Weekend Archivi - La geografia del mio cammino https://www.lageografiadelmiocammino.com/tag/weekend/ Mila Camnasio, Travel Blogger Sun, 19 Nov 2023 14:55:31 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.6.2 Roxanich e il borgo di Montona https://www.lageografiadelmiocammino.com/2023/11/19/roxanich-e-il-borgo-di-montona/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=roxanich-e-il-borgo-di-montona https://www.lageografiadelmiocammino.com/2023/11/19/roxanich-e-il-borgo-di-montona/#respond Sun, 19 Nov 2023 14:55:29 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=6315 Montona è uno dei borghi istriani più visitati di tutta la Croazia e il wine resort Roxanich ne rappresenta un’eccellenza enogastronomica e alberghiera.

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Montona è uno dei borghi istriani più visitati di tutta la Croazia e il wine resort Roxanich ne rappresenta un’eccellenza enogastronomica e alberghiera.

Il borgo di Montona

Montona è un borgo medievale accovacciato su una collina, caratterizzato da un’architettura in stile romanico e gotico. Dalle sue mura si gode di un panorama straordinario sui vigneti, i campi circostanti e sul fiume Mirna.

Montona è famosa in tutta la Croazia per via del suo “Festival del Cinema” che ogni anno, a luglio, trasforma questo piccolo comune in una parata di star. Il borgo è anche la sede di alcune gallerie d’arte e di numerosi negozi enogastronomici, particolarmente frequentati durante la stagione del tartufo bianco istriano, in autunno.

Roxanich e il borgo di Montona
Roxanich e il borgo di Montona

Cosa vedere a Montona

Tra le cose da vedere a Montona segnalo la Chiesa della Beata Vergine Maria dei Servi con i suoi affreschi, il campanile gotico del 13° secolo, la Chiesa Parrocchiale di Santo Stefano con il suo organo e le mura storiche che offrono scorci panoramici incredibili.

Come raggiungere Montona

Per raggiungere Montona potrete parcheggiare ai piedi del borgo e prendere la navettaa pagamento – che vi condurrà in cima. In alternativa, potrete camminare e salire in paese attraverso la famosissima scalinata di Montona, composta da oltre mille gradoni.

Il panorama dalle mura storiche
Montona: il panorama dalle mura storiche

Roxanich Winery & Design Hotel

Se volete trascorrere un fine settimana a Montona all’insegna del relax, del benessere ma, soprattutto, della buona tavola non vi resta che affidarvi alle sapienti mani di Roxanich.

Mladen Roxanich inizia ad interessarsi al mondo del vino negli anni 2000, lanciando sul mercato le sue prime etichette. Ma è solo nel 2019 che inizierà la costruzione dell’attuale wine resort, nel quale deciderà di unire tutte le sue più grandi passioni: ospitalità, viticoltura biodinamica e vinificazione naturale.

Roxanich: parte della sua gamma di vini
Roxanich: parte della sua gamma di vini

La struttura mirabolante che ne è derivata conta ben 7 piani: tre dedicati alla cantina e all’affinamento dei vini; uno riservato al centro benessere e alla piscina outdoor; uno improntato alla ristorazione e due piani destinati alle stanze da letto.

La cantina

Il filo conduttore dei vini di Roxanich è l’invecchiamento. Nessuna etichetta esce in commercio prima di aver attraversato un processo d’invecchiamento di almeno 3 anni. I terreni dell’azienda vinicola sono caratterizzati da una spiccata presenza di argilla, calcare e minerali e, di conseguenza, donano ai vini una spiccata mineralità. La produzione si concentra sia sulle varietà autoctone di Malvasia Istriana e Terrano, sia su vitigni internazionali.

Roxanich: la cantina
Roxanich: la cantina

Roxanich ha dedicato un vino a ciascuna delle sue 5 bellissime figlie e una di loro, Petra, si sta occupando anche del rebranding di tutte le ultime etichette messe in commercio.

L’hotel

L’hotel Roxanich presenta un arredamento estremamente colorato e moderno, che potremmo tranquillamente definire lussuoso e ricercato. I suoi punti di forza sono i letti e le pareti – caratterizzati da un coraggioso mix di pelle e forme non convenzionali – e l’area benessere, che offre vedute spettacolari sulle colline circostanti. Oltre a queste chicche, è presente anche un ristorante di cucina istriana che serve buoni piatti con un ottimo rapporto qualità/prezzo.

Roxanich: le camere da letto
Roxanich: le camere da letto

Consigli

Per un’esperienza perfetta consiglio di abbinare al vostro soggiorno una degustazione in cantina. Solo così potreste avere la fortuna d’incontrare una delle figlie di Roxanich o, perché no, lui in persona e capire la filosofia che ruota attorno a questo ambizioso progetto.

Dove mangiare nei pressi di Montona

A Montona i ristoranti sono tutti estremamente turistici. Vi suggerisco, quindi, due indirizzi poco distanti dal borgo medievale da segnare in agenda.

Zigante

Zigante è più che un ristorante: è una vera e propria istituzione del tartufo istriano. I suoi piatti, in prevalenza di carne, sono tutti accompagnati da tartufi bianchi o neri, a seconda della stagione. Presente da diversi anni sulla Guida Michelin, il ristorante Zigante è famoso per aver trovato, nel lontano 1999, il tartufo bianco più grande del mondo (1,31 kg). Il prezzo del menù degustazione è importante ma, se deciderete di dargli fiducia, non ne rimarrete delusi.

Luciano

Il ristorante dell’hotel San Canzian propone un ottimo menù degustazione da 4 portate ispirato alla tradizione istriana ma rivisitato in chiave moderna. Il servizio è eccellente e la carta dei vini è focalizzata sul territorio, com’è giusto che sia! Ambiente elegante e conto non economico. D’altronde questo ristorante è presente sulla Guida Michelin e, secondo me, può puntare tranquillamente alla stella.

Il ristorante Luciano
Il ristorante Luciano

Se volete scoprire altre chicche di una delle regioni più belle della Croazia non perdete il mio articolo dedicato al vino e alle cantine istriane.

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Cosa vedere a Venezia gratis: 16 luoghi insoliti e nascosti https://www.lageografiadelmiocammino.com/2023/09/29/cosa-vedere-a-venezia-gratis-16-luoghi-insoliti-e-nascosti/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=cosa-vedere-a-venezia-gratis-16-luoghi-insoliti-e-nascosti https://www.lageografiadelmiocammino.com/2023/09/29/cosa-vedere-a-venezia-gratis-16-luoghi-insoliti-e-nascosti/#respond Fri, 29 Sep 2023 05:30:12 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=6243 In quest’articolo voglio concentrare la vostra attenzione sui luoghi più insoliti e nascosti della città. Ecco quindi una guida che vi racconterà cosa vedere a Venezia gratis. Un itinerario fuori dagli schemi, suddiviso per sestieri (quartieri), che vi porterà alla scoperta di una Venezia atipica.

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State visitando Venezia per la prima volta? Quest’articolo non fa al caso vostro!

La Serenissima offre decine di luoghi turistici, più o meno famosi. Ogni prima visita della città che si rispetti dovrebbe includere la Basilica e il Campanile di Piazza San Marco, il Teatro della Fenice, la collezione Peggy Guggenheim e tante altre attrazioni a pagamento.

In quest’articolo, invece, voglio concentrare la vostra attenzione sui luoghi più insoliti e nascosti della città. Ecco quindi una guida che vi racconterà cosa vedere a Venezia gratis. Un itinerario fuori dagli schemi, suddiviso per sestieri (quartieri), che vi porterà alla scoperta di una Venezia atipica.

Cosa vedere a Venezia gratis: Libreria Acqua Alta
Cosa vedere a Venezia gratis: Libreria Acqua Alta

Cosa vedere a Venezia gratis

Quando pensiamo alla città di Venezia la nostra mente divaga tra gondole, canali, maschere di carnevale e opere d’arte. Questa città ospita alcuni degli eventi più famosi d’Italia: la Biennale d’Arte e d’Architettura, la Mostra del Cinema e il famosissimo Carnevale. Tuttavia, esiste una Venezia nascosta e intima che spesso viene ignorata dai turisti “mordi e fuggi”. Ed è proprio di lei che voglio parlarvi.

In un altro capitolo del blog ho concentrato la mia attenzione sui migliori bacari non turistici. Oggi voglio elencarvi cosa vedere a Venezia gratis, per concludere questo viaggio insolito in una delle città più suggestive del mondo.

Cannareggio

Ghetto Ebraico

Il Ghetto Ebraico è uno dei quartieri più caratteristici di tutta Venezia. La sua fondazione risale al 1500, anno in cui tutti gli ebrei furono “obbligati” a risiedervi. Oggi l’area si divide in tre zone: Ghetto Vecchio, Ghetto Nuovo e Ghetto Nuovissimo. Tuttavia, la zona più antica e caratteristica è quella del Ghetto Nuovo contraddistinto da abitazioni sviluppate in verticale e diverse sinagoghe, luoghi di culto della religione ebraica. Il quartiere è tutt’oggi ancora abitato principalmente da ebrei.

Ghetto Ebraico
Ghetto Ebraico

Teatro Italia

Un teatro trasformato in cinema e, successivamente, convertito in supermercato. Sto parlando del market più bello d’Europa: la Despar di Teatro Italia. L’edificio fu costruito nel 1915 dall’architetto Giovanni Sardi e fu affrescato da Umberto Bellotto e Alessandro Pomi. Per visitarlo dovrete acquistare qualcosa, anche solo una bottiglietta d’acqua.

Despar di Teatro Italia
Despar di Teatro Italia

Ponte Chiodo

I ponti a Venezia sono 436 e sono fatti di legno, ferro o pietra. Solo uno, tuttavia, è rimasto senza protezioni laterali, proprio com’era stato costruito originariamente. Ponte Chiodo è l’unico ponte di Venezia senza bande, o spallette, proprio come dimostrano i dipinti veneziani del 700.

Ponte Chiodo
Ponte Chiodo

San Marco

Testa dorata

Vicino al Ponte di Rialto, nascosta dalle bancherelle di souvenirs, alzando lo sguardo noterete una testa dorata, simbolo dell’antica farmacia “Alla testa d’oro”.  Qui veniva venduto un farmaco miracoloso chiamato “Teriaca” in grado di guarire tutte le malattie. Il medicinale fu bandito nel 1940 perché conteneva degli oppiacei.

Scala del Bovolo

Nascosto tra le calli del sestiere di San Marco troviamo questo piccolo gioiello veneziano: la Scala del Bovolo, adiacente all’omonimo palazzo, è una struttura alta 27 metri decorata con archi e colonne. Si può ammirare senza pagare il prezzo del biglietto d’ingresso o si possono investire 8 euro per arrivare in cima e godere di qualche scorcio insolito sui tetti della Serenissima. Intendiamoci, nulla a che vedere con il Campanile di San Marco! La Scala del Bovolo si chiama in questo modo perché in veneziano la parola “Bovolo” significa chiocciola.

Scala del Bovolo
Scala del Bovolo

Castello

Calle Varisco

Calle Varisco è molto semplicemente la via più stretta di Venezia. Misura solo 53 cm e si trova nei pressi di Rio dei Santi Apostoli.

Libreria Acqua Alta

Cosa vedere a Venezia gratis, portandosi a casa una delle fotografie più instagrammabili di sempre? La risposta è semplice: una libreria! Ci troviamo nei pressi di Campo Santa Maria Formosa, a 8 min da Piazza San Marco, in una calle che affaccia su un canale particolarmente colpito dal fenomeno dell’acqua alta. Qui sorge la Libreria Acqua Alta che ha saputo sfruttare questa sua posizione per trasformarsi in un’attrazione turistica: libri raccolti all’interno di vasche da bagno e gondole, arredi galleggianti e tanti angoli amati dagli influencer di tutto il mondo. Vi è una sala in cui i libri diventano scale, un’altra in cui potrete salire su una gondola e, per finire, una moltitudine di gatti pronti ad essere immortalati.

Libreria Acqua Alta
Libreria Acqua Alta

Cuore di mattoni

Venezia è sinonimo di romanticismo e tutti gli innamorati dovrebbero passare almeno una volta dal Sottoportego dei Preti. Qui giace un cuore di mattoni rosso che, si narra, faccia avverare i sogni d’amore delle coppie che lo toccano.

Palazzo Tetta

Uno degli scorci più belli di Venezia è senza dubbio quello di Palazzo Tetta, circondato su 3 lati dall’acqua. Questa casa, che viene immortalata ogni giorno da centinaia di turisti, si trova alla biforcazione tra Rio Santa Marina, Rio Tetta e Rio di San Giovanni Laterano.

Palazzo Tetta
Palazzo Tetta

Porta Blu

Se amate i portoni colorati non potrete fare a meno di cercare questa particolarissima Porta Blu, nascosta in Calle de Mezo, nel sestiere di Castello. Il suo colore e la sua forma stretta e lunga la rendono meritevole di qualche scatto fotografico.

San Polo

Porta della botte

Se non fosse per qualche vandalo, che ha coperto parte della porta con orribili scritte, questo luogo storico sarebbe ancora più bello. In Campo di Rialto troverete una porta che, nella parte inferiore, è notevolmente più larga del solito. Quest’insenatura era stata creata appositamente per far passare le botti di vino attraverso la porta.

Porta della Botte
Porta della Botte

Tomba di Antonio Canova

Nella città di Venezia, all’interno della Basilica dei Frari, troverete una tomba insolita che custodisce solo il cuore dello scultore Antonio Canova. La struttura è ricca di simboli “massoni”: una piramide, un leone addormentato con un libro chiuso tra le zampe, un giovane con una torcia e altre figure arcane.

Mercato del pesce

Il mercato del pesce di Rialtochiamato anche Pescaria – si sviluppa sotto un grande loggiato affacciato sul Canal Grande. È qui che Angelina Jolie e Johnny Depp hanno girato alcune scene del film “The Tourist”. Il mercato ittico è attivo soltanto la mattina ed è una tappa imprescindibile per tutti gli abitanti di Venezia.

Mercato del pesce di Rialto
Mercato del pesce di Rialto

Gondola “low cost”

Quella che erroneamente viene definita gondola “low cost”altro non è che un’imbarcazione chiamata sandalo che collega – per soli 2 euro – le sponde di Palazzo Ca’ d’Oro (Canareggio) con il Mercato di Rialto (San Polo). Le gondole traghetto sono più larghe di quelle tradizionali e sono guidate da due gondolieri. Questo curioso mezzo di trasporto serve principalmente per favorire gli abitanti della città negli spostamenti quotidiani.

Gondola “low cost”
Gondola “low cost”

Dorsoduro

Squero San Trovaso

Cosa vedere a Venezia gratis? Attraversando Ponte San Trovaso arriverete allo Squero, un angolo nascosto dove vengono costruite e riparate le imbarcazioni tipiche della Serenissima come gondole e sandoli. L’esercizio è in attività dal 1600 e non si è mai fermato.

Graffito di Banksy

Nel mese di ottobre 2023, mentre sto scrivendo quest’articolo, il dipinto di Banksy sta pian piano sparendo e l’assessore alla cultura del Comune di Venezia vorrebbe “proteggerlo”. Per vederlo dovrete raggiungere Campo San Pantalon e salire su un ponte che affaccia su Rio Ca Foscari. L’opera dello street artist di fama mondiale raffigura un bambino con un giubbotto di salvataggio e un fumogeno fucsia che simboleggia una richiesta d’aiuto.

Graffito di Banksy
Graffito di Banksy

Dopo aver scoperto cosa vedere a Venezia gratis non vi resta che leggere il mio articolo dedicato ai migliori bacari non turistici della città.

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Vivere Venezia da veri local: i migliori bacari non turistici https://www.lageografiadelmiocammino.com/2023/09/24/vivere-venezia-da-veri-local-i-migliori-bacari-non-turistici/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=vivere-venezia-da-veri-local-i-migliori-bacari-non-turistici https://www.lageografiadelmiocammino.com/2023/09/24/vivere-venezia-da-veri-local-i-migliori-bacari-non-turistici/#comments Sun, 24 Sep 2023 08:02:33 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=6227 Vivere Venezia da veri local è possibile! Lasciate perdere i bar di Piazza San Marco o i ristoranti blasonati affacciati su Canal Grande. Se volete davvero conoscere le abitudini dei veneziani, dovete concentrare la vostra attenzione sui migliori bacari non turistici di Venezia.

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Vivere Venezia da veri local è possibile! Lasciate perdere i bar di Piazza San Marco o i ristoranti blasonati affacciati su Canal Grande. Se volete davvero conoscere le abitudini dei veneziani, dovete concentrare la vostra attenzione sui migliori bacari non turistici di Venezia.

Ma partiamo dalle basi. Che cos’è un bacaro? I bacari sono delle osterie tradizionali, molto lontane dal turismo di massa, dove i veneziani amano trascorrere il tempo libero assaggiando cicchetti e sorseggiando calici di vino o spritz. E cosa sono i cicchetti? Un cicchetto è quello che in Spagna chiamereste “tapas” ovvero una monoporzione di specialità locali. I prezzi vanno da 1 euro per i fritti a 3 euro per i cicchetti di pesce.

Venezia: i migliori bacari non turistici
Venezia: i migliori bacari non turistici

A Venezia i bacari non turistici hanno un clima molto informale e sono l’elemento cardine della convivialità cittadina. I più storici si concentrano principalmente su ricette tradizionali, realizzate con ingredienti a km zero, mentre i più moderni azzardano abbinamenti “gourmet”.

Ma ora voglio presentarvi la mia classifica dei 15 migliori bacari di Venezia non turistici, suddivisi per sestieri (quartieri).

Cannareggio

Cannareggio è il quartiere veneziano che meglio incarna lo spirito della città. Se dovete scegliere una zona di Venezia in cui concentrare il vostro tour di bacari non turistici questo è certamente il posto che fa al caso vostro.

Cantina Aziende Agricole

L’enoteca Aziende Agricole, grazie alla sua sala d’epoca e alla vetrinetta piena di cicchetti, incarna l’immagine del bacaro autentico. Ottime le polpette cotte al forno e buona la selezione di vini, com’è giusto aspettarsi da un locale che si autodefinisce “cantina”. Posti in piedi e a sedere.

Cantina Aziende Agricole, Cannareggio
Cantina Aziende Agricole, Cannareggio

Al Timon

Famoso per il barcone ormeggiato davanti al locale, a due passi dal Ghetto Ebraico, Al Timon è un’istituzione per tutti i veneziani. Il locale, che volendo offre anche la possibilità di cenare, apre alle 17.00 ed è conosciuto per i cicchetti di pane fresco con patè di fegato d’anatra, la polenta grigliata con pesce al sugo e gli spritz.

Osteria Ca’ d’Oro alla Vedova

Nessun amante dei cicchetti potrà mai lasciare Venezia senza aver assaggiato le polpette dell’Osteria alla Vedova, da gustare rigorosamente in piedi al bancone. Questo locale è tra i più storici della città e le sue polpette fritte a puntino sono una vera e propria istituzione. È possibile anche pranzare o cenare ma il mio consiglio è di concentrarvi sui ciccheti e poi continuare il vostro tour. Cosa ordinare da bere? Spritz o birra. Lasciate perdere la proposta di vini al calice.

Osteria Ca' d'Oro alla Vedova, Cannareggio
Osteria Ca’ d’Oro alla Vedova, Cannareggio

Vino Vero

Posso serenamente affermare che questo è il mio bacaro preferito. Vino Vero è un’enoteca moderna che si differenzia molto dalle classiche “cicchetterie” di Venezia per via del suo focus su vini naturali e biodinamici e della sua proposta costituita da tapas gourmet. Noi abbiamo assaggiato dei favolosi cicchetti di tonno scottato, ricciola cruda e hummus.  Lo staff è giovane e competente. Posti a sedere esterni e bancone all’interno. Consigliatissimo.

Vino Vero, Cannareggio
Vino Vero, Cannareggio

San Polo

Il quartiere San Polo, ubicato nei pressi del Mercato di Rialto, è frequentato sia da turisti che da veneziani. Qui, passeggiando tra le calli, si respira un’atmosfera di pace e autenticità e, anche se viaggiate da soli, trovare compagnia sarà davvero facile.

Cantina Do Spade

Un bacaro che, all’occorrenza, si trasforma anche in osteria e resta aperto fino a tardi. Tra i grandi classici della Cantina Do Spade troverete le sarde in saor, il baccalà e il fegato alla veneziana. All’interno del locale si sta gomito a gomito. Che cosa bere? Lasciate perdere i vini e concentratevi sugli spritz.

Cantina Do Mori

È il bacaro più antico di Venezia e ne conserva l’atmosfera di un tempo grazie a damigiane, paioli di rame e cimeli appesi alle pareti. La specialità di Cantina Do Mori sono i “francobolli”, mini tramezzini farciti in molteplici varianti (gamberi, prosciutto, granchi, etc.).

Bar all’Arco

Bar all’Arco è un bacaro molto piccolo, a pochi passi dal Mercato di Rialto. Siamo alla terza generazione e, al suo interno, sono sempre presenti clienti abituali. Fantastici i crostini di baccalà mantecato e quelli di tonno marinato appena scottato. Buona proposta di vini e ottimi spritz.

Bar all'Arco, San Polo
Bar all’Arco, San Polo

San Marco

Individuare dei bacari non turistici nel cuore di Venezia è un’impresa tutt’altro che facile. Tuttavia, ecco qualche suggerimento per spizzicare qualcosa nei pressi della piazza più famosa d’Italia senza spendere una follia.

Enoteca al Volto

Un bacaro storico, fondato nel 1936, a due passi dal Ponte di Rialto. Pochi tavolini all’esterno e una sala interna in cui è concesso lo struscio tra clienti. Enoteca al Volto ha un soffitto caratterizzato dalla presenza di numerosissime etichette storiche, incollate come carta da parati ma, ciò nonostante, la proposta di vini non convince. Ottimi invece i cicchetti che spaziano dal pesce alle verdure, alle polpette.

Bacaro Risorto

La dimensione di questo bacaro – 5 mq circa – permette solamente una sosta in piedi. Bacaro Risorto propone ottimi vini biologici accompagnati da cicchetti di carne e pesce. La cucina non convince ma la simpatia dello staff e la lista dei vini compensano ogni pecca.

Bacaro Risorto, San Marco
Bacaro Risorto, San Marco

Santa Croce

Il quartiere di Santa Croce viene attraversato frettolosamente dai turisti diretti al Ponte di Rialto. Tuttavia, questa zona cela splendidi palazzi e angoli nascosti ma, soprattutto, un paio di bacari molto frequentati dai veneziani.

Da Lele

Il locale, frequentato prevalentemente da giovani, non ha posti a sedere ma solo un paio di botti all’esterno dove appoggiare i bicchieri vuoti. La maggior parte della clientela ordina panini mignon e spritz. Il Bacareto Da Lele è una tappa imperdibile, se non altro per i prezzi bassissimi e la sua ubicazione a due passi da Piazzale Roma.

Da Luca e Fred

Nonostante non mi abbia convinto, Da Luca e Fred è un bacaro frequentatissimo. Ubicato a pochi metri dalla stazione ferroviaria questo locale propone ottimi gamberi in saor su polenda calda. Pessimi i vini al calice ma potrete sempre ripiegare su uno spritz o una birra.

Da Luca e Fred, Santa Croce
Da Luca e Fred, Santa Croce

Dorsoduro e Castello

Gli ultimi sestieri veneziani di cui vi voglio parlare sono quelli che ho frequentato meno: Dorsoduro e Castello. Tuttavia, nascondo due dei migliori bacari non turistici di tutta Venezia.

Cantine del Vino già Schiavi

In attività dal 1944, Cantine del Vino – detta anche Enoteca Schiavi – è ormai alla terza generazione di gestori. Il locale offre un’interessante e lunga selezione di vini accompagnata da ottimi crostini creativi. Un bacaro che vale da solo il “viaggio” fino a ponte San Trovaso, a Dorsoduro.

Osteria al Portego

Osteria al Portego è uno dei migliori bacari di Venezia in cui ho avuto l’onore di sostare. Pochissimi tavoli sia all’interno che all’esterno. I cicchetti sono soprattutto di pesce (baccalà, sarde, seppie, granchio) mentre le proposte di vini al calice convincono e soddisfano.

Osteria al Portego, Castello
Osteria al Portego, Castello

Adesso che avete scoperto i migliori bacari non turistici della città di Venezia, non vi resta che leggere il mio articolo dedicato ai suoi luoghi più insoliti e nascosti. Se, invece, volete proseguire il vostro tour dei bacari nella regione Veneto vi consiglio di spostarvi nella città di Padova.

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La classifica dei migliori ristoranti e bar di Siviglia https://www.lageografiadelmiocammino.com/2023/09/06/la-classifica-dei-migliori-ristoranti-e-bar-di-siviglia/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=la-classifica-dei-migliori-ristoranti-e-bar-di-siviglia https://www.lageografiadelmiocammino.com/2023/09/06/la-classifica-dei-migliori-ristoranti-e-bar-di-siviglia/#respond Wed, 06 Sep 2023 06:25:34 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=6182 Il panorama gastronomico della città ha tre anime: i numerosi mercati che popolano le piazze del centro storico o le rive del fiume; i tapas bar tradizionali con prosciutti appesi alle pareti; i ristoranti con una predisposizione alla modernità e alla creatività che rivisitano i piatti della tradizione “andalusa”.

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Dopo avervi raccontato i luoghi turistici della città di Siviglia non mi resta che approfondire meglio tutto ciò che riguarda la parte più ludica del mio viaggio, ovvero i migliori ristoranti e bar della città.

Dove mangiare a Siviglia

Il panorama gastronomico della città ha tre anime: i numerosi mercati che popolano le piazze del centro storico o le rive del fiume; i tapas bar tradizionali con prosciutti appesi alle pareti; i ristoranti con una predisposizione alla modernità e alla creatività che rivisitano i piatti della tradizione “andalusa”.

I mercati

Mercato di Triana

Il mio mercato preferito è quello di Triana, che sorge sui resti del Castello di San Jorge, in cui potrete immergervi per qualche minuto nella quotidianità degli abitanti di Siviglia, alle prese con l’acquisto di prodotti freschi da cucinare a casa. Il mercato permette anche di spizzicare qualcosa: tapas, insaccati, ostriche, pesce, pollo arrosto e molto altro. Le bancarelle sono aperte dalle 9 del mattino fino alle 3 del pomeriggio.

Mercato di Triana
Mercato di Triana

Mercado Lonja del Barranco

Se state cercando un mercato con al suo interno dei veri e propri ristoranti dovrete dirigervi dalla parte opposta del fiume, sempre nei pressi del Ponte Isabel II. Qui troverete il Mercato Lonja del Barranco dove l’offerta in termini di ristorazione è davvero multiforme. Alcune bancarelle sono eccellenti mentre altre sembrano trappole per turisti.

Mercato de la Encarnación

Il Mercato de la Encarnación fa parte dello spazio Metropol Parasol e, nonostante sia “turisticamente” meno rilevante, viene frequentato assiduamente dagli abitanti di Siviglia. Al suo interno vi è una predominanza di banchi dedicati alla carne e al pesce. Se capitate da quelle parti entrate a dare un’occhiata.

Las Teresas tapas bar
Las Teresas tapas bar

Tapas bar tradizionali

I tapas bar tradizionali sono tutti molto simili tra loro. Li troverete pieni a qualsiasi ora del giorno e della notte, avranno dei prosciutti appesi alle pareti e un bancone o dei tavoli di legno pieni di bicchieri di birra e vino. Le tapas più richieste saranno ovunque: Jamón Ibérico, crocchette, tortillas di patate, sanguinacci, chorizo e piccoli gamberetti bolliti. Gli indirizzi da segnare in agenda sono:

1. Bodega Santa Cruz Las Columnas e Las Teresas nei pressi della Cattedrale e del Real Alcazar

2. El Rinconcillo nei pressi del Metropol Parasol

3. Cerveceria La Grande e Bodega Vargas nel quartiere di Triana

Cerveceria La Grande tapas bar
Cerveceria La Grande tapas bar

Tapas bar e ristoranti moderni

Questa è la parte del panorama gastronomico sivigliano che ho apprezzato maggiormente. I giovani chef lavorano in minuscole cucine sperimentando ogni tipo di cottura e osando parecchio nella presentazione dei piatti. Ecco la mia classifica personale dei 6 migliori ristoranti di Siviglia:

6. Zelai

Se cercate un locale di design il ristorante Zelai non vi deluderà. Qui cucina e arredamento vanno a braccetto. Il menù è orientato maggiormente verso piatti di mare, rivisitati in chiave orientale. Io ho assaggiato il tonno tataki e la parillada de pulpo, entrambi molto buoni. Il servizio è ottimo mentre la carta dei vini è un po’ banale, andrebbe migliorata.

5. Lalola de Javi Abascal

Tra i ristoranti di Siviglia, Lalola è certamente uno dei più particolari. Il motivo? Qui si mangia quasi esclusivamente carne e principalmente di maiale iberico della Sierra de Huelva. Il locale, con menzione Michelin, si trova all’interno dell’hotel Palacio One Shot Conde de Torrejón e il suo menù è stato pensato dallo chef Javier Abascal. La cosa migliore sarebbe provare il menù degustazione ma se dovete proprio scegliere dei piatti non perdetevi la tartare di maiale, lo chicharrón con tartare di capesante e l’arroz ibérico al cuadrado. Ottimi anche i dolci. Servizio da migliorare e carta dei vini abbastanza valida.

Ristorante Lalola
Ristorante Lalola

4. Ovejas Negras e Mamarracha

Ho raggruppato questi due locali perchè appartengono alla stessa catena ristorativa chiamata Ovejas Negras. Si trovano a 30 mt di distanza l’uno dall’altro e a 5 minuti a piedi dalla Cattedrale. La qualità delle proposte raggiunge livelli altissimi, tanto che se assegnassero la stella Michelin per le tapas loro la vincerebbero sicuramente. All’Ovejas Negras consiglio i mini hamburger, il carpaccio di prosciutto crudo tartufato e il polpo condito con una spuma eccezionale. Al Mamarracha dovete provare il tiradito de salmon, i gamberoni e il risotto verde con acciughe e peperoni. L’unica “delusione” di questa catena è il ristorante Torre Y Garcia, abbastanza anonimo e banale.

3. Sal Gorda

Un ristorante carino, nel centro di Siviglia, che ama rivisitare i grandi classici della cucina andalusa: tortilla di patate con uova crude, insalata di gamberi con edamame e ottime tartare di pesce e carne. Piatti scenografici e qualità decisamente sopra la media. Personale giovane e simpatico e ottima selezione di vini.

Ristorante Sal Gorda
Ristorante Sal Gorda

2. Tradevo

Tradevo è un ristorante moderno e vivace ubicato in una delle decine di piazze del centro storico di Siviglia. Il punto forte del locale – menzionato anche nella Guida Michelin – è il bancone del fresco, dal quale potrete scegliere pesce appena pescato, cucinato a seconda delle vostre esigenze e preferenze. Io ho assaggiato calamaretti fritti, scampi rossi alla piastra e gamberi rosa bolliti. Anche il menù tradizionale sarà in grado di lasciarvi a bocca aperta. Io ho ordinato una tartare di tonno con gazpacho e pesto che sembrava un’opera d’arte e un dolce al cioccolato da lasciare senza fiato. Il personale è delizioso e molto propenso al dialogo e all’ascolto dei gusti del cliente. La carta dei vini non stupisce ma soddisfa.

I migliori ristoranti di Siviglia: Tradevo
I migliori ristoranti di Siviglia: Tradevo

1. Espacio Eslava

La prima volta che ho visitato Siviglia è stato impossibile prenotare in questo locale. La seconda volta, imparata la lezione, ho riservato un tavolo con largo anticipo. Espacio Eslava serve le migliori tapas di tutta Siviglia: un’esplosione di gusto e raffinatezza culinaria. Dovete assolutamente provare il “cigarro” con paté di calamari, il carpaccio di salmone con yogurt e miele, il tataki di carne con emulsione di melone, i cannolicchi alla piastra e, come dolce, la loro rivisitazione del tiramisù. Porzioni abbondanti e servizio curato. La lista dei vini offre moltissime proposte di calici a prezzi ottimi. Potrete abbinare ogni piatto al vino più appropriato, o viceversa!

Ristorante Eslava
Ristorante Eslava

Bonus: la vita notturna di Siviglia

Se amate fare le ore piccole ed entrare e uscire dai cocktail bar con la stessa velocità con cui consumate il vostro Gin Tonic, Siviglia è la città che fa per voi. I locali chiudono tardissimo, gli abitanti consumano qualsiasi tipo di alcolico senza mai perdere il controllo e potrete sicuramente trovare qualche proposta musicale che incontri i vostri gusti. Le zone migliori per fare quattro salti e bere un cocktail sono sicuramente le due rive del fiume e la piazza Alameda de Hercules. Non chiedetemi i nomi dei bar perché dopo la una di notte non prendo più nota dei posti in cui entro!

Maquiavelo
Maquiavelo

Tuttavia, segnatevi i due locali “più modaioli” della città: Maquiavelo e Atico Lobby. Il primo consiste in una piattaforma con piscina accanto al fiume, immersa in una giungla di piante, luci e performers; il secondo offre un rooftop bar all’interno di uno degli hotel più in voga della città, con tanto di sculture moderne e cocktail raffinati.

Termina qui il nostro viaggio culinario nei migliori ristoranti di Siviglia. Ora non vi resta che scoprire cosa vedere in questa città meravigliosa. Tenetemi aggiornata!

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Andalusia: cosa vedere a Siviglia in 3 giorni https://www.lageografiadelmiocammino.com/2023/09/02/andalusia-cosa-vedere-a-siviglia-in-3-giorni/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=andalusia-cosa-vedere-a-siviglia-in-3-giorni https://www.lageografiadelmiocammino.com/2023/09/02/andalusia-cosa-vedere-a-siviglia-in-3-giorni/#respond Sat, 02 Sep 2023 14:22:02 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=6164 In quest’articolo descriverò cosa vedere a Siviglia, capitale dell’Andalusia, se si hanno a disposizione “solo” 3 giorni. Questa città vanta talmente tanti aspetti positivi che sarà impossibile non rimanerne incantati.

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In quest’articolo descriverò cosa vedere a Siviglia, capitale dell’Andalusia, se si hanno a disposizione “solo” 3 giorni. Questa città vanta talmente tanti aspetti positivi che sarà impossibile non rimanerne incantati. Proverò a elencarvene sei, giusto per farvi venire ancora più voglia di comprare un volo!

1) Siviglia è un inno alla vita e ai piaceri della quotidianità. L’atmosfera è rilassata e in ogni angolo della città si respira aria di festa.

2) Siviglia ha un clima fantastico che permette di vivere all’aperto quasi 300 giorni l’anno. Lo testimoniano le centinaia di dehors che animano le piazze del centro storico.

3) Siviglia è una città economica e a misura d’uomo. Ci si muove a piedi quasi ovunque, le birre costano 2 euro e si può cenare in maniera divina con meno di 25 euro a testa.

Siviglia, modernità e storia
Siviglia, modernità e storia

4) Siviglia è una città in cui convivono stili contrastanti. I monumenti arabi e barocchi fanno da sfondo ad edifici costruiti per l’Esposizione Iberoamericana del 1929, fino alle più moderne opere architettoniche riconducibili all’Esposizione Universale del 1992.

5) Siviglia è folclore e cultura. Qui sono nate due delle maggiori tradizioni spagnole: il flamenco e le corride. Inoltre ogni anno ospita “La Feria de Abril”, una delle principali feste di tutta la Spagna.

6) Siviglia è sinonimo di educazione e pulizia. Le strade sono impeccabili, nonostante la quantità di gente che si riversa nelle sue piazze giorno e notte. Gli abitanti sono onesti, cordiali e pronti ad aiutare i turisti in qualsiasi momento.

Quando andare

Siviglia gode di 300 giorni di sole all’anno. Gli unici due mesi da evitare sono quelli che vanno dalla metà di Luglio alla metà di Settembre perché le temperature sfiorano i 50 gradi. In primavera e autunno troverete invece un clima invidiabile, perfetto per visitare e vivere la città a ogni ora del giorno e della notte.

Siviglia, 300 giorni di sole all’anno
Siviglia, 300 giorni di sole all’anno

Come arrivare e come muoversi

L’unica pecca di questa città è “la raggiungibilità”. L’aeroporto di Siviglia è servito da pochissimi voli low cost che di “low cost” hanno solo il nome. Se non prenotate con almeno 3 o 4 mesi d’anticipo la tratta vi costerà più di 300 euro a persona.

A Siviglia ci si muove a piedi, anche perché il centro storico è chiuso al traffico. In alternativa potrete utilizzare le app Uber e Cabify (fantastica!) o approfittare delle tariffe più che oneste dei numerosi taxi che sostano nei principali luoghi turistici. Dall’aeroporto al centro della città vige una tariffa fissa di 25 euro ma con Cabify potreste arrivare a spenderne quasi la metà.

Cosa vedere a Siviglia in 3 giorni

Proverò a presentarvi un itinerario di 3 giorni che vi permetterà di vedere tutti i luoghi più importanti della città.

Itinerario di Siviglia: Giorno 1

Cattedrale e Giralda

La Cattedrale di Siviglia è visitabile tutti i giorni ma gli orari variano a seconda dei diversi periodi dell’anno. Consiglio di acquistare i biglietti tramite il sito web per evitare la lunga coda che si forma all’ingresso. Con un unico biglietto da 11 euro si entra sia nella Cattedrale che nella torre della Giralda, da cui si gode di una vista magnifica su tutta la città. Quella di Siviglia è la terza cattedrale più grande al mondo dopo quelle di San Pietro (Roma) e St. Paul (Londra). Al suo interno troverete anche la tomba di Cristoforo Colombo.

Cattedrale e Giralda
Cattedrale e Giralda

Quartiere Santa Cruz

La sua posizione accanto ai monumenti più importanti della città lo rende il quartiere più famoso e fotografato di Siviglia. Al suo interno potrete vagare nelle innumerevoli stradine alla ricerca di negozi, bar o edifici religiosi. La sera, nelle strade, potreste ascoltare i suoni e i passi dei danzatori di flamenco. I luoghi turistici degni di una visita più approfondita sono, nell’ordine: l’Archivio de Indias, Plaza del Triunfo, Casa de Pilatos e la chiesa di El Salvador.

Plaza de España e Parco Maria Luisa

Questa piazza fu costruita tra il 1914 e il 1928 per l’Esposizione Iberoamericana del 1929. L’ingresso è libero e nelle immediate vicinanze potrete ammirare i giardini che furono donati da Maria Luisa alla città.

Plaza de España
Plaza de España

La piazza semicircolare, che rappresenta l’abbraccio della Spagna alle sue nuove colonie, è imponente, maestosa e molto colorata, grazie alle numerose decorazioni costruite con le tipiche piastrelle di ceramica chiamate azulejos. Al centro scorre un canale artificiale sormontato da quattro ponti mente ai lati della costruzione, a forma di ferro di cavallo, troverete due torri altissime. I turisti amano scattare fotografie dai balconi delle due terrazze che affacciano sui canali. Le 48 panchine nella piazza raffigurano le provincie spagnole e sono sormontate da altrettanti medaglioni con i volti dei personaggi storici più importanti della nazione. La location è stata immortalata anche in uno dei film della saga di Star Wars.

Itinerario di Siviglia: Giorno 2

Real Alcazar

Cosa vedere assolutamente a Siviglia in 3 giorni? Accanto alla Cattedrale, nel quartiere di Santa Cruz, troverete l’imponente Real Alcazar, uno dei palazzi reali antichi meglio conservati del mondo. L’ingresso si trova a pochi metri dalla Cattedrale ma vi sconsiglio di vedere entrambi nella stessa giornata, soprattutto se volete dedicare del tempo anche ai giardini, perché la visita del palazzo richiede circa due ore di permanenza. Suggerisco di comprare il biglietto online per evitare lunghe file all’ingresso. Il costo è di 13.50 euro ma aggiungendo altri 6 euro potrete acquistare anche l’audio guida che vi descriverà tutte le stanze del palazzo, il susseguirsi dei suoi stili architettonici e i suoi viali circondati da fontane e piante di arancio.

Cosa vedere a Siviglia in 3 giorni: Real Alcazar
Cosa vedere a Siviglia in 3 giorni: Real Alcazar

Quartiere della Macarena

Barrio Macarena, oltre a dare il nome alla Basilica più famosa della città, è il quartiere più religioso di tutta Siviglia. È qui che si concentrano parte delle celebrazioni della Settimana Santa. Barrio Macarena è anche il quartiere più popolato e meno turistico, che conserva ancora parte delle mura storiche che proteggevano la città. Tra i luoghi d’interesse vi consiglio di visitare la Basilica di Nostra Signora della Speranza, detta anche “de la Macarena”, la Piazza Alameda de Hercules, la Chiesa di San Luis de los Franceses, la Chiesa di San Pedro e il Convento di Santa Paula. Tutti questi edifici, poco conosciuti, vi faranno immergere nella “vera” Siviglia.

Setas de Sevilla

Prima del tramonto dirigetevi verso il Metropol Parasol, una delle strutture architettoniche più criticate dagli abitanti della città. Questa costruzione di legno, conosciuta anche con il nome di Setas, è diventata uno dei simboli più iconici di Siviglia. È stata progettata dall’architetto tedesco Jürgen Mayer e domina Piazza de la Encarnación. Durante gli scavi per la sua costruzione sono rivenuti alla luce dei resti archeologici oggi visibili al piano interrato della struttura, da cui si sale all’attrazione principale: la terrazza panoramica. Il costo del biglietto è di 15 euro ma ne vale assolutamente la pena. La vista, specialmente al tramonto, è la migliore della città.

Cosa vedere a Siviglia in 3 giorni: Setas
Cosa vedere a Siviglia in 3 giorni: Setas

Itinerario di Siviglia: Giorno 3

Plaza de Toros

Cosa vedere assolutamente a Siviglia in 3 giorni? Plaza de Toros è conosciuta anche come “la Maestranza” e si trova vicino alle rive del fiume Guadalquivir. La visita guidata all’interno dell’Arena, in cui si svolgono le corride, dura circa un’ora. Nei 10 euro del biglietto d’ingresso sono inclusi anche il museo con i trofei e gli abiti dei toreri più famosi e la visita presso la cappella dove gli stessi pregano prima di entrare nell’arena. Per vedere una vera corrida dovrete visitare la città nei mesi di Aprile/Settembre.

Cosa vedere a Siviglia in 3 giorni: Plaza de Toros
Cosa vedere a Siviglia in 3 giorni: Plaza de Toros

Triana e Guadalquivir

Dedicate almeno un intero pomeriggio a passeggiare lungo le rive del fiume Guadalquivir. Potrete partire dalla Torre dell’Oro e camminare fino al Ponte Isabel II, per poi attraversarlo e ritrovarvi nel quartiere di Triana. Questa zona è notevolmente più spartana rispetto al centro della città ed è conosciuta per le sue botteghe di ceramica e per gli aperitivi al tramonto sul lungofiume. Tuttavia, anche in questo quartiere sono presenti chiese e attrazioni turistiche. Vi segnalo la Chiesa di Santa Ana, la Chiesa di Nuestra Señora de la O e La Cartuja, un monastero restaurato per l’Expo del 1992 che oggi ospita un museo d’Arte Contemporanea.

Triana e Guadalquivir
Triana e Guadalquivir

Dove dormire

Dopo aver scoperto cosa vedere a Siviglia in 3 giorni vorrei lasciarvi con qualche consiglio sui migliori alloggi della città.

Se avete una capacità di spesa medio/alta non avrei dubbi. Per il mio primo soggiorno in città ho scelto l’hotel EME Catedral e sono rimasta pienamente soddisfatta sia dalla struttura che dal servizio impeccabile: drink di benvenuto, camere arredate con i migliori accessori di design, bagno immenso e kit beauty d’altissima qualità. Completa l’offerta un rooftop bar panoramico con vista sulla Cattedrale, con tanto di piscina.

Gran Meliá Hotel Colón
Gran Meliá Hotel Colón

Durante il mio secondo soggiorno in città ho alloggiato al Gran Meliá Hotel Colón. L’accoglienza e il servizio di questo hotel a 5 stelle, appartenente alla catena  “The Leading Hotels of the World” è stato davvero impeccabile. L’edificio fonde in maniera armoniosa modernità e tradizione. Gli ambienti comuni che ho apprezzato maggiormente sono stati la piscina outdoor, la spa, il bar centrale e il ristorante El Burladero.

Adesso che avete scoperto cosa vedere a Siviglia in 3 giorni non perdetevi il mio articolo sui migliori ristoranti e bar della città.

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Aix en Provence: cosa vedere nella città amata da Paul Cezanne https://www.lageografiadelmiocammino.com/2023/06/21/aix-en-provence-cosa-vedere-nella-citta-amata-da-paul-cezanne/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=aix-en-provence-cosa-vedere-nella-citta-amata-da-paul-cezanne https://www.lageografiadelmiocammino.com/2023/06/21/aix-en-provence-cosa-vedere-nella-citta-amata-da-paul-cezanne/#respond Wed, 21 Jun 2023 09:09:44 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=6133 Se vi state chiedendo cosa vedere ad Aix en Provence, la città amata dal famoso pittore Paul Cézanne, non vi resta che leggere quest’articolo. Aix en Provence è una città d’altri tempi, in cui la vita scorre lentamente. I suoi abitanti amano frequentare i numerosi mercati che popolano le altrettanto numerose piazze. Le vie del centro storico sono piene di palazzi signorili, fontane e botteghe artigianali che vendono saponi, dolciumi, profumi e indumenti. I giovani, invece, si riversano nei tanti caffè all’aperto disseminati un po’ ovunque.

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Se vi state chiedendo cosa vedere ad Aix en Provence, la città amata dal famoso pittore Paul Cézanne, non vi resta che leggere quest’articolo. Ho visitato quest’elegante cittadina nel corso di un ampio tour della Provenza che ha toccato le città di Marsiglia, Cassis e Saint Remy de Provence, dalle quali dista all’incirca 30/40 min.

Aix en Provence è una città d’altri tempi, in cui la vita scorre lentamente. I suoi abitanti amano frequentare i numerosi mercati che popolano le altrettanto numerose piazze. Le vie del centro storico sono piene di palazzi signorili, fontane e botteghe artigianali che vendono saponi, dolciumi, profumi e indumenti. I giovani, invece, si riversano nei tanti caffè all’aperto disseminati un po’ ovunque.

Il mercato della frutta e della verdure di Aix en Provence
Il mercato della frutta e della verdure di Aix en Provence

Aix en Provence: cosa vedere in una giornata

Aix en Provence è una città molto turistica e viene simpaticamente chiamata anche “città dalle mille fontane” o “città dai mille mercati”. Per questo motivo l’attività principale è quella di perdersi nei suoi vicoli e scoprirne l’essenza, rigorosamente a piedi. Consiglio, infatti, di lasciare la macchina fuori dal centro storico lungo la strada circolare che la circonda.

1. La città vecchia

La prima cosa da vedere se volete dedicare un’intera giornata alla scoperta di Aix en Provence è senza dubbio il suo centro storico, quasi interamente pedonale. Qui avrete modo di passeggiare in un dedalo di viuzze strette e piazze nascoste piene di botteghe, caffè e ristoranti. La piazza più significativa è senza dubbio quella dell’Hotel de Ville (municipio) e della Torre dell’Orologio. Qui ogni martedì, giovedì e sabato mattina troverete un coloratissimo mercato dei fiori. Al contrario in Place de Verdun, accanto al Palazzo di Giustizia, nelle medesime giornate e fasce orarie potrete ammirare un mercatino delle pulci e dell’antiquariato. Place des Cardeurs è un punto di ritrovo per tutti gli studenti universitari, dall’ora del tramonto fino a tarda sera. Place Richelme, infine, è la mia preferita perché possiede deliziosi bistrot e ospita il mercato di frutta, verdura e spezie.

Municipio e torre dell'orologio
Municipio e torre dell’orologio

2. Cours Mirabeau

Cours Mirabeau è la strada più famosa di Aix en Provence e, tra le altre cose, divide la città nuova da quella vecchia. Lungo 440 mt e largo 42 mt questo viale pullula di caffè, ristoranti, palazzi storici, statue e, soprattutto, fontane. È qui che si svolgono i principali mercati della città, tra cui quello di Natale. Una delle due estremità di Cours Mirabeau vanta un’immensa fontana sormontata da tre grandi statue che rappresentano le tre città più importanti della Provenza: Marsiglia, Aix en Provence e Avignone. Lungo il corso troverete anche la Fontana di Muschio che attinge l’acqua direttamente da una sorgente naturale.

Cours Mirabeau
Cours Mirabeau

3. La Cattedrale

La Cattedrale del Santo Salvatore (Saint-Sauveur) è un’imponente chiesa in stile gotico e romanico, costruita tra il XII e il XIX secolo. Tra i suoi elementi architettonici più importanti troviamo la torre – alta circa 68 mt – e il chiosco romanico.

4. Quartiere Mazzarin

Il Quartiere Mazzarin è caratterizzato da numerosi palazzi storici risalenti al XVII e XVIII secolo. Qui troverete caffè, ristoranti, boutique e una delle più famose fontane di tutta la città: la Fontana dei Quattro Delfini.

La fontana dei Quattro Delfini
La fontana dei Quattro Delfini

Aix en Provence: sulle tracce di Cézanne

La cosa più importante da vedere e percepire ad Aix en Provence è la presenta del pittore provenzale Paul Cézanne che, dopo anni di lavoro a Parigi, decise di tornare nella sua città natale per dedicarsi completamente alla pittura.

1. Museo Granet

Il Museo Granet è, a mio avviso, l’esposizione permanente più interessante di tutta la Provenza. Qui troverete alcuni dipinti di Paul Cézanne ma anche opere di altri pittori famosi del calibro di Van Gogh, Picasso, Monet, Rembrandt e Mondrian. Il museo è diviso in due edifici, distanti circa 400 mt l’uno dall’altro. Google Maps vi condurrà all’edificio principale dove potrete acquistare il biglietto al costo di 7 euro. Una volta terminata la visita dovrete spostarvi alla Chapelle des Pénitents Blancs dove troverete le opere più moderne della collezione.

Museo Granet
Museo Granet

2. Atelier di Cezanne

Sulla collina di Lauves, a circa 2 km dal centro storico della città, troverete il famoso atelier del pittore Cézanne, immerso nella luce e nella natura. Qui il tempo sembra essersi fermato: lo studio, al piano superiore dell’abitazione, è rimasto intatto dopo la morte del pittore, nel 1906. Pavimento in parquet, cavalletti originali, scala di legno, manichini, cesti in vimini e scaffali utilizzati per le composizioni di natura morta sono solo alcuni degli elementi che vi faranno percepire la presenza dell’artista. In questo studio Cezanne produsse il ciclo di dipinti delle “Grandi Bagnanti”. Il biglietto d’ingresso all’atelier costa 6,5 euro.

Atelier di Cézanne
Atelier di Cézanne

3. Terrain des Peintres

A 10 min dall’atelier di Cézanne troverete quella che è stata ribattezzata come “la terra dei pittori”. Da qui potrete ammirare la montagna di Sainte Victoire che, per anni, è stata il soggetto preferito – o, forse, l’ossessione pittorica – di Paul Cézanne. Da qui il pittore immortalò la montagna in qualsiasi condizione atmosferica, rilevandone ogni minimo cambiamento di luce. Oggi in questo luogo pubblico sono esposte copie di opere del pittore.

Montagna di Sainte Victoire
Montagna di Sainte Victoire

Aix en Provence: dove dormire e dove mangiare

La cittadina di Aix en Provence è molto turistica. Per questa ragione sono presenti numerosi esercizi commerciali e alberghi. Per ciò che riguarda l’ospitalità la mia scelta è ricaduta sul grazioso Hotel Escaletto che possiede 44 camere appena rinnovate a pochi passi dal centro storico. Purtroppo l’hotel non dispone di un parcheggio adeguato e quindi dovrete cercare una soluzione alternativa nei pressi dell’albergo. L’hotel vanta, però, una terrazza panoramica al 4° piano dell’edificio dalla quale ammirare il tramonto e i tetti di Aix en Provence. Le stanze sono moderne e pulite. La colazione può essere evitata a beneficio dei numerosi caffè che popolano il centro storico.

La terrazza dell'hotel Escaletto
La terrazza dell’hotel Escaletto

Passiamo ora alla ristorazione. Purtroppo la maggior parte dei ristoranti presenti in città sono estremamente turistici e di qualità medio bassa. Fa eccezione Licandro Le Bistro che propone una cucina moderna e di buon gusto, con delicati richiami all’oriente a alla Spagna. Assaggiate le code di scampi arrosto, la focaccia di salmone e “l’oeuf parfait” con carbonara di funghi e piselli. Il servizio è attento e la carta dei vini tende quasi esclusivamente al biologico. A tal proposito, se volete dei consigli su cosa bere in Provenza, leggete il mio articolo dedicato alle cantine della zona. Menù senza scelta a 41 euro, prezzo medio à la carte 65 euro (vino escluso).

Licandro Le Bistro
Licandro Le Bistro

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La classifica dei migliori ristoranti e bar di Marsiglia https://www.lageografiadelmiocammino.com/2023/05/14/la-classifica-dei-migliori-ristoranti-e-bar-di-marsiglia/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=la-classifica-dei-migliori-ristoranti-e-bar-di-marsiglia https://www.lageografiadelmiocammino.com/2023/05/14/la-classifica-dei-migliori-ristoranti-e-bar-di-marsiglia/#respond Sun, 14 May 2023 16:27:18 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=6018 Marsiglia è una città ricca di ristoranti, molti dei quali troppo turistici e altri decisamente validi. La sola guida Michelin menziona ben 32 attività, tra cui 8 stellati. Come se non bastasse, Marsiglia è una città “senza frontiere” che unisce popoli e tradizioni molto diverse tra loro. Come tutte le metropoli portuali va scoperta perdendosi nei suoi numerosi vicoli. È così che mi sono imbattuta in qualche bar e vineria degna di nota che voglio condividere con voi.

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Dopo avervi raccontato i luoghi turistici e le spiagge di Marsiglia non mi resta che approfondire meglio tutto ciò che riguarda la parte più ludica del mio viaggio, ovvero i migliori ristoranti e bar della città.

In cucina, Marsiglia è sinonimo di bouillabaisse, cozze e panisse. La bouillabaisse è un’iconica zuppa preparata con vari tipi di pesci, crostacei e aromi mentre la panisse è paragonabile alla farinata di ceci (fritta) ligure. Al bar, Marsiglia fa rima con Pastis, un tipico liquore all’anice, e vini rosati, di cui vi parlerò abbondantemente nell’articolo dedicato ai vini e alle cantine della Provenza.

I ristoranti di Marsiglia

Marsiglia è una città ricca di ristoranti, molti dei quali troppo turistici e altri decisamente validi. La sola guida Michelin menziona ben 32 attività, tra cui 8 stellati. Come se non bastasse, Marsiglia è una città “senza frontiere” che unisce popoli e tradizioni molto diverse tra loro: è facile comprendere, quindi, come la cucina mediterranea incontri quella etnica e viceversa.

Ecco una lista dei ristoranti di Marsiglia che ho provato e che mi sento di consigliare, con i loro pro e contro.

La Mercerie

Tra i ristoranti in cui ho cenato a Marsiglia e, forse, nell’intera Provenza La Mercerie è sicuramente il migliore. Questo locale è guidato dallo chef Harryun inglese innamorato della Francia – e dalla sommelier Lauraamante dei vini biodinamici e naturali. Entrambi hanno una forte passione per la ricerca delle migliori materie prime e dei fornitori più al passo con i tempi. Laura si è presa cura di noi in maniera eccelsa, consigliandoci i migliori abbinamenti cibo/vino e coccolandoci per tutta la serata. La cucina propone un menù a sorpresa di 5 portate che cambia regolarmente a seconda della disponibilità e della freschezza dei prodotti. Il costo del menù è di 63 euro mentre per il “wine pairing” dovrete mettere in conto altri 40 euro. Cibo, servizio e rapporto qualità/prezzo a dir poco eccellenti. Il ristorante è presente nella Guida Michelin.

Ristorante La Mercerie
Ristorante La Mercerie

Sépia

Sépia è un altro ristorante presente nella Guida Michelin, posizionato in una zona molto strategica di Marsiglia. La location ha una splendida vetrata sul Vecchio Porto che, purtroppo, abbiamo ammirato solo in lontananza perché ci hanno fatto accomodare in un tavolo strettissimo tra la porta d’ingresso e la cucina, nonostante avessimo chiesto ripetutamente un posto più comodo. La proposta gastronomica è nelle mani dello chef Paul Langlère, orientato principalmente verso il mar Mediterraneo. Tuttavia, una delle sue peculiarità è l’abbinamento terra/mare. Quando il piatto contiene della carne ad accompagnarla troviamo sempre crostacei, acciughe o bottarga e lo stesso avviene quando a fare da padrone è il mare. Ottimi i dolci che definirei creativi e originali. Carta dei vini e servizio da migliorare. Rapporto qualità/prezzo buono. Il costo a persona è di circa 50 euro, bevande escluse.

Ristorante Sépia
Ristorante Sépia

Hédoné

Hédoné è il posto dove tutti mangiano alla stessa tavola! Nel quartiere di Le Panierdi cui vi ho parlato nel mio articolo dedicato ai luoghi da visitare a Marsiglia – è nato da poco un locale che riunisce sotto un unico tetto una cantina, una gastronomia e un ristorante. Che si tratti di pranzi di lavoro o serate conviviali Hédoné propone un concept di condivisione a 360 gradi. La cucina è a vista e le materie prime, quasi tutte a km zero, sono sotto gli occhi vigili dei commensali. Ottima la tartare di tonno, la ceviche di ricciola e il churrasco di manzo. Carta dei vini stimolante e servizio familiare. Rapporto qualità/prezzo interessante: difficile spendere più di 40 euro a persona, bevande escluse.

Ristorante Hédoné
Ristorante Hédoné

Poissonerie Kennedy

Sul lungomare della Cornichedi cui vi ho parlato nel mio articolo dedicato alle spiagge Marsiglia – troverete un bancone del pesce decisamente inusuale. Poissonnerie Kennedy celebra i frutti di mare, e non solo, con un graziosissimo negozio che, all’occorrenza, diventa anche ristorante. Qui potrete assaggiare ostriche, ricci di mare, tonno, molluschi e ogni tipo di crostaceo, il tutto condito con i sapori del Nord Africa o dell’Asia. Pesce fresco, tavoli spartani e una buona selezione di vini bianchi. Cosa chiedere di più?! I prezzi sono proporzionali alla qualità delle materie prime. Per un pranzo mettere in conto circa 35 euro a persona, bottiglia di vino inclusa.

Poissonerie Kennedy
Poissonerie Kennedy

I bar di Marsiglia

Marsiglia è una città estremamente viva e, come tutte le metropoli portuali, va scoperta perdendosi nei suoi numerosi vicoli. È così che mi sono imbattuta in qualche bar e vineria degna di nota che voglio condividere con voi.

Café de l’Abbaye

Café de l’Abbaye è una vera e propria istituzione, soprattutto all’ora del tramonto. È qui che i marsigliesi amano ritrovarsi per bere una birra o uno spritz godendo di fantastiche vedute su Vieux Port. Non è previsto alcun servizio al tavolo quindi mettetevi in coda, pagate i vostri drink e poi cercate un angolo in cui rilassarvi. Di giorno questo bar serve anche ottime panisse.

Vista da Café de l’Abbaye
Vista da Café de l’Abbaye

L’Abri

In questa enoteca con cucina i proprietari vinificano il loro vino. L’Abri è ubicato sopra il Porto Vecchio di Marsiglia, su una collina dove nel Medioevo si coltivava la vite. È da questo assunto che il suo fondatore Franck Pasquier ha costruito il concept di questo locale. Le parole d’ordine della sua filosofia sono: prossimità, semplicità e convivialità. Venite a L’Abri per un aperitivo o per una cena informale in cui ordinare piccoli piatti. La cucina a vista e i tini di vinificazione renderanno l’atmosfera ancora più magica.

Victor – Cave & Bistrot

A pochi passi da L’Abri troviamo un’altra enoteca, specializzata in vini naturali e birre artigianali. Ho avuto modo di bere solo un calice ma l’ambiente mi è parso davvero ottimo.

Mademoiselle Wine

Mademoiselle Wine è senza alcun dubbio la miglior enoteca di tutta la Provenza. Qui potrete acquistare vini e distillati introvabili. Questo brand ha due sedi: una ad Aix-en-Provence – solo vendita – e una sulla Corniche di Marsiglia che, durante le domeniche a piedi, propone vini alla mescita. Tutto bellissimo se non fosse per la proprietaria che è a dir poco insopportabile, a tratti maleducata.

Mademoiselle Wine
Mademoiselle Wine

Bonus: dove dormire a Marsiglia

Se dovete alloggiare a Marsiglia per un breve periodo consiglio vivamente di prenotare una stanza presso l’hotel Mama Shelter, nel quartiere artistico di Cours Julien. L’albergo fa parte di una catena dal design accattivante, creata appositamente per un target giovane e alla moda che predilige gli ambienti moderni al lusso sfrenato. Le stanze sono piccole ma possiedono tutti i confort essenziali e il prezzo è ovviamente “budget-friendly”. Philippe Starck, l’ideatore di questo concept, ha posto molta attenzione alle zone comuni: il bar ricrea un’atmosfera da sala giochi, la hall è un vero e proprio bazar in cui acquistare dildo e preservativi brandizzati, la sala ristorante ospita band che suonano musica dal vivo. Insomma, ogni angolo di Mama Shelter vi regalerà un’esperienza unica nel suo genere! Costo della stanza: circa 150 euro a notte, colazione inclusa.

Hotel Mama Shelter
Hotel Mama Shelter

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Marsiglia: cosa vedere in due giorni https://www.lageografiadelmiocammino.com/2023/05/11/marsiglia-cosa-vedere-in-due-giorni/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=marsiglia-cosa-vedere-in-due-giorni https://www.lageografiadelmiocammino.com/2023/05/11/marsiglia-cosa-vedere-in-due-giorni/#respond Thu, 11 May 2023 17:04:03 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=5997 Una mini-guida su cosa vedere a Marsiglia in due giorni, il tempo minimo che - a mio avviso - le dev’essere dedicato. La nomina a Capitale europea della Cultura, nel 2013, ha aggiunto glamour e modernità alla città di Marsiglia, tanto da farle meritare un posto tra le metropoli più visitate d’Europa. Noi italiani amiamo paragonarla a Napoli, tanto d’aver coniato l’appellativo di “Petit Naples”. In effetti, i suoi vicoli, le numerose chiese, il porto e il caos che si respira ci riportano alla mente il cuore della città partenopea.

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Una mini-guida su cosa vedere a Marsiglia in due giorni, il tempo minimo che – a mio avviso – le dev’essere dedicato. Essendo Marsiglia una tappa fissa delle navi da crociera, quest’articolo vuole essere anche un’utile alternativa alle escursioni organizzate.

Marsiglia è la terza metropoli francese in ordine di grandezza dopo Parigi e Lione: conta, infatti, quasi 2 milioni d’abitanti. La sua posizione nel Mediterraneo, a volte, l’ha facilitata per via dei numerosi scambi commerciali mentre, altre volte, l’ha messa al centro d’importanti flussi migratori e battaglie navali. L’eredità di questo crocevia di popoli è un patrimonio culturale unico, composto da lingue, usi e tradizioni spesso contrastanti.

La nomina a Capitale europea della Cultura, nel 2013, ha aggiunto glamour e modernità alla città di Marsiglia, tanto da farle meritare un posto tra le metropoli più visitate d’Europa. Noi italiani amiamo paragonarla a Napoli, tanto d’aver coniato l’appellativo di “Petit Naples”. In effetti, i suoi vicoli, le numerose chiese, il porto e il caos che si respira ci riportano alla mente il cuore della città partenopea.

Prima di scoprire cosa vedere a Marsiglia parliamo di come raggiungerla, come spostarsi e in che mesi dell’anno visitarla.

Marsiglia: cosa vedere in due giorni
Marsiglia: cosa vedere in due giorni

Come raggiungere Marsiglia

Marsiglia è facilmente raggiungibile in auto, soprattutto per tutti coloro che abitano nel nord Italia. Dista infatti circa 2 ore dal confine con la Liguria (Ventimiglia). In alternativa, è possibile raggiungere la città in trenoda Milano potete prendere Thello – o con un volo low cost.

Se la vostra intenzione è quella d’abbinare a Marsiglia un tour della Provenza vi consiglio di noleggiare un’auto. Segnalo, tuttavia, che i parcheggi sono molto costosi (circa 25 euro al giorno). Se, invece, volete dedicarvi solo all’esplorazione della città potrete usufruire dell’ottima rete di trasporti urbanidue linee della metropolitana, autobus, tram e bike sharing – e di una capillare presenza di taxi e uber.

Quanto andare a Marsiglia

Le stagioni migliori per visitare Marsiglia sono quelle primaverili ed estive, soprattutto se si vuole sfruttare la vicinanza al mare e alle spiagge. Nei mesi di maggio e luglio, inoltre, si può abbinare alla visita della città anche un’escursione tra i campi di lavanda in fiore. L’unica incognita è data dal vento che spesso, come in tutte le città portuali, si fa sentire prepotentemente.

Marsiglia: cosa vedere in due giorni
Marsiglia: cosa vedere in due giorni

Marsiglia è pericolosa?

Nonostante la sua cattiva fama devo ammettere che Marsiglia non è più pericolosa di altre città europee. L’unica cosa a cui dovete prestare maggiore attenzione sono i borseggiatori. I piccoli furti, infatti, sono abbastanza frequenti. Inoltre, se arrivate a Marsiglia con una macchina (vostra o a noleggio) cercate di parcheggiarla in un garage privato perché in molte vie, specialmente le più periferiche, ho notato moltissimi vetri rotti.

Cosa vedere a Marsiglia: day 1

Cattedrale di Notre Dame de la Garde

La Cattedrale di Nostra Signora della Guardia domina Marsiglia. Di conseguenza, ogni visita della città che si rispetti dovrebbe iniziare da qui, se non altro per avere una panoramica a 360° sullo skyline. Qualche dato: la Cattedrale è stata eretta 162 mt sopra il livello del mare; il suo campanile è alto 60 mt ed è a sua volta sormontato da una statua dorata della Madonna che i marsigliesi amano chiamare affettuosamente “Bonne-Mére”. Notre Dame de la Garde è il simbolo di Marsiglia ma, soprattutto, è la protettrice di tutti i marinai. Per questo motivo all’interno del Santuario, al piano superiore, troverete delle barche colorate appese al soffitto.

Cattedrale di Notre Dame de la Garde
Cattedrale di Notre Dame de la Garde

Vieux Port

Il quartiere del “Vecchio Porto” di Marsiglia è delimitato nei suoi punti più estremi da due fortificazioni: il Fort Saint-Nicolas e il Fort Saint-Jean. Tutta l’area è coperta da una passeggiata pedonale che permette a turisti e abitanti di percorrere gli oltre 2 km di tragitto ammirando i diversi scorci offerti da uno dei quartieri più autentici e caratteristici della città.

Vieux Port
Vieux Port

La zona più frequentata è quella di Quai des Belges dove i pescatori attraccano la mattina presto e allestiscono il famoso mercato del pesce, amato dai marsigliesi per il buon rapporto qualità-prezzo e dai turisti per l’autentico spaccato di vita che possono immortalare con le loro macchine fotografiche. Sempre nella zona di Quai des Belges troverete anche numerosi traghetti pronti a salpare per le Isole Frioul, il Castello d’If o le Calanques. Se volete approfondire questo tema v’invito a leggere il mio articolo che parla dei dintorni e delle spiagge di Marsiglia.

Mercato del pesce
Mercato del pesce

Nel 2013, a seguito della nomina di Marsiglia a Capitale europea della Cultura, l’architetto Norman Foster ha progettato una copertura specchiata di 46×22 mt che domina la zona di Quai des Belges e regala ai passanti prospettive inedite sul porto e la città.

MuCEM

Il MuCEM è un’avvenieristica opera architettonica – realizzata da Rudy Ricciotti e Roland Carta – inaugurata quando Marsiglia era ancora Capitale europea della Cultura. Questa struttura si trova nel Vecchio Porto di Marsiglia, accanto a un altro edificio importantissimo – realizzato da Stefano Boeri – chiamato Villa Méditerranée.

Il MuCEMMusée des civilisations de l’Europe et de la Méditerranée – è interamente dedicato alle culture del Mediterraneo che hanno dialogato per dar vita a quella che oggi chiamiamo civiltà europea. 45.000 mq, suddivisi su due piani, nei quasi sono esposti manufatti, stampe, disegni, manifesti, quadri, fotografie e libri raccolti in oltre 130 anni di ricerche. La mostra è interessante ma la vera attrattiva è rappresentata dalla passerella sospesa che collega il museo con il Fort Saint-Jean. Da qui potrete scattare meravigliose fotografie della città. Ma non è finita: il MuCEM possiede anche ristoranti, caffetterie, librerie e spazi per i bambini.

MuCEM
MuCEM

Palais du Pharo

Palais du Pharo ci regala la migliore vista sul “Vecchio Porto” di tutta la città Marsiglia. Questo magnifico palazzo, voluto da Napoleone III come regalo per la moglie Eugenia, fu costruito sul promontorio di Fort Saint-Nicolas. Oggi è un edificio che ospita eventi privati e uffici pubblici ma è anche un parco cittadino nel quale rilassarsi all’ora del tramonto e ammirare meravigliosi scorci di Vieux Port.

Cosa vedere a Marsiglia: day 2

Quartiere Le Panier

Se c’è un quartiere che mi ha fatto innamorare di Marsiglia è proprio quello di Le Panier. Considerato un posto malfamato, frequentato solo da puttane e marinai, Le Panier cambia completamente volto a seguito della nomina di Marsiglia a Capitale europea della Cultura. Nel 2013 i suoi vicoli iniziano a riempirsi di graffiti, botteghe d’artigianato, gallerie d’arte e coloratissimi caffè. A Le Panier non esiste un vero e proprio epicentro. L’idea alla base è quella di perdersi nelle sue stradine, ammirare le facciate colorate delle case, i panni stesi ad asciugare, sedersi in un tavolo all’aperto e respirare l’atmosfera bohemienne che solo questo quartiere antico riesce a trasferire. Non perdetevi, tuttavia, Place des 13 Cantons, Plage du Refuge e Place des Moulins.

Quartiere di Le Panier
Quartiere di Le Panier

L’unico edificio storico da segnare in agenda è Vieille Charité, un antico ospizio che si prendeva cura di poveri ed emarginati, oggi convertito in centro multidisciplinare. Qui troverete il Museo delle Arti Africane, Oceaniche e Amerinde e il Museo di Archeologia Mediterranea.

Cattedrale di Santa Maria Maggiore

La Cattedrale di Santa Maria Maggiore si trova accanto al quartiere Le Panier, a circa 200 mt dal MuCEM. I marsigliesi amano chiamarla affettuosamente “La Major”. Quest’edificio religioso fu voluto da Napoleone III nella seconda metà dell’800 e per realizzarlo furono impiegati molti materiali provenienti dall’Italia: marmo di Carrara e pietra verde di Firenze in primis. La struttura è alta più di 70 mt e larga 142 mt e al suo interno troviamo elaborati mosaici in stile bizantino.

Museo Cantini

Il Museo Cantini si trova nel centro storico di Marsiglia e ospita una collezione permanente che comprende opere di Joan Mirò, Max Ernst, Wassily Kandinsky, Pablo Picasso e Alberto Giacometti. Oltre alle opere “permanenti” troviamo anche interessantissime mostre temporanee. L’ingresso è gratuito.

Museo Cantini
Museo Cantini

La Canebière

La Canebière è un’arteria del centro storico che gli abitanti amano definire gli “Champs Élisées di Marsiglia”. A me non ha fatto impazzire ma se volete trascorrere un’oretta tra palazzi, caffè, ristoranti e qualche negozio questo viale alberato farà sicuramente al caso vostro. La sua inaugurazione fu opera di Luigi XIV ma durante la Seconda Guerra Mondiale molti edifici storici andarono distrutti. Oggi vi troviamo il Teatro dell’Opera e l’ex Palazzo della Borsa. Il nome della via deriva dalla parola “canabe” che in dialetto provenzale significa “canapa”, materiale con cui erano realizzate le corde delle navi.

Cours Julien

Se amate i quartieri bohemienne non potrete fare a meno di visitare la zona di Cours Julien. Una scalinata piena di graffiti segna simbolicamente il passaggio tra il centro della città e quest’angolo molto colorato, a tratti malconcio, che tuttavia si è guadagnato la menzione di “distretto più instagrammabile di Marsiglia”. A mio avviso il quartiere di Le Panier è molto più bello e caratteristico ma una passeggiata a Cours Julien è d’obbligo, soprattutto in occasione di uno dei suoi numerosi mercati. La sera centinaia di ragazzi si riversano nelle strade e nei tanti locali hipster che servono alcolici e suonano musica dal vivo fino a notte inoltrata.

La scalinata di Cours Julien
La scalinata di Cours Julien

Se quest’articolo su cosa vedere a Marsiglia vi è sembrato utile vi consiglio di leggere anche l’approfondimento sulle sue spiagge e sui migliori ristoranti e bar della città. Infine, se avete intenzione di proseguire il vostro viaggio in Provenza, dedicate qualche ora alle cittadine di Aix-en-Provence e Saint-Rémy-de-Provence.

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I migliori ristoranti della Val d’Orcia https://www.lageografiadelmiocammino.com/2023/05/07/i-migliori-ristoranti-della-val-dorcia/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=i-migliori-ristoranti-della-val-dorcia https://www.lageografiadelmiocammino.com/2023/05/07/i-migliori-ristoranti-della-val-dorcia/#respond Sun, 07 May 2023 09:34:18 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=5983 La Val d’Orcia possiede ristoranti per ogni tasca all'interno di un panorama eno-gastronomico superlativo. Tra i prodotti più rinomati troviamo il pecorino di Pienza, l’olio extra vergine d’oliva, i funghi porcini, le castagne, i tartufi, il cinghiale e la pasta all’uovo. Il tutto viene accompagnato da ottimi vini come il Brunello di Montalcino o il Rosso d’Orcia. Il mio consiglio è di cimentarvi in diverse esperienze culinarie che vanno dalla gastronomia all’osteria, fino al locale gourmet o all’enoteca.

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La Val d’Orcia possiede ristoranti per ogni tasca all’interno di un panorama eno-gastronomico superlativo. Tra i prodotti più rinomati troviamo il pecorino di Pienza, l’olio extra vergine d’oliva, i funghi porcini, le castagne, i tartufi, il cinghiale e la pasta all’uovo. Il tutto viene accompagnato da ottimi vini come il Brunello di Montalcino o il Rosso d’Orcia. Il mio consiglio è di cimentarvi in diverse esperienze culinarie che vanno dalla gastronomia all’osteria, fino al locale gourmet o all’enoteca.

San Quirico d’Orcia

Se parliamo di gastronomie, a San Quirico d’Orcia consiglio La Bottega di Portanuova che propone ottimi panini con salumi nostrani e pecorino, accompagnati da un buon calice di Sangiovese o birre locali.

La Bottega di Portanuova, San Quirico d’Orcia
La Bottega di Portanuova, San Quirico d’Orcia

Tra le osterie, invece, segnalo l’Osteria San Quirico ubicata nella via principale dell’affascinante centro storico. La particolarità è che non serve pasta ma potrete comunque assaggiare un’ottima pappa al pomodoro con burrata e squisiti fegatini di pollo. La carta dei vini, purtroppo, lascia un po’ a desiderare.

Per compensare, voglio consigliarvi un’enoteca chiamata Intralci Wine Bar che fa del vino la sua colonna portante. È un piccolissimo locale gestito da un signore che vanta esperienze in tutto il mondo. Serve pochi piatti, scritti su una lavagna, accompagnati da ottimo vino. Io ho mangiato la ribollita e una rivisitazione del classico hummus.

Bagno Vignoni

Tra i ristoranti della Val d’Orcia, quelli di Bagno Vignoni sono certamente i più turistici, se non altro per le ridotte dimensioni del borgo. Se volete mangiare qualcosa al volo scegliete la Bottega di Cacio, situata in Piazza del Moretto. Grazie al “contributo” familiare la proposta gastronomica – inizialmente composta da formaggi, salumi e vino – nel corso degli anni è stata ampliata includendo marmellate, biscotti, sughi, olio e miele.

Bottega di Cacio, Bagno Vignoni
Bottega di Cacio, Bagno Vignoni

Tra i ristoranti veri e propri segnalo l’Osteria del Leone con tanti posti a sedere sia all’interno che all’esterno. La cucina è quella del territorio, con la pretesa di fare quel passo in più che non sempre riesce. Buona la tartare di chianina, la trippa alla montalcinese e il piccione scottato. Carta dei vini da migliorare.

Pienza

A Pienza, in Val d’Orcia, ho apprezzato molto un ristorante specializzato in crostoni, taglieri e piatti di carne. Il suo nome è Baccano il Panino Toscano e l’atmosfera che si respira al suo interno è familiare. Diciamo che, dato il rapporto qualità-prezzo, svolge egregiamente il suo lavoro.

Tra le sorprese gastronomiche segnalo la locanda Dopolavoro La Foce che risulta ubicata a Pienza ma, in realtà, si trova a 20 min di macchina dal centro del paese. Si tratta di un bar-ristorante in stile vintage, dove si possono assaggiare piatti del territorio realmente a km zero. I proprietari, infatti, hanno un orto nelle immediate vicinanze del locale. Provate il tagliolino 40 tuorli o l’hamburger di Chianina, non ve ne pentirete!

Ristorante Dopolavoro La Foce, Pienza
Ristorante Dopolavoro La Foce, Pienza

Se, invece, state cercando un’enoteca storica in cui assaggiare qualche bicchiere di vino e/o comprare etichette “introvabili” dirigetevi verso l’Enoteca di Ghino, in pieno centro storico. Ghino accoglie da 20 anni una clientela internazionale offrendo loro oltre 2000 etichette dei migliori vini italiani ed esteri, con prezzi che vanno dalle cinque a qualche migliaia di euro. Un posto assolutamente imperdibile per tutti i wine lovers.

Enoteca di Ghino, Pienza
Enoteca di Ghino, Pienza

Montalcino

Montalcino è molto più di un paese. Io lo considero il cuore della Val d’Orcia e, per questo motivo, ho deciso di dedicargli un articolo a parte: ecco dove scoprire i ristoranti più blasonati di Montalcino.

Castelnuovo dell’Abate

A soli 10 km da Montalcino troviamo l’antico borgo medievale di Castelnuovo dell’Abate. È qui che sei ragazzi hanno aperto, da poco più di un mese, un locale chiamato Vineria Aperta in cui raccontano la loro passione per il Sangiovese e per tutto il mondo del vino (o il vino nel mondo), attraverso un assortimento di più di 1500 etichette. Noi siamo rimasti a bocca aperta dalla selezione accurata di “vigneron” francesi. Il locale possiede anche una piccola cucina – grande, però, nel gusto – e un dehor meraviglioso affacciato sui vigneti e sulle colline della Val d’Orcia. I ragazzi avranno successo!

Vineria Aperta, Castelnuovo dell’Abate
Vineria Aperta, Castelnuovo dell’Abate

Termina qui il nostro viaggio culinario nei migliori ristoranti della Val d’Orcia. Ora non vi resta che scoprire cosa vedere in questi borghi meravigliosi e quali sono le migliori cantine da visitare durante il vostro soggiorno a Montalcino. Tenetemi aggiornata!

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Alla scoperta di Istanbul: i quartieri che non t’aspetti https://www.lageografiadelmiocammino.com/2023/02/28/alla-scoperta-di-istanbul-i-quartieri-che-non-taspetti/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=alla-scoperta-di-istanbul-i-quartieri-che-non-taspetti https://www.lageografiadelmiocammino.com/2023/02/28/alla-scoperta-di-istanbul-i-quartieri-che-non-taspetti/#respond Tue, 28 Feb 2023 13:23:41 +0000 https://www.lageografiadelmiocammino.com/?p=5760 Nei miei precedenti articoli vi ho parlato di una città multietnica, complessa e dalle mille anime, concentrandomi sui 10 luoghi turistici da vedere assolutamente se visitate la metropoli turca per la prima volta. Oggi, invece, vorrei soffermarmi su una Istanbul meno conosciuta e su tutti quei quartieri e luoghi che non t’aspetteresti mai di vedere.

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Nei miei precedenti articoli vi ho parlato di una Istanbul multietnica, complessa e dalle mille anime, concentrandomi sui 10 luoghi turistici da vedere assolutamente se visitate la metropoli turca per la prima volta. Oggi, invece, vorrei soffermarmi su una Istanbul meno conosciuta e su tutti quei quartieri e luoghi che non t’aspetteresti mai di vedere.

La Istanbul che non t'aspetti
La Istanbul che non t’aspetti

Istanbul: i quartieri Fener e Balat

Balat e Fener sono due quartieri che permettono di comprendere la molteplicità culturale, storica e religiosa che ha attraversato la città di Istanbul nel corso degli anni. Ci troviamo nella parte europea, sulla costa sud, all’interno della città vecchia. Per raggiungere questi quartieri vi basterà imbarcarvi su un traghetto “pubblico”in partenza dal molo di Karaköy  o, in alternativa, partecipare a una crociera sul Bosforo. Balat è l’antico quartiere ebraico mentre Fener è l’antico quartiere greco. Nelle loro strade è possibile respirare l’atmosfera autentica della megalopoli turca e coglierne tutti i contrasti e i tratti più malinconici.

Balat

Balat è diventato uno dei luoghi più instagrammabili e colorati di tutta Istanbul, grazie soprattutto ai lavori di riqualificazione patrocinati dall’Unesco. Dopo essere stata trascurata per decenni, quest’area abbandonata e destinata alle classi sociali più basse sta vivendo un momento di rinascita. Tuttavia, il confine molto labile tra degrado e splendore è sotto gli occhi di tutti, soprattutto dei turisti.

Nel quartiere sono presenti pittoreschi edifici colorati trasformati in ristoranti, locali e negozi vintage. Inoltre, potrete ammirare tre sinagoghe, panorami mozzafiato su tutto il Corno d’oro e la famosissima Chiesa di San Salvatore in Chora, ricca d’affreschi e mosaici. Una passeggiata all’interno di quest’opera d’arte a cielo aperto è d’obbligo!

Le case colorate di Balat
Le case colorate di Balat

Balat: consigli di viaggio

  • Per un pranzo veloce scegliete il simpatico Forno Balat che propone ottime lahmacun (pizze turche) preparate con ingredienti freschissimi. Prezzi onesti e servizio ottimo.
  • Per un drink o un pranzo vivace dirigetevi al Balat Antik Cafè che vi sorprenderà con ombrelli e casette colorate dotate di sedili e tavolini in cui assaggiare ottimi succhi di frutta e avocado toast.

Per scoprire altri locali tipici non perdete il mio articolo dedicato ai ristoranti della città di Istanbul.

Fener

Fener è un quartiere caratterizzato da strade strette e labirintiche, che spesso si sviluppano in altezza. Camminando sui suoi sampietrini ultracentenari v’imbatterete in case ottomane, bambini che giocano a pallone e negozietti d’alimentari. Tra i luoghi turistici degni di nota segnalo il Liceo Greco Ortodosso in mattoni rossi, che sovrasta la collina, e la Chiesa di Santa Maria dei Mongoli, conosciuta anche come Chiesa Rossa.

I quartieri di Balat e Fener
I quartieri di Balat e Fener

Instanbul: il quartiere di Eyup

Tra i quartieri di Istanbul, quello di Eyup è sicuramente il più autentico e rappresentativo della cultura islamica. La maggior parte dei turisti stranieri lo evita mentre è un luogo imprescindibile per i turisti di fede musulmana. Per raggiungerlo potrete prendere lo stesso traghetto utilizzato per arrivare a Balat e Fener.

Qui troverete una delle moschee più importanti di tutto il mondo islamico: la Moschea di Eyup Sultan fu fatta costruire da Maometto nel 1458 in onore del suo amico e compagno Abu Ayyub al-Ansari, la cui tomba e cui resti sono custoditi proprio all’interno di questo luogo di culto. A Eyup potrete entrare in contatto con una prospettiva diversa della città, avere un assaggio della vitalità spirituale turca, osservare come sono realmente vissuti i momenti religiosi, ascoltare il muezzin e mangiare un vero piatto di Çiğ köfte (polpette turche).

Moschea di Eyup Sultan
Moschea di Eyup Sultan

A pochi metri di distanza dalla Moschea di Eyup sorge uno dei cimiteri islamici più grandi di tutta la Turchia, che occupa un intero versante di una delle colline che affacciano sul Corno d’Oro. Sulla cima di quest’altura è possibile godere di una delle viste più spettacolari della città di Istanbul. Per raggiungere il punto panoramico potrete salire a piedi o prendere la funicolare. Una volta arrivati in cima godetevi una tazza di tea presso il famosissimo bar Pierre Loti. Dalla sua terrazza si possono contemplare delle incredibili viste sul Bosforo e sulla magnifica città di Istanbul. Un luogo magico, che mi ha emozionata e che dovrebbe essere inserito in ogni itinerario della città.

La vista dalla collina di Eyup
La vista dalla collina di Eyup

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