al suo interno potrete comprare spezie e prodotti gastronomici di ogni tipo: frutta secca, olive, baklava, tea, fiori essicati, carni e formaggi. Nel corso degli anni, inoltre, il mercato ha iniziato ad accogliere anche negozi di gioielli e botteghe d’artigianato. I turisti preferiscono acquistare i prodotti all’interno dell’edificio ma i veri affari si negoziano nelle bancarelle esterne alla struttura principale, frequentate dagli abitanti della città. Il Mercato delle Spezie vi conquisterà con i suoi colori cangianti e con gli aromi intensi caratteristici della megalopoli turca.

Il mercato delle spezie
Il mercato delle spezie

8.     Yeni Cami, quartiere Eminönü

Accanto a Piazza Eminönü e al molo dei traghetti troviamo questa “nuovissima” moschea chiamata, appunto, Moschea Nuova (Yeni Cami). La sua fondazione risale infatti a 400 anni fa, un tempo brevissimo se comparato agli altri edifici di Sultanahmet. Yeni Cami è una delle moschee più fotografate della città, soprattutto al tramonto quando vedrete scomparire il sole alle sue spalle. Al suo interno potrete ammirare le maioliche di Iznik, le pareti decorate con marmi scolpiti e l’imponente cupola alta 30 mt.

L’ingresso è gratuito.

9.     Torre di Galata, quartiere Galata

Questa torre medievale cilindrica, in pietra, fu eretta nel 1348 sui resti di una struttura bizantina, in legno, che serviva come punto d’avvistamento per le navi straniere. L’edificio è alto 67 metri, ha un diametro di 9 metri ed è formato da 9 piani, sormontati da un tetto a cono. Lo stile architettonico ha influenze italiane e, più precisamente, genovesi tant’è che all’ingresso vi è un’iscrizione dedicata alla città di Genova. Oggi la Torre di Galata (Galata Kulesi) è una delle attrazioni turistiche più visitate della città perché dalla sua terrazza panoramica si può godere di una vista sensazionale a 360° sul Corno d’Oro.

L’ingresso costa 9 euro. Questo luogo turistico è incluso nell’Istanbul Museum Pass (costo complessivo 35 euro).

Panorama dalla Torre di Galata
Panorama dalla Torre di Galata

10.  Museo Pera, quartiere Galata

Il Museo Pera è stato aperto nel 2005, all’interno dell’ex Hotel Bristol, e custodisce opere di dipinti orientali, collezioni di misure anatoliche, vecchie fotografie di Istanbul e piastrelle Kütahya. L’opera più importante è senza dubbio “L’ammaestratore di tartarughe“ del pittore Osman Hamdi Bey.

L’ingresso costa 2,5 euro.

Quartiere Galata
Quartiere Galata

Galata: consigli di viaggio

  • Per un aperitivo al tramonto con vista sul Bosforo e sul Corno d’Oro recatevi al ristorante stellato Mikla all’interno dell’esclusivissimo hotel The Marmara Pera. Qui troverete una magnifica terrazza in cui sorseggiare un costoso cocktail ammirando uno dei panorami più mozzafiato di tutta la città.
  • Il Pera Palace Hotel è un hotel museale costruito nel 1892 con lo scopo d’ospitare i passeggeri dell’Orient Express. Al suo interno troverete elementi ottomani ed europei e vi sentirete sospesi tra oriente e occidente. Qualora non abbiate la possibilità d’alloggiarvi concedetevi almeno un tea al Kubbeli Saloon, per godere appieno dell’atmosfera che si respira al suo interno.
  • Il Ponte di Galata collega la Istanbul più storica e tradizionalista ai quartieri più moderni e occidentali. La lunghezza della sua passerella è di 490 metri e oggi vi transitano pedoni, tram e traghetti. La parte superiore del ponte è dominata da una schiera di pescatori speranzosi di catturare qualche pesce mentre la parte inferiore è piena di caffè e ristoranti in cui fermarsi a mangiare qualcosa godendo di una splendida vista sul Bosforo e sul Corno d’Oro, specialmente al tramonto e all’alba.
La città di Istanbul
La città di Istanbul

Per saperne di più…

Dopo avervi descritto cosa vedere a Istanbul durante il vostro primo approccio con questa metropoli gigantesca e multietnica, non mi resta che raccontarvi qualcosa di più sui suoi quartieri meno conosciuti e sui ristoranti che meritano una visita.

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I migliori ristoranti di Istanbul https://www.lageografiadelmiocammino.com/2023/01/15/i-migliori-ristoranti-di-istanbul/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=i-migliori-ristoranti-di-istanbul https://www.lageografiadelmiocammino.com/2023/01/15/i-migliori-ristoranti-di-istanbul/#comments Sun, 15 Jan 2023 17:51:56 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=5592 La città di Istanbul possiede centinaia di ristoranti adatti ad ogni tipo di clientela. La gastronomia turca, così come ogni sua altra cultura, è millenaria e ricca di elementi che combinano i sapori mediterranei con quelli medio orientali. Ecco la mia personale classifica dei 5 migliori ristoranti di Istanbul.

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La città di Istanbul possiede centinaia di ristoranti adatti ad ogni tipo di clientela. La gastronomia turca, così come ogni sua altra cultura, è millenaria e ricca di elementi che combinano i sapori mediterranei con quelli medio orientali.

Quest’anno la Guida Michelin raggiunge anche la Turchia e la città di Istanbul con ben 53 ristoranti segnalati e 5 stellati. Pur non essendo stata una cosa voluta, i locali che mi ero segnata prima di partire hanno quasi tutti conquistato almeno la menzione. Insomma, se pensate che la cucina turca si riduca a pita e kebab vi sbagliate di grosso!

La mia personale classifica dei 5 migliori ristoranti di Istanbul

5. Nusr-Et Steakhouse Sandal Bedesteni

Al quinto posto troviamo il primo ristorante “Salt Bae” aperto nel 2010 dal famosissimo Chef Nusret, originario di Istanbul ma oggi famoso in tutto il mondo. A pochi passi dal Grand Bazar potrete cenare in un ambiente esclusivo ed elegante degustando ottimi piatti di carne. Noi abbiamo ordinato antipasti di sushi e carne cruda, costolette d’agnello e l’immancabile tagliata che viene servita al tavolo con un simpatico siparietto che ha reso famoso Nusret in tutto il mondo. Buono anche il contorno di patate al cartoccio. Ottimi prezzi, ad esclusione della lista dei vini.

Ristorante Nusr-Et Steakhouse
Ristorante Nusr-Et Steakhouse

4. Salon Galata

Da fuori potrebbe sembrare un bistrot francese ma, in realtà, Salon Galata serve principalmente piatti della tradizione orientale, preparati con ottimi ingredienti e impiattati in maniera creativa. Un vecchio salone ristrutturato guidato da personale cortese e attento alle esigenze della clientela. Un consiglio: fate attenzione alle porzioni perché sono molto abbondanti. Prezzi modesti.

3. Murver

Un ristorante alla moda con vista sul Bosforo, ubicato all’ultimo piano del Novotel, arredato con elementi di design in legno, pietra e marmo. Il forno a legna e la griglia “a vista” costituiscono la base di quasi tutte le creazioni dello chef, innovative e ben presentate. Ottimi sia i piatti di pesce – come il polpo alla griglia – che quelli di carne – come il brasato di manzo. Il servizio è attento e i prezzi elevati. Questo locale è presente sulla Guida Michelin.

Ristorante Murver
Ristorante Murver

2. Aheste

Un bistrot alla moda nei pressi del quartiere di Pera, in una delle vie più popolari della città. Il menù propone diversi “meze” (antipasti) da dividere con tutto il tavolo. I piatti, tipicamente turchi, vengono rivisitati in chiave moderna ma senza esagerare, giusto quel che basta per apprezzarne il carattere. Lo staff è giovane e il rapporto qualità/prezzo è, a mio avviso, eccezionale. Questo locale è presente sulla Guida Michelin.

Ristorante Aheste
Ristorante Aheste

1. Lokanta 1741

Questo ristorante suggestivo è ubicato all’interno dell’hammam più antico della città. In estate potrete cenare in terrazza mentre in inverno verrete accolti in una meravigliosa saletta con tanto di camino acceso. Il ristorante serve piatti classici della cucina turca/ottomana e propone ottimi vini, anche al calice. Il mio consiglio è di scegliere il menù degustazione. Indimenticabili i ravioli d’anatra con salsa di patate e le patate con tartufo locale. Il servizio è impeccabile e i prezzi elevati. Questo ristorante è presente sulla Guida Michelin.

Ristorante Lokanta 1741
Ristorante Lokanta 1741

Out of the box: il miglior fast food e il miglior ristorante turistico

Non tutti sono alla ricerca di complessità e non tutti vogliono trascorrere molto tempo seduti a tavola. Per questo motivo vorrei segnalarvi due ottimi posti “nazional popolari”in cui consumare un pasto veloce ma tipico.

Dürümcü Raif Usta
Dürümcü Raif Usta

Il primo locale, frequentato quasi esclusivamente da turchi, è un vero e proprio fast food, ubicato a pochi metri di distanza dal Grand Bazar. Il suo nome è Dürümcü Raif Usta e serve esclusivamente piatti di pita e kebab, preparati al momento con ingredienti freschissimi. Il secondo ristorante, decisamente più turistico, si chiama The Must Turkish Restaurant e lo trovate a pochi passi dall’ingresso di Cisterna Basilica, nel quartiere di Sultanahmet. Al suo interno potrete accomodarvi su coloratissimi cuscini, sorseggiare una tazza di tea e ordinare delle ottime piadine turche – chiamate gözleme – condite con spinaci, feta e carne macinata. Queste piadine vengono preparate al momento con un tradizionale “show cooking”. Infine, se amate i dolci, non perdetevi un baklava, tipico pasticcino turco composto da pasta sfoglia, frutta secca e miele.

The Must Turkish Restaurant
The Must Turkish Restaurant

Se, dopo aver scoperto i più ragguardevoli ristoranti di Istanbul, vorrete approfondire altri aspetti di questa città meravigliosa non perdete il mio articolo dedicato ai quartieri più significativi di una delle metropoli più importanti del mondo.

L'articolo I migliori ristoranti di Istanbul proviene da La geografia del mio cammino.

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La modaiola Tel Aviv: come muoversi e cosa vedere https://www.lageografiadelmiocammino.com/2022/03/23/la-modaiola-tel-aviv-come-muoversi-e-cosa-vedere/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=la-modaiola-tel-aviv-come-muoversi-e-cosa-vedere https://www.lageografiadelmiocammino.com/2022/03/23/la-modaiola-tel-aviv-come-muoversi-e-cosa-vedere/#respond Wed, 23 Mar 2022 15:35:21 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=5073 Una città che ha tanto da offrire, soprattutto a un pubblico giovane con molta voglia di divertirsi. Chi arriva a Tel Aviv lo fa principalmente per l’indole festosa e modaiola dei suoi abitanti, per l’eterogeneità e la tolleranza razziale e culturale e perché questa città ospita il maggior numero di start-up e cervelli in fuga di tutto il continente asiatico, facendo concorrenza alla famosa “Silicon Valley” americana.

L'articolo La modaiola Tel Aviv: come muoversi e cosa vedere proviene da La geografia del mio cammino.

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Se vi state chiedendo cosa vedere nella città di Tel Aviv v’invito a leggere quest’articolo tutto d’un fiato.

Israele, scorcio di Giaffa
Tel Aviv, la capitale israeliana

L’indole modaiola della capitale israeliana è stata una scoperta graduale.

“Atterrata all’aeroporto e giunta nel centro di questa metropoli sono stata negativamente colpita dall’atmosfera spettrale che mi circondava. In breve tempo ho capito però di essere capitata in città nel giorno e nell’orario più sbagliati della settimana. Il Sabato in Israele è il corrispettivo della nostra Domenica e al mattino le vie del centro sono deserte. Su suggerimento del personale dell’hotel in cui alloggiavo, ho preso un telo mare e mi sono spostata sulla spiaggia.”

In poco meno di un’ora credevo di essere a Miami.

Una delle spiagge di Tel Aviv
Le spiagge di Tel Aviv

Con questo breve aneddoto inizio la descrizione di questa città che ha tanto da offrire, soprattutto a un pubblico giovane con molta voglia di divertirsi. Le attrazioni culturali e turistiche non sono numerose perché la città ha poco più di un centinaio d’anni. Chi viene a Tel Aviv lo fa principalmente per l’indole festosa e modaiola dei suoi abitanti, per l’eterogeneità e la tolleranza razziale e culturale e perché questa città ospita il maggior numero di start-up e cervelli in fuga di tutto il continente asiatico, facendo concorrenza alla famosa “Silicon Valley” americana.

Graffiti, Tel Aviv
Cosa vedere a Tel Aviv: la Street Art

Camminando nelle strade di Tel Aviv vi accorgerete subito che gli edifici in stile Bauhaus fanno da padroni sul panorama architettonico globale. Non è un caso, infatti, che la metropoli venga chiamata anche città bianca. Ultimamente, oltre all’architettura, hanno iniziato a comparire i primi graffiti d’autore che stanno spopolando in tutta la città.

Tel Aviv: come muoversi

Tel Aviv è la città dei monopattini elettrici, che vedrete sfrecciare ovunque. Se siete in grado di guidarli vi consiglio di scaricare l’app e muovervi con questo mezzo a due ruote, da veri local. La sera potrete spostarvi tranquillamente in taxi o con Uber, che qui funziona perfettamente. Ricordatevi che dal venerdì pomeriggio al sabato sera tutti i mezzi pubblici si fermano per lo shabbat.

Monopattini cittadini
I monopattini elettrici di Tel Aviv

Tel Aviv: cosa vedere

Il centro città

La zona del centro, culturalmente parlando, ha poco da offrire rispetto alle grandi metropoli internazionali. Tuttavia consiglio una passeggiata tra Rothschild Blvd e HaBima Square,con una visita al Museum of Art di Tel Aviv. Da lì, camminando per altri 15 minuti, sarà facile raggiungere la famosa Dizengoff Square dominata da una bellissima fontana. Nei pressi di questa piazza, le vie King George St e Dizengoff St ospitano i centri commerciali e i negozi più famosi della città. Da non perdere infine il Carmel Market, un suk coloratissimo all’interno del quale troverete ogni tipo di alimento. L’ingresso principale è riconoscibile per via dell’installazione di ombrelli colorati che formano un’originale tettoia.

Dizengoff Square, Tel Aviv
Dizengoff Square, Tel Aviv

I quartieri di Neve Tzedek e Florentin

Neve Tzedek è la zona più antica e caratteristica di Tel Aviv. Ricorda vagamente i quartieri bohemien francesi ed è ricca di ristoranti, caffè e botteghe artigianali. Florentin, invece, potrebbe essere definita come la zona shabby chic della città, in quanto è frequentata soprattutto da artisti, designer e writer.  Entrambe sono molto vive nelle ore serali, quando gli abitanti di Tel Aviv saltellano da un locale all’altro.

Neve Tzedek, Tel Aviv
Neve Tzedek, Tel Aviv

La spiaggia e il porto

Salvo per i brevi mesi invernali, gli abitanti di Tel Aviv sfruttano molto la zona costiera, il lungomare e le spiagge. I più sportivi sono soliti praticare qualsiasi tipo di attività all’aperto, sfruttando le numerose aree attrezzate messe a disposizione dalla città. Gli amanti della tintarella, invece, si riversano nei servitissimi lidi che occupano la spiaggia. State attenti perché ogni zona costiera corrisponde a un utilizzo dei lidi differente. Ci sono spiagge per cani, per famiglie, per giovani che giocano a racchettoni, per amanti del surf e del windsurf, etc.. Inoltre non poteva mancare la zona del porto, ricca di bar, discoteche e negozi.

Surfisti sulla spiaggia di Tel Aviv
Surfisti sulla spiaggia di Tel Aviv

Giaffa

Giaffa è la “città vecchia” e la parte culturalmente più affascinante di tutta Tel Aviv. Il suo stile arabo, i vicoli in pietra, le gallerie d’arte e i negozietti la rendono il luogo perfetto dove trascorrere un’intera giornata.

Torre dell'orologio, Giaffa
Torre dell’orologio, Giaffa

L’ingresso è delimitato dalla torre dell’orologio e dalle mura antiche che costeggiano il mare. Salendo le scalinate della città fortificata, consiglio di non perdervi i panorami che potrete ammirare dal Monastero di San Pietro e dalla galleria d’arte di Ilana Goor, all’interno della quale sarete positivamente colpiti da una serie di sculture e quadri che raccontano la vita di questa collezionista.  Se amate i luoghi all’aperto non potrete fare a meno di passeggiare in uno dei porti più antichi del mondo mentre – se amate lo shopping – dovrete per forza fare un salto al mercato delle pulci Jaffa Flea Market. Qui troverete oggetti kitsch, abbigliamento usato e cianfrusaglie di qualsiasi tipo.

Panorama su Giaffa
Cosa vedere a Tel Aviv: Giaffa

Ora che avete letto cosa vedere nella città di Tel Aviv, non vi resta che scoprirne la vita notturna, gli hotel e i ristoranti alla moda. Se, invece, avete in programma di “allungare” la vostra vacanza v’invito a leggere il mio articolo sulla città di Gerusalemme e il mio itinerario su Israele e Palestina.

L'articolo La modaiola Tel Aviv: come muoversi e cosa vedere proviene da La geografia del mio cammino.

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Israele e Palestina: itinerario e costi https://www.lageografiadelmiocammino.com/2019/10/20/israele-palestina-itinerario-costi/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=israele-palestina-itinerario-costi https://www.lageografiadelmiocammino.com/2019/10/20/israele-palestina-itinerario-costi/#respond Sun, 20 Oct 2019 10:43:40 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=1897 In questo articolo vi propongo un itinerario di viaggio in Israele e Palestina che vi darà un’infarinatura sulla storia, le religioni e i paesaggi di questa nazione. Se intendete intraprenderlo tenete bene in mente che questa non sarà una meta leggera e che, a un certo punto, andrete in overdose d’informazioni, richiami storici e spunti culturali.

L'articolo Israele e Palestina: itinerario e costi proviene da La geografia del mio cammino.

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In questo articolo vi propongo un itinerario di viaggio in Israele e Palestina che vi darà un’infarinatura sulla storia, le religioni e i paesaggi di questa nazione. Se intendete intraprenderlo tenete bene in mente che questa non sarà una meta leggera e che, a un certo punto, andrete in overdose d’informazioni, richiami storici e spunti culturali. Se pensate che questa sia una metà da scoprire in pochi giorni vi sbagliate di grosso. Io ne avevo programmati nove e sono riuscita a vedere solo una piccola parte di quello che questa terra dalle mille contraddizioni ha da offrire.

Dead Sea, Israele
Dead Sea, Israele
"on the road" sul Mar Morto, Israele
on the road” sul Mar Morto, Israele

Quando andare

L’ideale sarebbe visitare la nazione quando non fa troppo caldo. Eviterei quindi Luglio e Agosto e i mesi piovosi di Gennaio e Febbraio. Il periodo pasquale è senza dubbio uno dei migliori per clima e interesse culturale.

Sicurezza

Purtroppo questa meta è spesso associata ai fatti storici che l’hanno vista protagonista negli ultimi decenni e viene scartata a priori per un tema relativo alla sicurezza. Posso tuttavia testimoniare che in nessun momento della mia vacanza mi sono sentita in pericolo. Nelle grandi città la presenza delle forze armate è limitata ai luoghi di culto e non è assolutamente invadente o minacciosa. Un discorso diverso va fatto per i territori palestinesi, dove è meglio muoversi con delle guide locali. Ciò nonostante ho visitato luoghi in Sud America decisamente molto più problematici. Per evitare spiacevoli sorprese vi invito comunque a tenere monitorato il sito della Farnesina che segnala sempre eventuali conflitti in essere sul territorio israeliano e palestinese.

Itinerario di viaggio

DAY 1 – TEL AVIV

Volo Milano – Tel Aviv con Wizzair

costo volo a/r con scalo in Romania – 292 euro

Arrivo a Tel Aviv e sistemazione presso il The Vera

costo per 2 notti – 350 euro

DAY 2 – TEL AVIV

Visita della città

Per saperne di più leggi l’articolo dedicato alla città di Tel Aviv

DAY 3 – DEAD SEA

Noleggio auto presso Europe Car (da evitare, pessimo servizio)

costo di noleggio per 2 gg (inclusa assicurazione) – 109 euro

Circa 3 ore di guida e visita della Fortezza di Masada, un luogo storico inserito in un contesto ambientale unico. Al sito si può accedere con una funicolare o con una scalata di circa due d’ore.

Altri 30 min di guida e arrivo a Ein Bokek. Sistemazione in hotel e qualche ora di relax nella SPA.

Pernottamento presso il Daniel Dead Sea Hotel

costo per 1 notte in mezza pensione – 335 euro

Mar Morto di Ein Bokek, Israele
Mar Morto di Ein Bokek, Israele
Spiaggia di Ein Bokek, Mar Morto
Spiaggia di Ein Bokek, Mar Morto
DAY 4 – GERICO e GERUSALEMME

Mattinata in spiaggia a Ein Bokek, bagno nel Mar Morto e partenza per Gerusalemme.

Dopo due ore di macchina tappa a Gerico e visita al Monte delle Tentazioni e al Palazzo di Hisham.

Arrivo a Gerusalemme, riconsegna dell’auto e sistemazione presso il Bezalel Hotel

costo per 2 notti –539 euro

Monte delle Tentazioni di Gerico visto dalla cabinovia
Monte delle Tentazioni di Gerico visto dalla cabinovia
DAY 5 – GERUSALEMME

Visita della città

Per saperne di più leggi i miei consigli di viaggio dedicati alla città di Gerusalemme

DAY 6 – GERUSALEMME e BETLEMME

Visità della città.

Nel tardo pomeriggio partenza per Betlemme con il pullman e passaggio del check point per l’ingresso in Palestina. Circa un’ora di viaggio dal centro di Gerusalemme.

Arrivo a Betlemme e sistemazione presso il The Walled Off Hotel

costo per 1 notte – 170 euro

Graffito di Banksy sul lato del muro palestinese
Graffito di Banksy sul lato del muro palestinese
The Walled Off Hotel by Banksy, Betlemme
The Walled Off Hotel by Banksy, Betlemme
DAY 7 – BETLEMME e TEL AVIV

Visita alla Basilica della Natività e al campo profughi di Aida. Tour dei graffiti di Banksy e di altri importanti street artist.

Ripartenza per Tel Aviv. Pullman + transfer privato.

costo complessivo – 40 euro

Arrivo a Tel Aviv e sistemazione presso lo Yam Hotel

costo per 2 notti – 454 euro

Città di Betlemme, Palestina
Città di Betlemme, Palestina
Basilica della natività, Betlemme
Basilica della natività, Betlemme
DAY 8 – TEL AVIV

Giornata in spiaggia

DAY 9 – TEL AVIV

Mattinata in spiaggia e partenza

COSTO QUOTA SINGOLA per VIAGGIO IN COPPIA – 1250 euro

escluso vitto e ingressi nei musei o nei luoghi di culto

Tengo inoltre a sottolineare che l’Israele è una nazione molto ricca e che il costo della vita è nettamente superiore a quello in qualsiasi altra città europea. Parlo soprattutto di ristoranti, bar e mezzi di trasporto.

L'articolo Israele e Palestina: itinerario e costi proviene da La geografia del mio cammino.

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Tel Aviv: vita notturna, ristoranti e hotel alla moda https://www.lageografiadelmiocammino.com/2019/10/15/la-modaiola-tel-aviv-vita-notturna/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=la-modaiola-tel-aviv-vita-notturna https://www.lageografiadelmiocammino.com/2019/10/15/la-modaiola-tel-aviv-vita-notturna/#comments Tue, 15 Oct 2019 14:58:40 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=1831 La vita notturna di Tel Aviv è in grado di competere con quella delle più grandi metropoli del divertimento. Nonostante le buone intenzioni non siamo mai riusciti a rientrare in hotel prima delle 3 di notte. Qui di seguito alcuni indirizzi utili per vivere le ore notturne nella capitale israeliana “che non dorme mai”.

L'articolo Tel Aviv: vita notturna, ristoranti e hotel alla moda proviene da La geografia del mio cammino.

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Nel mio primo articolo su Tel Aviv avevo parlato di cosa vedere in città. Oggi vorrei approfondire una tematica che mi sta molto a cuore: la vita notturna, i ristoranti e gli hotel più cool.

Tel Aviv: dove mangiare

A livello gastronomico Tel Aviv è stata la migliore scoperta degli ultimi 5 anni. I locali si caratterizzano per modernità, creatività e un livello di servizio eccellente. Qui di seguito troverete alcuni indirizzi da non perdere.

1. Benedict

In questo locale assaggerete le migliori colazioni della città. Preparatevi ad affrontare una lunga coda ma ne varrà sicuramente la pena. Da Benedict ho mangiato i pancake più buoni della mia vita, escludendo ovviamente quelli statunitensi. Oltre ai dolci, questo ristorante prepara ogni tipologia di piatto salato a base di uova e ottimi caffè americani. Il locale resta aperto 24 ore su 24.

Ristorante Benedict, Tel Aviv
Ristorante Benedict, Tel Aviv

2. Taizu

Inizierò subito parlandovi del suo unico difetto. Questo ristorante è molto caro. A parte la premessa negativa, l’esperienza non potrà che essere eccellente. I menù originalissimi sono ancorati ai 5 elementi dell’antica filosofia cinese: fuoco, acqua, metallo, legno e terra. I sapori e la proposta culinaria si basano su una reinterpretazione degli street foods asiatici, rivisitati in chiave ultra moderna. L’arredamento è in stile “asiatic chic”, con luci soffuse e diversi ambienti arredati secondo il concept primario del locale. La nostra scelta è ricaduta sul bancone ed è stata un’ottima idea, perché abbiamo avuto modo di vedere i barman all’opera e farci suggerire qualche cocktail per accompagnare le nostre pietanze.

Ristorante Taizu, Tel Aviv
Ristorante Taizu, Tel Aviv

3. Popina

Uno dei ristoranti più famosi di Neve Tzedek si chiama Popina. Il suo menù è suddiviso per tipologia di cottura e non per portata. I piatti sono creativi e, tra gli altri, segnalo una “finta” pizza con pesce crudo, una tartare al gin tonik, gli hamburger di gamberetti e un soufflé di cioccolato da togliere il fiato. Il ristorante è piccolo, i tavoli sono molto stretti e la cucina è a vista. Vi consiglio di prenotare un posto al bancone per ammirare gli chef all’opera.

Ristorante Popina, Tel Aviv
Ristorante Popina, Tel Aviv

4. Dallal

Il secondo ristorante che vorrei segnalarvi – sempre nel quartiere di Neve Tzedek – è il Dallal, un locale in stile europeo con uno splendido dehor. L’ambiente romantico e il servizio vi faranno sentire come a casa. La cucina è buona ma i piatti non sono particolarmente creativi e, a volte, non ne giustificano i prezzi elevati. Tuttavia, il Dallal recupera punti con la lista dei cocktail.

5. Dalida

Il Dalida si trova nel quartiere Florentin, in una zona abbastanza defilata, e propone piatti “rivisitati” della tradizione ebraica. Ottime le proposte vegetariane. Consiglio di ordinare più portate e condividerle in quanto le porzioni sono molto abbondanti. Il servizio è poco curato ma il personale, simpatico e cordiale, saprà farvi sentire a casa. Il locale è un po’ buio e decisamente eccentrico, sia nell’arredamento che nella scelta della “mise en place”.

6. Raisa

Raisa è un giovane ristorante aperto da poco più di un anno nel quartiere di Giaffa. Il menù propone piatti tipici della cultura israeliana, presentati in maniera originale. Qui ho mangiato una delle migliori insalate della vacanza, accompagnata da un polpo arrostito a regola d’arte. Il servizio è ottimo e, per coccolare i clienti, sono soliti portare un piatto extra da far assaggiare a tutto il tavolo.

Ristorante Raisa, Tel Aviv
Ristorante Raisa, Tel Aviv

Tel Aviv: dove dormire

La scelta della zona dipende dalle vostre esigenze. Se siete venuti in città per stare in spiaggia scegliete uno dei tanti modernissimi hotel vista mare. Se, invece, amate la vita notturna e volete uscire a piedi la sera optate per delle zone più centrali. In ogni caso, la varietà e la qualità delle strutture di Tel Aviv è decisamene alta.

Se amate gli ambienti di design e volete supportare un marchio israeliano, vi suggerisco di prenotare un hotel della catena Atlas. Questo marchio – presente in tutti i luoghi principali della regione – offre sistemazioni lussuose e curate in ogni minimo dettaglio, nonché strutture dedicate a singole tematiche.

Solo a Tel Aviv questa catena possiede ben 11 alberghi. Tra questi io ho optato per lo Yam Hotel, a due passi dal porto e a soli 200 metri dalla spiaggia. Le camere vista mare richiamano un po’ l’interno di una nave. In ogni stanza troverete racchettoni, ciabatte e altri piccoli gadget che v’invoglieranno a trascorrere una giornata sulla spiaggia. Tra le strutture della catena consiglio anche il Cinema Hotel, nella famosa Dizengoff Square, ricavato dalla ristrutturazione di una vecchia sala di proiezione.

Atlas Yam Hotel
Atlas Yam Hotel

L’altro hotel in cui ho alloggiato è il The Vera, una location imperdibile per chi ama l’architettura e il design. Ubicata a due passi dalla via più animata della città, questa struttura modernissima punta sicuramente sugli spazi condivisi, l’attenzione al cliente e la professionalità del personale. A qualsiasi ora del giorno e della notte gli ospiti hanno a disposizione gratuitamente succhi, vino e piccoli snack. La hall e la terrazza sono ambienti incredibili, dove poter lavorare o scambiare quattro chiacchiere con altri ospiti dell’hotel. Davvero un posto unico!

The Vera Hotel
The Vera Hotel

Tel Aviv: vita notturna

La vita notturna di Tel Aviv è in grado di competere con quella delle più grandi metropoli del divertimento. Nonostante le buone intenzioni non siamo mai riusciti a rientrare in hotel prima delle 3 di notte. Qui di seguito alcuni indirizzi utili per vivere le ore notturne nella capitale israeliana “che non dorme mai”.

1. Hilton Beach

Al tramonto il luogo di ritrovo per tutti i giovani che vogliono ascoltare della buona musica e bere un cocktail è il beach bar dell’hotel Hilton. Non andatevene da Tel Aviv senza aver trascorso almeno una serata in questo locale.

2. Port Sa’id

Frequentato quasi esclusivamente da israeliani, il Port Said è uno dei locali più popolari di Tel Aviv dove bere un cocktail e ascoltare dell’ottima musica Hip Hop.

La vita notturna di Tel Aviv: Port Sa'id
La vita notturna di Tel Aviv: Port Sa’id

3. Sputnik Bar

All’apparenza potrebbe sembrare un classico dehor in cui consumare un cocktail in compagnia. In realtà, al suo interno, è nascosta una saletta in stile hipster nella quale ascoltare dell’ottima musica techno suonata da dj molto alternativi. La selezione all’ingresso non è particolarmente rigida e il divertimento è assicurato.

4. Kuli Alma

Un locale dalle mille anime in cui ballare, chiacchierare, ascoltare musica o semplicemente bere una birra. Al suo interno troverete una galleria d’arte, un negozietto vintage e tanti angoli arredati in maniera davvero originale. Da segnalare una minuscola saletta con musica revival in cui ballare senza sosta. Purtroppo, come in molti altri locali israeliani, è permesso fumare all’interno.

La vita notturna di Tel Aviv: Kuli Alma
La vita notturna di Tel Aviv: Kuli Alma

5. Pasaz

Il Pasaz, nascosto in un sotterraneo di Allenby St, è un club che offre una vasta gamma musicale. L’ambiente è decisamente industrial, non pretenzioso ma allo stesso tempo non banale. E’ una tappa che vi consiglio di fare in chiusura della vostra serata, come ultimo locale prima di andare a dormire.

6. Zoo Zoo Bar

Un locale tamarro ma divertente in cui passare un’oretta ballando sul bancone e facendosi preparare un cocktail dai simpatici baristi che, ogni tanto, lanciano finte banconote e aria compressa sul pubblico in sala. La clientela è molto giovane.

La vita notturna di Tel Aviv: Zoo Zoo Bar
La vita notturna di Tel Aviv: Zoo Zoo Bar

Pur non essendo un’amante delle discoteche, segnalo anche il The Blockil più grande club di Tel Aviv – e il Noho Clubfrequentato da giovani alla moda e belle ragazze.

Infine, se la vita notturna di Tel Aviv vi ha distrutti, suggerisco qualche giorno di meditazione e spiritualità a Gerusalemme.

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