Siti archeologici Archivi - La geografia del mio cammino https://www.lageografiadelmiocammino.com/tag/siti-archeologici/ Mila Camnasio, Travel Blogger Wed, 13 Mar 2024 11:03:51 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.6.2 Cairo: cosa vedere nella capitale egiziana https://www.lageografiadelmiocammino.com/2024/03/07/cairo-cosa-vedere-nella-capitale-egiziana/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=cairo-cosa-vedere-nella-capitale-egiziana https://www.lageografiadelmiocammino.com/2024/03/07/cairo-cosa-vedere-nella-capitale-egiziana/#comments Thu, 07 Mar 2024 17:41:37 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=6404 Se vi state chiedendo “cosa vedere” al Cairo considerate subito che stiamo parlando di una delle più grandi megalopoli del mondo. La capitale egiziana è ricca di storia, reperti e vestigi del passato ma non è tutto oro quello che luccica! Il traffico accompagnato dall’inquinamento acustico e atmosferico rendono la città davvero frenetica e, a tratti, invivibile.

L'articolo Cairo: cosa vedere nella capitale egiziana proviene da La geografia del mio cammino.

]]>
Se vi state chiedendo “cosa vedere” al Cairo considerate subito che stiamo parlando di una delle più grandi megalopoli del mondo. La capitale egiziana è ricca di storia, reperti e vestigi del passato ma non è tutto oro quello che luccica! Il traffico accompagnato dall’inquinamento acustico e atmosferico rendono la città davvero frenetica e, a tratti, invivibile.

Tuttavia, nessun viaggio in Egitto può definirsi tale senza che il turista abbia soggiornato per almeno un paio di giorni al Cairo, chiamato anche Umm al-Dunya (Madre del Mondo).

Vista sulla città città del Cairo
Vista sulla città città del Cairo

Cosa vedere al Cairo: le 10 attrazioni più visitate

Ricordatevi sempre che nella lista di “cosa vedere” al Cairo troverete inserite anche moltissime attrazioni ubicate a Giza e dintorni. È normale considerarle parte della capitale egizia perché si trovano davvero a pochi minuti di macchina dal centro storico del Cairo.

Ecco una lista delle 10 attrazioni più visitate, non per forza in ordine d’importanza.

1. Le Piramidi di Giza

Molti turisti giungono al Cairo solo per visitare le famosissime Piramidi di Giza. L’accesso al sito archeologico, che comprende anche la Sfinge, ha un costo di circa 17 euro. Il biglietto “basic” non comprende l’ingresso in nessuna delle tre Piramidi. Qualora vogliate entrare all’interno di una di esse dovrete pagare un biglietto supplementare che varia dalle 11 alle 17 euro, a seconda della piramide scelta. Tuttavia, sconsiglio quest’esperienza a chiunque soffri di claustrofobia. Tenete presente, inoltre, che all’interno di questi monumenti funebri non troverete niente: tutti i reperti sono stati trafugati o trasportati nei vari musei nazionali. Il sito storico che racchiude le Piramidi e la Sfinge è enorme. Per visitarlo tutto senza perdere troppo tempo conviene spostarsi in macchina o a dorso di cammello.

Le Piramidi di Giza
Le Piramidi di Giza

La Piramide di Cheope è la più grande, seguita dalla Piramide di Chefren e dalla più piccola Piramide di Micerino. Tutte risalgono a circa 4500 anni fa. A guardia di questi templi funebri troviamo la Sfinge, con il corpo da leone e la faccia da faraone, simboleggiante la regalità e la forza.

2. Museo Egizio del Cairo

Arrivando nel centro storico del Cairo sarà impossibile non notare una villa color rosa cipria: quella è la sede dello storico Museo Egizio del Cairo, aperto nel lontano 1897. Al suo interno troverete migliaia di reperti: dalla sua inaugurazione a oggi si contano circa 150.000 oggetti, di cui solo alcuni effettivamente esposti nelle sue sale.

I punti salienti dell’esposizione sono le gallerie dedicate a Tutankhamon, nella cui tomba furono ritrovati numerosi oggetti appartenenti al suo corredo funebre, tra cui la famosissima maschera mortuaria. Oltre a questo, non perdetevi le Statue di Rahotep e di sua moglie Nofret, la Statua di Chefren, lo Scriba Seduto, la Triade di Micerino e la Paletta di Narmer.

Cosa vedere al Cairo: il Museo Egizio
Cosa vedere al Cairo: il Museo Egizio

Per capire meglio le varie epoche faraoniche fatevi accompagnare da una guida, che saprà soffermarsi sui reperti più importanti. Nel momento in cui scrivo questo articolo (Febbraio 2024) le Gallerie di Tutankhamon si trovano ancora all’interno del Museo Egizio del Cairo ma presto verranno spostate nel nuovo GEM – Museo Egizio di Giza, togliendo prestigio all’edificio presente nella capitale.

3. GEM – Grand Egyptian Museum

A Gennaio 2024 ho avuto la fortuna di visitare in anteprima il GEM di Giza che aprirà nella primavera del 2024. Al suo interno si troveranno circa 100.000 reperti, tra cui il tesoro della tomba di Tutankhamon e molti manufatti che verranno portati qui dal Museo Egizio del Cairo e da altri musei del paese.

Il GEM si trova sull’altopiano di Giza, nei pressi delle piramidi, e – una volta completato – diventerà il più importante museo sulla storia egizia di tutto il mondo, oltre che il più moderno e grande per dimensioni. Tra i primi reperti archeologici del GEM – già visibili – troviamo la monumentale statua di Ramses II prima ubicata nel centro del Cairo, in Piazza Ramses. Anche se la costruzione del GEM non era ancora conclusa la statua di oltre 83 tonnellate venne spostata nel 2006 e, una volta restaurata, esposta nel 2018.

GEM, Grand Egyptian Museum
GEM, Grand Egyptian Museum

Qualche numero: i lavori di costruzione del museo hanno coinvolto circa 4000 operai e sono iniziati nel 2003; il muro perimetrale in alabastro è alto 30 mt mentre la superficie complessiva del museo è di  480.000 mq; il costo complessivo dell’opera è stato di circa 1 miliardo di dollari. Una volta inaugurato il GEM potrà accogliere 15.000 visitatori al giorno, circa il triplo rispetto al Museo Egizio del Cairo. Il costo del biglietto d’ingresso si aggirerà intorno ai 35 euro.

4. Saqqara

Il sito archeologico di Saqqara, 25 km a sud del Cairo, è un’altra necropoli in cui sono presenti diverse opere architettoniche, costruite per accogliere i sovrani dell’Antico Regno. Tuttavia, la maggior parte dei turisti giunge fino a qui solo per ammirare la famosissima piramide a gradoni, antecedente rispetto a quelle di Giza. L’ingresso al sito costa circa 13 euro e comprende diversi luoghi di sepoltura.

Saqquara e la piramide a gradoni
Saqquara e la piramide a gradoni

5. Memphis

Solitamente chi visita Saqqara si ferma anche a Memphis, l’antica capitale dell’Egitto. Qui troverete un piccolo museo all’aperto (biglietto d’ingresso 5 euro) in cui è conservata una statua gigante di Ramses II, alta 13 metri, e una Sfinge di Alabastro. Una tappa carina ma non imperdibile.

Memphis e la statua di Ramses II
Memphis e la statua di Ramses II

6. NMEC – Museo Nazionale delle Civiltà Egizie

All’interno di questo ennesimo museo egizio troverete la più grande e completa collezione di mummie faraoniche: Ramses II e III, Hatshepsut, Amenhotep I e Seti I sono solo alcune delle 22 mummie esposte nella Royal Mummies Gallery. Questa è l’unica cosa che vale la pena visitare all’interno di questo museo.

7. Khan el-Khalili e il Cairo Islamico

Per entrare nel quartiere islamico raggiungete la moschea di Al-Azhar e, dopo averla visitata, iniziate ad esplorare Khan el-Khalili, il suq più caratteristico di tutto il Cairo. Al suo interno troverete botteghe di artigiani, laboratori nei quali vengono prodotti oggetti d’oro e d’argento, un mercato delle spezie e moltissimi negozi di souvenirs per turisti. Il mio consiglio è quello di dedicargli almeno un paio d’ore, perdervi nei vicoli e fermarvi a bere un caffè presso lo storico Fishawis, il locale più antico e famoso di tutta la zona.

Cosa vedere al Cairo: Khan el-Khalili
Cosa vedere al Cairo: Khan el-Khalili

8. Cittadella

Ci sono due motivi principali per visitare la Cittadella: il primo è la meravigliosa Moschea dell’alabastro; il secondo è la vista mozzafiato che si apre sull’intera cittadina del Cairo. La Cittadella fu costruita da Saladino nel 1176 per difendersi dai crociati; successivamente il complesso fu la residenza di moltissimi leader del paese. Nel 1848 Muhammad Ali ci fece costruire la famosissima Moschea dell’alabastro, in pietra bianca e con altissimi minareti, definiti uno dei simboli della città del Cairo. Al suo interno è presente anche la tomba del sovrano.

Cittadella e Moschea dell’alabastro
Cittadella e Moschea dell’alabastro

A pochi passi dalla moschea troverete anche una terrazza panoramica Gawhara Terrace – in grado d’abbracciare quasi tutta la città, fino alle Piramidi di Giza. È qui che questa fortificazione dà il meglio di sé. Il biglietto d’ingresso alla Cittadella costa 14 euro.

9. Moschea del Sultano Hassan

Ai piedi della Cittadella sorge la Moschea del Sultano Hassan: se vi resta del tempo libero vi consiglio di visitarla, se non altro per la sua autenticità. La moschea fu costruita nel 1363 per volere del sultano Hassan el-Nasir, sepolto al suo interno, e rappresenta uno dei migliori esempi d’architettura mamelucca al mondo. Al suo interno troverete numerosi dettagli: elementi arabescati, stalattiti, portali, minareti, fontane e mausolei. Decisamente meno turistica della Moschea dell’alabastro, questo luogo sacro merita assolutamente una visita.

10. Piazza Tahrir, Zamalek e i tramonti sul Nilo

Dedicate almeno un paio d’ore alla scoperta di Piazza Tahir, il ponte Qasr El Nil, la Torre del Cairo e la Corniche. L’orario migliore per visitare questi luoghi è il tramonto, quando il sole scompare alle spalle del fiume Nilo.

Queste zone sono molto frequentate anche dalla gente del posto che, terminato il lavoro, si rilassa sulle sponde del Nilo sorseggiando una tazza di tea o una bibita analcolica. Non posso definirla una zona commerciale perché noi occidentali non acquisteremmo mai nulla in questi negozi. Tuttavia, è un’area ricca di fascino in cui immergersi nell’anima della città.

Tramonto sul Nilo a bordo di una feluca
Tramonto sul Nilo a bordo di una feluca

Iniziate dalla Torre del Cairo, salendo sul suo punto d’osservazione che offre un panorama a 360° sulla città; continuate poi percorrendo il ponte “dei leoni” e incamminatevi lungo la Corniche aspettando il tramonto. Per un’esperienza autentica e indimenticabile imbarcatevi su una feluca pochi minuti prima del calar del sole e godetevi questo spettacolo naturale attraverso una breve navigazione del Nilo.

Altri consigli utili

Dopo aver scoperto cosa vedere al Cairo, non ci resta che approfondire meglio alcuni aspetti logistici e “meno culturali” della capitale egiziana,come ristoranti, hotel e mezzi di trasporto. Per farlo v’invito a leggere il mio articolo che tratta queste tematiche.

L'articolo Cairo: cosa vedere nella capitale egiziana proviene da La geografia del mio cammino.

]]>
https://www.lageografiadelmiocammino.com/2024/03/07/cairo-cosa-vedere-nella-capitale-egiziana/feed/ 1
Giordania: cosa vedere a Petra, itinerario di 1 giorno https://www.lageografiadelmiocammino.com/2024/01/30/giordania-cosa-vedere-a-petra-itinerario-di-1-giorno/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=giordania-cosa-vedere-a-petra-itinerario-di-1-giorno https://www.lageografiadelmiocammino.com/2024/01/30/giordania-cosa-vedere-a-petra-itinerario-di-1-giorno/#respond Tue, 30 Jan 2024 08:55:18 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=6387 Petra è il motivo principale per cui il 90% dei turisti decide di visitare la Giordania. Oltre a essere un sito Patrimonio dell’UNESCO dal 1985, questo luogo magico è anche una delle Sette Meraviglie del Mondo Moderno. Ma, per organizzare un viaggio perfetto a Petra dovrete assolutamente sapere cosa vedere.

L'articolo Giordania: cosa vedere a Petra, itinerario di 1 giorno proviene da La geografia del mio cammino.

]]>
Petra è il motivo principale per cui il 90% dei turisti decide di visitare la Giordania. Oltre a essere un sito Patrimonio dell’UNESCO dal 1985, questo luogo magico è anche una delle Sette Meraviglie del Mondo Moderno. Ma, per organizzare un viaggio perfetto a Petra dovrete assolutamente sapere cosa vedere.

Petra fu costruita più di 2000 anni fa dal popolo nabateo e, per centinaia d’anni, divenne uno snodo importantissimo per i commerci tra l’Egitto e l’Antica Mesopotamia. Successivamente, Petra entrò a far parte dell’Impero Romano e continuò ad essere al centro dei commerci fino al terremoto del IV secolo d.C. A partire da quella data – e fino al 1812 d.C. – questo luogo storico venne dimenticato da tutti. Fu solo grazie allo svizzero Johann Ludwig Burckhardt che questa “città perduta” venne finalmente ritrovata.

Petra, una delle Sette Meraviglie del Mondo Moderno
Petra, una delle Sette Meraviglie del Mondo Moderno

Informazioni utili per visitare Petra

Costi

Se avete intenzione di restare in Giordania per almeno 4 giorni il mio consiglio è quello di acquistare online il Jordan Pass al costo di 70 JD (circa 93 euro). Con questo pass avrete inclusa la visita di un giorno a Petra, il visto turistico e numerosi altri siti storici e musei, come ad esempio il deserto del Wadi Rum di cui vi parlerò nel prossimo articolo. Il solo ingresso a Petra per una giornata costerebbe invece 50 JD (circa 70 euro). In nessuno di questi pass è inclusa Petra by Night che ha un costo di 17 JD ma che, a mio avviso, non vale la pena prendere in considerazione.

Quando visitare Petra

Prima di scoprire cosa vedere a Petra capiamo insieme qual è il momento migliore per visitarla. L’unica stagione da evitare è l’estate perché le temperature diventano veramente estreme e possono raggiungere anche i 40/45 gradi. Dovendo camminare moltissimo capite che non è proprio l’ideale. I mesi migliori sono Aprile/Maggio e Ottobre/Novembre. Tuttavia, io l’ho visitata nel mese di Dicembre e devo dire che il clima è stato più che piacevole, con giornate “temperate”. Ovviamente in inverno c’è sempre il rischio d’andare incontro a piogge improvvise.

Petra e la sicurezza

Nonostante i conflitti – anche recenti – che avvengono spesso nei territori confinanti con la Giordania, Petra e tutta la nazione rimangono posti sicuri. Il rischio di terrorismo è bassissimo e il popolo giordano è pacifista, anche per via del fatto che la sua economia si basa moltissimo sul turismo.

Petra, una delle Sette Meraviglie del Mondo Moderno
Petra, una delle Sette Meraviglie del Mondo Moderno

Come raggiungere Petra

Il modo migliore per raggiungere Petra è prendere un volo verso Amman o Aqaba. La prima dista circa 3 ore dal sito Patrimonio UNESCO mentre dalla seconda mettete in conto 2 ore di macchina. L’opzione preferita da quasi tutti i turisti è il noleggio di un’auto che vi permetterà di vedere altri luoghi meravigliosi di questa nazione, come ad esempio il deserto del Wadi Rum. Il costo di noleggio è tutt’altro che proibitivo. Con 50 euro al giorno potete affittare una station wagon. Se vi piace guidare vi consiglio di percorrere la Strada dei Re che, da Amman, in circa 4 ore ½ vi condurrà a Petra attraversando diversi siti storici. Per coloro che non vogliono o non possono guidare un’auto a noleggio vi è la possibilità di muoversi con bus turistici o bus pubblici.

All’interno di Petra, invece, potrete spostarvi solo a piedi o farvi aiutare da animali quali dromedari, asini o cavalli che vengono “proposti” – spesso a caro prezzo – dai numerosi beduini presenti all’interno del sito.

Cosa vedere a Petra in 1 giorno

Petra è un sito archeologico molto esteso e, per vederlo tutto, non basterebbero 5 giorni. Tuttavia, almeno che voi non amiate particolarmente i trekking, per tornare a casa con una panoramica più che esaustiva di una delle Sette Meraviglie del Mondo può bastare una sola giornata.

Attenzione: quando parlo di un’intera giornata intendo “letteralmente” dalle 7.30 della mattina fino alle 17.30 della sera. Se non siete allenati o propensi a sgambettare per tutta la giornata mettete in conto almeno 2 giorni.

Ecco l’itinerario più intelligente che potete seguire all’interno del sito:

Il Siq

Una volta pagato il biglietto d’ingresso lascerete alle vostre spalle il Visitor Center per incamminarvi in direzione del Siq, un canyon di arenaria lungo circa 1,2 km. Questo percorso è molto suggestivo quindi godetevelo sia all’andata che al ritorno, senza avere fretta di arrivare al Tesoro. È proprio in quest’occasione che osserverete per la prima volta i meravigliosi colori rosso fuoco delle rocce e le tubazioni in terracotta che venivano utilizzate per trasportare l’acqua.

Cosa vedere a Petra: il Siq
Cosa vedere a Petra: il Siq

Il Tesoro

Alla fine del Siq troverete il monumento che il 90% dei turisti brama di vedere non appena mette piede a Petra: il Tesoro. Questo tempio, apparso in moltissimi film – tra cui Indiana Jones e l’ultima crociata, si pensa sia stato realizzato per ospitare la tomba del Re nabateo Areta III. La sua facciata alta 40 mt e larga 28 mt è la più fotografata di tutto il sito, a qualsiasi ora del giorno e della notte. Tuttavia, l’ora migliore per immortalarla va dalle 8.30 alle 10.30, poco dopo l’alba.

Cosa vedere a Petra: il Tesoro

La Strada delle Facciate

Questo breve tratto di strada collega il Tesoro al Teatro e ospita circa 50 tombe e case nabatee. Tra queste solo un paio sono degne di nota. Per scoprire quali vi rimando alla vostra guida o a una lettura più approfondita.

Il Teatro

Il Teatro, in buone condizioni, conta 45 file e può ospitare fino a 3000 persone. L’orchestra è scavata nella roccia mentre la scena è andata quasi completamente distrutta.

Le Tombe Reali

Un altro luogo molto visitato e apprezzato da tutti i turisti sono le Tombe Reali, che si raggiungono attraverso una scalinata che parte nei pressi del teatro. Le più famose e meglio conservate sono la Tomba dell’Urnariconoscibile dall’enorme urna che sovrasta il timpano, la Tomba di Setacaratterizzata da straordinarie venature rosa, bianche e gialle e la Tomba del Palazzola più grande di Petra. Una volta sorpassate queste tombe il sentiero proseguiva verso la cima del Jabal al-Khubtha, punto panoramico famoso per le numerose foto del Tesoro scattate dall’alto. Purtroppo, a causa di numerosi incidenti, questo percorso è oggi chiuso al pubblico. Eh sì cari instagrammers, niente più foto panoramiche!

Cosa vedere a Petra: le Tombe Reali
Cosa vedere a Petra: le Tombe Reali

La Strada Colonnata

Ritornando nei pressi del Teatro, dopo la deviazione presso le Tombe Reali, potrete iniziare il vostro percorso lungo la Strada Colonnata, la via centrale di Petra costruita dai romani nel 106 d.C. Un tempo questa via era delimitata da colonne, arcate e torri laterali. Oggi ciò che ne resta è solo qualche rudere.

Il Grande Tempio

Sempre lungo la Strada Colonnata incontrerete il Grande Tempio, costruito nel I secolo a.C. e danneggiato gravemente dal terremoto. Al tempio si accede tramite una rampa che conduce a monumentali propilei e, dopo una seconda rampa, si arriva al cortile sacro delimitato da un triplo colonnato. Il tempio, in origine, era alto 18 mt e il recinto sacro misurava 40 per 28 mt. Ora per individuarlo serve molta immaginazione.

Il Tempio dei Leoni Alati e la Chiesa di Petra

Dal lato opposto rispetto al Grande Tempio, su una piccola collina, troviamo invece il Tempio dei Leoni Alati, dedicato alla Dea della fertilità Atargatis, e la Chiesa di Petra con spettacolari mosaici bizantini ben conservati.

Qasr al-Bint

Il sentiero principale termina con il Qasr al-Bint, un castello che rappresentava il maggior luogo di culto di tutta la città nabatea. Qui finisce il sentiero “classico” di 4 km che percorrono praticamente tutti e che dura circa un’ora ½ (solo andata). Lo step successivo, decisamente più faticoso, sarà quello di raggiungere il Monastero.

Il Monastero

Il Monastero è il secondo edificio più fotografato di tutto il sito storico ma, a mio avviso, è molto più bello del Tesoro che, ovviamente, si classifica al primo posto. Il primo motivo è la difficoltà nel raggiungerlo, che rende la sua visione ancora più “miracolosa”. Infatti, il sentiero che da Qasr al-Bint porta al Monastero è lungo circa 2,5 km ma prevede una faticosa salita con oltre 800 gradini. I più tonici dovrebbero impiegare circa 1h nella salita e 30/40 min nella discesa. In alternativa, potrete sempre salire sul dorso di un mulo. Io ho preferito percorrere la strada a piedi perché ero terrorizzata da questi animali che si arrampicavano sulle rocce: mi sembravano davvero in bilico!

Cosa vedere a Petra: il Monastero
Cosa vedere a Petra: il Monastero

Una volta in cima troverete un piccolo bar dove rifocillarvi e diversi punti panoramici con splendide vedute sul deserto del Wadi Araba. Il Monastero, così chiamato per il ritrovamento di numerose croci bizantine, fu costruito per ospitare le spoglie del Re Obodas.

Il ritorno

Per tornare al centro visitatori dovrete per forza ripercorrere tutto il Main Trail. Alla fine della giornata avrete percorso all’incirca 14 km.

Dove dormire a Petra

Adesso che abbiamo scoperto cosa vedere a Petra non ci resta che decidere dove dormire. La cittadina sorta nelle immediate vicinanze del sito storico si chiama Wadi Musa e, ovviamente, è completamente vocata al turismo.

Tra i numerosi alberghi presenti, se avete un buon budget, vi consiglio di sceglierne uno nei pressi del centro visitatori, in modo da raggiungere il sito a piedi. Io ho alloggiato al Petra Moon Luxury Hotel e mi sono trovata molto bene. La struttura è nuova, l’ambiente raffinato e le camere sono arredate con elementi di design. Ottima anche la colazione con una vastissima scelta sia dolce che salata e piatti preparati al momento. Per finire, la vista dalla mia camera o, in alternativa, dalla piscina sul tetto è qualcosa di sorprendente: potrete godervi un tramonto meraviglioso sul deserto del Wadi Araba.

Tramonto dalla camera del Petra Moon Luxury Hotel
Tramonto dalla camera del Petra Moon Luxury Hotel

Due alternative, la prima più costosa mentre la seconda meno impegnativa, sono il Mövenpick Resort Petra e il Petra Guest House.

Dove mangiare a Petra

Per concludere questo articolo su “cosa vedere a Petra” nel migliore dei modi voglio consigliarvi anche due ristoranti testati dalla sottoscritta nei quali ho mangiato divinamente spendendo al massimo 18 euroin due. Entrambi si trovano su Tourism Street e non servono alcolici. Falafel Time propone ottimi falafel, hummus e un piatto tipico chiamato Kibbeh, che consiglio vivamente. Il servizio è ottimo e alla fine della cena vi verrà servito un dolce di riso in omaggio davvero strepitoso. Sana’a El Yemen, consigliato da Trip Advisor, è un ristorante che serve ottimo pane arabo cotto al momento con tabbouleh, hummus e un altro piatto tipico chiamato fukharat. Personale gentilissimo e, anche qui, dolcetti offerti a fine pasto.

Ristorante Sana'a El Yemen
Ristorante Sana’a El Yemen

L'articolo Giordania: cosa vedere a Petra, itinerario di 1 giorno proviene da La geografia del mio cammino.

]]>
https://www.lageografiadelmiocammino.com/2024/01/30/giordania-cosa-vedere-a-petra-itinerario-di-1-giorno/feed/ 0
Visitare Atene: cosa vedere in 3 giorni https://www.lageografiadelmiocammino.com/2021/12/13/visitare-atene-cosa-vedere-in-3-giorni/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=visitare-atene-cosa-vedere-in-3-giorni https://www.lageografiadelmiocammino.com/2021/12/13/visitare-atene-cosa-vedere-in-3-giorni/#comments Mon, 13 Dec 2021 07:45:36 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=4685 Esiste e persiste un’Atene che vuole ricordare al mondo la sua illustre storia. Una storia che l’ha resa una delle capitali dell’arte e della cultura più importanti d’Europa; una storia che la lega alla nascita dei concetti di democrazia e educazione; una storia che la ricorda come un fiorente centro economico e di scambio. Tutto questo è Atene.

L'articolo Visitare Atene: cosa vedere in 3 giorni proviene da La geografia del mio cammino.

]]>
State programmando un viaggio nella capitale greca? In quest’articolo vi racconto cosa vedere ad Atene se avete a disposizione “solo” 3 giorni.

Partiamo da una doverosa premessa: sono stata ad Atene più volte nel corso della mia vita e ho avuto anche un fidanzato greco per qualche mese. Tuttavia, mancavo dalla capitale ellenica da oltre dieci anni e questo ritorno, in piena pandemia e con gli strascichi dell’enorme crisi economica che ha attanagliato la Grecia nell’ultimo decennio, è stato abbastanza traumatico.

Ho trovato una città profondamente cambiata, in cui il divario tra “ricchi” e “poveri” ha raggiunto un livello paragonabile ad alcune zone del Sud America. Se vi capiterà d’allontanarvi dal centro potrete facilmente imbattervi in giovani ragazzi buttati agli angoli della strada strafatti di droga. Inoltre, purtroppo, la città presenta moltissimi episodi di microcriminalità. Io stessa – mi spiace scriverlo qui – sono stata vittima di un tentativo di furto mentre ero seduta a un ristorante.

Esiste e persiste, però, un’Atene che vuole ricordare al mondo la sua illustre storia. Una storia che l’ha resa una delle capitali dell’arte e della cultura più importanti d’Europa; una storia che la lega alla nascita dei concetti di democrazia e educazione; una narrazione che la ricorda come un fiorente centro economico e di scambio. Tutto questo è Atene.

Visitare Atene: cosa vedere in 3 giorni
Visitare Atene: cosa vedere in 3 giorni

Atene: quando andare e quanto tempo dedicarle

Atene può essere visitata in qualsiasi mese dell’anno. Per molti turisti è semplicemente una meta da cui partire alla scoperta di altre località della Grecia Continentale: Meteore, Penisola Calcidica o Penisola del Pelion, ad esempio. Gli europei la prendono d’assalto a Luglio e Agosto ma i mesi migliori per viverne e comprenderne la vera essenza vanno da Aprile a Giugno e da Settembre a Novembre, quando la città e gli ateniesi portano avanti la loro routine quotidiana. Per ammirarla in tutto il suo splendore vi serviranno almeno tre giorni. Non ci resta quindi che scoprire insieme cosa vedere ad Atene, capitale della Grecia.

Cosa vedere ad Atene: 15 luoghi turistici da non perdere

1. L’Acropoli di Atene e il Partenone

Il primo luogo turistico della città di Atene non richiede molte presentazioni. È tra i siti Patrimonio dell’Umanità UNESCO più visitati di tutta Europa. Il suo monumento più famoso – il Partenone – è certamente il più fotografato di tutta la Grecia. Sto parlando dell’Acropoli e dei suoi numerosi punti d’interesse:

  • L’Eretteo e il Portico delle Cariatidi
  • Il Tempio di Atena Nike
  • Il Teatro di Dionisio
  • L’Odeon di Erode Attico

Costo del biglietto: 20 euro

Biglietto combinato: il mio consiglio è d’acquistare un biglietto combinato al costo di 30 euro che include l’accesso all’Acropoli e ad altri 5 siti storici della città: Antica Agorà, Libreria di Adriano, Tempio di Zeus Olimpico, Agorà Romana, Ceramico.

L'acropoli e il Portico delle Cariatidi
L’acropoli e il Portico delle Cariatidi

2. Il Museo dell’Acropoli

Il Museo dell’Acropoli contiene numerosi reperti storici rinvenuti all’interno del sito. Situata a 300 mt dall’Acropoli, la struttura museale in acciaio, vetro e cemento occupa una superficie di 14.000 mq e custodisce circa 4000 reperti storici. L’ultimo piano del museo vanta un meraviglioso panorama sul Partenone.

Costo del biglietto: 10 euro

3. Piazza Syntagma

Syntagma è la piazza più celebre d’Atene per via della presenza del Parlamento e del monumento del Milite Ignoto. Di fronte a quest’edificio si svolgono manifestazioni, eventi e ritrovi di ogni genere. L’attrattiva principale è il cambio della guardia, che avviene ogni ora. I soldati – vestiti con gonne, collant e scarpe bizzarre – mettono in scena un balletto sincronizzato abbastanza strambo.

Piazza Syntagma e il cambio della guardia
Piazza Syntagma e il cambio della guardia

4. Il Museo Archeologico Nazionale

Il Museo Archeologico Nazionale di Atene raccoglie migliaia d’oggetti antichi che coprono un periodo storico che va dal Neolitico all’Epoca Romana. La maggior parte di questi reperti si riferisce alla cultura greca ma troverete anche delle testimonianze dell’antico Egitto. I pezzi più importanti sono:

  • La maschera d’oro di Agamennone
  • La statua di Zeus
  • La statua di Atena Varvakeion

Costo del biglietto: 12 euro

5. Via Ermou

Via Ermou è una delle strade più famose e commerciali di tutta Atene. Qui troverete brand noti al grande pubblico come H&M, Zara, Stradivarius, etc.. Inoltre, camminando e facendovi largo tra la folla, incrocerete sicuramente la chiesa bizantina di Panagia Kapnikarea.

Via Ermou, Chiesa di Panagia Kapnikarea
Via Ermou, Chiesa di Panagia Kapnikarea

6. L’Antica Agorà

L’Agorà era la piazza principale dell’antica Atene: centro culturale, politico e sociale della città. Oggi ne sono sopravvissuti solo alcuni resti. L’unica costruzione rimasta “in piedi” è il Tempio di Efesti, edificato nel 449 a.C.

La visita dell’Antica Agorà è inclusa nel biglietto combinato da 30€.

7. Il quartiere di Monastiraki

Monastiraki è la piazza più suggestiva e fotografata d’Atene. Da qui potrete godere di uno scorcio panoramico sull’Acropoli. L’attrazione principale della piazza è una chiesa bizantina del X secolo. Il quartiere di Monastiraki assomiglia a un souk marocchino. Le bancarelle vendono souvenir, oggetti d’antiquariato, vestiti, vecchi vinili e gioielli. La domenica, inoltre, viene allestito un mercato delle pulci molto amato dagli ateniesi.

Piazza Monastiraki
Piazza Monastiraki

8. Il quartiere di Plaka

Nella lista di “cosa vedere” ad Atene non può mancare un giretto nel quartiere di Plaka, il più antico della città. Ubicato ai piedi dell’Acropoli, Plaka è un groviglio di vicoli e costruzioni bizantine intervallate da piccoli cortili e giardini. Qui troverete ristorantini turistici, negozi di souvenir e qualche locale frequentato da giovani ateniesi. Mentre passeggiate cercate via Stratanos e dirigetevi verso il quartiere di Anaflotika che, con le sue case bianche, vi farà sentire come su un’isola greca. Infine, per gli appassionati di musica, a Plaka è presente un Museo degli Strumenti Musicali.

9. Monte Licabetto

Molti ristoranti, bar e attrazioni turistiche di Atene si vantano di avere “la migliore vista” della città sull’Acropoli. Tuttavia l’unico punto panoramico che può sostenere questo primato è il Monte Licabetto. Collocato 272 mt sopra il livello del mare, questo monte – che in realtà è una collina – regala un panorama a 360° su tutta la città e, ovviamente, anche sul Partenone. Per raggiungerlo vi basterà prendere la funicolare che parte da Kolonaki, poco distante da piazza Syntagma. In cima troverete anche la Cappella ortodossa di San Giorgio e un paio di punti ristoro.

Monte Licabetto
Monte Licabetto

10. L’Agorà Romana

L’Agorà Romana, conosciuta anche come Foro Romano, è un sito storico edificato tra il 19 e l’11 a.C. da Augusto e Giulio Cesare. All’epoca ospitava uno spazio di 100 mq ed era dedicato alle attività commerciali. Oggi ciò che ne rimane sono:

  • La Porta di Atena Arquegetis, con le sue colonne doriche
  • La Torre dei Venti, utilizzata come orologio solare
  • La Moschea di Fethiye
  • Le latrine pubbliche

La visita dell’Agorà Romana è inclusa nel biglietto combinato da 30€.

11. Lo Stadio Panathinaiko

Lo Stadio Panathinaiko fu costruito nel IV secolo a.C. per ospitare gli Antichi Giochi Panatenici, un evento sportivo simile alle attuali Olimpiadi. In questo luogo si svolgevano gare di atletica, lotta e sollevamento pesi. In epoca romana, invece, al suo interno furono organizzati combattimenti tra gladiatori. Originariamente questa struttura fu interamente edificata in legno ma, alcuni secoli dopo, fu ricostruita in marmo bianco e – nel XIX secolo – ospitò la prima edizione dei Giochi Olimpici Moderni. Oggi è possibile visitare l’interno dello stadio.

Costo del biglietto: 7 euro

Stadio Panathinaiko
Stadio Panathinaiko

12. Il Museo Benaki

Il Museo Benaki ospita reperti e opere d’arte che coprono un arco temporale compreso tra il Neolitico e i primi anni del Novecento. L’edificio apparteneva ad Antonis Benaki, un collezionista appassionato d’arte e cultura ellenica. Al suo interno troverete armi, manufatti, gioielli, vasellame e mosaici. Oltre agli spazi dedicati alla cultura, il Museo Benaki ospita anche un bel ristorante.

Costo del biglietto: 12 euro

13. La fondazione Basil & Elise Goulandris

Inaugurato il 2 ottobre 2019, questo spazio museale d’arte moderna e contemporanea appartiene all’armatore greco Basil Goulandris e alla moglie Elise, entrambi scomparsi. La meravigliosa collezione della fondazione annovera opere di Van Gogh, Monet, Degas, Rodin, Picasso, Mirò e Cézanne. Il museo è sviluppato su 6 piani per una superficie totale pari a circa 7250 mq.

Costo del biglietto: 12 euro

Alcune opere della fondazione Basil & Elise Goulandris
Alcune opere della fondazione Basil & Elise Goulandris

14. La biblioteca di Adriano

La biblioteca di Adriano si trova in pieno centro storico, a pochi passi dall’Agorà Romana. In passato era un luogo di cultura e apprendimento in cui oratori e scrittori esercitavano la loro professione. Oggi quel che ne resta sono perlopiù macerie: colonne corinzie, portici e piccole incisioni. Visitatela solo se deciderete di acquistare il biglietto combinato. In alternativa andrà benissimo vederla dall’esterno.

La visita dell’Agorà Romana è inclusa nel biglietto combinato da 30€.

I resti della Biblioteca di Adriano
I resti della Biblioteca di Adriano

15. La Street Art

Quando vi chiederete “cosa vedere” ad Atene ricordatevi che questa città non annovera solo templi e reperti storici. La capitale ellenica nasconde anche molte opere di street art, nate soprattutto come strumento di protesta contro le scelte del governo. I quartieri in cui scovare i più bei graffiti della città sono Psiri e Exarcia: il primo è molto centrale, nella zona trendy di Atene; il secondo è più periferico, nella zona anarchica di Atene.

Atene e la Street Art
Atene e la Street Art

Termina qui il nostro viaggio nella capitale ellenica. Adesso che sapete cosa vedere ad Atene non vi resta che scoprirne i migliori ristoranti, hotel e locali notturni.

L'articolo Visitare Atene: cosa vedere in 3 giorni proviene da La geografia del mio cammino.

]]>
https://www.lageografiadelmiocammino.com/2021/12/13/visitare-atene-cosa-vedere-in-3-giorni/feed/ 1
Grecia on the road: le Meteore https://www.lageografiadelmiocammino.com/2021/09/02/grecia-on-the-road-le-meteore/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=grecia-on-the-road-le-meteore https://www.lageografiadelmiocammino.com/2021/09/02/grecia-on-the-road-le-meteore/#comments Thu, 02 Sep 2021 09:42:40 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=4400 Durante il mio viaggio “on the road” in Grecia non poteva mancare una sosta alle Meteore, uno dei siti più famosi e visitati di tutto il Paese. Le Meteore sorgono in un luogo abbastanza isolato nel bel mezzo della Grecia Continentale, in Tessaglia, e sono entrate a far parte del Patrimonio UNESCO nel 1988. Si tratta di 24 pinnacoli di roccia levigata alti centinaia di metri sui quali sono stati costruiti dei monasteri ortodossi, che sembrano quindi sospesi nel vuoto.

L'articolo Grecia on the road: le Meteore proviene da La geografia del mio cammino.

]]>
Durante il mio viaggio “on the road” in Grecia non poteva mancare una sosta alle Meteore, uno dei siti più famosi e visitati di tutto il Paese. Le Meteore sorgono in un luogo abbastanza isolato nel bel mezzo della Grecia Continentale, in Tessaglia, e sono entrate a far parte del Patrimonio UNESCO nel 1988.

Ma cosa sono le Meteore? Si tratta di 24 pinnacoli di roccia levigata alti centinaia di metri sui quali sono stati costruiti dei monasteri ortodossi, che sembrano quindi sospesi nel vuoto.

La storia delle Meteore

La teoria più accreditata sulla formazione di queste pareti di roccia è che derivino da sedimentazioni marine stratificate che, in seguito al ritiro del mare e a movimenti della crosta terreste, abbiano creato questi pinnacoli, levigati nel corso degli anni dal vento e dagli agenti atmosferici.

Nell’XI secolo arrivarono i primi eremiti che si stabilirono “rudimentalmente” su queste formazioni rocciose per pregare e isolarsi dal resto del mondo. Fu solo nel XIV secolo che gli stessi monaci iniziarono a costruire i primi centri di culto.

Inizialmente queste strutture religiose sospese erano raggiungibili solo tramite corde e montacarichi. Nel 1925 i monaci iniziarono a scavare dei gradini nella roccia per rendere l’accesso ai monasteri meno rischioso.

Dei 24 monasteri originari ne rimangono “in vita” solo sei. Gli altri sono stati distrutti o abbandonati.

Grecia on the road: le Meteore
Grecia on the road: le Meteore

I sei monasteri ancora attivi

Tutti e sei i monasteri ancora attivi sono visitabili. Dichiarati patrimonio dell’Unesco, queste strutture religiose hanno tutte un’ossatura simile: ingresso tramite ripide scalinate, una chiesa centrale e diversi ambienti collaterali dove ha luogo la vita dei monaci. Nei siti troverete affreschi, musei ma soprattutto panorami che vi lasceranno senza fiato. A seguire una breve descrizione di ognuno di questi edifici religiosi, in ordine d’importanza “soggettiva” e personale.

1.     Monastero di Mégalo Méteoro (Gran Meteora)

Il primo monastero che vi consiglio di visitare è quello di Mégalo Méteoro, chiamato anche Monastero della Trasfigurazione di Gesù o Gran Meteora. Fu il primo edificio religioso ad essere eretto sui pinnacoli delle Meteore, all’inizio del XIV secolo, da Sant’Atanasio. Mégalo Méteoro è anche il monastero più alto e più ricco: raggiunge i 613 metri d’altitudine e conserva al suo interno alcuni dei più bei dipinti, testi e reperti bizantini che si possano trovare in tutta la Grecia. Per gli appassionati di fotografia: da qui si possono fare meravigliosi scatti al Monastero di Varlaam.

Il monastero è aperto dalle 9:30 alle 15:00 (estate). È chiuso il martedì e il mercoledì.

Monastero di Mégalo Méteoro (Gran Meteora)
Monastero di Mégalo Méteoro (Gran Meteora)

2.     Monastero di Roussànou

Il secondo monastero che merita una visita approfondita è quello di Roussànou. Molto più semplice rispetto alla Gran Meteora, qui si respira un’atmosfera decisamente più autentica e spirituale. Fu fondato nella seconda metà del XIV secolo e fu dedicato a Santa Barbara. La chiesa contiene meravigliosi dipinti murali intervallati da iconostasi in legno. Visto dall’esterno questo monastero sembra davvero un tutt’uno con la roccia ed è l’unico dei sei edifici a non avere terrazze o ambienti aperti. Roussànou è abitato e gestito unicamente da donne e al suo interno troverete un piccolo negozietto che vende conserve e altri beni alimentari prodotti dalle monache.

Il monastero è aperto dalle 10:00 alle 16:00 (estate). È chiuso il mercoledì.

Monastero di Roussànou
Monastero di Roussànou

3.     Monastero di Agia Triada (Santa Trinità)

Il terzo monastero in ordine d’importanza “soggettiva” è quello di Agia Triada, chiamato anche Monastero della Santa Trinità. Fu fondato dal monaco Dometion nel XV secolo e si erge ad un’altezza di circa 400 metri. A renderlo così famoso è stato il film di James Bond “Solo per i tuoi occhi” che l’ha scelto come location di diverse scene. Raggiungerlo non è semplicissimo. Tra i sei monasteri questo è il più impervio perché bisogna salire circa 150 gradini scavati nella roccia. La chiesa conserva splendidi affreschi del XVII secolo ma il motivo principale per visitarlo è dato dalla vista panoramica sulle altre Meteore e sulla città di Kalambaka.

Il monastero è aperto dalle 09:00 alle 17:00 (estate). È chiuso il giovedì.

4.     Monastero di Varlaam

Il quarto monastero di cui voglio parlarvi è quello di Vaarlam, risalente al XVI secolo e secondo per ampiezza solo al vicino Mégalo Méteoro. Al suo interno troverete splendidi affreschi post-bizantini, reliquie, croci in legno e manoscritti preziosissimi. Potrete infine godere di una magnifica vista sulla Gran Meteora e sul Monastero di Roussànou. Rispetto ai tre precedenti edifici questo potrebbe sembrare un po’ artefatto ma l’effetto è dovuto principalmente alla sua ristrutturazione.

Il monastero è aperto dalle 09:00 alle 16:00 (estate). È chiuso il venerdì.

Monastero di Varlaam
Monastero di Varlaam

5.     Monastero di Agios Stefanos

Il quinto monastero appartenente al circuito delle Meteore è quello di Agios Stefanos, Santo Stefano per noi italiani. Si trova a 1,5 km da Agia Triada ed è l’edificio più facilmente accessibile perché lo si raggiunge tramite un ponticello che non prevede scalinate. Il monastero di Agios Stefanos è esclusivamente femminile e conserva al suo interno due piccole chiese.

Il monastero è aperto dalle 09:30 alle 13:30  e dalle 15:30 alle 17:30 (estate). È chiuso il lunedì.

Monastero di Agios Stefanos
Monastero di Agios Stefanos

6.     Monastero di Agios Nikolaos

L’ultimo monastero della lista è quello dedicato ad Agios Nikolaos (San Nicola). Questa struttura è una delle meno visitate, vuoi per gli orari ridotti o per la posizione meno elevata rispetto agli altri cinque edifici. Fu costruito all’inizio del XVI secolo e si sviluppa su due livelli: al primo piano troverete una minuscola cappella affrescata mentre al secondo piano ammirerete la chiesa di San Nicola. Questo monastero, tuttavia, è più iconico se visto e fotografato dall’esterno perché le sue mura sono un tutt’uno con la roccia e lo elevano tra pietra e cielo.

Il monastero è aperto dalle 09:00 alle 15:30 (estate). È chiuso il venerdì.

Monastero di Agios Nikolaos
Monastero di Agios Nikolaos

Quello che dovete sapere sulle Meteore

Come arrivare

Per raggiungere il sito vi consiglio di noleggiare un’auto. Le Meteore sono una tappa “obbligatoria” se decidete di visitare la Grecia Settentrionale: distano 4 ore ½ di macchina da Atene e 3 ore da Salonicco. Una valida alternativa all’automobile è rappresentata dai bus – in partenza dalle principali città greche – mentre sconsiglio il treno per via dei tanti cambi.

Come muoversi

Una volta giunti a Kalambaka, l’unico vero punto di partenza dal quale scoprire le Meteore, potrete raggiungere gli edifici religiosi in auto o tramite bus di linea. I mezzi pubblici vi lasceranno alla Gran Meteora e da lì dovrete spostarvi a piedi. Un’altra alternativa è rappresentata dagli antichi sentieri percorsi dai monaci ma dovrete essere attrezzati e allenati. Il sentiero più famoso e battuto è quello che parte da Kalambaka e arriva al Monastero di Agia Triada.

Quanto tempo fermarsi

Per visitare tutti i monasteri potrebbe bastare una giornata, soprattutto nel periodo estivo quando gli orari d’apertura sono prolungati. Considerate circa 45 min di permanenza per ogni edificio.

Grecia on the road: le Meteore
Grecia on the road: le Meteore

Quando andare

Non ci sono stagioni ideali per visitare le Meteore. Io mi trovavo in Grecia in piena estate e nel bel mezzo della stagione turistica ma, ciò nonostante, non ho trovato affollamenti o file fuori dai monasteri. L’unica discriminante sono le temperature elevate. Per questo motivo forse sarebbe meglio privilegiare i mesi primaverili o autunnali.

Ingressi e parcheggi

L’ingresso ad ogni singolo monastero costa 3 € per un totale di 18 €. Non esistono biglietti cumulativi. I parcheggi sono gratuiti.

Abbigliamento

All’interno dei siti religiosi le donne dovranno sempre indossare una gonna lunga e avere le spalle coperte; gli uomini dovranno indossare pantaloni lunghi. Qualora non abbiate un abbigliamento adeguato vi verranno venduti dei parei alla modica cifra di 3 €.

Fotografie

Per gli amanti della fotografia le Meteore rappresentano un vero e proprio paradiso: vi verrà voglia di fermarvi in ogni punto panoramico, arrampicarvi sulle rocce a strapiombo e scattare centinaia di foto. L’orario migliore per immortalarle è, ovviamente, il calar del sole. Prestate molta attenzione a dove mettete i piedi perché i punti panoramici non hanno protezioni.

Monastero di Roussànou al tramonto
Monastero di Roussànou al tramonto

Dove dormire e dove mangiare

Se state cercando una location dove dormire e un ristorante dove cenare nei presi delle Meteore, in Grecia, non vi resta che digitare su Google la parola Kalambaka. Questa cittadina vive unicamente di turismo e propone decine di strutture per tutte le tasche, in grado di soddisfare qualsiasi richiesta. Una doverosa premessa: questo villaggio non è propriamente “bellissimo” ma assolve dignitosamente il suo compitino.

Tra le decine di ristoranti, tutti turistici, consiglio di prenotare un tavolo al Meteoron Panorama che offre meravigliose e romantiche vedute sulle Meteore illuminate. Oltre allo scenario indimenticabile potrete ordinare dell’ottima carne allevata a km zero. Buono anche il servizio e la carta dei vini. Unica pecca: il prezzo un pochino elevato rispetto alla media dei ristoranti greci.

Ristoante Meteoron Panorama
Ristorante Meteoron Panorama

Le strutture alberghiere sono tutte molto datate. A puro titolo informativo vi segnalo che io ho soggiornato al Divani Meteora Hotel, un gigantesco casermone sulla strada principale di Kalambaka. A dispetto della facciata, le camere erano pulite e silenziose e la colazione ottima. Una struttura affidabile con un buon rapporto qualità/prezzo.

Grecia on the road: le Meteore
Grecia on the road: le Meteore

Si conclude qui la mia breve sosta alle Meteore. Se, come me, avete intenzione proseguire il vostro viaggio attraverso la Grecia Settentrionale non perdetevi gli articoli su Salonicco e Penisola Calcidica. Se, invece, preferite le grandi città non vi resta che leggere i miei consigli sulla città di Atene.

L'articolo Grecia on the road: le Meteore proviene da La geografia del mio cammino.

]]>
https://www.lageografiadelmiocammino.com/2021/09/02/grecia-on-the-road-le-meteore/feed/ 2
MATERA: cosa vedere nella terza città più antica del mondo https://www.lageografiadelmiocammino.com/2021/06/18/matera-cosa-vedere-nella-terza-citta-piu-antica-del-mondo/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=matera-cosa-vedere-nella-terza-citta-piu-antica-del-mondo https://www.lageografiadelmiocammino.com/2021/06/18/matera-cosa-vedere-nella-terza-citta-piu-antica-del-mondo/#comments Fri, 18 Jun 2021 16:32:15 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=4267 Matera è al terzo posto tra le città più antiche del mondo, dopo Aleppo e Gerico. In quest’articolo vi racconterò cosa vedere in quella che viene sopranominata “la Città dei Sassi”, dove “le strade sono tetti e i tetti sono strade” e dove “le case sono scavate nella roccia e costruite con la roccia” grazie alla sapiente alternanza di un’architettura in negativo e in positivo. Matera rappresenta uno straordinario esempio di come l’uomo ha saputo adattare la natura alle proprie esigenze di vita.

L'articolo MATERA: cosa vedere nella terza città più antica del mondo proviene da La geografia del mio cammino.

]]>
Matera è al terzo posto tra le città più antiche del mondo, dopo Aleppo e Gerico. In quest’articolo vi racconterò cosa vedere in quella che viene sopranominata “la Città dei Sassi”, dove “le strade sono tetti e i tetti sono strade” e dove “le case sono scavate nella roccia e costruite con la roccia” grazie alla sapiente alternanza di un’architettura in negativo e in positivo. Matera rappresenta uno straordinario esempio di come l’uomo ha saputo adattare la natura alle proprie esigenze di vita.

Matera sorge 400 mt sopra il livello del mare, nel punto d’incontro fra due suoli molto diversi: le murge (dal latino roccia)  e le colline. La Murgia Materana è stata modellata dal fenomeno carsico, che ha creato un canyon e ha reso Matera una delle città paesaggisticamente più atipiche e straordinarie d’Europa e, forse, anche del mondo. Le rocce, contrariamente a quanto si possa pensare, non sono di tufo ma calcaree.

Matera all'ora del tramonto
Matera all’ora del tramonto

Matera è stata scelta come set cinematografico di moltissimi film italiani e internazionali. Una delle vie più belle e famose della città, con scorci mozzafiato, è Via Muro. Qui sono state girate moltissime scene della passione di Cristo mentre nella Murgia è stata ripresa la scena della Crocifissione, sempre legata al famoso film di Mel Gibson. Tuttavia, il primo regista che scelse Matera come set cinematografico fu Pierpaolo Pasolini che girò qui Il Vangelo secondo Matteo e descrisse Matera come “ferocemente antica”. Da allora furono prodotte decine di film tra cui l’attesissimo 007 No Time to Die che uscirà nei prossimi mesi.

Una storia di riscatto e redenzione

I primi villaggi e le prime presenze umane sedentarie risalgono al Neolitico. Nel 700 a.C. – con l’arrivo dei greci – iniziarono a nascere le prime grotte, che poi aumentarono durante gli anni delle invasioni barbariche (dal 166 al 476 d.C.). Le case caverna servivano soprattutto come strumento difensivo. Dal 1200 iniziarono a svilupparsi contemporaneamente il “barisano” e il “caveoso” e, solo in seguito, la “civitas” ovvero la prima città.

Intorno al 1800 Giuseppe Bonaparte, fratello di Napoleone e Re delle Due Sicilie, trasferì la capitale da Matera a Potenza, facendo così arretrare nuovamente la città. Fino agli anni 30 a Matera non esistevano le strade e il paese era sprovvisto di corrente elettrica. Inoltre, il canyon era una fogna a cielo aperto. Il primo che tentò di sistemare le cose fu Mussolini.

Nel 1943 il romanzo di Carlo Levi “Cristo si è fermato a Eboli” smosse le coscienze.  L’autore descriveva Matera con queste parole: “Chiunque veda Matera non può non restarne colpito tanto è espressiva e toccante la sua dolente bellezza”.

Nel 1952 De Gasperi visitò Matera e l’additò come “vergogna d’Italia”. Poco dopo fece una legge per il risanamento dei sassi. Più di 30.000 persone furono costrette, alcune contro il loro volere, a lasciare le case caverne e stabilirsi nella parte alta, dove vennero costruite delle case popolari. Non fu facile mandare via gli abitanti. I sassi divennero poi del demanio. Oggi per il 30% appartengono a privati mentre per il restante 70% vengono affittati a coloro che siano in grado di presentare un progetto di riqualificazione.

Nel 1993 a Cartagena, grazie soprattutto agli scritti di Pietro Laureano che studiò il sistema materano di raccolta delle acque, Matera divenne Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Il riscatto della città fu completato il 17 ottobre 2014, quando Matera divenne la Capitale Europea della Cultura 2019.

Matera, Basilicata
Matera, Basilicata

Informazioni logistiche su Matera

Come muoversi in città

Matera è una città che va visitata inerpicandosi tra le sue strade, scavate nella roccia, in salita e in discesa. Per questo motivo è necessario indossare scarpe da ginnastica e prepararsi a camminare tanto. Se proprio non riuscirete a tornare in albergo sappiate che in paese potreste trovare qualche Ape Car disposta ad aiutarvi.

Quando andare

Matera può essere visitata tutto l’anno, anche se personalmente vi sconsiglio i mesi più caldi ovvero luglio e agosto. Le stagioni migliori sono sicuramente quelle primaverili e autunnali. Tuttavia, il periodo più suggestivo è quello che precede il Natale. A dicembre, infatti, la città organizza un “Presepe vivente nei Sassi” con più di mille figuranti. Vi suggerisco di vederlo almeno una volta nella vita.

Come arrivare a Matera

L’aeroporto più vicino è quello di Bari Palese che dista meno di 60 km dalla città. Da lì potrete noleggiare un’autoche però sarà completamente inutile per vedere Matera– oppure usufruire del servizio bus navetta di Pugliairbus.

Guida turistica

Pur non essendo una “fan” delle guide turistiche, vi posso assicurare che Matera merita d’essere visitata con una persona competente che ve n’illustri la storia e gli aneddoti. La guida più preparata e simpatica di tutta la città è senza dubbio Giulio. Per prenotarvi mandategli un messaggino al numero +39 320.8214680. Non ve ne pentirete.

On the road verso Matera
On the road verso Matera

Cosa vedere a Matera

1. Belvedere di Matera

Una delle prime cose da vedere arrivando a Matera è il suo famosissimo “Belvedere”. Il punto d’osservazione si trova all’interno del Parco Archeologico Naturale della Murgia Materana e si può raggiungere in due modi: se avete un’automobile potrete arrivaci “dall’alto”, percorrendo una strada asfaltata; se invece non siete automuniti potrete transitare sul sentiero che parte dalla città. Un trekking vi porterà nel cuore del canyon: attraverserete un ponte tibetano e inizierete a salire lungo un sentiero roccioso che vi guiderà fino in cima alla gravina. Da qui potrete ammirare Matera in tutto il suo splendore. Il mio consiglio è di raggiungere il Belvedere all’ora del tramonto per osservare il sole nascondersi dietro la Città dei Sassi.

Il belvedere della città di Matera
Il belvedere della città di Matera

2. Chiese Rupestri

All’interno del Parco Archeologico Naturale della Murgia non troverete solo il Belvedere ma anche delle meravigliose chiese rupestri. Le chiese rupestri sono dei veri e propri luoghi di culto incastonati nella roccia. Non a caso la parola ”rupestre” deriva da rupe, sinonimo di roccia. Molte di queste strutture conservano ancora oggi dei meravigliosi affreschi. La più importante è senza dubbio la Cripta del Peccato Originale, sopranominata anche Cappella Sistina dell’arte rupestre per via del suo interno completamente affrescato con colori brillanti.

Parco Archeologico Naturale della Murgia Materana
Parco Archeologico Naturale della Murgia Materana

3. Casa Noha

Casa Noha è un sito archeologico di proprietà del FAI, all’interno del quale viene proiettato, sulle pareti, un cortometraggio di 25 min che racconta la storia di Matera. Una buona opportunità per capire meglio i sassi e le persone che vi abitavano. Tra le cose da vedere a Matera è certamente una di quelle che visiterei per prima perché vi permetterà di osservare la città con altri occhi.

4. Sasso Barisano

La zona soprannominata Sasso Barisano si chiama in questo modo perché guarda a Oriente ed è diretta verso Bari. Quest’area è da sempre la più “ricca e glamour” di Matera. Qui troverete boutique hotel, ristoranti, botteghe artigianali e gallerie d’arte.

Cosa vedere in questa parte di Matera? Sicuramente la Chiesa di San Pietro Barisano, splendido esempio di costruzione scavata nella roccia e rivestita con la stessa roccia recuperata dagli scavi; e il Convento di Sant’Agostino, costruito nel 1591 in una posizione molto panoramica.

Cosa vedere a Matera: Sasso Barisano
Cosa vedere a Matera: Sasso Barisano

5. Sasso Caveoso

La zona soprannominata Sasso Caveoso, orientata verso sud, prende il nome dalla città di Montescaglioso, nota nel medioevo come Mons Caveous. Quest’area è da sempre la più “povera” ma allo stesso tempo la più caratteristica di tutta Matera. Qui troverete decine di grotte scavate nel calcare – dove hanno vissuto molti materani fino all’arrivo di De Gasperi – e altrettante chiese rupestri – dove hanno abitato moltissimi monaci di clausura, morti giovani anche per le condizioni precarie in cui vivevano.

Cosa vedere in questa parte di Matera? Io partirei da Piazza San Pietro Caveoso, con l’omonima chiesa che affaccia sulla Murgia; poi visiterei le chiesette rupestri della Madonna de Idris e di San Giovanni in Monterrone; infine mi dedicherei al Convinicio di Sant’Antonio per poi perdermi nei vicoli senza una meta precisa.

Cosa vedere a Matera: la chiesa rupestre della Madonna de Idris
Cosa vedere a Matera: chiesa rupestre della Madonna de Idris

6. Civita

La Civita è il primo insediamento di Matera e si sviluppa sul punto più alto della città. In passato era racchiusa all’interno di mura difensive e per entrarci bisognava pagare un dazio.

Cosa vedere in questa parte di Matera? Il vostro tour potrebbe iniziare dalla Chiesa di San Francesco d’Assisi per poi continuare nella famosa Piazza del Sedile, che fino al 1200 era adibita a mercato comunale per poi diventare il centro politico e amministrativo della città; dirigetevi poi verso la Cattedrale – in stile romanico pugliese all’esterno e barocco all’interno – voluta da Papa Urbano VI e inaugurata nel 1270; infine visitate Piazzetta Pascoli e la sua “terrazza panoramica” dalla quale ammirare uno degli scorci più belli sul Sasso Caveoso.

Cosa vedere a Matera: la Cattedrale
Cosa vedere a Matera: la Cattedrale

7. Casa Grotta

Non potrete andarvene da Matera senza aver visitato almeno una Casa Grotta. Io, per non farmi mancare nulla, ci ho anche dormito ma di questo ve né parlerò più avanti. Entrare in queste strutture vi farà rendere conto di come hanno vissuto molti materani fino al 1900. Queste caverne ospitavano intere famiglie che condividevano lo spazio, già molto ridotto, con i loro animali d’allevamento (maiali, polli, muli). Le condizioni igieniche erano quindi precarie. Gli animali servivano ad assicurare calore e cibo perché nelle grotte non era presente la corrente elettrica. Oltre a questo, per molti anni, è mancata anche l’acqua e un sistema fognario.

Cosa vedere a Matera: Casa Grotta
Cosa vedere a Matera: Casa Grotta

8. MUSMA

Il MUSMA è un museo quasi interamente dedicato alla scultura, ubicato in un Palazzo Grotta scavato nel XVII secolo e poi ristrutturato. Vale la pena di pagare l’ingresso anche solo per visitarne la costruzione. Le 350 opere esposte non sono indimenticabili ma troverete comunque qualche artista degno di nota.

9. Palombaro Lungo

Matera è diventata Patrimonio dell’Umanità soprattutto per via del suo processo di raccolta delle acque. Scavando nella roccia, i materani hanno creato un acquedotto e un sistema di vasi comunicanti, dall’alto verso il basso, degno dei migliori ingegneri idraulici. Inoltre il “cocciopesto”,ovvero una malta rossastra, ha permesso l’impermeabilizzazione dei canali. Per rendervi conto di quest’opera grandiosa non vi resta che visitare il Palombaro Lungo, ovvero la grande cisterna scavata sotto Piazza Vittorio e utilizzata per raccogliere l’acqua potabile. Un percorso a 17 mt di profondità che vi consentirà d’ammirare e comprendere questa “cattedrale d’acqua”.

10. Castello Tramontano

Il Castello del Conte Tramontano, in stile aragonese, sovrasta il centro storico di Matera. La fortezza non fu mai completata perché il proprietario, nobile e mercante, si fece moltissimi nemici tra la popolazione e un bel giorno venne ucciso dagli stessi abitanti di Matera, stanchi dei suoi soprusi, a pochi passi dalla Cattedrale.

Dove dormire a Matera

Per vivere davvero appieno la città di Matera vi consiglio di trascorrere almeno una notte in una Casa Grotta “ristrutturata”. Ci sono diversi alberghi in grado di farvi rivivere quest’esperienza ma il più caratteristico è sicuramente il Sextantio, un progetto culturale di recupero conservativo di 18 grotte, trasformate in altrettante stanze, e di una chiesa rupreste, trasformata in sala colazioni. Tutto il complesso – soprannominato “Grotte della Civita” – è situato nel Sasso Barisano, in una posizione strategica per raggiungere quasi tutte le attrazioni turistiche di Matera e per ammirare il panorama sul Parco della Murgia.

Sextantio, l'albergo diffuso più bello di Matera
Sextantio, l’albergo diffuso più bello di Matera

Io ho dormito nella stanza numero 17, una caverna di circa 35 mq con una vasca ubicata nella zona notte. L’arredamento ha cercato di preservare quelle che erano le peculiarità delle Case Grotte: mancanza di finestre, illuminazione soffusa, candele, coperte di lino grezzo, caraffa d’acqua, ambienti non separati e mobili in legno. Tuttavia, l’esperienza più indimenticabile è stata fare colazione in un’antica Chiesa Rupestre del XIII Secolo. Un contesto mistico nel quale gli ospiti dell’albergo diffuso possono degustare il rinomato pane di Matera, focacce appena sfornate, dolci della tradizione fatti in casa, frutta fresca di stagione, mozzarelle, ricotta, yogurt bianco e deliziose marmellate. Un pieno d’energia per tutta la giornata.

Sextantio, l'albergo diffuso più bello di Matera
Sextantio, l’albergo diffuso più bello di Matera

Completano l’offerta cortesia del personale, pulizia e aree comuni curate in ogni minimo dettaglio. L’albergo diffuso non è raggiungibile in auto ma possiede un servizio navetta molto efficiente.

Dove mangiare a Matera

Negli ultimi anni Matera si è riempita di locali troppo turistici. Per questo motivo vorrei consigliarvi un paio di ristoranti che possono fare davvero la differenza. Il primo si chiama Zio Ninì e si trova nei pressi di Piazza del Sedile. Qui potrete pranzare con i veri piatti della tradizione lucana: cialledda, bruschetta con ricotta e peperoni cruschi, zuppa di fave e cicoria e l’immancabile birra lucana. Prezzi ottimi e servizio eccellente.

Ristorante Zio Ninì
Ristorante Zio Ninì

Il secondo ristorante che vorrei consigliarvi si chiama La Gattabuia. Nonostante la “perdita” della nostra prenotazione, la mancanza del vino che avevamo scelto e l’impossibilità di cambiare un piatto nel menù degustazione, mi sono trovata davvero bene. A differenza della maggior parte dei ristoranti materani, qui si mangia prevalentemente pesce, abbinato però ad alcuni prodotti locali come pane materano, capocollo, funghi della murgia, etc.. Buona carta dei vini e presentazione dei piatti eccellente. Prezzo giustificato.

Ristorante La Gattabuia
Ristorante La Gattabuia

Per un gelato da passeggio vi consiglio la gelateria Vizi degli Angeli mentre per un aperitivo a base di vino e taralli scegliete l’enoteca Vino & Dintorni. Se invece siete degli amanti dello Spritz Campari o Aperol – non potrete fare a meno di bere un drink nella famosissima Area 8, la location che ha fatto da set per uno degli spot televisivi più famosi dell’azienda Campari.

Termina qui il nostro viaggio alla scoperta di Matera. Al momento non posso consigliarvi altre mete turistiche in Basilicata ma, qualora vogliate aggiungere qualche tappa al vostro viaggio, posso consigliarvi di mettervi in macchina e raggiungere il Gargano o Polignano a Mare, nella meravigliosa Puglia.

L'articolo MATERA: cosa vedere nella terza città più antica del mondo proviene da La geografia del mio cammino.

]]>
https://www.lageografiadelmiocammino.com/2021/06/18/matera-cosa-vedere-nella-terza-citta-piu-antica-del-mondo/feed/ 1
Siem Reap e i templi di Angkor: un viaggio in Cambogia https://www.lageografiadelmiocammino.com/2020/04/13/siem-reap-e-i-templi-di-angkor-cambogia/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=siem-reap-e-i-templi-di-angkor-cambogia https://www.lageografiadelmiocammino.com/2020/04/13/siem-reap-e-i-templi-di-angkor-cambogia/#comments Mon, 13 Apr 2020 20:55:53 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=3175 In questo capitolo parlerò del più grande motivo d’orgoglio della nazione cambogiana: i templi di Angkor. L'attuale sito archeologico è uno dei più estesi al mondo perché occupa una superficie di circa 400 km quadrati. È ovviamente patrimonio dell’UNESCO e si è quasi aggiudicato un posto tra le 7 meraviglie del mondo. Dico quasi perché purtroppo è rimasto escluso dalla classifica per una manciata di voti. Il mio personale giudizio è che questo complesso sia paragonabile a Machu Picchu (Perù) o Chichén Itzá (Messico). Anzi, se posso essere sincera, vi dirò che a me ha emozionato molto di più di questi due luoghi, indiscutibilmente bellissimi ma forse troppo inflazionati.

L'articolo Siem Reap e i templi di Angkor: un viaggio in Cambogia proviene da La geografia del mio cammino.

]]>
Un viaggio in Cambogia può essere definito tale solo se si sono visitati Siem Reap e i templi di Angkor. L’importanza di questo luogo è evidenziata dal fatto che il complesso archeologico è raffigurato anche nella bandiera del paese. Il nostro viaggio in Cambogia è iniziato con un itinerario di due giorni nella capitale Phnom Penh. Se non lo avete ancora fatto vi consiglio di leggere quell’articolo per avere un’idea della storia cruenta che ha visto protagonista il popolo khmer.

In questo capitolo parlerò invece del più grande motivo d’orgoglio della nazione cambogiana: i templi di Angkor. L’attuale sito archeologico è uno dei più estesi al mondo perché occupa una superficie di circa 400 km quadrati. È ovviamente patrimonio dell’UNESCO e si è quasi aggiudicato un posto tra le 7 meraviglie del mondo. Dico quasi perché purtroppo è rimasto escluso dalla classifica per una manciata di voti. Il mio personale giudizio è che questo complesso sia paragonabile a Machu Picchu (Perù) o Chichén Itzá (Messico). Anzi, se posso essere sincera, vi dirò che a me ha emozionato molto di più di questi due luoghi, indiscutibilmente bellissimi ma forse troppo inflazionati.

Siem Reap e i templi di Angkor: un viaggio in Cambogia
Siem Reap e i templi di Angkor: un viaggio in Cambogia

Intendiamoci, non che ad Angkor non ci sia un turismo di massa ma il sito è talmente tanto esteso che non sarà difficile riuscire a ritagliarsi dei momenti di spiritualità individuali all’interno del parco o delle rovine. In quest’articolo cercherò di darvi qualche consiglio su cosa vedere e come muoversi per capire l’essenza di questo vastissimo complesso che comprende decine di edifici sacri induisti e buddisti.

Siem Reap, Cambogia

Il giorno in cui sono arrivata a Siem Reap – da Phnom Pehn – ho dedicato un intero pomeriggio alla scoperta di questa cittadina ricca di contraddizioni. Se visiterete questo luogo come ultima tappa del vostro viaggio in Cambogia vi renderete conto di come sia diverso dal resto della nazione. Il primo impatto che ho avuto è quello di essere arrivata in un parco tematico. Campi di risaie e strade polverose lasciavano spazio a fast food e vie piene di luminarie. Questa è la facciata estremamente turistica di uno dei luoghi più visitati di tutta l’Asia.

Tuttavia, andando in profondità, vi accorgerete che Siem Reap non è solo il punto d’accesso a uno dei siti archeologici più famosi del mondo ma anche un spazio dove poter entrare in contatto con alcune eccellenze dal paese. Qui troverete mercatini artigianali dove dedicarvi allo shopping, ristoranti di medio e alto livello e una vita notturna molto movimentata. Alla fine del vostro soggiorno anche Siem Reap riuscirà a lasciarvi qualcosa.

Dove dormire

A Siem Reap, contrariamente al resto della Cambogia, le sistemazioni lussuose abbondano. I costi delle stanze in un hotel di media/alta categoria sono inferiori rispetto ad altre destinazioni turistiche asiatiche. Questo perché la Cambogia è un paese estremamente povero. Non aspettatevi però che ve le regalino. Se avete un budget limitato optate per un b&b in città.

Shinta Mani Hotel, Siem Reap
Shinta Mani Hotel, Siem Reap

Io ho alloggiato allo Shinta Mani Angkor che, rispetto alle classiche catene internazionali, ha puntato su uno stile ispirato alla cultura khmer e ha donato dei fondi alla popolazione locale. La Shinta Mani Foundation supporta infatti le comunità rurali della Cambogia. Il lato “no profit” del progetto è solo uno dei plus di questo hotel. Completano l’offerta l’ottima posizione, il design della struttura e le numerose aree comuni in cui rilassarsi a qualsiasi ora del giorno e della notte.

Dove mangiare

A Siem Reap i ristoranti non mancano: avrete davvero l’imbarazzo della scelta. Potrete cenare in un classico fast food internazionale, in piccole locande e mercati o in lussuose location immerse nel verde. Per la mia prima sera in città ho scelto il ristorante Marum, che fa parte della stessa catena locale in cui avevo cenato anche a Phnom Pehn. La cucina è basata sulla rivisitazione di cibi cambogiani tradizionali e per questo motivo ho mangiato un piatto di manzo e formiche rosse. Volevo farlo già da qualche giorno ma ho trovato il coraggio di ordinarlo solo qui. Non me ne sono pentita anche se devo ammettere che è parecchio strano sentire le formiche scricchiolare sotto i denti. Un altro grande plus del ristorante è che tutto il personale di sala proviene da una scuola di formazione e aiuto alle comunità locali, tema che come avrete capito mi sta molto a cuore. Preferisco lasciare i miei soldi ad attività cambogiane piuttosto che a grandi gruppi internazionali.

Ristorante Marum, Siem Reap
Ristorante Marum, Siem Reap

Nella mia seconda serata in città non sono riuscita a muovermi perché la sveglia all’alba mi aveva distrutta. Ho quindi deciso di cenare nel ristorante dell’hotel. Mai scelta fu più azzeccata. Il Kroya ti permette di mangiare su dondoli appesi alle pareti, in un ambiente simile al palazzo della favola di Alladin. I piatti sono buoni, la presentazione ottima e il servizio impeccabile. Davvero consigliato.

Vita notturna

Siem Reap è una città movimentata e ha addirittura una strada, chiamata Pub Street, piena zeppa di locali in cui poter fare le ore piccole. Questa zona è ovviamente molto turistica ed è quanto di più lontano possa esserci dalla misticità di questo luogo. Tuttavia non me la sento di criticarla. E’ un bel punto in cui trascorrere qualche ora di svago. Tra tutti i locali il mio preferito è stato senz’altro il The Angkor What? Se dobbiamo trascorrere qualche momento “ignorante” facciamolo bene!

Pub Street, Siem Reap
Pub Street, Siem Reap

Angkor, Cambogia

Ma arriviamo al tema principale di quest’articolo ovvero il complesso archeologico di Angkor. La premessa doverosa che vorrei farvi è che i templi non sono assolutamente tutti uguali e il tempo è tiranno. Quindi seguite i miei consigli e vi assicuro che riuscirete a farvi un’idea più che completa di questo luogo magico.

Siem Reap e i templi di Angkor: un viaggio in Cambogia
Siem Reap e i templi di Angkor: un viaggio in Cambogia

Biglietteria, ingresso e spostamenti

La biglietteria si trova a circa 4 km di distanza dal centro del paese. Per raggiungere i templi dovrete poi percorrere altri 4 km. Il mio consiglio è di muovervi con un tuk tuk. Una delle possibilità che avrete sarà quella di cercare un’autista che vi accompagni in tutto l’arco della giornata. Il costo di questo servizio si aggira intorno ai 30 dollari. Un’alternativa più economica per muovervi ad Angkor è quella di noleggiare una bicicletta – circa 2 dollari – o uno scooter – circa 15 dollari. Io ho optato per il tuk tuk e non me ne sono pentita perché l’autista si è rivelato anche un’ottima guida e compagno di viaggio. Nella vostra scelta considerate anche il caldo torrido. Pedalare sotto il solo cocente non è da tutti.

Siem Reap e i templi di Angkor: un viaggio in Cambogia
Siem Reap e i templi di Angkor: un viaggio in Cambogia

Il costo del biglietto giornaliero è di 37 dollari mentre un pass per tre giornate costa 62 dollari. La scelta dipende da quanti giorni vorrete dedicare alla scoperta del sito archeologico. Nel 2015 non era possibile pagare l’accesso con carte di credito ma adesso è accettato anche questo metodo di pagamento. Io ho acquistato l’ingresso singolo perché non potevo dedicare ai templi più di una giornata. Tuttavia l’ho sfruttata al meglio rimanendo al suo interno dall’alba al tramonto, i momenti in cui – tra l’altro – potrete godere della luce migliore per scattare le vostre fotografie.

I templi di Angkor: Bayon
I templi di Angkor: Bayon

Percorso consigliato

Come vi stavo raccontando nel capitolo precedente io ho concentrato la visita del complesso in una sola giornata, avendo però ben chiaro cosa volevo vedere. I circuiti consigliati sono due: uno cortocirca 17 km – e uno lungo circa 30 km. Solitamente chi si ferma ad Angkor una sola giornata sceglie il percorso breve ma muovendovi in tuk tuk potrete anche fare un mix tra questi due circuiti.

L'interno del tempio di Angkor Wat
L’interno del tempio di Angkor Wat

Prima tappa, Angkor Wat

Voglio essere onesta. Per visitare Angkor Wat dovrete svegliarvi almeno un’ora prima dell’alba e arrivare davanti al tempio entro le 5.30 del mattino. Considerate che la biglietteria apre alle 5 ma si possono acquistare gli ingressi anche il giorno prima per risparmiare tempo. Il momento più ambito da tutti i visitatori è quello in cui il sole sorge dietro al tempio di Angkor Wat, permettendo all’edificio sacro di specchiarsi nel lago artificiale che lo precede. Prima che la palla infuocata sia visibile sopra al tempio il cielo assumerà moltissimi colori. Al termine di questo spettacolo considerate di dedicare almeno un’ora alla visita della struttura più famosa di tutto il complesso.

L'alba sul tempio di Angkor Wat
L’alba sul tempio di Angkor Wat

Seconda tappa, Ta Prohm

Una volta visitato il tempio di Angkor Wat il mio consiglio è quello di procedere in senso antiorario, evitando gran parte della folla. Ho infatti notato che almeno 2/3 dei visitatori procede in senso orario. La vostra seconda tappa sarà quindi il Ta Prohm, a cui giungerete dopo aver saltato il tempio di Prasat Kravannon si può fare tutto – e aver scattato qualche foto al Banteay Kdei.

Ta Prohm, Cambogia
Ta Prohm, Cambogia

Il Ta Prohm è conosciuto in tutto il mondo come tempio di Tom Rider, il film e videogioco dove la protagonista Lara Croft scopriva antichi tesori nascosti nella giungla. Questo è anche uno degli edifici sacri in cui la natura fa da padrona. Le pietre antiche si uniscono a radici di alberi secolari, dimostrando come l’ambiente abbia spesso la meglio sull’uomo.

I templi di Angkor: Ta Prohm
I templi di Angkor: Ta Prohm

Terza tappa, Angkor Thom e il Bayon

Quando arriverete ad Angkor Thom probabilmente avrete già pranzato o sarete in procinto di farlo. A tal proposito vi consiglio un pranzo al sacco per evitare i costosi e orribili ristoranti che troverete all’interno del complesso.

Una statua del ponte che conduce ad Angkor Thom
Una statua del ponte che conduce ad Angkor Thom

L’entrata più scenografica al sito di Angkor Thom è sicuramente l’ingresso sud. Qui troverete un ponte ricoperto da teste in pietra. Queste statue non sono che un preludio di quello che vedrete una volta varcata la porta. Nell’ordine andrete a visitare la terrazza degli elefanti, la terrazza dei re e infine il meraviglioso tempio Bayon. La sua particolarità sono i volti scolpiti nella pietra, che vi daranno l’impressione di essere osservarti continuamente.

Uno dei volti del tempio Bayon
Uno dei volti del tempio Bayon

Prima di lasciare Angkor Thom date un occhiata anche al Baphuon, un tempio montagna che raffigura la sagoma di un grande Buddha sdraiato.

Quarta tappa, Preah Khan

Vi suggerisco di non terminare il percorso breve con la visita dell’ultimo tempio – chiamato Phnom Bakheng – ma di fare una deviazione sul percorso lungo e recarsi al Preah Khan. Questo luogo è simile al Ta Prohm ma propone delle decorazioni più interessanti e un contatto con la natura più intimo, dovuto anche alla minore concentrazione di turisti. Considerate che l’area è davvero molto estesa quindi non riuscirete a vederla tutta.

I templi di Angkor: Preah Khan
I templi di Angkor: Preah Khan

Quinta tappa, tramonto in mongolfiera

Per sfruttare al massimo l’orario del tramonto vi consiglio un’esperienza insolita. A pochi chilometri da Angkor Wat è possibile prenotare un volo in mongolfiera. Il pallone è ancorato a terra e permette di salire a circa 200 metri d’altezza per ammirare il complesso archeologico dall’alto. La struttura contiene un massimo di 30 persone e l’esperienza dura circa 15 minuti. Prenotate il vostro volo verso l’ora del tramonto. Il costo è di 15 dollari, a mio avviso ben spesi.

Un giro in mongolfiera sopra i templi di Angkor
Un giro in mongolfiera sopra i templi di Angkor

Il nostro viaggio tra i templi di Angkor e Siem Reap in Cambogia si conclude qui. Se volete propormi altri edifici che secondo voi andrebbero aggiunti alle tappe del mio percorso vi chiedo di segnalarmeli qui sotto nei commenti.

Se invece volete conoscere altri luoghi di questa nazione e ipotizzare un itinerario di viaggio vi consiglio di leggere il mio articolo che parla di cosa visitare in una settimana in Cambogia. Buon viaggio.

L'articolo Siem Reap e i templi di Angkor: un viaggio in Cambogia proviene da La geografia del mio cammino.

]]>
https://www.lageografiadelmiocammino.com/2020/04/13/siem-reap-e-i-templi-di-angkor-cambogia/feed/ 1
Cosa vedere in Guatemala: dal lago Atitlan a Tikal https://www.lageografiadelmiocammino.com/2019/04/11/cosa-vedere-guatemala-lago-atitlan-tikal/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=cosa-vedere-guatemala-lago-atitlan-tikal https://www.lageografiadelmiocammino.com/2019/04/11/cosa-vedere-guatemala-lago-atitlan-tikal/#comments Thu, 11 Apr 2019 14:02:15 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=1237 Sono partita per il Guatemala con qualche pregiudizio e non pochi dubbi sul tema sicurezza. Era la prima volta che viaggiavo completamente da sola in un paese che oggettivamente presenta qualche problema relativo all'incolumità dei turisti. Tuttavia mi sono in parte dovuta ricredere, anche se ho vissuto qualche momento di panico. Ma andiamo con ordine. Vi voglio descrivere le località che ho visitato in questo viaggio. Per l'itinerario vi rimando invece all'articolo Guatemala e Belize, itinerario di viaggio.

L'articolo Cosa vedere in Guatemala: dal lago Atitlan a Tikal proviene da La geografia del mio cammino.

]]>
Cosa vedere in Guatemala? Parti con me alla scoperta del lago Atitlan e del parco nazionale di Tikal, passando per Rio Dulce e Guatemala City.

Sono partita per il Guatemala con qualche pregiudizio e non pochi dubbi sul tema della sicurezza. Era la prima volta che viaggiavo completamente da sola in un paese che oggettivamente presenta qualche problema relativo all’incolumità dei turisti. Tuttavia, anche se ho vissuto qualche momento di panico, mi sono dovuta in parte ricredere.

Ma andiamo con ordine. Ora vi voglio descrivere tutte le località che ho visitato durante questo viaggio. Per una panoramica su costi e trasferimenti vi rimando invece all’articolo Guatemala e Belize, itinerario di viaggio.

1 – Cosa vedere in Guatemala: il lago Atitlan

Il Lago Atitlan comprende circa 12 paesi affacciati sulle sue sponde. Vederli tutti è impossibile quindi proverò a riassumervi qui la mia esperienza.

Come raggiungerlo

Il modo più veloce per raggiungere questa zona è prendere un bus o un transfer collettivo da Antigua a Panajachel. Il viaggio dura circa 3 ore e attraversa dei luoghi naturalistici molto suggestivi. Panajachel è una buona base di partenza per conoscere la zona perché dal suo porto partono le imbarcazioni per tutti gli altri villaggi. Io avevo programmato di fare base lì ma col senno di poi il mio consiglio è quello di alloggiare in una cittadina meno turistica. Tenete presente che dopo il tramonto non ci sono barche che effettuano collegamenti tra le isole e quindi sarete costretti a restare nel luogo in cui vi trovate. Inoltre vi consiglio di prestare molta attenzione durante le vostre visite perché le piccole rapine sono all’ordine del giorno. Ecco a voi una breve panoramica dei paesi che ho visitato.

Panajachel, lago Atitlan
Panajachel, lago Atitlan

San Marco La Laguna

E’ il villaggio che più mi è rimasto impresso perché si tratta di una via di mezzo tra un centro meditativo e un rifugio per giovani hippies. Le sue viette polverose sono tappezzate di centri Yoga, piccole SPA che praticano varie terapie, ristoranti vegetariani e graffiti dedicati alla connessione tra uomo e natura. Il mio consiglio è quello di trascorrere almeno una notte e due giornate con la comunità locale e abbandonarsi a questo stile di vita davvero dimenticato da noi occidentali.

San Marco la Laguna, lago Atitlan
San Marco la Laguna, lago Atitlan

San Pedro La Laguna

Si trova a circa 20 minuti di barca da San Marco La Laguna ed è un villaggio molto turistico, pieno di backpackers alla ricerca di locali e divertimento. Qui ci si può rilassare su un’amaca bevendo una birra ghiacciata e facendo un bagno nel lago oppure dedicarsi a qualche lezione di spagnolo. Da non perdere il mercato di Chichicastenango che si tiene ogni domenica e giovedì. Tuttavia non consiglio una lunga permanenza in città almeno che non amiate ciondolare da un locale all’altro.

San Pedro la Laguna, lago Atitlan
San Pedro la Laguna, lago Atitlan
San Pedro la Laguna, lago Atitlan
San Pedro la Laguna, lago Atitlan

Santiago Atitlan

La visita di questo paese è l’esperienza più autentica e culturale a cui potete ambire. Si tratta del villaggio in cui vive la stirpe Maya chiamata Tz’utuil che veste ancora abiti tradizionali e vive in maniera estremamente semplice. Io ho camminato sulla via principale, dove si trovano piccole boutique d’arte coloniale, per poi perdermi nei vicoli e raggiungere la chiesa e la scuola della città. La tentazione di scattare molte fotografie è forte ma gli abitanti non amano questa pratica quindi vi invito a rispettarli.

Santiago, lago Atitlan
Santiago, lago Atitlan
Santiago, lago Atitlan
Santiago, lago Atitlan

Dove dormire

Io ho pernottato a Panajachel presso la Posada De Los Volcanes, un albergo semplice ma pulito a pochi metri di distanza dal porto e dalla passeggiata panoramica sulla sponda del lago. Non entusiasmante ma sicuramente comodo.

Dove mangiare

Invece merita un’ottima recensione il ristorante giapponese Hana ubicato nel centro del paese. Il locale vanta una trentina di posti a sedere in un tranquillissimo cortile. Sushi e tempura sono ottimi. A San Pedro La Laguna consiglio invece il Sabata Restaurant con le sue insalate gourmet, le altalene sul lago e il personale preparatissimo. Per finire ho avuto modo di bere un aperitivo nel locale Il Giardino a San Marco La Laguna e posso serenamente consigliarlo perché ho visto passare dei piatti davvero interessanti.

2 – Cosa vedere in Guatemala: Tikal

Per raggiungere Tikal dal lago Atitlan bisogna tornare a Città del Guatemala tramite un collettivo diretto alla stazione degli autobus. Da qui parte il transfer con la compagnia Maya de Oro verso Flores, la cittadina turistica da dove prendono il via le escursioni per Tikal. Il mio primo impatto con la Capitale non è affatto positivo. In poche parole noi turisti veniamo letteralmente chiusi all’interno della stazione degli autobus sorvegliata da militari e ci viene sconsigliato di uscire, se non per comprare qualcosa nel supermercato di fronte. La cosa non mi entusiasma ma nel giro di un’ora riparto subito alla volta di Flores dove arriverò intorno alle 6 di mattina dopo circa 8 ore di viaggio. L’autobus è comodo e mi sveglio bella riposata per affrontare la giornata.

Cosa vedere in Guatemala: Tikal
Cosa vedere in Guatemala: Tikal

Il mio suggerimento, se non volete perder tempo, è quello di prenotare l’escursione a Tikal prima della partenza. Io ho scelto l’agenzia Martsam Travel che consiglio per professionalità delle guide e organizzazione.

Cosa vedere

Il primo step è un ulteriore tragitto in pullman verso quella che è considerata la più grande città Maya del Guatemala, patrimonio nazionale dell’Unesco. Il parco naturale che comprende le rovine di Tikal copre una superficie di circa 550 km quadrati di foresta pluviale. Al suo interno, oltre alle rovine, è possibile avvistare uccelli, scimmie, serpenti, ragni e qualche rarissimo esemplare di giaguaro. Nel sito potete muovervi come preferite ma le visite guidate permettono di concentrarsi sui luoghi più significativi. L’area più importante è quella della Gran Plaza con il tempio I del Giaguaro, il tempio II delle Maschere e le Acropolis Norte, Sur e Central. Allontanandosi dalla zona centrale non bisogna perdersi il Tempio IV, detto El Mirador, dal quale si può ammirare tutta la valle e il Tempio V, anch’esso molto panoramico.  Infine vi consiglio una visita al Mundo Perdito, il più grande centro cerimoniale di Tikal.

Il parco nazionale di Tikal: Tempio I del Giaguaro
Il parco nazionale di Tikal: Tempio I del Giaguaro
Il parco nazionale di Tikal: Tempio II delle Maschere

Dove dormire

Flores è il punto di partenza ideale per visitare il Parco nazionale di Tikal. Situata sul lago Petén Itzá, questa cittadina è caratterizzata dalle sue case coloniali colorate e dalle sue passeggiate sul lago al tramonto. Quasi tutti i turisti alloggiano nell’isola di Flores, una piccola porzione di terra percorribile a piedi in meno di mezz’ora. Io ho prenotato un albergo dalla facciata colorata chiamato Casa Amelia che consiglio a tutti per la vista sul lago e per la pulizia. Davvero un ottimo rapporto qualità prezzo.

Cosa mangiare

Per la serata ho optato per un aperitivo allo Sky Bar e una cena a Raices Bar and Grill, entrambi estremamente turistici e di media qualità. Purtroppo non credo che l’isola offra alternative migliori.

3 – Cosa vedere in Guatemala: Rio Dulce

Per raggiungere Rio Dulce potete prendere uno dei tanti autobus della linea Fuente del Norte in partenza da Guatemala City o Santa Elena. Io sono arrivata a Livingston via mare, partendo con una piccola imbarcazione commerciale da Punta Gorda in Belize. La frontiera beliziana consiste in un minuscolo gabbiotto mente quella guatemalteca è pressoché inesistente se non per qualche controllo da parte dei militari. La navigazione è stata di circa un’ora ma mi sono resa conto, solo quando mi trovavo già sulla barca, che ho viaggiato a bordo di una nave per il trasporto merci con tre perfetti sconosciuti. Vi consiglio di pianificare meglio l’eventuale trasporto da Punta Gorda giungendo alla frontiera prima delle 15, ultimo orario utile per la partenza delle imbarcazioni pubbliche.

Cosa vedere in Guatemala: Rio Dulce
Cosa vedere in Guatemala: Rio Dulce

Livingston

Detto questo sono arrivata a Livingston nel tardo pomeriggio e ho avuto modo di girovagare un po’ per il villaggio, apprezzandone i paesaggi e la popolazione. Non aspettatevi di trovare spiagge caraibiche perché il mare è tutt’altro che cristallino. Chi giunge fino alla regione di Izabal lo fa soprattutto per conoscere la cultura Garifuna. A Livingston potrete rilassarvi sulla spiaggia di Playa Blanca anche se purtroppo, come già detto, la costa è tenuta male e su alcuni tratti troverete moltissimi rifiuti.

Spiaggia di Livingston, Guatemala
Spiaggia di Livingston, Guatemala

Cosa vedere

Il giorno seguente ho partecipato al classico tour in barca che conduce i turisti a Rio Dulce. Il fatto di essere arrivata dal Belize mi ha permesso di vedere entrambi i paesaggi, quello marittimo e quello fluviale. Il percorso via fiume attraversa la selva e permette di entrare in contatto con la natura del luogo: cascate, capanne, vegetazione e pescatori su lance di legno. Il tour prevedeva una sosta presso la fonte di Agua Caliente, con le sue terme naturali e la sua cascata di acqua bollente davvero suggestiva. Prima di arrivare a destinazione abbiamo fatto una breve fermata anche presso un villaggio sul fiume dove siamo stati raggiunti da alcune imbarcazioni di donne garifune che hanno provato a venderci qualche souvenir locale.

Un viaggio in barca attraverso il Rio Dulce
Un viaggio in barca attraverso il Rio Dulce
Cosa vedere in Guatemala: Livingston
Cosa vedere in Guatemala: Livingston

La città di Rio Dulce

L’ultima tappa del viaggio in barca è il Castello di San Felipe, una fortezza immersa nel verde frequentata da turisti e local. Arrivati nella cittadina di Rio Dulce potete decidere di fermarvi una notte o ripartire con un bus pomeridiano verso Città del Guatemala o Santa Elena.

Castillo de San Felipe, Rio Dulce
Castillo de San Felipe, Rio Dulce

Dove dormire

Prima della mia partenza avrei voluto prenotare una notte presso l’hotel Villa Caribe ma i prezzi che avevo trovato online erano troppo alti. Ho quindi deciso di aspettare e cercare un alloggio last minute. Arrivata a Livingston mi sono presentata in hotel e mi è stata proposta una stanza molto più economica rispetto al prezzo iniziale. Il Villa Caribe possiede degli spazi comuni bellissimi e una vista stupenda sulla costa caraibica. La colazione e la piscina esterna completano l’offerta. Le stanze non sono eccezionali, così come il servizio, ma posso assicurarvi che questa struttura è la migliore della zona.

Hotel Villa Caribe, Livingston
Hotel Villa Caribe, Livingston

Dove mangiare

I ristoranti della città servono tutti gli stessi piatti. Non perdetevi la famosa zuppa di pesce cucinata nel latte di cocco e insaporita con il coriandolo. La mia scelta è ricaduta sul locale Happy Fish perché mediamente più pulito rispetto agli standard del posto. A Rio Dulce non perdetevi invece il Sun Dog Café con la sua sala da pranzo sull’acqua. Ottime pizze e cocktail.

4 – La capitale Città del Guatemala

Sono arrivata a Città del Guatemala in tarda serata perché il mio autobus era in ritardo di almeno 3 ore a causa di un incidente sulla strada. Ero abbastanza terrorizzata dal fatto di non trovare subito un taxi quindi ho chiesto a un ragazzo che viaggiava con me di aiutarmi nella ricerca.

Sicurezza

Purtroppo sono rimasta molto scottata dai primi due approcci con questa città parecchio ostile e decisamente poco sicura. Al mio arrivo salgo su un taxi e mi faccio portare nella zona 10 dove è ubicato il mio hotel. Quest’area è l’unica che mi è stata descritta come sicura perché è la sede di tutti i principali esercizi commerciali ed è abitata dalla classe sociale medio-alta. Tuttavia anche in queste stradine bisogna tenere gli occhi aperti perché le rapine o i sequestri a scopo di estorsione sono all’ordine del giorno. Posso tranquillamente sostenere che questo è il centro urbano più problematico per presenza di mendicanti e micro delinquenza di tutto il Centro e il Sud America.

Zona 1 e 2

La mattina successiva mi faccio coraggio e decido di prendere un taxi per andare a visitare i pochi luoghi turistici della capitale. Il taxista non è molto convinto di portare una donna sola in centro ma alla fine mi lascia nella piazza principale della zona 1 chiamata Parque Central. Da qui parto alla scoperta del Palazzo nazionale della cultura, dell’Iglesias la Merced, del Parque Minerva e del mercato comunale. Nonostante le zone 1 e 2 siano in pieno centro la situazione di povertà e decadimento della città è sotto gli occhi di tutti.

Palazzo nazionale della cultura, Città del Guatemala
Palazzo nazionale della cultura, Città del Guatemala

Zona 10

Dopo poche ore decido di tornare in zona 10 e visitare il Museo Ixchel dedicato ai costumi e alle tradizioni indigene e il Museo Popol Vuh dedicato ai reperti archeologici della civiltà Maya. Già che ci sono occupo una mezz’ora anche al Museo di Arte Moderna per concludere la conoscenza del panorama artistico della città. Un po’ stanca di camminare per le strade di questa metropoli decisamente stressante e inquinata scelgo di chiudermi per qualche ora all’interno del centro commerciale Oakland.

Dove dormire

Un unico consiglio: non uscite mai dalla zona 10. Io ho alloggiato presso il Radisson Hotel & Suites, un moderno 5 stelle dotato di stanze con grandi vetrate sulla città. Nonostante la pulizia sono rimasta decisamente molto delusa dalla superficialità con cui sono stata trattata dallo staff dell’hotel. Viaggiando con uno zaino in spalla e arrivando in piena notte per poco non mi impedivano di entrare nella hall. Insomma da una catena internazionale del genere pretendo meno superficialità e più cortesia.

Hotel Radisson Suite, Città del Guatemala
Hotel Radisson Suite, Città del Guatemala

Dove mangiare

Per pranzo vi consiglio di andare al ristorante Nikkei all’interno di Oakland Mall che serve un’ottima cucina peruviana e giapponese. Un posto di tendenza davvero accogliente. Per cena ho optato per un ristorante vicino al mio albergo, il P. F. Chang’s, che propone una cucina asiatica abbastanza ricercata.

Vi starete chiedendo perchè ho escluso la città di Antigua dal mio itinerario? State tranquilli. Questo luogo meritava un articolo dedicato e quindi troverete tutte le informazioni che state cercando nel mio post intitolato Antigua: la città più bella del Guatemala.

Sarei curiosa di sapere se qualcuno di voi ha visitato altre mete turistiche di questa nazione. Se vi va scrivetemelo qui sotto nei commenti.

L'articolo Cosa vedere in Guatemala: dal lago Atitlan a Tikal proviene da La geografia del mio cammino.

]]>
https://www.lageografiadelmiocammino.com/2019/04/11/cosa-vedere-guatemala-lago-atitlan-tikal/feed/ 2